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Mostrati 2021-2040 di 10000 Articoli:
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Aldo Moro nella storia della Repubblica
Lo scopo di questo volume è di ampliare le conoscenze sull'attività di governo svolta da Aldo Moro e di rinnovare l'immagine pubblica che di lui si è, spesso in modo incompleto, costruita. In queste pagine vengono quindi ricomposti i molteplici impegni politici della sua vita, tragicamente spezzata dalla follia terrorista, rivolgendo la giusta attenzione anche alla sua ricca spiritualità. Moro è stato 1'«uomo della possibilità», colui che ha esplorato con intelligenza la direzione delle correnti profonde della società, non solo italiana, e, per quanto possibile, ha cercato di canalizzarle all'interno dell'evoluzione democratica del Paese. Il complesso dei saggi qui proposti rappresenta quindi uno strumento prezioso, con la consapevolezza che non è affatto facile, per la densità della sua riflessione culturale e politica e per le diverse esperienze che ne costituiscono la vita, esaminare l'opera di un politico dei calibro di Aldo Moro, la cui identità, tra l'altro, è difficilmente omologabile a quella del ceto dirigente della sua epoca. -
Rimozioni. Lercaro 1968
«Rimozione». Così nel1986, con la pignoleria del canonista, Giuseppe Dossetti qualificavarnpubblicamente ciò che era accaduto a Bologna all’inizio del 1968, quandornuna successione episcopale già scritta – da quattro mesi Antonio Poma era coadiutorerncon diritto di successione del cardinale arcivescovo Giacomo Lercaro – conobbernun’accelerazione violenta, che con le sue valenze oscure, le menzogne reiterate, lernopacità e inconfessate e inconfessabili segnò il destino del postconcilio su scala universale,rnil ruolo delle chiese locali nella ricezione del Vaticano II, il clima della chiesarnitaliana. Un dossier inedito di carte private, gli archivi della Cia e del Quirinale, documentirnpolitici ed ecclesiastici scoperchiano i contorni di quella vicenda: e alla finernresta l’obbedienza di un uomo demolito dal potere e reso libero dalla verità. -
Dentro il conflitto, oltre il nemico. Il «metodo Rondine»
Rondine Cittadella della Pace promuove ormai da vent'anni una cultura della pace e del dialogo tra i popoli attraverso l'esperienza della World House, uno studentato internazionale dove giovani provenienti da paesi in conflitto, dunque potenzialmente nemici, vivono, studiano e progettano insieme un futuro di riconciliazione. Un'esperienza eccezionale, che nel 2015 ha meritato la candidatura ufficiale al premio Nobel per la pace. Il volume raccoglie i risultati di una ricerca condotta da due gruppi di lavoro dell'Università Cattolica di Milano e dell'Università di Padova, che hanno esaminato il «metodo Rondine» in prospettiva psicologica e filosofica: da un lato misurando le forme e i cambiamenti della relazione tra identità e comunità; dall'altro verificando la portata delle categorie della giustizia riparativa in un contesto non penale. Accanto a questo sguardo dall'esterno, il volume ricostruisce, attraverso le voci di operatori e studenti di Rondine, la genesi e lo sviluppo di un esperimento esemplare, dal quale è nato un percorso che, alternando riflessione e narrazioni, aiuta a decostruire la logica del nemico e ad attraversare i conflitti in modo generativo, mostrando concretamente come ricucire legami feriti dall'ostilità e dalla sfiducia. -
Mercati finanziari delle commodity agricole
I derivati su commodity agricole sono strumenti finanziari sviluppati negli Stati Uniti, per rendere trasparenti le quotazioni e per aiutare gli operatori economici a proteggersi dalla volatilità dei prezzi. In Europa, finché hanno funzionato i meccanismi previsti dalla PAC, le filiere agroalimentari non hanno avvertito il rischio di prezzo e la necessità di gestirlo. Solo con il superamento del protezionismo agricolo, gli operatori dei sistemi agroalimentari europei si sono trovati anch’essi ad affrontare un contesto di scambi radicalmente diverso, inserito e ricondotto al mercato internazionale delle commodity agricole con le sue fluttuazioni e le sue ciclicità. Il volume rilegge in una prospettiva applicativa i mercati dei future e delle option, illustrando come tali mercati, disponibili oggi anche in Europa, non rappresentano un’alternativa allo scambio della merce fisica, ma bensì uno strumento complementare, specifico per la gestione del rischio. L’autore analizza inoltre le coperture simulate per le principali commodity agricole negoziate nel mercato interno ed internazionale, evidenziandone l’efficacia e la variabilità del risultato. L’interesse che c’è in Italia per il risk management nell’agroalimentare fatica a tradursi in fatti concreti: occorre rimuovere molti pregiudizi e sviluppare le conoscenze e la familiarità con la realtà dei derivati finanziari sulle commodity agricole. -
Sanità digitale. Riflessioni teoriche ed esperienze applicative
Il rapido sviluppo delle tecnologie digitali e dell'intelligenza artificiale prospetta nuove sfide per i sistemi sanitari, per le professioni di cura e per i cittadini. Sul primo versante, occorre analizzare l'impatto dei nuovi prodotti digitali sui mercati privati e sulla capacità dei sistemi pubblici di adottare le nuove tecnologie in una logica di miglioramento — e non solo di razionalizzazione — dei servizi offerti. Sul secondo versante, ci si può chiedere se la crisi delle professioni intese in termini tradizionali e l'emergere di professioni sempre più inserite in ambiti organizzativi complessi non si debbano riconsiderare alla luce delle trasformazioni scientifiche e tecnologiche. Infine, ci si deve interrogare sulle ricadute della rivoluzione tecnologica sui cittadini e sulle relazioni di cura, in termini sia di maggiore empowerment, sia di crescente controllo sociale. La complessità delle trasformazioni in atto richiede una capacità di lettura multidisciplinare dei fenomeni osservati, anche al fine di orientare adeguatamente i policy makers. Questo volume, che raccoglie i contributi di studiosi di diversa provenienza — sociologi, economisti, ingegneri e medici —, si propone come un'occasione di dibattito multidisciplinare sul tema. -
Razzismi. Dalle crociate al XX secolo
Il libro indaga le forme che il razzismo - inteso come pregiudizio concernente l'origine etnica dei popoli con relative politiche discriminatorie - ha assunto nel corso della storia occidentale, dal Medioevo a oggi. Per l'autore il razzismo è un fenomeno relazionale, ossia il risultato di circostanze economiche o politiche specifiche. Nella storia europea vi sono tre svolte importanti: il momento delle crociate, di cui è un risvolto la discriminazione religiosa moderna dopo il Cinquecento, il momento delle scoperte geografiche e della mappatura delle civiltà, e il momento della costruzione delle società coloniali con le loro gerarchie, cui fa seguito il razzismo contemporaneo. -
Quando guidavano le stelle. Viaggio sentimentale nel Mediterraneo
«Piacevole e percorribile da cima a fondo, è un libro ricco di sapienza e di esperienza che tocca nodi cruciali della nostra storia» - Paolo Maurirnrn«Per gran parte delle storie narrate... mi è avvenuto di cedere deliziato al fascino intenso dell’opera» - Giovanni BrizzirnrnrnSentimentale ma molto reale: in quattro navigazioni il viaggio si snoda dall’Egeo dei tempi di Ulisse alle coste romane di Ostia, da Costantinopoli all’Andalusia, da Ragusa a Cipro, e infine da Alessandria d’Egitto a Ravenna. Di porto in porto, di tappa in tappa, ci ritroviamo in epoche diverse, nella Atene del V secolo a.C., a Cartagine alla vigilia della terza guerra punica, nella Valencia del Cid Campeador, nella Genova medievale, a Istanbul, e a Napoli all’inizio del Novecento. Ogni approdo racconta un pezzo di storia del Mediterraneo, attraverso il ricordo di grandi eventi o la riscoperta di personaggi ormai dimenticati, ma sempre parlando anche di noi e di quel mare che non smette di suscitare speranze. -
Eretici ed eresie medievali
Fra il XII e il XIII secolo, al moltiplicarsi delle esperienze religiose fa riscontro l’intolleranza ecclesiastica verso ogni forma di autonomia quale espressione di una volontà di inquadramento tesa a dirigere ogni aspetto della vita degli uomini. La sintesi non fu sempre possibile. Ne derivarono esclusioni, anche violente, e integrazioni proficue. Una parte prevalse, l’altra soccombette: storicamente vinti furono gli eretici, vincitori gli uomini di chiesa. Poiché il conflitto fu tra singoli e gruppi, il libro ruota intorno a figure-cardine individuali e collettive: da Pietro di Bruis a Dolcino di Novara attraverso valdesi, umiliati, catari, amalriciani, apostolici e «santi» eretici. -
Alla festa della rivoluzione. Artisti e libertari con D'Annunzio a Fiume
Artisti e libertari con D’Annunzio a Fiumernrn«Una sarabanda furiosa, ricca di guasconate e beffe spettacolari. Così l’avventura di Fiume raccontata dalla parte degli “scalmanati”, di artisti e libertari che vi accorsero per dare vita a una festa mobile, “la festa della rivoluzione”» - Simonetta Fiorirnrn«Sta entusiasmando tutti quelli a cui l’ho consigliato» - Giordano Bruno GuerrirnrnrnL’impresa fiumana (1919-1920) coagulò una quantità di esperienze diverse, di ansie di ribellione, di velleità rivoluzionarie; fu come un lungo e febbrile carnevale all’insegna della festa e della provocazione, che si apparenta alle avanguardie del tempo, ma fu anche un momento «insurrezionale» come il Sessantotto. Il libro rivisita l’avventura fiumana raccontando una vita-festa fatta di bravate futuriste e di utopie, di trasgressione sessuale e di pirateria, di gioco e guerra. Sotto questa luce, Fiume è un capitolo significativo di quella cultura della rivolta che ha caratterizzato il Novecento. La riedizione aggiunge un capitolo nuovo su D’Annunzio e l’avanguardia. -
Piero Calamandrei e il nuovo Codice di procedura civile (1940)
Questo libro parla del nostro Codice di procedura civile. Un codice tuttora in vigore, che pur con le opportune revisioni è rimasto sostanzialmente immutato nell'impianto e nella visione complessiva. Messo a punto da una commissione di cui facevano parte Piero Calamandrei, Francesco Carnelutti e Enrico Redenti, per volontà di Dino Grandi, Guardasigilli fascista ma attento custode della tradizione romanistica contro la deriva del diritto libero germanico, fu presentato dallo stesso Grandi al re con una Relazione la cui traccia derivava da un testo autografo di Calamandrei. Un codice nato dunque in pieno periodo illiberale, concepito quando «a poco a poco nella nostra legislazione si introduceva la peste totalitaria». Codice «fascista», come alcuni studiosi hanno ancora di recente sostenuto, o «codice degli italiani», come ebbe a scrivere lo stesso Grandi a Calamandrei nell'agosto del 1943? Grazie a un'accurata ricostruzione storica e filologica predisposta da Giulio Donzelli, corredata da un saggio storico di Guido Melis e Antonella Meniconi e da saggi di esperti di diritto processuale civile quali Claudio Consolo e Romano Vaccarella, il volume propone una rilettura della Relazione, aiutando a distinguere quanto in quel testo sia da attribuire al giurista fiorentino e quanto al ministro e ai suoi collaboratori. E, soprattutto, permette di inquadrare storicamente l'impresa della gestazione del Codice e i rapporti fra Calamandrei e Grandi, grazie anche ad alcuni documenti inediti - riprodotti nell'Appendice - custoditi nella Biblioteca Archivio Piero Calamandrei di Montepulciano a cura della nipote Silvia, con la collaborazione di Francesca Cenni. -
Dinamiche della forma di governo tra Unione Europea e stati membri
Il volume indaga le interdipendenze tra le forme di governo degli Stati membri e le dinamiche istituzionali dell'Unione europea. L'obiettivo è mostrare in che misura gli equilibri di ciascuno Stato siano influenzati dai processi decisionali che si svolgono nell'Unione. E, reciprocamente, quanto l'indirizzo politico europeo tragga ìl suo alimento, e, spesso, la sua direzione dalle dinamiche istituzionali che hanno luogo negli Stati membri. Scritti da studiosi di diritto costituzionale italiano, comparato ed europeo, i saggi che lo compongono esaminano l'evoluzione delle forme di governo degli Stati membri in rapporto agli sviluppi del processo di integrazione europea. Una specifica attenzione è rivolta al controllo del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali sulle diverse componenti dell'«esecutivo frammentato» dell'Unione (Consiglio europeo, Consiglio, Commissione, Banca centrale europea, agenzie). Il volume si sofferma altresì sull'esperienza italiana, e precisamente sui riflessi dell'Unione europea rispetto all'evoluzione della forma di governo: sul rapporto tra Parlamento e Governo, ma anche sul Presidente della Repubblica e sulle stesse forme di governo regionali. -
I Balcani. Civiltà confini, popoli (1453-1912)
I Balcani diventano Balcani durante il lungo dominio ottomano, tra la caduta di Costantinopoli nel 1453 e le guerre balcaniche del 1912-13. Una Turchia in Europa in cui la cristianità ortodossa convisse per secoli con l'islam; un Oriente vicino e incombente, arginato dall'Antemurale militare di Venezia e degli Asburgo. Dopo la riconquista cattolica dell'Ungheria, nel Settecento si consolida il limes tra le civiltà. Nell'Ottocento, il crescente rifiuto del mondo ottomano si mescola con la scoperta delle identità nazionali e della modernità in un processo di moltiplicazione dei confini tra popoli che non sembra fermarsi neanche oggi. I Balcani rimangono un pezzo d'Europa sospeso tra mondi passati e il contemporaneo, testimoni di un tempo più profondo, eredi di Bisanzio e del dopo Bisanzio. -
Bruxelles. Terra di frontiera tra mondo latino e tedesco
Straordinario incrocio di culture, non senza conflitti e incomprensioni, incredibile e feconda combinazione di stili, arti e tendenze, Bruxelles può ben dirsi un microcosmo dell’Unione europea, con le sue tante lingue, nazionalità e istituzioni. Nonostante i suoi problemi di integrazione, la città di Magritte e del surrealismo resta una delle capitali più accoglienti e cosmopolite dell’intero continente.rnrn«Nelle duecento scorrevoli pagine di Bruxelles l'autore attraversa storia, geografia, cultura della città. Non si sofferma troppo sull'Europa delle istituzioni ma finisce per spiegarne qualcosa di profondo: in quei capitoli c'è tutta la polifonia di una città crocevia del continente, che - a cominciare dalla lingua - sta al confine tra francofonia e mondo tedesco» - Francesca De Benedetti, Il VenerdìrnrnrnrnUna capitale originale e insolita, vero melting pot di culture ed esperienze diverse, che meglio di altre incarna le molte anime del continente europeo, Bruxelles si situa esattamente alla frontiera tra mondo latino e mondo tedesco e vive di compromessi incredibili e convivenze inaspettate. Il 30% dei suoi abitanti è straniero (di questi il 70% sono europei), conta due lingue ufficiali, tre con l’inglese come lingua franca, è attraversata da un confronto acceso tra laici e cattolici, oltre che da quello di lunga data tra fiamminghi e valloni. Da Marx a Baudelaire, Bruxelles è stata terra d’esilio di numerosi intellettuali europei, e ha nutrito grandi artisti, da Van Eyck a Magritte, ma è stata anche culla di una straordinaria rivoluzione industriale e capitale di un grande impero coloniale. Come tutto questo trovi una sua sintesi imperfetta nella città, metafora di un’Europa incompiuta, è il racconto coinvolgente che ci offrono queste pagine. -
L' uomo con tre mani. Storie di corpi e identità
Unicità, impenetrabilità, separatezza e indivisibilità: sono le proprietà fondanti del corpo e del modo in cui ne abbiamo esperienza, in condizioni normali…rnrnNell’esperienza di ciascuno di noi niente è più sicuro del nostro corpo. Ma è davvero tutto certo e scontato, quando si parla di corpo? La neuropsicologia ci dice che quello che sembra ovvio non lo è affatto. Attraverso storie di persone, il libro ci accompagna nei meandri straordinari e a volte bizzarri della consapevolezza corporea e alle radici della nostra identità, per scoprire che a volte attribuiamo al nostro corpo parti di corpi altrui, mentre altre volte non riconosciamo parti del nostro corpo come nostre, le attribuiamo ad altri o le rifiutiamo, al punto da essere attirati da persone che non le possiedono. -
Andare per parchi nazionali
Luoghi che raccontano tutta la nostra storia - da quella geologica a quella geografica, politica e sociale - espressa nel rapporto tra comunità e ambiente.Scaturito da condizioni geografiche, morfologiche e climatiche molto particolari, lo straordinario patrimonio dei parchi nazionali italiani offre non soltanto bellezze naturali, ed esemplari rari di flora e fauna, ma comprende anche siti preistorici, aree archeologiche, chiese, palazzi nobiliari, borghi medievali, masserie, torri. Natura e cultura si intrecciano così in un paesaggio ricco di biodiversità e di vestigia uniche. L'itinerario fra i 24 parchi toccherà fra gli altri il Gran Paradiso, lo Stelvio, le Cinque Terre, le Foreste Casentinesi, i Monti Sibillini, il Circeo, il Vesuvio, il Pollino, l'Aspromonte, l'Asinara. -
Andare per fortezze e cittadelle
Simbolo di un potere, ma anche manifestazionernraffinatissima della nascente cultura umanisticorinascimentale.rnSono le fortezze e le cittadelle.rnCon l’uso sempre più ampio delle armi da fuoco,rnl’Italia si trovò ad essere terreno privilegiatorndi innovazioni straordinarie nelle tecniche dirnfortificazione.rnForte, fortezza, casamatta, rocca, bastione, cittadella: il paesaggio della penisola è ricco d’innumerevoli strutture difensive sopravvissute a secolari, talvolta millenarie, fasi di riadattamento e riutilizzo. In esse cogliamo il sedimento tutto italiano di architettura e storia militare, ma anche di scienza, arte, cultura e società. Dall’Orlando furioso al Deserto dei Tartari, tanti luoghi del nostro immaginario evocano queste fortificazioni. L’itinerario che ci propongono queste pagine spazia da costruzioni molto antiche (Castel Sant’Angelo) e medievali (San Leo, Castello Sforzesco) a fortezze spagnole (Castel dell’Ovo a Napoli), contro i pirati (Trapani e Ustica in Sicilia), alpine (Fenestrelle), risorgimentali (Gaeta, Peschiera), fino a quelle più recenti del Novecento. -
Andare per Matera e la Basilicata
I Sassi e tanto altro: una terra da esplorare.rnrnrnA lungo Basilicata ha voluto dire Cristo si è fermato a Eboli (1945). Una immagine forte e dolente, che non esaurisce però la ricchezza di quel mondo, salito all’attenzione internazionale prima con l’inserimento dei Sassi fra i siti Unesco nel 1993, poi con Matera capitale europea della cultura 2019. Ad accompagnarci nell’itinerario che si snoda tra vari centri lucani, alcune guide di eccezione: non solo Carlo Levi, visceralmente legato ad Aliano, ma anche Pier Paolo Pasolini, innamorato degli antichi rioni materani, Rocco Scotellaro, sindaco di Tricarico, poeta e scrittore, Giovanni Pascoli, che insegnò al liceo classico di Matera per due anni, la poetessa cinquecentesca Isabella Morra, straziata nella rocca di Valsinni, Albino Pierro e la sua Tursi, Leonardo Sinisgalli, mai dimentico di Montemurro. Su tutti, Orazio e la sua Venosa. -
Andare per le vie militari romane
Tre sono le strade che più delle altre hanno scandito la conquista e il controllo della penisola da parte di Roma: l'Appia, la Flaminia e l'Emilia, vie consolari sorte nell'arco di 125 densissimi anni. Inizialmente, progettando l'Appia, Roma si propose di difendere la «prima Italia», il versante tirrenico raccolto intorno all'Urbe. La Flaminia, via militaris per eccellenza, permise poi di tener separati i principali nemici, i Galli e i Sanniti, consentendo di disporre da mare a mare una fascia di territorio fedele alla res publica. L'Emilia (187 a.C.), infine rappresentò per molto tempo la chiusura a settentrione dell'Italia politica legata a Roma, prefigurando il modello di limes destinato a divenire canonico lungo le frontiere presidiate del suo futuro impero mondiale, dalla Britannia all'Eufrate. Un itinerario da percorrere cercandone per ognuna anima e vocazione. -
All'alba di un nuovo mondo
Contro le profezie dei declinisti, la forzarndella civiltà europea.rnMovimenti populisti in ascesa in quasi tutte lerndemocrazie liberali, crisi economica erndemografica, insicurezza collettiva: nei segnalirndel malessere che affligge la nostra societàrndobbiamo leggere il cupo presagio di unrntramonto prossimo dell’occidente? E serninvece di un inevitabile declino si trattasse dirnuna fase transitoria? Due visioni diverse marncomplementari - più attenta l’una allerndinamiche geopolitiche, l’altra alla dimensionernreligiosa e ai processi culturali - sirnconfrontano in queste pagine sul destinorndell’Europa. Nella convinzione che propriornnella tradizione della civiltà europea sirnpossano trovare le risorse culturali, politiche ernistituzionali per guardare con fiducia al futuro. -
Sovranità
Sovranità è democrazia?rnOggi sì.rnrn«Sovranità: disprezzarla, o deriderla»:rnè l’imperativo politicamente correttorndelle élite intellettuali mainstream.rnChi evoca quel concetto che sta alrncuore della dottrina dello Stato, delrndiritto pubblico, della Costituzione erndella Carta dell’Onu, è ormai consideratornun maleducato, un troglodita:rncompatito e schernito come chi cercasserndi telefonare in cabine a gettoni,rnquando non demonizzato comernfascista. Sovranità è passatismo orntribalismo, nostalgia o razzismo, goffagginerno crimine. E sovranismo è sinonimorndi cattiveria. Queste paginernautorevoli ci mostrano che le cosernnon stanno così, che per orientarsi sirndeve uscire dai luoghi comuni e dallerninvettive moralistiche. E che il ritornorndella sovranità è il segno dell’esigenzarndi una nuova politica.