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I sette peccati capitali. Percorso psicoantropologico
Questa ""Introduzione"""", alla quale seguiranno sette saggi, uno per ogni peccato capitale, raccolti in un'unica pubblicazione, si chiude con una domanda: il peccato è sempre un'offesa alla volontà divina? O, piuttosto, non è espressione della libertà dell'Uomo - del suo libero arbitrio - grazie alla quale, molto spesso violando i precetti della Divinità (talora rielaborati e reinterpretati dai suoi """"rappresentanti"""" terreni) sono state possibili straordinarie conquiste di progresso e di civiltà? Conquiste che, seppure spesso accompagnate da barbarie e nefandezze di ogni genere, hanno comunque consentito alla nostra specie di sottrarsi alla volontà imperscrutabile, e quasi sempre crudele, della natura. Proprio grazie a questa libertà, l'Eterno Artefice, scriveva molti secoli fa Giovanni Pico della Mirandola, aveva messo l'Uomo """"al centro del mondo"""", lasciandolo """"libero e sovrano"""" di plasmare la propria forma, conferendogli il potere di degenerare abbassandosi sino ai più brutali tra gli esseri inferiori, oppure di innalzarsi fino alle vette più elevate degli """"spiriti maggiori"""". E l'Uomo ha indubbiamente usato - e spesso abusato - di questa straordinaria prerogativa."" -
Il contributo culturale dell'ebraismo italiano. In onore di Rav Joseph Levi
Prefazione di Riccardo Di Segni. Saggi di Asher Salah, David Rosenthal, Alberto Somekh e Joseph Levi. Nell'ebraismo fin dalle origini convivono una concezione particolaristica e una vocazione universalistica che interagiscono con modalità complesse nell'evoluzione dei tempi e delle società. Questo rapporto tra interno ed esterno ha avuto una declinazione particolare nella storia dell'ebraismo italiano, che si è caratterizzato tra l'altro per un tipo particolare di relazione virtuosa, nella quale senza rinunciare ai fondamenti dottrinali è stata possibile una osmosi con la cultura circostante. In questo volume sono un segno della complessità e del fascino dei temi trattati. Benché riferiti al passato, neppure tanto recente, sono esempi illuminanti del particolare rapporto che gli ebrei italiani hanno avuto con la propria tradizione, con gli influssi della cultura circostante, e di come hanno sentito la necessità di comunicare i propri valori all'esterno. In realtà è sempre difficile parlare di ebraismo italiano come di un blocco monolitico e uniforme. -
Flavio Testi un compositore nel Novecento. Musica, teatro, incontri
Flavio Testi (1923-2014), compositore e musicologo nato a Firenze, si è però formato a Torino per poi stabilirsi definitivamente a Milano nell'immediato dopoguerra. L'esordio risale al 1954, quando viene eseguita alla Scala la Crocifissione. Alla copiosa produzione sinfonica, cameristica e vocale di Testi, in gran parte della quale si riflette una forte tensione etica e civile, si affianca una significativa attività operistica. I lavori del compositore per il teatro, tutti ispirati a modelli letterari di altissimo profilo - citiamo L'albergo dei poveri, da Gorkij, Il sosia, da Dostoevskij, Saül, da Gide -, rispecchiano una concezione molto personale della vocalità, sempre nell'indipendenza da scuole conclamate. Sebbene molto lontano dal formalismo astratto delle neoavanguardie, il suo resta un linguaggio aggiornato e moderno. Autore di quattro volumi sulla musica italiana del Medioevo, del Rinascimento e del Seicento, oltre che del libro La Parigi musicale del primo Novecento, Direttore artistico del Teatro Comunale di Firenze, Flavio Testi ha tenuto conferenze in Italia e all'estero ed è stato un apprezzato didatta presso i Conservatori di Padova, Firenze e Milano. Prefazione di Carlo Boccadoro. -
Bianca Cappello e Francesco I de' Medici. Amore eterno e segrete alchimie
La storia non è stata affatto benevola nei confronti di Bianca Cappello e di Francesco I de' Medici e per secoli la loro vicenda si è intessuta di una fitta rete di misteri e di oscure congetture. Spesso si è preferito basare il racconto della loro vicenda d'amore su notizie vetuste e sottilmente manipolate, piuttosto che andare a ricercare quella letteratura, già presente dalla prima metà dell'Ottocento, che avrebbe potuto portare una ""nuova luce"""" sulla vicenda d'amore che ha strettamente unito Bianca a Francesco. Francesco I conobbe Bianca due anni prima che il padre Cosimo lo costringesse a legare il nome della casata de' Medici a quella degli Asburgo: un suo diniego l'avrebbe esposto """"ai più terribili risentimenti del padre, del re di Spagna e dell'imperatore d'Austria"""" compromettendo """"la tranquillità"""" della Toscana. Dal momento in cui il principe reggente vide la nobile veneziana, uno """"strale d'amore, che tutto tempra e spezza gli ostacoli"""", entrò nel suo petto e niente avrebbe potuto spegnere quel fuoco che gli bruciava dentro."" -
Libera Muratoria 1717-2017. Tre secoli di grandi idee ed innovazioni per il bene dell'Umanità
Nel 2018 cade un anniversario di quelli che si vedono una sola volta nella vita: trecento anni di sviluppo ed intensa attività della Libera Muratoria moderna è un traguardo di cui in pochi possono fregiarsi. La presenza globale, la diffusione a livello locale in gran parte del mondo testimoniano, non solo, la longevità di una idea rivoluzionaria qual'è il ""buon"""" progresso umano di cui si fa portatrice l'ordine iniziatico massonico, ma soprattutto una formula che ancor oggi è capace di attrarre quella parte di umanità che fortunatamente continua a sentire l'impulso alla ricerca interiore, al perfezionamento di sé e, più in generale, l'attrattiva esercitata dallo sviluppo della spiritualità. Il metodo massonico con la sua capacità ultima di condurre gli individui all'intuizione di chi siamo e perché esistiamo, negli ultimi tre secoli, ha prodotto uomini pensanti e liberi che in ogni contesto hanno lasciato un segno indelebile della migliore volizióne umana maturata dall'esperienza iniziatica..."" -
Quel che resta del sogno
Cinquant'anni di musica e il sogno di un bambino realizzato con caparbietà, determinazione, professionalità. E magia. è questa la sintesi della vita di Cesare Bindi, che ha fatto dei suoni, delle note e del ritmo la ragione della sua esistenza. Flautista di fama internazionale, considerato l'erede di Severino Gazzelloni, Bindi ha attraversato professionalmente mezzo secolo di storia italiana, dagli anni sessanta fino ad oggi, passando dalla musica pop a quella colta, dalle balere, dove suonava la batteria, ai teatri di mezzo mondo, dove i concerti con il suo flauto hanno conquistato il cuore e la mente dei più grandi intellettuali del periodo. Da Firenze, a Milano, a New York, all'Australia Bindi si colloca fra gli innovatori più interessanti degli anni a cavallo fra la fine del Novecento e il Duemila. Il libro ""Quel che resta del sogno"""" ripercorre le tappe coraggiose della vita del musicista, ma anche dell' uomo che con i suoi dolori, i suoi tormenti, le sue speranze è riuscito ad amare e a risollevarsi dai buchi neri e dalle difficoltà tragiche con cui spesso tutti noi dobbiamo confrontarci."" -
Kibbutz e utopia
Attraverso quasi duemila anni di dispersione, durante i quali le onde burrascose della storia hanno trascinato il popolo ebraico attraverso continenti e regimi che abbracciano i più ampi orizzonti dell'umana esperienza, i vincoli che legano il popolo di Israele alla terra di Israele non si sono mai spezzati. La rinascita di Israele come Stato indipendente nel 1948 può essere compresa solo come la tappa di un cammino di un popolo che, plasmato dalla storia, ha plasmato la storia. Come e perché nasce? Perché proprio in Israele? In che senso si può considerarlo un'utopia realizzata? Come si pone rispetto ad altre esperienze simili? A questa e ad altre domande prova a rispondere questo libro. Il testo ricostruisce le radici profonde del legame degli ebrei con la terra di Israele e il lungo percorso che ha portato alla nascita del kibbutz prima e dello Stato di Israele poi. Si propone una riflessione sul legame del kibbutz col mondo dell'utopia socialista e un confronto con altre esperienze storiche. Presentazione di Gianluca Bonaiuti. -
Le cupole sotto il cielo di Firenze. Ediz. illustrata
La cupola rappresenta il simbolo religioso e di conseguenza la volta celeste e cioè simbolo del cielo, sfera della storia, sede dell'asse del mondo e perfetta miniatura dell'universo, nel suo ordine e nella sua bellezza. La cupola ci dice chiaramente che il cielo si è aperto alla terra. La cupola ci parla di un Dio che si è fatto uomo; che Dio e l'uomo si sono riconciliati. La cupola è una volta a calotta con simmetria centrale e può esser impostata su pianta poligonale, circolare o ellittica e avere un profilo a semicerchio, parabola oppure ovoidale. La cupola più tipica è a base circolare. Nella città di Firenze esistono numerose architetture che presentano vari tipi di cupola che possono essere raggruppati in due tipi fondamentali: sistemi voltati emergenti nello skyline del panorama di Firenze e sistemi voltati inseriti all'interno di varie architetture che possono essere rappresentate da chiese o edifici civili. In questa pubblicazione vengono trattati i sistemi voltati emergenti raggruppati secondo i vari quartieri di appartenenza. Le cupole di maggiore importanza sono corredate di informazioni relative alla chiesa di appartenenza e di particolari costruttivi. -
Labirinto
Mio padre era un orologiaio. Aveva un piccolo laboratorio in fondo a una stradina di un quartiere periferico. Mia madre lavorava a maglia e vendeva i suoi manufatti su una bancarella che montava tutte le mattine all'inizio della stradina che sbucava su un viale percorso da molta gente. Un giorno mio padre venne in possesso di un orologio a cipolla d'oro che gli fu affidato da un anziano signore vestito in modo molto elegante. Mi raccomando, gli disse, quest'orologio è molto importante per me. Ma non so perché invece di segnare le ore seguendo il percorso del tempo, le segna andando all'indietro. -
Il dna di Leonardo. Vol. 1: origini. Da Vinci a Firenze e Bacchereto fino a Barcellona e al Marocco, Le.
Le ricerche per il DNA di Leonardo sono iniziate decenni or sono sulla genealogia, sui territori vissuti e sulle sepolture, e in parallelo sulle impronte digitali in dipinti e manoscritti dell'artista scienziato. Hanno prodotto eccezionali scoperte: antenati e discendenti sconosciuti, fino a quelli diretti in vita; tombe non attestate in precedenza; un dimenticato reperto biologico storicamente definito ""di Leonardo""""; luoghi finora non identificati. In questo volume si documentano notizie inedite come la straordinaria individuazione di un avo sconosciuto di Leonardo, Frosino, mercante a Barcellona tra la fine del XIV e i primi del XV secolo; la presenza, tra la Spagna e il Marocco, di Antonio, nonno di Leonardo; i rapporti tra i Da Vinci e i possedimenti di Toia, con la fornace di Bacchereto, appartenuti non solo alla famiglia della nonna Lucia ma anche a Ser Piero, padre di Leonardo... Si modifica così profondamente lo scenario della prima formazione di Leonardo, futuro genio universale."" -
Don Antonio de' Medici. Un principe alchimista nella Firenze del '600
Don Antonio de' Medici è sicuramente uno dei personaggi meno indagati nell'ambito degli studi dedicati alla dinastia medicea. Don Antonio in realtà, anche se pressoché disconosciuto, è una figura di notevole rilievo nella storia della cultura fiorentina del '600. Lo sfortunato Principe, che ha subito la stessa damnatio memoriae della madre Bianca Cappello, seppe vincere il proprio infelice destino, dedicando tutta la sua vita allo studio e alla pratica alchemica. Don Antonio esercitò la pratica alchemica proprio nel luogo deputato dal padre a questo scopo, il Casino mediceo. Il palazzo, trasformato da Don Antonio, che ne fece la sua abitazione principale, in una vera e propria reggia, diventerà, oltre che un importante centro culturale della Firenze seicentesca, un laboratorio sperimentale fondato sulla pratica del grande medico alchimista Paracelso. Il Casino, infatti, non solo accoglierà i maggiori esperti del periodo ma diventerà anche fucina di giovani che qui si specializzeranno nella pratica alchemica. Tra le sue mura, dove si studiavano e si trasformavano come per magia minerali, piante e metalli, molti erano i personaggi di rilievo nelle arti e nelle scienze. -
Rivincite. Lo sport che scrive la storia. Nuova ediz.
In queste pagine si affacciano le figure di Jim Thorpe, Cathy Freeman, Althea Gibson, Muhammad Ali, Garrincha, Nadia Comaneci, Alice Milliat, Jonah Lomu, Jackie Robinson, Jürgen Sparwasser, Kareem Abdul-Jabbar, Diego Maradona, Florence Griffith, Gretel Bergmann, Georges Weah, Colin Kaepernick, Peter Norman... A vicende raccontate mille volte, se ne aggiungono di quasi dimenticate, in bilico fra epica e cronaca, riscatto e stupore. Da oltre un secolo è impossibile stabilire i confini dove comincia la politica e dove finisce lo sport. Dietro il grande spettacolo globale, si agita il potere nelle sue moderne incarnazioni, quello che si dirama dall'impero cinese agli oligarchi russi, dagli emiri mediorientali ai miliardari in dollari, dagli intrighi di corte che indirizzano le burocrazie di Fifa e Cio al peso specifico dei grandi marchi dell'abbigliamento sportivo, dal saccheggio dell'Africa alle dolose ambiguità nella guerra al doping. Con vertiginosi salti di tempo e di spazio, ""Rivincite"""" propone una concatenazione di racconti all'incrocio fra sport, storia e politica. È sempre più raro, ma ogni tanto accade, che uno sportivo prenda posizione e trasformi il proprio talento in una bandiera da sventolare a favore di una causa. Così, lo sport torna a scrivere la storia."" -
Basil Lee
I quattro racconti che compongono questa raccolta sono stati composti nel 1928, tra la stesura de “Il Grande Gatsby” e quella di “Tenera è la note”. Mentre il pubblico chiedeva un seguito a Gatsby, che Fitzgerald si rifiuterà sempre di scrivere, malgrado le sue frequenti crisi economiche, lo scrittore volge il suo sguardo disincantato, divertito, mai elegiaco alla sua giovinezza nel Midwest. “Basil Lee” è chiaramente un alter ego adolescente dello stesso Scott Fitzgerald, alle prese con le convenzioni e i limiti di una società vuota e provincial. Difficile non guardare con simpatia a questo ragazzino di buona famiglia che sogna allo stesso tempo di diventare un ladro gentiluomo e di essere il più giovane presidente degli Stati Uniti, con una sfortunata predilezione per le ragazzine ricche e viziate, che parla troppo e già manifesta i sintomi di una complessità fuori dal comune. Le sue vicende anticipano tutti i temi cari a Fitzgerald con irresistibile freschezza e ironia, qualità che, ingiustamente, non sempre vengono riconosciute all'ultimo dei grandi romantici. -
Leonard Cohen. Manuale per vivere nella sconfitta
"Ricordo la prima volta che ho visto Cohen, a un reading di poesia a Vancouver nel 1966. Entrò a grandi passi in un'enorme aula universitaria stipata di ascoltatori entusiasti, e con nostra grande sorpresa aveva una chitarra sotto il braccio. Eravamo perplessi. La maggior parte di noi attendeva il poeta romantico di The Spice-Box of Earth; alcuni altri (incluso me) avevano sperato segretamente di sentire il sorprendente romanziere autore dell'appena pubblicato """"Beautiful Losers"""". Nessuno era preparato per una chitarra strimpellata e una canzone ammaliante su una donna chiamata Suzanne. Così fummo tutti sbalorditi. Un terzo di secolo più tardi, io lo sono ancora"""" (Stephen Scobie). Senza dubbio l'opera di Leonard Cohen appartiene nella sua totalità al mondo delle lettere, eppure nessuna monografia l'ha finora presa in considerazione senza separare il poeta e il romanziere dal cantautore. Silvia Albertazzi mostra invece come poesia, narrativa e canzoni costituiscano per Cohen un'unica forma espressiva in continua evoluzione, in cui la bellezza dei perdenti e il valore della sconfitta sono esaltati attraverso un uso ipnotico e incantato della parola." -
La nuova destra in Europa. Il populismo e il pensiero di Alain de Benoist
L'esplosivo successo elettorale dei partiti di destra alle ultime elezioni europee è la ragione che ci ha suggerito di riproporre, aggiornato di cinque anni, il saggio La Nuova destra in Europa (Paginauno, 2014). In quell'occasione Andriola identificava in una rivoluzione ideologica, iniziata quarant'anni prima dall'intellettuale Alain de Benoist, la crescita che i vari movimenti di destra già avevano registrato, li analizzava seguendone il percorso e tirava le fila dei legami creati, e tuttora esistenti, tra la Nuova destra come corrente culturale e le diverse formazioni politiche. Oggi la Lega di Salvini è arrivata al 34% alle europee, il Front national francese al 23% e una nuova formazione, l'AfD, non cessa la sua cavalcata in Germania, mentre sul piano teorico a de Benoist si è affiancato Alexander Dugin con la sua Quarta Teoria Politica e in Europa ha iniziato ad agire l'Alt-Right statunitense, incarnata da Steve Bannon e dal suo The Movement: tutto ciò è affrontato in questa nuova edizione aggiornata. Come nasce questo cambiamento, come siano stati abbandonati i riferimenti storici per attingere a una parte del pensiero che un tempo apparteneva alla sinistra e come questo percorso abbia condotto la Nuova destra al successo, trovano una risposta in questo libro inchiesta. -
Il pensiero in fumo. Giordano Bruno e Pasolini: gli eretici totalitici totali
Eresia è un termine solitamente usato in chiave negativa. Attraverso la lettura dell'opera di Giordano Bruno e Pier Paolo Pasolini, Guido Zingari riabilita questo concetto e lo propone come motore di scelte provocatorie contro una realtà incapace di rispondere alle domande dell'uomo e che, da sempre, mette al rogo persone, idee, opere che osano contraddirla. Eresia come strumento di lotta contro la naturale tendenza ""normalizzante"""" del Potere e della """"falsa eresia"""", che, attraverso innovazioni soltanto apparenti, riafferma di epoca in epoca i propri valori dominanti e combatte l'azione decostruttiva della critica. La mentalità eretica viene analizzata invece quale atteggiamento di rifiuto dello status quo, con spirito vitale e attivo, animato dalla fiducia in un mondo sensibile al nuovo e al diverso."" -
Riscenziello
Una sorella in crisi e un nipotino con uno spiccato gusto per l'arte splatter. Un padre ingombrante, saggista di chiara fama che, tra un talk-show e l'altro, rimane genitore impeccabile. Un lavoro di pubblicitario svuotato di qualunque dimensione etica. Inizia così la tragicomica avventura di Vittorio in compagnia dell'ansia, proprio quando si ritrova a curare la campagna di comunicazione per un rinomato quanto discutibile psicoterapeuta di estrazione lacaniana. Su consiglio di Claudia, nuova fiamma e aspirante psicologa, il giovane inizia un percorso di analisi dagli esiti grotteschi. Il risultato letterario è una satira feroce e attualissima. -
Sherlock Holmes. Un uomo, un metodo
"Nonostante la loro diversità, gli inediti raccolti in 'Sherlock Holmes: un uomo, un metodo' costituiscono un'unità, specie per chi sia curioso di capire l'architettura interna, lo scheletro stesso che porta alla costruzione di quell'edificio armonico e ben progettato che è un giallo ben riuscito. Potrebbe essere quasi una guida per un corso di scrittura creativa. Ma anche un piacevole intrattenimento per chi si limita al gusto della buona lettura."""" (dalla prefazione di Giovanni Ricciardi). Contiene: La banda maculata (opera teatrale); La fiera di beneficenza; Come Watson imparò il metodo; L'avventura dell'uomo alto. Prefazione di Giovanni Ricciardi." -
Calcio e martello. Storie e uomini del calcio socialista
«Il Socialismo, immaginato, immaginario, reale e il gioco del calcio. Con i suoi perdenti di successo e i campioni, magari annegati nelle loro debolezze o nell'ineluttabilità della dittatura del proletariato. La povertà dei mezzi e l'innegabile splendore dei fini. Il Patto di Varsavia e le sue propaggini legate al Comecon hanno regalato alla generazione della guerra fredda emozioni violente e storie da tramandare, tra ingenuità di regime e talento infinito. L'Ungheria di Puskas, la Polonia di Lato, l'Urss di Lev Yashin, ma anche Sparwasser, Sollier e la Democracia Corinthiana, perché l'internazionalismo regnava sovrano dove meno te lo aspettavi. Fabio Belli e Marco Piccinelli in queste pagine ci raccontano emancipazioni proletarie solo sfiorate, ma che per decenni hanno fatto sognare milioni di persone, sia a est che a ovest della cortina di ferro.» (dalla prefazione di Max Collini) -
Sherlock Holmes e lo strano caso di Alice Faulkner
«So che una persona come me, un drogato incallito, avvelenato, quasi alla fine, non dovrebbe neanche sognare di far parte della vostra dolce vita! Anche solo un inizio sarebbe un crimine da concepire. Ci sono tutte le ragioni per cui dovremmo dirci addio! Ci sono tutte le ragioni…»rnrnrn""Una famiglia aristocratica ingaggia il detective per recuperare alcune lettere compromettenti in possesso di Alice Faulkner, una giovane che, con quei documenti, avrebbe potuto vendicare la sorella, ingannata da un nobile e condotta alla morte. Alice, a sua volta, è stata raggirata da una coppia di truffatori e tenuta prigioniera in casa dove viene continuamente maltrattata perché continua a tenere segreto il nascondiglio dei documenti. A questo punto, Holmes interviene e cerca, a sua volta, di ingannare i due malfattori che si rivolgono al Professor Moriarty per recuperare ciò che cercano e per fare uccidere Holmes. Il loro piano e quello di Moriarty, però, falliscono e Holmes recupera le lettere compromettenti ma poi si rifiuta di consegnarle ai propri committenti in quanto, innamoratosi di Alice, ritiene che dovrebbe essere lei a decidere se restituirle. Quando Sir Edward Leighton, emissario della Corona e il Conte Von Stalburg gli chiedono conto delle indagini, Holmes ammette di aver fallito. Alice, che ha sentito tutto, si pente e restituisce le lettere: il suo gesto induce Holmes a iniziare con lei una storia d'amore."""" (dall'introduzione di Alessandro Gebbia)""