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Quando c’era la cortina di ferro. Storie di un destino ritrovato tra due Europe
Anni ’60 del 900: alcuni ventenni – che in Italia contribuiscono alla nascita di CL – incontrano la realtà dell’Europa dell’Est, la sua vivacità spirituale e culturale e la ricchezza di umanità. Ne nasce un’appassionata curiosità, che presto si traduce in fitti rapporti di profonda e consolidata amicizia, gradualmente estesi dal Baltico ai Balcani. Storie di persone che, facendosi compagnia, abbattono le barriere che le volevano separate. Attraversano insieme un’epoca di oblio della propria consistenza da parte dell’Occidente e, oltre cortina, un’epoca di oppressione, di dissenso e di rinnovata dignità. Incrociando personaggi che hanno lasciato tracce profonde, come Havel, Zvěřina, Wojtyła e tanti altri meno noti. Prefazione di Stefano Bruno Galli. -
Mario Bendiscioli tra scuola e cultura nella Milano degli anni Trenta e Quaranta
Storico della Chiesa, docente di filosofia e storia al liceo, intellettuale impegnato nel dibattito sulla scuola della nuova Italia democratica, promotore dello studio e della memoria della Resistenza al nazi-fascismo. Sono gli aspetti della vita di Mario Bendiscioli affrontati in questo volume, che ricostruisce l’ambiente scolastico in cui egli lavorò dal 1933 (il liceo classico G. Carducci di Milano) e il suo inserimento, in quegli stessi anni, nel panorama culturale europeo come studioso di alto profilo, che approfondì il rapporto tra Germania nazista e Chiese cristiane. Un percorso che, subito dopo la guerra, lo vedrà impegnato come Commissario della scuola per la Lombardia su incarico del Cln e come promotore dell’Istituto storico per la Resistenza in Lombardia. Vari aspetti di una vocazione per la scuola e l’educazione delle nuove generazioni, svolta attraverso un saldo ancoraggio alla realtà vissuta e letta con le lenti dello studioso raffinato. -
Manuale operativo per la protezione dei dati personali dei lavoratori. Con casi pratici e facsimile di documenti utili
Negli ultimi anni la protezione dei dati personali dei lavoratori è un tema divenuto scottante a causa della diffusione massiccia, anche nei luoghi di lavoro, di sistemi tecnologici e informatici capaci di immagazzinare dati personali per le più svariate finalità. Sarebbe riduttivo ormai ragionare soltanto di controlli a distanza sull'attività lavorativa, dal momento che sono in uso sofisticati sistemi di elaborazione dei dati personali che sfruttano stringhe algoritmiche per assumere decisioni automatizzate che incidono sulla vita lavorativa del prestatore. Il volume, partendo dall'analisi della normativa per la protezione dei dati personali, fornisce una guida completa, sintetica e operativa della sua applicazione in ambito lavorativo. L'illustrazione del contesto normativo è poi arricchita da un'ampia e aggiornata analisi dei casi pratici estrapolati dalla giurisprudenza e dai provvedimenti dell'Autorità Garante, nonché da numerosi facsimile di documenti utili, al fine di rendere il volume uno strumento fruibile per chi opera in azienda. Infine, il manuale ambisce a dare un'interpretazione in chiave collettiva della normativa privacy. -
Il risparmio è per la vita. Considerazioni di finanza comportamentale
Cambiare è il verbo essenziale. Il mondo è cambiato e continua a cambiare ogni momento. Basta guardarsi attorno e addietro per accorgersi che viviamo in case molto diverse, guidiamo auto molto diverse, vestiamo abiti molto diversi... Oggi i cambiamenti sono profondi anche nel settore bancario e finanziario. Dobbiamo provare a cambiare il nostro comportamento legato ai risparmi, per questo ho voluto scrivere questo libro sul tema ""Etologia del risparmiatore"""". Questo libro vuole offrire uno studio del comportamento atavico del risparmiatore quando si trova nell'ambiente degli investimenti. Questo ambiente non è naturale, è fatto di regole e tecniche controintuitive, per gestirlo in modo corretto il risparmiatore deve cambiare il proprio comportamento."" -
La persona laica. Norberto Bobbio nel Novecento filosofico
Uno spazio pubblico, nel quale ciascuno possa esprimere convinzioni e credenze, nel pieno rispetto, anzi nella valorizzazione delle diversità di pensiero: in questo risiede la vera essenza della laicità di Norberto Bobbio, che difendeva la libertà della ricerca, la libertà religiosa e politica, la tolleranza delle idee e la fiducia nel dibattito, laddove condotto con argomentazioni razionali, con il fine ultimo di incontrarsi, nel significato etimologico di muoversi lungo traiettorie diverse, ma convergenti verso un obiettivo comune, cioè sui problemi di tutti. Partendo dall'analisi degli scritti giovanili di Norberto Bobbio, ancora legati alla teoria della persona e agli inizi fenomenologici e di critica dell'esistenzialismo in un'attività filosofica che Bobbio stesso considera la sua ""preistoria"""", e proponendo un nucleo di testi poco noti o inediti, Cesare Pianciola ripercorre i significati molteplici dello spirito laico in Bobbio, le cui variegate sfumature si armonizzano in un ritratto complessivo dai contorni ben definiti attorno all'idea di laicità come lotta contro ogni forma d'intolleranza e di dogmatismo."" -
I miti della fondazione. L'educazione nella tradizione per un futuro radicato
È nota l'etimologia del termine mito, dal greco ???o?, m?thos, con il significato di parola, ma anche racconto, favola e leggenda. In modo immediato il mito è associato alla cultura greca classica, per poi vedere in epoca successiva il termine mito contrapposto a ragione o a storia, assumendo il significato di qualcosa di infondato ma analogamente aggettivo, mitico, associato a eventi che suscitano stupore ed entusiasmo, in grado di produrre comportamenti di emulazione, partecipazione e adesione. Possiamo parlare di miti intendendo un insieme relato, complesso e di relazioni reciproche di storie, narrazioni, immagini, pratiche che si radicano in un sistema culturale in senso ampio. Questo libro, frutto di una ricerca, ha voluto declinare il mito in diverse realtà, tra loro apparentemente molto distanti, come la cultura ebraica, la cultura Rom, il mondo Maya, i Kuna di Panama o la cosmovisione dei Guanches, una ricerca che si chieda quali sono le radici e quali le funzioni educative e formative del mito e in particolare dei miti della fondazione. -
Minima Muralia. Per una storia di me stesso non solo come storico
Giuseppe Ricuperati si cimenta, in un percorso non facile, di riscrittura di quella che è stata e che è la sua vita, attraverso il ricordo vivo e a volte commosso delle persone che ne hanno fatto parte. Il gioco dell’esistenza è destinato alla sconfitta, che forse può essere rimediata solo dal coraggio della memoria e del ricordo, in questa sua frase troviamo la volontà di un uomo che vuole essere ricordato non per gli innumerevoli traguardi raggiunti, ma per l’aver lasciato un segno nella vita degli altri. -
Rosso, nero. Il rosso e il nero di Stendhal. Interpretazione
Questo non è un saggio di critica letteraria in senso tradizionale: la critica letteraria stendhaliana non viene nemmeno nominata. È l’esperienza di un lettore – che conosce l’interpretazione – che, in rappresentanza della comunità dei comuni lettori, di cui fa parte, penetra attraverso l’analisi del testo nelle profondità del romanzo stendhaliano, scopre contenuti e sviluppi imprevisti e fa emergere il senso della creazione stendhaliana. Un’esperienza, ricca di suspense, l’interpretazione, che apre la strada a una lettura del romanzo diversa, avvincente e profonda. Cosa c’è di nuovo, rispetto a quel che si dice, in questo saggio? C’è fra le altre cose un vero e proprio colpo di scena, ignorato nella tradizionale lettura del romanzo: la “famigerata” lettera al marchese che induce Julien a voler uccidere Madame de Rênal, da tutti attribuita al suo direttore spirituale o a gelosia della donna, nasconde invece una discontinuità clamorosa della vicenda, uno sdoppiamento del personaggio: nel R&N esistono due Madame de Rênal (e di questo si accorgerà – tardivamente – lo stesso Julien). -
Manifesto dell'autonomia
Uno spettro s'aggira nella cultura politica italiana: l'autonomia regionale. Il 22 ottobre 2017 oltre cinque milioni di cittadini lombardi e veneti hanno decretato il successo del referendum consultivo territoriale con il quale la parte più sviluppata del Paese dava mandato ai vertici regionali di intavolare la trattativa con il governo per conquistare maggiori margini di autonomia legislativa e amministrativa. Nel quadro delle più recenti battaglie per l'autodeterminazione, era una grande novità. Lombardi e Veneti non hanno infatti votato per abolire la Costituzione vigente. Al contrario, hanno votato per applicarla e dare corso all'articolo 116, terzo comma. L'autonomia regionale differenziata è oggi l'unica medicina per risolvere i mali del Paese e ricomporre le sue fratture, per innovarlo, renderlo moderno e competitivo. -
Ascolto
Ascolto è il secondo convegno ideato dal Seminario Permanente di Narratologia e anch’esso, come il precedente, si è svolto sulle piattaforme per le conferenze virtuali. Paradossalmente, la formula stessa dell’incontro ha contribuito a conferire alla nozione d’ascolto un aspetto performativo, giacché la partecipazione si è tutta raccolta nell’atto d’ascolto, risvegliato dalle forme intime di fruizione: un dispositivo elettronico personale – il computer – a cui sono collegate via cavo o bluetooth delle cuffie, oppure degli altoparlanti. Eppure, come è desumibile anche da questa breve nota aneddotica posta in chiave incipitaria, la questione dell’ascolto non si risolve tutta nel solo interrogarsi sui soggetti destinatari di una meccanica comunicativa, tutt’altro: perché recuperare – dal punto di vista estetico, teorico e, non da ultimo anche mediale – la centralità dell’ascolto permette di gettare nuova luce sui rapporti tra le diverse arti. -
Infanzia e potere. Origini e conseguenze di una oppressione
La domanda da porsi oggi è come mai l’infanzia non abbia mai smesso di essere oggetto di una vera e propria oppressione di genere e sia stata vittima di un costante, anche se a volte inconsapevole, tradimento dei suoi reali bisogni. Per questo verranno ripercorsi da un lato i meccanismi che presiedono alla formazione della persona nei primi anni della crescita e dall’altro l’evoluzione dell’atteggiamento assunto dagli adulti nei suoi confronti nel corso della storia. Questo studio si propone quindi di individuare le origini e le ragioni della perdurante tendenza a mantenere l’infanzia e in generale il mondo giovanile in una condizione di sudditanza psicologica e materiale, indicando quindi così una possibile visione alternativa della relazione educativa stessa. -
La Confederazione generale unitaria del lavoro e i lavoratori immigrati
Il volume presenta l’originale esperienza della Cgtu (Confederzione generale unitaria del lavoro), un sindacato la cui cultura politica circola ancora nel presente. Fondata ufficialmente nel 1922 e confluita nella Cgt nel ’36, la Cgtu dedicò un’iniziativa specifica agli immigrati, la cui numerosissima presenza nel mercato del lavoro nella Francia fra le due guerre si impose all’attenzione di tutti i soggetti interessati: i governi, i prefetti, gli imprenditori e, naturalmente, i partiti e i sindacati. Già la Cgt aveva affrontato l’organizzazione dei migranti di lunga data, dagli italiani ai polacchi delle regioni minerarie agli ebrei russi del Pletz di Parigi, ma solo la Cgtu intraprese una organizzazione intersindacale permanente di tutte le comunità di lavoratori stranieri e coloniali, riuscendo a tradurre in risorse da spendere nei conflitti le forme di socialità tradizionali dei gruppi linguistici. (Con un’appendice di Michel Dreyfus) -
Rivista storica del socialismo (2022). Vol. 2
Questi i contenuti del numero 2/2022: La dignità della Repubblica, di Liliana Segre Saggi Agosto 1922. La cacciata di Angelo Filippetti da Palazzo Marino, di Jacopo Perazzoli Luglio 1922. I “lomellini” a Novara, di Tommaso Russo Genealogia del nazionalismo e religioni politiche nelle riflessioni di un anarchico. Nazionalismo e cultura (1937) di Rudolf Rocker, di David Bernardini Stefano Merli, storico e militante, di Maria Grazia Meriggi Profili Il cavaliere della libertà. Alberto Cianca, pagine di una biografia, di Marco Cianca Suggestioni barthiane, di Paolo Bagnoli Noterelle e discussioni Schede e segnalazioni Campo di Marte. -
Le vecchie stazioni delle Ferrovie Nord Milano
Sollecitati da numerosi appassionati di antiche immagini delle Ferrovie Nord Milano, nel corso del 2010 furono raccolte una serie di fotografie, cartoline riguardanti le vecchie stazioni della rete ferroviaria regionale. L’iniziativa confluì in una pubblicazione dal titolo ""Le vecchie stazioni delle Ferrovie Nord Milano"""", della serie “I Quaderni del Museo”, n. 3, 2010. Le vecchie stazioni rappresentavano un aspetto particolare della vita aziendale, più di ogni altro il simbolo manifesto della ferrovia nel territorio e luogo, talvolta, della sociabilità per viaggiatori e cittadini. Di fronte alle trasformazioni in corso fra fine Novecento e Terzo Millennio sulle linee ferroviarie regionali erano in molti a temere il “virus dell’oblio”, la perdita di memoria storica. Ex dipendenti, personale in servizio, ex viaggiatori, pendolari, circoli culturali, privati collezionisti, gli operatori del Museo MILS – impegnati nella conservazione e valorizzazione del cospicuo repertorio di oggetti d’uso, macchinari, strumenti e mezzi, dell’Azienda FNM – si attivarono perché ciò non accadesse."" -
L'educazione inter e transculturale. Il caso del Rabinal Achi' nelle comunità indigene maya
Questo è un saggio di epistemologia della formazione che si avvale di una ricerca quasi trentennale di Pedagogia etnografica. L’intento è di esplorare un evento di transcultura che rappresenta, nella nostra analisi, uno spazio di indagine per la riflessività educativa e, conseguentemente, per la proposta scolastica. Lo scenario è in quell’incontro fra culture che nel corso dei secoli ha portato nella rappresentazione teatrale del Rabinal Achi’ – denominato anche Danza del Tun – un processo formativo di autodeterminazione culturale da parte della cultura maya, attraverso forme flessibili di sincretismo che ne hanno conservato l’identità. Il libro è rivolto agli educatori, agli inseganti, a tutti coloro che si interessano a vario titolo di integrazione e intercultura. -
Gaetano Arfè. Discorsi parlamentari
L’attività parlamentare alla Camera dei Deputati, al Parlamento europeo e al Senato, tra il 1972 e il 1992, è stata una parte importante della vita e dell’impegno di Gaetano Arfè. Lungi dal rappresentare una parentesi nell’attività accademica, come talvolta è accaduto per altri storici, essa è parte costitutiva della lezione che Arfè ci ha lasciato e che si inserisce a pieno titolo nel solco di una tradizione illustre che da Andrea Costa, passando per Filippo Turati, arriva a Pietro Nenni. In queste pagine emergono con chiarezza il rispetto per l’istituzione parlamentare, la piena consapevolezza di agire nell’interesse degli elettori e la coscienza di appartenere alla storia del socialismo. -
L'Europa delle donne
Utilizzando i temi e le metodologie proprie dell’analisi di genere, il presente lavoro, oltre a evidenziare il ruolo femminile nella formazione della coscienza europea e nella nascita del movimento federalista, ci consente di cogliere l’affermarsi, tra le due guerre, di una vera e propria internazionale antifascista femminile che prendeva corpo da una fitta rete di relazioni, negli anni in cui, nei luoghi dell’esilio, maturava innanzitutto l’esigenza di un antifascismo europeo come risposta al problema europeo dei fascismi. Le biografie ci raccontano di donne diverse per appartenenza generazionale, sociale, politica e ideologica che si cercano, si trovano a discutere, ad agire, a giocarsi la vita per la libertà, la giustizia, la pace, la democrazia, l’Europa e a combattere anche per i propri diritti. L’Europa delle donne vuole accendere la luce della storia su valori e conquiste che le vicende recenti ci ricordano non essere acquisite per sempre; è, in fondo, questa la missione delle associazioni partigiane a settantasei anni dalla Liberazione. -
Visibili e influenti. Le donne italiane ci sono
Il maschile “se-non-altrimenti-specificato” contamina ogni campo e ogni aspetto sociale: cultura, lingua, luoghi del potere e delle decisioni. Eppure le donne sono il 52% della popolazione mondiale. Il contributo delle donne al sapere – dalla storia alla letteratura, dalla scienza al cinema – è stato troppo spesso oscurato dall’onnipresente pensiero maschile. In nome di quello che è considerato intoccabile, i programmi scolastici presentano spesso una lunga lista di autori, artisti, personaggi, scienziati, filosofi, nonostante sia stato creato materiale per guardare ben oltre. Visibili e influenti reclama un diritto dell’ondata di femminismo attuale: quello a esserci, a essere studiate, rappresentate, ascoltate, ovunque. Fa il punto della situazione italiana con riferimenti ad altri paesi occidentali; mette in evidenza nomi di scrittrici, scienziate, artiste e “personagge” rimaste per troppo tempo nascoste; ricorda i nomi di chi si è fatta carico di stabilire un nuovo canone, con il femminile annesso; riflette con le lettrici e i lettori, innescando un processo di autocoscienza collettiva, e propone soluzioni per cambiare lo status quo. Prefazione di Roberta Trapè. -
En attendant Marx. Il marxismo in Italia dal 1945 al 1989
Oggi, per unificare le infinite figure sociali prodotte dalla informatizzazione dell’economia, occorre saper immaginare un nuovo modello di sviluppo. Occorre saper inventare un nuovo soggetto politico che sappia coniugare produttività e questione ecologica, questione sociale e socializzazione delle conoscenze. Davvero le distanze tra il matematico che crea algoritmi e l’operaio che coltiva terre o costruisce case sono insormontabili? Per fare tutto ciò, le lezioni di Marx e di Gramsci risultano ancora fondamentali, perché sia Marx che Gramsci ci insegnano che occorre pensare il «lavoro come insieme», unendo umili e sapienti, lavoro manuale, competenze tecniche e «sistema dei saperi». E, se questo è vero (ed è vero!), non si può certo dire che con il 1989 il marxismo sia finito. -
I nomi delle categorie grammaticali
Della maggior parte delle parole che usiamo sappiamo poco. Fin dai primi ordini di scuola impariamo a parlare con disinvoltura di nomi, aggettivi, verbi, avverbi, participi, gerundi, etc., ma se dovessimo attribuire loro un significato preciso saremmo in difficoltà. Come, in difficoltà, sono stati – e sono tuttora – i grammatici. Felice Accame e Francesco Ranci vanno alle radici della questione e, ricostruendo la storia delle categorie grammaticali, giungono alle ragioni di un sistema classificatorio la coerenza del quale presenta più di una lacuna. Senza omettere i presupposti di un’alternativa basata sulla consapevolezza dell’operare mentale designato dalle parole.