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Bestiario fiorito
Secondo volume di un'ideale trilogia che comprende Rivelazione (2014) e l'ancora inedito Teoria dell'anguilla, Bestiario fiorito è una imponente raccolta di poesie che affronta con disinvoltura la storia più recente del nostro Paese: i cinque anni di passaggio dalla caduta di Silvio Berlusconi all'avvento di Matteo Renzi al Governo, letti in chiave tanto politica quanto personale, nel solco della nostra tradizione satirica. -
Ordine e mutilazione
Ordine e Mutilazione. Sorta di teatrino in versi dei sentimenti e della crudeltà, la caratteristica più rilevante dell'opera di Elena Zuccaccia è il particolare uso della punteggiatura, teso a riprodurre l'immaginario fortemente metamorfico della raccolta, che dà vita a una versificazione vermiforme, spesso singhiozzante, tesa a descrivere il piccolo dramma per stanze chiuse o semichiuse, i cui protagonisti (due? tre?) non fanno che incontrarsi o ferirsi, respingersi o cercarsi, in un rapporto amoroso tanto più guasto quanto più necessario alla loro maturazione. -
Wendy. Ediz. illustrata
Un tempo ero una bambina come te, più in salute, ma come te. Ora ho bisogno di una mamma. Non sono più una bambina, ma tu lo sei, smarrita come me. So che da quelle grandi orecchie non riesci a capire le parole, ma il suono nel quale si muovono, dove tu puoi seguirle dalla punta del tuo naso che si fa umido e nero come l'ossidiana quando è bagnata. È il tuo starmi intorno che mi rassicura, la tua vita senza domande. Non ne hai fatte neppure dalla gabbia dove ti ho incontrata, solo quella zampina che si sporgeva per poter giocare... (Anna Correale) -
La percezione dell'acqua
"La percezione dell'acqua"""" è una raccolta di otto racconti """"marini"""", strettamente legati ad ambientazioni acquatiche tanto care all'autore, fra isole, coste, fondali oceanici e onirici, in cui divaga fra selvatica ironia surrealista - con omaggi alla poetica di Cortázar - e intense schegge di intimità confessionale, fino a lasciarsi trascinare dalle proprie correnti emotive verso le profondità sommerse della propria oscurità." -
Approssimazioni e Convergenze
Questo libro è un'esplorazione sulle potenzialità della parola. Si articola in due parti, distinte ma speculari: la prima, Approssimazioni, ha come asintoto il corpo femminile, che è sé stesso, nella sua fisicità più erotica, ma si identifica anche con la Parola assoluta; la seconda parte, Convergenze (sottotitolo ""Contributo a una storia della Bellezza""""), si misura con una serie di quadri del Rinascimento, ai quali i versi danno voce, nel tentativo di circumnavigare quell'esperienza di per sé ineffabile che è il Bello. Nel suo corpo a corpo con il Senso, """"Approssimazioni / Convergenze"""" vuol proporsi come un'utopica coincidentia oppositorum: massima esattezza descrittiva e, insieme, massima astrattezza speculativa."" -
Nulla sanno le parole
Raccolta di brevi suite in prosa poetica, ""Nulla sanno le parole"""" è una sorta di epistolario sulla distanza, una serie di lettere indirizzate a un qualcuno talmente lontano da essere impalpabile, dove le umane corrispondenze sono già indirizzate all'addio. Opera dall'eleganza formale, incentrata sulla precarietà dei rapporti umani, questa di Daniela Gentile è anche una atto di fede verso la poesia, nella sua capacità di essere da una parte chiave di lettura del dolore, con toni talvolta stupiti, più spesso rassegnati, dall'altra lenitiva al senso di vuoto provocato da tale distanza attraverso la continua ricerca di una bellezza ideale."" -
Zanzara meno tennis
In questo lavoro (poesia e disegno) l'ossessione per le zanzare e per il tennis di Giannetti si mescola senza soluzione di continuità con elementi autobiografici, immagini intrise di fredda melanconia e discorsi interrotti. -
Oblò/Portholes
«Come ha raccontato John Taylor, autore di ""Oblò"""", in un'intervista che mi ha rilasciato, un viaggio nell'Egeo ha segnato la sua esistenza quando, giovane studente universitario di matematica, decise di stabilirsi in Europa e di dedicarsi alla scrittura. A quasi quarant'anni di distanza, durante un soggiorno nelle Alpi, guardando una serie di acquerelli dell'amica artista Caroline François-Rubino, un cortocircuito lo riporta in quella sequenza determinante: i ricordi tornano alla coscienza, insieme al dondolio delle onde, per frammenti che hanno la stessa intensità di una percezione presente. Prende così forma questo viaggio in versi attraverso il diaframma dell'oblò». (dalla postfazione di Franca Mancinelli)"" -
Cantare del deserto
"Cantare del deserto di Elvio Ceci è un racconto in versi composto da oltre venti liriche, divise in brevi sezioni. Una giovane donna africana ci racconta il suo viaggio per la vita, dal deserto fino a noi. La peculiarità dell'opera è quella di incastonare un registro che cerca di mantenersi narrativo, privo di enfasi lirica (l'abominio basta sempre a se stesso), entro uno schema di strofe pentastiche a rime alternate (ossia cinquine ABABA). In questo épos - aperto da una immagine ariosa che accomuna storia passata e presente e (semi-)chiuso in un percorso che passa anche per un soffio di vivificante sensualità - la durezza a tratti estrema si sposa con note immaginifiche e una costante lucidità, capacità di trarre ammaestramento (e magari forza) dagli eventi."""" (Roberto R. Corsi)" -
Giardini
"Giardini è frutto di un percorso di studio fatto durante il corso di Drammaturgia Multimediale presso l'Accademia di Belle Arti di Bari attraverso il quale gli studenti sono stati invitati ad indagare proprio sul concetto di giardino. Ognuno di loro ha idealizzato il tema secondo la propria estetica emotiva, messa a dura prova in questo periodo di """"lockdown"""", quindi traducendo, attraverso opere inedite e brevi testi, il proprio punto di vista in merito e provando ad attraversare questo confine"""". (Raffaele Fiorella)" -
Sequenze per sbagliare il bersaglio
Nel mare magnum della poesia visiva, le Sequenze di Giulio Maffii sanno affermare il loro carattere puntando con forza sulla frammentazione dell'unità poetica e sul suo incapsulamento all'interno dei software di produttività aziendale, dei modelli informatici di ""presentazione"""". Rispetto alle affinità più immediate (per es. le installazioni di Paolo Cirio), il lavoro assume una dimensione meno collettiva, per evidenziare, non senza un che di grottesco, il trauma privato del working class hero, intrappolato in segni e linguaggi alieni; implicitamente represso, condannato alla clandestinità del suo fervido io emotivo; verosimilmente incapace di ricondurre la metafora esistenziale del bersaglio sbagliato a un elemento soggettivo ben definito. Infine, in quanto poeta, vittima dell'era della tecnica. Roberto R. Corsi"" -
La forma dei pianeti. Ediz. illustrata
«""La forma dei pianeti"""" è un progetto sperimentale che coinvolge 17 studenti dell'Accademia di Belle Arti di Bari iscritti al corso di Drammaturgia Multimediale. Un percorso didattico che ha previsto un sorta di programma residenziale fuori dagli schemi, chiedendo ad ognuno di soggiornare liberamente su uno dei pianeti o satelliti esistenti nello spazio. Ne è venuto fuori un piccolo gioiello composto da 18 storie che completano un quadro emotivo dello spazio percorso attraverso la fantasia di ognuno di loro.» (Dalla prefazione di Raffaele Fiorella). Testi e illustrazioni di: Alessandra Chiarolla; Angelica Intini; Arianna Ladogana; Aurora Attorre; Celestino Petrone; Erika De Nicolo; Ester Santovito; Fabrizio Riccardi; Francesca Loprieno; Gianluca Vernice; Graziana Rivecca; Marco Carrieri; Olimpia Piragina; Rosemary Natalino; Serena Semeraro; Vincenza Mascolo; Viviana Schiuma; Zhang Qi."" -
Saggio sulla paura
"Saggio sulla paura"""" si riveste spesso di uno smalto di ironia, ma ha un contenuto veritieramente drammatico. Al suo interno si mischiano iperrealismo e surrealismo, comicità e tragedia, disperazione e banalità del quotidiano. Materia della pseudo-trattazione è il meccanismo che trasforma l'ansia in un recinto sempre più asfittico, dominato da una realtà urbana alienante, col suo precariato esistenziale e lavorativo. Ne deriva un perenne sfasamento allucinatorio in cui ogni ferita, perfino autoinflitta, è un tentativo di riconoscere il mondo." -
Il ciclo del lupo. Le cycle du loup. Ediz. illustrata
Rivisitazione personalissima della fiaba dell'incontro con il lupo, la breve e intensa raccolta di Anna Correale ne sviscera, con grande delicatezza, ogni possibile sfaccettatura, rileggendola in chiave psicanalitica, filosofica, autobiografica, simbolica, narrativa, realizzando un'opera di grande rilievo poetico e disinvolta profondità. La completano e arricchiscono le vivide illustrazioni di Valeria Puzzovio. Il libro è qui presentato in doppia lingua, italiano e francese, nella traduzione di Danièle Rousselier e Maria Crisitina Bonini, con la supervisione di Violetta Latte. -
Agostino. Storie in rima
Le storie in rima di Michele Paoletti appartengono a un particolare ambito della sua produzione poetica pensato appositamente per i bambini. Scritte per i suoi figli, sono storie di formazione legate alla ricerca di sé e all'accettazione dell'altro. Agostino è la prima di queste storie e viene illustrata da Lucia Lodeserto.Quella di Agostino è la vicenda di un piccolo Celestino nato con la pelle verde e per questo tenuto a distanza dagli altri. Il coraggioso Agostino si mette allora in viaggio per trovare degli amici... -
L' arte di allacciarsi le scarpe. Ediz. illustrata
Opera di grande potenza allegorica, vero e proprio laboratorio espressivo realizzato a quattro mani, ""L'arte di allacciarsi"""" le scarpe è il racconto in versi (di Alessandro Silva Ferrari) e disegni (di Federico Galeotti) dei giorni funestati da sogni premonitori di un anonimo poeta che, in bilico sulla tremenda voragine della Storia, viene inquadrato nel disastro di Fukushima Dai-ichi, quando una catastrofe naturale sulla costa est del Giappone portò a uno dei più gravi incidenti nucleari con l'evacuazione e la morte di migliaia di persone e conseguenze ambientali tuttora incalcolabili."" -
Quelli di Orsara Jazz. Una storia pugliese
Orsara Jazz è stato uno dei più longevi festival italiani: dal 1990 al 2017, ha portato in un piccolo borgo montano dell'Appennino Dauno tanti protagonisti del jazz italiano, europeo e mondiale. Nato dalla passione di un gruppo di amici, si è trasformato negli anni in un efficace volano di sviluppo per un territorio difficile, isolato, lontano dai grandi flussi turistici. Una vera e propria scuola di crescita economica e civile, che a partire dal 2004 ha anche dato vita a seminari musicali di alta formazione (Orsara Jazz Summer Camp) organizzati in collaborazione con prestigiose istituzioni musicali europee ed americane. Il festival ha inoltre prodotto dischi, concerti, mostre, pubblicazioni di libri, in un'ottica culturale aperta. Questo libro, basato su un lungo lavoro di ricerca e di interviste, intende ricostruire l'esperienza di Orsara Jazz, preservarne la memoria, indicare una direzione di sviluppo. Nello stesso tempo racconta la storia di un'iniziativa che partita da zero è cresciuta ed ha coinvolto, negli anni, un'intera comunità. -
Allu nghianà. Al risalire
Allu nghianà / Al risalire di Luigi Ianzano si divide fra versi in apulo-garganico e puntuali versioni in italiano. Ianzano si muove con disinvoltura fra attenzione quasi maniacale al fatto linguistico e pura e intima emozione poetica mossa da un afflato naturalistico venato di misticismo, in continuo dialogo coi luoghi in cui abita e in accorata partecipazione, come insegnante e cittadino, alle fragilità del nostro tempo. Essenziali didascalie, con funzione di contestualizzazione e glossario, sono poste a supporto dello scavo semantico sollecitato dai versi. -
Le stanze sensibili
"Le stanze sensibili"""" è una raccolta di racconti di Francesco Santoro, un’opera in cui raggiunge la sua massima maturità per densità d’immagini e capacità espressiva, distillandole in storie brevissime e impalpabili, intrise di poesia, di sostanza onirica, così come di insondabili rimandi cinematografici e letterari e degli ambienti costieri del sud tanto cari e necessari all’autore." -
Tati Ale ed io
«L’infanzia paradisiaca interrotta da un evento traumatico: il libro è particolarmente franto e teso, scarsamente narrativo, si tratta di schegge molto affilate e appuntite che devono essere lette con uno spirito vagamente autolesionistico per essere comprese fino in fondo. Sono come gli aghi di una pineta sotto i piedi». Fabrizio Miliucci