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Haiku. My name-Il mio nome
"Nella sua opera My Name, Walter Valeri si impossessa del potere dell'haiku di costruire ponti e collegamenti tra le sensibilità poetiche; in questo caso tra quella italiana e quella americana, incorporandone la forza da entrambe. La fonte della singolarità di questa raccolta si trova nella combinazione di rappresentazioni sottili, quasi tattili, e del loro inquietante tono elegiaco [...]."""" (Dalla prefazione di Judson Evans)" -
Filare i versi-Presti verze
"...] animali, minerali, pesci, bimbi, disastri, rovine, alte luci di mare aperto, speranze, movimenti esposti e pericolosi - vere e proprie spezzature del movimento del cavallo sulla tastiera - ad accendere lo stupore, a fermare l'attenzione nell'atto della lettura e della rilettura - perché lo haiku non si accontenta d'una prima occhiata ma piuttosto richiede che lo lasciamo a sciogliersi nelle zone d'ombra della nostra coscienza, nelle zone laterali e più disponibili a incontrare il mistero.""""" -
Annetta e la bordasca
Il progetto ""Rivestiamo il Navile"""" nasce per permettere alle nuove storie, alle nuove fiabe, ai nuovi suoni, colori e sapori di intrecciarsi, di ascoltarsi, di raccontare. L'idea è nata grazie ad una collaborazione con il centro Villa Ghigi che gestisce il meraviglioso spazio, prima aule didattiche, del Parco Grosso. È stato bello far rinfrescare i bambini all'ombra degli alberi del parco per far vivere loro un'esperienza estiva, extrascolastica. La preparazione di un canovaccio per questa esperienza ha creato una storia, un'ambientazione, una fiaba del territorio, le fiabe nascono così, da sole, sono una necessità espressiva dei luoghi e delle persone e raccontano cose che ognuno è libero di leggere a modo suo. A far sì che le nuove storie, cioè le nuove fiabe, scorrano, come acqua dalla fonte, e si facciano raccontare, a permettere che i bambini si orientino e comprendano il mondo attraverso il fiabesco. La mappa del Navile diventerà così """"un'isola che c'è"""": dal Grosso Tasso, dalla storia della Bordasca partiamo, poi la Fornace, sarà forse la Fornace la prossima a condurci in chissà quali avventure? Età di lettura: da 7 anni."" -
Nonne e identità. La storia di Abuelas de Plaza de Mayo e i nipoti ritrovati. Ediz. per la scuola
Questo libro narra una parte ancora in ombra della storia argentina, ma racconta anche la parte luminosa che da essa scaturì: la nascita di Abuelas de Plaza de Mayo e le formidabili azioni che portarono e portano avanti le Abuelas per ritrovare i loro nipoti, restituirli alle proprie famiglie e far loro ritrovare l'identità. Le Abuelas dimostrano l'importanza della lotta collettiva a favore della democrazia e nella difesa dei diritti umani. Il loro lavoro ci lascia un messaggio contro l'indifferenza e l'impunità, a favore della pace e della non violenza. Solo conoscendo e tenendo presente la loro storia, che è quella di tutti, potremo sperare a che questo non succeda mai più. -
La variabile K (un sogno di tras-formazione)
"Come cantano i R.E.M. in Losing my Religion: 'ho detto troppo e non ho detto abbastanza', e questo è un po' il destino del formatore, che si accorge di ottenere i principali risultati quando racconta storie, quando fa citazioni, estraendole dall'archivio della propria esperienza, ma aggiungendo a questo gli archivi inesauribili dell'esperienza letteraria, della poesia, per costruire un racconto globale, che sia ugualmente un frammento di quanto il tempo vissuto nell'aula può vivere in territori laterali e 'diversamente' formativi. E in quale altra professione avresti potuto usare una simile metodologia con la libertà di pescare in ogni angolo della cultura del mondo? Onde proteggerti dalla presunzione di considerarti veramente prezioso e indispensabile, di pensare che, giacché fai qualcosa per gli altri il lavoro su di te sia terminato ecco Kafka che col più rapido e acuminato dei suoi diamanti ti ricorda che: 'Tu sei il compito. Nessun allievo in vista, da nessuna parte'.""""" -
Signum crucis. Ediz. multilingue
La mostra ""Signum Crucis"""" nasce grazie alla prima opera intitolata """"Omaggio a Karol Wojtyla"""", che fu realizzata nel 2009 come tributo alla grande figura di papa Giovanni Paolo II, alla quale l'autore è particolarmente legato. Proprio quel dipinto, che raffigura una Croce, fu donato nel 201 2 al Pontefice Benedetto XVI da parte dell'A.N.F.E. (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati) , durante l'incontro tra il Santo Padre ed una delegazione dell'Associazione, che nel 201 2 celebrava il 65°anniversario della nascita."" -
Canto del sale
"'Ora tocca a me condurvi a luoghi nuovi dove / non c'è confine'. Ecco, questa raccolta, che si chiude con una novena, mi sembra proprio un canto, un atto d'amore nei confronti della memoria, una preghiera lunga quanto un libro. La stanza è stata ricomposta, con tutti gli echi e gli affetti che conteneva; ricomposta e aperta. Ora vi entra la luce e il battito del cuore che ha scritto queste parole di sale, candide, necessarie. Ora è cenere solo un impegno saldato, il suolo è fertilizzato, il fiore sboccia fra le pietre, affiora dal cratere di una dolina"""" (Fabio Franzin)." -
PreHistoria contemporanea. Ediz. illustrata
Questa mostra rappresenta un'evoluzione dell'esposizione ""VR60768 anthropomorphicfigure"""", tenutasi alla Camera dei Deputati nel 2015, che si arricchisce di nuovi elementi e installazioni. È un evento di """"contaminazione artistica"""", in cui i tratti netti sicuri e immaginifici, siano essi dipinti con ocra o incisi su pietra, di ignoti artisti preistorici dialogano con le opere di arte neorupestre di Andrea Benetti. È un'occasione di incontro tra gli archeologi e l'artista."" -
Non ti curar di me se il cuor ti manca. Plaquette antologica di poesia realizzata in occasione della Giornata mondiale della salute mentale
Non siamo solo autori Vari, i nostri nomi sono: Alessandra Flores D'Arcais, Antonella Bukovaz, Cristina Micelli, Elio Talon, Enrico Martines, Giancarlo Sissa, Giovanni Fierro, Luca Mozzachiodi, Maurizio Benedetti, Patrizia Dughero, Roberto Ferrari. 11 poetiche tra Bologna e Friuli si sono messi in cammino per confrontarsi sull'importante tema dell'universo/multi verso della salute mentale. Ci siamo radunati in questo volume della Collana Noi, di cui nella prefazione Francesco Tomada, amico poeta, dice: ""Bisogna riuscire a mantenere la propria personalità eppure stravolgerla, viaggiare sul filo della sensibilità, mettersi alla prova e in qualche modo fidarsi dei germi di ricchezza assoluta che emergono anche dal disagio... 'Non ti curar di me se il cuor ti manca', frase che racchiude in dieci parole il bisogno di contatto, la consapevolezza della diversità, ma soprattutto quella condizione, 'se il cuor ti manca', che è misura di profondità umana per tutti coloro che si reputano sani."""""" -
Un posto per la buona stagione
Un posto per la buona stagione è una raccolta matura, che convince sia per il dettato, aspro certo, ma preciso e necessario, sia per il tema che affronta: la corporeità ferita di una realtà che sembra aver perso fiducia anche verso ogni sua possibile, auspicabile cura.(Dalla prefazione di Fabio Franzin) -
A chi scorre
"L'azione, all'interno del palcoscenico friulano, è animata da fantasmi, quelli dei vivi e quelli dei morti: donne soprattutto, quelle della sezione Presenze. Donne primarie, primitive che sembrano celare dietro i vestimenti e l'aspetto infantile, il grembo pesantedella madre: La donna che scrive a matita / ha un'età vicina a quand'era bambina / ha l'età di sua madre, l'età di sua figlia. / Ha letto le pietre nelle trincee / e le storie degli uomini seduti di fronte / ha mangiato bacche / visitato più volte la stessa cascata / ha messo i piedi nella rugiada / per sentire quanto è fonda la rinascita. Così questa bambina adulta (forse l'unico, vero protagonista del libro) vola, nella memoria, da un campo all'altro, da una all'altra trincea""""." -
La vera storia del fantasma Bisciarino
Una storia dove i bambini si intrufolano, s'intrecciano nei canali del popolo delle giuggiole, che vive sotto di noi, a nostra insaputa. Streghe e perfide comari, seta e viaggi, avventure che escono dai confini narrate col suono degli alberi del Navile. Una voce tiepida, che mescola la grazia del cervo e la forza dei lupi. Età di lettura: da 7 anni. -
Gorizia On/Off
"La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio. Mi fermo a questa prima parte della definizione da vocabolario per sostituire al corpo lo stato d'animo, o meglio il grado di comprensione/commozione dell'uomo e quindi del corpo e quindi dello stato d'animo e quindi del poeta nello spazio, che qui diventa un posto, un luogo di silenzi e contatto, diventa Gorizia, il perimetro entro il quale Giovanni Fierro traccia una nuova avanscoperta dell'umano."""" (Dalla nota di Gianni Montieri)" -
Finale di stagione
"Immaginifici, questi versi. Festosi come balzi, che quasi per pudore si interrompono nell'acme, come se arrossissero, per poi riprendere a trainare, a incalzare, e di nuovo indugiassero sulla soglia, nell'impaccio dei saluti, che qui sono congedi o, meglio, il loro preannunciarsi. È la realtà prosaica e non più poetica di un tempo reale. E infine è carta, la carta che serve per scrivere, una qualunque, e poi una penna o ancora meglio una matita, un po' di silenzio per disegnare la propria musica e lasciare scorrere immagini, spesse, translucide, delicate, sbarazzine, sullo scivolo di un'ultima stagione, in un rallentare per prendere fiato, fissando i pezzi rimasti sulla scacchiera,pensando che comunque, ancora, la neve non si decide a cadere."""" (Dalla prefazione di Grazia Verasani)" -
Camera oscura. Nuova ediz.
"Le antiche costruzioni che crescono nei secoli e si modificano e trasformano a seconda delle situazioni storiche, sono visibili, ma non sono leggibili nella loro complessa struttura finché un'opera di accurato restauro non metta in evidenza ogni minimo particolare: così è per noi esseri umani la capacità, la possibilità che ci è data di esercitare su di noi un'opera di scavo, ristrutturazione, costruzione di pensieri nuovi, restauro dell'anima: costruzione, quindi, di una 'torre tetragona'. Un'Anima-Torre immersa nel silenzio da consentire alla 'Vita' di parlare..."""" (Dalla prefazione di Roberta Parenti Castelli)" -
Un' anima un pensiero. Racconti biografici da Servola, un sobborgo di Trieste. Ediz. ampliata
È questa una raccolta di tredici testimonianze di persone nate a Servola o venute ad abitarvi tra il 1907 e il 1937, che hanno accolto le autrici del libro nelle proprie case con fiducia e comprensione, facendole partecipi della loro esistenza, del loro lavoro, della paura e del coraggio e della speranza che hanno vissuto in situazioni sociali del tutto diverse da quelle dei giorni nostri. Elementi che, come scrive Boris Pahor, sono stati riuniti nel titolo del libro, l'anima da una parte dall'altra la ragione, come «sentimento per il proprio paese natio e la conferma di fedeltà alla propria origine slovena, alla propria lingua e alla propria tradizione culturale». -
Le attese imperfette. Storie e immagini. Ediz. illustrata
"Le attese imperfette"""" comprende i lavori che Marco Bucchieri ha realizzato negli anni dal 2013 al 2017, suddivisi in cinque sezioni: Le attese imperfette, Le attese disegnate, Le attese accennate, Le attese descritte, Le attese raccontate. Le sequenze di immagini sono scandite dal progressivo apparire e intensificarsi della parola scritta, che nell'ultima serie assume una netta predominanza, dilagando oltre la cornice della foto e organizzandosi in storia, in racconto compiuto." -
In dialogo. Vent'anni di poesia (1998-2018)
Ecco cosa hanno fatto le donne del Gruppo '98 Poesia. Danno fisionomia a quella forma laboratoriale composta da inesausti corpi al lavoro, i propri anzitutto, capaci di costruire una silloge plurale dove l'impuntura delle singole voci si distingue per poi combaciare, ancora, con un più grande progetto collettivo. È una carta degli affetti che tuttavia, diversamente da quanto amava riportare Madeleine de Scudéry, non prevede dislocazione sentimentale bensì esatta tassonomia passionale. Cominciando questo breve viaggio, l'avvio è dapprima quello di una ricerca relazionale profonda con sé stesse e poi con il circostante. Di una sinfonia che possa dirsi attenta alla gratitudine verso le altre donne, arrivate prima, in cui intravvedere una genealogia critica di scritture e consonanze. A essere festeggiata allora, lungo questi venti anni, è una cadenza di felicità che risulta corpo a corpo di un continuum. Ce lo insegnano, seppure con registri diversi, Silvia Albertazzi, Paola Elia Cimatti, Zara Finzi, Serenella Gatti Linares, Loredana Magazzeni, Alessandra Vignoli, Vannia Virgili e Anna Zoli. Alessandra Pigliaru. -
Una sera a cena
"...Ho pensato perciò di sollecitare i partecipanti al laboratorio di scrittura, a scegliere come ambientazione di una loro breve narrazione, una cena, una qualsiasi, organizzata in una casa o al ristorante, durante la quale succeda qualcosa degno di essere raccontato. Il risultato mi ha piacevolmente sorpreso, per la varietà delle situazioni, per l'intensità drammatica di alcuni personaggi, per la leggerezza e l'ironia di altri, per la capacità di ogni autore di esprimersi con un proprio inconfondibile stile."""" (Dalla prefazione di Fabrizia Poluzzi)." -
La calunnia è un venticello
"...un incontro del laboratorio di scrittura è stato dedicato al pettegolezzo, quello innocente, che nasconde solo una passione giornalistica e quello che diventa malevolo, che nasconde odi e rancori, invidie e rivalse, inconsapevoli crudeltà, fino a creare vittime e carnefici. Quattordici autori, con stili diversi, raccontano storie avvincenti, che ci colpiscono perché riconosciamo la loro veridicità, la complessità dell'animo umano, il perverso intrecciarsi di bene e male nella vita di ognuno."""" (Dalla prefazione di Fabrizia Poluzzi)."