Sfoglia il Catalogo ibs035
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6241-6260 di 10000 Articoli:
-
Siena andante con... mito. Storie, leggende, personaggi
Siena non è solo città di belle 'evidenze' che le derivano dalla sua storia, arte, tradizione. Conosceremo, luoghi, personaggi, storie, misteri, che ancora oggi vivono nascosti dietro antiche mura di palazzi, in angoli appartati, nella memoria che da una generazione all'altra si tramanda per alimentare ciò che può essere detta la 'leggenda di Siena'. In tali variegati incontri ecco imbatterci nel mistero del 'quadrato magico' (il palindromo del Sator) racchiuso su un fianco della Cattedrale; nella leggenda della Diana, fiume sotterraneo che c'è ma non si vede. Tra aneddotica, storia, leggenda apprenderemo perché la torre di Palazzo Pubblico si chiami del Mangia, e, a proposito di prelibati mangiari, quale siano le origini del Panforte. Molte le storie e diversi i personaggi - singolari, geniali, bizzarri - che sembrerà di incrociare per strada, vedere uscire dagli androni delle loro case. Insomma, un composito universo che del mito di Siena ha nutrito il racconto e che anche questo libro intende percorrere, condividere, perpetuare. -
Acqua. Ediz. illustrata
Il catalogo della mostra contiene il lavoro di 37 artisti che hanno come tema centrale l'acqua, rappresentata al suo stato naturale. Nelle opere/allestimenti presenti l'acqua non è colorata o modificata, e ed è a riciclo e non a perdere. Il motivo, oltre l'estetica, riguarda l'utilizzo consapevole dell'acqua come bene comune, per cui non ci è dato il diritto di macchiarla, inquinarla o sprecarla. L'esposizione spinge al contatto diretto con il liquido elemento, con l'intenzione di aprire a nuove prospettive, visioni o suoni, a una concezione diversa e più profonda, attribuendo di conseguenza un valore simbolico e una nuova materialità a questo elemento di cui siamo composti pure noi, corpo liquido. -
Backstage. La Ciemmeci. Vent'anni di lavoro, creatività e alta tecnologia
L'avventura dei tre giovani Ciampolini, Maltinti e Capezzuoli che nel 1993 fondano la Ciemmeci - dalle iniziali dei cognomi dei tre soci - e in venti anni ne fanno un gruppo leader nel settore della pelletteria e pellicceria, impiegando competenze qualificate e tecnologie avanzate come il laser. È una storia che costituisce materia di studio per gli storici della società o anche scrittori che sempre più spesso raccontano la vicenda di questo nostro paese attraverso le storie di intraprese produttive che sono condizionate, a loro volta, dalla vita sociale, economica e culturale del territorio. -
Diario di un contadino alla «grande guerra»
Giuseppe Capacci era uno dei tanti contadini italiani finito suo malgrado negli ingranaggi della poderosa macchina da guerra del primo conflitto mondiale senza che fosse riuscito a darsene una spiegazione plausibile, come la stragrande maggioranza dei suoi commilitoni del resto che in numero considerevole vi avrebbero perso pure la vita. Scorrendo le pagine del suo ""Diario"""", non si può non rimanere affascinati dalla sua straordinaria capacità di descrivere fatti, personaggi, stati d'animo; dal suo non comune spirito di osservazione; dalle improvvise e frequenti illuminazioni di poesia che rappresentano una costante di tutta l'opera. Non aveva certo voluto la guerra - come scrive qui, in una nota critica, Antonio Gibelli - e di essa, che si presenta come una sequenza casuale di assalti e ritirate, di attese e spostamenti, di cui è impossibile cogliere il senso, benché ne sia a ogni ora evidente l'esito distruttivo, gli sfugge la logica complessiva."" -
Painting in stone. Modern florentine «Pietra Dura» mosaic. Ediz. illustrata
Una ricognizione sugli artefici e le opere che esamina le dinamiche commerciali e la fortuna del mosaico fiorentino contemporaneo nell'ambito del collezionismo internazionale. Il volume pubblica gli esiti di una dettagliata ricerca che esplora il mondo dei moderni laboratori di mosaico fiorentino, con il supporto di una vasta documentazione inedita dalla fine dell'Ottocento alla metà del Novecento. Illustrato, con molti dettagli e documenti dell'epoca, una raccolta iconografica inedita utile a studiosi, collezionisti e amatori per l'ampia testimonianza sui mosaici fiorentini dispersi nel mondo e di difficile accesso. Oltre 200 illustrazioni a testimonianza dei notevoli capolavori creati dagli artisti fiorentini, eredi della tradizione dell'Opificio di fondazione granducale. L'autrice esamina i rapporti tra i laboratori di arte musiva e i pittori tardo ottocenteschi, nel contesto delle esposizioni internazionali che coronarono la fortuna del mosaico fiorentino nel mondo. Di particolare interesse infine l'approfondita appendice, che elenca le opere di mosaico lapideo presenti nei musei, in collezioni private o documentate da foto d'epoca. -
Paolo Staccioli. Il viaggiatore immobile. Ediz. illustrata
Nato a Scandicci nel 1943, Paolo Staccioli inizia la sua esperienza di artista negli anni Settanta del Novecento, esordendo come pittore e facendosi presto notare in ambito locale. I personaggi che popolano la superficie delle sue ceramiche: giostre di cavalli giocattolo sospesi nell'aria e accompagnati da putti alati, suonatori di trombe, bambole e Pulcinella. Guerrieri, viaggiatori, cardinali e cavalli si aggiungono ben presto alla folla già nutrita dei fantastici personaggi ed iniziano, dalla seconda metà degli anni Novanta, ad animare importanti collezioni pubbliche e private, italiane ed estere. Nei primi anni del Duemila, nella volontà di sperimentare nuovi materiali e, con questi, altre dimensioni espressive, Staccioli inizia a trasferire, senza comunque mai abbandonare l'amore per la lavorazione delle terre, le sue forme nel più duraturo bronzo, passando dalle ricerche con gli ossidi di rame a quelle con le patine metalliche. È in questa più recente fase che le sue figure acquistano una monumentalità prima ignota, che ancor più tende a fissare in una dimensione al di fuori del tempo i suoi cavalli e i suoi guerrieri. -
Il can de' svizzeri. A' la terza si pela 'l gallo
“Il can de' svizzeri. A' la terza si pela 'l gallo”, chiude una trilogia canina che Giorgio Ciofini ha dedicato ad Arezzo, da Dante in qua terra di “botoli ringhiosi”. È un cane diverso, un botolo gigantesco alle prese con i problemi della globalizzazione, ma anche con quelli di un cane del Trecento, perché in fondo gli uomini sono sempre uomini e i cani sempre cani. Come quel da l’Agli e quel de’ Betto’, il Can de’ Svizzeri è un “puzzle” democratico di personaggi aretini e no, famosi e no, vip e nip e di storie tipiche, con le mura medicee sottoposte a nuovi assedi, che fanno paura come quel molosso che li mangiava ai “citti” che, nel frattempo, sono diventati nonni. -
Guida per Picci(O)ni. Il Valdarno Superiore tra arte e storia
La guida accompagnerà i giovani viaggiatori attraverso i tredici comuni del Valdarno Superiore. Una guida con illustrazioni e immagini, che seguendo un percorso a tappe permetterà di scoprire la storia di ogni centro abitato e i suoi edifici più importanti. Borghi suggestivi con le loro chiese, pievi, musei, opere d’arte e bellezze storiche, da conoscere e visitare. -
Pinocchio. Ediz. illustrata
La ristampa del volume ""Pinocchio"""" di Carlo Collodi, illustrato dal pittore Marino Parigi avviene dopo 73 anni dalla prima edizione, ormai quasi introvabile (una delle poche copie reperibili si trova nell'archivio della Fondazione Collodi). La pubblicazione narra """"le Avventure di Pinocchio"""" con 48 illustrazioni a colori delle storie del burattino di legno, tanto amato dai grandi e dai bambini."" -
Le origini di Prato e delle sue torri. Storia urbanistica e delle famiglie pratesi tra X e XIV secolo
Il libro, corredato da ricostruzioni grafiche e fotografie, tratta dell'evoluzione abitativa a Prato tra il X e il XIV secolo, con un focus sulla zona dell'attuale centro storico. Per la prima volta viene fatta un'analisi approfondita sulle turris di Prato analizzandole sia dal punto di vista strutturale (cronologia, forma, materiali edilizi) che simbolico. Importante il riscontro della presenza di una rete di passaggi segreti sotterranei che mettevano in comunicazione le torri adiacenti. A conclusione del testo è inserita una sezione iconografica in cui si vede la rappresentazione delle torri nel tempo. Il lavoro è stato collegato ad una serie di visite effettuate nel centro storico di Prato grazie alla collaborazione con l'Associazione Fare Arte di Prato. -
S.C. Aquila Montevarchi 1902. Da dove tutto ebbe inizio. Viaggio alle origini dello sport in città. Ediz. illustrata
Un viaggio alle origini dello sport montevarchino attraverso un unico filo conduttore: la società Aquila dalla sua nascita fino ai 120 anni di storia appena compiuti. Dalle gite in bicicletta alla fine del XIX secolo al ritorno tra i professionisti del calcio in questa stagione. Molte le notizie e gli aneddoti sul ciclismo, senza tralasciare i primi incontri di calcio. Oltre a testimonianze concrete di eventi come l'atletica, la ginnastica, i motori, il tennis, ed il nuoto. Una polisportiva a tutti gli effetti che ha portato in alto il nome di Montevarchi. -
Nell'aria, parole in libertà. Sotto il cielo di Toscana
"Dopo l'acqua, l'aria. Ce lo eravamo ripromessi: ogni anno un elemento da adoperare come filo conduttore; ogni anno una trama di storie con cui costruire un'altra geografia. Fiumi e storie, questo hanno in comune. Finiscono per gettarsi in un'acqua più grande, i fiumi, ma anche le storie, a ben vedere, si riversano in un'acqua più grande, che è il tempo: e lì si mescolano ad altre storie, lì ci donano l'illusione di poterlo fermare, il tempo. Ora ci riproviamo con l'aria. Sfida non meno intrigante, che ci domanda di girare intorno a un'altra immagine. Con l'acqua le parole che raccontano storie, ma con l'aria? Tre declinazioni della parola aria: che c'è anche se non si percepisce, che ci avvolge anche a nostra insaputa. Parola che non si lascia circoscrivere. Mi basta pronunciarla per associare altre immagini: il gas che si espande e occupa ogni spazio, un palloncino che sale in cielo, una brezza che gioca con le dune di una spiaggia o agita le punte degli abeti. Se l'acqua l'associo alle parole che scorrono, l'aria mi richiama le parole che volano leggere, libere, indefinite. Sì, sto esagerando e forse è un modo per rassicurarmi sugli intenti di questo libro. Per fortuna anche questa volta ho potuto contare su un congruo numero di complici, scrittori e scrittrici che in amicizia hanno voluto partecipare con i loro racconti, ognuno di essi legato a un luogo caro o comunque capace di alimentare il piacere della narrazione. Così ecco una nuova mappa alternativa della Toscana, geograficamente riscontrabile, eppure fondata sul più inconsistente degli elementi. La geografia ha bisogno di terra, ma noi l'abbiamo rovesciata partendo dall'aria. Ed è in questo modo che una volta ancora abbiamo sperimentato quel tanto di felicità che la parola scritta ancora ci concede.""""" -
Il canto delle pietre. Francesco Cremoni, sculture e disegni
Francesco Cremoni è nato a Carrara. Questa sua sorte gli ha consentito di confrontarsi da sempre con gli artisti a lui coevi e con quelli della grande tradizione che hanno percorso le vie della cave ed hanno affidato ai carrarini la realizzazione monumentale delle loro opere. Nella sua città ora egli ricopre all'Accademia la cattedra più significativa per questa tradizione: vi insegna infatti Tecniche del marmo, delle pietre e delle pietre dure all'Accademia. Ed il marmo, materiale della scultura per eccellenza nella tradizione della storia dell'arte, è il ""suo"""" materiale. Cremoni si qualifica così come un artista appartenente alla linea più antica e gloriosa della scultura: in ogni civiltà, da tempi leggendari, al marmo perenne si affida la trasmissione dei valori che ogni cultura considera identitari. Un dato immediatamente percepibile nelle opere del Cremoni è la straordinaria perizia tecnica, cui è certamente sottesa la maestria nella scelta e nell'impiego degli attrezzi che costituiscono una eredità secolare per gli scultori del marmo, e che a Carrara trova un radicamento avvalorato dalla storia. Nelle sue opere egli può così alternare superfici compatte, che sembrano riecheggiare linguaggi delle avanguardie storiche come le forme astratte di Brancusi e Arp, a frammentazioni di scaglie, memori di più recenti ricerche che fanno seguito all'informale degli anni sessanta del Novecento. Possiamo indicare come fil rouge nella produzione di Cremoni una antinomia tra bello e sublime, ripercorrendo in tal modo una delle filiere più feconde dell'estetica settecentesca. Se infatti le superfici levigate possono divenire una metafora del bello ideale che suscita sensazioni di piacere, le interruzioni di tale levigatezza, che sempre ricorrono nelle sue sculture, ovvero le superfici frastagliate, increspate, acuminate, sono la metafora del sublime che genera un orrore dilettevole, una sensazione dolorosa e la percezione del rischio. In tale continua oscillazione dunque risiede la modernità di questa scultura che riflette la condizione esistenziale dell'uomo moderno, sempre dilaniato tra la ricerca del piacere e la sensazione irrefrenabile del rischio e del pericolo."" -
Frammenti. Sentieri attraversati da piccole storie
La tenerezza dell'infanzia, gli amori mancati e gli acerbi ideali dell'adolescenza, l'Italia delle canzoni e delle stragi, la lotta per un mondo più giusto, l'ostinata passione per la politica e il disperato tentativo di capire ciò che non va standoci in mezzo. Sono dunque i momenti più intimi vissuti al di là della strada ufficiale del politico, del sindaco acclamato, del giornalista e quant'altro. Sono anche gli incontri con chi vive in un mondo più lontano e diverso dal suo, ancora in cerca di una possibile rotta. Certo, guardando piccoli frammenti di un affresco possiamo immaginare il dipinto intero, come osservando un pezzo del coccio, pensiamo al vaso. Sarà per questo che dopo aver letto i frammenti di Brogi ci sembrerà, probabilmente, di conoscerlo molto. Di capire come quei piccoli pezzi stanno insieme soprattutto grazie a quel costante e inconfondibile tratto di umanità. Frammenti, schegge che attraversano proprio quei sentieri, quelle strade che l'autore riesce a descrivere, fino in fondo, solo andando a scomodare, se non proprio un neologismo, sicuramente un divertente ""brogismo"""". Ma quest'ultimo, per scovarlo, occorrerà leggere il libro."" -
Una sera a veglia. Storie e memorie di Gorgiti e del Pratomagno
Erano i primi di aprile del 2020 quando Claudio de' Gatti mi chiamò dal suo appartamento di Firenze per spiegarmi il suo progetto. Come quasi tutti, anche lui stava accusando il duro colpo del lockdown e non potendo raggiungere il suo amato borgo aveva iniziato a sfogliare tra i suoi ricordi. Così decise di dare vita ad un libro a più mani che racchiudesse quante più esperienze e ricordi possibili su Gorgiti. Coinvolgere gli altri abitanti sarebbe stato un po' come ritrovarsi tutti assieme in ""una sera a veglia"""", come usa dire, davanti ad un camino scoppiettante a raccontarci storie. Storie di vita, racconti di persone che furono, poesie, in compagnia di una padella di bruciate e di un bicchiere di vino. Questa pandemia insomma, tra timori e voglia di tornare alla quotidianità, ha iniziato a mettere in moto la memoria di molti facendoci comprendere ancora di più che la nostra montagna è e sarà sempre un bene prezioso per il corpo e per lo spirito. Gorgiti è una piccola frazione montana situata sulla dorsale appenninica del Pratomagno. Fa parte del Comune di Loro Ciuffenna in Provincia di Arezzo. Come le altre frazioni ama nascondersi al grande pubblico, bisogna andare a scoprirla di persona."" -
Cent'anni della nostra storia. Castelfranco di Sopra. Vol. 3: 1976-2000
Il progetto editoriale inerente la pubblicazione dei volumi ""Cento anni della nostra storia"""" prevedeva due uscite, ma dopo la presentazione del primo, si è verificato un inaspettato apprezzamento per l'iniziativa. Molte persone si sono sentite coinvolte e hanno desiderato raccontare fatti e circostanze per incrementare e ampliare le future cronache: episodi semplici ma interessanti, curiosi e significativi che non devono essere dimenticati. Le numerose testimonianze hanno così ristretto il contesto da narrare storicizzando gli avvenimenti dal 1951 al 1975. Il resto verrà narrato nella terza uscita che riguarderà gli anni dal 1976 al 2000. Anche le numerose foto in bianco e nero, personali e familiari, che sono state messe a disposizione, testimoniano la volontà di creare un diario da dove si ricava una immagine di vita comunitaria. Guardando con tranquillità queste foto si potranno individuare dei particolari che forse la fretta non ci aveva fatto scoprire. Le stesse potrebbero creare facili """"commenti"""" ma ricordiamoci sempre di giudicarle rispettando e conoscendo il loro contesto storico e il motivo per cui sono state scattate. Se questo volume creerà nuovo interesse e susciterà ancora emozioni il merito è ancora una volta di una comunità che ha dato prova di condividere la propria storia passata per creare un fraterno futuro senza antistoriche nostalgie."" -
8 settembre 1943. Sbandati senza stellette
L'8 Settembre 1943 è una data cruciale della storia italiana contemporanea. Di fronte alla codardia e irresponsabilità dei vertici dello stato, centinaia di migliaia di soldati italiani, nei più disparati fronti di guerra, si trovarono improvvisamente abbandonati senza ordini e direttive ed esposti alle rappresaglie tedesche. Per questi motivi, la stragrande maggioranza di essi, non ebbe che un unico obbiettivo: tornare a casa. Anche Edivo Migliorini, il protagonista di questo racconto, ricostruito sulla base di documentazione e memorie orali, dopo lo smarrimento iniziale seguente all'annuncio dell'armistizio, si mosse con due compagni da uno sperduto campo di volo della Sardegna, alla volta della Toscana. Negli otto giorni che gli occorsero per raggiungere i suoi, tra angosce e vicende drammatiche, ricordi terribili e sfiancanti fatiche fisiche, sviluppò la definitiva consapevolezza della follia della guerra e maturò la convinzione della necessità, oltreché della pace, di un profondo cambiamento politico. Il senso della coralità della vicenda cui è legata questa storia è conferito al testo attraverso l'uso dei diversi dialetti con cui si esprimono protagonisti e non. -
Pensieri di corsa. Preparando una maratona
Questo libro racconta la quotidianità di un podista amatoriale davanti alla sfida di una maratona. Dal dettagliato resoconto degli allenamenti appaiono in controluce pensieri e sensazioni, ricordi e scene di vita familiare e professionale, il tutto inserito nella cornice dei luoghi che fanno da teatro alla storia: l'occasionale trasferta romana, la terra d'Emilia per la gara, e soprattutto il territorio valdarnese, con le sue nebbie mattutine e le sue strade quasi consumate alla ricerca dei tanti chilometri da percorrere. È quindi un libro che si rivolge sia al lettore che già corre sia a quello che voglia farsi un'idea precisa della maratona ma è lettura godibile anche per chi sia semplicemente incuriosito dal contesto, raccontato con spirito di osservazione penetrante e spesso piacevolmente ironico. -
Madre di partigiano. Diario di Rita Nencetti
Le vicende di una Madre e del figlio partigiano. Due vite caratterizzate da drammi profondi, spinte da ideali e sentimenti puri, unite da un legame indissolubile. Una storia tanto personale quanto rappresentativa di un'intera epoca. ""Un autentico testamento di coscienza civile, di forza d'animo, di ricchezza e di umanità"""". (Nilde Jotti) """"Gli uomini fanno la vendetta, la vendetta porta alla vendetta e il mondo finisce sempre più nell'abisso"""". (Rita Nencetti)"" -
Avanti popolo, è primavera! Esercizi vegetali per la rivoluzione
Marco Noferi, della provincia d'Arezzo, è contadino e quasi dottore in filosofia. In questi suoi scritti, le ultime lettere dalla campagna toscana al direttore de l'Unità Sergio Staino, tra il 2016 e il 2017, gli anni della chiusura del giornale. Pagine di riflessioni, malinconie e arrabbiature, accompagnate dai disegni di Staino. Diario di una vita di agricoltura attraverso le stagioni, ci sono la profondità di argomenti del filosofo e l'antica sapienza del contadino che conosce la terra e le sue tradizioni, gioisce per i frutti e le sementi, teme le ingerenze di un clima avverso e, soprattutto, si indigna per la concorrenza sleale di un'agricoltura massificata, per i guadagni che spesso non ripagano la fatica e la cura e l'amore verso un lavoro che viene via via svilito. In questi spontanei e profondi scritti di Marco, intellettuale contadino, quasi una confessione e uno sfogo, vergati in una bella lingua antica e affascinante, colma di toscanismi. Un mondo che in qualche modo si è perso e che Noferi, invece, vive e fa rivivere. Prefazione di Francesco Guccini.