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Il ritorno
Néstor A. Fabris viene invitato alle nozze del figlio del suo primo amore e decide di partire per Buenos Aires, città in cui è cresciuto e che ha lasciato trent'anni prima per sfuggire alla dittatura. Al suo ritorno però tutto sembra immutato, nelle librerie si vendono gli stessi testi che comprava da studente, i camerieri nei bar sono quelli della sua giovinezza, perfino un'amica di cui aveva perso ogni traccia gli appare ragazza con il sorriso dei suoi vent'anni. Cercando di tornare all'albergo, Fabris si perde in un labirinto di specchi e fantasmi, in cui tutto è troppo simile a ciò che era. A bordo di un autobus senza meta e senza fermate, raggiunge una landa abbandonata, dove tutti sembrano bloccati nella reiterazione di un unico gesto, un luogo immaginario che sta alle spalle dell'Argentina di oggi e dove giustizia non è stata fatta. Un viaggio nell'inferno dei desaparecidos e dei loro persecutori, un sorprendente libro politico e onirico. -
Il punto G dell'uomo
Il desiderio maschile è ammantato di negatività. Sembra che gli uomini, a differenza delle donne, non sappiano desiderare nel modo giusto. Non solo sono affetti da una brama incapace di accorgersi del desiderio e del piacere femminile, ma in più non sono capaci di desiderare in un modo che possa realmente far loro raggiungere il piacere. Gli uomini quando desiderano sono delle bestie incapaci di godere, e il punto G sta li a ricordare loro che non conoscono la propria sessualità e come renderla davvero completa. Questa situazione, a cui si contrappone il desiderio femminile, giusto, politicamente corretto, sacralizzato in ogni sua manifestazione, fa si che nella sua immoralità il desiderio maschile rappresenti oggi quello stato di profanazione, amoralità e infrazione considerato da sempre il vero paese del desiderio. Un desiderio reso utile e asservito alla politica e alla morale è una condanna della forza dirompente e della verità di noi stessi che esso rappresenta. Cosi può accadere che, occupandosi da antropologo del desiderio maschile, si scopra che nella sua ""inguaribile"""" oscenità ci sia qualcosa da recuperare, se vogliamo davvero ridare alla relazione uomo-donna e alla relazione tra desiderio e realtà la dignità fondante che spetta loro."" -
Che fanno le renne dopo Natale?
"Ami gli animali. Questo libro racconta la loro storia e la tua. La storia di una bambina che crede che la slitta di Babbo Natale porti i regali e che un giorno sarà costretta a non crederci più. Bisogna crescere, bisogna affrancarsi. È molto difficile. Persino impossibile. In fondo, sei esattamente come gli animali, tutti quegli animali che imprigioniamo, alleviamo, proteggiamo, mangiamo. Anche tu sei stata imprigionata, allevata, educata, protetta. E né tu né gli animali sapete come fare a emanciparvi. Ma bisognerà pur trovare un modo"""". Servendosi di una seconda persona che è lo specchio della prima, Olivia Rosenthal inchioda i lettori con una scrittura diretta, intima e avvincente, costringendoli a tornare bambini per ripercorrere le tappe della loro evoluzione attraverso un continuo confronto col mondo animale. Un mondo che, pur cosi vicino a noi, è veramente """"altro"""", perché è muto." -
Leggere è un rischio
Leggere un libro è sempre un rischio. Che il lettore lo sappia o no, verrà portato dove non immaginava di poter andare. I libri tengono in vita un enorme patrimonio di esperienze, saperi, sogni e memorie, ma se non viene letto, un testo scritto è ""lettera morta"""". In questa raccolta di saggi, Alfonso Berardinelli illumina anche l'altra faccia del rischio - non solo quello che corre il lettore, ma perfino l'autore, perché i lettori lo giudicheranno."" -
Siamo il 99%
Nel settembre del 2011, negli Stati Uniti è esploso Occupy, il movimento di contestazione e disubbidienza civile contro il potere ormai fuori controllo del capitalismo finanziario, che ha trascinato in una crisi senza precedenti l'economia statunitense e mondiale. La forza di questo libro, che raccoglie alcuni interventi di Noam Chomsky ad assemblee e dibattiti promossi dal movimento, è che il lettore italiano lo sentirà ""familiare"""" fin dalle prime righe. Perché i problemi politici, economici e sociali affrontati dallo studioso sono analoghi a quelli che assillano il nostro paese in questo momento critico: il deficit pubblico, la finanziarizzazione diffusa che soppianta l'economia produttiva, l'aberrante concentrazione della ricchezza nelle mani dell'1% della popolazione, l'acuirsi di disuguaglianze che producono una drammatica sfiducia nel futuro, la disoccupazione, il precariato, la recessione. Chomsky abbraccia le istanze antagonistiche di Occupy, sostenendo la costruzione dal basso di un nuovo concetto di partecipazione democratica e di cittadinanza attiva, e incoraggiando un'idea alternativa della crescita, che superi i circoli viziosi e antidemocratici delle politiche neoliberali. Un pamphlet per ridare energia a un Occidente sprofondato nella depressione."" -
Lezioni d'amore
"Di cosa parliamo quando parliamo d'amore?"""" chiedeva Raymond Carver. Come ci si incontra o ci si perde, come ci si insegue e ci si illude, come si impara la giusta distanza, come ci si difende dalla gelosia, che cos'è l'amore platonico? Partendo da testi letterari e filosofici, dalla loro stessa esperienza e dalla nostra, dieci scrittori parlano di questa materia infuocata che nessuno ha mai saputo gestire. Sandro Veronesi, Concita De Gregorio, Barbara Alberti, Luciana Castellina, Vittorio Lingiardi, Giuseppina Torregrossa, Gabriella Caramore, Gianrico Carofiglio, Franca Valeri e Alfonso Berardinelli ci raccontano dieci possibili declinazioni di questo sentimento, del desiderio di essere ricambiati e della pena che spesso ne viene: dall'esitazione al disamore, dalla gelosia alla passione, dalla seduzione al tradimento. Da un ciclo di lezioni tenute al Teatro di Tor di Nona di Roma nell'autunno 2012, a cura di Ginevra Bompiani e David Riondino, nasce un libro sull'arte di amare che ci spiega come guarire - o morire - da una malattia senza la quale nessuno riesce a vivere." -
La vita è ingiusta
Che cosa ci porta a definire giusta una vita? Quali esigenze e diritti non sono negoziabili perché una vita sia considerata degna di essere vissuta? Macho affronta il problema della giustizia nella vita individuale e sul piano collettivo, mettendo in luce come nessuna dichiarazione dei diritti dell'uomo e nessun contratto sociale possano sanare la frattura tra i dolori che il singolo affronta nella sua esistenza e gli indici di progresso sociale. Attraverso la storia della cultura occidentale, il filosofo austriaco tratteggia l'atteggiamento dei popoli antichi rispetto al male e la necessità di divinità plurime e diverse per giustificarlo; racconta la grande svolta del cristianesimo con un unico Dio libero e sovrano, di cui è possibile accettare le decisioni solo tramite la fede; analizza l'avvento del razionalismo di Descartes e Pascal fino ai pensatori contemporanei che hanno spostato il problema della giustizia su un piano geopolitico. Quattro lezioni per proporre un nuovo punto di vista su una questione che nasce con l'uomo. -
Lor signori
Non si trova sulla mappa di nessuna città, eppure il ""Bairro"""" di Tavares è il quartiere dove tanti lettori vorrebbero vivere. Ci abitano il signor Calvino, il signor Kraus, il signor Walser, il signor Valéry e altri loro colleghi, che vanno in giro per le sue strade tracciando ognuno il cammino della propria ossessione, del proprio carattere, del proprio sguardo sul mondo. Quattro storie, quattro itinerari nell'utopia e quattro strepitosi ritratti, in cui la fantasia incontra con felicità la mimesi comica e l'arguzia critica."" -
Nidi di rondine
Madri, albero di fuoco, sandali di legno, cucina, grattare il vento, rondine, giada, dire addio, baciare, autunno, silenzio: con la leggerezza e l'attenzione di una calligrafa, Kim Thúy costruisce il racconto delle tre vite di una donna come un incantevole dizionario di oggetti, stati d'animo, esperienze, ricordi. In un'ipnotica oscillazione temporale tra passato e presente, percorriamo l'infanzia di Mãn in Vietnam, con le sue meraviglie, le sue durezze e l'amore delle tre madri che, l'una dopo l'altra, l'hanno partorita, raccolta in un orto come una piantina e allevata; la storia della sua vita in Canada e del matrimonio con un ristoratore vietnamita, un rapporto liscio e piatto come uno ""spazio fra due flutti"""", in cui la passione per la cucina e la cura minuziosa delle ricette diventano una lingua alternativa per esprimere sentimenti sopiti e nostalgie. E l'irruzione all'orizzonte di una terza vita possibile, l'incontro con un uomo che sembra un appuntamento col destino, in cui si può guadagnare tanto, e altrettanto perdere."" -
La guerra d'Europa 1914-1918. Raccontata dai poeti. Testo originale a fronte
Per la prima volta i poeti di tutta l'Europa - 53 autori di 16 paesi, tra cui Apollinaire, Joyce, Pessoa, Mandel'stam, Ungaretti... - raccontano la Grande Guerra. I loro versi non parlano di eroi, gloria, onori, dominio, potere, ma di guerra. E della pietà che porta con sé. Le parole dei poeti riflettono la ferocia della guerra, la sua inutilità e il fatto che fosse combattuta in un modo nuovo, con mezzi che non si conoscevano e che divennero familiari solo agli uomini nelle trincee. Molti poeti combatterono e morirono al fronte, altri s'imboscarono o tentarono di scappare, ci fu chi credette nell'onore, chi fini in manicomio o in seminario, chi mori di overdose e chi finse di non ricordare. Un itinerario poetico nell'Europa dilaniata dallo scontro di civiltà attraverso i testi dei maggiori autori europei della letteratura del Novecento. -
A Santiago con Celeste
"A Santiago con Celeste"""" è il racconto di un viaggio di trecento chilometri, undici giorni, un lungo malumore e una sciarpa. Un percorso in cui l'autrice parte con uno zaino pieno e torna con uno zaino vuoto. Da Roma a Santiago, in treno, a piedi (ma anche in taxi), fermandosi in ostelli e rifugi, spa e piscine, il pellegrinaggio su una delle rotte classiche della cristianità di una scrittrice italiana che demitizza e rimitizza il cammino attraverso i suoi passi e quelli della sua amica Celeste. Celeste non dorme mai, parla continuamente, mangia chili di frutta e cammina troppo veloce, fino a quando, dato che il compagno di viaggio """"non è quello che ti capita, né quello che ti scegli, ma quello che alla fine ti ritrovi accanto"""", l'autrice e Celeste arrivano insieme a Santiago. L'intervallo tra quando si parte e quando si torna, diventa, come spesso fa il tempo, un intervallo spirituale, sentimentale e fisico, il passaggio pensoso e divertito dall'insofferenza all'accoglienza. Si parte anche per cambiare umore." -
Vivere di patate. 2019-2021
«In quest'ultima raccolta la poesia di Giusti, così ostinatamente asintattica ed esclamativa, in perenne, aspro viaggio fra il dialetto e la lingua, sembra emergere dall'altra parte di una catastrofe per ritrovare una misura più lieve e armoniosa, quasi ascolto e memoria di un canto perduto dentro la lingua: ""Una volta / esistevano i merli, ora tutto è / strappato ascolto invali- / cabile spinoso silenzio"""".» (Giorgio Agamben)"" -
Chiromantica medica
Cos'hanno in comune degli oscuri santi abruzzesi, il re del porno Rocco Siffredi, il latte ovino e gli antichi culti satireschi dei pastori della Majella? Oppure l'Ikea di Porta di Roma, un remoto matriarcato norreno e un manipolo di estremisti che vogliono rigenerare l'Occidente dopo il suo tramonto? E cosa lega le angosce di un padre per la figlia adolescente che si riprende in pose osé su TikTok ai transessuali delle borgate e alla trementina di Caravaggio? Nei vetrini della scienza inventata da Alessio Mosca finiscono le ciclotimie, le ossessioni sessuali, gli occultismi disperati, le regressioni paniche, le distorsioni del sacro mischiato al profano che abitano l'inquinata psiche contemporanea. Se la realtà, a ben guardarla, è spesso allucinatoria, Chiromantica medica rintraccia le sindromi nascoste e le configurazioni anomale che guidano le storie narrate dietro la sintassi apparentemente sconnessa, a tratti psicotica, degli eventi. Gli effetti narrativi sono del tutto singolari, onirici e concreti, comici e spiazzanti, lisergici e carnali. Un nuovo narratore con un immaginario che scarta fuori dai ranghi. -
Il Mostro
Negli anni Settanta e Ottanta l'Italia intera è scossa dagli omicidi del Mostro di Firenze, un'entità oscura che si muove al buio dei noviluni. Sono gli anni dell'estremismo politico, delle logge segrete, dei colpi di Stato mancati e delle bombe che esplodono, della morte usata come strumento di terrore ovvero come strategia di comunicazione. In quel clima inquieto e inquietante, cos'è stato il Mostro? Chi è stato? Alessandro Ceccherini risponde con gli strumenti della letteratura a questa domanda, iniziando dal 1935 per arrivare al presente. Perché il Mostro non ha neppure un principio e una fine certi. Perché il Mostro è molteplice, il mostro sono i mostri: Pietro Pacciani e i compagni di merende, il giovane medico e i compagni di cene, l'ex legionario, l'agente dei servizi segreti italiani e quello statunitense. Intorno a loro, in questa storia corale fondata su un lungo studio dei documenti, si muovono decine di personaggi, reali e finzionali, carnefici e vittime, testimoni e attori del male al lavoro in ogni piega della società. Spingendosi con l'invenzione narrativa laddove la verità giudiziaria si è arenata, Ceccherini racconta le verità incontestate e anche le crepe tra i fatti emersi dalle indagini. Il risultato è un appassionante e acuminato romanzo che ha il suo cuore crudele nella provincia fiorentina e fa i conti con l'immaginario di un'intera epoca. -
La cronologia dell'acqua
Il nuoto, il corpo che si perde e si ritrova nell'acqua, e la letteratura, il desiderio di scrivere senza compromessi, sono le uniche due certezze di Lidia. ""La cronologia dell'acqua"""" è così la storia di una vita che """"non segue alcun ordine. Gli avvenimenti non rispondono al rapporto di causa ed effetto come vorremmo. È tutta una serie di frammenti e ripetizioni e trame,"""" perché """"questo condividono il linguaggio e l'acqua"""". Tutto scorre, nelle parole come nelle corsie di una piscina, in questo romanzo che rinnova radicalmente la tradizione del memoir, raccontando senza ipocrisie il genere, la sessualità, l'abuso, l'elaborazione del lutto, il superamento della sofferenza. Lidia cresce con un padre violento e una madre incapace di proteggerla, in una famiglia che la condizionerà anche quando, proprio grazie a una borsa di studio per il nuoto, riuscirà ad allontanarsi. Colpita da una perdita straziante, si trova a fare i conti con un dolore estremo: Lidia reagisce, sbaglia, cerca nell'alcol e nel sesso una via di fuga, tocca il fondo, reagisce ancora, riprende a nuotare. Dentro la muove un desiderio di vita e di creazione - e attraverso incontri decisivi con autori come Ken Kesey e Kathy Acker prende forma il suo cammino di scrittrice. Il viaggio che Lidia affronta, e nel quale trascina con passione e levità struggente il lettore, è un viaggio di dipendenza e autodistruzione, e poi di sopravvivenza. Un viaggio che trova una conciliazione finale in un amore sincero, in un figlio che nuota felice anche se malissimo, e in un libro, questo, che testimonia una nuova profonda consapevolezza di sé nel proprio mondo."" -
Controllare e proteggere. Il ritorno dello Stato
Dopo decenni di dominio del neoliberismo e del suo culto del libero mercato, la politica contemporanea è marcata dal ritorno prepotente dello Stato interventista. I piani per la transizione verde, i sussidi per tamponare il crescente malessere sociale, le misure anti-contagio viste durante la pandemia, il ritorno del protezionismo commerciale e la richiesta della destra di chiudere le frontiere agli immigrati sono tutti tentativi di rispondere, in forme diverse, alla pressante domanda di sicurezza. Controllare e proteggere sono i due imperativi che segnano questa fase ""neostatalista"""". """"Controllare"""", perché viviamo in un mondo che appare fuori controllo, dove si è rotta la cinghia di trasmissione tra il popolo e i suoi rappresentanti; """"proteggere"""", perché sono molteplici le ragioni per avere paura e sentirsi vulnerabili. In questo libro basato su un'analisi approfondita del discorso politico in Europa e negli Stati Uniti, Paolo Gerbaudo illustra gli elementi fondanti di questo nuovo paradigma e il modo in cui ridefinisce il campo di battaglia politico; mostra infine come solo investendo in un progetto che unisca protezione sociale e ambientale e reale democratizzazione dello Stato la sinistra potrà evitare la deriva verso un futuro autoritario."" -
Il bikini di Sylvia Plath
Eva è una brillante dottoranda in Filosofia dell'arte, studia la performance femminista, detesta il ""patriarcato negazionista"""" che si annida dietro i manierismi della """"Dandy-Accademia"""" e dell'intellighenzia mondana, frequenta la fauna delle Fondazioni che fanno tendenza con la loro coda di after-party e anglismi d'ordinanza, vive a Milano in un monolocale soppalcato che costa più del dovuto, legge Sylvia Plath mentre segue compulsivamente gli account social di Claudia Schiffer. Impelagata in un'ossessiva relazione di sexting su Instagram, in una tesi di dottorato da concludere con un professore-seduttore e nello straniamento sintetico del diluvio digitale, Eva arriva a dividersi tra cocaina, masturbazione, le sleep stories dell'app Calm e gustosi dialoghi fantasmatici con Freud, Woody Allen e David Foster Wallace. Il tutto fra le ingerenze più o meno confessabili di un ingombrante padre accademico e una trafila di amori tossici per diversi maschi manipolatori, che dispensano sapientemente mansplaining per diradare le nebbie della """"complessità femminile"""". In un mix di comicità e disperazione, sotto l'egida del sorriso di plastica della suicida Marilyn appeso sul water, le esperienze e i pensieri di Eva si tingono di nero e colori acidi, diventando sempre più allucinatori. Fino a tornare, con nuova luce, sui versi di Sylvia Plath, e sciogliere il nodo del loro segreto."" -
Elogio della disobbedienza civile. Nuova ediz.
Qual è la differenza tra disobbedienza civile e nonviolenza? Quando i cittadini hanno il dovere di opporsi a uno Stato ingiusto e come possono farlo? Goffredo Fofi ripercorre la storia e le pratiche dei movimenti di disobbedienza civile da Thoreau a Gandhi, dal '68 al ""trentennio berlusconiano"""" per arrivare sino al presente. Con passione e rigore offre una mappa a chi oggi voglia ancora resistere. Perché l'unica via contro un potere manipolatorio e coercitivo è non accettare, smettere di obbedire prima che sia troppo tardi."" -
Filosofia del buddhismo zen. Nuova ediz.
Lo zen è la scuola buddhista più refrattaria a ogni pensiero concettuale, la più scettica nei confronti del linguaggio e della sua capacità di trasmettere quella viva verità che lo zen chiama a realizzare nel modo più diretto. La sfida di questo saggio di Byung-Chul Han consiste nel dispiegare filosoficamente il nucleo concettuale presente nel buddhismo zen in forma latente, poetica e sconcertante. Operazione non facile ma feconda, perché permette al nostro pensiero di aprire nuovi orizzonti di senso, di esperienza e di espressione. Il libro è impostato a tal fine in senso comparatistico: le grandi voci del pensiero europeo-occidentale, da Platone a Hegel e Heidegger, vengono messe a confronto con le intuizioni fondamentali del buddhismo zen. Piuttosto che cercare punti di contatto e di somiglianza, come talvolta è stato fatto, l'autore mira a far risaltare l'irriducibile originalità del buddhismo zen rispetto alle nostre familiari abitudini di pensiero. Al centro vi si staglia naturalmente l'intuizione del vuoto. La negazione radicale che esso opera di ogni idea di sostanza e soggetto apre la realtà a un'insospettabile fluidità, e chiama l'uomo a un contegno di gentilezza amichevole nei confronti di ogni vivente. -
Kampuchea
L'esploratore Henri Mouhot, col retino in mano, insegue una farfalla, mette un piede in fallo e sbatte la testa. Si riprende, alza lo sguardo, e resta stupito di fronte alla rivelazione dei templi dimenticati di Angkor Wat. Circa un secolo e mezzo dopo, in Thailandia imperversa la rivoluzione delle Camicie Rosse, e in Cambogia viene processato Duch, direttore dell's-21, luogo di tortura dei Khmer rossi. Dal francese Mouhot a Pol Pot, che imparò il comunismo a Parigi, da Bangkok al confine cinese, Patrick Deville racconta la Cambogia e l'""Indocina"""" intera, il dramma e la bellezza, tra re e contadini, truppe coloniali e rivoluzionari comunisti. Come Conrad e Coppola prima di lui, Deville s'addentra nel cuore di tenebra, risale il fiume della storia, qui il Mekong, alla ricerca della verità nelle vicende umane.""