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Dizionario generale del restauro
Nell'ultimo secolo la disciplina del ""restauro"""" ha goduto di nuovi approfondimenti, sperimentazioni, arricchimenti tecnici e metodologici. Il vivace dibattito che si è sviluppato intorno agli stessi principi disciplinari dimostra come il restauro si fondi sui successi e sugli insuccessi dei suoi operatori e teorici, sulle criticità e sulle evoluzioni tecnologiche. Il """"Dizionario generale del restauro"""" offre un quadro completo di personalità e Interventi, coniugando la conservazione architettonica con i restauri archeologici, i materiali e le strutture con la diagnostica scientifico-strumentale, le opere storico-artistiche con i documenti grafici."" -
La porta d'oro del Ghiberti. Atti del ciclo di conferenze (Firenze, 20 novembre 2012-4 giugno 2013)
Rileggere e riscoprire la Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti, dopo lo straordinario restauro durato 27 anni, è stato l'obiettivo di questo ciclo di conferenze tenutosi tra novembre 2012 e giugno 2013 presso il Centro di Arte e Cultura dell'Opera di Santa Maria del Fiore. Nove relatori e altrettanti contributi che calano il lettore negli aspetti culturali, architettonici, fideistici sottesi a questa straordinaria opera d'arte. Ma anche notizie accurate e precise sull'iter che ha caratterizzato l'impegnativo intervento di ripristino avvenuto presso l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e nuove letture delle immagini impresse sul retro dell'anta destra, realizzate con punzoni metallici che rappresentano vere e proprie prove della moneta cittadina, il Fiorino. La pubblicazione è corredata da 90 immagini ad altissima qualità, che riproducono la Porta in tutto il suo splendore. -
Aria, acqua, fuoco e terra. Ediz. italiana e inglese
Un bambino apre gli occhi sul mondo e si chiede di che cosa è fatto, di quali elementi è composto tutto ciò che ha intorno. Decide quindi di bussare alle porte del sapere degli adulti e si avventura nella pittoresca e smisurata biblioteca di casa. Qui incontra il pensiero e le massime dei pensatori greci presocratici che, interrogandosi sui principi che regolano l'universo, avevano trovato nei quattro elementi e nel loro incontro il mezzo per spiegare l'origine di ciò che ci circonda. Il protagonista viene travolto dai quattro elementi ancora nelle loro forme indistinte, nella loro confusa esistenza. Giunge poi a leggere di come dal caos iniziale i quattro elementi si sono ordinati dando vita al mondo. Ed ecco allora che Aria, Acqua, Fuoco e Terra gli appaiono finalmente nelle loro forme reali, pronti ad accoglierlo in un incontro delicato e chiarificatore, un primo approccio al mistero della vita. Il volume, illustrato da Marco Salvucci con tecnica mista, porta temi ardui e complessi in un contesto fantastico e piacevole, dove ""conoscere"""" diviene un gioco. L'essenza di questo libro deve esser cercata a Firenze, in Palazzo Vecchio, dove un'intera sala è dedicata ad Aria, Acqua, Fuoco e Terra. I dipinti ne raccontano le storie e ancora oggi sono capaci di stupire visitatori piccoli e grandi. Grazie all'Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella di Firenze i quattro elementi sono qui diventati vive profumazioni. Età di lettura: da 7 anni."" -
Il nuovo museo dell'Opera del Duomo. Ediz. tedesca
Il secondo volume è dedicato al Nuovo Museo, ampliato e pronto alla riapertura del 29 ottobre 2015. Infatti è in via di conclusione il progetto allestitivo capace di suggerire la grandezza dei luoghi materiali e, per implicazione, anche dei ""luoghi"""" spirituali per cui le opere erano intese. Tra le componenti della collezione di maggiore interesse sono 40 statue realizzate per l'antica facciata del Duomo, iniziata nel 1296 ma mai portata oltre a un terzo dell'elevazione e finalmente smantellata nel 1586-1587. Un nuovo spazio, lungo 36 metri ed alto 20, permetterà di configurare una vasta aula in cui disporre queste sculture esterne nel rispetto del loro carattere di arredi monumentali originalmente visibili in una piazza pubblica. La guida descrive e analizza gli altri ambienti del Nuovo Museo dell'Opera: la sala con la Maddalena penitente di Donatello e la Pietà di Michelangelo; la galleria del Campanile di Giotto, con le 16 statue di grandezza naturale e i quasi 60 rilievi provenienti dalla torre campanaria; la galleria della Cupola brunelleschiana, con dipinti, disegni e modelli lignei dal '400 e '500 ad oggi; la galleria delle cantorie; la galleria dell'Altare d'argento; la sala dei corali del duomo; e un'ampia sezione dedicata a dipinti, sculture, oreficerie sacre e paramenti provenienti dalle collezioni diocesane."" -
Ad usum fratris... Miniature nei manoscritti laurenziani di Santa Croce (secc. XI-XIII). Ediz. illustrata
Nel 1766 circa 780 manoscritti conservati presso la biblioteca del convento francescano di Santa Croce furono trasferiti, con motuproprio del granduca Pietro Leopoldo, presso la Biblioteca Medicea Laurenziana, dove ancora si conservano, ad eccezione di un piccolo nucleo che, restituito ai frati per esigenze devozionali, confluì, dopo le soppressioni napoleoniche, nella Biblioteca Magliabechiana, poi Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Un inventario quattrocentesco, pubblicato da Curzio Mazzi nel 1898, descrive con precisione i volumi, e ne indica la collocazione nei 37 banchi della biblioteca francescana. Tale classificazione si rispecchia nel catalogo dei manoscritti pubblicato da Angelo Maria Bandini (1777), redatto dopo il trasferimento dei codici presso la Biblioteca Medicea Laurenziana, che rappresenta ancora oggi il contributo più significativo alla conoscenza della raccolta. L'integrità del fondo rappresenta un unicum nell'ambito delle biblioteche conventuali fiorentine, dal momento che sia quella degli agostiniani di Santo Spirito, sia quella dei domenicani di Santa Maria Novella hanno subito in passato gravi episodi di dispersione. Il catalogo della mostra presenta un'ampia selezione dei manoscritti più antichi conservati nella biblioteca, miniati tra l'XI e il XIII secolo. Si tratta di testi biblici, commenti dei Padri della Chiesa, vite dei Santi ma anche preziosi esemplari miniati di libri di diritto. -
Milano. Il gioco dell'arte. Ediz. inglese
Milano è uno scrigno di tesori e curiosità da scoprire. Questo percorso pensato a misura di bambino propone un viaggio attraverso le principali bellezze della città in modo da unire il piacere degli adulti per l'arte e l'architettura del luogo al divertimento dei bambini nella scoperta di storie, simboli, leggende. Scritto in modo semplice e chiaro, tracciando un possibile itinerario di visita lungo le strade del centro cittadino, il volumetto propone brevi investigazioni e suggerisce uno sguardo giocoso sui musei e le opere in modo da aiutare i più piccoli a osservare con entusiasmo e interesse luoghi di straordinario valore come il Castello Sforzesco, la Basilica di Sant'Ambrogio, il teatro alla Scala, i navigli. In questo libro il disegno si abbina alla fotografia; è stato pensato per i più piccoli, perché anche loro abbiano la possibilità di apprezzare una delle maggiori città italiane da un punto di vista che non sia sempre e soltanto quello degli adulti. Età di lettura: da 6 anni. -
Il crocifisso di Benedetto da Maiano
Il volume ripercorre il lavoro di studio, recupero e ricollocamento del massimo capolavoro della plastica d'epoca savonaroliana: il Crocifisso ligneo di Benedetto da Maiano, ritornato al suo posto nel Duomo di Firenze, sotto la cupola del Brunelleschi dopo un restauro a cura dell'Opificio delle Pietre Dure per mandato dell'Opera di Santa Maria del Fiore durato quasi quattro anni. Il libro documenta il lavoro di ricercatori e tecnici, senza tralasciare un'analisi accurata della storia del grande Crocifisso di Benedetto da Maiano (1441 circa-1497) che dal 1510 spicca sull'altare maggiore della cattedrale. La storia dell'opera è stata inserita in un panorama più ampio di produzione similare del periodo: nell'ambito dell'intaglio di crocifissi lignei, infatti, la diffusione dei modelli maianeschi si consolidò probabilmente già negli anni settanta del Quattrocento ma registrò il suo punto di massima fioritura, con Benedetto, nelle due decadi finali del secolo, in parallello con l'affermarsi delle idee del domenicano fra Girolamo Savonarola, il cui mistico legame con l'immagine del redentore promosse in quegli anni la diffusione di particolari temi iconografici. Grazie all'ampio e dettagliato corredo fotografico, è possibile analizzare l'intensa umanità del Cristo scolpita da Benedetto da Maiano, per un secolo e mezzo ""oscurata"""" dallo strato di nero, a simulare l'aspetto del bronzo, applicato da un maestro ottocentesco, rendendone la figura ancora più vicina e vitale grazie alla riscoperta policromia della scultura. Saggi di Timothy Verdon, Bruno Santi, Gianluca Amato, Marco Ciatti, Laura Speranza, Peter Stiberc."" -
L' altare di San Giovanni del Museo dell'Opera del Duomo di Firenze. Il restauro (2006-2012). Ediz. illustrata
"Uno dei motivi per cui lo studio della storia dell'arte, cioè dell'eredità culturale del nostro passato, pur così poco praticata e apprezzata nel nostro Paese, è invero affascinante e coinvolgente è che le opere d'arte sono dei testimoni vivi e concreti degli eventi, dei pensieri e degli uomini nel tempo. Si tratta di una fonte diretta, senza intermediazioni o interpretazioni come avviene, invece, in molti altri campi. Alcune opere d'arte, inoltre, assurgono a una valenza simbolica assai rilevante, assorbendo nella propria consistenza materica i significati e i valori di una civiltà. Questo è il caso dell'Altare d'argento di San Giovanni Battista il cui restauro si presenta in questo volume, il secondo, dopo quello dedicato al restauro della Porta del Paradiso del Ghiberti, nato dalla fattiva collaborazione tra l'Opificio e l'Opera di Santa Maria del Fiore, e di questo sono grato all'allora suo presidente Franco Lucchesi, che fece partire l'iniziativa e all'attuale, Luca Bagnoli, che l'ha condotta a conclusione. Prima della costruzione della cupola del Brunelleschi che, come avviene nelle parole dell'Alberti nel prologo del suo 'Sulla pittura', assurge a monumento - nel senso etimologico del termine - della nuova civiltà rinascimentale fiorentina, l'edificio che più di tutti rappresentava l'identità della città di Firenze e dei suoi cittadini era il Battistero di San Giovanni. Qui tutti i fiorentini venivano battezzati e la sua origine leggendaria, ma non tanto come sostengono alcuni studi recenti, posta in epoca romana, garantiva quel valore di identità attraverso la storia che è ben testimoniato dalla sua costante presenza in tutte le raffigurazioni sintetiche della città nelle arti figurative. La festa del santo patrono, san Giovanni Battista appunto, coinvolgeva tutta la città con processioni, giochi e cerimonie, ma il cuore di tutto era nel Battistero al centro del quale era l'Altare d'argento con i reliquiari, i palii delle varie Arti, in fronte al quale i sacerdoti celebravano le complesse liturgie della festività, addobbati con i ricchi paramenti in velluto bianco broccato arricchiti dai raffinatissimi ricami ad oro velato eseguiti sulla base dei cartoni del Pollaiolo, oggetto anch'essi di un grande progetto di restauro da parte dell'Opificio che, si augura, potrà trovare presto una presentazione di questo stesso tipo."""" (dalla presentazione di Marco Ciatti). Presentazione di Luca Bagnoli." -
San Salvatore in Ognissanti. La chiesa e il convento. Ediz. illustrata
Il volume ""San Salvatore in Ognissanti. La chiesa e il convento"""" ripercorre la storia di una chiesa dove si sono incrociate le esistenze e i talenti di artisti del calibro di Giotto, Ghirlandaio, Botticelli, Ligozzi, Vincenzo e Pietro Dandini, Ranieri del Pace, Vincenzo Meucci e Anton Domenico Ferretti. Tale chiesa è stata la protagonista di una storia articolata e complessa, che solo oggi si tenta di restituire alla conoscenza seriamente e dall'inizio. A rendere ciò possibile è un'orchestrazione di alcuni dei più preparati storici dell'arte del momento (tra i quali si annoverano Sonia Chiodo, Silvestra Bietoletti, Nadia Bastogi, Nicoletta Pons) riuniti in un'unica armonia di intenti e voci per pugno del curatore Riccardo Spinelli. Documenta inoltre questa densa esperienza di ricerca un corredo fotografico riccho, il risultato di una massiccia campagna tenutasi durante gli scorsi mesi estivi."" -
I libri del granduca Cosimo I de' Medici. I manoscritti personali e quelli per la biblioteca di Michelangelo. Catalogo della mostra (Firenze, 8 marzo-18 ottobre 2019). Ediz. a colori
Per celebrare i cinquecento anni dalla nascita di Cosimo I de' Medici, la Biblioteca Medicea Laurenziana espone in mostra i libri del granduca, in parte posseduti nella sua biblioteca privata e in parte da lui raccolti al fine di ampliare la collezione di quella pubblica progettata da Michelangelo. I manoscritti, tutti conservati presso la Laurenziana, raccolgono tra l'altro le Vite del granduca, testi di musica polifonica come di opere scientifiche, traduzioni di testi classici e anche una Geographia di Tolomeo da cui sono tratte le carte geografiche realizzate da Egnazio Danti, apposte sulle ante degli armadi della Sala della Guardaroba di Palazzo Vecchio. Molti dei codici della seconda sezione della mostra provengono dalla Biblioteca della basilica di San Lorenzo. Per volontà di Cosimo, altri volumi furono trasferiti dalla Biblioteca di San Marco, dal Comune di San Gimignano e dalla biblioteca della Badia di San Salvatore a Settimo. Tutto il catalogo è illustrato. Ogni manoscritto esposto è accompagnato da un'approfondita scheda esplicativa. -
Leonardo. La natura allo specchio. Ediz. inglese
Si inaugura con questa monografia la collana ""Opera maestra"""", specificamente mirata a mettere a fuoco, secondo una prospettiva inedita, l'opera e l'itinerario degli artisti che hanno fatto la storia. Ad aprire le danze è Leonardo da Vinci, fotografato con occhio partecipe dallo studioso Marco Versiero. Il centro del discorso, ciò che da questa lettura alla fine si imprime nella memoria di chi legge, è un riflettore puntato sull'anima che, tra le mille di Leonardo, l'autore Versiero pare volere mettere in rilievo: la sua anima-specchio. Quell'occhio dell'artista che, frapposto tra l'umano e la natura, le sue più grandi passioni, seppe mirabilmente mediare tra le due dimensioni, senza mai negarne una, ma anzi riuscendo a illuminarle entrambe come mai prima di lui era stato azzardato. Riflettendo l'una nella luce dell'altra, come in uno specchio. Un'essenziale nota biografica introduce alle pagine dello studioso Marco Versiero, accompagnate da 61 immagini. Queste, riproducendo un'attenta selezione non solo dell'opera pittorica ma anche dei disegni di Leonardo, e impreziosite da un corredo di didascalie approfondite, raccontano il suo percorso dall'apprendistato fiorentino col Verrocchio agli anni della maturità."" -
Venturino Venturi. Mater. Catalogo della mostra (Firenze, 22 febbraio-5 maggio 2019). Ediz. a colori
In occasione dei sei secoli dalla fondazione dell'Istituto degli Innocenti e in contiguità con il centenario della nascita di Venturino Venturi, le tre prestigiose sedi di Palazzo Vecchio, Museo dell'Opera del Duomo e Museo degli Innocenti ospitano una mostra che raccoglie 40 opere dell'artista lorese che hanno come filo conduttore il tema - centrale nell'opera dell'artista - della maternità. Venturi, artista radicato nella cultura toscana e in particolar modo aretina, la stessa che aveva dato i natali agli amati Masaccio e Michelangelo, si rivela artista anche internazionale, ricco degli influssi accolti in Francia e in Lussemburgo durante l'infanzia al seguito del padre scalpellino. Un'arte che sembra rinascere sempre alla ricerca del proprio linguaggio, al punto che ad amicizie illustri (celebre quella con Lucio Fontana) non seguì mai l'adesione ad alcun movimento artistico. Il catalogo presenta i saggi di Lucia Fiaschi, Stefano Filipponi e Antonio Natali, insieme a una silloge di articoli più o meno datati che permettono di percorrere la vicenda storica e artistica - nonché della fortuna critica - di Venturino, legata inizialmente alle influenze biografiche per giungere progressivamente a una visione universale e archetipica, che dallo squadernamento del tema materno nelle sculture giovanili, giunge ai mosaici di Collodi e ai disegni, in bilico tra la figura e l'astrazione, della maturità. -
Storia di Firenze. La preziosa eredità dell'ultima principessa Medici che ha reso grande il destino della città
Anna Maria Luisa de' Medici, anche nota come ""Elettrice Palatina"""", è stata l'ultima rappresentante della dinastia dei Medici, unica figlia femmina del Granduca di Toscana Cosimo III e della principessa Margherita Luisa d'Orléans, imparentata col re Sole. Nel 1737 fece redigere la cosiddetta """"Convenzione"""", più famosa come il """"Patto di famiglia"""", un contratto che sancì il passaggio allo stato toscano della vastissima collezione artistica che apparteneva ai Medici da secoli. È dunque a lei che dobbiamo il privilegio di poter ammirare i tanti tesori d'arte collezionati per secoli dalla dinastia medicea, a lei che dobbiamo la grazia riservata alla città di Firenze d'essere risparmiata dalla triste spoliazione di capolavori che investì tanti altri centri di cultura del Rinascimento italiano. Dopo la morte del marito Giovanni Guglielmo, elettore del Palatinato, Anna Maria Luisa ritornò a Firenze, dove visse fino alla fine della sua vita. L'autrice Marialuisa Bianchi si immedesima nell'omonima Elettrice raccontandoci la storia della Firenze medicea dalle origini fino al barocco Seicento. Il volume, attestandosi su un tono tra la confessione e la narrazione in prima persona, guida il lettore attraverso i luoghi e gli angoli più inediti della città, come se a condurlo fossero proprio gli occhi dell'Elettrice. Un libro dal punto di vista inaspettato e originale, quello della coraggiosa donna con cui si è coronata la vita di una delle famiglie più rinomate al mondo."" -
Han Yuchen. Il regno della purezza. Catalogo della mostra (Firenze, 5-28 luglio 2019). Ediz. italiana e inglese
Il volume dal titolo ""Han Yuchen. Il regno della purezza"""" racconta e documenta l'esposizione dell'opera pittorica del cinese Yuchen in programma dal 5 al 28 luglio presso Palazzo Medici Riccardi, Firenze. Il catalogo, a cura della storica dell'arte Cristina Acidini, nasce da un'idea di Xiuzhong Zhang, presidente della Zhong Art International e personaggio votato a mantenere vivo il dialogo interculturale tra Italia e Cina. La mostra espone al pubblico solo una piccola parte sia dell'opera sia della molteplicità di tecniche e stili adottati da Han Yuchen lungo la sua consolidata esperienza artistica, che prese avvio fin dal lontano 1987, quando l'artista si formò presso l'Accademia Centrale delle Arti di Pechino. La selezione dell'opera di Yuchen presso Palazzo Medici Riccardi (e in quella Firenze che l'artista ha indicato come sede prediletta dove presentarsi al pubblico, in virtù della sua rinomata ascendenza storico-artistica) consiste in tele eseguite mediante pittura a olio e incentrate su un unico soggetto, un unico inquadramento spaziale: la regione autonoma del Xizang, cioè """"Zang occidentale"""", ovvero il cosiddetto Tetto del mondo, il Tibet. Tale regione, che sempre attrasse l'occhio di Yuchen in quanto regno incontaminato e popolato d'esistenze innocenti, emerge nei suoi quadri sotto forma di sguardi smarriti di gente comune, paesaggi malinconici e deserti, animali dalle sagome soffuse. Il catalogo, introdotto dalle presentazioni del sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella, e di Tommaso Sacchi, Assessore alla cultura del Comune di Firenze, vanta di un'approfondita prefazione a firma di Cristina Acidini e di un corredo di immagini."" -
Sguardi globali. Mappe olandesi, spagnole e portoghesi nelle collezioni del granduca Cosimo III de' Medici. Catalogo della mostra (Firenze, 6 novembre 2019-29 maggio 2020). Ediz. inglese
Il volume ""Sguardi globali. Mappe olandesi, spagnole e portoghesi nelle collezioni del granduca Cosimo III de' Medici"""" che accompagna il percorso espositivo presenta per la prima volta le immagini a colori di tutte le 82 carte di Castello così chiamate perché, dalla fine del Settecento fino all'arrivo nel 1921 alla Biblioteca Medicea Laurenziana, avevano decorato le stanze della villa medicea di Castello, nei pressi di Firenze. In occasione del grand tour (1667-1669) che lo aveva condotto in vari paesi d'Europa, il giovane granduca Cosimo III aveva acquistato, durante il primo viaggio nei Paesi Bassi sessantacinque carte geografiche e vedute di città manoscritte, e nel secondo e più lungo, giunto a Lisbona, copie di carte marine. La collezione delle carte e vedute coloniali olandesi, portoghesi e spagnole, permette di assistere al delinearsi del mondo globale di metà Seicento, alla circolazione di uomini e saperi. Il catalogo descrive e analizza accuratamente ciascuna carta, fornisce notizie sui luoghi raffigurati e sul contenuto delle didascalie che, se presenti, li descrivono in modo puntuale. I saggi ne approfondiscono la storia, dal momento dell'acquisto da parte del granduca fino all'arrivo in Laurenziana."" -
The museum of Palazzo Vecchio. Ediz. illustrata
La guida al Museo di Palazzo Vecchio accompagna e facilita la visita a un luogo principe del Rinascimento, il palazzo simbolo del potere civile della città di Firenze che con l’ascesa al potere di Cosimo I nel 1537 subì una profonda trasformazione per opera di Giorgio Vasari e divenne il luogo in cui si celebrò l’illuminato potere mediceo e l’unificazione della Toscana. La guida, corredata da splendide riproduzioni, consente di attraversare il Salone dei Cinquecento e conoscere il ciclo di affreschi davvero unico in cui corrono gli episodi della storia di Firenze, quelli della guerra contro Pisa e quelli della guerra contro Siena. La visita prosegue con le sale dedicate alla famiglia Medici, gli «Dei terrestri», secondo la definizione di Vasari, e quelle corrispondenti al piano superiore dedicate alla mitologia, gli «Dei celesti». Seguono gli appartamenti ducali, tra cui la Cappella di Eleonora, meravigliosamente affrescata dal Bronzino, il pittore di corte prediletto, fino ad arrivare ad altre stanze, tra cui la cancelleria, che vide la presenza di Machiavelli. Chiudono gli ambienti del mezzanino, che ospitano la Donazione Loeser, studioso e collezionista d’arte americano, e la torre di Arnolfo che, con i suoi novantacinque metri di altezza, svetta sulla città e ne è uno dei suoi inconfondibili simboli. Torre che assume anche un alto valore simbolico, sovrastando le case-torri delle famiglie fiorentine. Si trovano nella guida anche spazi di approfondimento di tipo storico sullo Studiolo di Francesco I de’ Medici e sul lavoro, andato perduto, di Leonardo e Michelangelo nel Salone dei Cinquecento con La battaglia di Anghiari, del primo, e La battaglia di Cascina, del secondo. -
La Terra Santa a Firenze. Le matrici del Museo di Casa Martelli
Questo volumetto di Mariagrazia Intartaglia è il risultato di uno studio già cominciato come tesi di laurea magistrale, discussa dall'autrice all'Università di Pisa. Intartaglia ci porta a scoprire una raccolta di matrici di stampa che era sfuggita all'inventario del 1986, documento sul quale si era basata l'acquisizione da parte dello Stato del palazzo di via Zannetti e che ha portato alla nascita del Museo di Casa Martelli a Firenze. Si tratta, nello specifico, di 193 matrici - delle quali 173 metalliche e 20 xilografiche - che raffigurano luoghi, personaggi e immagini della Terra Santa, prodotte nella seconda metà dell'Ottocento in diverse città europee con lo scopo di illustrare i pellegrinaggi nei luoghi cattolici d'Oriente. La pubblicazione indaga così aspetti poco noti dell'editoria fiorentina, dei flussi turistici religiosi e delle sperimentazioni tecniche per la stampa destinata a larga diffusione, evidenziando al contempo come l'interesse e la catalogazione di questi manufatti si siano sviluppati solo in tempi recenti in Italia. Il testo si propone, dunque, come un utile punto di partenza per spunti di ricerca e studi futuri. -
Il Santo Sepolcro di Leon Battista Alberti nella Firenze del Quattrocento. Ediz. italiana e inglese
In occasione del convegno ""Rinascenza come Resurrezione"""" e della mostra d'arte sacra contemporanea """"Fons Vitae"""", promossi dall'Ufficio d'Arte Sacra dell'Arcidiocesi di Firenze insieme alla Facoltà Teologica dell'Italia Centrale, è stato elaborato questo racconto didattico, che si svolge in prossimità del Santo Sepolcro albertiano, per suggerire il senso dell'opera stessa nella Firenze di allora, la quale vedeva nel rinnovamento della cultura antica un segno del trionfo pasquale di Cristo. Il Santo Sepolcro albertiano, infatti, rappresenta una icona architettonica e religiosa, realizzata tra il 1457 e il 1467 dall'Alberti per Giovanni di Paolo Rucellai, che riassume fondamentali caratteristiche del primo Rinascimento fiorentino, offrendosi come chiave di lettura dell'Umanesimo cristiano del tempo. I curatori ci accompagnano dunque alla scoperta del sacello, ma anche del contesto in cui è nato - per occasione e tradizione - e dei protagonisti: il committente, Giovanni di Paolo Rucellai, e l'architetto, Leon Battista Alberti, senza tralasciare le testimonianze parallele a cui è dedicato uno specifico approfondimento. Il volume, riccamente illustrato, è corredato da una bibliografia di riferimento."" -
Fons Vitae. Peter Brandes, Maja Lisa Engelhardt, Susan Kanaga, Filippo Rossi. Ediz. italiana e inglese
In occasione del convegno ""Rinascenza come Resurrezione. Il Santo Sepolcro di Leon Battista Alberti nella Firenze del Quattrocento"""", quattro artisti di fama internazionale - Peter Brandes, Maja Lisa Engelhardt, Susan Kanaga e Filippo Rossi - riflettono sul mistero di cui parla il capolavoro albertiano: la resurrezione di Gesù e la prospettiva di una vita nuova. Il titolo della loro installazione, Fons Vitae - Fonte di Vita esposta al Museo Marino Marino, echeggia san Paolo che per primo collegò le acque del Battesimo con la Pasqua. Con i simboli dell'acqua, della luce e della natura fiorita, Brandes, Engelhardt, Kanaga e Rossi parlano al visitatore di """"resurrezione"""", proprio come il sepolcro albertiano. Il catalogo, oltre a offrire una dettagliata riproduzione delle opere d'arte, è completato dalle biografie degli artisti firmate dai curatori: Timothy Verdon ed Ettore Rocca."" -
Il Sacro Speco di Subiaco illustrato. Topografia sacra e narrazione per immagini fra Due e Trecento. Ediz. illustrata
Il monastero del Sacro Speco di Subiaco, memoria del romitaggio di Benedetto nella valle dell'Aniene, si presenta oggi come uno straordinario monumento palinsesto di difficile lettura. Le interpolazioni architettoniche e le superfetazioni dei restauri, antichi e recenti, hanno poco giovato alla comprensione della facies medioevale del complesso e, soprattutto, alla lettura dei suoi ricchi apparati d'immagini nei contesti funzionali e liturgici originari. Il volume, risultato delle ricerche dottorali dell'autrice, elegge perciò - a filo conduttore di un'ampia indagine sul complesso benedettino in età medioevale - la decorazione pittorica due e trecentesca della cripta e della chiesa: i cicli affrescati del Terzo maestro di Anagni, di Conxolus, del Maestro del dossale di Subiaco, autore della tavola opistografa un tempo sull'altare maggiore della chiesa dello Speco. Facendo prima chiarezza sulla seriazione cronologica dei cantieri artistici e sulle condizioni d'uso degli ambienti, si persegue lo scopo di restituire idealmente le pitture al contesto funzionale d'origine, così da chiarire la pregnanza semantica delle iconografie, restituire valore alle strategie narrative e retoriche dispiegate lungo le direttrici della topografia sacra, recuperare le modalità di interazione delle immagini con le pratiche monastiche e laicali della devozione specuense. Presentazione di Andrea De Marchi.