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Vestire la moda. Gioielli non preziosi dal 1750 ai nostri giorni. Ediz. illustrata
Deanna Farneti Cera è avvincente nel condurci attraverso la storia dei gioielli non preziosi che dalla metà del XVIII secolo all'ultima decade del XX hanno caratterizzato la storia del costume, la sua evoluzione e le trasformazioni dei gusti femminili. I ""gioielli per tutti i giorni"""" riflettono in maniera sorprendente lo stile della donna che li indossa, come dimostra questo volume riccamente illustrato. Dalle romantiche creazioni vittoriane, si passa agli strass e alle decorazioni argentee di epoca edoardiana per arrivare agli elementi in plastica, che spesso davano un tocco di colore agli abiti neri dell'epoca del Charlestone. Linee nette, colori contrastati e astrazione distinguono il Déco prima che lo stile leggendario di Coco Chanel negli anni Trenta e le creazioni di Christian Dior nei Cinquanta esaltassero il ruolo del bijoux nella moda, Le rivoluzioni degli anni Sessanta portano all'utilizzo di materiali innovativi e colori fluorescenti a cui seguirà la rivisitazione del passato tipica dei Settanta. Gli anni Ottanta, infine, danno voce a realizzazioni di grande creatività e successo quali quelle di Ugo Correani per Versace e Karl Lagerfeld per Chanel."" -
Palezieux. Oeuvres sur papier. Ediz. a colori
Quattro volumetti, simili a quaderni, ci introducono – anche a livello materico – all’opera su carta del pittore e incisore svizzero Gérard de Palézieux (Vevey 1919-Veyras 2012). Questi, dopo una formazione a Losanna presso l’École des beaux-arts, si trasferisce a Firenze dove rimane durante la Seconda Guerra Mondiale per poi trasferirsi nuovamente in Svizzera, nel canton Vallese, dove risiederà fino alla morte. La luce, le fabbriche e la campagna italiana sono elementi di grande rilevanza per la sua poetica, sotto molti punti di vista assimilabile a quella di Giorgio Morandi, di cui lo stesso Palézieux fece la conoscenza nel 1953 e con il quale resterà in contatto fino alla morte del pittore bolognese. Tuttavia l’opera dell’artista svizzero testimonia anche altre ispirazioni, si pensi al ruolo di Canaletto o di Claude Lorrain nel trattamento della luce. Nel 1969, dopo un viaggio in Marocco, Palézieux scopre l’acquarello, tecnica che gli consente di allargare la sua visione, permettendogli di dissolvere la pesantezza nella luminosità più pura. Sarà a Venezia che, a partire dal 1972, troverà la sua strada grazie alle peculiarità del nuovo medium, la cui rapidità e trasparenza gli consentono di avvicinarsi alla saggezza e alla visione del mondo propria dei pittori cinesi. È da quel momento che attraverso l’incisione dà vita a espressioni artistiche di maggiore libertà; si appassiona a tecniche quali l’acquatinta e il monotipo che gli consentono di inserire nei suoi paesaggi anche lo scorrere del tempo. Solitario, istintivo, fedele alle sue emozioni, Palézieux non ha mai smesso di dipingere secondo quanto appreso dai suoi maestri. La sua visione del mondo, estranea a ogni corrente artistica, è tuttavia sorprendentemente precisa e carica di un inedito potere di resistenza. Le sue immagini, dipinte o incise, evocano i luoghi e gli oggetti riflettendo le incertezze del nostro quotidiano. I suoi acquerelli esprimono la forza ineluttabile del tempo contrapponendo contingenze e discorsi personali con un’arte che cerca di riconnettersi, al tempo stesso, con il semplice e l’universale. -
I luoghi dell'arte a portata di mano. Con 4 mazzi di carte
Questo cofanetto contiene i quattro mazzi di carte de ""I luoghi dell'arte a portata di mano"""", ideati negli anni Duemila da Maria Lai (Ulassai 1919-Cardedu 2013) con l'obiettivo di condurre adulti e bambini a un incontro autentico con """"l'opera d'arte"""". I differenti mazzi danno vita a un gioco totalizzante nel quale il lettore/fruitore ha la possibilità di estraniarsi dalla realtà ed educare il suo sguardo a """"vedere"""". L'assenza di regole codificate o di """"istruzioni"""" mette in evidenza la libertà interpretativa che queste carte intendono generare."" -
Beauty unusual. Masterworks from the Ceil Pulitzer collection of african art. Ediz. illustrata
"In qualità di artista, cerco la bellezza nelle cose e apprezzo ciò che è insolito."""" Ceil Pulitzer ha iniziato il suo percorso come collezionista di arte africana oltre 30 anni fa. Il suo spirito artistico l'ha portata ad avvicinarsi a qualsiasi forma di cultura ed espressione umana nel tempo e nello spazio. Pittrice appassionata, ha costantemente esercitato il suo occhio nello studio dell'arte e della storia dell'arte. In qualità di collezionista, dapprima di arte moderna, ha capito che l'arte africana ha segnato la traiettoria dell'arte del XX secolo. In seguito, a Parigi, ha incontrato lo stimato esperto e leggendario mercante di arte africana Charles Ratton che, in un'occasione, le disse: """"Hai un buon occhio"""". Questo incontro riassume la passione e la ricerca dell'eccellenza nell'arte africana tradizionale da parte di Ceil Pulitzer. La Ceil and Michael Pulitzer Foundation ha sviluppato e supportato svariate iniziative filantropiche in Africa e presso importanti istituzioni che promuovono l'arte africana e sforzi umanitari nel continente nero." -
Matteo Pugliese. Ediz. italiana e inglese
Il volume presenta la produzione artistica di Matteo Pugliese negli ultimi 20 anni. Le figure realizzate dallo scultore milanese si distinguono per la forte intensità, per un tormento interiore che non può essere più mascherato. Gli uomini rappresentati nelle sue sculture fuggono dal muro per liberarsi dai propri limiti, per affermarsi come individui, per fuggire all'omologazione e alle aspettative sociali e familiari. Sono individui che tentano una dolorosa rinascita attraverso la lotta con una materia-muro che impedisce loro di esprimersi, di crescere di esistere. L'artista sceglie di immortalare il momento di massimo sforzo, di massima tensione, il momento in cui l'uomo riprende in mano la sua vita e lotta contro ciò che lo blocca e lo imprigiona al fine di ridare un senso alla propria esistenza. La plasticità dei corpi da lui ritratti richiama poi alla mente linguaggi antichi, come antica è la materia che plasma l'opera d'arte. Lo sguardo del fotografo Luigi Spina si sofferma sulla tormentata genesi di queste figure e consente al lettore, all'appassionato e allo storico dell'arte di entrare nel vivo di un dialogo con la materia scultorea, di sentirsi parte di questo racconto di lotta e fragilità che accomuna tutta l'umanità. -
Canova. Quattro tempi. Ediz. a colori. Vol. 2
Questo volume dà continuità alla prima pubblicazione del progetto editoriale ""Canova. Quattro Tempi"""", nata in coedizione con la Fondazione Pallavicino di Genova, con l'obiettivo di accogliere in un raffinato impaginato la ricerca fotografica di Luigi Spina incentrata sui modelli in gesso realizzati da Antonio Canova e conservati, nella loro quasi totalità, nella gipsoteca di Possagno. Il progetto, che accompagna le celebrazioni canoviane nel quadriennio 2019-2022, si articola in quattro pubblicazioni, ciascuna incentrata su uno specifico nucleo di modelli scultorei in gesso, e vuole restituire dignità al momento creativo di Antonio Canova, sottolineando inoltre il ruolo imprescindibile dei chiodini in bronzo (repères) che hanno consentito la metamorfosi del modello gesso in scultura in marmo. Se il primo volume è dedicato al dialogo tra Mito e Fede, illustrato da Spina attraverso le fotografie di Amore e Psiche, Paolina Borghese Bonaparte, Venere e Marte, Maddalena Giacente, La Pace e il Compianto di Cristo, il secondo volume si concentra anzitutto sul Mito. Le opere scultoree sulle quali si concentra la narrazione visiva sono le seguenti: Danzatrice col dito al mento, Dedalo e Icaro, Teseo in lotta con il Centauro, Naiade, Pio VII orante, Venere e Adone, Ninfa dormiente."" -
Canova. Quattro tempi. Ediz. inglese. Vol. 2
Questo volume dà continuità alla prima pubblicazione del progetto editoriale ""Canova. Quattro Tempi"""", nata in coedizione con la Fondazione Pallavicino di Genova, con l'obiettivo di accogliere in un raffinato impaginato la ricerca fotografica di Luigi Spina incentrata sui modelli in gesso realizzati da Antonio Canova e conservati, nella loro quasi totalità, nella gipsoteca di Possagno. Il progetto, che accompagna le celebrazioni canoviane nel quadriennio 2019-2022, si articola in quattro pubblicazioni, ciascuna incentrata su uno specifico nucleo di modelli scultorei in gesso, e vuole restituire dignità al momento creativo di Antonio Canova, sottolineando inoltre il ruolo imprescindibile dei chiodini in bronzo (repères) che hanno consentito la metamorfosi del modello gesso in scultura in marmo. Se il primo volume è dedicato al dialogo tra Mito e Fede, illustrato da Spina attraverso le fotografie di Amore e Psiche, Paolina Borghese Bonaparte, Venere e Marte, Maddalena Giacente, La Pace e il Compianto di Cristo, il secondo volume si concentra anzitutto sul Mito. Le opere scultoree sulle quali si concentra la narrazione visiva sono le seguenti: Danzatrice col dito al mento, Dedalo e Icaro, Teseo in lotta con il Centauro, Naiade, Pio VII orante, Venere e Adone, Ninfa dormiente."" -
Headrests of Southern Africa. Architecture of sleep. Ediz. illustrata
Il libro presenta sotto una nuova luce l'affascinante mondo dei poggiatesta diffusi nell'Africa meridionale. Con testimonianze storiche e personali uniche, raccolte da molti dei proprietari e intagliatori di questi manufatti, spesso accompagnate da fotografie in situ, il libro ne racconta la storia, così come quella di coloro che custodiscono questa antica tradizione. I 438 esemplari delle collezioni di Bruce Goodall (Città del Capo) e Frédéric Zimer (Parigi) sono presentati in base alle tre aree geografiche di provenienza: il KwaZulu-Natal, Limpopo (terra d'origine del popolo Ntwane) ed Eswatini (zona precedentemente conosciuta come Swaziland). La maggior parte dei poggiatesta fa parte dalla collezione Goodall. In veste di ricercatore, collezionista e commerciante d'arte africana, Bruce Goodall ha intrapreso numerosi viaggi sul campo a partire dal 2003, raccogliendo, intervistando e fotografando i proprietari di oggetti tradizionali. Nel 2017 la collezione Goodall è stata notevolmente ampliata con l'acquisto del patrimonio di Clive Newman, una serie completa di poggiatesta originari della zona di Msinga, nel KwaZulu-Natal. Questa raccolta è stata assemblata tra la fine degli anni '80 e la metà del 2000 da Mavis Duma e dal defunto prete anglicano Clive Newman, i quali acquistarono i poggiatesta percorrendo le zone rurali di Msinga, Ladysmith, fino ai piedi della catena montuosa del Drakensberg. La collezione Zimer invece è stata riunita a partire dagli anni '90 attraverso i numerosi viaggi di Frédéric Zimer in Africa e grazie alle sue acquisizioni da collezionisti e commercianti di arte tribale in tutto il mondo. Il volume fornisce una visione personale e storica di questa importante tradizione artistico-artigianale dell'Africa meridionale e ci aiuta a comprendere più da vicino il fascino di questi oggetti e delle popolazioni che ne custodiscono l'intrinseco valore culturale. -
The Bari Statuary of the Upper Nile. La statuaire des Bari du Haut Nil. Ediz. inglese e francese
Questo volume, unico nel suo genere, vuole essere un punto di riferimento per il lettore - studioso, appassionato o semplice curioso - a proposito della statuaria Bari: la maggior parte di quella che conosciamo è oggi conservata presso istituzioni museali internazionali tanto che dei sessantaquattro pezzi presentati in questo volume, solo sei appartengono a collezionisti privati. Queste statuette lignee, che non superano il mezzo metro d'altezza, non erano degli idoli venerati dai loro proprietari, bensì avevano - con molta probabilità - una funzione assimilabile a quella di spiriti tutelari della famiglia e della casa. Le firme competenti di Jean-Baptiste Sevette, uno dei rari specialisti della cultura materiale del Sudan, e Dominik Remondino, storico dell'arte specializzato nelle culture africane, senza dimenticare l'introduzione a cura di Betrand Goy, presentano lo stato dell'arte su questi manufatti approfondendo non solo aspetti legati alla cultura materiale e alle peculiarità di questa produzione artistica, bensì fornendo una panoramica di rilievo sulle spedizioni egiziane in Sudan, sulla fondazione di Khartoum nel 1821, nonché sui primi contatti tra i cosiddetti occidentali e la popolazione Bari, e delineando le figure chiave del primigenio collezionismo di oggetti etnografici sudanesi. -
Gustave Buchet (1888-1963). Accuse de peindre. Ediz. illustrata
Questa monografia esamina le diverse tappe della carriera di Gustave Buchet, pittore che ha rivestito un ruolo importante nel contesto delle avanguardie parigine della prima metà del XX secolo. Prefazione di Charles Joye. -
Nicolas Party. L'Heure Mauve. Ediz. inglese e francese
Il volume Nicolas Party L'Heure Mauve si presenta come il contenitore di un ampio poema visivo nel quale Party gioca il suo ruolo su più fronti: talvolta veste i panni dell'artista, talaltra dello scenografo, del conservatore, dello scultore. Il suo lavoro prende spunto dall'opera L'Heure Mauve realizzata nel 1921 dal pittore canadese Ozlas Leduc, che dà - tra l'altro - il titolo alla mostra, e si concentra sulle diverse concezioni del rapporto tra l'uomo e la natura testimoniate nel lungo corso della storia dell'arte. Ne emerge un ambiente naturale in continua metamorfosi: è luogo di pericoli e catastrofi, territorio da conquistare, spazio disseminato di rovine dell'antico oppure di silenzi qualora le tracce umane siano assenti. La natura diviene poi il teatro dell'Antropocene dove il legame con l'essere umano è divenuto insolubile e dove il passare del tempo e la finitezza danno spazio a sentimenti di melanconia. L'artista interroga l'immagine del mondo, e lo fa dialogando concretamente con gli spazi e le opere della collezione del Montreal Museum of Fine Arts, e il volume riflette questo suo percorso personale attraverso un'originale impostazione grafica e una confezione preziosa quanto il contenuto. -
Wamulu. Ediz. inglese e francese
Il volume è il secondo della collana Gay'wu. Aboriginal Arts and Knowledge che ha l'obiettivo di presentare progetti monografici legati ad artisti aborigeni contemporanei. Wamulu - titolo che richiama un fiore giallo del deserto che cresce abbondantemente nella zona di Alice Springs ed è usato come materiale di base per dipinti o realizzazioni artistiche sul terreno - raccoglie l'opera di arte collaborativa del collettivo formato da Ted Egan Tjangala, Dinny Nolan Tjampitjinpa, Johnny Possum Tjapaltjarri e Albie Morris Tjampitjinpa. Si tratta di un progetto artistico eccezionale che ha preso forma nel deserto dell'Australia centrale tra il 2002 e il 2005. Il progetto aveva l'obiettivo di rendere permanenti i dipinti sul terreno che sono per loro stessa natura effimeri. Si tratta di un'antica forma d'arte, molto probabilmente risalente a migliaia di anni fa, creata originariamente per scopi cerimoniali e distrutta una volta che il rituale o la cerimonia era terminata. Mai prima d'ora sono state create opere d'arte durature attraverso l'utilizzo degli stessi materiali e delle stesse tecniche dei tradizionali dipinti sul terreno. I motivi di queste opere corrispondono alle principali visioni delle regioni desertiche: il Fuoco, l'Acqua e l'Emù. Il processo di realizzazione richiede un'interazione coordinata tra il proprietario (kirda) della storia legata alla Visione e il ""poliziotto"""" o manager (kurdungurlu) che lo assiste. Questi dipinti contemporanei sono il risultato di una performance, di un evento comunitario. Il canto è una parte fondamentale e integrante del processo, che si svolge nell'oggi. Il canto accompagna la realizzazione materica dei dipinti, così da sottolineare la continuità del legame con la creazione ancestrale."" -
I viaggi di Odisseo. Ritorno, conoscenza dell'altro, dell'oltre, della morte
«Il viaggio di Odisseo ripercorso sulla traccia dell'Odissea di Omero, ma anche con l'occhio rivolto all'Odisseo-Ulisse del XXVI canto dell'Inferno di Dante e a tante ""altre Odissee"""" che sono nate fino alla contemporaneità: il tutto fuso in una narrazione in qualche modo unitaria. Insomma un racconto di racconti raccontati, dopo e oltre che dalla voce di Omero, da altre voci e qui ri-raccontati in una sintesi in cui la voce si finge una sola»."" -
Nati in sostituzione
«Sono una donna veneziana, in questo momento con i miei settantacinque anni legati alla scrittura, sono una donna, in fondo, una donna e basta. Una donna che fatica a parlare di sé, della sua vita, della sua esistenza, sapendo che essa è simile ad altre vite, che la sua storia assomiglia a quella di infinite altre esistenze. E allora, perché parlare di me? Preferisco farmi schiva e non dimenticare la lezione di Carlo Emilio Gadda su quell'Odioso Io. ""Chi dice «io» parla, magari senza saperlo, di qualcun altro, di un estraneo, di uno sconosciuto destinato a restare tale, sempre e comunque"""". Vale il motto rimbaldiano: «Je est un autre». """"Io è un altro"""". E quindi, chi è questa donna che scrive? Le sue parole, i personaggi di Nati in sostituzione?, anche lei è nata in sostituzione? Forse in sostituzione della sua città, Venezia, sorella di luce e di pianto che ha dovuto lasciare? Affido alla lettura di queste pagine, all'incontro con gli esseri umani che le animano, la nostra conoscenza, ben sapendo che le nostre vite, oggi piegate dall’orrore della guerra, nulla possono di fronte alla violenza e alla morte...» (Andreina Corso). Prefazione di Giuseppe Goisis."" -
La congiura. Indagine su un re scomparso: Luigi XVII
"... Da quando riaprendo gli occhi dopo il suo lungo torpore e degenza l'aveva riveduta, gli capitava di pensarla spesso. L'aveva lasciata fanciulla per seguire la Grande Armata e al ritorno le era apparsa sbocciata in una bella e attraente giovane donna. Talvolta si accorgeva che lei lo fissava con quei bellissimi occhi dolcemente e non più da amica..."""" Luciano Rognini" -
Stagioni-A mio padre...
«Una mattinata libera / spazzata dal vento / Nostalgia di futuri lontani» (Vittorio Ferrero). -
Tu
«...però, quando la luna accende il suo sguardo, sboccia nel mio cuore il desiderio di agguantare ancora un sogno dall'albero della vita: una mela da assaporare in due sotto ad un lenzuolo di stelle» (Agnese Girlanda). -
Il tallo di terracotta
Una storia d'amore pericolosa... ambientata in Sicilia. Ma è anche un giallo letterario di redenzione. -
Racconti in bottiglia
Racconti carichi di fantasia per adolescenti e per adulti. -
Einstein e la relatività cento anni dopo
Questo volume raccoglie gli atti di un Convegno internazionale che ha inteso fare il punto sul pensiero scientifico e filosofico di Einstein cento anni dopo l'enunciazione della teoria della relatività. Gli autori, filosofi e scienziati, hanno indagato i vari aspetti delle sue teorie sia da un punto di vista storico che teorico. Ne è risultato un volume composto, ma organico che rende chiara testimonianza dell'attualità della rivoluzione scientifica operata da Albert Einstein.