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Il veleno del teatro-El verí del teatre
"Il veleno del teatro"""" (1978) mette a confronto, con una sapiente drammatizzazione, le tendenze che hanno dominato il dibattito teorico sul teatro negli ultimi tre secoli. Lo fa con un'accorta scrittura da thriller psicologico e con una trama in cui si mescolano temi universali come l'impunità, gli squilibri fra appartenenti a classi sociali diverse, la lotta per la vita, il (non) senso della morte." -
Pensare il nulla. Leopardi, Heidegger
"La parola 'nulla' è la dizione guida del canto di Leopardi. Essa è tale, però, non già perché occupi una posizione 'destinalmente' avanzata dalla quale indirizzerebbe il poeta alle questioni ultime, inducendolo a ideare una 'fusione' di poesia e filosofia come 'estremo rimedio' contro la sua (del nulla) angosciante verità - ma perché, piuttosto, resta indietro, alla fonte, da cui, silente, avvia il pensante all'osticità dell'erranza. Il nulla risuona da una vaghezza per la quale manca ancora l'udito. Nel suo suono, infatti, sentiamo d'impatto l'annientamento d'ogni cosa, la scempia nullità - i cosiddetti 'nihil absolutum' e 'nihil negativum'. Consideriamo l'assoluta negatività del nulla come un dato inoppugnabile. Così non siamo interessati alla sua attendibilità. Di conseguenza, ne tralasciamo l'origine, rendendoci in tal modo fautori della più ostinata spensieratezza. I nostri sensi si attengono sempre alla contingenza, divenuta, nel frattempo, la base operativa dell'odierno sapere informato al pensiero computante - il quale, peraltro, camuffandosi da 'pensiero essenziale', innalza ormai la contingenza stessa al rango di realtà eterna. Siamo talmente assuefatti a questa comoda sensazione da non essere neppure sfiorati dal sospetto che ci attendano, nascosti e custoditi nella lingua madre, un altro intendere e un diverso pensare." -
Terra straniera
Il coro delle voci, le lingue straniere e il dialetto che si incrociano e si scambiano in un colorato cicaleccio: eccole le terre straniere che popolano le nostre città con presenze e memorie di mondi diversi eppure così simili perché tutte narrano storie di uomini e donne. Dopo ""Storie dalla SNIA"""" e """"Racconti d'acqua e di terra"""", Anna Turra torna con una nuova raccolta che attinge ad esperienze di incontro con persone che vengono da lontano, straniere. I nuovi cittadini che vivono nelle nostre città hanno portato, nel loro viaggiare, ricordi ed emozioni, che sono diventati racconti grazie alla passione dell'autrice. La delicatezza dell'incedere narrativo di Anna Turra non fa che dare a queste storie la vena dell'immaginazione in un contesto così reale e attuale."" -
Politica e storia in Vico
I contributi, raccolti in questo volume (presentati e discussi nel convegno internazionale «Politica e storia in Vico», Pavia 30-31 maggio 2018) si collocano nel ""nuovo corso"""" di studi vichiani inaugurato nella seconda metà del Novecento, che ha favorito indagini accurate e innovative sulle tematiche storiche e politiche del filosofo napoletano, documentando le articolate e varie dimensioni del suo impegno, certo indifferente a dirette o estrinseche implicazioni in schieramenti ideologici ma non avulso da quei condizionamenti e da quelle scelte ispirate alla politicità della sua meditazione sulla vita civile dal punto di vista filosofico e giuridico. Il convegno pavese ha voluto richiamarsi fin dal titolo a questa corrente interpretativa, che ha oggi una notevole fioritura grazie anche a una miglior conoscenza delle opere di Vico - finalmente disponibili in edizioni criticamente avvertite - e dei contesti che consentono di intenderle in tutta la loro ricchezza e complessità, a partire dalla cultura napoletana di tardo Seicento-inizio Settecento e dai suoi legami con il grande pensiero europeo moderno. Saggi di Andrea Battisitini, Giuseppe Cospito, Renate Holub, Fabrizio Lomonaco, Enrico Nuzzo, Marco Vanzulli."" -
L'inatteso margine pedagogico. La parola poetica e la riforma dello sguardo in Paul Valéry
Educare lo sguardo all'insolito, all'estraneo, al margine e all'altrove permette di dischiudere l'analisi pedagogica alle zone d'ombra del suo linguaggio e delle sue pratiche. È, infatti, la parola a sancire i significati con i quali guardiamo (e riconosciamo) l'educazione, definendola e rendendola operativa. Sguardo e parola, così, demarcano lo spazio comune di una zona-limite — una soglia — tra un dentro (luogo dell'interiorità e della riflessione personale) e un fuori (luogo dello spazio pubblico, politico-istituzionale). Il volume tenta l'impresa dell'incontro tra sguardo e parola interrogando l'universo poetico di Paul Valéry, per trovare lì i linguaggi grazie ai quali la discorsività pedagogica, liberata dall'uso strumentale, si può riappropriare della potenzialità che le è propria: quella di dire il non detto. Parola e sguardo, allora, si fanno pratiche pedagogiche che riguardano sia la ricerca (filosofico-educativa), sia l'operatività scolastica (per l'apprendimento e la relazione educativa). -
Fede. L'arca delle virtù da Agostino al XXI Secolo
La Fede è una virtù fondativa dell'universo cristiano, parte del trittico canonico delle virtù teologali con Speranza e Carità. La statua che la effigia nell'Arca di Agostino a Pavia fissa, serena, un punto indefinito all'orizzonte. Non guarda né verso il cielo, come Speranza e Carità, né verso lo spettatore, come virtù più operative e terrene quali la Mansuetudine. Questo sguardo che si perde quasi nel vuoto, né in su, né in giù non è casuale, ma indica il ruolo intermedio di una virtù che permette all'essere umano e alla divinità di congiungersi. Questo volume, continuando il viaggio attraverso le virtù dell'Arca, iniziato con la Speranza e poi proseguito con la Carità e la Mansuetudine, riflette su una virtù con radicato significato cristiano che tuttavia nei secoli è diventata parte integrante anche di discorsi e immaginari secolari. Per compiere questo viaggio, sono state raccolte sette riflessioni, ispirate dalla letteratura, dalla filosofia, dalla teologia, dalla scienza politica e dalla storia. -
Ritratti irriverenti
Adamo, Circe, Giunone, e ancora Arianna, Penelope, Elena, Beatrice, ... in tutto sedici brevi ritratti che sono autentiche irriverenti pennellate di colore sulle vicende storiche, letterarie e mitiche, di altrettanti personaggi affascinanti e indimenticabili. Rosalba Fossati Veronesi torna a condividere, mediante una scrittura dal ritmo breve ma vivace, la sua passione per il passato. Ci descrive con naturalezza e spontaneità le vicende che hanno reso straordinari alcuni personaggi noti a tutti e che qui ritroviamo come immortali. Una lettura piacevole, leggera, con uno stile letterario e un linguaggio poetico. -
Il marito di Elena
La storia narra dell'amore di due giovani, Cesare ed Elena. L'uno proviene da una famiglia contadina destinato a una carriera di avvocato, l'altra è figlia di un funzionario borbonico, educata e destinata a una vita aristocratica. Cesare conosce Elena, se n'innamora e, conseguita la laurea, inizia a frequentare la casa della giovane. Deciso a sposarla, chiede la sua mano ai genitori che però, vista la sua precaria situazione economica, si oppongono al matrimonio. Quando i nostri protagonisti fuggono da Napoli, le famiglie devono rassegnarsi al matrimonio. Ma Elena, che ha un carattere frivolo e ambizioso, abituata com'era ad una vita mondana e raffinata, male si adatta alla vita modesta e provinciale che ora deve condurre e inizia a diventare irrequieta e depressa. Grazie alle migliorate condizioni economiche, i due possono ritornare a Napoli. È così che Elena si dà a una vita mondana entusiasmante (ricevendo lusinghe di diversi uomini), mentre il marito rimane in disparte cercando di ignorare le dicerie sui tradimenti della moglie... Nel romanzo vengono abbandonati gli elementi veristici e ripresi i precedenti temi di carattere romantico e passionale a sfondo psicologico. -
Tigre reale
Giorgio La Ferlita, giovane diplomatico dal debole carattere, conosce durante un ballo Nata, una contessa russa, malata di tubercolosi, e ne rimane folgorato. Il tema della passione amorosa, fatalità da cui è impossibile tentare di liberarsi, è centrale in questa opera. Nata lo contraccambia e i due iniziano a frequentarsi con assiduità mantenendo però la loro relazione entro i limiti di una intensa amicizia. Nata è un donna bella e conturbante che si rivela al tempo stesso enigmatica e incostante. La storia viene interrotta dall'annuncio della partenza di Giorgio per Lisbona e dall'arrivo del marito di Nata che la raggiunge per riportarla a casa. Nello svolgimento del racconto Giorgio arriva ad abbandonare la moglie per seguire la contessa, ormai in fin di vita... Per la prima volta compare il tema dell'importanza e del valore della famiglia. Il tema portante della trama è comunque un classico degli scapigliati: l'incontro tra amore e malattia. -
Minorca, paradiso mediterraneo. Guida slow tra spiagge, sentieri, cultura e gastronomia
Minorca è l'isola che non ti aspetti. È il tropico dietro l'angolo che ti sorprende con i suoi colori: arena e rocce rosse, ocra e nere lungo la costa settentrionale; sabbia bianchissima, acque turchine e pinete verde smeraldo a sud. A cingerla un cammino costiero di 185 km, da percorrere a piedi o a cavallo, per intero o nei suoi tratti più belli. Ma l'isola va esplorata anche navigando sottocosta a bordo di un tradizionale Ilaut o pagaiando in kayak. La Minorca rurale riserva altre sorprese. Il suo cuore di pietra è solcato da un interminabile reticolo di muri a secco tra i quali a ogni passo svettano, ancora pietra su pietra, resti di straordinari monumenti megalitici. Di notte l'isola regala un'altra delle sue meraviglie: grazie al bassissimo inquinamento luminoso, è infatti uno dei luoghi migliori per osservare il cielo stellato, come certificato di recente dalla Starlight Foundation. -
Marjorie Daw
Marjorie Daw è un racconto epistolare costruito con una trama semplice ma avvincente. Il protagonista, John, è un giovane costretto in casa da una frattura a una gamba. Edward, suo fraterno amico, si incarica di alleviargli la forzata immobilità scrivendogli con assiduità. Nelle sue lettere gli parla di una fanciulla, sua vicina di casa, e la descrive con tanta passione che John finisce per innamorarsene. Appena ristabilito, il protagonista si reca dall'amico per conoscere questa meravigliosa fanciulla... -
Le mie prigioni-Mes prisons
"Ho abitato a lungo nel migliore dei castelli"""", ironizza poeticamente Paul Verlaine parlando del carcere di Mons in cui venne rinchiuso per due anni per aver sparato a Arthur Rimbaud, suo compagno di vagabondaggi e di sregolatezze. Ma nel chiuso di questo carcere, il """"poeta maledetto"""" ha composto alcuni dei suoi versi più belli e ha maturato una tormentata conversione religiosa." -
Viaggi in Svizzera. Due viaggi e sei lettere
Queste due relazioni sono un esempio piacevole e illuminante dello stile di pensiero di uno scienziato tra i più illustri del Settecento, e, nello stesso tempo, costituiscono una testimonianza significativa di un modo ormai desueto di viaggiare e di porsi, magari anche con ingenuità semplicità, di fronte alla grandiosità della natura. Le due relazioni sono accompagnate da alcune lettere voltiane che completano la documentazione relativa ai viaggi. Prefazione di Renato Martinoni. -
Giuseppe Garibaldi. Cavaliere dell'umanità
«La biografia di un uomo - sia pure un grande statista od uno scienziato - è subito fatta. Ma non si può tesser la vita di Garibaldi senza fare la storia italiana degli ultimi 50 anni. E non basta! Se Garibaldi, sin dalla prima sua giovinezza, ebbe un culto per la patria, se i suoi pensieri, i suoi studi, le sue cure, le sue opere non ebbero altro scopo - l'anima sua generosa spaziava nell'infinito; il dovere per lui non aveva limiti di territorio, egli era il cavaliere dell'umanità.» (Francesco Crispi). Con una novella di Giovanni Verga e una biografia a cura di Giovanni Battista Cuneo. -
Sull'Oceano
"Sull'Oceano"""" (1889) è il solo romanzo italiano che affronti il tema dell'emigrazione, un fenomeno di ampiezza e importanza tali da incidere profondamente, tra Ottocento e Novecento, sulle sorti del nostro paese. Da parte di De Amicis vi è una grande partecipazione emotiva nei confronti dei veri protagonisti di questo 'viaggio': gli emigranti. Giovani lavoratori, giovani madri con i loro figli, donne gravide, animali, anziani, gente povera e gente benestante. De Amicis dipinge con immediatezza e forza narrativa il loro destino tragico, il tormento per ciò che lasciano e la speranza per ciò che si illudono di trovare: il risentimento per la 'patria che li ha traditi', il desiderio di riscatto, lo smarrimento e la paura di tutto ciò che è sconosciuto e nuovo. E la drammaticità della situazione dei passeggeri di 'terza' è acuita dal confronto con la condizione dei viaggiatori di 'prima': povertà e miseria contrapposte a lusso e spensieratezza. Così la nave che attraversa l'Atlantico diventa lo specchio dell'Italia stessa alla fine del secolo. Il testo di De Amicis risulta una delle sue prove letterarie più riuscite." -
Cantoni il volontario
"Bello come l'Apollo di Fidia, come Milone di Crotona robusto, Cantoni destava l'ammirazione universale degli uomini quando alla testa de' suoi militi assaltava il nemico d'Italia, e quella delle donne, - e le donne sì che sanno apprezzare il bello e valoroso uomo."""" Cantoni il Volontario si ispira a un personaggio storicamente esistito, Achille Cantoni, che combatté nella II e nella III guerra di indipendenza e trovò la morte in battaglia a Mentana nel 1867. Cantoni è stato un patriota italiano, noto volontario garibaldino. Lo stesso Garibaldi gli attribuisce il merito di avergli salvato la vita presso Velletri, nel 1849.,Celebre romanzo anticlericale, ricco di spunti autobiografici, scritto non tanto per velleità letterarie, quanto per precise ragioni patriottiche e politiche." -
La poesia cantata nel «Cancionero musical 7-1-28 de la Colombina». Vol. 1: codice, Il.
Il Cancionero musical 7-1-28 de la Colombina rappresenta un caso interessante nel panorama dei canzonieri musicali spagnoli. Le carte di questo umile scartafaccio sono una finestra da cui è possibile osservare come operassero i cantori di una cappella musicale sivigliana di fine Quattrocento, quasi sorprendendoli nella loro quotidianità, mentre vergavano a memoria, sotto il pentagramma o come residuum, il textus receptus melodico circolante. Si tratta quindi di un valido strumento per riesumare la vulgata musicale dell'epoca, almeno in ambito ispanico, e riascoltare quei versi intonati che allora dovevano far parte della memoria collettiva, e non solo di quella di copisti e cantori. Nel primo volume (Il codice) l'assedio al testimone sivigliano viene portato da molteplici prospettive complementari, saltabeccando dal versante codicologico al còté musicale, e dall'indagine filologica allo scandaglio tematico. Il secondo volume (La tradizione) offre la schedatura completa dei brani del canzoniere. -
Il confronto letterario. Quaderni di letterature straniere moderne e comparate dell'Università di Pavia. Ediz. italiana, francese, spagnola, tedesca. Vol. 77
"Il Confronto letterario (Quaderni di Letterature Straniere Moderne e Comparate dell'Università di Pavia)"""" è la rivista del Dipartimento di """"Studi Umanistici"""" dell'Università di Pavia; dalla sua fondazione (1984) esce con continuità e con cadenza semestrale. Pubblica, in diverse lingue europee, lavori che hanno per oggetto non solo le letterature straniere moderne, ma altresì i rapporti che intercorrono tra queste ultime e il pensiero storico-filosofico, e infine le letterature comparate nelle loro molteplici articolazioni. I lavori pubblicati provengono da studiosi italiani e stranieri, che si avvalgono di strumenti critici aggiornati e rappresentano diversi approcci metodologici." -
Inchiesta sulle arti lontane
L'""Inchiesta sulle arti lontane"""" è un testo fondamentale per comprendere l'evoluzione del giudizio espresso dalla civiltà europea sulla creatività delle culture non-occidentali. Si tratta di un'antologia: diciannove pareri richiesti a intellettuali ed esperti d'arte, di diversa origine ed estrazione, sul significato e sul valore delle arti etniche. Le stesse che, all'inizio del Novecento, erano entrate a far parte del novero delle nuove fonti prese in considerazione dagli artisti per rivoluzionare la grammatica dei loro linguaggi espressivi. Pubblicata fra novembre e dicembre 1920, in tre successivi fascicoli della rivista """"Le Bulletin de la vie artistique"""", l'""""Inchiesta"""" fu concepita sulla scorta di uno scarno ma acuto questionario ideato da Félix Fénéon (1861-1944), giornalista, critico, letterato, collezionista, mercante d'arte e anarchico militante, attore di primo piano della scena culturale parigina a cavallo dei due secoli. Per ingentilire il testo e per arricchirlo di un essenziale contrappunto visivo, Fénéon scelse accuratamente ventinove illustrazioni che costituiscono, nel loro insieme, una sorta di narrazione parallela. La presente edizione, oltre a rivelare una vivace varietà di punti di vista, vero e proprio specchio della mentalità di un'epoca, permette al lettore di addentrarsi criticamente nella scoperta della ricchezza ideologica, storica e culturale che s'intravvede fra le righe dei vari testi."" -
In Birmania
I due saggi proposti in questo volume, Quella volta in cui sparai a un elefante e Un'impiccagione, così come l'articolo «Lo sfruttamento di una nazione», raccontano il legame politico, e soprattutto umano e morale di George Orwell con la Birmania. Benché Orwell faccia parte dell'imperialismo britannico, la sensazione che si ha leggendo questi testi è che voglia distaccarsene. Come si può sparare a un elefante senza un motivo? Ma, soprattutto, come si può accompagnare alla forca un uomo ancora nel pieno della sua vita? E infine, gli inglesi hanno occupato il territorio solo per sfruttare le abbondanti risorse e assoggettare la popolazione? Dai primi due saggi emergono la chiarezza morale dello scrittore e il rifiuto categorico dell'ingiustizia che dilaga nell'impero, nell'articolo vengono denunciate le dinamiche ingannevoli con cui l'impero finge di garantire la sicurezza e il progresso all'interno del paese per riuscire a manipolare, invece, l'opinione pubblica e agire per i propri interessi.