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Delitti d'autore. Una mente criminale è capace di trasformare l'oggetto più innocente in un micidiale strumento di morte
La galleria di personaggi presentata da Claudio Cerasuolo è affollata da biscazzieri, madame e osti compiacenti, religiosi indegni e peccaminosi, ciabattini satiri, sposine che raccontano di essere state aggredite da un uomo con la barba e che sanno trasformare un fazzolettino bagnato in un nodo scorsoio, vedove troppo giovani ammaliate dal lontano Egitto, femministe che s'involano in aerostato, commesse e infermiere dal cuore gentile. -
I grandi spazi delle Alpi. Vol. 6: Dolomiti d'Ampezzo, Ötztal, Stubai, Zillertal.
Questo è il sesto degli otto volumi che compongono ""I grandi spazi delle Alpi"""". Gli autori, alpinisti e fotografi, focalizzano la loro attenzione sulle Alpi orientali, presentate come espressione vivibile di un territorio comune a più popolazioni, centro di cultura e scambio. Il libro è caratterizzato da immagini fotografiche di grande formato."" -
Falco d'argento. Nuove fiabe alpine
Un denso susseguirsi di capitoli a formare una vera e propria saga della Grande Montagna. Con il ritmo incalzante dell'affabulazione si alternano i vari personaggi: il Grande Mago Alpino, Nano Autunno, la Fata Perla Azzurra che diventa Mughetto perdendo i suoi doni, Ser Riccardo e la Spada Fiammeggiante, il bieco Imperatore, Gran Lupo dalle fauci possenti. Su tutti volteggia il Gran Falco d'Argento, che tutto vede nelle sue aeree volute, tutto controlla. Nel filo della narrazione, tutti i canoni della favolistica classica trovano spazio e lo scontro tra Bene e Male è condotto con mano leggera, spirito lieve e qualche divertimento. -
Non tenterai il Signore. Memorie di un prete di montagna
Un mondo condannato a scomparire con l'arrivo delle strade, delle automobili, delle ruspe, della speculazione edilizia. Questo mondo ritorna a palpitare nel ricordo del protagonista, un prete di montagna, la cui fede non gli impediva, quando temeva che il cielo si fosse distratto, di prendere lui l'iniziativa. Per qualcuno era ""Tentare il Signore"""" ma lui, come Giobbe, era convinto che, se gli avesse dato ascolto, anche Dio si sarebbe intenerito di fronte a tanti drammi della fame, della siccità, del colera, della """"augusta paupertas""""."" -
Il piano delle streghe. Fisica, diavoli, visioni, segnali
Il Piano delle Streghe è una località alle falde del Gridone, in Val d'Ossola, dove streghe e stregoni delle terre di confine fra l'Italia e la Svizzera si riunivano per il grande Sabba, orgia sfrenata alla quale partecipava attivamente il diavolo. Tutte le vallate alpine disponevano di questo pianoro che ospitava gli incontri di quanti, donne e uomini, avendo abiurato Dio e la Madonna e profanata la Croce, erano ammessi allo Striamme, la congrega delle streghe. Ma non si parla solo di fattucchiere, fisica, diavoli e maliardi. Scopriamo un Piemonte del mistero che affascina e trascina con visioni e fantasmi, ""morti che ritornano"""", inquietanti sogni premonitori e segnali di morte."" -
Cucina di tradizione del Piemonte. Alla ricerca degli antichi sapori. Ricettario a fumetti
Le ricette illustrate in questo manuale da Alberto Calosso sono il frutto di una paziente ricerca condotta dallo chef Piero Gallarino fra i ricordi delle nonne che in cucina erano costrette ad ingegnarsi con le poche risorse che avevano a disposizione. Il piccolo orticello, l'aia popolata di galline e la gabbia dei conigli erano i principali fornitori delle loro dispense. Per conservare questo grande patrimonio di ricette realizzate con ingredienti semplici, gli autori hanno pensato di realizzare questo ricettario a fumetti, per aiutare in modo semplice e divertente i cuochi e le cuoche meno abili nella preparazione e nella presentazione dei piatti della tradizione. -
Lo divino golf. L'inferno
Che cosa sarebbe successo se Dante, anziché in una selva oscura alle prese con dannati e penitenti, si fosse trovato su un campo di golf? Per fortuna, ad aiutare Dante a cavarsela nel ""Malabolgia Golf Club"""" c'è il fido Virgil, un caddie strampalato quanto improbabile. E tra squali, coccodrilli e varie avversità, i due simpatici personaggi accompagnano il lettore in un insolito percorso, dove le buche sono raccontate attraverso le terzine dell'Inferno scelte ad hoc."" -
Manifesti dello spumante italiano. Catalogo della mostra (Trento, 25 novembre 2014-16 gennaio 2005)
Cento anni di manifesti dello spumante italiano, realizzati dai migliori cartellonisti del Novecento (Aldo Mazza, Achille Luciano Mauzan, Plinio Codognato, Erberto Carboni, Leonetto Cappiello, Marcello Dudovich, Giuseppe Magagnoli, Nico Edel, Mario Gros, Armando Testa...). Una documentazione storica e di costume che ripercorre l'evoluzione delle grandi Case produttrici da Cinzano a Gancia, da Asti a Riccadonna, da Martini a Bosca, da Ferrari a Contratto, da Cora a Ferrero sino agli ormai dimenticati Mitigliano, Mirafiore, Calissano, Svic... attraverso oltre cinquanta opere di irripetibile fascino, dettato dalla spontanea traduzione delle idee in immagini e dove si enfatizza la bellezza grafica e compositiva del cartellone pubblicitario. -
Giochi di terra del Piemonte contadino
Nel Piemonte contadino alcuni giochi sono sopravvissuti a tutte le influenze culturali: celtica, romana, medievale, feudale, giacobina, monarchica, fascista e repubblicana. Donato Bosca, attraverso i contributi di Enrica Tomatis che ha studiato i giochi tradizionali infantili nelle Langhe, di Roberta Orecchia che ha esteso la ricerca all'età adulta, di Loredana Dova che ha focalizzato l'attenzione sul rapporto gioco-letteratura, cerca in questo libro una spiegazione convincente. Lo fa partendo dalle sue terre, le Langhe, dove il gusto per il gioco, in particolare per il gioco d'azzardo, è rimasto profondamente radicato. -
Samaritani con la coda. Storie vere di cani di montagna
Fieri pastori tedeschi perfettamente addestrati per intervenire ""in valanga"""", servizievoli border collie, implacabili golden retriever, ma anche infaticabili meticci che ogni estate danno il meglio di sé per rintracciare incauti cercatori di funghi o vecchietti testardi che si avventurano per i boschi, salvo poi perdersi e volatilizzarsi nel cuore della notte. Non tutti i """"samaritani con la coda"""" descritti in queste pagine sono forniti di pedigree avendo seguito i corsi per unità cinofile del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico o della Guardia di Finanza. Qualcuno, come Paco, diventa samaritano sul campo per strappare alla morte bianca, all'insaputa di tutti, l'uomo e la donna ai quali ha dedicato la vita."" -
Il mondo alpino di Estella Canziani. Piemonte, Savoia, Valle d'Aosta
All'inizio del XX secolo una giovane inglese della buona società, ricca, originale e dallo spirito libero, parte alla scoperta delle Alpi. Ignorando le cime e le località alla moda, si addentra nelle valli più remote, si ferma nei villaggi sperduti, vive duramente con la gente del posto. Osserva. E dipinge. Dipinge senza sosta tutto ciò che vede, con minuzia e precisione. Certamente le cime e le foreste, i villaggi e i giardini. Ma soprattutto i montanari: nel loro contesto quotidiano, in casa e in chiesa, catturando l'incantevole riflesso dei costumi femminili e l'umile semplicità dei lavori domestici. Epigona della scuola preraffaelita, le sue tavole dai colori luminosi e penetranti restituiscono la poesia e la dura serenità della realtà alpestre. -
Armus-ciand. Frugando nell'ambito Piemonte fra parole, fatti, cose, personaggi veri e non
Il rapporto con i giovani evidenzia in modo particolare la diversità del linguaggio che separa le generazioni, e proprio da questa realtà che è motivo di interrogativi da parte loro, di voglia di conoscere, nascono queste pagine che desiderano ribaltare il concetto ormai penetrante in molti - giovani e non più giovani - che l'esprimersi in lingua piemontese racchiude in sé l'essenza del passato più remoto e inimmaginabile, il retaggio acquisito in millenni con il fondersi degli idiomi di tutte le razze. Parlare in piemontese non è razzismo. Parlare in piemontese significa esaltare tutte le razze che lo hanno formato. -
Arnad in Valle d'Aosta. Più di un secolo di memoria
"Nella vita c'è un tempo per le esperienze, le gioie, i dolori e le fatiche, e c'è un tempo per i ricordi. Sono ormai trascorsi venti anni dalla prima edizione di «Arnad in Valle d'Aosta. Quasi un secolo di memoria». Allora noi eravamo delle giovani mamme, ora ci stiamo avviando sulla strada della memoria, ma non è venuto meno il nostro interesse per la salvaguardia delle tradizioni del nostro paese e per l'attenzione alla vita di un passato neppure così remoto che ci ha spinte ad arricchire e a rendere più viva questa seconda edizione con nuove testimonianze di esperienze vissute. Venendo a contatto con altre persone, abbiamo potuto constatare quanto queste siano gratificate nel raccontare momenti della loro vita. Tutti gli intervistati si sono infatti dimostrati estremamente disponibili e spesso con certe emozioni ci hanno reso partecipi dei loro sentimenti e dei loro ricordi. Anche le nuove interviste sono state eseguite seguendo uno schema predisposto di domande relative a tradizioni, usi e costumi, feste religiose e civili, alimentazione, lavori di campagna, giochi, leggende, emigrazione, il processo di industrializzazione ed episodi di vita dalla fine del secolo scorso alla lotta per la liberazione. Abbiamo raccolto le memorie di due generazioni, la persona più anziana nata nel 1888 e la più giovane nel 1932, che messe a confronto forniscono una chiara testimonianza della vita del nostro paese"""" (Elida Noro Desaymonet e Augusta Champurney Cossavella)." -
Cucina di tradizione del Piemonte. Alla ricerca degli antichi sapori. Ricettario a fumetti. Vol. 2
"L'amore per i fumetti mi ha accompagnato fin da bambino ed è un amore che non ti abbandona più: o perché una parte di noi tende a tornare all'infanzia o perché conosciamo la forza espressiva del disegno e della parola racchiusa in una nuvola che caratterizzano questo tipo di comunicazione. Il fumetto non lascia spazio a cose inutili, è sintesi immediata ed è immediata comprensione. Nel fumetto c'è l'anima di chi lo ha scritto e di chi lo ha disegnato e - nel caso di Alberto Calosso e di Celestino Revello - c'è ancora qualcosa di più perché, il loro, è un fumetto 'da mangiare'. È un lavoro rivoluzionario cominciato, con il primo volume, da Calosso e Piero Gallarino, maestro di cucina dotato di indimenticabile grazia e di grande fantasia, che ho avuto la fortuna di avere come amico. Questa nuova opera di Calosso e Revello, allievo di Piero, è la continuità di un discorso ricco di colori e di sapori, molto utile a chi vede nella cucina un modo di amare il prossimo e di trasmettere la delizia che sprigiona dalla propria creatività attraverso il disvelamento dei trucchi che costellano l'uso dei fornelli. Sembra impossibile eppure tutto è così semplice: in una pagina si ha la visione illustrata della preparazione di un piatto che già promette allegria. Complimenti ad Alberto, a Piero ed ora anche a Celestino e complimenti a tutti coloro i quali metteranno in pratica questa nuova tecnica di 'scuola di cucina' che si applica con il sorriso sulle labbra"""" (Pippo Franco)." -
Alpini di Arnad in Iugoslavia dopo l'8 settembre 1943 testimonianze e memorie raccolte in una comunità della Valle d'Aosta
Questo lavoro è il frutto di una ricerca tra i veci Alpini di Arnad che hanno vissuto in prima persona le vicende di quei tremendi anni. Raccoglie le esperienze di coloro che, ancora in vita, hanno potuto rilasciare direttamente la propria testimonianza, ma anche il ricordo dei loro famigliari che attraverso fotografie e cartoline hanno potuto documentare i tristi momenti dei loro cari. -
Cucina di tradizione della Valle d'Aosta. Ediz. italiana e francese
Con questa ricerca, dedicata alla cucina di tradizione della Valle d'Aosta, si vuole ripercorrere, vallata per vallata, un itinerario gastronomico, inconsueto e molto interessante, alla riscoperta di sapori antichi dimenticati o ancora vivi, di riti tramandati nel tempo, di amore per le proprie radici. -
Emozione canavese. Ediz. italiana e inglese
Un volume di parole e immagini, che ritraggono la purezza e la forza della natura incontaminata e la presenza armonica dell'opera umana nel paesaggio. L'obiettivo si è dapprima soffermato sull'uomo, sui depositari di saperi antichi e ancora vivi, artigiani, artisti della cultura del fare. Il paesaggio si è arricchito poi di frammenti di storia, di profili di paesi, torri e campanili. Ne è nata un'opera dove viene affrontato il passato e il presente di questa terra, scoprendo, nelle foto di Enrico Formica, scorci di rara bellezza nei monti come nei volti, negli sguardi come nelle pietre. Edizione in lingua italiana e inglese. -
La collezione Ivat Istituto Valdostano per l'Artigianato Tipico. Ediz. italiana e francese
Dagli anni Cinquanta ai giorni nostri, le Istituzioni valdostane hanno raccolto differenti manufatti, costituendo di fatto una collezione ricca e rappresentativa del percorso degli artigiani valdostani negli ultimi due secoli. La collezione, di proprietà regionale, è affidata all'IVAT, e consta di circa 400 manufatti, legati alla cultura del quotidiano. Pubblicato in occasione dell'apertura del MAV, il Museo dell'Artigianato Valdostano che verrà inaugurato nel 2008. -
Adolf Vallazza. Opere-Werke-Works
Adolf Vallazza nasce nel 1924 ad Ortisei da Hermann Vallazza, scultore in ferro, e Gisela Moroder, figlia del noto pittore Josef Moroder Lusenberg. Dopo gli studi, tra il 1947 e il 1957, apre il suo studio di scultore e sposa Renata Giovannini, che gli darà 4 figli: Greti, Sabina, Giorgio e Sonja. Negli anni Sessanta inizia ad allestire le prime mostre personali in Italia e all'estero. Nel 1968 iniziano a frequentare il suo studio critici importanti come Garibaldo Marussi, Luciano Budigna e poi Giuseppe Marchiori. Allaccia un rapporto di amicizia e di lavoro con il fotografo Gianni Berengo Gardin. Nel 1978 incontra il regista Ermanno Olmi in occasione della mostra alla galleria San Fedele di Milano. Nel 1982 viene nominato Accademico del Buonconsiglio di Trento. Dal 1983 al 1987 frequenta il critico Enrico Crispolti e il fotografo Mario de Biasi per la stesura di un libro. Poi il critico Giorgio Segato per importanti mostre e nel 1987 l'art director dell'Olivetti, Paolo Viti, per successive mostre. Filmati importanti gli vengono realizzati dalla RAI, e uno in particolare viene premiato al Film Festival della Montagna a Trento nel 1990. Altro incontro importante nel 1993 con il critico e curatore della Guggenheim collection and Solomon R. Guggenheim foundation, Fred Licht. -
La via della montagna. Un cammino possibile
Tutte le manifestazioni della natura sono fonte di insegnamento; quindi sono molte le vie che l'uomo può percorrere per conoscere se stesso: una di queste è la via della montagna, forse la più ardua. La montagna come mezzo per cercarsi o per sfuggirsi: la montagna come maestra di vita. Ande peruviane e patagoniche, Himalaya, Karakorum, Montagne Rocciose, Alpi e non solo. Attraverso il mondo fantastico e severo dei monti - tra ghiacciai e picchi altissimi scintillanti nei giorni di sole, cupi quando scure nubi li avvolgono - l'autrice racconta un viaggio dell'anima, le tappe di un vissuto che hanno contribuito, nella gioia e nel dolore, a renderla una persona più completa, più vera.