Sfoglia il Catalogo ibs028
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6641-6660 di 10000 Articoli:
-
Il lettore di provincia. Vol. 144: Novellizzare il cinema.
Questo fascicolo monografico del ""Lettore di provincia"""" è dedicato alla novellizzazione cinematografica. All'interno di questo megatema rientrano svariati sottogeneri: il film raccontato con o senza l'ausilio di foto da un critico, da uno spettatore, da un autore, da un attore; la recensione romanzata; la """"riduzione"""" a testo letterario partendo dal film realizzato; la scrittura simultanea alla realizzazione del film del testo letterario, entrambi generati da un soggetto comune; la """"vita"""" del set a di una sala cinematografica raccontata in forma letteraria; la biografia a l'autobiografia di attori e autori cinematografici, ecc. Insomma rendere racconto ciò che abbiamo visto sullo schermo attraverso i codici dell'audio e del sonoro. Naturalmente, il presente numero non poteva esaurire tutte le tipologie di novellizzazione e i suoi sottogeneri, ma, per questioni oggettive, ha preso in esame solo quelle forme di racconto che gli autori hanno ritenuto, in questo momento del loro percorso di ricerca, più vicine ai nostri interessi."" -
Il richiamo di Ravenna. La città e i suoi dintorni secondo i visitatori stranieri (1800-1960)
Ravenna, in virtù della sua importanza storica, delle sue valenze artistiche e del suo indubbio fascino, è stata meta di innumerevoli visitatori stranieri. Molti di questi hanno lasciato resoconti nei quali descrivono la città e i suoi dintorni nei loro aspetti architettonici, urbanistici, storico-artistici, sociali, paesaggistici, ambientali. Non solo: diversi viaggiatori hanno cercato di coglierne aspetti particolari e ""segreti"""", o più profondi e più intimi, di scoprirne l'anima, il genius loci, di capirne gli abitanti e i loro caratteri. E spesso questi """"forestieri"""" avevano nomi illustri: si può dire anzi che pochi dei grandi personaggi della cultura europea e mondiale, negli ultimi secoli, abbiano rinunciato a una visita a Ravenna, tanto che il repertorio dei loro rapporti di viaggio, delle loro lettere, delle loro testimonianze riguardo a questa vecchia capitale assume un interesse, un peso e un pregio indiscutibili. Una parte (in realtà assai piccola) di tali resoconti, di tali testi, è già stata proposta e riproposta. Mancava però, per il periodo che va dai primi anni dell'Ottocento a quelli dell'industrializzazione, cioè al 1960 circa, un'opera che raccogliesse tutti i brani rintracciabili e lo facesse con adeguato respiro. In questo lungo arco di tempo firmano descrizioni e impressioni sulla città personaggi quali George Byron, Henry James, Oscar Wilde, Sigmund Freud, Aleksandr Blok, Hermann Hesse, Carl Gustav Jung, Marguerite Yourcenar, William Butler Yeats..."" -
Opere poetiche. Poemetti, poesie liriche. Alessandro e Timoteo
Questo volume propone una scelta di opere di Carlo Castone della Torre di Rezzonico (1742-1796), nobile parmense, viaggiatore, indagatore erudito, sperimentatore di generi letterari di moda ai suoi tempi, attento alla tematica scientifica e filosofica contemporanea, a ciò sollecitato dal clima vivace di Parma degli anni Sessanta e Settanta in cui avvenne la sua formazione e dove la politica del ministro Du Tillot aveva richiamato scienziati e filosofi di fama internazionale tra cui il Condillac. Le opere qui pubblicate testimoniano le sollecitazioni e le influenze che a questo letterato, ammiratore del Frugoni, vennero dalla tradizione classicistica come anche le diverse suggestioni recepite dalla cultura razionalistica, empiristica e soprattutto sensistica oltreché dalle tendenze della poesia sentimentale e dal gusto e sensibilità neoclassici. Sicché i poemetti di argomento scientifico, filosofico e storico, le poesie liriche, il dramma per musica Alessandro e Timoteo e il Ragionamento su la volgar poesia documentano non solo i diversi campi di impegno intellettuale e artistico di questo scrittore soprattutto nel periodo di maggiore sforzo di apertura alla nuova cultura ma anche le tensioni e le contraddizioni presenti in un'opera eclettica che tendeva a recepire il nuovo senza rinunciare ai connotati e all'eredità della tradizione. -
Il teatro in lingua e in dialetto bolognese
L'iniziativa di dare alle stampe il repertorio teatrale, in gran parte inedito o introvabile, di Antonio Fiacchi, giornalista e commediografo petroniano, riveste un'importanza non trascurabile sul piano storico-culturale; infatti consente un approccio meno aneddotico alla fisionomia artistica di uno dei maggiori protagonisti del rinnovamento del teatro dialettale bolognese nella seconda metà dell'Ottocento. In effetti, se la popolarità del Fiacchi è ancora oggi indissolubilmente legata al personaggio del Sgner Pirein, dall'inconfondibile estro espressivo, anche la produzione teatrale rivela un'identica e costante attitudine plurilinguistica. Oggetto finora di una colpevole dimenticanza, il teatro fiacchiano evidenzia, nel vario intrecciarsi dei temi, i costumi, le tradizioni, le istanze piccolo-borghesi di un'epoca; inoltre i lavori teatrali in vernacolo si segnalano per l'impiego di un linguaggio mescidato che è pittura d'ambiente e insieme connotazione espressiva. -
Le satire
Nella tradizione culturale romana è agevolmente individuabile un ""genere"""" dalle caratteristiche non solo d'assoluta originalità ma anche radicalmente autoctono e tale da trovare soltanto in Roma le ragioni storiche della sua produzione e del suo consumo: la pasquinata. Nella sua storia di durata plurisecolare, dalla fondazione aretiniana sino agli epigoni sette-ottocenteschi, difficilmente si colgono modificazioni rilevanti, sia di statuto specifico che di riferimenti: in questa tradizione istituzionalmente ripetitiva l'esperienza del Sergardi provoca una brusca modificazione della satira """"romana"""", ne fa strumento di polemica intellettuale, e quindi di deformazione in grottesco delle manie e delle abitudini della società romana, nelle sue fondamentali componenti aristocratica e nobiliare. Il punto di vista del Sergardi (uomo di Curia, uno dei più autorevoli quadri dirigenti tra Sei e Settecento) resta tutto all'interno della classe dominante, lo spirito corrosivo che anima le sue Satire non proviene da una esigenza del diverso, di trasformazione dei rapporti sociali: le Satire sono la deformazione in grottesco di un sistema di vita sociale e intellettuale che non solo è quello del Sergardi, e nel quale egli si riconosce, ma è anche l'unico sistema possibile, perché ontologicamente immodificabile, essendo il sistema, di lunga durata per volere divino, della Chiesa romana. E allora la carica aggressiva di queste Satire si trasforma in una sorta d'istinto cannibalesco."" -
Donne, mafia e cinema. Una prospettiva interdisciplinare
Cosa Nostra è un'organizzazione criminale costituita da soli uomini, ma le donne, principalmente nel ruolo di madri, svolgono una funzione fondamentale nel garantirne la continuità. Attraverso l'analisi di sette film prodotti fra il 2000 e il 2012 e ambientati in contesti mafiosi, questo libro si sofferma sui personaggi femminili (protagonisti e non) e ne mette in risalto le dinamiche di genere in base a studi sociologici e psicologici sul rapporto donne-mafia. Alcune delle opere cinematografiche prese in esame sono ben note al grande pubblico, prima fra tutte ""I cento passi"""" di Marco Tullio Giordana. Altre sono meno conosciute, ma efficaci nel mostrare il ruolo delle donne in relazione a Cosa Nostra in qualità di madri, figlie, mogli e compagne dei cosiddetti uomini d'onore. Le scene analizzate consentono di avviare una riflessione sul rapporto fra le donne e la mafia, con l'obiettivo di fornire al lettore degli strumenti interpretativi per le opere cinematografiche trattate. Fra i temi affrontati rientrano il dualismo Amore-Morte nella madre della famiglia mafiosa, il ruolo della donna vittima del totalitarismo di Cosa Nostra ma spesso anche connivente, la relazione fra codice d'onore mafioso e morale sessuale, l'influenza femminile sul pentitismo e all'interno dell'istigazione alla vendetta."" -
Il lettore di provincia. Vol. 149: Cinque secoli di aforismi.
Antonio Castronuovo, Premessa - Andrea Pagani, La dissimulazione onesta nell'aforisma di Tasso - Giulia Cantarutti, I clandestini - Silvia Ruzzenenti, Tradurre aforismi. Spunti di riflessione e Fragmente di un'autrice tedesca dell'Illuminismo - Matteo Veronesi, Leopardi e l'universo della ghnome - Neil Novello, Una «meta» terrestre a Zürau. Kafka alla prova dell'aforisma - Sandro Montalto, Aforisti italiani (giustamente?) dimenticati - Gilberto Mordenti, Montherlant: carnets e aforismi - Massimo Sannelli, Lasciate divertire Joë Bousquet - Anna Antolisei, Pitigrilli, un aforista nell'oblio - Silvana Baroni, «Ripassa domani realtà!». Pessoa aforista - Anna Monaco, Un nemico dell'aforisma: Albert Camus - Silvia Albertazzi, Fotorismi: aforismi e fotografia - Maria Panetta, Apologia del lettore indiscreto: Bobi Bazlen e l'aforisma «involontario» - Simona Abis, Gli aforismi di Gómez Dávila: la dignità come perversione - Fulvio Senardi, Francesco Burdin, aforista in servizio permanente - Antonio Castronuovo, L'aforista Maria Luisa Spaziani - Paolo Albani, L'aforisma tra gesto involontario e costruzione meccanica - Fabrizio Caramagna, L'aforisma serbo come anti-aforisma - Gino Ruozzi, Mario Vassalle, aforismi dal nuovo mondo. -
Vittorino Veronese dal dopoguerra al Concilio: un laico nella Chiesa e nel mondo
Il libro compone i diversi aspetti della poliedrica attività di Veronese. Una testimonianza - partita nella Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) - di ""laico numero uno"""" degli anni che hanno preceduto e annunziato il Concilio, passato attraverso il Movimento Laureati per poi arrivare alla Presidenza nazionale dell'Azione Cattolica Italiana. Convinto sostenitore dell'apostolato dei laici a livello mondiale, Veronese contribuì a promuovere il Movimento Internazionale degli Intellettuali di Pax Romana, tuttora punto di riferimento per le organizzazioni internazionali del laicato .Ma intense furono anche la sua attività nel settore finanziario e bancario e la sua presenza in organismi internazionali di grande prestigio come l'Unesco, del quale fu Direttore generale dal 1958 al 1961.Giudice della Corte Costituzionale, fu alto funzionario e poi Presidente del Banco di Roma, incarico al quale egli approdò con la sua sensibilità di uomo di cultura attento ai temi della giustizia e della solidarietà."" -
Pensiero sociale cristiano e società post-moderna
Il lavoro propone una nuova e reciproca attenzione nel rapporto tra sociologi e teologi, evidenziandone i nodi di fondo.L'autore cerca un quadro di riferimento che possa costituire una sorta di filo di Arianna, seguendo il quale sociologia e teologia possano arrivare a definire un comune terreno di confronto. Infine, come pensano le due discipline e come costruiscono interpretativamente il futuro? L'autore sostiene che la relazione, come categoria logica e sociale, è un terreno di confronto su cui è assai utile e conveniente misurare le convergenze e le divergenze fra le due discipline. -
18 aprile 1948
Cosa accadde nel 1948? Il testo prova a rispondere all'interrogativo leggendo nell'esperienza delle prime elezioni iibere dopo la Costituzione Italiana il risultato di una libera e nuova progettualità, orientata a valorizzare pienamente l'esperienza democratica. -
Ozanam in Italia (dalle Lettere)
La figura di Federico Ozanam ha suscitato negli anni recenti una sempre maggiore attenzione in riferimento ai molteplici aspetti della sua personalità. Egli fu, infatti, fondatore della società di San Vincenzo de Paoli, docente dell'Università della Sorbona di Parigi, studioso di storia e letteratura del Medioevo, acuto interprete dei problemi sociali ed economici del suo tempo, la prima metà dell'Ottocento, e anticipatore di orientamenti che sarebbero in seguito emersi nella dottrina sociale cattolica. Egli viaggiò molto in varie parti d'Europa e in particolare in Italia, alla ricerca delle radici classiche e cristiane della civiltà, della letteratura, dell'arte, della religione, che egli percepiva come fondamentali e di perenne attualità. Dei suoi viaggi riferiva a familiari, ad amici e a personalità conosciute. Queste lettere sono la vivissima testimonianza di un attento osservatore della vita italiana e romana del tempo, nonché espressione di intensi sentimenti familiari. Leggere Ozanam in Italia è perciò indispensabile per comprenderne appieno la figura. -
Una nuova anima europea. Intervista di G. Paterniti a Romano Prodi
Una nuova anima per l'Europa è quanto auspica il Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi. Esaurito lo slancio che ha portato alla moneta unica occorre recuperare l'orizzonte delle grandi scelte. La nuova Costituzione europea e l'allargamento dei confini sono l'attualizzazione degli ideali e dei metodi che hanno condotto alla costruzione della Comunità. Quali sono le prospettive per il vecchio continente, quanto sapranno cedere gli Stati membri a favore dell'Europa? C'è il rischio di fermarsi all'integrazione monetaria o esiste qualche spiraglio per l'integrazione politica e la costruzione di un'Europa sociale? Occorre definire una nuova identità comune, occorre operare per una sintesi creativa capace di aprire un orizzonte, la costruzione di una futura Europa. L'intervista affronta le tematiche più urgenti di valore etico e sociale: l'impatto ambientale, la questione nucleare, la tutela dei consumatori europei, i cibi transgenici, le nuove biotecnologie. -
Educare il popolo. Azione cattolica e cultura popolare tra '800 e '900
Si è tentato di cogliere nella presente ricerca il ruolo dell'associazionismo cattolico in tema di cultura popolare. Nella parte introduttiva si propone una lettura della cultura ufficiale umbertina e giolittiana con riferimento alla situazione economico-sociale e scolastica. Un rapido sguardo della cultura popolare cattolica a partire da numerose riviste, almanacchi e varie edizioni a diffusione nazionale. Si analizza il ""Bollettino della Società della Gioventù Cattolica Italiana"""", fonte principale di questo studio. Dalle sue pagine l'autore ricava notizie sulle università popolari, il teatro, l'animazione ricreativa, il nascente associazionismo sportivo cattolico, quali epifenomeni del costume e della mentalità popolare. Biblioteche circolanti, diffusione militante di fogli volanti e di altro materiale di propaganda, promozione di congressi e circoli, conferenze, teatri popolari, associazioni sportive e tutte le modalità di formazione popolare offrono attraverso la formazione religiosa un significativo apporto all'educazione integrale cristiana. Ma qual è il legame tra Azione Cattolica e cultura popolare? Il testo prova a rispondere, analizzando la dimensione concreta dell'uomo e della donna visti nella quotidianità e verso cui l'associazionismo diventa un aiuto rispetto alla difficoltà di coniugare attraverso una comunicazione culturale tradotta in linguaggio popolare, il difficile legame tra fede e vita. [Premio Capri-S. Michele 2003 Sezione Storia]"" -
Gli statuti dell'Azione Cattolica Italiana
Il volume contiene tre contributi degli storici Mario Casella, Cecilia Novelli Dau e Maria Cristina Giuntella, insieme alle appendici che riportano i testi degli Statuti dell'ACI del 1923, 1931, 1940, 1946 che offrono un significativo momento di riflessione sulla storia dell'Azione Cattolica Italiana ripercorsa attraverso le diverse fasi statutarie.Gli Statuti sono il riflesso dei mutamenti culturali e sociali che accompagnano la presenza dei cattolici insieme alla società civile. Riflettono il delicato rapporto tra gerarchia ecclesiastica e laicato, sono segno degli indirizzi ecclesiologici che caratterizzano i diversi pontificati. Aspetti e momenti eterogenei attraversano le pagine di questo volume e ci consentono di ripercorrere e comprendere il significato della presenza di un'Associazione di massa come l'Azione Cattolica in seno alla Chiesa e alla società italiana, in oltre un secolo di storia. -
Architettura in Valle d'Aosta. Vol. 3: Dalla riforma al XX secolo. La Valle d'Aosta da area centrale a provincia periferica (1520-1900).
La trasformazione dell'antico ducato sabaudo in stato moderno, avviata già da Emanuele Filiberto nel corso del XVI secolo, impone il pagamento di un prezzo altissimo a diverse regioni che, prima organicamente inserite nella compagine statale, si trovano improvvisamente proiettate in aree e situazioni del tutto marginali. La Valle d'Aosta, da zona di transito centrale, canale di collegamento privilegiato di molti traffici internazionali europei, è relegata al ruolo di provincia periferica. Queste trasformazioni coinvolgono anche il paesaggio ambientale e architettonico. Dopo due secoli di evoluzione a ritmi rallentati, la crescita sembra riprendere tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. -
Adolf Vallazza. Una storia dell'anima gardenese
L'autore si è cimentato nello ""spiegare"""" il senso della vicenda gardenese attraverso la figura e l'opera di un artista contemporaneo, che è nato e che vive nella sua valle. Si tratta di Adolf Vallazza, scultore e pittore così come lo furono suo padre, il padre di suo padre, suo nonno Josef Moroder Lusenberg la cui opera pittorica (e scultorea) è oggi rivalutata; e come lo sono i suoi fratelli e i suoi stessi figli."" -
I grandi spazi delle Alpi. Vol. 7: Dolomiti occidentali, Brenta, Prealpi Venete.
Il volume, diviso in trenta itinerari di percorso escursionistico o scialpinistico, è riccamente illustrato con fotografie a colori anche a tripla e quadrupla pagina. Ciascuno di questi percorsi, scelti in base alla loro bellezza panoramica o alla grandiosità delle montagne coinvolte, è dotato di note esplicative, di cartina e di un testo che approfondisce gli aspetti peculiari. -
Artigiani e artisti in Valle d'Aosta dal XIII secolo all'epoca napoleonica
Questo libro cerca di fare il punto della situazione nel campo della ricerca documentaria organizzando la maggior parte dei dati fin qui editi e una serie di materiali inediti sotto il profilo delle personalità degli operatori. Oltre mille schede nominative ordinate alfabeticamente raccolgono quanto fino ad ora scoperto su architetti, capomastri, tagliapietre, muratori, fabbri, carpentieri, scultori e intagliatori del legno, orafi, pittori, copisti, mastri monetari operanti in Valle d'Aosta dal XIII secolo all'epoca napoleonica. -
Storie di terra-Geschichten aus Erde
Si tratta del catalogo dell'esposizione di Aosta (Chiesa di San Lorenzo, 6 marzo-4 maggio 1997) e Caraglio (giugno 1997). Una mostra che può essere considerata un grande racconto in ceramica, dove l'incastro dei personaggi, animali e pezzi di natura scatta secondo una sua necessità, con l'apertura su di un ricco ventaglio di variabili. L'artista, lungo l'arco di alcuni anni, ha seguito un suo disegno, imponendosi delle regole combinatorie, semplificando le componenti narrative, scartando i doppi. La selezione di opere che qui si presenta intende permettere di addentrarsi in un mondo solo apparentemente ingenuo. -
Paesaggio e architettura delle regioni padano-alpine dalle origini alla fine del primo millennio
Obiettivo di questo testo è di indagare le origini vere del paesaggio e dell'architettura popolare delle regioni padano-alpine, esaminandoli come il risultato di una organica evoluzione nel tempo del confronto tra le esigenze umane e i caratteri ambientali.