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Per fare un nonno ci vuole un nipote
Il professor Alberto Reggiani ha avuto la fortunata occasione, proprio all'avvicinarsi del termine del suo incarico professionale, di vivere la nascita del figlio di sua figlia: suo nipote. Si trova così coinvolto, fin dal primo vagito, a partecipare attivamente alla sua crescita nel corso di un meraviglioso viaggio che continua ormai da oltre cinque anni. Abbandonando l'abituale approccio scientifico per una nuova educazione sentimentale, l'autore ha voluto ripercorrere in questo libro i momenti più intensi, vivi, spesso anche divertenti, di questi anni da nonno. Diversi episodi in cui a volte il ricordo del passato di padre, segnato dalla difficoltà di conciliare gli impegni di giovane chirurgo con quelli di giovane genitore, si sovrappone e viene confrontato al presente, in cui quel chirurgo è diventato un neononno. Non un manuale, ma un'occasione per riflettere sul ruolo educativo di una figura tanto importante e per sorridere delle piccole gioie della vita da nonno. Gioie che si trasformano in pura soddisfazione quando il nipote del nonno-medico, dopo essersi fatto male, esclama: ""Chiamatemi il nonno!""""."" -
La misura dell'amore
Qual è la giusta misura dell'amore? Quand'è che diventa eccessivo, trasformandosi in ossessione? Fino a che punto è concesso arrivare nel rispetto di se stessi e dell'altro? Con quanta intensità si deve e si può soffrire? Queste, insieme a tante altre, le domande che molte donne si sono poste almeno una volta nella vita. Martina, la protagonista di questo romanzo, non è da meno. Dalla prima giovinezza fino alla piena maturità, la seguiremo nelle varie fasi che scandiscono la sua grande storia d'amore lunga tutta una vita. La vedremo soffrire, sopportare, perdere la speranza per poi di nuovo ritrovarla, grazie a una forza d'animo inesauribile. Intorno a lei, un intero universo di amici e familiari, sempre pronto a consigliarla e a starle accanto nei momenti di sconforto, senza mai giudicarla per le scelte che la sua smisurata passione la costringe a fare. Sullo sfondo, un'amatissima Bologna che con lei cambia nel tempo. -
L'uomo che aveva due ali in tasca
Il primo giorno di pensione regala ad Oscar Pallavicini, per gli amici Joffa, una spiacevole sorpresa: l'amato fiume, che fino all'età del lavoro è stato teatro prima dei suoi giochi di ragazzino, poi del primo e unico amore, non esiste più. È nascosto dai rifiuti, violentato dall'inquinamento, danneggiato dall'incoscienza di ignoti e dall'incuria. Forte della libertà riconquistata, Joffa dedica il tempo che dovrebbe essere riservato al suo ""meritato riposo"""" a una vera e propria battaglia per i diritti dell'ambiente. Una lotta sostenuta non da un'idea politica, ma dalla forza dei ricordi e dal dovere di lasciare qualcosa di buono a chi verrà dopo di noi. Una """"favola vera"""" che non vuole essere tanto un manifesto ecologista, quanto un esempio di come solo attraverso l'aggregazione, lo scambio di idee, l'educazione delle giovani generazioni, ma soprattutto, l'unione tra individui, si possa iniziare davvero a """"cambiare il mondo""""."" -
L'amico merlo. Confronto sull'uso dell'energia
L'energia è un bene prezioso, che non va sprecato. Se non vogliamo che la vita sulla Terra venga compromessa in modo irreversibile, dobbiamo usarla con parsimonia e optare per forme rinnovabili, nel rispetto della salute dell'ambiente e dell'uomo. Un merlo di nome Ram ci accompagna, nel susseguirsi delle stagioni, alla scoperta di questo importantissimo tema. Attraverso un confronto semplice e diretto tra le forme di sostentamento del passato e i frenetici stili di vita del presente, corredato dalle esperienze personali dell'autore, avremo la possibilità di capire una volta per tutte cosa fare concretamente per condurre un'esistenza ecologicamente sostenibile. -
Civis ad civem. Lettere, commenti, opinioni
"Il saggio 'Civis ad civem' di Carlo Giulio Lorenzetti, che ho vivamente apprezzato, nella precedente edizione, per lo stile della comunicazione e la serietà dei contenuti, viene ora ripresentato al pubblico dei """"cives"""" cui è specificamente indirizzato, arricchito dai nuovi aggiornamenti a conferma della inesausta passione civile e della tensione morale dell'autore. Più volte mi sono chiesto quali siano le ragioni del fascino di questo libro che, sebbene affronti problematiche di carattere politico, sociale ed economico del nostro tempo non sempre facili da illustrare e di notevole spessore, riesce ad avvincere e coinvolgere il lettore dalla prima all'ultima pagina. La risposta, mi pare, sia offerta, soprattutto, dal sottotitolo del volume 'lettere, commenti ed opinioni' che rivela quale sia la peculiarità essenziale del saggio che consiste nel dialogo costante, condotto dall'autore con i lettori, attraverso le numerose lettere inviate alle redazioni dei vari giornali o direttamente, sempre tramite gli organi di informazione, ad autorevoli protagonisti della politica e delle istituzioni. Il Lorenzetti riesce così a trasmettere immediatamente al cittadino-lettore la propria sentita partecipazione ai problemi attuali più rilevanti della nostra società guidandolo, con estrema lucidità ed autentico senso civico, verso le soluzioni che ritiene più adeguate all'interesse collettivo alla luce dei principi costituzionali.""""" -
Pellegrino Peri. Il mercato dell'arte nella Roma barocca
Il volume ripercorre gli avvenimenti artistici più salienti della Roma barocca attraverso gli occhi di un suo eccezionale protagonista: il mercante di quadri genovese Pellegrino Peri (1625 circa-1699), figura chiave per comprendere la nascita del moderno mercato dell'arte. Il Libro dei conti, documento unico nel suo genere nel panorama italiano, consente di ricostruire un avvincente quadro della storia del commercio dei dipinti di cui Peri è principale attore, tratteggiando così un nuovo ed affascinante scenario per gli studi di storia dell'arte. ""Portar pazienza"""" è il motto più caro al mercante che, alternando strategie commerciali ad investimenti azzardati, sa destreggiarsi con successo tra volubili acquirenti e capricciosi artisti, anticipando i cambiamenti della società e delle mode, come tre secoli più tardi faranno i suoi più noti colleghi Duveen e Wildenstein. Nel cuore della città pontificia, tra piazza Navona e via di Pasquino, la bottega di Peri è centro di promozione e diffusione dei generi pittorici, luogo nevralgico di un mercato dell'arte, i cui meccanismi possono essere oggi indagati sotto una nuova luce."" -
I Marmi antichi del palazzo Rondinini
La Banca Monte dei Paschi di Siena, d'intesa con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, ha promosso la ricognizione dei marmi antichi del Palazzo Rondinini in via del Corso, dopo la quale si è ritenuto opportuno riproporre un catalogo comprensivo non solo delle opere antiche, e dall'antico, ma anche delle numerose epigrafi, quasi un centinaio, latine e greche presentate per la prima volta unitariamente. Tutti i materiali sono illustrati secondo un criterio di ordinamento topografico, anche per invitare ad una visita del Palazzo. Vale la pena di sottolineare che questa pubblicazione, come altre analoghe, mostra quanto sia ancora cospicuo ed importante il patrimonio archeologico e storico-artistico di Roma, anche al di fuori delle raccolte dei musei pubblici. Questa straordinaria ricchezza, caratteristica peculiare della città, deve essere tutelata, salvaguardata, conosciuta e valorizzata ed a tal fine è indirizzata la pubblicazione di questo volume. Il palazzo Rondinini con la sua collezione di antichità possiede inoltre un'attrattiva particolare. Rivela ancora in alcuni ambienti il gusto e le scelte ideali ed estetiche dell'antico proprietario, il marchese Giuseppe Rondinini, il quale volle realizzare all'interno dell'edificio progettato ed eseguito, intorno alla metà del 1700, da Gabriele Valvassori ed Alessandro Dori, un vero ""museo Residenza""""."" -
Duilio Cambellotti illustratore. Catalogo della mostra (Roma, 6 novembre-4 dicembre 2010). Ediz. illustrata
A distanza di 10 anni dalla prima esposizione, la Galleria Russo ripropone una antologica di grande valore, dedicata esclusivamente a ""Duilio Cambellotti illustratore"""". In questa occasione è stato presentato il corpus più imponente della sua attività di illustratore, che ha inizio all'apertura del XX secolo con le tavole per la """"Divina Commedia"""" edita da Alinari. Per la prima volta sarà riunita l'intera serie delle tempere originali de """"Le mille e una notte"""" (1912), recentemente notificata, poiché di grande rilevanza artistica, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tra le altre illustrazioni in mostra, quelle appartenenti al ciclo de """"Il palio di Siena"""" (1932), la serie di copertine per la """"Conquista della terra"""" (1935-1939), le illustrazioni per il """"Gregorovius"""" (1948-1950). Il catalogo comprende la schedatura scientifica delle opere, introdotte da un saggio critico di Fabio Benzi."" -
Architetti e costruttori del barocco in Toscana. Opere, tecniche, materiali. Ediz. illustrata
Firenze e il Granducato di Toscana, la Repubblica di Lucca, il Ducato dei Cybo a Massa Carrara: nella Toscana policentrica dell'età barocca le tradizioni costruttive locali si contaminano coi percorsi di architetti e maestranze italiani ed europei. Una realtà complessa e ricchissima di realizzazioni con veri capolavori ancora sconosciuti. -
The art horror picture show. Dalla transvanguardia alla transfunzionalità
La nascita dell'Arte contemporanea come provocazione, i suoi illustri critici e difensori, la Transavanguardia italiana, il MAXXI di Roma, i Supercollezionisti internazionali, i curatori alla moda, gli artisti oltre i limiti dell'arte. Un libro sfrontato, discorsivo, argomentato e polemico sull'Arte contemporanea, valutata per la prima volta secondo una nuova chiave interpretativa e di estrema attualità: la Transfunzionalità. Un libro che è una cruda radiografia di un fenomeno, quello appunto dell'Arte contemporanea, che non sa più distinguersi dal mondo dei media, della cronaca e della pubblicità e che è oramai costretto a confessare la verità sulle sue reali funzioni nella società contemporanea. -
I battaglisti. La pittura di battaglia dal XVI al XVIII secolo. Catalogo della mostra (Tivoli, 16 giugno-30 ottobre 2011). Ediz. illustrata
Il catalogo raccoglie circa cinquanta opere perlopiù inedite attraverso le quali è possibile seguire esaurientemente la tematica delle ""Battaglie"""", da quando agli inizi del Seicento conseguì una sua autonomia, quale genere pittorico a sé stante, svincolato da presupposti storici od encomiastici, sino a tutto il Settecento. La tematica delle """"battaglie"""" o dei soggetti bellici in generale, fu esplicata principalmente per una committenza privata, salvo poche eccezioni. Tra le quali emergono i Medici a Firenze e gli Estensi a Parma e Piacenza. Una rispondenza che sembra essersi trasmessa nei secoli sino ai nostri giorni, con un collezionismo spesso focalizzato su queste tematiche diffuso in una fascia sociale assai estesa ma non sempre particolarmente facoltosa. Un collezionismo specifico, quello attuale, che fortunatamente sembra aver riguadagnato negli ultimi decenni, qualche posizione rispetto ai generi, di certo di più facile attrazione, della """"natura morta"""" e del """"paesaggio"""". Tra gli artisti selezionati figurano: Vincent Adriaenssen detto il Manciola, Antonio Calza, Francesco Casanova, Michelangelo Cerquozzi, Jacques Courtois detto il Borgognone, Andrea De Lione, Niello Falcone, Domenico Gargiulo, Ciccio Graziani, Francesco Guardi, Antonio Marini, Masturzo Marzio, Francesco Monti detto il Brescianino, Christian Reder, Pandolfo Reschi, Francesco Simonini, Ilario Spolverini, Matteo Stom, Antonio Tempesta."" -
Luoghi figure nature morte. Opere della Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale. Catalogo della mostra (Roma, 19 novembre 2011-15 aprile 2012)
La ricca e articolata collezione di dipinti, sculture e grafica della Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale - oltre tremila opere - offre un quadro esaustivo dell'arte e della cultura a Roma, e in Italia, dall'ultimo quarto dell'Ottocento fino al secondo dopoguerra. Un periodo che vede importanti trasformazioni storiche e sociali, che registra i primi passi della nazione unita e la nascita di Roma Capitale e che vive, con la realtà dei due conflitti mondiali, le importanti dinamiche culturali della prima metà del Novecento. La vastità della collezione, in relazione allo spazio attualmente disponibile, ha richiesto di predisporre più che una situazione espositiva permanente una serie di mostre ed eventi ad ampio raggio, volti a valorizzare il patrimonio con un sistema di rotazione delle opere e di ripetute occasioni culturali. Il fine sarà quello di attraversare con diverse modalità l'arte del XIX e XX secolo evidenziando le figure degli artisti più rappresentati nella raccolta e focalizzando temi specifici. Nell'ambito di un programma a lungo termine, la mostra inaugurale propone tre percorsi incentrati su temi chiave che interessano l'intero arco cronologico della collezione e presentano in una nuova ottica alcuni dei principali capolavori. -
Eur. Quartiere di architetture «tradizioni nell'innovazione»
Questo libro non vuol fare la storia dell'Eur: partendo invece dalla considerazione che l'Eur è una realtà atipica rispetto alle vicende urbanistiche e architettoniche delle città italiane, assume questo particolare carattere genetico come parametro per proiettare il quartiere - o meglio questa città nella città - in una prospettiva di futuro nella quale tutti i suoi peccati d'origine e le contraddizioni che ne sono derivate costituiscono un dato fondativo per lo sviluppo. Un racconto nel quale il ruolo delle immagini è determinante, sia per spiegare, documentare e storicizzare che per evocare. Immagini del presente, ma anche memorie del passato e soprattutto del futuro. -
Viterbo. La macchina di Santa Rosa
La Festa di Santa Rosa rappresenta una delle principali tradizioni del panorama popolare italiano che ogni anno coinvolge migliaia di persone di ogni ceto sociale, attori e spettatori di una unica e globale celebrazione che ha tutti i contenuti di una grande manifestazione culturale da preservare, tutelare e valorizzare al pari delle altrettanto preziose testimonianze materiali le cui origini antichissime risalgono al 4 settembre del 1258 quando papa Alessandro IV (1254-1261) dà il suo consenso al trasferimento del corpo della vergine Rosa, morta di fame e proclamata santa a furor di popolo, dalla Chiesa di Santa Maria del Poggio (ora Crocetta) a quella di San Damiano (ora Santa Rosa). Ed in memoria di questo avvenimento, alle 21 del 3 settembre, Viterbo viene completamente oscurata e la macchina inizia a muoversi da Porta Romana dopo che 170 facchini addetti al trasporto si sono posizionati nell'ordine stabilito e nel silenzio generale attendono di effettuare la mossa dopo l'ultimo ordine del capofacchino, ""Per Santa Rosa, avanti"""". Presentazioni di Giulio Marini, Stefania Massari, Daniela Porro."" -
I francescani in Liguria. Insediamenti, committenze, iconografie. Atti del convegno
Il volume, curato da Lauro Magnani e Laura Stagno, raccoglie gli atti del convegno organizzato presso l'Università degli Studi di Genova nell'ottobre 2009: iniziativa mirata ad andare oltre il contesto ligure indagato, creando un momento di confronto con studiosi di diversa provenienza attivi su tematiche di soggetto francescano. Così William R. Cook (State University of New York), riconosciuto esperto di arte francescana medievale, discute le origini di ""quasi otto secoli"""" di produzione artistica legata all'ordine, mentre altri studiosi - tra i quali Bert Treffers, Giorgio Leone, Andrea Spiriti, Mario Alberto Pavone, Mimma Pasculli Ferrara, Francesca Sinagra presentano in questa sede i risultati delle proprie ricerche sul tema, con analisi di complessi decorativi e letture iconografiche condotte in una varietà di contesti geografici. Una serie ampia ed articolata di contributi incentrati sull'ambito ligure - proposti da autori legati all'ateneo genovese, alle Soprintendenze e ai musei della regione - ricostruisce poi insediamenti, architetture, committenze artistiche delle comunità francescane, e approfondisce caratteri e significati delle scelte iconografiche delle diverse famiglie dell'ordine in un territorio che, generalmente trascurato dalle precedenti indagini sull'argomento, si rivela invece, sotto questo profilo, particolarmente ricco."" -
Magnificenze a tavola. Le arti del banchetto rinascimentale. Catalogo della mostra (Tivoli, 15 giugno-4 novembre 2012)
Nella splendida cornice della cinquecentesca Villa d'Este a Tivoli si vuole celebrare il Banchetto rinascimentale in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue migliori arti, quale culmine della celebrazione conviviale. Una mostra di ampio respiro internazionale ospitata all'interno di uno spazio che può essere considerato un'icona del Rinascimento italiano. Parola d'ordine è il coinvolgimento; i visitatori devono sentirsi parte di un evento che non richieda solo la loro attenzione, ma sia in grado di sucitare emozioni e divertimento intorno al tema centrale della conoscenza della tavola. In poche parole, ""far assaporare con gusto il piacere della cultura"""". A documentare la mostra un ricco catalogo, dove sono ampiamente indagati e illustrati i vari aspetti del banchetto: vasellame prezioso, vetri diafani, ceramiche istoriate, posate in lapislazzuli fino ai tessuti e agli arazzi, indispensabile complemento dell'allestimento delle feste. Non è tralasciato anche l'aspetto scenografico del convivio: per la prima volta viene tentata una ricostruzione delle diverse tipologie dei trionfi di zucchero, sculture eccezionali, massima espressione della bellezza """"effimera"""" e del potere del principe. I contributi sono a cura dei massimi esperti di quest'arte come Carmen Ravanelli Guidotti, Rosa Bariovier Mentasti, Anna Martellotti, June di Schino, Roberto Valeriani, Angela Adriana Cavarra, Marina Cogotti, Lorenzo Lorenzini e Anna Alberati."" -
Rodi 1912. Un antico amore
In un mattino di maggio del 1912 le navi della Marina Italiana compaiono davanti alla spiaggia di Faliraki. Inizia, in quel momento, con lo sbarco dei nostri soldati, la liberazione di Rodi e di tutto il Dodecaneso dal dominio ottomano. È anche l'inizio della nostra storia, dell'incontro fra Antonio, giovane e brillante ufficiale del Regio Esercito Italiano e la giovanissima e bella Anastasia nativa di Kalithies, il piccolo paese che dalla collina di fronte domina dall'alto quella spiaggia incontaminata. La storia d'amore fra Antonio ed Anastasia si dipana attraverso le drammatiche vicende storiche di due guerre mondiali: gli amanti si perdono e si ritrovano più volte schiacciati dagli avvenimenti ma mai domi. Cent'anni dopo lo sbarco delle truppe italiane, sull'isola sventola la bandiera greca, ma quell'antico legame fra gli abitanti di Rodi e l'Italia, iniziato già millenni prima con l'Impero Romano, continua a rinnovarsi ancora oggi e sembra arricchirsi sempre di nuova linfa. -
Santuari d'Italia. Puglia
Questo primo tomo del volume sulla Puglia è incentrato su cinquantasei santuari dedicati a santi e beati, con esclusione di tutti i santuari mariani che saranno illustrati in un secondo tomo a cura di Maria Stella Calò Mariani. Gli schedatori hanno effettuato ricognizioni sul territorio per acquisire dati non sempre disponibili in pubblicazioni scientifiche e per verificare de visu lo stato dei santuari. La loro indagine ha riguardato l'oggetto o gli oggetti di culto; la pratica cultuale e le differenti manifestazioni rituali; i racconti di fondazione santuariale, talvolta basati su testi scritti, talaltra solo di tradizione orale; i mutamenti di intitolazione; gli eventi ritenuti miracolosi dal popolo dei credenti; la storia delle strutture architettoniche con le loro trasformazioni nel corso dei secoli; la presenza e lo stato di conservazione di ex voto, reperti e opere d'arte, di cui i santuari, soprattutto quello terapeutici, sono ricchi. L'attenzione si è soffermata anche sui rapporti tra i santuari, le istituzioni civili, quelle ecclesiastiche e gli Ordini religiosi, che nella maggior parte dei casi li custodiscono. Ne è emersa una realtà viva che, a parte pochissimi casi di santuari rurali, evidenzia una intensa devozione popolare, la quale si esprime nella partecipazione corale alle tante manifestazioni cui i santuari danno vita. Il volume è arricchito, oltre che da una bibliografia specifica, da un imponente apparato fotografico. -
Santuari d'Italia. Trentino Alto Adige-Südtirol
Nel volume ""Trentino-Alto Adige-Südtirol """"della collana Santuari d'Italia sono raccolte le informazioni relative ai santuari della regione, suddivise per ciascuna delle due province e disposte secondo l'ordine alfabetico dei singoli comuni. Per ogni santuario si presenta nella sua identità storico-artistica l'oggetto di culto intorno al quale si è sviluppata la devozione e si seguono le vicende istituzionali e rituali del luogo, dalle sue origini sino ai nostri giorni. Il testo è arricchito da un ampio apparato di immagini, a colori e in bianco e nero, che danno conto della varietà degli edifici, delle caratteristiche degli oggetti di culto e delle svariate forme della devozione. L'ampia sezione introduttiva fornisce, attraverso saggi di carattere storico e storico-artistico, una serie di elementi utili a una migliore comprensione delle informazioni fornite per ciascun santuario, e permette una visione complessiva del fenomeno altrimenti difficile da raggiungere tenendo conto solo o preferenzialmente dei luoghi sacri più eminenti."" -
Antonio Sicurezza. Paesaggi
Antonio Sicurezza (Santa Maria Capua Vetere 1905-Formia 1979) si è diplomato in pittura all'Accademia di Belle Arti di Napoli. A 29 anni si è trasferito nel territorio di Formia, nel Lazio meridionale. Qui ha portato avanti la sua ricerca, allontanandosi dalla tradizione pittorica napoletana per approdare ad un realismo poetico ed al contempo vigoroso, basato sull'uso della spatola nei dipinti ad olio. Nella sua ricca produzione ha spaziato dalle pale d'altare ai paesaggi, dai ritratti alle nature morte, dalle composizioni complesse con più figure ai nudi. Questo volume, dedicato al paesaggio, è il primo nell'ambito del progetto di catalogazione tematica dell'opera dell'artista ed è stato affidato a Giuseppe La Mastra che proprio al tema del paesaggio ha consacrato parte dei suoi studi.