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Pirro Ligorio. Le erme del Lazio e della Campania
Il volume ""Erme del Lazio e della Campania"""" costituisce l'ultimo volume di commento al Codice di Pirro Ligorio """"Libri degli antichi eroi e uomini illustri"""" edito nel 2005. Tratta le erme di uomini famosi dell'antichità (poeti, filosofi, storici, geografi, medici, oratori) esposte nelle ville del Lazio e della Campania, ma comprende anche le erme di cui il Ligorio non specifica la provenienza. Si può supporre tuttavia che in alcuni casi possa trattarsi di Villa Adriana ai cui scavi egli partecipò e nella quale, nel corso dei secoli, furono rinvenute numerose erme ritratto. Un solo personaggio contemporaneo è inserito nel Trattato: si tratta del poeta modenese Francesco Maria Molza. I testi relativi ai singoli personaggi sono stati suddivisi in base al sito di provenienza (il suburbio di Roma, Tuscolo, Albano, Palestrina, Montecassino, Ostia, Anzio, Capocotta, Pozzuoli, località che all'epoca vennero sottoposte a scavi). Ad ogni località è stato premesso un capitolo introduttivo con lo scopo di chiarire le notizie fornite dal Ligorio in merito al rinvenimento: esse sono state messe in relazione sia con le carte topografiche coeve, sia con le piante di edifici rilevate da architetti nel Rinascimento, sia con i rinvenimenti di epoca successiva che non hanno fatto che confermare le notizie dell'erudito."" -
Santuari d'Italia. Calabria
Il lavoro sui santuari calabresi, grazie agli interessanti saggi introduttivi e alle relative schede, è stata occasione per una lettura della storia della cultura religiosa e socio-antropologica del territorio regionale, vasto ed eterogeneo. La Calabria annovera 173 santuari sparsi su tutto il territorio (65 in provincia di Cosenza, 23 nel territorio di Vibo Valentia, 24 nel catanzarese, 13 in provincia di Crotone e 48 in quella di Reggio Calabria). La disparità numerica di siti censiti nella provincia di Cosenza, rispetto alle altre quattro, non deve stupire in quanto determinata dalla grande estensione del territorio che copre quasi la metà dell'intera superficie regionale. La suddivisione, come per tutti gli altri volumi della collana, è per province, quindi per comuni, in ordine alfabetico. Le schede, sottoscritte dai singoli componenti il gruppo di ricerca, riportano: localizzazione geografica, diocesi e parrocchia di appartenenza, dedicazione ed eventuali culti preesistenti, oggetti di culto, provenienza dei pellegrini, rituali, miracoli, ex voto, notizie sulla struttura architettonica. Ogni scheda è corredata da un rilevante corredo iconografico, bibliografico e archivistico. Seguono gli indici analitici: un repertorio dei luoghi e delle denominazioni dei santuari. Relativamente a quest'ultimo repertorio si evidenzia la segnalazione delle diverse intitolazioni che caratterizzano uno stesso santuario. -
Tivoli. Paesaggio del grand tour. Contributo alla conoscenza e al recupero del paesaggio tiburtino
La straordinaria ricchezza di materiali iconografici riguardanti Tivoli, il suo paesaggio e i suoi complessi monumentali, conservati nelle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, testimonia efficacemente la notorietà e l'apprezzamento tributati nel corso dei secoli a questo angolo di Campagna romana. Prescelto fin dall'antichità per la realizzazione di residenze destinate agli otia, l'imperatore Adriano vi fece costruire la sua villa-città e nel Cinquecento Pirro Ligorio realizzò la villa di delizie di Ippolito II d'Este, rimodellando le pendici di un colle. Il motivo dell'eccezionale interesse di questo territorio, entrato subito nelle mete privilegiate del Grand Tour, non risiede però solo nella presenza di questi celebratissimi complessi monumentali, ma deriva da un contesto paesaggistico altrettanto famoso, dovuto, in particolare, allo spettacolare salto che l'Aniene effettuava dentro il paese, in prossimità dell'acropoli tiburtina segnata dalla presenza dei templi posti sul ciglio dell'antro tufaceo, poi trasformato nell'attuale villa Gregoriana. Il volume esamina il paesaggio tiburtino seguendo le chiavi di lettura che nel corso dei secoli hanno spinto viaggiatori e artisti a percorrere questo territorio, affidando a lettere, manoscritti e opere pubblicate, così come ai disegni o ai dipinti, la memoria della sua bellezza. Documenti oggi per noi preziosi, che ci aiutano a riscoprire le sopite potenzialità di zone come la piana tra ponte Lucano... -
Artisti dell'Ottocento. La collezione Vincenzo Gemito
Un ""focus"""" sulla produzione - sia scultorea che grafica - del napoletano Vincenzo Gemito (1852 - 1929), del quale la Galleria Comunale d'Arte Moderna di Roma possiede una ricca e importante raccolta. Le opere selezionate seguono pertanto, in maniera piuttosto completa, il complesso percorso dell'artista: dal verismo di matrice partenopea al ritorno all'antico."" -
Artisti dell'Ottocento. Temi e riscoperte
Si propone una lettura ""trasversale"""" di un folto gruppo di opere di artisti dell'Ottocento, pezzi di estremo interesse, in parte mai esposti e sconosciuti al pubblico. Accanto ai nomi italiani più noti, come Costa, Sartorio, Morbelli, compaiono autori """"di nicchia"""" quali Adriano Ferraresi, Augusto Bompiani, Paride Pascucci, di cui si mostrano singolari e inaspettati capolavori. Vi ritroviamo anche importanti autori stranieri, primo fra tutti, Rodin."" -
Ritratto e figura. Dipinti da Rubens a Cades
La mostra propone al pubblico 40 ritratti di papi, principi, cardinali e figure di spicco della società italiana tra 600 e 700, oltre a filosofi, santi, artisti e figure popolari, provenienti da collezioni pubbliche e private. La rassegna, costituita da numerosi capolavori di grandi maestri, si compone di due sezioni ritrattistiche, in parte formate da opere inedite o mai esposte al pubblico. Una prima sezione espone ritratti reali, raffiguranti personaggi ripresi nella loro concreta fisionomia, che posarono per artisti che li ritrassero dal vero, cogliendone la fisionomia e la psicologia, di cui si conosce in molti casi l'identità. Sono comprese in questa sezione anche ""teste di carattere"""", cioè studi fisiognomici di volti, avanti carattere di studio autonomo o funzione propedeutica a composizioni più grandi di soggetto sacro e profano. Una seconda sezione illustra invece ritratti ideali e allegorici, raffiguranti cioè personaggi realmente vissuti, ma le cui effettive fisionomie non sono note e furono create dagli artisti sulla base di testimonianze scritte o di interpretazioni iconografiche consolidate. Oltre a dipinti provenienti da importanti musei e istituzioni pubbliche (Ariccia, Palazzo Chigi; Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica, Palazzo Corsini; Roma, Accademia Nazionale di San Luca), vengono presentate anche opere poco note provenienti da collezioni private, selezionate da Francesco Petrucci, Conservatore di Palazzo Chigi in Ariccia e curatore della mostra."" -
Ferruccio Pasqui. Il sodalizio con Adolfo De Carolis 1910-1928
A distanza di oltre trent'anni dall'ultima pubblicazione di rilievo, un raffinato volumetto riporta l'attenzione di studiosi e appassionati di grafica sull'artista senese Ferruccio Pasqui. Il saggio critico di Francesco Parisi sull'attività di incisore dell'artista, riconducibile alla cosiddetta ""bella scuola"""" di de Carolis, è ricco di suggestioni e spunti per ulteriori approfondimenti. L'elegante veste grafica del volume realizzata assieme alle Edizioni Officine Vereia riporta alle raffinate atmosfere dell'ambiente artistico del primo ventennio del secolo scorso, immergendo il lettore nel gusto tipografico del primo Novecento."" -
Le avanguardie russe
Un'opera che svela nel suo procedere affascinanti percorsi artistici e scenari storici di grande intensità emotiva, che non mancheranno di stimolare curiosità e interesse non solo tra i conoscitori ma anche tra il pubblico più vasto, nell'ambito di una stagione tra le più affascinanti e feconde della storia e della cultura artistica europea, le cosiddette avanguardie russe, dal ""primitivismo"""" di Larionov e Goncarova e dal futurismo poetico di Majakovskij al suprematismo di Malevic, al costruttivismo di Tatlin e Rodcenko, alle esperienze di registi, quali Mejerchol'd ed Ejzenstejn. Questo libro di nuova concezione ne ricostruisce l'intero percorso, dalla prima rivoluzione del 1905 all'irrigidimento della cultura sotto il regime staliniano, attraverso una documentazione per buona parte inedita, frutto di anni di ricerche presso gli archivi, i musei le biblioteche moscovite."" -
Arte-vita a Roma negli anni '60 e '70. Ritratti dei protagonisti e storie inedite
Anna Paparatti, artista ed ex compagna di Fabio Sargentini, racconta, da osservatrice privilegiata, ciò che ancora non sappiamo dei ""magnifici anni '60"""", ovvero gli angoli in ombra, il quotidiano, gli aneddoti inediti, le fragilità dei protagonisti, la verità della vita vissuta nel cuore di una grande avventura culturale: Roma al tempo delle avanguardie. Il flusso verbale dell'autrice culla il lettore in una contro-storia dell'arte, perché storia fatta di piccole storie e di affondi nell'umanità dei protagonisti, raccontati in brevi medaglioni, scolpiti con mano ferma nella cera: da Kounellis a Schifano, a Twombly, Angeli, Festa, LeWitt, Fioroni, De Dominicis, Ontani, Mambor, Tacchi, Cintoli, ma pure Calder, Scialoja, Bonito Oliva e numerosi altri. Il suo operato avviene spesso nell'ombra, ma un'ombra preziosa e feconda."" -
Immagini ritrovate decorazione a Villa Peretti Montalto tra Cinque e Seicento
Distrutta per la realizzazione di Roma Capitale, Villa Montalto Peretti alle Terme, viene riscoperta grazie al recupero di un inedito album fotografico fatto realizzare nel 1888 dall'Istituto Massimiliano Massimo. Nonostante la sua tragica distruzione, grazie a queste immagini, abbiamo ora la possibilità di studiare la decorazione pittorica del Palazzo in tutti i suoi aspetti filologici e iconografici. Questo libro, nato da una fortunata scoperta dell'autrice, vuole essere un importante risarcimento per gli studi storico-artistici sui tesori perduti di Roma. -
Eur. Città di fondazione
Tra Roma e il mare, così veniva indicata la zona in cui avrebbe dovuto sorgere l'E42, la grande Esposizione Mondiale voluta dal fascismo per il suo Ventennale e che però la guerra ne impedì il compimento. Rimasero i ruderi delle principali opere, ma soprattutto rimasero le tracce di un solido impianto urbano concepito per durare nel tempo. Fu così possibile che nel dopoguerra su quella sorta di Città di reticolo di base sorgesse il nuovo quartiere dell'EUR, destinato a diventare progressivamente la più importante centralità della Roma contemporanea. Questa pubblicazione ne ricostruisce la storia ripercorrendone le due fasi, dall'utopica ideazione alla realizzazione di una realtà urbana che continua a crescere e a trasformarsi riuscendo a conservare lo straordinario patrimonio architettonico e a mantener ferma la propria qualità spaziale d'insieme. Una moderna città di fondazione. -
Zeffirelli. L'arte dello spettacolo
Nell'ampio scenario di Villa d'Este in Tivoli, viene proposta una mostra ideata e realizzata da e per il Maestro Franco Zeffirelli. La pubblicazione sintetizza la straordinaria carriera del grande scenografo e regista, prendendo spunto dalle sue stesse realizzazioni per le proprie produzioni artistiche. -
I primi. 35 ricette ispirate alla cucina reale napoletana
Dall'antica tradizione aristocratica napoletama, fantastica e raffinata, vengono rielaborate trentacinque ricette da uno dei massimi storici e cuoco della cucina napoletana. -
Vincenzo Tamagni da San Gimignano. «Pittore eccellente discepolo di Raffaello». Ediz. illustrata
Vincenzo Tamagni da San Gimignano (1492-post 1530) è da considerare tra i pittori di primo piano della scena artistica romana del primo cinquecento. Spirito autonomo e a volte inquieto, curioso e appassionato interprete della cultura antichizzante e della figurazione religiosa del suo tempo, elaborò una maniera capace di coniugare felicemente le tradizioni del pieno rinascimento senese con le nuove tendenze classicistiche particolarmente diffuse a Firenze e Roma. Nato in una benestante famiglia di proprietari terrieri e formatosi presso il pittore locale Giovanni Cambi, si legò presto a Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, col quale collaborò a Monteoliveto Maggiore, in Vaticano e a Subiaco. Entrato nella bottega del Sanzio attorno al 1513, partecipò ad alcune delle più importanti imprese della Roma di Leone X, lavorando alla decorazione della Loggetta del Bibbiena e della Loggia di Raffaello, entrambe in Vaticano, e nella villa del banchiere senese Agostino Chigi, poi detta la Farnesina. Divenuto artista indipendente dopo la morte del maestro urbinate, abbandonò Roma prima del terribile sacco compiuto dai Lanzichenecchi di Carlo V nel 1527. Spostandosi da una città all'altra (Siena, Montalcino, Pomarance, senza dimenticare la sua San Gimignano e infine San Secondo Parmense) fu impegnato in importanti commissioni, nelle quali ebbe modo di mettere a punto uno stile proprio e riconoscibile. Questo volume, frutto di una lunga e accurata ricerca, presenta la monografia su Vincenzo Tamagni: assieme al catalogo aggiornato delle sue opere, ricco di rilievi e nuove attribuzioni, offre un contributo alla comprensione del pittore e dei suoi rapporti con gli ambienti e le esperienze artistiche del suo tempo, tra centro e periferia. -
Volterra 73.15. Memoria e prospezione. Un grande evento di creatività urbana e la sua eredità
Excursur storico che parte dalla prima preparatoria artistica culturale che ha inizio nel 1973 e tutto il processo artistico che lo lega fino ai giorni nostri. Testimonia l'attività culturale di un territorio che è stato modello per l'iniziativa degli ultmini 40 anni. All'interno opere di pittori contemporanei come Staccioli, De Santis, Giammarco, Mariani, Trubbiani, Bonalumi. -
BAR. Bellezza Arte Ristoro. Architettura, cibo e design nell'Italia del '900
Il Bar è il luogo dell'incontro, dove si beve, si mangia, si chiacchiera, ci si riposa, si legge i giornale, si perde tempo o si lavora. Disegni, progetti, modelli, brevetti di prodotti destinati all'alimentazione che raccontano la storia del design industriale, che parlano di creatività e capacità imprenditoriale, del ""made in Italy"""" prima che il concetto stesso esistesse. Tra i designer compaiono le grandi firme, come Giò Ponti, Fortunato Depero, Bruno Munari, ma insieme ci sono i perfetti sconosciuti, a confermare l'immagine di un popolo di inventori che ha affidato alle carte bollate i propri lampi di genio."" -
Caylus e la riscoperta della pittura antica. Attraverso gli acquarelli di Pietro Santi Bartoli per Luigi XIV. Genesi del primo libro di storia dell'arte a colori
Sessantacinque acquarelli di Pietro Santi Bartoli eseguiti per Luigi XIV vengono trafugati dal Cabinet du Roi dal chirurgo del potente ministro Louvois, e ritrovati in parte sessant'anni dopo dal conte di Caylus a Parigi. Da queste vicende nasce il ""Recueil de peintures antiques"""", il primo libro a colori sulla pittura antica, che avrà un'influenza determinante sulle pubblicazioni del secondo Settecento e sulla nascita del Neoclassicismo."" -
Sant'Andrea al Quirinale. Il restauro della decorazione della cupola e nuovi studi berniniani
Il restauro della decorazione della cupola di Sant'Andrea al Quirinale, curato dall'allora Soprintendenza Speciale per i beni storico-artistici di Roma nel 2013, rappresenta l'occasione per un'approfondita riflessione su uno dei massimi capolavori dell'architettura barocca. Il suo stesso ideatore, Gian Lorenzo Bernini, considerava la chiesa la sua opera più riuscita. Il volume illustra gli esiti dell'intervento conservativo e propone saggi su alcuni degli aspetti più rilevanti della chiesa del Noviziato dei Gesuiti: dalla ""fortuna"""" critica nel Novecento ai significati simbolici dell'intera decorazione, dall'analisi strutturale dello straordinario meccanismo illusionistico della cupola alla decorazione delle cappelle e dell'altare maggiore. L'indagine si rivolge anche a spazi sinora dimenticati, quali l'ambiente ipogeo e la sagrestia, pienamente riconducibili all'ideazione berniniana."" -
Scipione Pulzone e il suo tempo. Ricerche e interpretazioni
Scipione Pulzone fu uno dei più originali interpreti pittorici dell'età della Controriforma ed uno dei più apprezzati artisti attivi a Roma nella seconda metà del XVI secolo. Le sue maggiori opere sono esposte nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma; nella Chiesa dei Cappuccini a Ronciglione; in San Silvestro al Quirinale a Roma; in Santa Maria in Vallicella a Roma; nel Metropolitan Museum a New York; nella National Gallery a Londra; in Galleria Borghese a Roma; in Galleria Colonna a Roma; in Maria SS. degli Angeli a Mistretta. -
Guido La Regina. Artista contemporaneo
Questo racconto può considerarsi una testimonianza, che, partendo dalla viva voce dell'artista (ricordi, scritti inediti e riflessioni personali), si intreccia con la storia culturale del nostro paese. ""Guido La Regina"""", che ha attraversato il Novecento, vissuto le sue contraddizioni ed entusiasmi, rimane una figura di spicco nel dibattito artistico di quegli anni: dalle prime esperienze figurative, superata la breve parentesi neocubista, si lascia affascinare dalle più """"rivoluzionarie"""" ricerche spaziali per poi approdare all'informale, senza mai dimenticare il rigore geometrico dal forte carattere costruttivista. Emerge la figura di un uomo amabile e generoso, di un intellettuale brillante, che ha rivendicato sempre un'autonomia di pensiero, capace di conciliare la disciplina del lavoro con i valori dell'amicizia. Si è sempre definito """"pittore"""", in quanto per lui fondamentale è il colore, sensuale e lirico, espressione della sua natura """"mediterranea"""".""