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Scampoli. «Non so se ho fatto la mia parte o se è lei che si è fatta me»
Il titolo completo è ""Scampoli di storie che non ce la fanno a diventare una vita"""" per ricordare quei negozi di tessuti che vendevano a buon mercato tagli di stoffa pregiata, ma insufficienti per un abito intero (i rimasugli) che mia nonna cuciva insieme per rivestirmi in qualche modo: pezzi troppo belli per gettarli, ma troppo piccoli per bastare da soli. Ognuno dei personaggi, infatti, meriterebbe di diventare un romanzo, ma servirebbe un sarto più fantasioso a decorarli. Quegli abiti raffazzonati per durare più a lungo ad un certo punto venivano anche rivoltati, allo stesso modo ognuno porta dentro di sé la sua ombra perchè come diceva Pascal non siamo talvolta angeli sublimi e talaltra demoni immondi ma angeli e demoni, insieme. Le storie dove fanno continuamente capolino l'amore, la morte e il caso, le ho rubate da quelle che non mi stanco mai di ascoltare dei miei pazienti, dalle mie storie personali più banali. Spesso i personaggi si collocano agli estremi di un unico continuum finendo paradossalmente per assomigliarsi. L'apparente cinismo freddo e distaccato e l'ironia beffarda sono solo una mia antica difesa da un coinvolgimento intimo profondo temuto perché foriero di intollerabile sofferenza quando sarà il momento dell'ineludibile distacco."" -
Nel gioco della vita s'impara giocando. Metafore per risvegliare le risorse della mente
L'essere umano è una strepitosa creatura, complessa e ricca di risorse preziose per conquistare la propria felicità. Questo libro nasce dall'idea di facilitare il risveglio e la riscoperta delle preziose risorse della mente attraverso la ricchezza creativa delle metafore. Quando si parla della mente con le persone si possono riscontrare atteggiamenti piuttosto contrastanti. Alle volte si dà per scontata la sua conoscenza, come se si sapesse cosa sia e come utilizzarla solo in virtù del fatto che la si possegga. Altre volte, invece, si ritiene che sia superfluo conoscerla, come se il cervello funzionasse da sé, senza la necessità di una guida. Altre volte ancora si sente parlare della mente in termini deterministici, per cui si nasce con una mente fatta in un certo modo e non si può fare nulla, bisogna tenersela così com'è. Le cose non stanno proprio così. La natura ha dotato l'essere umano di un organo molto prezioso, il cervello, e impiegare un po' di tempo per conoscerlo, nelle sue risorse e capacità, valorizzandole e imparando ad utilizzarle al meglio, è tutto di guadagnato. In questo libro, i primi quattro capitoli vogliono proporre delle informazioni e riflessioni relative alle risorse della mente, i capitoli successivi, dal quinto al nono, propongono delle metafore che mettono in pratica le riflessioni elaborate nei capitoli precedenti. Il libro è dedicato a chiunque voglia fare l'esperienza di conoscere e valorizzare le risorse della mente, così da sentirsi più pronto a guidare e dirigere i propri processi mentali, e quindi la propria vita. Se ne può fare esperienza personalmente, traendo spunti per se stessi e per la propria vita, oppure, professionalmente, operando nel settore psicologico, psicoterapeutico, formativo, educativo, o in altri ambiti in cui ci si relazioni e si comunichi con eventuali utenti, traendo degli spunti da poter utilizzare nei propri contesti lavorativi. -
L' inconscio cristiano di Sigmund Freud
Sebbene Freud si sia sempre pubblicamente dichiarato ateo, la sua relazione con la religione, ed in particolare con il Cristianesimo, non fu caratterizzata da un semplice e lineare rifiuto. ""L'inconscio cristiano di Sigmund Freud"""" è un saggio biografico che tratta in maniera sistematica, approfondita e diretta il rapporto personale del fondatore della psicoanalisi con la religione cristiana; un rapporto profondo, ambivalente, per molti aspetti poco noto, in cui elementi di forte ostilità coesistono con elementi di forte attrazione, che si è sviluppato sin dalla sua primissima infanzia e che lo ha accompagnato per tutta la vita. Si tratta di un testo che offre spunti di riflessione originali e accurati, di interesse scientifico e valore culturale. Il libro scritto da Paul C. Vitz permette una maggiore comprensione di alcuni aspetti rilevanti della personalità di Freud e fornisce un nuovo contesto in cui inscrivere la psicologia della religione secondo il suo pensiero."" -
Scilicet. Le psicosi ordinarie e le altre sotto transfert
"(...) la psicosi ordinaria non ha una definizione rigida. Sono tutti benvenuti a dare la propria impressione e la propria definizione della psicosi ordinaria. Ho inventato una parola, ho inventato un'espressione, ho inventato un significante fornendo un abbozzo di definizione per attrarre i diversi sensi, i diversi riflessi di senso intorno a questo significante. (...) Ho scommesso sul fatto che questo significante potesse provocare un'eco nel clinico, nel professionista. Volevo che si ampliasse e volevo vedere fino a che punto poteva arrivare questa espressione. Ero ispirato da ciò che Lacan aveva fatto con la passe. (...) Lacan diede solo un abbozzo di definizione della passe e propose che si sperimentasse per vedere, dopo aver definito il momento, che cosa sarebbe comparso, e come le persone avrebbero contribuito. Volevo fare qualcosa del genere con la psicosi ordinaria. E credo che questo abbia avuto un effetto di attrazione di senso molto potente"""". (Miller J.-A., """"Effetto di ritorno sulla psicosi ordinaria"""", in La Psicoanalisi, n° 45, Astrolabio, Roma 2009, pp. 227-228)." -
Giornale storico del centro studi di psicologia e letteratura (2017). Vol. 25: Oltre la patologia (Ottobre).
Quando Aldo Carotenuto dice che: ""Dobbiamo poter accettare la nostra patologia perché solo in questo modo noi conosciamo la profondità di noi stessi"""", ci mostra uno dei percorsi più difficili, ma conditio sine qua non del nostro processo evolutivo/individuativo che inizia con la lezione impressa sul frontone del tempio di Olimpia """"Conosci te stesso"""". Ma è solo il primo passo. È di fondamentale importanza accettare se stessi e imparare a convivere con gli scomodi inquilini che ci abitano. Andare """"oltre la patologia"""" non è, quindi, superamento della propria patologia, che erroneamente traduciamo con """"guarigione"""", ma un processo di scoperta, conoscenza, accettazione ed integrazione della propria """"cifra oscura"""". Viviamo immersi in una dimensione """"patologica"""", che non vuol dire """"malata"""", come spesso si intende questa parola, bensì di sofferenza continua per l'alternanza, senza sosta, di malessere/benessere. È la legge condizionante dell'impermanenza, che si fonda sul continuo, incessante, capovolgimento di una cosa nel suo opposto."" -
Vivere sopravvivere
L'immagine che figura sulla copertina del libro ci rimanda alla capacità della cultura degli aborigeni australiani di rappresentare un mondo che riesce a trovare una sua forma di sopravvivenza nella condivisione di valori, oggetti, mitologie e relazioni. Un mondo che ha sofferto la tragedia dell'incontro inequivocabile con la ""modernità"""" e che, se pure sempre al limite della perdita del senso e del rischio dell'estinzione di una particolare forma di vita, esprime un'arte che pone come centrale la dignità nel confronto con l'alterità. Un'idea e, allo stesso tempo, un'immagine che ci introduce al tema del volume che propone una riflessione sulle diverse forme di vita e di umanità che si manifestano attraverso la complessa interazione tra fattori psicologici, biologici e ambientali. L'intento è quello di condividere una riflessione ampia, ispirata da un'ottica interdisciplinare, a cui partecipano psicoanalisti, antropologi, filosofi e biologi, sulle declinazioni dell'esistenza sociale, di gruppo e individuale, nella contemporaneità, che risulta al confine, a volte più netto, altre al contrario labile e sfuggente, tra il vivere e il sopravvivere."" -
Corpi e storia di vita. La sfida della malattia cronica
Se gli eventi che scandiscono la storia della vita possono ferire o rendere il corpo cronicamente malato, che cosa deve avvenire perché un paziente e la sua famiglia traversino la malattia trovando la forza di continuare la loro vita, anche a dispetto dello spettro della morte che aleggia, insidioso e nascosto, nel vissuto di tutti? I malati non richiedono solo cure, ma cercano anche di attribuire un significato alla malattia, si aspettano comprensione e conforto oltre alle cure mediche. I curanti e le famiglie s'impegnano spesso con umanità e abnegazione nei loro confronti, anche se fanno a volte fatica a intendersi tra loro. Gli autori propongono qui dei percorsi terapeutici, dando voce alle attese dei pazienti stessi. L'opera è quindi destinata agli psicoterapeuti che si confrontano con la malattia somatica; ai medici alle prese con la sofferenza persistente dei loro pazienti; a tutte le persone che s'interessano alla questione al tempo stesso semplice e profonda della vita umana nella sua unità misteriosa, nel suo dipanarsi tra aspetti biologici e psicologici, individuali, familiari e relazionali. -
Il Politecnico. Le scienze, le arti e le artiterapie (2018). Vol. 1-2: Note sull'inconscio.
Questo numero de ""Il Politecnico"""" si propone di avviare un dibattito in cui la Psicofisiologia pone idealmente una serie di quesiti alla psicoanalisi. Pur emergendo dalle radici della Fisiologia, la Psicofisiologia è nemica giurata di una fisiologia meccanicistica e riduttivistica che confonde le funzioni psicologiche complesse coi meccanismi di base di natura fisiologica che le genera. A partire da questo presupposto intendiamo studiare in un'ottica integrata i vari livelli di complessità dell'essere umano, da quello bio-chimico e fisiologico, a quello psicologico esistenziale. Tra le tematiche di massimo interesse per la Psicologia e la Psicologia Clinica compare prepotente quella dell'inconscio. La psicofisiologia esistenzialista può avere accesso all'analisi di questo fondamentale fenomeno perché ha effettuato nel tempo un'analisi dei processi integrati quali le emozioni, l'immaginazione, il pensiero, la struttura dell'Io. Attraverso un'intervista ad Antonino Ferro e gli articoli di psicofisiologia abbiamo voluto esplorare: che cos'è l'inconscio; rapporti tra inconscio e pulsioni; rapporti tra inconscio e struttura dell'Io; coscienza memoria ed inconscio."" -
Il Politecnico. Le scienze, le arti e le artiterapie (2017). Vol. 1-2: avventura delle arti terapie, L'.
Questo numero raccoglie alcuni passaggi dell'avventura delle Arti-Terapie segnata da riflessioni ed esperienze concrete cliniche e sperimentali che hanno dato vita a una modellistica che costituisce l'impalcatura della pratica arte-terapeutica psicofisiologica. L'avventura ha avuto inizio in un dialogo con la rivista Arti-Terapie e col suo direttore Rolando Renzoni e nella didattica e i laboratori di Psicofisiologia Clinica dell'Università di Roma La Sapienza condotti dal prof. Vezio Ruggieri. -
Mobbing. Psicopatologia del lavoro
Il libro è il prodotto collettivo di psicologi, psichiatri, medici del lavoro, giuristi che in questi ultimi quindici anni hanno riflettuto sulle problematiche relazioni interpersonali sul lavoro e sulle perverse forme di aggressività esistenti a causa di un clima organizzativo inadeguato sia negli enti pubblici che nelle aziende. Gli interventi e le relazioni sono stati presentate, per lo più, in occasione di convegni organizzati dal 2000 in poi, dal curatore del volume, quindi può essere un utile manuale per orientarsi sul fenomeno dello stress occupazionale e il mobbing, in un Paese che ancora non riesce a licenziare una legge ad hoc su questo specifico disagio lavorativo, in continuo aumento in Italia, che comporta patologie personali, familiari e organizzative, tanto da essere ormai considerato un pericoloso ""virus"""" per le persone e la società."" -
Famiglie
La famiglia è il luogo di origine, dove affondano le nostre radici, dove impariamo ad amare, a odiare, a salvaguardarci o distruggerci, perché ci fornisce gli elementi attraverso le esperienze emotive che ci aiutano a strutturare la nostra vita mentale. Da sempre è stata fonte di energia per la costruzione della nostra individualità, che rispecchia il grado evolutivo raggiunto dall'attività mentale, il contenitore in cui si strutturano legami e identificazioni, il nostro Io, e la possibilità di riconoscere chi siamo. Infatti, l'appartenenza a quel determinato nucleo familiare ha conferito, e conferisce, il riconoscimento di noi stessi e la differenziazione dall'altro. Su di essa pesa l'eredità psico-fisica delle generazioni precedenti; le tracce conosciute del passato costituiscono la nostra storia emotiva, accanto a quelle sconosciute, legate al non detto, ai segreti non elaborati. Rispondendo all'interrogativo: Chi siamo? Da dove veniamo? Le tracce irrisolte, lasciate da traumi e segreti, restano inelaborate e continuano a gravitare nella sfera mentale, da una generazione all'altra con il loro carico d'angoscia che le accompagna. -
Seduzione e tradimento
Seduzione e tradimento, esperienze emotive travolgenti, fino al punto da provocare uno scompenso dell'equilibrio mentale di una persona. L'amore, energia di vita, può divenire fonte di dolore fino a tramutarsi in malattia, travolgere la vita di coppia, famiglia e figli. Le relazioni d'amore, sicuramente, impegnano perché coinvolgono emozioni e la complessità dell'architettura del mondo interno, facendo emergere le carenze strutturali della personalità. Ciascuno ama con le proprie capacità e cerca, inconsapevolmente, di realizzare i propri progetti, alimentare il desiderio, tacitare le angosce, dimenticando che l'altro è persona con i suoi bisogni. Il legame e la sua patologia, sottende le relazioni d'amore pervase da correnti emotive incontrollabili che alterano il tono dell'umore, perché le esperienze affettive del passato riprendono quota con la loro intensità mai elaborata. -
Paco, le nuvole borbottone e altri racconti
"'Mamma cos'è il terremoto?' 'È un gigante che abita sotto la Terra e quando ha freddo inizia a tremare. Può fare paura. Anche mamma ha avuto tanta paura. Però sto imparando a conoscerlo. E quando inizia a stiracchiarsi, noi possiamo ripararci e aspettare che finisca di tremare'. Questo dialogo è realmente esistito. Sono parole che sono nate in modo autentico: l'unica cosa sensata che mi è venuta in mente per tranquillizzare mia figlia. E per tranquillizzare me, in quella maledetta domenica del 30 ottobre 2016, quando la Terra, come se non fosse bastata la devastazione del sisma del 24 agosto, ha iniziato di nuovo a tremare. Cocciuta e testarda la natura: non vuole apprendere dall'esperienza. O forse sì. Forse è davvero profondamente saggia, in quanto cerca semplicemente di fare il suo corso. Ma il problema è che noi ci troviamo in mezzo: il dramma di questi avvenimenti è che spesso ci sentiamo spettatori inermi, impotenti. Traumatizzati in attesa dell'ennesima scossa. Quella mattina, probabilmente il mio organismo si è volute ribellare a questo. Ho voluto dare un senso a ciò che stava succedendo, attraverso un linguaggio privo di ambiguità, ma sincero ed onesto, quale quello della fiaba. Il libro è dedicato a tutti coloro che, occupandosi a vario titolo dell'educazione infantile, vogliono essere facilitatoti del processo di crescita del bambino in un'ottica di promozione del benessere, attraverso uno stile educativo coerente, affettivo, ma anche capace di porre sani e chiari limiti. L'opera è suddivisa in cinque parti: la prima è dedicata alla visione dell'infanzia in un'ottica rogersiana, mentre la seconda riporta sia il grande contributo di Rogers nel campo educativo, nonché importanti riflessioni su cosa significhi educare un bambino da un punto di vista centrato sulla persona. La terza parte offre una descrizione delle varie declinazioni dell'utilizzo della fiaba nel contesto educativo in un'ottica centrata sul bambino, dalla lettura psicologica delle fiabe classiche alla loro invenzione, sottolineandone la loro funzione di contenitore e trasformatore di vissuti emotivi dolorosi e difficilmente simbolizzabili, non solo dal bambino ma anche dai genitori; capaci, cioè, di tradurre e dare voce a ciò che emerge dall'organismo infantile, in termini di disagio e conflitti (come ad esempio, vissuti di sofferenza legati ad un lutto, alle paure di separazione...)."""" (L'autrice)" -
Idee in psicoterapia. Vol. 9: Psicoterapia e media (Gennaio-Dicembre 2016)
La cautela che si mostra verso la psicoterapia via internet è caratterizzata dalla mancanza di emozioni che vive l’analista e precisamente nella terapia faccia a faccia si percepiscono il dolore, il transfert e controtransfert. Via internet tutte queste emozioni vengono tagliate dimenticando, in tal modo, le parole di Leonardo Ancona “questo lavoro si fa con il cuore, diversamente si rischia un insuccesso” (A. C.) -
Gazzetta ambiente. Rivista sull'ambiente e il territorio (2017). Vol. 3
Un dossier sull'ecosistema lagunare e sulla gestione sostenibile dei sedimenti lagunari e le linee di azione per la difesa ambientale. Un reportage sulla foca monaca in Mauritania a rischio estinzione, presente nel Mediterraneo occidentale, fino a poco tempo fa. Un'indagine dell'Univ. Trento e del CREA per quantificare l'importanza economica della caccia nella provincia di Trento con tecniche di valutazione economica-ambientale. L'Italia è il Paese europeo che vanta il maggior numero di prodotti DOP e IGP riconosciuti dall'UE. Il caso del cappero di Salina (Eolie) responsabile di aver generato una diatriba tra l'isola di Salina e l'intero arcipelago. Un approfondimento sulle nuove norme in materia di beni culturali introdotte dalla Legge per il mercato e la concorrenza che favoriscono un po' troppo mercanti, gallerie e collezionisti nelle operazioni di passaggio dei beni e compravendite. L'Associazione Urban Experience esplora i territori rilevando le tracce di chi li ha vissuti e attraversati, per rivelare il senso di quei luoghi interpretandone la trama. Il paesaggio è la risultante di un luogo, non è solo un'impronta geologica ma un'autobiografia. Alla ricerca del Genius loci. -
Umorismo e psicoterapia. Quando una risata fa bene
Negli ultimi anni l'umorismo è stato fatto oggetto di un rinnovato interesse da parte della psicologia e della psicoterapia. Già Albert Ellis, uno dei padri fondatori del cognitivismo clinico, ne aveva evidenziato le enormi potenzialità per la clinica utilizzando l'umorismo e il paradosso come pensiero critico per il disputing delle idee irrazionali con lo scopo di trasformare emozioni e sentimenti negativi. Gli ultimi sviluppi del cognitivismo ha accentuato il rilievo che assume il lavoro terapeutico sulla regolazione dei processi al fine di distanziare e relativizzare i contenuti problematici del paziente. Nella prima parte del volume è presentato un inquadramento teorico dell'umorismo, mentre nella seconda sono riportate alcune ricerche empiriche che ne dimostrano l'efficacia per la regolazione delle emozioni e per il miglioramento della metacognizione. Nella terza parte sono fornite con esemplificazioni cliniche indicazioni su come, quando e perché utilizzare l'umorismo nelle varie fasi del processo terapeutico e definiti gli elementi di un programma di psicoeducazione che utilizza il sense of humor per la prevenzione e la formazione. -
Intersessualità e devianza criminale nella teoria del reato
Il volume analizza sotto il profilo antropologico, criminologico, giurisprudenziale e carcerario il concetto di devianza criminale applicato alla comunità LGBTIQ+ nel duplice ruolo di autore e vittima di reato. Avvalendosi di un approccio multifattoriale, il testo vuole sottolineare l'esigenza di dirigere il faro della criminologia sulle cause e le conseguenze del fenomeno criminale all'interno dell'intraspecialismo disciplinare della queer criminology, branca della criminologia di matrice anglosassone ad oggi non ancora adeguatamente rappresentata in ambito italiano. Su queste basi è possibile affermare come la riduzione della ricerca criminologica, all'interno dell'eteronormatività, ponga dei severi limiti nella comprensione dell'esperienza criminale di tutti quei soggetti che solo parzialmente aderiscono alle categorie e ai costrutti della semeiotica tradizionale. Questo volume vuole offrire tanto al ricercatore quanto al professionista una panoramica ragionata e informata circa le azioni che è possibile intraprendere, secondo una prospettiva criminologica, antropologica e legale, in merito alle problematiche di sicurezza e trattamento delle persone LGBTIQ+ all'interno del sistema giudiziario. -
Arando alla terza boa
Accudiamoci con attenzione e seduzione aggraziata, coreografi sinergici. -
«Baby gang» come prevenirle? Guida per genitori, insegnanti, istituzioni
Quando i mass media ci parlano di atti delittuosi efferati compiuti da ragazzi molto giovani, talvolta addirittura quasi bambini, noi restiamo quasi ""tramortiti"""", senza parole di fronte alla ferocia e alla gratuità di questi gesti. Pensiamo che si sia andati a finire """"oltre ogni limite pensabile"""". Il rischio di una simile reazione è quello di relegare questi comportamenti in una categoria, definibile come mostruosa e pertanto distante da noi. Reagendo così ci allineeremmo con la logica repressiva ed emarginante imperante nella cultura del nostro paese. Ma limitarsi a relegare persone e loro comportamenti in categorie con l'etichetta di mostruosità equivale a castrare qualsiasi possibilità di comprensione profonda e multi-sfaccettata del fenomeno necessarie alla prevenzione. La finalità di questo lavoro è quella di ribaltare questa impostazione, nella convinzione che il migliore metodo per contenere l'entità di un problema è conoscerlo per prevenirlo. Il fenomeno delle baby gang, sempre più frequente come fatto di cronaca nera, sarà analizzato da un punto di vista psicologico, sociologico, criminologico e geodetico fornendo indicazioni, anche pratiche, per la sua prevenzione."" -
Le dimensioni della perversione, della manipolazione e del controllo nel lavoro nelle comunità terapeutiche
È confortante costatare il bisogno di confronto con tematiche all'apparenza laterali o marginali del lavoro delle comunità terapeutiche e rilevare, ad una più approfondita analisi, che gueste tematiche spesso non sono affatto secondarie, ma semplicemente hanno subito un processo di minimizzazione o addirittura di negazione, nel pensiero e nelle elaborazioni di chi lavora nelle comunità terapeutiche in psichiatria. Compito di gueste giornate di studio di Montefiascone, sin dalla prima edizione (nel 2018 giungeremo alla settima edizione), è stato operare un lavoro di scavo sul terreno di gueste rimozioni istituzionali, è andare oltre il perbenismo delle buone pratiche, spesso vagamente definite, e metter mano agli interdetti, al non detto istituzionale, che obbligano ad utilizzare il sapere critico sul corpo stesso dell'istituzione: impresa non facile, né tantomeno scontata. Questo l'oneroso tentativo che cerca poi di trovare coerenza in tali pubblicazioni: andare oltre l'ovvio della convegnistica ufficiale ed esaminare con sguardo frontale i problemi nella loro costituzione reale, senza gli infingimenti della retorica. Il rischio nell'affrontare lo spinoso tema scelto era che il meccanismo di negazione istituzionale continuasse a realizzarsi nella stessa giornata di studio spostando il vertice dell'analisi esclusivamente sui pazienti e riproponendo la stessa frattura concettuale che spesso opera in comunità: da una parte il gruppo degli ospiti, dall'altra il gruppo curante, divisi da quel palese meccanismo di scissione che nega la connessione continua, il flusso emotivo inevitabile che lega i destini dei due. Rischio evitato poiché il gruppo di studio di Montefiascone (ormai possiamo definirlo tale) è del tutto consapevole del mandato di questo appuntamento: eterogeneità e atteggiamento critico verso i processi di istituzionalizzazione del pensiero operativo caratterizzano l'identità di queste giornate che vogliono recuperare l'atteggiamento interrogante sull'istituzione del pensiero basagliano unito però ad una seria riflessione psicodinamica sulla clinica e sui processi gruppali. Rischio evitato anche perché la quasi totalità delle relazioni ha ricostruito l'interdipendenza della perversione, della manipolazione e del controllo tra gli ospiti e il gruppo curante ma con un distinguo importante: gli ospiti in guanto pazienti sono nella piena legittimità di portare nel transfert istituzionale questi contenuti nel tentativo di comprenderne successivamente la natura e i risvolti cercando di risolverli, l'equipe curante ha invece la responsabilità di riconoscerli, di gestirli e quindi di non agirli.