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Il sultanato di Erdogan. Cosa resta della Turchia dopo il golpe e la svolta presidenzialista
Nella notte tra il 15 e il 16 luglio 2016 le telecamere di tutto il mondo sono puntate sulla Turchia. Immagini e notizie, sinistre ipotesi e smentite si avvicendano freneticamente ora dopo ora: golpe? Guerra civile? Pretesto per misure autoritarie? Seguono da parte del governo le purghe e una censura senza precedenti, la riforma costituzionale e la svolta presidenzialista, uno tra i referendum più opachi della storia contemporanea. Il tallone di ferro del presidente Erdogan era già noto alle cancellerie europee, eppure questi avvenimenti sembrano strappare il velo di ipocrisia che poggia sui rapporti tra Ue e Turchia. È una dittatura che si è instaurata? Cosa ne è dell'accordo che regola le quote di migranti? Ankara può ancora diventare membro dell'Ue? E le libertà civili? Un saggio e un appello, affinché la ragione di stato non soffochi la ragione sociale. -
Storie fuorigioco. Omosessualità e altri tabù nel mondo del calcio
Raccontare storie di persone, al di là di ogni etichetta: questa è la partita da giocare ogni giorno e in ogni contesto della vita, soprattutto in quegli spazi di aggregazione che diamo per scontati o pensiamo di conoscere sin dalla nostra infanzia. Storie fuorigioco racconta amori, tabù e pregiudizi che si annidano dentro e fuori un campo di calcio, all'interno di una società che fa ancora fatica ad accettare l'amore indipendentemente da chi lo prova e verso chi. Rosario Coco schiera sei racconti che appartengono all'essere umano -, prima ancora che a gay, etero, lesbica, bisessuale, trans - legati da un'unica passione: vincere la partita contro la discriminazione. -
La mia Siria. L'umanità che resiste
Le interviste raccolte in questo libro danno voce a chi ha conosciuto e vissuto la Siria prima e dopo il conflitto, e sono in grado di raccontarla da un punto di vista autentico: quello umano, restituendo colore e togliendo ogni filtro ad un tema ormai fin troppo mediatico e banalizzato. ""Non un saggio, non un romanzo, ma una fotografia a colori che mostra le infinite sfumature di una guerra che sembra non voler finire, di una tragedia umana inimmaginabile, dalle proporzioni immani, dove i colpevoli restano saldi al loro posto e dove i civili inermi pagano un prezzo troppo alto. Il dolore della perdita dei propri cari, della lontananza forzata, del sentirsi impotenti di fronte alla distruzione di monumenti e luoghi simbolo della loro storia e della loro stessa identità""""."" -
Mister D. Il doping e la manipolazione dello sport professionistico
Perché si è fragili pur avendo talento? Le scelte degli atleti sono scelte personali o c'è qualcos'altro dietro? Il doping ha sempre accompagnato il mondo dello sport, falsando l'imperativo di fondo per cui ""l'importante è partecipare"""". Gli atleti vengono spesso manipolati, sottoposti a pressioni, diventano punto d'incontro e di scontro di interessi talvolta a loro ignoti. Mettono così in gioco la loro reputazione, la loro carriera, gli affetti e, non ultima, la loro salute. Dalle scommesse alle manovre delle case farmaceutiche, un percorso segnato da storie di sport, di mafia e di doping, raccontate dalla cronaca e dai loro protagonisti ma anche da altre voci spesso rimaste inascoltate o volutamente sottratte ai riflettori e all'ufficialità."" -
Black mirror. Distopia e antropologia digitale
"Black mirror"""", specchio nero come lo è uno schermo spento in cui lo spettatore si riflette, si vede vedere. È forse questa una delle metafore più calzanti individuate da questa raccolta di saggi che analizzano la serie di Charlie Brooker sotto molteplici punti di vista (sociologico, cinematografico). """"Black mirror"""", seppure con lungimiranza ed esiti talvolta estremizzati, ritrae in modo cinico e drammatico una realtà non troppo distante dall'attuale. Tecnologie quali GoPro sono le antenate dei grain impiantati nel cervello dei protagonisti in più episodi, così come la ricerca disperata di popolarità in rete anticipa sistemi di controllo totalitari fondati sui social network. È la tecnologia cattiva o è la nostra coscienza digitale ad esserlo? Fino a che punto possiamo ritenerci soltanto spettatori di cosa accade al di là dello specchio nero?" -
Dalla parte del torto. Perché vietare la gestazione per altri è un errore
Cos'è la gestazione per altri? Come e dove è consentita? Che legame esiste tra potere e riproduzione? Alessandro Motta mette ordine tra le argomentazioni in campo, analizzandole senza banalizzare la complessità e le contraddizioni di un tema fondamentale per la nostra epoca. Lasciando sullo sfondo teorie reazionarie tornate tristemente in voga, l'autore ci ricorda che libertà, responsabilità e autodeterminazione sono, o dovrebbero essere, principi condivisi e irrinunciabili in uno Stato laico. Un libro dettagliato che risponde con coraggio alle principali domande sul tema, il cui protagonista assoluto è il rispetto per il prossimo. -
Cyberbullismo
Il cyberbullo è colui che compie atti aggressivi, prevaricatori o molesti attraverso l'uso dei nuovi mezzi di comunicazione messi a disposizione dalle moderne tecnologie digitali (sms,chat, email, social network, giochi online), spostando le dinamiche di un fenomeno noto e per lo più circoscritto quale il bullismo all'universo sconfinato della rete. Il suo campo d'azione è, infatti, il cyberspazio: un luogo facilmente accessibile in un mondo continuamente connesso e dal pubblico potenzialmente illimitato, in grado di creare nuove forme di relazione e, al contempo, di offesa. Grazie anche all'utilizzo di testimonianze dirette è possibile approfondire la conoscenza delle nuove variabili in gioco e acquisire strumenti utili a definire, quanto a prevenire, il cyberbullismo e contemporaneamente in grado di individuarne le possibili vittime. -
La lobby dei termometri. Fake news e realismo ingenuo nel mondo del web
Cos'è una fake news? È una leggenda metropolitana? È una bufala? È una balla? Niente di tutto ciò: è qualcosa di diverso da una notizia e qualcosa di diverso da una bugia. A spiegarci le differenze ci pensa Gaia De Martin, che analizza il ruolo dei social guidandoci nel mondo della disinformazione multimediale - in cui le notizie false vengono confezionate ad arte come se fossero vere - e individuando delle possibili soluzioni, nella speranza di salvarci dall'impazzimento generale. A quanto pare l'eccessiva compulsione per la conoscenza e l'estrema facilità di reperimento di notizie e risposte a qualunque tipo di domanda sul web, ha generato non solo una categoria di tuttologi dal sapere enciclopedico, ma anche una discreta schiera di creduloni, convinti che i vaccini provochino l'autismo o che Carlo Cracco condisca realmente un agnello da vivo per esaltarne il sapore durante la cottura; o ancora che esista una lobby dei termometri dagli intenti epidemici. Il web ha raggiunto davvero un'autorevolezza tale da creare l'intorpidimento della nostra facoltà di giudizio? -
Volevo essere orfano. Il Sessantotto raccontato da chi l'ha vissuto
Le interviste di Patrizia Maltese ad alcuni dei più grandi protagonisti di quell'epoca ne descrivono bellezza e contraddizioni. Senza ipocrisie. Marco Boato, Luciana Castellina, Raimondo Catanzaro, Donatella della Porta, Andreina De Tomassi, Lidia Menapace, Tano D’Amico, Loredana Rotondo, Eugenio Finardi, Claudio Lolli, Gianfranco Manfredi, Paolo Pietrangeli, Emanuela Moroli, Chantal Personè, raccontano il loro Sessantotto. -
Ultime ore di Sarah Kane
La voce di Sarah Kane continua a echeggiare dentro e fuori la sua opera, ed è quanto di più vivo possa resistere di un teatro autobiografico, crudo, erotico e che appassiona ancora generazioni di amanti della drammaturgia contemporanea. ""Ultime ore di Sarah Kane"""" è un monologo post mortem, il ritorno su un palco immaginario dove l'autrice inglese ripercorre le cinque ore precedenti al suo suicidio e dove un orologio, un tavolo e un pubblico silente tracciano il racconto di una donna affascinante e intensa, talentuosa e fragile. Francesca Auteri riporta in scena il fantasma di un'artista controversa e discussa, calandosi nel ruolo di un'amante abbandonata, uccisa dalla mancanza d'amore e che solo attraverso la parola può ancora affermare la vita oltre la morte."" -
I libri delle donne. Case editrici femministe degli anni Settanta
Davvero è esistita un'editoria femminista? Davvero può riguardare più di un limitato gruppo di attiviste? E a cosa può servire? Vera Navarrìa, ricostruendo il fervore culturale nato dalle istanze femministe e il ruolo svolto dalle case editrici che «vivevano per un fine ideale, dare voce alle donne, alla loro differenza, alla loro creatività», fa un quadro dell'editoria femminista europea, si sofferma su quella italiana e svela di avere «appreso con stupore che per alcuni anni il mondo ha conosciuto un circuito editoriale diverso che nelle sue spinte più utopiche ambiva a fare da sé, a fare a meno del compromesso con l'editoria ""tradizionale"""", capitalista, """"degli uomini""""."" -
Senza rosa né celeste. Diario di una madre sulla transessualità della figlia
«Ho imparato a mie spese la differenza tra vedere e guardare: ora so che da sempre io vedevo mio figlio ma guardavo mia figlia». È da questa folgorante consapevolezza che ha inizio il racconto di Mariella Fanfarillo, un viaggio a ritroso lungo la sua vita e quella di sua figlia Esther, transessuale coraggiosa, la seconda ad aver ottenuto in Italia l'autorizzazione al cambio anagrafico di sesso senza l'obbligo dell'operazione quando era ancora minorenne. Raggiungere quel traguardo non è stato semplice, ma Esther e Mariella sono sempre rimaste una accanto all'altra, sostenendosi a vicenda e affrontando insieme la violenza - fisica, psicologica e persino burocratica - di un paese ancora impreparato ad affrontare la diversità e forse anche, ancora di più, l'autodeterminazione. Una testimonianza necessaria che «vi farà versare lacrime dolci» (Monica Cirinnà). Una storia vera, fatta di fatica, amore e resilienza. -
Storia di un uomo vescica
Maurizio Beltrami ha trentasette anni, un lavoro che detesta e un’enorme vescica sotto un piede che si nutre dei suoi traumi e che crescerà a dismisura fino a inglobarlo totalmente. Ipocondriaco e scettico, il protagonista di ""Storia di un uomo vescica"""" sarà messo da questa straordinaria condizione di fronte all’importanza di un’esistenza libera da tutte le schiavitù della vita. Fenomenologia di una metamorfosi che rimane annidata insieme alle nostre paure."" -
Ricordi e altre conserve
«Il mio modo preferito di rievocare il passato, il più esaustivo nella restituzione di sensazioni e suggestioni, è il cibo e tutto ciò che ruota intorno all'atto del cucinare. Fa da setaccio: aiuta a selezionare le cose veramente significative e lasciare indietro il resto». Cosa hanno in comune torte americane, zaru udon e conserve di melanzane? Rappresentare culture diverse e poter condividere, al contempo, la stessa dispensa. E se quello che potremmo definire effetto Madeleine di proustiana memoria, il cibo come ricordo, è il punto di partenza di questo libro, ben presto la cucina si rivelerà come qualcosa di molto più articolato. Il cibo è confronto, esperienza, un nuovo modo di viaggiare e conoscere. Un modo per tenere insieme una storia, fatta di memorie, riflessioni, aneddoti, che dalla cucina prende avvio e alla cucina sempre ritorna. Qui non siamo di fronte a un quaderno di ricette in senso tradizionale, né a un'autobiografia gastronomica; piuttosto vi troverete immersi in un lungo racconto che saprà coinvolgere, incuriosire e far riscoprire l'importanza del più quotidiano dei riti: mangiare. -
Buon compleanno Barbie
Barbara Millicent Roberts compie sessant’anni e deve organizzare la sua festa di compleanno. Sarah Jackson, giovane giornalista e influencer di Manhattan, la raggiunge nella sua villa per intervistarla. Ma la dimora è ridotta in rovina, la polvere alberga in ogni angolo, tutto sembra vuoto e spento. L’unica a non mostrare i segni dell’età è lei, Barbie, che per sua natura non invecchia. Eppure qualcosa di rotto in lei c’è, nel profondo, una di quelle cose difficilmente visibili a occhio nudo. Il racconto di Barbie, tra le stanze della casa, rivela un malessere che Sarah Jackson identifica come non molto distante dal suo: vivere nella menzogna, indossare una maschera per adattarsi a una società basata sul consumismo, giocare a essere chi non si è per riuscire a sopportare il dolore di non sentirsi amati. Ma quando il gioco finisce cosa resta? ""Buon compleanno Barbie"""" rappresenta la vita e la difficoltà di vivere ed essere se stessi oggi. Non tutto però è impossibile da realizzare: colpo di scena! a volte basta solo smettere di «giocare» con la propria immagine riflessa per porre fine a un’esistenza che non ci appartiene."" -
Desiderio. Racconti di eros, segreti, bugie
Di cosa è fatto il desiderio? Una domanda che si nasconde dentro i sei racconti scritti da Delia Vaccarello e a cui rispondono sei storie intrecciate all’eros e ai suoi segreti. Uno sguardo sensuale, una carezza accennata, una spalla poco scoperta, un sospiro dietro l’orecchio: tra luci soffuse e ombre voluttuose, l’autrice indaga la dimensione erotica dei complessi personaggi di ""Desiderio"""". Racconti di eros, segreti, bugie, proiettando la narrazione oltre il corpo e abbattendo i tabù che lo censurano, con l’intenzione di rendere esplicito – non volgare – il sesso. Non importa se questo avvenga tra uomo e donna, uomo e uomo, donna e donna. L’argomento unico che unisce questi racconti è l’essere umano, l’amore e il suo mistero. L’essere umano nudo e fragile. Erotico."" -
Camorra Ink
Don Antonio Barracano tiene in ordine il quartiere. Protegge, istruisce, condanna e assolve una rete di delinquenti che sguazzano nel rione. Dirime le controversie. Pericle Scalzone, invece, di mestiere fa il culo alla gente. Non fa molto male, ma d’altronde lui non deve far male. Deve svergognare. Umiliare. Mortificare la dignità. Strozzare la virilità. Chi comanda a Napoli? Chi sono i camorristi? Sono i guappi letterari ottocenteschi, eroici, piacenti e teatrali, che mettono le cose a posto, oppure i camorristi che spremono il sangue dai pidocchi, le belve feroci che uccidono senza motivo descritte da Saviano e dalla letteratura a partire dagli ultimi decenni del Novecento? -
Liberaci dai nostri mali. Inchiesta nelle carceri italiane: dal reato al cambiamento
Un cancello arrugginito si apre. Una giornalista armata di taccuino e coraggio attraversa i corridoi di una casa di detenzione e si mette in ascolto. Si siede, non giudica e assorbe, tra pentimento e dolore, le storie di sette detenuti che hanno attraversato un personale processo di redenzione. Katya Maugeri indaga le vite dietro le sbarre di chi, oltre agli errori commessi e l’etichetta di «carcerato», rimane un essere umano. Non c’è assoluzione nelle riflessioni dell’autrice: nelle sue «ore d’aria» annota le sue emozioni di intervistatrice e riesce a raccontare le difficili condizioni psichiche di chi ha commesso un reato, e di chi, fuori da una cella, ha lasciato rimpianti e sogni. Liberaci dai nostri mali non è solo un’inchiesta: è il racconto di una realtà di cui bisognerebbe avere coscienza, superando sbarre, muri e pregiudizi. -
Tangere. Manuale di base per l'apprendimento del tango
Gianpiero Galdi, tanguero di fama internazionale, ha creato un percorso didattico in grado di fornire tutti gli strumenti teorici e pratici per la comprensione del linguaggio del tango, attraverso nozioni fondamentali sulla tecnica e sui passi – dalla «connessione» alla «camminata», dall’«abbraccio» fino al «boleo». In questo manuale sono stati schematizzati tutti i possibili movimenti, raggruppati in grandi «famiglie» dinamiche. Inoltre è stata appositamente dedicata una sezione allo svolgimento degli esercizi pratici che vi permetteranno di apprendere e affinare le abilità coordinative ed espressive di uno dei balli più passionali del panorama della danza. Tangere vi guiderà verso un’esperienza affascinante che abbraccia emozioni e creatività; un mezzo di comunicazione fisico che si è sviluppato come vera e propria arte sociale. -
La realtà non è per tutti. Voci dalla legge Basaglia quarant'anni dopo
Nel 1978 la legge Basaglia prevedeva la chiusura dei manicomi. Quarant'anni dopo, la riforma è realmente compiuta? Lo psichiatra D’Elia prova a darci una risposta, partendo dalla propria esperienza: da laureando viveva con fastidio l’atteggiamento di disprezzo e indifferenza del suo primario ospedaliero nei confronti dei pazienti. Tutto il contrario di ciò che avrebbe voluto Basaglia, morto troppo presto per vedere i risultati della propria rivoluzione; non del tutto attuata e non da tutti accettata e assimilata.