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99%. Banche, multinazionali, partiti vs cittadini
Dal 2016 l'1% della popolazione più ricca del pianeta gode di un patrimonio maggiore del restante 99%. Mai nella storia dell'uomo si è avuta una tale polarizzazione delle ricchezze perché mai nella storia dell'uomo si sono avuti simili grumi di potere che hanno interrotto il processo democratico. Poche famiglie controllano l'industria agroalimentare, i mass media, la moneta e la politica. Una politica che si limita a recitare il mantra del pensiero unico mercantilista invece di rappresentare i cittadini. Nell'inconsapevolezza generale siamo giunti ad un bivio storico di grande importanza. Il terrorismo, l'immigrazione, la crisi ambientale e la disoccupazione sono tutti fenomeni legati tra loro. Occorre voltare pagina. Introduzione di Vandana Shiva. -
Educazione diffusa. Per salvare il mondo e i bambini
L'educazione diffusa potrebbe governare la prossima transizione da una società della frustrazione a quella del benessere. Noi non siamo più abituati a vedere bambini che non siano confinati in luoghi speciali, sotto vigilanza. Abituare i bambini anno dopo anno alle leggi della passività, del premio e della sanzione, della competizione, della minaccia, della dipendenza li renderà assoggettati, sudditi. Ci ha reso assoggettati, sudditi. Almeno in parte. Oggi c'è un fermento speciale nella società. C'è chi pensa e pratica nuovi modelli produttivi, dall'economia circolare alla share economy, modelli energetici diffusi, ecologici e distribuiti, nuove forme di trasporto collettivo e condiviso, di diffusione e produzione del sapere e dell'informazione. In questo libro si respirerà un pezzo della rivoluzione culturale che emerge a sprazzi in Italia e nel mondo nei modelli virtuosi in campo didattico, pedagogico e formativo. -
Barabba. Un'ipotesi
Certo questo non è un libro per tutti, ma mi basta che ciò che scrivo possa essere, per menti libere da dogmi ed imposizioni confessionali, di stimolo ad una riflessione e ad una ricerca interiore: forse la verità sta dentro di noi, ben nascosta e soffocata dal fatto che, nei secoli, il potere costituito ha confuso e a volte impedito, anche con la violenza, l'intimidazione ed il sopruso, che il pensiero di ognuno si sviluppasse nella ricerca e nella libertà. (Auro Capone, dalla postfazione) ""Il razionalismo ateo non soddisfa più i bisogni della psiche umana: occorre una nuova religiosità.""""(Marie Louise Von Franz (1915-1998 psicoanalista, allieva di C.G.Jung)"" -
Il migliore amico-Il giorno più degno
Due racconti intrecciati fra loro, del tempo di scuola, quando il dovere prevaleva sui diritti e il posto in banca sembrava, per alcuni, più una iattura che una sicurezza. -
Nabad. Storie e pensieri di un anno nel Corno d'Africa
"Guardavo l'orizzonte e mi sentivo confuso, a disagio. Mi attraversavano brividi d'irrequietezza, d'insoddisfazione, come se cercassi qualcosa d'inafferrabile, di sfuggente; sentivo dentro di me un desiderio agitato crescere, e diventare ingombrante, fino a non darmi pace. Volevo partire per l'Africa..."""" Un mosaico di racconti, emozioni, sapori intensi, profumi e speranze composto a Gibuti, un minuscolo Stato del Corno d'Africa rinchiuso tra Somalia, Etiopia ed Eritrea. Ricordi di un anno vissuto in questo Paese, incendiato dal sole dell'equatore. Dedicato a tutti coloro che portano dentro al cuore il sogno dell'Africa." -
Essere andato
Luca Imberti è nato nel 1950 a Milano, dove esercita la professione di architetto. Ha vissuto anche in Liguria, una terra a cui è profondamente legato; per alcuni anni a Firenze, ad Algeri e attualmente a Pavia, dove abita con la famiglia. Ha scritto articoli e saggi su temi connessi all'urbanistica, all'ambiente e al territorio, collaborando a riviste e pubblicazioni di carattere tecnico. Questo è il suo primo romanzo. -
Da Quarto al Volturno e noterelle d'uno dei mille
Negli ultimi trent'anni di vita Abba si adoperò generosamente per far conoscere le imprese e i personaggi del Risorgimento non solo nelle cerimonie alle quali era invitato come oratore ufficiale, ma anche con numerose opere scritte in particolare per il popolo e per i più giovani, come l'antologia Uomini e soldati, Letture per l'esercito e per il popolo (1890) e Storia dei Mille narrata ai giovinetti (1904). Quanto più tempo però era trascorso dalle imprese garibaldine, tanto più era aumentato in Abba il risentimento per la progressiva indifferenza delle autorità nei confronti di quanti al seguito del Generale avevano combattuto e si erano sacrificati: questi spunti polemici saranno accentuati nei suoi ultimi scritti: da Vita di Nino Bixio (1905) a Cose garibaldine (1907) alle postume Pagine di storia (1912-13). -
La strada di terra rossa
Il volume raccoglie le e-mail scritte da Francesca Pezzolo ad amici e familiari nel periodo trascorso a Gatare come medico volontario fra il 20 settembre 2009 e il 29 giugno 2010. È la storia di un'esperienza di vita compiuta in uno dei paesi più piccoli e dimenticati dell'Africa, il Rwanda (""il paese dalle mille colline""""); più precisamente nello sperduto villaggio di Gatare, che ospita una Missione di suore e un piccolo Centro di Salute in cui lavorano otto infermieri senza il supporto di alcun medico. Sono lettere sorte per il bisogno interiore di annotare e condividere fatti ed emozioni: alcune scritte velocemente; altre nate durante lunghe ore di solitudine; molte interrotte da richieste di intervento da parte degli infermieri di guardia al Centro di Salute. Una sorta di involontario """"diario in pubblico"""", che merita di essere conosciuto e amato."" -
La gemella ritrovata
Attorno a un lungo colloquio di addio tra i due protagonisti, si svolge il racconto di una strana, piuttosto inconsueta relazione sentimentale e della sua inevitabile conclusione. La storia, di fantasia, è animata da diversi contrappunti che riguardano i ricordi di infanzia e di gioventù dell'autrice e dei suoi viaggi. La gemella ritrovata è la parte allegra, desiderosa di libertà che è in ogni donna e che spesso è relegata nel buio dell'infame buon senso e delle banalità mistificatrici. -
La prova della fame
"La prova della fame"""" si configura come un esplicito affresco pacifista sin dalle prime pagine, segnate dall'assenza di rivalità tra i soldati di eserciti nemici. Tuttavia la situazione dell'autunno del 1939 induceva a una tragica premonizione: Questo immane flagello che gli uomini hanno voluto non li farà rinsavire; è chiaro che la fine di questa guerra e la pace che la seguirà non saranno che il semenzaio di altre guerre future, e già il cuore a pensarle ne trema. Carlo Pastorino sentì il bisogno di lasciar trascorrere molti anni prima di decidersi a fornire la propria testimonianza sulla enorme e spaventevole carneficina della guerra e sulla dura prigionia che soffrì. Così solo nel 1939 """"La prova della fame"""" fu pubblicato, non senza qualche difficoltà, presso una piccola casa milanese, che ne fece due edizioni di 1000 copie ciascuna. Le due edizioni, accompagnate da giudizi molto lusinghieri della critica e da un buon successo di pubblico, andarono esaurite e nel 1943 la SEI ristampò il libro. Nel 1954 ancora la SEI fornì un'ulteriore edizione, ampliata e definitiva; ed è quella che abbiamo seguito in questa nostra ristampa, attentamente curata da Maria Teresa Caprile." -
Sestri Levante, che delitto!
Con questo suo primo libro l'autrice descrive lo tsunami che ha devastato l'estetica cittadina negli ultimi trenta anni, mutilandone la naturale vocazione turistica. L'amore filiale per il paesaggio e la città è profondo nello sguardo attonito di chi stenta a credere che un simile delitto sia avvenuto, nutrendo il soffocato desiderio che ormai tutto appartenga al passato. -
Tutti i giorni
In 'Tutti i giorni' Descalzo parla della propria esperienza in termini addirittura lirici: metallica poesia di guaiti, rullii [...]; una anestesia ignota ai liberi, fatta di sforzi e di ricerche, di fatiche e di costanti vittorie quotidiane. Dopo la sua apparizione, il romanzo fu seguito da un grande successo di critica e il corollario della buona accoglienza riservatagli fu la sua inclusione nella rosa dei finalisti del premio Bagutta del 1951, dove giunse addirittura al ballottaggio con un libro, Pantheon minore, del quale era autore un suo sincero estimatore ma di lui ben più noto e potente: Indro Montanelli. L'autodidatta operaio era dunque entrato a far parte del mondo letterario italiano; ma solo pochi mesi più tardi, il 13 settembre 1951, si concludeva all'improvviso la vita di questo scrittore che ha saputo raccontare, in pagine ancora oggi coinvolgenti, le emozioni profonde di un uomo che credeva nella bellezza della parola scritta come riscatto dalle ingiustizie e dalla umiliazioni che pure avevano segnato se non tutti i suoi giorni certo gran parte di essi."" (dal saggio introduttivo di Francesco De Nicola)"" -
Sestri Levante. Biografie non autorizzate
Per un capriccio della natura Sestri ha il proprio centro sospeso e spencolato un poco oltre il confine: come un unico frutto pendente oltre il muro dell'orto, affacciato sul più misterioso e inafferrabile altrove, il mare. Per forza un posto del genere secerne esseri bizzarri. E infatti Sestri produsse e nutrì (abbastanza male in genere) gente che, come il mare e il serpentino, come le acciughe o le foglie degli ulivi, emanava dalla propria barbarie bagliori che oggi possiamo interpretare come lampi di un genio salmastro e d'una scontrosissima poesia. Di loro e delle loro bizzarrie qui si narra; ma anche delle pietre che calcarono ed eressero. Dapprima meravigliosamente; da un certo momento in poi disastrosamente. -
Italo Zetti, i colori del mare e il segreto dell'Isola
Italo Zetti ha svolto la massima parte della propria attività artistica come xilografo; e come xilografo è soprattutto noto e ammirato. Ma in cuore gli urgevano i colori. Tra le molte sfide che l'incisore deve affrontare, formidabile è quella di dover annullare tutti i colori del mondo o, meglio, trascenderli nelle sfumature d'uno solo, evocarli nelle mute modulazioni della luce. Chi conosca l'opera di Zetti sa con quanta sapienza l'artista sia riuscito, con questa orgogliosa povertà, a conseguire risultati altissimi. Ma a Sestri Levante tutto cambia. I colori esplodono, capiscono di poter essere protagonisti del vero; e Zetti si diverte: di volta in volta li lascia liberi di sfogare la loro vitalità: si fa trasportare e ne segue, curioso, le evoluzioni e i capricci; o li costringe in strutture e geometrie nelle quali peraltro si contengono a stento. Zetti ha abitato di fronte all'Isola di Sestri: a ogni ora del tempo il suo sguardo ha incontrato la sfida - no: la provocazione - che la sfuggente meraviglia di questo scoglio di curve femminee costituisce; e in due anni, fra 1973 e il '75, dedica alla sfida 17 stupefacenti acquerelli; e poi si dedica ai sassi, all'acqua, a tutti gli elementi. L'allegra partita che Italo Zetti gioca con il segreto dell'Isola ricorda alla lontana la feroce scommessa di Claude Monet con la cattedrale di Rouen; ma la ricerca di Zetti non ha nulla di tormentoso; al contrario, è un'avventura intellettuale e artistica profonda. -
La bugia vera di Luciano
Luciano di Samosata, in polemica con certi scrittori del suo tempo (II secolo d.C.), che somministravano ai lettori panzane travestite da verità, scrisse un racconto pieno di avventure paradossali e fantastiche e lo chiamò ""Una storia vera"""". Vi descrisse un viaggio sulla luna, guerre tra le stelle, i re della luna e del sole, animali bizzarri e banchetti irritanti che emanavano un profumo appetitoso, ma lasciavano le persone a pancia vuota e con l'acquolina in bocca. Maria Grazia Bajoni, affascinata dal racconto, che è all'origine di molte letterature, lo ha ridotto e reso adatto alla lettura dei bambini. Che hanno così la possibilità di godere della scanzonata fantasia e della vivacità di spirito di uno dei maggiori scrittori di tutti i tempi. Età di lettura: da 8 anni."" -
Una rosa di donne. Madri/figlie
Ci sono tante donne la mattina presto per le vie della città, camminano veloci, con una meta ben precisa, sembrano fiere della propria femminilità, sono tutte bellissime, fantastiche, il mondo è loro. E in cielo c'è tanta luce. Sono parole della protagonista del primo racconto di Una rosa di donne, una visione augurale, felice di una realtà nuova, dove le donne padrone della loro identità e dignità sono libere di amare, essere riamate, rispettate nei rapporti umani e di lavoro. I racconti di Una rosa di donne ci dicono come questo mondo nuovo della donna sia tuttora dolorosamente lontano. Con fine sensibilità femminile e una scrittura leggera, che lega e rende scorrevoli le diverse storie come quadri di un'unica rappresentazione, l'autrice ci parla della condizione della donna in modo originale, fuori dagli schemi di un facile, scontato femminismo. Raccontando semplicemente la vita quotidiana, gesti, parole, sentimenti, comportamenti, fatti, alcuni momenti drammatici, qualche spunto esilarante, all'interno dei rapporti famigliari. Una rosa di donne sottomesse, maltrattate, abbandonate, sofferenti, impaurite, insicure, figlie, fidanzate, mogli di uomini sbagliati. -
La miniera di Monte Loreto. Storia di un'impresa industriale e di un un territorio
"Un saggio di storia locale che per le caratteristiche dell'oggetto trattato e per la metodologia di studio travalica l'interesse locale. La storia qui raccontata è un'avventura mineraria ricca di colpi di scena, di inventiva, di protagonisti umili o famosi, di fortune e di sfortune, di guadagni, di fallimenti, di compagnie straniere di alterna affidabilità, senza dimenticare, come nei migliori feuilleton, la scoperta dell'oro. In mezzo alle vicende dei gloriosi imprenditori (ma non sono quasi mai vincenti), in mezzo alle storie dei minatori/contadini (storicamente invisibili... o quasi), emerge la quotidianità della comunità di villaggio (che si consolida e sopravvive).""""" -
Il maestro svelato. Bulgakov riemerge dalla Lubjanka
Scusi, non ci credo, non può essere, i manoscritti non bruciano, disse Woland, il diabolico protagonista di Il Maestro e Margherita, quando il Maestro gli confessò di aver bruciato il suo romanzo. Nel suo capolavoro Bulgakov descrive l'incenerimento del romanzo del Maestro con le stesse identiche parole che aveva usate per raccontare la distruzione dei suoi Diari, quando gli furono restituiti dai Servizi segreti. Per fortuna, gli Organi ne avevano fatto una copia che giaceva soffocata dalla polvere in attesa che le tetre sbarre della prigione si aprissero per ridare la Parola agli intimi pensieri dello scrittore. -
Il mio diario di guerra (31 marzo-17 novembre 1915)
Ciò che caratterizza il libro, oltre al fatto di essere uno dei pochissimi diari che, pubblicato quasi un secolo dopo la sua avventurosa stesura, descriva i primi mesi di guerra, è anche la sua chiarezza e concisione: in poche, ma densissime pagine, Gaione offre un sunto esemplare del conflitto, descrivendo con pochi tratti la partenza per il fronte, i balli e le cene organizzate per tenere alto il morale dei soldati, le massacranti marce forzate, l'incontro con i profughi, la vita in trincea e negli accampamenti, la fame, il freddo, il fango, il colera, le urla di dolore dei feriti, i resti dei soldati sparsi sul terreno, l'odore insopportabile dei cadaveri e, in un crescendo drammatico, ""l'orribile bellezza"""" di un'intera montagna che sotto le bombe incendiarie prende fuoco, mentre, tra le fiamme e il fumo denso, le granate e gli schrapnel """"squarciano, dilaniano, mandando a brandelli i soldati colpiti"""". Gaione ha una notevole capacità di suscitare immagini fortemente suggestive, con un taglio quasi cinematografico e uno stile che, privo di ogni artificio retorico o ampollosità tardo-romantica, risulta sorprendentemente attuale e moderno."" -
Sestri Levante colori e storie
Dipinti di Daniele Portaleone. Testi di Daniele Portaleone, Natalino Dazzi, Vinceenzo Gueglio, Carlo Bo, Giovanni Descalzo, Wanda Tucci Caselli e Marzio Meschi.