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La strangolatrice veneziana
Che diritto abbiamo noi di uccidere? Di quanti colori può brillare il vetro? L'uomo è un assassino per natura? Qual è la formula segreta? Leda è in una casa grande, dalle pareti color oro e dal soffitto celeste senza nuvole. La sua pelle è già calda e dall'interno le viscere ribolliscono. Le sue dita si sfaldano, poi le mani, le braccia, il volto. Viene a far parte di un unico fluido cristallino che cola sul pavimento e ristagna prezioso in una pozza trasparente. Leda è il suo desiderio realizzato. È pura, splendente, rifulge. Lei è vetro. -
La dolce vita
In occasione dei 50 anni dall'uscita del film di Federico Fellini ""La dolce vita"""" la casa editrice Edizioni Sabinae, nella collana di cinema italiano, pubblica un saggio di padre Angelo Arpa che ripercorre il """"pandemonio politico e religioso"""" che il film suscitò nell'Italia degli anni Sessanta. Una testimonianza unica e straordinaria quella di Angelo Arpa che frequentò ed ebbe come amico Federico Fellini per oltre quarant'anni. Arpa, padre gesuita, conobbe Fellini al Festival di Venezia del 1954 per poi accompagnarlo lungo tutta la sua carriera artistica fatta di successi, premi Oscar e molte insidie dovute alla morale e alla società che stava cambiando. La testimonianza di Angelo Arpa è preziosa perché non solo analizza i fatti, ma svela molti retroscena finora inediti visti da chi all'epoca era nei """"poteri"""" vaticani e della politica italiana. """"La dolce vita"""" rimane un capolavoro artistico ed uno spartiacque nella modernità europea."" -
Il salvatore. I 7 demoni reggenti. Vol. 3
Dopo i primi due volumi della saga horror fantasy ""I 7 demoni reggenti"""" Tamara Deroma torna in libreria con l'ultimo capitolo. Ancora più avvincente dove le sorti dei protagonisti trovano il loro epilogo. Bene o Male. Sei pronto a schierarti?"" -
Il diario proibito di Adamo & Eva
La storia si svolge in un elegante appartamento del quartiere Parioli di Roma dove, in una gradevole notte di primavera, un gruppo di amici s'incontra e comincia un originale gioco di società che mette in discussione le trame delle più importanti opere letterarie del mondo. Uno dei dieci invitati, cinque uomini e cinque donne dai nomi stravaganti, sorprende tutti annunciando d'essere in possesso di un misterioso manoscritto, firmato in prima persona da Adamo ed Eva. Si tratta di un diario, in cui i due protagonisti raccontano la loro versione dei fatti in una forma alquanto disinibita ma, nella sostanza, tesa a conciliare la versione biblica con le più ardite teorie evoluzionistiche. La cena, le scabrose rivelazioni del manoscritto e le reazioni che esse scatenano tra i convitati, costituiscono il cuore di questo libro. Un cuore che tenderà a catturare anche il lettore che si ritroverà, prima o poi, a dialogare anche lui con gli altri ospiti e, soprattutto, con Adamo ed Eva. -
Pop film art
Volume d'arte sul fenomeno artistico della pop art nel cinema a cura di Steve della Casa (presidente Film Commission Piemonte) e Dario Edoardo Viganò (presidente Ente dello Spettacolo), prefazione di Vittorio Sgarbi. Pop film art si occupa delle contaminazioni e i dialoghi visuali fra il fenomeno artistico mondiale nato sul finire degli anni Cinquanta e il cinema. In particolare ci si concentra sul cinema italiano, corredando un vasto apparato iconografico di oltre cento sessanta immagini di grande formato con saggi e interventi di autorevoli studiosi di cinema e di arte. -
I falò dei saraceni. Le avventure di un giovane archeologo errante nell'Asia
Il protagonista di questo romanzo semi autobiografico è un giovane poco più che ventenne, diviso tra l'entusiasmo per la ricerca archeologica e il richiamo irresistibile degli immaginari falò che lo attirano verso altre e rischiose esperienze. La vicenda, ambientata nell'Anatolia orientale degli anni 60, pone il giovane di fronte a un bivio esistenziale sul quale sembrano riflettersi specularmente due contrapposte storie sentimentali. Ne sono protagoniste una focosa ragazza turca, poco più che bambina e una bella e indecifrabile studiosa italiana. Intorno a loro si muove una eterogenea squadra di archeologi, incaricata di scoprire cosa si celi sotto la superficie di una enigmatica collina artificiale. Quando irrompono sulla scena due improbabili amici cineasti il racconto si trasforma in una martellante serie di avventure e disavventure, dietro alle quali emerge il problema dell' irredentismo delle popolazioni kurde. -
La mia dolce vita. Il grande cinema da Fellini a Troisi e Benigni
Una testimonianza d'eccezione raccontata in forma di intervista da colui che ha contribuito a ""lanciare"""" oltre duemila film in tutto il mondo, iniziando la sua carriera come capo ufficio stampa alla Cineriz nel film di Federico Fellini """"La dolce vita"""". Ha """"lanciato"""" molti dei film dei maggiori registi italiani. Fra gli altri: Luchino Visconti, Pietro Germi, Francesco Rosi, Marco Ferreri, Giuseppe Tornatore, Massimo Troisi, Gabriele Salvatores, Carlo Verdone e Roberto Benigni."" -
Genova centro storico. Itinerari a piedi in città. Trekking urbano a Genova, la superba repubblica marinara
Un museo diffuso tra arte, paesaggio, profumi nella capitale medioevale del mediterraneo. -
La scrittura epistolare nell'Ottocento. Nuovi sondaggi sulle lettere del CEOD
Da sempre riconosciuti come fonti di primaria importanza per la ricerca storica, gli epistolari sono ormai stabilmente utilizzati anche dagli storici della lingua come strumenti per la ricostruzione di uno scritto medio, a metà fra l'elaborazione letteraria e l'espressione colloquiale e familiare. Il portale ceod (Corpus Epistolare Ottocentesco Digitale: www.unistrasi.it/ceod), inaugurato nel 2004, è stato recentemente ampliato e allo stato attuale offre a studiosi di diversa formazione (storici, italianisti, linguisti) un archivio di circa 1.300 lettere, quasi interamente inedite, interrogabili on line con modalità di ricerca avanzate. Gli scritti documentano una notevole escursione, negli argomenti, nella provenienza geografica e nel livello socioculturale degli scriventi. Il volume raccoglie gli interventi d'argomento ottocentesco presentati nell'ambito del convegno Archivio Italiano Tradizione Epistolare in Rete. Indagini sulla storia e sulla tipologia della lettera, tenutosi all'Università degli Studi di Pavia il 3 e 4 ottobre 2008 -
Tra speranza e paura: i conti con il 1789. Gli scrittori italiani e la rivoluzione francese
Tra speranza e paura affronta le reazioni degli intellettuali italiani alle giornate del 1789, e qualche volta oltre. L'oltre è un'eccezione, che però ci permette di vedere come siano stati vissuti in Italia quelli che secondo alcuni sono stati gli sviluppi della rivoluzione stessa, vale a dire i movimenti di Napoleone nel nostro paese e in Europa: secondo altri, non ultimo Foscolo, le campagne napoleoniche in Italia segnano invece la fine dell'utopia rivoluzionaria e lo svelamento dell'essenza stessa di princìpi che, presentandosi come palingenetici, finiscono per creare un mondo peggiore di quello che si voleva distruggere. Per dare un'idea delle reazioni a quegli eventi abbiamo preferito far parlare direttamente gli scrittori, i poeti, gli studiosi, quel che si dice gli intellettuali italiani. Si è cercato di lasciare quanto più possibile intatti i passi in cui gli scrittori affrontano la rivoluzione, pur essendo questo libro non un'antologia, ma un'indagine sorretta massicciamente dai testi originali. -
Forme e figure dell'alterità. Studi su De Amicis, Capuana e Camillo Boito
L'autrice compie una ricognizione sul tema dell'alterità nella narrativa italiana del secondo Ottocento attraverso lo studio di tre autori solitamente ascritti a sfere letterarie e ambienti culturali diversi. Il saggio evidenzia come i tre scrittori manifestino un medesimo atteggiamento polemico nei confronti delle tradizioni consolidate. Così De Amicis si rivela capace di operare un radicale cambiamento assiologico fin dal suo esordio letterario, e Capuana giunge a significative innovazioni metodologiche e generiche proprio nel percorrere vie alternative alla soluzione positivistico-realistica. In quanto a Boito, nonostante il carattere di puro divertissement assegnato alla sua attività scrittoria, l'analisi di talune sue novelle individua l'uso di strategie narrative mistificatorie e ironiche allora del tutto inedite. Nei rispettivi trattamenti della tematica presa in esame, i tre scrittori contribuiscono a tracciare il solco che porta ai risultati novecenteschi di Pirandello, Svevo e Tozzi. -
Auctor in fabula. Un essai sur la poétique de Tabucchi
Questo libro è un saggio di poetica testuale che dall'analisi delle singole opere di Antonio Tabucchi elabora una teoria dell'interpretazione e una teoria del romanzo. La poetica dell'autore conduce alla concezione di un universo totale della narrazione: universo di forme e figure del ""gioco"""" (nelle sue varie implicazioni e configurazioni) e universo di una soggettività creatrice riconosciuta come il vettore di un'interpretazione retorico-etica del testo letterario. Fondata sul riconoscimento di una tensione etica inerente all'atto stesso della fabulazione, la percezione del racconto finzionale come «favola critica» (esistenziale, o persino metafisica) si basa su una prassi interpretativa che attraverso l'analisi formale reperisce nella struttura del testo la manifestazione di un «ethos»: un mondo virtuale dove sono in gioco valori (o disvalori) in relazione al mondo concreto della vita. L'intenzionalità metatestuale della poetica di Tabucchi consiste in una riflessione sull'essenza «equivoca» dell'esistenza, sull'enigma dell'essere e dell'identità. Esaminando il rapporto tra realtà e finzione, verità e apparenza, letteratura e vita, l'opera di Tabucchi si qualifica come meditazione sulla problematicità dell'io e del mondo che lo circonda, sulla «debolezza ontologica» che contraddistingue l'uomo della postmodernità, e che trova un suo riflesso nelle modalità «deboli» della narrazione."" -
«Di là dal fiume e tra gli alberi». Il paesaggio del Rinascimento a Venezia. Nascita e fortuna di un genere artistico (secoli XV-XVII)
Il volume affronta il tema della nascita e dell'affermazione del paesaggio nell'arte a Venezia e nel Veneto tra il XV e il XVII secolo. A questo argomento è stato dedicato un convegno tenutosi nel quadro delle annuali giornate di studio della Renaissance Society of America. Gli atti che ne risultano raggruppano otto saggi, frutto di nuove ricerche che ruotano intorno alla fortuna del genere paesaggistico nel Rinascimento e alla sua accoglienza artistica e critica anche al di là dei territori della Serenissima. Tra le opere analizzate ci sono quelle di Giovanni Bellini, Giorgione e Tiziano. Natura e ideale sono le componenti essenziali di un vasto panorama di dipinti, disegni e incisioni in cui le evocazioni arcadiche a volte si associano a quelle del sonno e dei sogni. I motivi iconografici ispirati alla natura sono analizzati per le loro implicazioni simboliche, le suggestioni letterarie o alla luce del contesto sociale e intellettuale. Un'attenzione particolare è data inoltre al Concerto campestre di Tiziano, opera emblematica del genere, alle interazioni tra la produzione lagunare e fiamminga del Cinquecento e al fascino straordinario che la poesia del paesaggio veneto ha esercitato nei secoli successivi. -
Conflict and regional integration between Pakistan and India. An inquiry into the economic gains and the «peace dividend» from SAFTA
Ottenuta l'indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1947, India e Pakistan sono divenuti stati sovrani, lungo una linea di partizione che ancora oggi è contraddistinta da una frattura militarizzata tra due sistemi opposti l'uno all'altro. Questo libro ripercorre l'evoluzione del rapporto tra violenza interstatale e scambio commerciale tra i due paesi, sulla scorta di un modello gravitazionale del commercio internazionale che stima l'influenza della guerra sul commercio bilaterale tra il 1948 ed il 2000. Lo scontro militarizzato ha depresso significativamente gli scambi economici tra i due vicini, riducendo i volumi potenzialmente commerciabili in misura superiore al 400%. La diplomazia commerciale, tramite la formazione di sistemi di preferenza regionale per la riduzione reciproca delle barriere tariffarie, potrebbe costituire un contraltare ottimista rispetto al futuro delle relazioni tra i due paesi, come indicano i guadagni stimati di India e Pakistan a seguito della implementazione dell'accordo Safta (South Asian Free Trade Area). Tuttavia, tanto la ridotta entità di tali benefici, quanto la loro natura, che è condizionata dalle tensioni nei rapporti di sicurezza, implicano sfide non indifferenti alla costruzione della pace attraverso il commercio per i due maggiori stati del sub-continente. -
«Nel ghiaccio e nella tenebra». Paesaggio, corpo e identità nella narrativa di Beppe Fenoglio
Da Omero a Steinbeck, dall'""Orlando furioso"""" al """"Paradise Lost"""", dalla poesia visionaria di Hopkins ai racconti di Maupassant fino al western: Beppe Fenoglio, lettore onnivoro, appassionato frequentatore del cinematografo, osserva la tecnica diegetica del grande schermo, divora romanzi, opere teatrali e poetiche, talvolta le traduce. E come in un puzzle ricompone un nuovo e originale disegno, fatto di una lingua speciale, di un paesaggio non inventato eppure straordinario e inedito nella nostra letteratura, che restituisce una nuova identità partigiana, che garantisce e fissa un ordine differente da quello reale, o meglio da quello perduto nella tragica contingenza del momento storico. L'autrice guarda all'opera fenogliana nel suo complesso, affrontandola da diversi punti di vista: tematico, strutturale, linguistico, intertestuale, procedendo al raffronto dei testi pure nelle loro successive evoluzioni stilistiche e semantiche. L'analisi si rivolge in modo particolare al trattamento del paesaggio - sempre chiamato in causa dalla critica, ma raramente oggetto di specifici studi: la sua dimensione epica, la sua funzione narratologica ed ermeneutica, il suo imprescindibile concorso, insieme con la rappresentazione del corpo, del passo, della cinestesi, alla definizione di un'identità di partigiano e di uomo nuovo."" -
Il senso del tempo in Giacomo Leopardi
Nonostante la sterminata bibliografia sull'opera e sul pensiero di Giacomo Leopardi, non molto è stato scritto su un tema tanto specifico quanto cruciale della sua riflessione, quello del tempo. Anche se lo ""Zibaldone"""" definisce il tempo """"uno accidente delle cose"""", un puro nome che non ha un'esistenza indipendente se non nel nostro intelletto, in Leopardi il senso del tempo s'intreccia alla riflessione storica, filosofica e linguistica su presente e passato, ai motivi poetici ed esistenziali della memoria, della rimembranza, della morte, del vago e dell'infinito, intessendo del proprio filo la complessa trama di tutta l'opera del grande poeta recanatese. La miscellanea vede la partecipazione di studiosi di varia provenienza e formazione, presentandosi come una riflessione interculturale tra Danimarca e Italia, affrontata nelle sue varie declinazioni, con punti di vista e approcci disciplinari diversi. Saggi di Hanne Jansen, Steen Jansen, Ole Jorn, Paola Polito e Antonio Zollino."" -
Casanova. L'eroe libertino e il teatro dell'autobiografia
Lontano dall'interesse divulgativo per il Casanova seduttore, Pieri analizza il ruolo dell'intellettuale inserendolo nel gran teatro della modernità pre-illuminista e illuminista. Nella sua opera Casanova spesso ordisce una trama fitta di eclettismi disciplinari conformi ai gusti arditi dell'epoca, come in ""Histoire de ma vie"""", metafora testuale di un mito personale che l'avventuriero della penna elaborò in accordo col canone settecentesco dell'autobiografia. Discutendo la funzione ideologica dell'amour-propre, con cui Casanova autorizza la lettura delle sue memorie come un'avventura limpidamente cinica dello spirito libertino, lo studio discute la ricorrente contrapposizione all'opera di Rousseau e Voltaire, e l'adesione a un'idea moderna di autobiografia, in quegli anni ripresa anche da Alfieri. Adottando una tecnica del racconto che mescola confessione autentica, narrazione romanzesca e scena teatrale, Casanova finisce per conseguire una scrittura personalissima e impudente, spesso incline alla dichiarazione mendace, come risulta dall'analisi dei quattro dialoghi con Caterina di Russia presenti nell'""""Histoire de ma vie"""", dei quali Pieri, confutando le precedenti interpretazioni, fornisce le prove di una scrittura propensa al gusto della bugia meravigliosa. Non manca uno studio sul D'Annunzio del """"Piacere"""", che individua frequenti calchi presi dall'autobiografia casanoviana."" -
Bollettino dantesco. Per il settimo centenario (2015). Vol. 4
Il ""Bollettino dantesco. Per il settimo centenario"""", nato sotto l'egida del Comitato Ravennate della Società Dante Alighieri, si occupa di critica e di curiosità dantesche e si pubblica una volta l'anno (dal 2012 al 2021) in un volume di circa centosessanta pagine. Edito grazie al patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, la rivista ricalca le orme de """"Il VI centenario dantesco. Bollettino bimestrale illustrato"""", già diretto (dal 1914 al 1921) da mons. Giovanni Mesini, conosciuto come """"il prete di Dante"""". Ogni volume si suddivide di norma in cinque sezioni, così destinate: la prima a Nuove letture dantesche; la seconda a Il """"Bollettino"""" fra l'antico e il moderno, ossia alla discussione e al recupero di articoli particolarmente significativi dello storico """"Bollettino"""" novecentesco sottoposti all'esame della moderna esegesi; la terza a Curiosità dantesche; la quarta a Rassegna bibliografica; la quinta a Notizie ravennati. Il """"Bollettino dantesco"""" coinvolge studiosi e dantisti di fama internazionale, ed è diretto dai professori dell'Università di Bologna Alfredo Cottignoli ed Emilio Pasquini. Direttore responsabile della testata è il giornalista Franco Gàbici."" -
Uomini fra noi. Emigrazione e accoglienza nei racconti di cittadini musulmani
«Ma questi chi sono? Cosa vogliono? Cosa sono venuti a fare?» Gli immigrati, gli stranieri, vengono accolti in maniera sempre più esplicita da domande di questo genere, domande a cui negli ultimi anni è stato fin troppo facile dare risposte dettate dalla paura e dal pregiudizio: «Vengono nel nostro paese a rubarci il lavoro già scarso e precario, a modificare le nostre abitudini, a portare una religione che non conosciamo e di cui non ci fidiamo, ad aumentare criminalità e insicurezza». E possibile andare oltre a risposte come queste soltanto se si è disponibili a mettersi in gioco attraverso una conoscenza effettiva e non manipolata, accettando il fatto che gli immigrati, gli stranieri, sono prima di tutto persone, con una propria storia e un proprio vissuto. Questo libro contiene i racconti e le osservazioni di uomini di religione musulmana che condividono il nostro stesso spazio vitale, dato che vivono in Italia da parecchio tempo. Uomini che parlano di sé, delle loro esigenze, difficoltà e paure; e che così facendo parlano anche di noi e della realtà di cui siamo comuni ospiti. -
Visions décentrées des Études Culturelles
Con il termine ""Cultural Studies"""" si indica quell'indirizzo di studio, nato nel 1964 in Gran Bretagna, che analizza i fenomeni sociali e culturali contemporanei secondo una prospettiva critica, caratterizzata da una forte vocazione alla multidisciplinarietà. A più di cinquant'anni dalla nascita, cosa si intende oggi per """"Cultural Studies""""? E inoltre, è possibile che paesi così diversi fra loro come Italia, Portogallo, Brasile e Argentina, adottino le stesse pratiche culturali e gli stessi approcci disciplinari? Il volume, inteso come una """"lettura itinerante"""", tenta di chiarire in che modo le teorie culturaliste di matrice britannica si siano adattate nei paesi presi in esame, offrendo così un esempio implicito della ricchezza delle loro possibili declinazioni. Attraverso una panoramica dei """"Cultural Studies"""" in Brasile, Portogallo, Italia, India e Argentina, il volume fa il punto sui molti modi in cui questo vasto campo disciplinare ha modellato nuove pratiche culturali. Un'indagine che misura inoltre la complessità della filiazione dei """"Cultural Studies"""", termine talvolta usato a sproposito per discipline e approcci che in realtà non ne fanno parte, e a volte rifiutato da una certa tradizione accademica. Nel rispetto delle diversità geografiche e delle varietà dei contesti scientifici, l'approccio pratico e teorico adottato nel volume rimanda a quello del «Master in Études Culturelles» dell'Università di Bordeaux Montaigne, nella quale lavorano come insegnanti e ricercatrici Silvia Amorim, Martine Bovo e Ilana Heineberg, le tre curatrici dell'opera""