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Indagini investigative e casi irrisolti
Il testo affronta, attraverso i quattro racconti in cui si articola, un argomento di natura giudiziale, con importanti implicazioni sociali. La narrazione, di mera fantasia quanto a personaggi, luoghi e circostanze, prende spunto dalla drammatica frequenza dei molteplici fatti di cronaca, più o meno recenti, che, avvolti da un alone di mistero, sembrano destinati a rimanere privi di una soluzione. Tutti riflettono la visione prospettica della narrazione anticipata dai rispettivi titoli. Così in 'Anatomia di un delitto' viene descritta la genesi di un crimine e i motivi del fallimento delle relative indagini. In 'Oscuri presagi' sono essi e gli inerenti risvolti psicologici ad assumere un ruolo investigativo, divenendo, di fatto, i veri protagonisti. Ne 'L'aquilone', il focus della narrazione è la vicenda umana del personaggio chiave... -
Oltre l'azzurro dei cieli
Versi lirici, epigrafici, scarni, privi di retorica, quasi scanditi, che filtrano le passioni e lo sdegno dell'autrice per un bisogno interiore di meditazione ""urlata"""" e di sgomento di fronte allo sfacelo, cui oggi ci è dato assistere. Si nota, in tutte le poesie, di chiara intensità lirica, una naturalezza espressiva, tendente al ritmo, oltre che un senso d'invocazione d'aiuto, un richiamo a osservare il presente forse perché si torni a costruire il futuro. Così, l'occhio della poetessa si posa su Sarajevo, sull'Afganistan, sulle missioni di pace, quindi sulle elezioni nel nostro Paese, sulla aridità dei cuori, la disperazione sotterranea e l'indifferenza, sulla donna """"Non più Penelope"""", e sfiora tanti altri temi il cui valore possiamo condensare in questi pochi versi: """"... È un urlo/che retrocede il passo/oltre il dove tutto tace/ perché si ascolti..."""""" -
Sui banchi di scuola
Giovanna Manfredi Gigliotti, con uno stile particolarmente misurato e armonico, pone la sua poetica su nuclei tematici che vanno dalla sfera familiare, agli ""eroi quotidiani del lavoro"""", alla legalità, alle vittime della mafia, alle esperienze scolastiche, ancorate alla realtà locale. Soprattutto ai suoi alunni la poetessa dedica molti versi, senza falsi paternalismi e senza eccedere mai nei toni. Le liriche della Manfredi Gigliotti sono infatti fresche, vibranti di buoni sentimenti e di sano equilibrio etico. Si può parlare di una rivisitazione della propria storia personale, rivissuta come in sogno, tra rapidi tocchi impressionistici, passionalità negli accenti e originalità nel frammento, istintivo e a volte ermetico. Il verso è sempre libero, ricco di musicalità e ritmo interno, teso alla introspezione, all'osservazione del mondo esterno, alla meditazione sulla vita, sul presente, sul futuro, ma sempre in una dimensione ideologico-sociale."" -
... Un buon caffè mi farebbe bene
In un elegante condominio della Roma bene, viene trovato il corpo di una ragazza massacrata a coltellate. Al commissario Ferri, uno dei pochi rimasti in servizio, non resta che proporre all'agente Alba Brunori, una giovane di 27 anni, da poco in servizio nella sede di sua competenza, di affiancarlo nelle indagini. Alba accetta con entusiasmo anche se si trova per la prima volta a fare i conti con una realtà a cui non è abituata. La violenza è insita nel suo mestiere, ma lei trema alla vista del corpo della giovane ragazza uccisa... Anche il condominio di Via Puccinotti, 29, dove è avvenuto l'omicidio, è deserto. Molti sono al mare o ai monti ma la Brunori inizia una serie di interrogatori e di ricerche, che la faranno entrare in contatto con una gamma di personaggi appartenenti a mondi molto diversi fra loro, fino al colpo di scena finale... -
Nato in paradiso
Davide Venturi, direttore di ""cronache"""" un noto e apprezzato giornale, denunciato per stupro e altri fatti insidiosi, ritorna in seno alla sua famiglia. Anche la donna con cui convive e che gli ha dato un figlio lo ha ampiamente deluso. Al paese natio, apprende per caso della morte di due persone nell'incendio della loro abitazione. Disgrazia o assassinio? Varie coincidenze e indizi accendono la sua curiosità. Il fiuto del giornalista lo spinge a indagare, dapprima quasi per distrazione, poi in modo sempre più consapevole e determinato. L'incontro con una giovane misteriosa e affascinante fa scoccare la scintilla dell'amore. Lei è schiva, sfuggente, riservata, ma ha una figlia e... certamente, una vita segreta... Tra un enigma e l'altro, tra un nuovo indizio e una sorpresa inaspettata, la scena si tinge di giallo. Personaggi ambigui e altri di alta tenuta morale si fronteggiano con insidiosi sentimenti di amore e odio, imprimendo alle vicende narrate una forte tensione drammatica."" -
La magica storia del bosco ramato
Le belle favole attraggono sempre tutti, piccoli e grandi. Questa di Brunetta Amidei è davvero una storia magica. L'autrice con la sua straordinaria abilità descrittiva, ci porta a tuffarci nel mondo incantato del piccolo ""Bosco Ramato"""", destinato purtroppo a una brutta fine, essendo assediato dalla terribile Foresta Oscura, che espande le sue radici insidiose e cerca di soffocare ogni forma di vita. Brunetta ci fa ascoltare, in piena sintonia con la natura, i dialoghi tra i fiori e i tanti animaletti del bosco, che tentano di salvare, dalla mano distruttiva dell'uomo, anche la vita della vecchia grande Quercia, molto amata perché racconta storie antiche. A fare da cornice e ad animare la fantasia dei lettori si aggiungono le incantevoli illustrazioni di Maurizio Righi. Il libro è indicato come testo di lettura per le scuole elementari. Età di lettura: da 6 anni."" -
(Un)comfortably numb
Nico, che non sa di farsi chiamare come la femme fatale dei Velvet Underground, parte per Dublino, anzi, è già in viaggio quando il romanzo ha inizio. Seguiamo i suoi passi, i suoi pensieri e le canzoni che continuamente vi si intrecciano, mentre lei si muove per le vie di una città piena di contraddizioni com'era e, in modo diverso, è ancora, la capitale della Repubblica Irlandese nel 2000-2001. È la Dublino del boom economico, della Celtic Tiger, dei nuovi immigrati dalle zone più disparate del pianeta. Nico impara, prima la lingua, quell'inglese che, all'inizio, le sembrava così misterioso, così diverso da quello studiato a scuola e all'università; poi molto altro. Lentamente ricorda e accetta il suo passato e se stessa. Fondamentali saranno gli incontri, le nuove amicizie, gli episodi tragici o divertenti che smuoveranno le sue giornate. La sua stessa vita prenderà forma quasi rispecchiandosi nelle vite, da lei così distanti, delle persone con cui si trova a condividere questa esperienza irlandese. Piano piano Nico si renderà conto che qualcosa sta cambiando: adesso, forse, non vuole più sentirsi protetta, ma insensibile; evitare sentimenti, contatti e ricordi... -
Il ritorno dei colori
"Sull'impulso di Keats, che aveva indicato l'elezione della poesia in radicale simbiosi con la nascita naturale delle """"foglie sugli alberi"""", già I giardini del cuore (1997) avevano istruito un sistema espressivo ampiamente dominato dall'idea di un'emozionalità capace di sciogliere - essa sola - i """"nodi antichi che imprigionavano il cuore dentro anni di pietra""""... Poi, con Tyndaris/ Richiamo e vertigine l'immenso (2000) si è trattato di portare a scarnificazione estrema un dettato che, ridotto spesso alle sue voci più intime di una naturale musicalità - tutto si muove lungo una ritmica dello schiudersi del """"tempio"""", che, dentro """"ventosi versi"""", è """"suono e danza"""" -, ha assunto il potenziale di un motivo del viaggio da stabilire attorno all'icona sacra della """"scogliera blu""""... Ora, con I colori, il percorso si ripercuote dentro un codice della rinascita dispiegato a custodire dei veri e propri sicuri acquisti, un patrimonio reso più intenso perché saggiato dal dolore per la perdita della madre (""""Rosa profumata/ sbocciata per l'eterno""""), che, viatico verso i luoghi dell'infanzia, conferma la resistenza di un sistema orchestrato sulla..."""" (Dalla prefazione di Giuseppe Fontanelli)" -
Il nipote del prete
Personaggi reali e di impatto sociale popolano questi racconti di Andrea Gitto. Quasi tutti attengono alla memoria, dunque scaturiscono dalla testimonianza diretta del vissuto dell'autore, con una vasta ricchezza di contenuti storici e di particolari letterari. Argomenti, spesso cruciali, svelano, in quadri di estrema efficacia, un realismo crudo, che si intreccia con le riflessioni dell'autore sulla vita e sulle tante passioni umane. È come se a teatro si alzasse il sipario e si mettessero a nudo gli istinti, i difetti e i pregi di ciascun personaggio che calpesta la scena. Possiamo parlare di narrativa d'azione a sfondo sociale, ma anche di cronaca che si spinge, nell'immediato contemporaneo, alla ricerca della verità, tra le tante luci e ombre, che illuminano oppure offuscano le ragioni dell'essere. Andrea Gitto ha un ricco retroterra culturale, che va da Dante Alighieri alla letteratura contemporanea e questo gli ha consentito anche di passare dal racconto più severo a quello surreale per i più piccoli. -
Io e Firenze...
"François Dje, cittadino italiano proveniente dalla Costa D'Avorio, attraverso le pagine di questo libro ci narra della sua vita, dalla nascita ai nostri giorni. Come afferma l'autore 'Non si ricomincia la propria vita, ma la si continua con ciò che Dio dà...' L'avventura italiana è cominciata con un viaggio di studi. Già impresario affermato nel suo paese, titolare di una tipografia che forniva una clientela scelta, era partito da Abidijan per venire in Europa a studiare i nuovi sistemi informatici applicati alla digitalizzazione. Proprio nei giorni della sua partenza, in Costa D'avorio scoppiava la guerra civile, a causa della quale Dje perdeva azienda, clienti e tutto ciò che possedeva. L'autore, però, non si perde d'animo: impara la lingua italiana, direi in modo eccellente, accede agli studi di grafico pubblicitario, si diploma, trova lavoro che svolge nel migliore dei modi e, contemporaneamente, si innamora e si sposa... Il resto e i particolari li conoscerete attraverso la lettura di 'Io e Firenze'...""""" -
Silenzio criminale
Raccontare di mafia o di camorra e 'ndrangheta in un romanzo non è semplice. Entrare negli intricati marchingegni di chi si muove e vive nel mondo sommerso della vita sociale significa affrontare temi cruciali, studiare i metodi criminali e i costumi arroganti delle organizzazioni che operano ai margini della società. Maria Bruno ci è riuscita perché, con delicatezza e col massimo della penetrazione psicologica, ha saputo caratterizzare sia la vicenda narrata sia i personaggi. Don Antimo è il protagonista chiave di ""Silenzio criminale"""". Tra brevi apparizioni e parole misurate, fa respirare aria di predominio e tiene sotto scacco tutti gli abitanti di Campodemori, un quartiere degradato alla periferia di una grande città partenopea. Lui estende il suo potere assoluto su tutto e su tutti, illude e violenta, minaccia e lusinga, ma è anche il dio adorato e imitato, perché dà lavoro ai giovani e ai suoi luogotenti, anche se quel lavoro si chiama droga e prostituzione, mentre la facciata è altro. Accanto a una figura così emblematica, c'è Greta, sua seguace ed emula in affari oltre che """"terribile"""" amante... e ci sono anche Antonio e Nicole, rispettivamente figlio e nipotina."" -
Oltre il sentiero, gli ulivi d'argento
"C'è nelle parole di queste pagine il sapore dell'esperienza: di quella virtù maturata nella condizione descritta che invade la memoria e dà la certezza del sapore antico delle cose vissute. Eccolo allora il fil-rouge che unisce la scrittrice al recensore in una vicenda narrata con passione e partecipazione acuta, come se dentro ci fosse la descrizione di una vita, maturata nel tempo e nello spazio per la fantastica geografia, costruita con la precisione del documento. Chi ha abitato negli anni cinquanta i paesi del Nord, per scelta o per necessità, sa bene che la descrizione contenuta nel testo è ferita aperta ancora nel cuore e nella memoria. La scarnificazione del mito nordista, la sua genesi razzista, oltranzista, volgare e ottusa vive nelle ferite che sino a ieri (oggi) s'inoculava sotto la pelle dell'emigrante meridionale e che ora trova il suo parallelo nell'extracomunitario visto come nemico, """"altro"""" per cultura e civiltà. C'è un limite che nessuna regola o norma può valicare ed è la discriminazione praticata invece da un certo volgo, pasciuto nelle nebbie e nella presunzione , che la gente del Sud ha conosciuto (e conosce)..."""" (Dalla prefazione di Crisostomo Lo Presti)." -
Ernestina e i segreti liberati
Un romanzo attinente alla memorialistica dell'ultimo conflitto mondiale, che ha visto colpire in modo crudele e disumano persone la cui unica colpa era quella di appartenere alla religione ebraica. Gli avvenimenti narrati sono testimonianze di esperienze vissute - o anche apprese dalla viva voce dei sopravvissuti - appassionanti perché aggiungono dettagli psicologici all'olocausto e rafforzano la misura delle sofferenze subìte anche da chi da quell'inferno è uscito illeso. Avvicinarsi all'umanità oppressa significa giungere alle radici profonde del male e alla fonte più oscura e tenebrosa di coloro che di quelle terribili oppressioni furono i fautori. Carlo Emilio Leoni, si immedesima nella protagonista del romanzo, una giovane giornalista inviata dal suo giornale a Bergamo, con l'incarico di condurre un servizio sulla partita di calcio con la Roma. L'articolo avrebbe dovuto essere corredato di interviste ai calciatori e ai protagonisti dell'evento, ma un drammatico incidente, costringe la giovane a un soggiorno forzato a Bergamo, e qui scopre... -
La lampada. Fango, fuoco, fede
Ambientato nella città di Firenze, e non solo, è un romanzo che tocca la storia del nostro Paese partendo dalla persecuzione degli Ebrei e dall'attentato alla Sinagoga, per arrivare alla grande lotta partigiana, all'alluvione della città di Firenze, all'attentato di via dei Georgofili. Una storia che vede tra i protagonisti personaggi come Gino Bartali, l'eroe di tante vittorie, per la prima volta incerto su una gara in competizione con Fausto Coppi, ma capace di grandi atti di generosità. Pedalando in sella alla sua bici riesce a salvare la vita dei suoi amici ebrei, quasi già in trappola. Storie d'amore, di amicizia, di altruismo, in un clima civile e morale, bene intrecciate e amalgamate con gli avvenimenti epocali della grande storia fiorentina. Leggendo il romanzo, si rivivono - insieme con i protagonisti - le vicissitudini, i sentimenti, i timori, i dolori, le gioie. La lampada rappresenta la spiritualità, il mistero, il miracolo dopo una preghiera che nasce dal profondo del cuore. È quella Fede che ogni essere umano trattiene tacitamente dentro di sé e fa esplodere all'improvviso quando è colpito da un grande dolore e mentre brancola sull'orlo di un precipizio... -
Fanny Grunt
La protagonista, Fanny Grunt, è una giovane che ha subìto la perdita del padre quando era appena una bambina. Il mistero di questa morte peserà molto sulla vita della madre, con cui la ragazza entra immediatamente in conflitto, e in particolare sulla propria. In conseguenza di questo trauma, mai del tutto debellato neppure dopo la scoperta della verità sul reale decesso del genitore, è continuamente in cerca di una propria organizzazione esistenziale. Per sottrarsi alla tensione fisica, provocata dalle infinite insoddisfazioni, su consiglio di un amico trova rifugio in una casa di campagna, una specie di ritiro spirituale. Qui, troverà l'ispirazione per dare un senso nuovo e concreto alla sua vita e troverà anche il vero amore. -
Il sorriso di Matelda. Immagini femminili nella vita e l'opera di Dante
Il sorriso di Matelda è un breve viaggio nell'universo femminile dantesco fatto di rappresentazioni poetiche e figure reali intraviste. Non è il saggio più o meno divulgativo di un apprendista dantista bensì, come si legge nell'avvertenza al lettore, ""una specie di divertissement o di pastiche"""" attorno a Matelda e ad altre immagini di donne entrate nella vita di Dante e nella sua poesia - che poi erano la stessa cosa. L'impianto del """"libello"""" è strutturalmente e metodologicamente """"serio"""" (o almeno tenta di esserlo); più leggeri e, talvolta, addirittura scherzosi appaiono invece il tono e l'approccio dell'autore ai vari personaggi, visti però sempre con attenzione rispettosa e amorevole per la straordinaria bellezza e profondità della parola poetica di Dante."" -
Indovina chi viene a cena
Una panoramica ironica, spesso irriverente - tra il beffardo e il pittoresco del mondo attuale arroccato su falsi miti e inconcepibili privilegi, fa di questo libro un quadro-saggio della nostra società, presa e compresa tra nuove tecnologie e miraggi vari. Satira di costume, dunque, e storicamente oggettiva, orchestrata in modo graduale, intenso, e con penetrante spirito critico. Ma sentiamo le parole dell'autore: ""Spesso nella testa mi vengono pensieri negativi, ma non mi crogiolo nella catarsi dove Flavio Oreglio è più bravo di me, anzi, è un negativo allegro, quasi un esorcismo. Del resto, essere positivi, solo per una scelta voluta, non è conveniente e nemmeno divertente. Io sento di far parte del mondo dei """"diversi"""", e siccome si dice spesso """"Toh... come è piccolo il mondo!"""" ho l'impressione che oggi i """"diversi"""" siano diventati troppi per starci tutti. Quindi, vedo il genere umano come Darwin, pensando che davvero discendiamo dalle scimmie, con tutto il rispetto... per le scimmie, ma probabilmente prima non eravamo granché neanche come macachi. Ora siamo molto peggio e, """"Indovina chi viene a cena"""", con allegria e ironia, parla appunto dei """"diversi"""", o presunti tali..."" -
Odia il tuo nemico
Maria Bruno ritorna con un nuovo titolo, ""Odia il tuo nemico"""", che tratta argomenti di ampio rilievo storico-sociale inerenti alla contemporaneità. In questo caso è l'odio distruttivo, il rancore verso chi ha colpito con durezza, che scatena nella protagonista del romanzo la tentazione irrefrenabile di vendicarsi in modo da annientare il nemico, non solo colpendolo nei beni materiali, ma anche nei suoi affetti più cari. La trama si estrinseca in modo progressivo, come in un thriller, partendo da un grande amore, vissuto dalla protagonista con la certezza del vero e unico bene, e sfociando successivamente in una delusione tanto più grande quanto più la sofferenza, che le è stata inferta, appare intollerabile. È un odio che sembra chiudere gli spazi vitali e affettivi a ogni altro accesso. La tecnica narrativa della Maria Bruno è come al solito appassionante. Procede per gradi, attraverso varie fasi, per confluire infine in una rivoluzione introspettiva, che rende concreta e tangibile la storia narrata fino alla conclusione, del tutto inattesa."" -
L' amore sulla ali della libertà
Le poesie di Maria Antonietta Rossi sono un autentico canto d'amore, vibrante di passione e di slanci consapevoli e profondamente sentiti. Poesie ardenti, dunque, infuocate di carezze e dolci sentimenti, ma anche poesie disinibite, in cui si percepiscono perfettamente gli stati d'animo, i desideri, i turbamenti di chi ama, attraverso le reazioni o le risposte ovvero il linguaggio del corpo. Maria Antonietta, da vera psicologa, come pochi, ha anche la capacità di esprimere le tempeste scatenate dall'innamoramento passionale, con parole armonicamente e ritmicamente disposte. Sa come dare il giusto rilievo e la forza al canto dedicato alla persona che ama, e dalla quale è riamata, quel canto che il vero Amore attende perché sentito e corrisposto. Maria Antonietta Rossi è dunque la poetessa dell'Amore struggente, totalizzante, del vortice che attira a sé e risucchia, una vera maestra della passione trasgressiva sulle ali della libertà, come lei stessa dice in una delle sue poesie. La lettura di questo poemetto lascerà certamente un'impronta indelebile, un segno identificativo, nella compagine poetica dell'Amore, oltre che in ogni persona dalla sensualità elevata. -
Storia contemporanea in versi. Antologia di poesia civile. Poeti di ieri e di oggi
La ""Storia contemporanea in versi"""" raccoglie la voce di 38 poeti contemporanei unita a grandi autori del passato, perché la nostra grande civiltà, che ha radici profonde nella cultura, nella formazione intellettuale e nel patrimonio della conoscenza, non venga mai trascurata e perché le generazioni più giovani, attraverso la lettura dei poeti, pongano più attenzione alle problematiche sociali, alle tragedie umanitarie prodotte dalle guerre, alla globalizzazione, alla fame, allo sfruttamento dei lavoratori, alle morti bianche sul lavoro """"nero"""", all'incuria del territorio, causa dei tanti disastri ecologici. Il segno dei tempi rimarrà inciso nei versi dei poeti, come espressione del pensiero, dei sentimenti, dei moti dell'anima nei confronti di eventi, cataclismi e malcostume. L'accostamento ai poeti del passato, a volte non molto lontani da noi, ci fa capire che in ogni epoca, in ogni popolo, in ogni forma di governo, i poeti hanno avuto un ruolo importante, come spettatori obiettivi e critici della immoralità, se non come vati o veri profeti. L'ispirazione, inconscia o consapevole, nasce sempre da ciò che accade...""