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Teoria del type design
"Teoria del type design"""", è una teoria completa del disegno di caratteri. Scritta da Gerard Unger – designer e docente olandese internazionalmente riconosciuto come uno dei più autorevoli esponenti della disciplina – e pubblicata in edizione originale nel 2018, la teoria si è affermata da subito come un classico della letteratura tipografica. Il libro si articola in 24 brevi capitoli, ognuno dei quali affronta un aspetto specifico del disegno di caratteri, dal rapporto con il linguaggio a quello con gli stili, dall’importanza dei modelli storici all’evoluzione digitale, dalla leggibilità all’espressività. I capitoli sono accompagnati da più di 200 immagini e da esempi pratici; la terminologia è chiarita da un esaustivo glossario. La Teoria si rivolge a chiunque nutra un interesse sincero nei confronti della tipografia; la completezza della trattazione e la chiarezza dell’esposizione la rendono adatta a un pubblico ampio: dai professionisti del settore agli studenti di tipografia e design, fino ai semplici appassionati di questa meravigliosa arte che da più di cinque secoli dà forma alle nostre parole." -
Goffredo Parise a Salgareda. La Casetta, 1970-2006. Ediz. illustrata
Il libro racconta la storia d'amore tra Goffredo Parise e una «specie di casa delle fate, minuscola e vecchia» sulle rive del Piave, a Salgareda. Di quel «piccolo Eden profumato di sambuco», lo scrittore si innamora: vi trascorrerà undici anni, tra i suoi più felici e fecondi. Qui hanno radice i ""Sillabari"""". Giovanissimo, Claudio Rorato fece amicizia con lo scrittore, e in queste pagine se ne avverte l'eco. Vi è ricostruita la storia del piccolo edificio, così resuscitando modi di vita e di lavoro ormai lontani. Si apre, inoltre, uno squarcio preciso sul mondo animale e vegetale che vive intorno all'incantevole ritiro. Da allora, il paesaggio ha subito alcune ferite per mano dell'uomo, oltre alle gravi devastazioni prodotte dalle alluvioni del fiume - ultima, quella dell'ottobre 2018. Eppure la Casetta resiste. Dopo il trasferimento di Parise a Ponte di Piave, ha cambiato due volte proprietari: entrambi rispettosi del «sonoro interno» che tuttora si avverte in quegli spazi, ne hanno custodito la peculiare natura. Oggi la Casetta è aperta ai visitatori che la frequentano in gran numero dando corpo, ciascuno, a un'immagine dello scrittore sempre viva e sempre nuova."" -
La forma del libro. Ediz. integrale
"La forma del libro"""" è un classico della letteratura tipografica, opera di uno dei più importanti e influenti tipografi del Novecento: Jan Tschichold. Questa nuova edizione è interamente riveduta, sia nel testo, che nelle tavole illustrative, e recupera titolo e struttura della prima edizione (Basilea, 1975): un piccolo formato, quasi manuale tascabile da avere con sé in ogni occasione, e l'eloquente sottotitolo di """"venticinque risposte sul libro e la tipografia"""". Elementi che rivelano immediatamente la natura del testo: una raccolta di brevi saggi che coprono un lungo arco di tempo e nei quali l'Autore ci offre la """"summa"""" della sua esperienza, illustrando in maniera chiara e con stile brillante ogni aspetto della progettazione e dell'impaginazione di un libro, e fornendo a tutti - non solo agli esperti della materia - una serie di nozioni ben argomentate e convincenti. A rendere questo libro speciale sono non solo le pagine più tecniche, ma anche le illuminanti pagine in cui l'Autore riflette sull'esperienza della lettura, un aspetto spesso trascurato, ma che deve essere il fine ultimo del lavoro di un bravo progettista di libri: """"servitore leale e sensibile della parola scritta""""." -
Di sole, di vento e di mare
È il 9 gennaio del ’44: primo bombardamento alleato su Pola. Un ragazzino di undici anni, uscito in barca col padre pescatore, vive quell’improvviso sconvolgimento come rapito da fenomeno stupefacente, in una sorta di esaltante, romantica immedesimazione. Davanti al suo sguardo innocente comincia in questo modo la grande lacerazione storica dell’Istria, dove di lì a pochi anni un esodo straziante porterà lontano la maggior parte degli italiani, lasciando i pochi rimasti in «una vita trasversale, diagonale, frastagliata e accidentata. Priva di un centro di gravità». ""Pesca miracolosa"""", racconto cruciale di questo libro, è incorniciato e come completato sottilmente da due prose ibride, fra autobiografia e riflessione saggistica, sulla più intima natura degli italiani rimasti in terra istriana, sul loro ininterrotto dialogo con chi se n’è andato, e sul concreto pericolo che una componente umana essenziale della civiltà adriatica scompaia del tutto."" -
Il purgatorio non è eterno
Roma, 1995. Émile Martin, professore di storia medioevale all'Università di Avignone, viene trovato morto nella sua stanza al residence La Mimosa. Quella sera stessa un pirata della strada investe e uccide Remo Gentili, un addetto agli Archivi Vaticani sommerso dai debiti di gioco. Il vicecommissario Luigi Ranieri e il sostituto procuratore Elena Mariani si troveranno coinvolti in un'indagine che li condurrà oltre le mura vaticane, fino al di là dell'Adriatico, in quella Jugoslavia dilaniata da una guerra sanguinaria. Gli indizi porteranno Ranieri e Mariani a inseguire le sorti di un documento della Segreteria di Stato Vaticana misteriosamente trafugato. Contro ogni aspettativa, gli inquirenti si troveranno a dover sondare i meandri oscuri del rapporto tra la Chiesa Cattolica e il regime fascista degli Ustascia durante la seconda guerra mondiale, sbattendo contro un muro di omertà. Roma, vent'anni dopo. Le vicende che avevano scosso la Capitale negli anni '90 sono state pressoché dimenticate; soltanto il commissario Ranieri ne conserva intatta la memoria: non si farà sfuggire l'occasione che il destino gli offre per riaprire il caso, fino a portare alla luce un'inquietante verità. -
Questo non è un libro d'artista
Elena Chiesa (artista ed esperta d'arte) e Marco Giancarlo Pea (progettista grafico), uniscono le loro competenze per rispondere all'invito a partecipare alla mostra ""Oggetto Libro"""", poi esposta alla Triennale di Milano nel 2017. È un libro di design mascherato da libro d'artista, attraverso pochi interventi manuali. Propongono un prontuario che contiene pagina dopo pagina i termini tecnici propri della disciplina editoriale. Un modo per far prendere coscienza al lettore che anche delle pagine vuote possono contenere molti saperi legati all'oggetto libro, classico tema dell'arte applicata all'industria. Questo libro ripropone una parte del programma d'insegnamento della grafica editoriale che mira ad analizzare tutti gli elementi che costituiscono il libro stesso. Quasi un gioco che gli addetti ai lavori si ritrovano inconsciamente a fare quando entrano in contatto con un prodotto grafico che li attrae. La conoscenza e l'utilizzo della corretta terminologia tecnica, permette al progettista grafico di interagire in modo consapevole con il tipografo, che di rimando, riconoscendo la comune competenza, da semplice fornitore si trasforma in fondamentale partner di progetto."" -
Scena muta
«Sulla soglia del frontespizio c'è un titolo che precipita nell'afasia e nel silenzio: in queste zone, del resto, un componimento poetico prende avvio e in queste è continuamente ricacciato. Il titolo del quinto libro di poesia di Nicoletta Bidoia smaschera la contraddizione e l'esitazione che tutto plasma: la partenza, in poesia come in una musica o a teatro, è sempre silenzio e mutismo. Pensiamo, esemplificando, alla fatica sovraumana che fa l'attacco dell'""Incompiuta"""" di Schubert per fuoriuscire dal silenzio. Pensiamo soprattutto a quanto dicono i versi di Massimo Ferretti, richiamati a un certo punto quale constatazione e dilemma e a conferma di un'aporia originaria: ricorrere alla parola scritta quando si vorrebbe unicamente ballare.» (dall'introduzione di Alberto Cellotto)"" -
Posina e il suo territorio. Nei rapporti fisio-medico-storico-statistici. Ediz. integrale
Monografia, saggio, guida e trattato politico e filosofico, è questo un testo che, pur mantenendo un proprio sapore ""antico"""" - la sua stesura risale infatti al 1885 - ha di fatto un'impronta già moderna. L'autore, intellettuale educato ai principi liberali, è un """"uomo del suo tempo"""" che sa guardare con coraggio e lungimiranza al futuro: mirabili in questo senso sono le idee che egli esprime sul ruolo dello Stato, che deve garantire l'emancipazione dei propri cittadini, ma esemplare è anche il suo sguardo di medico, che osserva i suoi pazienti con occhio umano e umanistico. Uomo di cultura, egli descrive la storia e le caratteristiche dell'ambiente in cui vive e opera. Il libro si divide in due parti. Nella prima viene descritta la Val Posina sia nelle sue caratteristiche topografiche, climatiche, idrogeologiche, sia negli aspetti socio-economici e antropologici: usi, costumi, malattie, qualità fisiche e morali dei valligiani. Nella seconda parte si sviluppa invece una disamina dei documenti, monumenti e avvenimenti storici salienti che hanno riguardato la valle dalle sue origini al 1880 circa. E un indice cronologico degli avvenimenti di Posina, che chiude il volume."" -
Il grande spettacolo di guardare in alto
«I calciatori che amavo da bambino / erano quelli con i calzettoni tirati giù, / confusamente srotolati alle caviglie, / afflosciati sulle scarpette a formare / una specie di aureola ribelle. / Erano ali di sfrontati lucignoli, / erano Sivori, Meroni, Favalli, / angeli che qualcuno ha fatto precipitare / per divertirci e per insegnare / a noi bambini per la prima volta / a resistere, in quella corsa delicata, / nel sussurro del campo ». Sembra quasi una dichiarazione di poetica questo frammento tratto da ""I calciatori"""", atto idealmente a introdurre il nuovo lavoro di Marco Molinari, contenente versi composti tra il 2011 e il 2018. L'autore infatti predilige situazioni in cui l'elemento informale, alla stregua dei calzettoni abbassati dei calciatori descritti, è quanto mai tangibile, al pari di quella sua fedeltà atta ad animare figure multiformi di reietti che cadenzano un'esistenza «che non consola, / che colpisce come un sicario alle spalle / e da cui non impariamo mai». (dall'introduzione di Pasquale Di Palmo)"" -
Come nasce un libro
In ""Come nasce un libro"""" (1931) Raffaello Bertieri racconta in modo piano, con precisione didattica e dovizia di esempi, tutte le fasi della produzione del libro, dalla composizione dei testi, all'impressione vera e propria e alla legatura, mostrando in dettaglio quanto siano interdipendenti le varie fasi, e quanto l'accuratezza e la precisione siano essenziali alla realizzazione del lavoro. Dopo decenni di profondi cambiamenti, riguardanti non solo la tecnologia, l'editoria, la grafica, ma l'insieme dei fenomeni culturali e sociali che stanno dietro alla produzione del libro, queste pagine - espressione dell'approccio 'funzionalista' di Bertieri alla progettazione grafica - mantengono intatto il loro interesse, sia quale documento di prim'ordine sullo stato dell'arte libraria negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, che per l'attualità di insegnamenti e considerazioni sulle qualità che un libro deve avere per soddisfare, innanzitutto, le esigenze del lettore. Dopo novant'anni dalla prima e unica edizione, Ronzani ripropone questo piccolo classico della tipografia in facsimile che permette di apprezzare anche visivamente la vocazione didattica del libro."" -
Piccola antologia della peste
Di fronte a un'emergenza inimmaginabile come quella del Covid-19, questo libro ha provato a chiamare all'appello le forze della letteratura italiana contemporanea, con nessun altro scopo se non quello di testimoniare il terribile evento mondiale - ancora in atto, e destinato a condizionare a lungo la vita di tutti - attraverso la parola dei nostri scrittori. Una pluralità di voci, trentaquattro poeti narratori saggisti giornalisti, autori famosi o esordienti, oltre trecentocinquanta pagine dove la prosa di diario si alterna alle narrazioni distopiche, il racconto al fumetto, la riflessione saggistica ai versi in lingua o in dialetto. Concepito e orchestrato da Francesco Permunian, Piccola antologia della peste è un libro vario e attualissimo, al cui insieme tutti gli autori contribuiscono con una risonanza poetica speciale. Il volume è impreziosito da un ""bestiario"""" di Roberto Abbiati, che ha realizzato la copertina e trentaquattro disegni, uno per ogni testo compreso nell'antologia."" -
KZ lager
"KZ lager"""" è un libro che racconta un percorso, insieme rigoroso ed emotivo, attraverso ventitré campi di concentramento e di sterminio: da Bergen-Belsen a Buchenwald, da Dachau a Mauthausen, sino ad Auschwitz, luoghi dove Davide Romanin Jacur ha accompagnato, in oltre cinquanta viaggi, gruppi di studenti o adulti. Un percorso in cui si intersecano e integrano due strade, una contraddistinta dall'ordine e dalla razionalità con le quali si descrivono i campi: la diversità morfologica, la collocazione, la dimensione e gli strumenti che servivano alla detenzione e all'uccisione dei prigionieri. La seconda è invece riflessiva, definisce la condizione emotiva dell'autore e traccia una sua riflessione personale: di ebreo partecipe della tragedia del suo popolo, e di uomo posto di fronte al mistero della cattiveria umana. Il testo è corredato da fotografie, carte geografiche, e alcuni testi scritti dai ragazzi che hanno partecipato ai viaggi." -
Microcosmographia Academica. Ovvero una guida per il giovane politico accademico. Ediz. integrale
"Microcosmographia Academica"""", di F.M. Cornford, storico della filosofia e filologo classico dell'Università di Cambridge, è una narrazione intelligente, ironica, disincantata e divertita della vita accademica di quell'Università fra la fine dell'800 e l'inizio del '900. Il libro ironizza su un mondo caratterizzato da conservatorismo e intrinseca inerzia, scettico e incapace di riforma, mosso soprattutto dal pregiudizio, dalla paura e dall'avidità. Il capolavoro di Cornford sta nel riuscire a trasformare un tema in sé ristretto e polveroso in una commedia leggera e divertente, svelandoci dinamiche peculiari, ma anche sempre uguali in ogni luogo e ogni tempo, mosse dagli stessi impulsi e sabotate dagli stessi difetti. L'universalità e l'attualità dei contenuti permettono a questo libro di mantenere, a distanza di oltre un secolo, tutto il suo interesse, e di presentarsi al pubblico con intatta freschezza, in questa prima edizione italiana." -
L' ultima stagione. Voci e memorie della civiltà contadina
La civiltà contadina non esiste più. Esistono appassionati custodi di oggetti d'epoca, case e stalle diroccate, musei rurali dedicati e gli ultimi testimoni di quella epopea. Ma nel corso del Novecento il mondo contadino, sacrificato sull'altare della patria della Grande Guerra, ha finito per subire l'incedere della civiltà industriale e consumistica del secondo dopoguerra. Una storia secolare che aveva saputo elaborare una cultura alternativa a quella colta, capace di dare un significato profondo al vivere e al morire, è ben presto superata in nome del progresso e della comodità. Dai ""bò"""" al trattore, dalla stalla alla fabbrica, dalle case in pietra al cemento. La fretta di lasciarsi alle spalle un tempo di miseria e tribolazioni fa dimenticare quello che di buono la civiltà contadina aveva serbato per secoli. Il saggio è un omaggio all'ultimo contadino, a quei pochi che ancora si ostinano a rimanere legati al ciclo naturale delle stagioni, ai lavori nei campi, a regolare i mestieri in base alla luna."" -
Polvere d'oro
In Polvere d'oro sono raccolti tre drammi che Salvatore Mannuzzu scrisse per Radio3 tra il 1996 e il 1997. Allo scadere del Novecento, uno degli autori che hanno ""espresso al meglio - scrive Goffredo Fofi nell'introduzione - una continuità con la grande generazione dei nostri scrittori del dopoguerra"""", scopre nel radiodramma una forma particolarmente adatta a esprimere la dolente rarefazione della realtà in cui quella generazione letteraria si estingueva. Nella dimensione immateriale del teatro alla radio diventa possibile assemblare ancora una volta i residui di un qualche realismo, e comporli in una drammaturgia spettrale di voci musica suoni. Mannuzzu riprende in mano certi elementi ordinari del teatro borghese - infedeltà coniugali, conflitti coi figli, le disgrazie che impongono di misurarsi col mistero del vivere - e li colloca in una Sardegna quasi astratta, connotata poco più che dai suoi stessi toponimi, o da una semplice suggestione di cielo e mare come presenze indeterminate e primordiali, che amplificano il vuoto dove i personaggi 'agiscono', e il silenzio dove si perderanno le loro parole."" -
Fortunato
Fortunato Ardore ha 65 anni, è un uomo onesto, dedito al lavoro e alla famiglia. La sua è una vita fatta di sacrifici, cose semplici e poche pretese. Ma una notte, la tranquillità costruita da Fortunato con tanta fatica viene interrotta: il commissario di polizia Valenti e la sua squadra irrompono in casa sua per arrestarlo; secondo il Giudice e i magistrati della Procura distrettuale antimafia, Fortunato è un capo della 'ndrangheta. Un assurdo quanto improbabile errore degli inquirenti getta Fortunato nel girone impossibile del processo penale di coloro che vengono accusati di reati mafiosi. Inizia per lui un lungo percorso giudiziario, fatto di ottusità e mala fede. Sullo sfondo dell'intricata vicenda processuale che coinvolge Fortunato si consuma un inspiegabile delitto: il cadavere del commissario Valenti viene rinvenuto a Locri. Un giallo giudiziario che si snoda tra Napoli e la Locride, toccando argomenti spinosi ed estremamente attuali: una severa denuncia delle iniquità del sistema giudiziario penale italiano, che ne indeboliscono la credibilità, e di riflesso colpiscono la nostra società. -
Quaderni dell'amore e del pericolo
Questa strana bambina sembra conservare in sé traccia di quando, nella notte dei tempi, ""sentivamo"""" all'unisono con gli animali e le piante, parlavamo con essi, ci percepivamo un tutt'uno con quella che avremmo chiamato Natura. Quale allora il suo messaggio? Forse che, passando da un piano del """"sentire"""" a uno via via più logico e razionale (sia come genere umano che come singole persone), grazie al sedimentarsi di una sempre più definita coscienza, non dobbiamo però, scordare da dove veniamo, rimuovere lo stadio precedente: nessun brusco e annullante """"salto""""."" -
Teatrin de vozhi e sienzhi. (Teatrino di voci e silenzi)
«Xe 'ncora tuto rosso, / cofà 'na ferìa che no' se inciava» [«è ancora tutto rosso, / come una ferita che non si chiude», ""Cue'a che credo (soneto)"""", p. 2]: è racchiusa in questo distico, che chiude il sonetto incipitario, la chiave della presente silloge di Favaron, inscritta nel segno del lutto e della perdita irredimibile. (Dall'introduzione di Maurizio Casagrande)"" -
Un pensiero per lo Stato. Antologia di un riformatore
Luigi Rava (1860-1938) può annoverarsi tra i grandi dimenticati della storia politica e intellettuale del nostro Paese. Professore di filosofia del diritto, contabilità pubblica e scienza dell'amministrazione, ha insegnato a Siena, Pavia e Bologna. È stato protagonista della vita istituzionale italiana, non solo quale parlamentare, ma anche da sottosegretario e ministro (dell'agricoltura, industria e commercio; dell'istruzione pubblica; delle finanze). Si è distinto per il suo impegno a favore delle riforme sociali e del lavoro, ed è il padre di una innovativa disciplina nazionale per la tutela delle bellezze naturali e dei beni culturali. In questo volume si pubblicano per la prima volta alcuni suoi scritti (prolusioni universitarie; discorsi parlamentari; altri discorsi pubblici), selezionati nell'ambito di una produzione sterminata. Riemerge in tal modo la testimonianza di una passione interamente consegnata al servizio dello Stato e delle sfide difficili che esso ha dovuto affrontare in un periodo di grandi crisi e trasformazioni. Le parole di Rava costituiscono i tasselli preziosi di un quadro istituzionale ancora da scoprire e tracciano una lezione tuttora valida e suggestiva -
Silvio Trentin dall'interventismo alla Resistenza
Silvio Trentin è una delle figure più significative dell'antifascismo e della Resistenza. Le traiettorie della sua vita sono state molteplici, tutte condotte con passione incrollabile: originale studioso del diritto pubblico e delle sue trasformazioni a cavallo tra le due guerre mondiali; ma soprattutto un uomo politico capace di affrontare la crisi delle istituzioni statali e la necessità di una loro integrale rifondazione. Durante gli anni dell'esilio francese ha proposto una soluzione dichiaratamente rivoluzionaria, socialista e federalista, avviando il movimento ""Libérer et Fédérer"""" e contribuendo in modo significativo, dopo l'8 settembre '43, alle attività del Comitato di Liberazione Nazionale Regionale Veneto. Il suo lascito è stato coltivato dai figli Franca, Giorgio e Bruno (quest'ultimo si è rivelato come uno dei protagonisti della storia del sindacalismo italiano della seconda metà del Novecento) e rappresenta un universo fertile di idee e sollecitazioni sempre attuali. Questo volume ripropone in una veste nuova il testo della prima e unica edizione italiana del lavoro del più importante biografo di Trentin, Frank Rosengarten, pubblicato da Feltrinelli nel 1980.""