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Mostrati 1961-1980 di 10000 Articoli:
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L' ABC di un tipografo
Il grafico svizzero Jost Hochuli è un designer del libro fra i più originali nel panorama internazionale. I progetti da lui realizzati definiscono un'estetica tipografica inconfondibile e nota in tutto il mondo. In Italia tuttavia, la fama di Hochuli è circoscritta ai cultori del design del libro. Con ""L'ABC di un tipografo"""", Ronzani Editore intende colmare questa lacuna, e inaugura la collana """"Typographica. Storia e culture del libro"""" proponendo un testo per conoscere l'idea di bellezza che caratterizza il lavoro del Maestro. In questo libro l'autore ripercorre, tra testo e immagini, la sua lunga vita dedicata alla progettazione di libri e alla tipografia. Vi si alternano aneddoti e ricordi riguardanti i grandissimi personaggi del mondo del libro - da Adrian Frutiger a Berthold Wolpe, da Jan Tschichold a Max Bill - insieme a riflessioni sulle principali correnti artistiche e i grandi temi della grafica e della tipografia del Novecento - come """"Bauhaus"""", """"Leggibilità"""", """"Originalità"""", """"Moderno"""", """"Scuola"""" ecc. - che fanno di questo libro, secondo la definizione di Hochuli stesso, il suo """"testamento tipografico""""."" -
Una scommessa di Machiavelli. Per una riforma repubblicana di Firenze (1520-1522)
"Non si abbandonare mai"""", non rinunciare mai, mai smettere di sperare, perché è l'unico modo per opporsi alla fortuna avversa. Questa posizione etica riassume l'intera esperienza politica di Niccolò Machiavelli e rappresenta ancora oggi il suo lascito più significativo, destinato a tutti coloro che non intendono rinunciare alla possibilità di pensare e agire. L'idea sta all'origine del volume, che contiene tre scritti machiavelliani: il """"Discursus florentinarum rerum"""" (1520-21); il frammento di una lettera al cardinale Giulio de' Medici e la """"Minuta di provvisione"""", del 1522. In questi testi Machiavelli tenta di persuadere i Medici a rimettere in funzione le istituzioni repubblicane della città di Firenze, in particolare il Consiglio grande. Abolito nel 1512 (al rientro dei Medici), il Consiglio era l'istituzione emblematica dell'esperienza repubblicana fiorentina iniziata nel 1494. Il saggio di Jean-Claude Zancarini è un invito a riconsiderare la complessa vicenda storica nella quale maturarono il pensiero e le originali proposte politiche del segretario fiorentino: un libro prezioso per chiunque desideri accostarsi anche alla politica di oggi con occhi sgombri da pregiudizi." -
La compagnia di Virgilio. Storie di libri e di amici nella Vicenza di Virgilio Scapin: Parise, Pozza, Bandini, Meneghello...
Figura leggendaria di intellettuale ""ruspante"""" e di sofisticato """"bon vivant"""", Virgilio Scapin (1932-2006) è stato l'ultimo e forse il più fascinoso testimone di una cultura e di una sensibilità che hanno avuto la loro estate indiana nell'estremo scorcio del secolo scorso. In questo suo libro, Marco Cavalli ci offre un ritratto in piedi di Virgilio Scapin, mostrando i molti profili di cui si compone la sua personalità: l'amico e il confidente di scrittori come Goffredo Parise, Luigi Meneghello e Neri Pozza, l'attore e il narratore felicemente impressionistico, l'interprete sempre ispirato di una vicentinità in perenne dissidio con se stessa, ma soprattutto il libraio che dal 1963 al 2002 fece del suo negozio, la mitica libreria «Due Ruote», una bottega d'arte e la stazione di scambio e di incontro di generazioni di lettori, professionali e non. Congiungendo sapientemente autobiografia, rievocazione, riflessione critica e istantanee di storia locale, «La compagnia di Virgilio» ricostruisce l'aroma spirituale di un'epoca e di una città che hanno trovato in Scapin la loro incarnazione gloriosa."" -
Stazioni
Come osserva Davide Castiglione nella sua introduzione, da un lato la scrittura di Mistrorigo è ""traccia decentrata, medium che astrae e che sopravvive ai suoi referenti. Dall'altro, in una prospettiva umanista che la lettura di """"Stazioni"""" incoraggia [...] è pratica antropologica, creazione materiale che scaturisce dal commercio tra io e mondo, qui e ora""""."" -
Saggio sulla tipografia-An essay on typography. Ediz. illustrata
Eric Gill scrive il ""Saggio sulla tipografia"""" nel 1931, e affida a queste pagine la quintessenza del suo pensiero: una visione complessiva del ruolo della tipografia e della stampa nel mondo moderno, ma anche le sue peculiari idee sulla nuova identità dell'uomo in una società industriale. Gill affronta la storia e l'evoluzione delle lettere, il disegno dei caratteri, la progettazione della pagina, la preparazione di inchiostri e colori, la produzione della carta, la rilegatura, e persino l'ortografia. È l'unico grande contributo teorico di Gill sulla tipografia e rimane una lettura per chiunque sia interessato all'arte delle lettere, alla loro forma e funzione, di cui Gill è un indiscusso maestro. Questa edizione è interamente riveduta, accompagnata dal testo originale inglese, e realizzata in un progetto grafico del tutto nuovo, elaborato sulle idee e sull'esempio del lavoro di Eric Gill. Un classico della moderna arte tipografica."" -
L' esercizio ipsilon
Sono poesie ""mature"""" queste di Strazzabosco, che stanno in calcolato equilibrio tra la tentazione lirica, che nel poeta affiora con naturalezza, e la pressione ruvida della realtà. Strazzabosco soffre la realtà, ma la soffre in senso morale, e questo conferisce al suo progetto poetico una consistenza che non avrebbe se fosse soltanto, e non è, una pura sequenza di versi abilmente allineati. Il risultato è che la poesia di Strazzabosco sta miracolosamente in bilico tra l'ansia di assoluto, che si intravvede sullo sfondo, e l'aderenza alle cose, al quotidiano, all'ordinario."""" (Dall'introduzione di Paolo Lanaro)"" -
Zapotechi. Ediz. italiana e spagnola
"Ciò che più colpisce nella poesia di Natalia Toledo è l'espressione di una profonda empatia tra Natura e Soggetto: non solo una vicinanza ma un'intimità, quasi un sovrapporsi di tratti. La poesia della Toledo è anche intrinsecamente politica, ma specie in questi testi pare più attenta a descrivere e raccontare soprattutto la condizione femminile nelle comunità zapoteche dell'Istmo di Tehuantepec e dello Stato messicano di Oaxaca: ampie zone in cui la presenza indigena è ancora maggioritaria, e anche le varietà linguistiche autoctone sono ben vive, sotto e accanto allo Spagnolo veicolare. """"(Dall'introduzione di Stefano Strazzabosco)" -
Saturnini, malinconici, un po' deliranti. Incontri in terra veneta
Il filo che Nicola De Cilia dipana in questo libro di incontri e interviste con scrittori veneti del secondo Novecento è il tenace rapporto che lega ciascuno di loro alla terra e al paesaggio. È quanto unisce due combattenti, Antonio Giuriolo e Antonio Adami, '?piccoli maestri?' dell'epica resistenziale, ai grandi del dopoguerra: Andrea Zanzotto, Luigi Meneghello e Mario Rigoni Stern. Per tutti, l'esperienza della libertà è scaturita quasi per osmosi dal terreno stesso, le forme del paesaggio divenendo forme della coscienza.Analoga fratellanza incardinata nella terra accomuna Giuseppe Berto, Giovanni Comisso, Goffredo Parise e Nico Naldini - la storia e l'opera di ciascuno stretta fra radicamento e impulso nomade. Sono vagabondi felici, ma sognano ovunque il «?cielo nordico del Veneto?». Quel paesaggio è oggi sfregiato. Lo strazio e, insieme, la «?ribelle speranza?» che ne viene si leggono nell'intensa conversazione con Luciano Cecchinel, poeta grande in lingua e in dialetto, anche lui indomabile combattente civile. Il cerchio così si chiude, specchiandosi nel «grido di gioia ferito» di Pier Paolo Pasolini in contrappunto con la disperata nostalgia dell'artista Loreto Martina. -
Diario 1963-1971
Pubblicato a trent'anni dalla morte di Neri Pozza (1912-1988), questo ""Diario 1963-1971"""" è un documento di eccezionale importanza per chiunque voglia approfondire la conoscenza di una personalità tra le più affascinanti e poliedriche della cultura italiana del secolo scorso. Neri Pozza aveva spiccate attitudini artistiche, è stato un pregevole scultore e incisore, oltre che collezionista, ma soprattutto un editore di fiera e apprezzata indipendenza, capace di riconoscere e coltivare gli autori davvero meritevoli di esser portati al successo (si deve a lui la scoperta di Goffredo Parise). Dal piccolo osservatorio provinciale di Vicenza, città più amata che odiata, Pozza racconta se stesso alle prese con situazioni, motivi e personaggi di un'Italia che la nascente società del benessere sta trascinando verso un radicale mutamento di cultura e di costumi. E mentre osserva e commenta le fasi convulse di questa trasformazione - per lo più con disapprovazione, ma senza mai rinunciare a prendere parte alla vita contemporanea - Pozza matura a sua volta un cambiamento inaspettato, testimoniato proprio da queste pagine: il passaggio, a quasi sessant'anni, da editore a scrittore."" -
C'era una volta un'Isola. Storie della pellagra e altri racconti. Nuova ediz.
L'isola di Sbalchiero è un luogo della memoria che ci riporta nella parte più autentica e profonda della nostra storia in cui la vita dei paesi di provincia e dei suoi protagonisti diventa un piccolo poema epico in prosa; è un racconto popolato dai tipi umani della cultura contadina, alcuni vivono già nella nostra memoria, altri riemergono nella tessitura di una lingua oramai perduta. La spontaneità del racconto e la sorprendente attitudine al cambio di registro, dal poetico al grottesco, dall'ironico al sagace, diventano archetipo di un mondo semplice e trasparente in cui l'autore riesce a fondere sincera partecipazione e distacco ironico, freschezza della scrittura e pietas per la purezza dei più deboli. In questo microcosmo ancestrale scorrono genuinamente le stagioni della vita, dall'infanzia all'età matura, e s'intravede la bellezza di un tempo irripetibile, forse meno precario di quello di oggi. -
Glossario del contado isolano e dei comuni contermini a uso dei forestieri
Questo glossario non è la classica raccolta alfabetica di vocaboli ma un piccolo patrimonio lessicale di suoni e cadenze che diventa racconto a sé. Voci e ricordi di un'epoca ormai perduta riprendono forma in un testimone che si fa narratore. Opera autonoma che, come in una foto d'epoca, risveglia la memoria di chi c'era, e ai più giovani apre la finestra su un mondo che oggi appare fiabesco. -
Sapere di tappo. La vera storia dell'oggetto più usato al mondo. Ediz. illustrata
Chi ha inventato il tappo? E quando? La risposta è svelata in un viaggio di ottomila anni attraverso il tempo e le civiltà che hanno popolato il mondo occidentale. Gli antenati del tappo sono nascosti nei primi insediamenti neolitici iraniani e sotto le macerie della civiltà cretese, nei mercati dell'antico Egitto e sulle navi fenice. In epoche più recenti, quando i tappi cominciarono a prendere la forma che ci è familiare, furono protetti dalle leggi della Repubblica di Venezia, o conservati come reliquie nell'antica abbazia di Hautvillers, dove dom Pérignon per primo appose un tappo in sughero a una bottiglia di champagne. Ai giorni nostri, il tappo è un oggetto così diffuso da risultare quasi trasparente ai nostri occhi: eppure ha segnato l'evoluzione della cultura eno-gastronomica dell'uomo. Nella sua versione più collezionata, ""a corona"""", il tappo rappresenta l'emblema di tutta l'epoca moderna: non solo perché ha spazzato via quasi duemila brevetti alternativi di chiusure, ma soprattutto perché ha posto le basi, nel bene e nel male, dell'epoca dell'usa e getta. Il primo (e finora unico) libro sulla storia dell'oggetto più usato al mondo."" -
Il diavolo d'estate
Sicilia, luglio del 1978, a un paio di mesi dall'omicidio Moro. Il diciassettenne Salvatore (Totò) si aggira annoiato per le vie deserte e infuocate di un paesino della provincia di Agrigento. Ignazio e Siso spingono l'auto rimasta senza benzina; stanno andando al mare da Michele, figlio del vicesindaco, che ha promesso di intercedere con il comune per far passare la loro proposta di trasformare il piazzale della villa del barone Farina in una discoteca all'aperto, e invitano Totò a unirsi a loro. Quella stessa estate, di Ferragosto. Totò e Siso scoprono che nella discoteca è scoppiato un incendio. In un istante, gli scontri con chi si era opposto all'apertura e il successo dell'iniziativa vengono vanificati. E tra quelle antiche mura si consuma la tragedia: gli inquirenti rinvengono un corpo ridotto a tronco carbonizzato, quello di Ignazio. Totò è costretto ad affrontare la morte dell'amico, e i dèmoni che lo affliggono. A fare da sfondo a tormenti e passione è una Sicilia concreta, segnata dalla disperata emigrazione verso il Nord, dall'ombra pressante della mafia e dal clientelismo che dilaga ? e magica, dove si mescolano paure e radicate credenze popolari. -
Franco Volpi filosofo e amico
Se il filosofo è inseparabile dall’uomo, questo ritratto di Franco Volpi (1952–2009) a dieci anni dalla prematura scomparsa – curato da una comunità di colleghi professori, artisti e cultori della filosofia e della traduzione filosofica – non è soltanto un dovuto omaggio a una grande personalità, ma dischiude una via d’accesso al cuore stesso della filosofia. Se poi aggiungiamo che Volpi si dedicò con uguale cura agli Antichi come ai giganti del pensiero del Novecento – riuscendo nello sforzo di farceli scoprire senza banalizzarli, allora il volume diventa un vademecum prezioso: tale è stato voluto anche nella veste grafica e nelle soluzioni tipografiche per onorare un pensiero che ricercò “una bellezza senza condizioni, e perciò assoluta”. La prima parte, ""Franco Volpi, il filosofo amico"""" sonda il lascito speculativo di Volpi alla ricerca di quella proposta originale che andava elaborando; la seconda, """"Franco Volpi, l’amico filosofo"""", prende le mosse dalla singolarità di un uomo rimasto indimenticabile per tutti coloro che l’hanno incontrato, e risale al filosofo che pure fu. E il gustoso apparato di immagini si spinge a illustrare ciò che le parole non riescono a dire."" -
Lunedì inizia sabato
Pubblicato per la prima volta in Russia nel 1964, ""Lunedì inizia sabato"""" in patria è considerato il romanzo più popolare dei fratelli Strugatskij; poggia saldamente sulla tradizione nazional-popolare russa, ed è pervaso da un'aura fiabesca di schietto ottimismo e comicità. Sasha Privalov, giovane programmatore di Leningrado, sta guidando attraverso le foreste della Carelia, nella Russia nord occidentale; deve incontrarsi con alcuni amici a Solovets per una vacanza nella natura. Quando lungo la via raccoglie un paio di autostoppisti locali, ancora non sa che nella cittadina di Solovets accadono cose davvero straordinarie. I due convincono Sasha a fermarsi e lavorare con loro all'Istituto di ricerca Scientifica e Tecnologica per la Magia e la Stregoneria, dove incontrerà ogni genere di creatura fantastica, e avrà a che fare con oggetti animati e aggeggi stravaganti."" -
20 alfabeti brevemente illustrati da Raffaello Bertieri. Ediz. italiana e inglese
Raffaello Bertieri (1875-1941), protagonista della tipografia italiana, pubblicò nel 1933 - l'anno cruciale della svolta grafica modernista - uno dei suoi libri più importanti: ""20 alfabeti brevemente illustrati"""", impresso in 275 copie e ormai da tempo pressoché introvabile. Un testo rivolto a «bibliofili, curiosi, buongustai dell'Arte della Stampa...», e redatto in uno stile semplice e chiaro come i caratteri tipografici illustrati in quelle pagine. Bertieri è testimone di un gusto tipografico ancorato saldamente alla tradizione, ma tentato pure dal modernismo, come mostra la rassegna di questo suo libro, dove sono compresi caratteri connotati da tratti liberty insieme ad alfabeti funzionali alla nuova grafica che si va imponendo. Questa rarissima opera è ora riproposta, con uno scritto introduttivo di Alessandro Corubolo su Bertieri e i caratteri tipografici (bilingue ita/en). Le scansioni delle immagini e la stampa sono eseguite da Trifolio di Verona; la copertina, in due colori, è impressa tipograficamente con il torchio a mano. Il libro, formato 240 x 163 mm, è di 96 pagine su carta Munken Lynx, e come la prima edizione è tirata in 275 copie numerate."" -
Perché Istanbul ricordi. Ediz. integrale
Istanbul. Un misterioso delitto mette alla prova il commissario Nevzat Akman e i suoi giovani collaboratori. La vittima viene rinvenuta nella parte vecchia della città, davanti alla statua di Ataturk, tiene in mano una moneta antica e sembra indicare una direzione precisa. È solo il primo di una serie di omicidi rituali in luoghi storici, ogni monumento è legato a una figura importante del passato: sette monarchi, sette magnifici luoghi antichi e una sola sconvolgente verità. Inizia così una corsa contro il tempo, alla caccia di abilissimi e sfuggenti criminali. La chiave dell'enigma risiede nel passato di una delle città più misteriose del mondo, e conduce a un emozionante viaggio storico da Bisanzio a Istanbul, in cui la sorte delle vittime dipenderà dalla capacità degli investigatori di decifrare quella storia, di ripercorrerla attraverso dolorosi ricordi, e di attraversare l'anima di una moltitudine di personaggi: ubriachi senzatetto, potenti uomini d'affari senza scrupoli, avvocati e giornalisti corrotti, avidi archeologi e cittadini idealisti che lottano per preservare i siti storici di Istanbul. Ümit scava nella psicologia dei personaggi, nella sacralità dell'amore e dell'amicizia, e fonde abilmente la narrazione di genere con gli intermezzi storici. Tra le righe si ritrovano la sua vocazione politica, il richiamo ai tempi cupi del recente passato e del presente, in ogni pagina l'amore sconfinato per la sua città. Fino all'imperativo finale: “perché Istanbul ricordi”. -
Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino. Ediz. integrale
Per inaugurare la collana Alfabeto è stato scelto ""Le avventure di Pinocchio"""" di Carlo Collodi, uno dei libri più belli della letteratura italiana, diventato ormai da gran tempo un consolidato classico della letteratura universale. Il Pinocchio di Ronzani è certo da rileggere, ancora una volta, per la sua miracolosa qualità letteraria (il testo si attiene a quello stabilito nell'edizione critica dell'Accademia della Crusca), ma a farne un libro speciale e assolutamente nuovo è l'apparato figurativo che lo accompagna. Il pittore Mario Francesconi ha realizzato per questa edizione una formidabile serie di 'ritratti' di Pinocchio, tante estrose variazioni sull'immagine del burattino più famoso del mondo eseguite con le tecniche e i materiali più diversi. Il personaggio inventato da Collodi, insieme ingenuo e sfuggente, misterioso e concreto, ha sospinto l'arte di Francesconi verso una sorprendente esplorazione di forme, figure, effetti cromatici e stilizzazioni, che candidano sicuramente questo Pinocchio a un ruolo del tutto originale, e di prim'ordine, nella lunga tradizione di edizioni illustrate dedicate a questo classico senza tempo. Età di lettura: da 8 anni."" -
Quando il tempo s'ingorga. Racconti biografici e autobiografici. Ediz. illustrata
Questo nuovo libro di Nico Naldini riunisce una serie di prose scritte tra il 2004 e il 2016 per la rivista «L'immaginazione». Sono piccoli racconti, ricordi, ritratti di amici e di personaggi famosi (le due cose, nella vita di Naldini, hanno tante volte coinciso), stralci di diario, riflessioni su temi di attualità: pagine a cui il nitore stilistico e un'impeccabile 'misura breve' conferiscono spesso l'incanto della poesia. Nella sua operosa vecchiaia Naldini ha aggiunto intorno al prezioso nucleo della sua opera in versi alcune esemplari biografie di personaggi del Novecento (Comisso, De Pisis, Pasolini), e diversi libri di squisita vena autobiografica, nei quali ha affinato una sua speciale e sapientissima arte della memoria. ""Quando il tempo s'ingorga"""" - il titolo del libro è tratto da una poesia degli """"Ossi"""" di Montale - è un nuovo importante episodio di questa ricerca, nel quale Naldini incrementa con inediti ricordi la sua viva testimonianza sulla cultura del Novecento, e restituisce mirabilmente, con la meditata magia della parola, gli incorporei fenomeni del passato. Il volume è illustrato dal una serie di ritratti eseguiti dalla pittrice Olimpia Biasi."" -
Storia della colonna infame
La ""Storia della Colonna infame"""" è la celebre “appendice storica” ai Promessi Sposi che Alessandro Manzoni, nella definitiva edizione del 1840, volle fosse stampata di seguito al romanzo in una sorta di necessaria e inscindibile continuità. La riflessione etico-giuridica sul ‘processo agli untori’ durante la peste a Milano si era sviluppata in una forma che non poteva contenersi nelle ‘digressioni’ con cui il Manzoni accompagna, proiettandole nella storia, le avventure di Renzo e Lucia. E alla storia tout court fu necessario tornare perché il grande affresco dei Promessi Sposi venisse compiuto. Per spiegare, con l’analisi delle fonti e gli argomenti della ragione, i modi in cui l’ignoranza, il pregiudizio, la cecità verso il più elementare buonsenso possono determinare un male efferato nel destino degli uomini. Specialmente quando gli uomini sono messi alla prova da un disastro eccezionale, che rivela in modo tragico e improvviso tutti i loro limiti. Questa edizione è accompagnata da un saggio introduttivo di Salvatore S. Nigro, e ripropone in una sontuosa elaborazione grafica le illustrazioni originali commissionate dal Manzoni a Francesco Gonin.""