Sfoglia il Catalogo ibs020
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7821-7840 di 10000 Articoli:
-
I racconti del Prione. Selezione 2007
Narrare può parere un gioco. Giocare significa anche inventare, creare dal nulla, come per magia, personaggi e storie. E molte, varie ed interessanti sono le storie narrate. Si respirano, in alcuni racconti, certi colori freddi ed intensi, brumosi, o la luce abbacinante delle distese innevate; vi sono ambientazioni della vita di campagna: grandi case annesse a stalle e pollai circondate da orti e campi; o grigie atmosfere urbane in cui si agitano in frenetica attività uomini e veicoli immersi nello smog quotidiano dove ognuno è a sé, individuo solo, privo di autentici contatti umani. Ma ecco che nella solitudine dell'età adulta riemerge ""pur come un'isola verde, lontana, entro una pallida serenità"""" la memoria della prima infanzia, favolosa e struggente. O anche, attraverso episodi di storia antica, ci troviamo immersi in un paesaggio incontaminato, tra fiumi traboccanti d'acque ed impetuosi torrenti e boschi lussureggianti ricchissimi di fiori e di frutti, scenario alle passioni d'una umanità primitiva. I volumi dei Racconti del Prione raccolgono la selezione dei ventuno migliori racconti brevi tra quelli inviati dall'Italia e dall'estero al Premio di Narrativa """"il Prione""""."" -
L' alba di un ignoto domani
Temi e suggestioni della poesia sono offerte ad Andrea Costa dalla sua vita e dall'osservazione del mondo, della natura e della società umana, su cui egli esercita la propria capacità di riflessione e la poetica fantasia. Il carattere unificante è un certo tono riflessivo particolare, che ha l'impronta d'un colloquio del poeta con se stesso. Vi trovano posto incubi notturni, rappresentati con tale lucida espressività da parere avventure realmente vissute, drammatici interrogativi su se stesso e sulle cause d'un destino predeterminato in modo irrevocabile, da cui rampollano domande cariche d'angoscia sul proprio domani che magari si dissipano come nuvole notturne davanti ad un mattino pieno di luce e ""mentre un raggio di luce squarcia le nubi / e il ciel torna sereno,/ cresce in me una gran forza, / di affrontare il presente / di affrontare la vita!"""""" -
1928. Dalla Spezia al Polo Nord. A bordo della nave appoggio Città di Milano, sulla traccia di un diario inedito della spedizione Nobile
Annalisa ricorda. Ricorda le ore passate con nonno Michele e i suoi racconti di quando partì come nocchiero sulla nave appoggio della celebre spedizione Nobile al Polo Nord. Ricorda anche episodi inediti che riaffiorano sfogliando le pagine dell'album di quelle foto che sono diventate oggi un documento della storica impresa. Come il racconto di giovani marinai che raggiungono scalzi la cima dell'hangar ""arrampicati come scoiattoli"""" in alto sulle traverse, per liberare il dirigibile Italia dal ghiaccio. Un diario, scritto in forma di dialogo, in cui tutto è documentato, la partenza, la navigazione, l'arrivo al Polo, ma anche le fasi drammatiche del naufragio del dirigibile e quelle emozionanti della ricerca e del recupero dei superstiti, fino al rientro a casa. L'album delle foto scattate nel 1928 al Polo Nord da Michele Coviello conta 120 immagini."" -
Sagome e impronte. Ediz. illustrata
"Il territorio di ricerca di Giusto Pilan, di cui questa mostra raccoglie soggetti sui quali si è maggiormente concentrato negli ultimi anni, è da sempre ricchissimo e pieno di contaminazioni - incisorie, pittoriche e anche tridimensionali. È evidente quanto i temi dei suoi lavori non prescindano mai dalla materia, e anzi si pongano con essa in una relazione dialogica e non ancillare: cogliendone suggerimenti, assecondando le forme, i colori, gli spessori. A partire dalla forza endogena, dall'energia e dalla concretezza che promana dai catrami, dalle combustioni, dai legni che Pilan utilizza come matrici calcografiche per i suoi originali 'monotipi'."""" (dall'introduzione di Vanni Cantà)." -
Ricordi tipografici di un viaggio agli Stati Uniti
Piero Barbera, il grande editore fiorentino del XIX secolo, ci delizia con le sue considerazioni e osservazioni sull'arte della stampa negli Stati Uniti d'America, ove si reca a far visita agli stabilimenti delle grandi e rinomate ""university presses"""" e alla tipografia di Theodore Low De Vinne, il famoso editore e tipografo americano, riportandone interessanti insegnamenti e osservazioni sui progressi tecnologici d'oltreoceano e fornendoci nel contempo un interessante resoconto sullo stato dell'arte tipografica nordamericana."" -
Élite. Cultura italiana e statunitense tra Settecento e Novecento. Ediz. integrale
Tra il XVIII e il XX secolo libri, lettere e diari hanno traversato l'Atlantico proprio come fecero intellettuali, diplomatici e scienziati, quando il viaggio transoceanico era un'avventura rischiosa che richiedeva settimane. A far da guida in questa storia di reciproca scoperta e conoscenza tra Italia e Stati Uniti, una selezione di figure rappresentative del panorama intellettuale, culturale e politico dei due paesi. Le letture e le corrispondenze dei Founding Fathers, gli scritti degli esuli italiani in America, i diari degli statunitensi impegnati nel Grand Tour e le prime biblioteche di collezioni italiane in USA rivelano efficacemente i dettagli, a lungo trascurati, del rapporto particolarissimo che Italia e Stati Uniti hanno costruito e perfezionato nei secoli. Una relazione ricca di numerosi risvolti e dagli sviluppi talvolta imprevedibili. -
Sapere & Sapore. Raccolta di ricette
Quest'opera è il frutto del lavoro dell'Arcigola di Vicenza, non solo per il suo valore di ricerca e di approfondimento della cultura materiale, ma per lo stile e il metodo con cui essa è nata. Il Circolo ArciGola ""Spazio 83"""", nucleo motore della Condotta gastronomica vicentina, ha svolto per vari anni corsi di gastronomia e cucina, guidati e coordinati da Giancarlo Riganelli, che hanno permesso a molte persone di avvicinarsi, sia dal punto di vista teorico che da quello pratico, alla nobile arte della cucina: non in modo spocchioso o accademico, e senza la vana pretesa di affrontare tutto lo scibile gastronomico, ma con la serietà e l'impegno che l'argomento richiede. Il frutto di questi incontri, le ricerche pratiche di queste operazioni culinarie sono qui riproposti, e proprio grazie a queste premesse l'opera ha un valore di sicura praticabilità. Un ricettario fecondo e utile per la diffusione di una rinnovata cultura alimentare. Prefazione di Carlo Petrini."" -
Flaubert politico
Gustave Flaubert, devoto come pochi altri scrittori del suo secolo al culto dell'«art pour l'art», fu, nel contempo, affascinato dal 'discorso politico' praticato dai suoi contemporanei, in particolare nel suo grande romanzo sul 1848, L'éducation sentimentale. Di questo testo letterario si ripercorrono qui le relazioni con la storiografia sulla rivoluzione del 1848 e sulla Seconda Repubblica francese, sottolineando sia il debito di Flaubert verso le interpretazioni di questi fenomeni proposte dai critici più radicali della sua epoca, sia il contributo che lo scrittore normanno, col far proprie tali interpretazioni, fornì alla loro diffusione. Questa ricerca non muove dall'ambizione di ricostruire il «pensiero politico» di Flaubert, ma dalla consapevolezza dell'importanza dell'analisi delle opere letterarie per ricostruire, nella sua complessità, il sentimento del «politico» nel xix secolo. Non «Flaubert pensatore politico», dunque, ma «Flaubert politico». -
Filigrane. Culture letterarie (2020). Nuova ediz.. Vol. 1: Dialetti in poesia.
"Filigrane. Culture letterarie"""" è una rivista di letteratura a periodicità semestrale. Suddivisa in cinque sezioni (Testimonianze, Saggi e scritture, Testi, Recensioni e rassegne, Notizie bio-bibliografiche), si ispira al concetto di pluralità, intendendo per essa l'apertura alle culture nazionali e internazionali, all'intersezione tra le discipline, all'indagine sulle stratificazioni che i testi e i documenti letterari recano in sé, in un arco temporale che va dall'antichità all'età contemporanea. Diretta da Matteo Vercesi, fanno parte della redazione della rivista critici letterari, poeti, docenti universitari, ricercatori italiani e stranieri: Maurizio Casagrande, Elenio Cicchini, Pasquale Di Palmo, Daria Farafonova, Elena Maiolini, Mauro Sambi, Alessandro Scarsella, Alberto Sisti. Ogni fascicolo affronta una tematica specifica, inquadrata nei contributi che lo compongono secondo prospettive diverse ma complementari, con l'obiettivo di rivitalizzare il dibattito in merito alla letteratura e ai processi culturali che la innervano e che da essa si irradiano." -
La pinza. Storia di una tradizione millenaria
In questo prezioso libro, Claudio Rorato e Renzo Toffoli raccontano la storia di un prodotto dolciario arcaico, oggi elevato alla dignità di dolce nobile: la Pinza, la cui nascita è legata alla notte magica della Befana e al fuoco del panevin, rituale sacro e antico del contadino. Restituiscono, così, anche alla conoscenza dei giovani una civiltà intensamente umana, apparentemente scomparsa e, invece, ancora ricchissima, capace di trasmettere il gusto speciale delle cose legate alle nostre terre. Gli autori offrono un ampio ricettario, variato nonché ""praticabile"""". Ma, divertendosi e divertendo, fanno conoscere al lettore anche tanti """"modi di dire"""", riferiti alla vecchia, cara Pinza: detti popolari, ameni e spesso sarcastici, che circolavano tra la gente del paese, in piazza tra le bancarelle del mercato, dentro le fumose osterie. Battute tutt'ora pungenti e capaci di strappare una bella risata. Non ultimo pregio del libro sono le bellissime immagini dei camini su cui la Pinza era fatta cuocere sotto la cenere e le braci oppure nelle campane di terracotta. Uno squarcio affascinante sul mondo di ieri, che possiamo pienamente gustare ancora oggi."" -
Il vizio occulto
Dal XVII secolo, la vecchia conoscenza di sé è stata soppiantata dall'ermeneutica dell'altro: l'altro come ricettacolo di segreti, teatro di finzioni, gioco di simulazioni. Le pratiche dell'esame di coscienza si sono affinate e rafforzate grazie a nuove tecniche di scandaglio dell'anima, dei pensieri e delle intenzioni, lungo l'orizzonte tra l'essere e l'apparire, il visibile e l'invisibile. Nasce qui un modo ulteriore di esprimere il mondo, di fare dell'altro oggetto di indagine, classificazione e misura, col sospetto finale, su cui nasce la psicanalisi, che la verità sia ignota al soggetto stesso che la cela. Questo libro ormai classico di Alessandro Fontana racconta il progressivo e accidentato definirsi, da Descartes a Freud, delle moderne scienze dell'uomo, e segue un itinerario interpretativo ancora oggi del tutto peculiare e fresco rispetto alle ricostruzioni storiche tradizionali. Nel volume sono raccolti i seguenti saggi: ""Le piccole verità. L'aurora della razionalità moderna""""; """"Il vizio occulto. Nascita dell'istruttoria""""; """"Ciò che si dice e ciò di cui si parla""""; """"L'ultima scena""""; """"La verità delle maschere""""; """"La città ritrovata""""."" -
I materiali e i prodotti tipografici
Giacomo Bobbio (Fossano 1848 - Roma 1924). Fu tipografo fin da giovanissimo e la stampa rimase il suo principale interesse e la sua professione per tutta la vita, esercitata per decenni a Firenze e a Roma con vari incarichi e responsabilità. Combattente, garibaldino, attivista politico e sindacale, Bobbio è certamente una figura di grande interesse, ben oltre l'ambito della storia della tipografia, a cui tuttavia dedicò molte perspicaci e importanti pagine. Nel 1878 Giacomo Bobbio, direttore della Tipografia del Senato, fu inviato dal Governo all'Esposizione Universale di Parigi per aggiornarsi sui progressi delle industrie legate alla stampa, ma la manifestazione ebbe scarsa partecipazione italiana. L'anno successivo fu quindi organizzata a Milano una Mostra di prodotti tipografici e delle relative industrie che in qualche misura restituisse un quadro più veritiero e completo della produzione nazionale. Bobbio vi partecipò e ne riferì nel libro che qui ripubblichiamo: ""I materiali e i prodotti tipografici. Osservazioni di G. Bobbio Direttore della Tipografia del Senato"""" (1880). L'edizione è arricchita con 34 tavole di incisioni raffiguranti macchine e strumenti per la stampa."" -
Venezia siamo noi
"Negli ultimi decenni si è discusso molto di problemi che riguardano il Veneto, e alcuni interrogativi risultano naturali per chi vuole andare oltre le sterili lamentele e porsi quesiti utili a comprendere: perché i quasi cinque milioni di Veneti non accettano l'idea di essere una megalopoli della globalizzazione? Perché da decenni si affidano a una classe politica che ha promesso federalismo e autonomia senza però alcun risultato? Perché i confini e la viabilità in Veneto sono quasi sempre contro gli interessi dei Veneti? Questi problemi sono passati nell'indifferenza degli intellettuali locali e dei media, dando però vita alla produzione di stereotipi """"antiveneti"""". Il libro si pone l'obiettivo di sconfessare alcuni di questi stereotipi, per offrire invece spunti di riflessione, per cominciare a parlare di aggregazione politica veneta basata sullo sviluppo e sulla solidarietà, e capace di portare benefici non solo alla moderna Venezia-Terraferma, ma anche all'Italia e all'Europa.""""" -
Hitchcock. Il prurito della pistola
Questo libro rivisita la filmografia di Hitchcock alla luce dei più aggiornati orientamenti critici, ma torna pure a esplorare in dettaglio i meccanismi formali del suo thriller, e ridiscute le strategie ideologiche dovute prima alla paura per il nazismo, poi alla Guerra fredda, che si risolvono in trame nelle quali l'uomo qualunque, scagliato in una vicenda che non lo riguarda, finisce per dare il suo contributo alla difesa della libertà. Si dice che in Hitchcock un omicidio sembra quasi un rapporto erotico, e proprio dal ""prurito"""" del sesso prende il via il percorso analitico di Marucci, che riesamina le molteplici occasioni hitchcockiane - scenette, gag, pantomime, episodi di voyeurismo e feticismo - in cui l'eros affiora e si manifesta. Un percorso che convoglia l'interesse del regista per la psicanalisi, tante volte utilizzata per elementi portanti della sceneggiatura, nonché il suo cattolicesimo di nascita, che spiega le implicazioni religiose ricorrenti nel suo cinema. Chiude il volume una specifica analisi di cinque film, visti come emblematici nella carriera di Hitchcock: """"Number Seventeen"""", """"Sabotage"""", """"The Trouble with Harry"""", """"Rear Window"""" e """"The Bird""""."" -
Mallarmé, la tipografia e l'estetica del libro
Non a tutti è noto il fatto che Mallarmé, il più arduo e aristocratico dei poeti simbolisti, fosse pure un raffinato intenditore di tipografia, attentissimo a tutti gli aspetti materiali che riguardano la stampa e i libri. Il testo più emblematico di questo peculiare interesse è il poemetto ""Coup de dés"""", ma nell'elaborazione formale di tutta la sua opera poetica è in ogni caso essenziale il rapporto visivo fra la parola stampata e la pagina bianca, l'evidenza dei caratteri e dell'inchiostro sulla vuota campitura del foglio, nonché l'incidenza di ogni concreto dettaglio all'estetica del testo. Questo libro raccoglie per la prima volta in edizione italiana le riflessioni, anzi le «digressioni» di Mallarmé «forma Libro» (da scriversi con la maiuscola, in quanto materializzazione della «grande Opera»: di un'opera «totale»), pubblicate dal poeta sotto il titolo """"Il Libro, strumento spirituale"""". Prose di grande forza e suggestione, accompagnate da tre saggi dedicati a come questo specifico interesse di Mallarmé si esprima nella sua opera e quali ripercussioni abbia avuto nelle successive avanguardie."" -
Cosmopoli. Figure dell'esilio ebraico-tedesco
L'ascesa del nazismo al potere, nel 1933, segna l'inizio di un gigantesco esodo della cultura tedesca, una cultura in gran parte incarnata da intellettuali ebrei. Dispersi tra le due sponde dell'Atlantico, questi outsiders hanno profondamente rinnovato il pensiero occidentale, sia in Europa che in America. Nei saggi qui riuniti, l'autore mette a fuoco alcuni frammenti singolari e affascinanti dell'esilio ebraico-tedesco. Al di là del luogo comune, giusto ma unilaterale, che lo descrive come una ""vita mutilata"""", l'esilio è sondato in queste pagine come un osservatorio del tutto nuovo sul mondo e sulla storia."" -
Con il diavolo in corpo. Filosofi e streghe nel Rinascimento
In questo libro l'autrice include le streghe tra i vinti, mostrando una continuità della storia occidentale attraverso la sua tendenza a estirpare le diverse figure dell'alterità incontrate sul suo cammino. Incarnati dalle streghe o dagli indios del Nuovo Mondo, dai neri o dagli ebrei, dalle donne o dagli omosessuali, gli outsider si scontrano sempre con la stessa norma, con le stesse pratiche di stigmatizzazione, persecuzione e sterminio. Richiamando il celebre aforisma di Walter Benjamin, secondo il quale non esiste documento di cultura che non sia nello stesso tempo documento di barbarie, Esther Cohen ci aiuta a interpretare le streghe non solo come figure del passato, ma anche come un archetipo contemporaneo. -
Lo stato dello Stato. Riflessioni sul potere politico nell'era globale
Che ne è dello Stato nell'epoca della globalizzazione? Ha ancora senso utilizzare concetti come sovranità e nazione per interpretare i fenomeni politici attuali? Come cambiano le pratiche politiche e le garanzie legate agli Stati di fronte alla progressiva evanescenza dei confini, a una società sempre più complessa e diversificata? Questo studio è un'indagine sullo ""stato"""" dello Stato che al tempo stesso ne affronta criticamente i principiali snodi storici e teorici. Un'analisi dell'eredità politica dello Stato, che si interroga sulla possibilità di superarne i confini storici e geografici. Impossibile sottrarsi all'opportunità che la crisi del presente ci offre: quella di sganciarsi dalle forme che la politica ha assunto fino a oggi."" -
Il percorso e i percorsi. Vol. 1: Dalle origini al Rinascimento.
Questo ""per-corso"""" di letteratura è - etimologicamente - un viaggio attraverso gli autori alla ricerca del cuore come esigenza di felicità e di senso per la vita. Uno strumento prezioso per l'aggiornamento e per l'esame di maturità."" -
L' avvenimento secondo Giotto. Cappella degli Scrovegni. Padova
Sette secoli fa, fra il 1303 e il 1305, Giotto, su commissione del banchiere padovano Enrico Scrovegni, affresca la Cappella intitolata a Santa Maria della Carità. Questa piccola chiesa romanico-gotica, concepita inizialmente per accogliere lui stesso e i suoi discendenti dopo la morte, è oggi considerata un capolavoro della pittura del Trecento italiano ed europeo e una delle massime espressioni dell'arte occidentale. Nella pittura di Giotto tutto - dalle corrispondenze verticali e orizzontali alle prospettive architettoniche, dal simbolismo dei colori a quello dei numeri - partecipa dell'avvenimento di Dio che si fa uomo. Un fatto storico che Giotto ha messo in scena perché attraverso i colori e le immagini i fedeli potessero meditare sulla vita di Maria e di Gesù, sulla sua morte e resurrezione, sul proprio destino di libertà in vista del Giudizio Universale.