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Ritornerà come un frammento di stella
"Essi conservarono un resoconto della loro storia, ma poi lo bruciarono."""" Quechua. Nella Terra ormai quasi disabitata, un'astronave lascia un cilindro che racconta """"l'unica storia rimasta"""" in parte celata in alcuni simboli nascosti nel sito archeologico della civiltà di Tiahuanaco in Bolivia (200 - 600 d.C.). Molti anni prima, la spedizione Pro.Me.Te.O. formata da un gruppo di giovani delle colonie terrestri extra mondo, avrebbe dovuto ritrovare la """"memoria perduta"""" della Terra; la ricerca si rivelò piena d'insidie perché ciò che avevano scoperto era una parte di un diabolico complotto ordito da una organizzazione segreta che cambiò le sorti dell'umanità e che, a ogni costo, non doveva essere rivelato." -
Non avevo il coraggio di vivere
Matteo, un ragazzino cresciuto in un piccolo paese, sin dai primi anni dell'adolescenza si ritrova costretto a reprimere la sua omosessualità. Sperimentando sulla sua pelle la brutalità del bullismo e del rifiuto del diverso, Matteo perderà più volte il coraggio di vivere. Sarà solo all'alba dei vent'anni che riuscirà a trovare la forza per evadere dal suo rifugio immaginario, esperendo l'amore con Davide al suo fianco. E anche se la grave malattia che colpirà Davide pochi anni dopo stravolgerà la sua vita, Matteo sceglierà di continuare a lottare: lì con lui, mano nella mano, riscrivendo ancora una volta la sua, la loro storia. Vivendo nel presente un'esistenza che mai avrebbe creduto realizzabile, qui su questo strano pianeta. -
Tornerò alle tue terre. Vita, memorie e lotta
Riportando sulla carta, in versi, le emozioni e il suo vissuto, l'autrice tesse una trama in cui si dipana la sua crescita negli anni, il suo scrivere sempre della vita, di quanto ami la stessa, sia che fluisca nel ritmo delle stagioni, nell'odore della terra, attraverso il ricordo di persone care o in un trascorso che è il quotidiano di tutti noi. Può essere un fiore, una frase, una chiacchierata, e la poesia è lì, semplice, senza pretese, sperando di strappare un sorriso, suscitare un pensiero o una riflessione. Ma soprattutto, l'amore per la vita che passa attraverso la nostra memoria storica, la lotta per la giustizia, il ricordo di chi dette tutto, in ogni parte del mondo. -
Edgar Allan Poe. Il mistero della morte
Fabrizio Raccis dopo anni di ricerca spesi ad esaminare il grande mistero della morte di Edgar Allan Poe è riuscito a riepilogare attraverso il suo saggio tutte le possibili ipotesi che sono state fatte nel corso di 170 anni. Dopo aver esaminato attentamente i fatti e scartato alcune delle maggiori, ha voluto regale ai lettori una sua personale conclusione. Edgar Allan Poe era davvero uno scrittore maledetto? La sua falsa biografia ha influenzato così tanto la nostra opinione sulla sua immagine? Come mai nessuno fino ad oggi non è stato in grado di spiegare la sua morte misteriosa, come la scomparsa della sua cartella clinica? Lo scrittore affronta questo vortice di enigmi e prova a sbrogliare questa matassa spinosa per troppo tempo ignorata. Seguono alcune traduzioni degli unici manoscritti incompleti ad oggi introvabili, del necrologio diffamatorio e di alcune poesie tra le meno conosciute. Come è morto Edgar Allan Poe? Provate a scoprirlo attraverso queste pagine. -
Coprifuoco. Vol. 1
I racconti pubblicati in questa antologia sono quelli selezionati nella seconda edizione del Premio Letterario ""Urban Jungle"""" indetto da Catartica Edizioni. """"Coprifuoco"""" - Racconti urbani e di periferia, utopie, distopie, storie di ribellione, di indipendenza e di emancipazione, è il tema scelto per la seconda edizione. Gli autori; """"Coprifuoco"""" di Daniele De Paolis; """"I gamberetti luminosi"""" di Cristina Aresu; """"Sperare..."""" di Roberto Greco Brakus; """"Ombre nella notte"""" di Cristina Biolcati; """"Tolstoj"""" di Francesco Cusumano; """"La fotografia"""" di Salvatore Palita; """"La specchiera"""" di Oriano Bertoloni; """"Notte d'estate sotto il mio portone"""" di Alberto Arecchi; """"Maledizione a quel benedetto coprifuoco!"""" di Lucia Bollina; """"Lei che corre verso il mare"""" di Marianna Bellobono; """"Una gita al mare"""" di Simona Sparro; """"Un'innocente bugia"""" di Eliana Farotto; """"Tassinaro di fantasmi"""" di Paolo Santaniello."" -
Coprifuoco. Vol. 2
I racconti pubblicati in questa antologia sono quelli selezionati nella seconda edizione del Premio Letterario ""Urban Jungle"""" indetto da Catartica Edizioni. """"Coprifuoco"""" - Racconti urbani e di periferia, utopie, distopie, storie di ribellione, di indipendenza e di emancipazione, è il tema scelto per la seconda edizione. Gli autori: """"Il coprifuoco"""" di Lucia Carluccio; """"Questione di regole"""" di Maria Teresa Boghetich; """"La prima notte"""" di Andrea Taffi; """"Impulso Dominante"""" di Pierpaolo Chia; """"Gli esseri al di là del mirino"""" di Giuseppe Vivona; """"Terra di fuoco"""" di Salvatore Grieco; """"Come gli altri"""" di Tommaso Sala; """"Grido di libertà"""" di Antonio Cuomo; """"Nascosto nell'oscurità"""" di Leonardo Taddei; """"Un quarto allo Standby"""" di Simonpietro Spina; """"(S)copri...fuoco"""" di Antonio Sbarra."" -
Convulsioni. Le confessioni di un copywriter
Convulsioni è un blog di espiazione: componimenti brevi, un vocabolario, alcune poesie. È la penitenza di un copywriter romano che sfila dalla lingua una scheggia dopo l'altra per interrogarsi sul senso della parola, delle dinamiche della comunicazione in agenzia, di ciò che intendiamo quando decidiamo di aprire bocca. Lui lo fa attraverso l'uso di un vocabolario dialettale, ironico e tormentato. Capita si parli di droga, la parola amore compare solo due volte e nessun protagonista vince. Tutti provano a comunicare qualcosa con le parole, ma non sempre ci riescono. -
Imparemmu la linga turritana. Ediz. a colori
"Imparemmu la linga turritana"""" è un libro illustrato in lingua turritana riservato ai più piccoli, realizzato su carta ecologica e con caratteri che agevolano chi presenta dislessia; per la terminologia si veda G. Muzzo, V. Lanza, S. D. Sassu, G. Bazzoni. Età di lettura: da 4 anni." -
Vampiri Urbani
Essere un vampiro, un mostro, è l'unica vera chance di libertà rimasta al mondo, ma bisogna vivere a New Orleans per capirlo. New Orleans è il quartiere dei disagiati, degli immigrati, dei pazzi ed è molto probabile che sia nella tua città: qui potrai conoscere Denise, una mayasa buona che regala sogni paradisiaci ai tossici in overdose e alle prostitute o ai trans ""che non ne possono più della vita e dei cazzi degli altri"""". Potrai conoscere Eva, Signorina, Porcello e altri gentili antisociali che ti aiuteranno a cambiare, a trasformarti, a essere il geniale mostro che sei. Casomai fossi interessato, nel quartiere c'è una speciale agenzia funebre che offre funerali e sepolture anticipate a depressi cronici e sognatori molesti: perché bisogna lasciarsi seppellire almeno una volta per essere liberi. Perciò, se non credi tanto nell'ordine e nella vacua normalità sarai sempre il benvenuto. Altrimenti è meglio non mettere mai piede a New Orleans."" -
Pietre. Storie di provincia
"Pietre, storie di provincia"""", è una raccolta di sette racconti brevi ambientati nei sabato sera qualunque, nelle partite di calcio della domenica delle squadre non professioniste, negli angoli bui dei centri storici quasi disabitati, tra gli strumenti stonati di una banda che suona musica in tonalità minore alle processioni religiose. Provincia canaglia. Le pietre: immobili, mai stanche della loro monotonia. Le uniche a non cambiare mai e a durare in eterno, o quasi. I padroni di certi posti dimenticati da dio. Quelle che seguono sono storie di ragazzi, ragazze di provincia. Provincia intesa più come luogo fisico che come condizione mentale. Non si tratta di personaggi che sognano la fuga ma di elementi ben inseriti nel contesto che li circonda, con una dimensione stabilita. Un piccolo avvertimento: quasi tutte le storie finiscono male. La provincia può anche uccidere. Ma la provincia è come una madre che coccola i suoi poveri figlioli, ed è ben noto il nostro essere un po' mammoni. La rispettiamo in quanto tale. La amiamo, comunque." -
Su cantu a sa luna. Contos de Sardigna
Racconti della Sardegna e del suo popolo, della sua storia e delle sue tradizioni, delle sue fiabe, dei suoi miti e delle sue leggende, della sua natura e dei suoi colori, del suo passato e del suo presente. -
Il mio nome
"E allora io, questo mio nome, me lo conservo buono, lo annaffio e lo alimento, ci parlo e lo spalleggio. Alla fine della giostra, quando le luci si spengono e i calici restano vuoti, è tutto ciò che di mio possiedo.""""" -
Le impronte della vita
"Schiacciavi i bottoni/ dietro le quinte di un teatro./ Luci ad effetto, cambio di scene/ un sipario sempre aperto/ su una vita che sembrava perfetta./ Ogni giorno una cravatta diversa/ vestiva la tua metamorfosi./ Mangiafuoco, dei tuoi burattini/ tiravi i fili con gran maestria/ neanche io capii se lo spettacolo/ portava in scena la tua vita.""""" -
L'insonnia dei corpi
Dobbiamo sgombrare l'inverno evidenziare le parole con la luce aprire la finestra della strafottenza per uscire da questi veli su bare dare una forma più precisa ai versi perché la culla è un vizio ozioso che ci incolla seppur tra labbra a qualcosa di osceno per la vita. -
Via Convertino 10
Fare critica è mettere ai ferri l’incontro di chi ha creato gli intrecci con la magia bastata a se stessa i segni sulle labbra delle scorribande notturne delle radici... la terra arsa le crepe nelle scorticature sono cresciuto coi richiami dei pesci dallo scoglio del cristo scrutavo la giovinezza che m’ha reso orfano della gioia. -
365 Limerick. Inverno
"Non sono un poeta, ma sono stato un bambino. Affamato di nuove scoperte, ho smontato gran parte dei giocattoli che mi sono stati regalati, per capire come erano fatti dentro, e un po' più grandicello sono anche riuscito a rimetterne insieme qualcuno, cercando di far fare al giocattolo cose per le quali non era stato ideato. Questi limerick vogliono far fare alla lingua italiana cose per le quali non è stata progettata: raccontare storie improbabili, ma non impossibili.""""" -
Anche l'acqua ha sete
"Per venti giorni e più ho sanguinato lungo il meato di una vulva ingrata, anche l'alluce lacrimava, in bianco. Tutto in me spurgava il suo dissenso: spurgava il ventre, il piede sinistro spurgavano i seni e i pori dilatati di fine luglio dentro una canicola in assenza di vento. Venne la febbre e la febbre portò via l'infezione, il sangue, lo spurgo; non il coagulo delle mie interiora. Fui madre ancora, per un'ultima volta.""""" -
Come un pesce rosso sotto spirito
Con l'opera ""Come un pesce rosso sotto spirito"""" Daniele Miglio riprende le sue prime poesie, le più vere, quelle lasciate riposare perché troppo vive per l'autore. Le parole semplici vengono amalgamate con l'esperienza e le stesse immagini di allora vengono corrette con suoni più maturi. Poesie che tracciano l'origine della sua opera, dove preghiere, illusioni e rabbia, vengono spazzate via dal tempo."" -
Il peso della luce
"Il poeta ha una madre preziosa uno spirito di carne e negli occhi i colori del lino grezzo. Ama un padre non suo in versi magnifici dentro una notte. Costui silenzia il temporale nel singhiozzo dei bambini perduto sui petali di girasole. Il mare, le stelle e le volte celesti ritrova su grani di sale. Tra le aurore e il buon sole è un uomo e non sa ballare, al tramonto osa ascoltare quella voce di pane cresciuto in segreto""""." -
La terra che rimane
"Non si può fermare il vento solo cogliere i suoi presagi dietro il peso lieve di una nube. Ti parlo da tempi sconosciuti senza sapere come mi attraversa l’ombra, mentre un fascio di raggi si inerpica confuso per sentieri impervi. Ho seminato impronte dietro cardini sconnessi nei fondali ora fluttuano in una voragine mentre l’ombra dilata il mio chiarore. Ecco. Scrivi mentre cadi. Firma la tua voce a silenzio pieno anche se la parola manca."""""