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Canti per Lesbia
"Perché tradurre i ventitre carmi che il poeta latino Catullo dedicò alla donna dei suoi sogni, raccogliendoli sotto il titolo Canti per Lesbia? Perché mi interessa l'amore nelle sue molteplici sfumature. L'amore folle e dissennato. L'amore di chi cammina coi piedi sulle nuvole, o fila via a un metro da terra, con gli occhi infiammati e fuori dalle orbite. E lo fa gridando come un pazzo alla sua donna e al mondo, in oltraggio al comune senso del pudore. Perché quel comune senso del pudore, le regole del vivere civile, i costumi tradizionali, le morali condivise... ai suoi occhi non valgono niente. La passione per Catullo risale agli anni del liceo - anche se l'idea di tradurre questi carmi ha subìto un'accelerazione in questi ultimi mesi del 2019, parallelamente alla redazione di un saggio poetico sull'amore. Non è così strano che mi sia innamorato da ragazzo di questo poeta stravagante. Quando sei molto giovane e ti scorre il fuoco nelle vene va a finire che ti invaghisci di uno che ama in un modo così forsennato; e in modo altrettanto forsennato mostra la sua fragilità nel patire l'indifferenza di lei..."""" (Alessandro Pertosa). Prefazione di Davide Rondoni." -
Viaggio del sangue
«Libro singolarissimo, dedicato dalla poetessa madre all'evento del figlio. Ma non semplice e dolciastro diario maternale, bensì visionaria mappa mistica e astrale, confessione transoceanica, inaspettata ricapitolazione. Non certo mosso dal facile imporsi di emozioni, piuttosto, vista l'età del ragazzino che vediamo crescere tra le pagine, lungamente meditato e lavorato. Libro che fa sorridere e che fa male. E che stupisce. Nella forma della sincerità assoluta chiamata poesia la madre consegna al figlio ormai cresciuto un talismano, una pietra. Levigata certo dall'arte di Zingonia, ""meticcia"""" di Italia e Costa Rica, e che già ci aveva donato poemetti e raccolte visionarie. Ma anche pietra ruvida, senza sconti. Qui i colori del Nicaragua, i capelli del figlio, le sue trovate bambinesche e sante, una storia complicata di paternità, le inquietudini di una donna, si compongono in un affresco, ordinato secondo i passi di un ciclo naturale. Eppure va in scena la cosa più innaturale: la donna in qualche modo rinasce dal figlio, come accade nella Pietà di Michelangelo, o meglio rinasce come consapevolezza del mondo nell'esperienza della maternità: quella tutta offerta, tutta cura, tutta tremante sorpresa. Tutta fragilità dinanzi a un immenso """"tu"""". Una rinascita di sguardo, di spirito, di anima.» (Davide Rondoni)"" -
Martin Eden
Marinaio di origini modeste, Martin immagina da sempre che la vita possa offrire qualcosa di più che navigare e bere con i propri compagni, qualcosa di bello, intenso e raffinato come ciò che accade nei libri che legge. Quando conosce la bella Ruth, borghese, colta ed elegante, se ne innamora al primo sguardo sperando di avere finalmente trovato ciò che cercava. Ma lei è perfetta, irraggiungibile e Martin, per colmare la distanza che li separa ed elevarsi dal proprio stato sociale, decide di diventare scrittore, di condividere con il mondo e con Ruth tutta la Bellezza che lo pervade. La corsa al cuore della donna e al riconoscimento del proprio valore letterario però è piena di ostacoli e Martin si ritrova presto a fare i conti con l'indifferenza e i pregiudizi di una società arida e con i capricci della folla che prima lo respinge e poi lo acclama, come le onde del mare che risuonano da lontano e sembra lo vogliano ancora con sé. -
Odissea tu
Le ""sanguigne"""" del maestro Mazzotta si uniscono ai versi di Davide Rondoni in questo libro a colori fatto di fascino ed """"essenza""""."" -
I prigioni
Raccolti sotto il titolo ""I prigioni"""", """"Agogno la gogna"""", """"Bando al bando"""", """"Muoio se non muoio"""" sono stazioni per una ritirata all'infinito. E comunque si giungerà in ritardo, davanti a un teatro già crollato e di cui ancora si avverte il boato."" -
Il tempo dei merli (ragazze in chat)
Le case sono in realtà tombe egizie. La domotica ci riporta ad assaporare l'animale più sfrenato in noi. Nessuno è più al sicuro nelle cornici digitali, nei libri accatastati e incastonati nelle librerie a muro, nelle tende, nelle poltrone slabbrate come il divertimento animale dietro casa. Una giornata in compagnia di un mondo senza nomi, dove i nomi sono le pulsioni più violente. Una sfida al dio tecnologia sprofondando nel più torbido bosco d'incontri. Riuscirà il nostro amico disgustoso a salvare il mondo dai robot? -
Dizionario dei luoghi comuni del cinema italiano
Il riferimento è Flaubert, nientemeno. Il contesto è l'Italia e la sua industria cinematografica, fino alle sue propaggini più indipendenti e anarchiche. Il Dizionario nasce da appunti e frammenti accumulati nel corso degli anni, strutturati in ordine alfabetico, con l'idea di raccontare i tic e le bestialità di un mondo e dei suoi abitanti. Una collezione dei petali del fiore che mai sfiorisce: la Stupidità umana. Un impietoso ritratto, divertente e divertito, dal quale nessuno può sentirsi escluso; men che meno l'autore. -
Diari di viaggio. I racconti di viaggio di Melville per la prima volta integralmente in italiano
Dove nascono le grandi opere se non nelle profondità dell'anima di chi le scrive, dopo essere state forgiate da viaggi, ricordi ed esperienze? I diari di viaggio di Herman Melville, rivelano al lettore ricordi, sensazioni ed esperienze fondamentali per comprendere la biografia irrequieta di uno dei più grandi scrittori del Novecento. Accompagnati da una introduzione che ne delinea la figura storica e artistica e tradotti in Italia per la prima volta - dalle prime lettere giovanili fino alla corrispondenza del 1850 - i Diari rappresentano un contributo inedito ed essenziale per apprezzare l'intera produzione melvilliana e comprenderne il background artistico e intellettuale da cui sono nate opere immortali come Moby Dick, Omoo o Typee. -
Non amo chi tramonta
«L'incontro con la poesia di Francesca Bocca è svelarsi di un mondo. I poeti veri sono poeti-mondo, e questa giovane donna, capace di versi sfolgoranti, di precipizi e di elevazioni, abitante e studiosa della fede della cultura islamica, ci guida in un viaggio personale e universale. Una poesia dove incontriamo delicatezza e forza femminile, tremori della malattia e dell'amore, slancio mistico composto nella misura del verso e nell'incendio del cuore e dove sentiamo la presenza adombrata del mondo, vibrante intorno e addosso al corpo della poetessa, ma in attesa di acquietarsi nella bellezza in un unico Volto. «Rivelami il centesimo nome» quasi grida un verso, nella sezione, non a caso, della gioia che consiste in questa medesima tensione. Un libro di poesia italiana notevolissimo, in controtendenza rispetto a molti versicoli senza scintilla e senza silenzio. Qui invece ci si fa incontro, in un dettato originalissimo e anche debitore di una grande tradizione, la profondità di una scintilla remota e misteriosa - la medesima che abita il mondo con il suo è invece di non è e pur consonando - e il silenzio attonito e commosso della mente che da Dante a Rumi, da Dylan Thomas a Mario Luzi, segnalano la presenza della poesia del mondo.» (Davide Rondoni) -
Il poeta ritrovato
Un volto completamente nuovo del grande giornalista americano John Reed: il poeta. Trenta liriche che testimoniano come fosse profondamente radicato nella tradizione letteraria nordamericana. Compagno di corso di Thomas Stearns Eliot ad Harvard, Reed attraverso la parola poetica ci conduce in un viaggio straordinario nella sua America: nella natura incontaminata dell'Oregon e tra i grattacieli di New York. -
Zibaldino di un prof in quarantena
Molti hanno scritto durante il lock- down, difficile non trovare non abbia provato, in quel periodo, a mettere l'isolamento e la solitudine nero su bianco. Ma esiste una rilettura dell'emergenza che cerca un senso in quel quotidiano frustrato e devastato dalla noia. Una rilettura fatta di pensieri, appunti e riflessioni tenuti assieme dalla bellezza salvifica della letteratura. È quella di Matteo Saccone, giovane professore di lettere. La letteratura come categoria interpretativa del reale: i testi di Virginia Woolf e Dante, di Kundera e Moravia, di Pavese, Kafka e tanti altri si intrecciano alla nostalgia per la vita senza mascherina. I classici e la grande cinematografia entrano in dialogo con la quotidianità di un insegnante arrabbiato e affamato di significato. «Tutto questo ci insegna che più cederemo alla civiltà digitale, più assumerà bellezza, importanza e valore economico ciò che ci manterrà umani» dice, e ce lo spiega. -
Rosa di maggio. Le registrazioni di Luigi Colacicchi e Giorgio Nataletti in Ciociaria (1949-1950). Con 2 CD
Nel 1949 un gruppo di suonatori, cantanti e danzatori di Villa Latina rappresentò il Lazio al Festival e Congresso Internazionale di Musiche Folkloriche, organizzato a Venezia dall'ENAL e dall'International Folk Music Council. Giorgio Nataletti, artefice dell'evento, curò anche la catalogazione, presso il neonato Centro Nazionale di Musica Popolare dell'Accademia di S. Cecilia, di quattro brani per concertino di zampogna e pifferi che vengono qui riprodotti nel primo CD. L'anno dopo Nataletti affiancò Luigi Colacicchi nella raccolta di musiche di tradizione agro-pastorale della Ciociaria. Il viaggio cominciò da Villa Latina e dalla vicina Atina dove registrarono anche ballarelle e stornelli con accompagnamento di organetti o fisarmoniche. In questa raccolta Colacicchi ripercorse alcune tappe delle sue ricerche pre-belliche, registrando brani di Anagni a lui cari come la Ninna nanna e gli struggenti canti polivocali narrativi e d'amore delle donne di Roccasecca e di Pontecorvo. Preziosi sono anche i canti rituali e di questua registrati a Ceprano. In appendice è ripubblicato il saggio di Colacicchi, Canti popolari di Ciociaria (1936), completo delle trascrizioni musicali. -
Giorgio Gaber. Sette interviste e la discografia commentata
Sette interviste per raccontare la musica e la personalità di Giorgio Gaber attraverso la sua stessa voce, la testimonianza di quanti hanno avuto la fortuna e il privilegio di collaborare con lui e, ancora, attraverso la ricostruzione minuziosa della sua imponente discografia che, nel susseguirsi di date e commenti, si snoda come una rappresentazione in presa diretta della sua lunga carriera. Nelle prime tre interviste è lo stesso Gaber a raccontare la sua formazione musicale e gli anni del rock'n'roll nella Milano di fine anni Cinquanta e la progressiva definizione del teatro-canzone. Uno spaccato di vita e di arte che prosegue nelle successive interviste a Giorgio Casellato, capo-orchestra delle serate di Gaber negli Anni Sessanta; a Maria Monti, compagna di vita e di scena con Gaber dal 1959 al 1962; a Gianni Martini, chitarrista del gruppo che lo ha accompagnato dal vivo a teatro dal 1991 al 2000, e a Gian Piero Alloisio, collaboratore di Gaber dal 1981 al 1993. -
Antonio Bellusci. Cultura tradizionale a San Costantino Albanese
Tra il 1965 e il 1973 il giovane papàs Antonio Bellusci, originario di Frascineto (CS), svolge il suo incarico pastorale a San Costantino Albanese (PZ), piccolo centro arbëreshë del Pollino lucano appartenente all'Eparchia cattolica di rito bizantino di Lungro. Ha così l'occasione di raccogliere una vasta documentazione sugli aspetti culturali e linguistici locali che costituirà un importante banco di prova anche per la sua successiva attività di ricercatore. I contenuti di quella ricerca sono ora riprodotti per la prima volta nella loro forma originaria ed offrono un repertorio di straordinario interesse sulla cultura materiale e le tradizioni orali di San Costantino Albanese in un periodo in cui le manifestazioni della vita tradizionale erano vivissime, mentre si intravvedevano le prime trasformazioni che avrebbero investito il mondo rurale dei centri arbëreshë. Questi documenti costituiscono anche una testimonianza del modo di lavorare sul campo di Bellusci che, ad appunti e trascrizioni, affianca riprese audio e fotografiche -
Sulle tue orme. Diario di Giuseppe Morra, internato militare italiano
Prefazione di Andrea Parodi. -
La fame di Bianca Neve
Prefazione di Stefano Tavilla. -
Un piccolo cane. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 5 anni. -
La storia del Partigiano C.
Prefazione di Maria Grazia Sestero. -
I ragazzi di «Presa Canamia»
Prefazione Gianni Oliva. -
Essere comunità. Orientamenti per il militante identitario
Che cos'è la Comunità militante? L'autore risponde a questo interrogativo passando in rassegna i princìpi che la animano e i metodi operativi che la mettono in movimento. Dalla falange spartana alla moderna Gemeinschaft e dall'etica del Bushido alla mistica fascista, identificando nell'armonia essenziale della Comunità una risposta identitaria al modello mondialista: i legami organici come argine all'isolamento del consumatore globale, il sodalizio cameratesco come alternativa alla massificazione dell'individuo-atomo, la sintesi delle differenze come freno al livellamento dell'universalismo, la condivisione delle idee come diga all'automatismo nichilista. Essere Comunità: anteporre la gerarchia dei migliori all'egualitarismo dei mediocri, la sacra verticalità dello spirito alla profana orizzontalità della materia, la reciprocità del dono all'interesse del profitto, il senso delle radici al non-senso dello sradicamento, il retaggio della Tradizione al falso mito del progresso, la profondità dell'essere e del fare alla superficialità dell'apparire e del parlare. La Comunità come atto di resistenza al dominio del mercato: il senso del limite oltre lo sconfinamento della dismisura, l'appartenenza alla Patria sovrana oltre lo spaesamento cosmopolita, il sangue e il suolo oltre la burocrazia e il denaro, il confronto delle specificità oltre l'omologazione del pensiero unico. E infine il militante, il Ribelle al servizio impersonale di una weltanschauung che lo spinge al superamento di se stesso, vincolandone il destino di soldato politico ad un giuramento di lealtà. Pagine di milizia, che oltrepassano il fatalismo sciocco per lanciare una sfida eroica al terzo millennio: risvegliare la Civiltà che dorme con il fuoco imperituro delle anime incendiarie.