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La democrazia di Atene. Storia di un mito
"Ma io a questo popolo la democrazia la perdono!"""" Con queste parole, nel V secolo a.C., un anonimo aristocratico sintetizzava la propria visione del regime democratico, sostenuto dal popolo e reso possibile dalle élites. Come è nata la democrazia ateniese? È stata una rivendicazione delle masse o una costruzione elitaria? E quali sono stati i moventi sociali, economici e culturali che hanno dato vita a questa creazione politica del genio ellenico? Ma soprattutto, in che modo le criticità della democrazia ateniese si riverberano sulla instabilità delle democrazie contemporanee? Mentre si susseguono le sfide ai sistemi odierni - meri involucri formali del potere popolare - l'esempio di Atene ci ammonisce sui limiti intrinseci alla struttura democratica. Il presente saggio, che contiene anche una nuova traduzione della Costituzione degli degli Ateniesi dello Pseudo-Senofonte, aggiunge un prezioso contributo al dibattito. Un discorso che giunge a noi con l'emergere, sullo sfondo della dialettica fra imperi e ideologie, del potere sfrenato della tecnica: un nuovo Gran Re contro il quale occorre ergere, come Temistocle a Salamina, il formidabile muro di legno della lotta per la libertà." -
Patrick Pearse. Una vita per l'Irlanda
Patrick Pearse - come Bobby Sands - è stato un patriota, un poeta e un martire d'Irlanda. La penna di Jean Mabire, raccontandolo, riassume perfettamente la sua figura: ""Portava tutto il destino del proprio popolo come un peso sacro. La sua missione, lo seppe fin dall'adolescenza, sarebbe stata quella di liberare l'Irlanda dal giogo straniero. La sua non fu neanche una scelta, ma un'evidenza. Era nato per essere un rivoluzionario"""". Forgiato al culto degli antenati, alla magia delle saghe popolari e all'epopea dei santi, maturò un profondo senso di ribellione, diventando il punto di riferimento letterario e militante del movimento nazionalista. La sua mistica della libertà - capace di imbracciare la penna e il fucile con il medesimo impeto - fu una sintesi armonica e radicale, dove il pensiero e l'azione si fondevano nell'immortalità dell'atto eroico: risvegliare l'Irlanda dalla lunga notte coloniale perpetrata dall'invasore britannico, partendo dalla riscoperta delle proprie radici e della propria storia. Queste pagine rappresentano un viaggio coinvolgente e febbrile nei fermenti dell'Insurrezione di Pasqua e nell'eterna lotta di un popolo fiero e indomabile."" -
La guerra rivoluzionaria
"La guerra rivoluzionaria"""" rappresenta l'esatta fotografia di un'epoca, profondamente segnata dal """"pericolo comunista"""" e dal difficile equilibrismo della """"Guerra Fredda"""". Pubblicato nel 1963 come appendice della rivista """"Ordine Nuovo"""", il lavoro porta la firma di Clemente Graziani, anima e mente della """"destra radicale""""." -
Il solstizio di giugno
Il 14 giugno 1940, le truppe tedesche entrano a Parigi e sfilano vittoriose sugli Champs Elysées. Pochi giorni dopo, in occasione del solstizio d'estate, il vessillo con la croce uncinata sventola su Notre-Dame. Come per incanto, la festività pagana torna ad assumere un potente significato ancestrale. Agli occhi di Henry de Montherlant, atterrito dalla sconfitta francese e abbagliato dalla potenza germanica, il trionfo ""astronomico"""" del sole rappresenta la rivincita della """"ruota solare"""" sulla Croce. La spiritualità indoeuropea - improvvisamente - sembra prevalere sulla cristianità, per mano di un popolo """"al quale spetta ora il compito di distruggere la morale borghese ed ecclesiastica dalle rive dell'Atlantico fino ai più lontani confini della Russia"""". Nella luce sfolgorante del solstizio di giugno, anche il tragico destino di una patria umiliata pare confondersi in una misteriosa corrispondenza di segni cosmici ed eventi umani. È questo lo sfondo di un classico che è stato definito - a ragione - """"il più discusso libro della letteratura della Collaborazione""""."" -
Contro la folla. Il tempo degli uomini sovrani
Cosa può sovvertire l'epoca in cui le emozioni governano il mondo? Ancor prima delle idee, bisogna recuperare gli uomini, i grandi assenti della contemporaneità. Non c'è più tempo da perdere. Soggiogati e contenti, incapaci di reagire, replicanti schiavi del profitto. E se il sovranismo, oltre le bagattelle e le vicende passeggere dei leader politici, fosse una via utile nel rispondere a questa domanda? Può spettare al sovranismo - forse - il compito di riequilibrare questa sciocca adolescenza? L'autore estende il significato di ""sovranismo"""" e ritiene necessaria - al di là di ogni collocazione politica - la ricerca di una nuova integrità che sviluppi gli anticorpi alle follie del progresso, alla putrefazione degli individui in scatola e allo scenario infernale dell'uomo-folla. Ciò che serve - in questo contesto liquido, globale e virtuale - è la volontà di edificare l'uomo sovrano di sé stesso. L'uomo (necessario) del futuro. Con una critica di Vittorio Sgarbi."" -
Il virus della paura. Spunti terapeutici per una ribellione spirituale
Il virus più pericoloso alberga dentro di noi: si tratta della paura, alimentata ad arte da un Sistema fondato sul consumo indotto e sul controllo di massa. La recente pandemia globale ha imposto restrizioni altrimenti inaccettabili, minacciando di prolungarle oltre lo stato d'emergenza e ricalcando la logica orwelliana del ""capitalismo della sorveglianza"""". Roberto Giacomelli - psicoanalista di professione - verga una critica serrata del nostro tempo: dall'individualismo sfrenato alla rincorsa del successo, dalla perdita del sacro al terrore della morte, dal narcisismo digitale alle psicosi diffuse, dallo sfaldamento dei legami al vuoto dei valori, dal dominio del mercato all'annichilimento delle identità e delle tradizioni. """"Il virus della paura"""" ha campo libero, aggredendo le masse sradicate e depresse del """"villaggio globale"""". La linea di resistenza, allora, è nella Formazione di un nuovo tipo umano, capace di """"passare al bosco"""" e ritrovare un centro: si tratta del Ribelle che coltiva la dimensione verticale dell'esistenza, edifica nuovi soldalizi comunitari, riscopre i ritmi della natura e forgia il corpo e l'anima in obbedienza ad un libero codice d'onore."" -
L' arco e la freccia. Metafisica del tiro al bersaglio
Segno antico ed archetipo perenne, l'arco rappresenta un'immagine universale che accompagna l'uomo da migliaia di anni: dalla caccia alla guerra e dalla natura all'arte, passando per la letteratura, il folklore, il Mito e i testi sacri. Un segno aperto e chiuso, solitario e complementare, elegante e violento, capace di attraversare le Civiltà ed imprimere un corso alla storia. Questo libro - arricchito da un saggio dell'Accademia romana Placido Procesi e da alcuni dialoghi - rappresenta un piacevole viaggio nella metafisica dell'arco e della freccia: una filosofia che raccoglie la profonda spiritualità del tiro al bersaglio, esortando il lettore ad ""essere centro"""": la ricerca della perfezione del gesto e della bellezza della Forma, da compiersi attraverso la sintesi armonica della contemplazione e dell'azione. """"La vita come un arco, l'anima come una freccia, lo Spirito Assoluto come un bersaglio da trapassare."""" La Via dell'arciere - senza dubbio - è il superamento di sé."" -
Ipotesi neofeudale. Libertà, proprietà e comunità nell'eclissi globale degli Stati nazionali
"Simile ad una peste contemporanea, il Covid-19 ha sconvolto il vivere civile, gli ordinamenti giuridici e le nostre stesse aspettative, rischiando di precipitare un mondo già caotico e disarticolato sull'orlo di una crisi economica irreversibile. Nel generale quadro del tramonto dello Stato classicamente inteso - imprigionati nelle nostre abitazioni, con una crescente digitalizzazione umana, sociale e politica - assistiamo alla decadenza di un potere pubblico sempre più pre-moderno e all'emergere di poteri privati dall'aroma medievale. L'ipotesi neofeudale si articola in tre distinte sfumature: a fronte di due declinazioni autoritarie - quella del potere pubblico arroccato nei suoi privilegi e quella dei signori del digitale che vanno facendosi essi stessi Stato - c'è poi una terza e positiva espressione, che nei fatti si propone come forza frenante al fine di preservare le libertà individuali e collettive, la legge naturale, la Tradizione, la famiglia, i diritti mercatori, la proprietà e la libertà di impresa.""""" -
La parola a Ezra Pound e altre maschere d'autore
Esiste una forma di tradimento nella quale, mutando il senso e rinvigorendo il gesto, si resta fedeli a se stessi: è quanto accade alla maschere teatrali, che intensificano la propria voce per farsi ascoltare da tutti, rimarcando la propria cifra stilistica e il proprio carattere originario. Miro Renzaglia ripercorre le storie e le gesta di autori e uomini fuori dal comune, sottilineandone le contraddizioni umane come forma di tenacia e conoscenza: da Lucio Battisti a Carmelo Bene e da Louis-Ferdinand Céline a Nicola Bombacci, passando per Bettino Craxi, Pier Paolo Pasolini, Berto Ricci, Indro Montanelli, Julius Evola e molti altri. L'incipit è il riadattamento del celebre intervento processuale di Ezra Pound, al quale è imputata la profetica colpa di aver tradito il dio che si è incarnato nella legge del profitto. Ciò che si manifesta in queste pagine, inevitabilmente, è un terribile desiderio di vita autentica: esistere anzichè sopravvivere, nel dinamismo organico di una libertà che non accetta compromessi. Un modus vivendi che attinge all'etica della ribellione, per affermare la cultura delle idee che diventano azioni. -
Tora Tora. Una storia d'amore e d'avventura nell'Italia del «Golpe Borghese»
"Il Comandante, inclinando un po' il busto all'indietro, chiese: """"Siamo pronti?"""" Una densa nuvola di fumo uscì dalla sua bocca, disegnando uno scenario irreale. """"Quello che stiamo tentando di fare - aggiunse Borghese - è creare un centro di potere su scala nazionale. Noi ci inseriremo nel vuoto di potere che paralizza l'Italia. La classe politica si è arresa totalmente ai comunisti. Il dilemma è: Roma o Mosca"""". In queste pagine, sotto forma di romanzo, vengono ripercorsi i giorni più caldi di quella che passò alla storia come l'operazione """"Tora Tora"""", meglio conosciuta come """"Golpe Borghese"""". Una vicenda controversa e avvolta nel mistero, che a mezzo secolo di distanza continua a far parlare di sé. Sullo sfondo di un'Italia in fermento - trascinata nelle tensioni della Guerra Fredda - si mescolano le storie d'amore e d'avventura di alcuni giovani ribelli, ignari dei retroscena e pronti a sacrificarsi per la causa." -
Rune. Il sistema Uthark
Se nulla è sacro, tutto è possibile; se non esiste una natura profonda da penetrare e da comprendere, non vi è sforzo e tutto diventa fruibile, consumistico ed esotico. Il qui presente testo - invece - ricolloca la ricerca runosofica su assi speculativi più congeniali, rivolgendo la propria trattazione a radici linguistiche, religiose ed iniziatiche. Senza essere pedante, la trattazione di Perizzolo è precisa e si affida a fonti primarie; sul versante più squisitamente esoterico ha il pregio enorme di non costituire l'ennesima esposizione rigida e arida di una serie di rune trattate singolarmente, troppo spesso presentate come pietre a sé stanti e non come anelli di una lunga e complessa catena. Un testo unico e pioneristico nel panorama italiano, frutto di una lunga ricerca su questi segni mistici. Essi, come una lancia che nasce al contempo dal cielo e dalla terra, sono qui a testimonianza dell'eterno, inteso non come uno statico livello dell'essere ma come un ritorno continuo a quell'origine eterna, fonte dello stesso richiamo che porta i cercatori a scrivere e leggere del bello, del vero e dell'immortale in un'epoca buia come quella attuale. -
Le sfide dell'Europa. Le radici di una civiltà e i limiti di una burocrazia
Invasa, divisa e colpevolizzata, l'Europa è afflitta da una rassegnazione strisciante. Castrata dai tecnocrati di Bruxelles, sembra aver smarrito il proprio ruolo nella storia, scomparendo dallo scacchiere internazionale e delegando il proprio futuro ai meccanismi sradicanti della dittatura finanziaria e della società multiculturale: un'entità geografica senza frontiere e senza sovranità, funzionale alla costruzione dello spazio globalizzato immaginato dalle élite mondialiste. Quali sono le sfide che il Vecchio Continente dovrà affrontare nei prossimi anni? Questo pamphlet - agile e diretto - entra a gamba tesa nel cuore del problema, analizzandone le cause e suggerendone le soluzioni: dalla nascita del concetto di ""Europa"""" ai ricorsi storici del '900; dall'eredità spirituale degli antenati allo slancio artistico delle avanguardie; dalle prospettive economiche al posizionamento geopolitico; dalle scelte energetiche alla presenza militare; dai primati culturali alla prassi politica. Un viaggio nelle radici profonde dei nostri popoli, ma anche nelle potenzialità attuali delle nostre Nazioni: per riprendere coscienza, tracciare la rotta e riconquistare il nostro destino."" -
Ars venandi. La caccia tra storia e simbolismo
"Con o senza armi, con la caccia faccio ritorno alle mie fonti essenziali: la foresta magica, il silenzio, il mistero del sangue selvaggio, l'antica fratellanza del clan"""". È da interpretarsi in questi termini il contributo di """"Ars venandi"""", agile saggio dedicato alla più antica pratica rituale della storia. Un viaggio nella tradizione di una manifestazione ancestrale, capace di trasmettersi dalle prime pitture rupestri alla modernità post-industriale: dal mutamento delle tecniche all'evoluzione delle armi; dalle forme spirituali alla mistica sacrale; dal ruolo sociale al diritto venatorio, passando per gli aspetti esoterici, per il simbolismo animale e per le divinità dedicate. Curiosità, aneddoti e consigli, oltre il moralismo del """"politicamente corretto"""": questo libro non è un manuale, ma un compendio storico e filosofico che trova riscontro nelle opere di Federico II, Sant'Uberto, Ortega y Gasset, Roger Scruton e Dominique Venner. Non un'esaltazione estemporanea della barbarie, dunque, ma una riconnessione ordinata, conservativa ed organica con il Cosmos, nel solco di un radicamento che trova nella natura il suo riferimento polare." -
Filippo Corridoni. La vita e le idee dell'arcangelo sindacalista
Filippo Corridoni è stato un gigante del Novecento italiano: grande oratore, uomo carismatico, sindacalista rivoluzionario, tribuno degli ultimi ed eroe della Nazione. La sua figura - relegata all'oblio da un pensiero dominante che ha abbassato il lavoro al rango di sfruttamento e il senso di appartenenza a peccato originale - incarna lo spirito indomito di un'epoca incendiaria, fornendoci spunti di grande attualità. Questo testo - che racchiude gli agili saggi di Vincenzo d'Orio e Luca Lezzi - vuole essere un contributo storico, politico ed analitico allo studio della vita e delle opere dell'Arcangelo sindacalista: dalla tensione rivoluzionaria alla critica del socialismo neutralista; dalle lotte di fabbrica alle battaglie interventiste; dalla proposta repubblicana alla critica della partitocrazia; dall'esperienza volontaria della trincea alla morte eroica in prima linea. Filippo Corridoni è un simbolo appassionato e romantico, ma anche profondamente attuale: dinanzi allo strapotere di un mercato informe, apolide e meccanizzato - infatti - il richiamo profondo della Patria e del Lavoro sembra ridestarci dal letargo del fatalismo globalista. -
Il licantropo
"Oggi mi batto in una lotta senza quartiere contro elementi che sfuggono la logica e la razionalità; contro qualcosa che viene da molto lontano e si muove secondo gli imperscrutabili segni del Male. Una forza superpersonale - il cui fine ultimo è il regno del caos - che agisce sulle cose rendendole oggetti passivi di una volontà maligna. Un regno dove l'ordine naturale è bandito e le tenebre oscurano il mondo; dove la materia bruta è il centro assoluto e i recessi più profondi della psiche generano mostri paurosi. Un mondo di schiavi, di esseri indifferenziati, di uomini senza volto e senz'anima. È per contrastare questo demoniaco disegno che oggi sono l'ultimo licantropo""""." -
Le soldatesse in grigioverde. Con il memoriale di Piera Gatteschi Fondelli, Generale delle Ausiliarie della Rsi
I più famosi storici che hanno dedicato le loro fatiche allo studio della Repubblica Sociale Italiana hanno stranamente omesso di parlare delle Ausiliarie. Esse - in numero di circa seimila - furono vere e proprie soldatesse volontarie, inquadrate nell'esercito della RSI con tanto di divise, mostrine e gradi. Non uccisero mai, anche perché avevano il divieto di portare le armi. In compenso furono uccise, violentate o torturate, spesso anche a guerra terminata. Il presente testo - già noto al grande pubblico e adesso ristampato in una nuova veste - colma questa lacuna. A parlare, nel suo memoriale inedito, è Piera Gatteschi Fondelli, comandante del Servizio Ausiliario Femminile e unico generale donna della storia d'Italia. Partecipò alla Marcia su Roma, divenne ispettrice nazionale del PNF e Benito Mussolini in persona la chiamò a dirigere il SAF, affidandole migliaia di volontarie. Prima di morire, dettò le sue memorie al giornalista e storico Luciano Garibaldi. Ciò che si trova racchiuso in queste pagine è un documento di inestimabile valore, che restituisce al dibattito storico le testimonianze e l'esempio di queste giovani eroine in grigioverde. -
Cane sciolto. Il nero muove e perde
Vai alla tua prima manifestazione e ti scordi chi sei, dove abiti e perfino come ti chiami. Stai lì, in mezzo, e non canti canzoni, non ritmi slogan: tu sei canzone e slogan. Sei lo striscione; sei il manico di piccone con una bandierina italica di sei centimetri quadrati appesa in punta; sei il sasso tirato contro la vetrina di una banca; sei la sirena della polizia e il lacrimogeno; sei la molotov che parte incendiaria; sei le cariche dei celerini, il fuggi-fuggi che si ricompatta due vie più in là e parte di nuovo alla carica; sei il camerata che si asciuga il sangue dalla fronte, seduto sullo scalino del marciapiede; sei il gomito a gomito del ""serriamo i ranghi""""; sei la ritirata tra i vicoli incerti del tuo """"ben fatto""""... Poesia e nichilismo, giovinezza e barricate, ferro e fuoco, amore e rivoluzione. In queste pagine, appuntate sulle mosse di una metaforica partita a scacchi, è proiettata l'immagine inquieta di uno spirito ribelle. Un cane sciolto senza nome, irriverente e ostinato, la cui sola fedeltà manifesta è a quello spirito di contraddizione che non ammette maschere, dogmi, misure e compromessi."" -
Walter Flex e il suo tempo. Una generazione in armi
Il primo Novecento, senza dubbio, è una stagione turbolenta ed incendiaria: dalle lotte operaie alle agitazioni nazionali, dall'impeto futurista ai vasti mutamenti sociali, dalle ""tempeste d'acciaio"""" della Grande Guerra all'avvento delle masse. Una nuova epoca si impone, tra l'impeto di un radicale eroismo anti-borghese e l'energia vitale di un nichilismo attivo che tutto vuole rivoluzionare. Nella Germania di quel tempo - attraversata dalle profonde tensioni ideali e dall'ardente spirito dei Wandervögel - si erge la figura di Walter Flex, scrittore e poeta tedesco destinato a cadere in battaglia nel 1917. Simbolo di un'intera generazione, Flex incarna la fierezza della gioventù e il misticismo religioso; la rivolta contro il mondo moderno e la riscoperta del retaggio identitario; la condanna del liberalismo, del marxismo e dell'Illuminismo; la centralità del modello comunitario e la necessità di compattare la """"coscienza di popolo""""; la potenza rigenerante di un patriottismo alieno allo sciovinismo; la sensibilità del romantico e la tempra del soldato. Queste pagine - dedicate al """"Viandante fra i due mondi"""" - rappresentano un viaggio inedito e puntuale nelle pieghe della storia."" -
Drieu La Rochelle. Il mito dell'Europa
Quali sono - si chiedeva Adriano Romualdi - le affermazioni fondamentali di Drieu, quelle destinate a diventare patrimonio spirituale di quanti vogliano ancora lottare contro la decadenza dell'Occidente? In primo luogo, l'idea europea. Scrittore di grande temperamento e simbolo della Collaborazione, Pierre Drieu La Rochelle è stato uno dei migliori letterati del Novecento francese. Questo libro - divenuto un classico - vuole offrire una radiografia della sua opera, della sua tensione e della sua figura: dalle origini normanne al suo contributo nella Grande Guerra; dalla brillante vita parigina alla fiorente attività letteraria, passando per l'adesione al Fascismo, la religiosità pagana e il suicidio finale. Un contributo potente e attualissimo, il cui monito è fissato aldilà dello spazio e del tempo. -
Stoccate. Scritti di lotta e coraggio
"Stoccate"""" è la raccolta inedita degli scritti di Berto Ricci pubblicati su Critica Fascista, la rivista guidata da Giuseppe Bottai. Poeta, matematico e giornalista, Ricci fu una tra le più brillanti menti del Ventennio. Al rientro dalla guerra d'Etiopia, dopo la chiusura de L'Universale, è con questi contributi che sviluppa e approfondisce i principali temi del suo impegno culturale, esortando l'esperienza mussoliniana a """"diventare se stessa"""": l'aspirazione al primato dell'Italia fascista, la lotta al capitalismo internazionale, l'avversione a ogni forma di borghesia e classismo, il ruolo dell'intellettuale come avanguardia dell'agire politico."