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Storie de noantri. Ediz. critica
«È poeta del mondo piccolo borghese e fornisce, nei suoi testi, un'alternativa stilistica, ancor prima che linguistica, alle intoccabili autorità del passato come il Belli, il Trilussa, il Pascarella e il suo adorato Sor Capanna. Ne esce un ritratto di una Roma tipo fin de siècle (ormai rari esempi... a trovarli) ed i luoghi prediletti per cogliere tale Roma caratterizzano la zona in cui lavorava e viveva buona parte della sua giornata ovvero piazza della Cancelleria, Campo de' Fiori, piazza Pollarola, via del Biscione, dei Pettinari, dei Baullari, ecc, ecc; tutti luoghi, insomma, già frequentati dal suo esimio maestro (er Sor Capanna appunto) da cui estirpa storie di tutti i giorni preferendo le più comiche, sebbene non manchino le tragicomiche.» (dalla Prefazione di Carlo Verdone). Presentazione di Fabio Isman. -
Colore e simboli. Ediz. illustrata
Ciò che colpisce nella produzione di Russo sono i colori: smaltati, sanguigni, impermeabili alla luce. I rossi predominano su tutto, divorando gli azzurri e i verdi, con un disequilibrio tale da destabilizzare. Ma la tensione emotiva è solo apparente: fluttua nel disegno, si dissolve e evapora. Non ce n'è traccia nei corpi, o meglio nelle sagome, che abitano lo spazio senza conquistarlo. Non abita nelle maschere, negli insetti, negli oggetti in apparente movimento, raggelati dal tratto deciso del disegno. Segno spesso tagliente, fatto di linee che si piegano in angoli acuti e taglienti, alle volte invece più sfumato e sinuoso. È proprio questa contrapposizione a emergere prepotentemente in ogni suo lavoro, che si caratterizza proprio per questi bizzarri abbinamenti, che sembrano naïve, ma sono invece pensati, ragionati, meditati. L'artista fornisce di sé così una lettura intima, personale e carnale. Riesce a rendere trasparente ciò che è materiale, fluido ciò che è solido. Angelo Russo traspone in pittura il suo personale trattato dell'arte e lo fa nel modo più istintivo possibile, attraverso le pennellate, liquide, fluide eppure impermeabili e insondabili. Affascinato dal macrocosmo, Russo non rinuncia alla minuzia, al dettaglio, al motivo decorativo. In lui la psicologia si apparenta al dato intimo, fino a diventarne un tutt'uno. Viaggiano paralleli, contigui, di pari passo. (Andrea Alessi) -
In terra di nessuno
"Da un'anonima vecchia cartellina impolverata e ingiallita dal tempo è fuoriuscito un manoscritto datato 1944 e firmato da Francesco Patriarca, mio padre (1910-1966). È una commedia dal titolo """"In Terra di Nessuno"""", dai caratteri appena leggibili, oramai quasi cancellati dall'usura e dalla polvere. La commedia si svolge classicamente in una coerente unità di luogo, di tempo e di azione. I personaggi sono semplici e familiari, presi da un campionario per nulla letterario, e immersi fino al collo nelle pericolose bolge che seguirono l'inferno verificatosi dopo la caduta del Fascismo, l'8 Settembre del '43 e per tutto il '44. In tutti i protagonisti freme un'incessante sensazione di pericolo che fa nascere coraggio e paura mista ad una solidarietà che ce li fa sembrare ancora vivi e vicini a noi. Personaggi per i quali, tra incoscienza, paura, astuzia e generosità, il caso non cessa, neppure per un momento, di fare il suo mestiere, facendone reazioni inattese, verità nascoste, invertendo spesso il gioco delle parti. Persa quella brutta guerra, l'Italia era politicamente e militarmente «una terra di nessuno», nella quale tutti vi erano minacciati: dai residui della polizia fascista, dalle ritorsioni spietate dei tedeschi, dai rastrellamenti dei repubblichini, dai bombardamenti degli alleati e persino dalle vendette di alcuni partigiani a caccia di ex fascisti. Tutti contemplavano l'immanità del disastro e dovevano convivere con i veleni della disfatta nazionale, con le vendette politiche e con il governo incerto e precario di un paese ferito a morte. Francesco Patriarca aveva da tempo avuto il presentimento di ciò che sarebbe accaduto""""." -
In memoria di Fabiano
A differenza del numero di esordio dello scorso anno, questo secondo volume della collana dei Quaderni dell'Archivio di Stato di Viterbo pur non essendo concepito come lavoro monografico dedica una prima, ampia, sezione dello stesso al ricordo di un amico prezioso degli archivi, Fabiano Tiziano Fagliari Zeni Buchicchio, scomparso, purtroppo precocemente, all'inizio di questo anno 2021. -
Diario di borgo
Una raccolta di poesie che si sono trasformate nel corso del tempo in versi liberi da una vera e propria metrica ma con la rima a far da guida alle strofe. Nella prima parte ""romana"""", è il dialetto romanesco, a volte moderato, a urlare forte nei confronti di una Roma odierna, difficile, incomprensibile, controversa, millenaria ma indefinitamente bella. Una Roma dalla quale tanto più te ne allontani, tanto più con forza centripeta ne sei attirato nei vortici e nei vicoli segreti. Questo sistema di irraggiamento da e verso la città eterna ha dato inizio a questo peregrinare di parole. Da qui nasce la seconda parte del libro che mi piace definire """"italica"""" che ripercorre emozioni e stati d'animo in giro per l'Italia e a ben guardare in giro per un'Italia antica, arroccata nei borghi. Un diario di bordo che si estende a tutto lo """"Stivale"""" e per ovvie ragioni storiche, si trasforma in un """"diario di borgo""""."" -
Naturalmente in rima
Età di lettura: da 3 anni. -
Fiabe di Sutri. Parole impigliate tra i capelli
Ciascuno di noi ha il dovere e l'imperativo - morale e civico - di tramandare storie, tradizioni, usi e costumi, lingua e dialetto del proprio luogo del «cuore». Martina, lo fa da sempre: non solo attraverso il suo impegno politico e sociale ma - soprattutto - recuperando la «memoria» attraverso parole mai sopite ma scolpite nella nostra parte più profonda e intima come la bellissima Sherazade, archetipo del ruolo civilizzatore della letteratura e della fantasia. -
Racconti di viaggio. Io, Franco e il Maggiolone
Il viaggio compiuto nel lontano 1972 insieme a mio marito Franco, con il nostro Maggiolone, costituisce l'apice delle nostre peregrinazioni al di fuori dell'Europa degli anni '70. In seguito ne avremmo fatti altri, in paesi anche più lontani, ma questo in Medio Oriente, anche se non fu il primo, fu sicuramente il più straordinario, dato che, spinti solo dalla curiosità di conoscere, attraversammo luoghi che di lì a pochi mesi o anni sarebbero diventati zone di guerra e di guerriglia, avrebbero visto stragi e uccisioni, sullo scorcio degli ultimi anni del '900. Tutto ci apparve nuovo e diverso da quello che avevamo immaginato: ci meravigliammo dei costumi delle donne e degli uomini, delle loro abitudini e idee. Apprendemmo tutto ""sul campo"""", come si dice, ma il desiderio di saperne di più ci spinse a indagare, chiedere, analizzare, ipotizzare, laddove non ci era possibile sperimentare direttamente."" -
La camorra
Criminali e preti, contesse e puttane, piemontesi e borboni: in un crescendo implacabile l'autore ci avviluppa in una Napoli profumata di agrumi e puzzolente di miasmi. Sotto la luce abbagliante del sole sulle rovine di un teatro pompeiano o il tremore dei lumini delle madonne nella notte dei vicoli, si intrecciano le vicende del camorrista Ascalona e del luogotenente Fortiguerri, che pare sorvolare le più turpi nefandezze con la leggiadria di un puttino di Capodimonte. Il minuetto iniziale si trasforma inesorabilmente in una danza macabra, illuminata dall'incendio a Palazzo Tupputti che getta i suoi sinistri bagliori sulla fine di ogni passione sentimentale o politica. -
San Francesco a Central Park. Nuova ediz.
Che relazione c'è tra un vecchio che si suicida gettandosi dal terrazzo di un condominio e un frate che esce di mattina dal suo convento e scompare nel nulla? Apparentemente, nessuna. I due non si conoscevano e molto diverse erano state le loro vite. Per risolvere il duplice mistero, il commissario Flavio Bertone volerà a New York e poi in Connecticut. Incontrerà uomini della CIA e sedicenti agenti segreti messicani. Tornerà a Roma con un occhio pesto e pieno di sensi di colpa. Alla fine, scoprirà che c'è un nesso tra il vecchio suicida e il frate scomparso, anche se non è di questo mondo. La Verità si nasconde in un celebre quadro di Giovanni Bellini. Quinto romanzo della serie del commissario Flavio Bertone. -
«Volete il lavoro o volete Zico?» Tra teatro e politica
Con uno sguardo sempre lucido e spesso ironico, Giuseppe Di Leva racconta l'Italia culturale e politica dagli anni '70 in poi, attraverso gli incroci con alcuni protagonisti: Carmelo Bene, Walter Chiari, Hans Werner Henze, Renato Rascel, Marco Tutino, Renzo Vespignani ma anche Carlo Fontana, Claudio Martelli, Carlo Tognoli... -
Fai un fischio. Storie dell'altra Italia
L'onestà è oggi un valore eroico... A tal punto che ci si chiede come la gente onesta riesca ad andare avanti. Milvia Spadi racconta storie di vita e di professioni che non cedono alle avances dell'eterno candidato al potere corrotto. ""Noi studenti del liceo Bertrand Russell di Roma abbiamo preso parte al progetto di alternanza scuola lavoro, proposto dalla Mincione Edizioni. Il nostro gruppo ha scelto questo manoscritto perché mostra la passione dell'autrice per il suo mestiere di giornalista che trapela dalle storie proposte, dove azioni altrove normali, in Italia diventano imprese eroiche""""."" -
L' incoraggiamento. Evidenza dell'amore fraterno, frutto dell'impegno totale nella comunità cristiana. Nuova ediz.
Hanno preso spunto da Ebrei 10: 19-25 (la versione TILC meglio riporta la versione adottata dell'inglese). Mentre gli autori mirano al coinvolgimento di tutti i credenti come incoraggiatori, mostrando come le nostre parole possono infondere forza e alimentare speranza nella vita degli altri, riconoscono che per alcuni sarà chiamata e compito particolare. Perciò il carattere e la formazione dell'incoraggiatore vengono delineati con la disciplina, il sacrificio e, a volte, la solitudine che deve accettare. Non è un ministero per i codardi, ma una volta che lo schema elaborato nel libro viene afferrato, il beneficio alla comunità cristiana e oltre potrebbe essere inestimabile. -
Demolire le fortezze. Strategie vincenti per il combattimento spirituale
Molti nuovi credenti non sono stati avvisati né tantomeno preparati a trattare con i conflitti spirituali che inevitabilmente sorgono nella loro vita. Gesù stesso dichiarò ""Edificherò la mia chiesa e le porte dell'Ades non la potranno vincere"""", facendo così capire che coloro -che sono parte della Sua chiesa e cercano di portare il Suo regno sulla terra- incontreranno opposizione su molti fronti. Sebbene sia stato un soggetto a lungo trascurato, molti scrittori di recente hanno cercato di colmare la mancanza di insegnamento nell'area del combattimento spirituale. David Devenish comincia ammettendo la propria ignoranza, cosa che aiuta quelli di noi che sono più o meno principianti in questo campo. Ma nel momento in cui lui e sua moglie, insieme ad altri amici, avviano una chiesa nel loro vicinato (nei primi anni '80), egli avverte il bisogno di imparare velocemente: alcune donne, appena convertite, hanno amici che sono o sono stati coinvolti nell'occulto. Succedono strane cose, e gli incontri della piccola chiesa sono spesso disturbati... Il Signore porta nella vita di David gente ed eventi che lo aiutano a guardare da una nuova prospettiva ciò che lui aveva incontrato. Alcune teorie sulla guerra spirituale necessitano di essere riesaminate piuttosto che essere accettate ciecamente. Attraverso il suo ministero e il suo libro David cerca di mantenere l'equilibrio che le Scritture danno a questo soggetto, se correttamente interpretate. Egli dedica molto del suo tempo e del suo ministero a questa particolare area della vita cristiana, e la sua maturità e il suo equilibrio gli consentono di accedere e acquisire una grande esperienza in molti paesi, soprattutto in India, Medio Oriente e l'ex Unione Sovietica. Parte del libro è dedicata ad individuare le tipologie di fortezze che la chiesa e i singoli credenti incontrano, ma non prima di spiegare le basi della libertà cristiana in Cristo. Vengono affrontate le fortezze derivanti dal nostro retaggio culturale, in famiglia e nella nazione, le fortezze del governo, così come quelle personali, che a volte si radicano nella nostra mente. La chiesa locale e i suoi anziani hanno per David un ruolo e una responsabilità cruciali, non solo per assicurare l'edificazione del Corpo di Cristo ma anche per l'individuazione dell'origine di quelle fortezze che mettono a repentaglio l'incolumità della comunione fraterna. L'ultimo capitolo esamina le armi a nostra disposizione per combattere."" -
La basilica e il convento di San Valentino a Terni
La Basilica di San Valentino a Terni custodisce il corpo del Santo omonimo, ovunque conosciuto per essere il protettore degli innamorati. Con questo volume si svela come importante complesso architettonico e conme prezioso contenitore di pregevoli opere d'arte. Si conservano raffinate sculture barocche, dipinti del Cavalier d'Arpino, di Andrea Polinori e di Lucas de la Haye, pittore fiammingo presente con un notevole corpus di opere. Il volume si completa con la trattazione della storia, dell'architettura e dell'archeologia del complesso; si conclude con il catalogo dell'Antiquarium. -
La Valnerina velata. La rete «Ospitaliera-ospedaliera» nei secoli XII-XIV
Lo studio ricostruisce la fitta rete di ""ospitali-ospedali"""" costituita in Valnerina dai cavalieri gerosolimitani nei secoli XII-XIV, per accogliere, assistere, curare i malati e pellegrini che si recavano o tornavano dalla Terra Santa. Molti legati all'Ordine dei Templari come ci tramandano i principali simboli dell'Ordine, fino ad oggi in questi siti conservati. Ordine del quale ricorre il nono centenario della loro fondazione (1118-119, 2018-2019). Altri Ordini che vi hanno operato in Valnerina sono quelli di San Lazzaro e di Sant'Agostino, di Sant'Antonio abate di Vienne. La ricerca ha ricostruito anche un vasto corpus artistico dal XIII al XVI secolo di notevole valore, ancora presente in questi luoghi, seppur martoriati dai ripetuti eventi sismici. Sono state scoperte opere inedite sia in scultura, tra cui alcune rappresentazioni dell'imperatore Federico II e Carlo d'Angiò, sia in pittura, con opere di Bartolomeo di Tommaso, il Maestro di Fossa ed altri."" -
Il segreto di La Salette
La Madonna ci svela nell'avvicendarsi degli eventi il compiersi di ogni cosa. Lei è la Stella del mattino, l'Annunciatrice della nuova era, la Madre sempre vigile e pronta a consigliare e indirizzare i figli verso il loro bene e il futuro di vita. È il segreto che ci parla del futuro dell'umanità. -
Ora santa. Per la vigilia di tutti i primi venerdì dell'anno
Preghiere e meditazioni per la vigilia di tutti i primi venerdì dell'anno, secondo la richiesta di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque. -
Scintille. Vademecum spirituale
Piccole riflessioni sui Salmi per ogni giorno dell'anno. -
Preghiere e meditazioni con l'Apocalisse
"Apocalisse"""" è salvezza, e soprattutto vittoria sulla paura che tanto sconcerta e assale questa nostra società. È la consapevolezza che Dio è il Signore della storia, il Dominatore degli eventi, il Salvatore dell'umanità."