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Né angeli né demoni
"Né angeli, né demoni"""", nuova opera di Rosa Maria Corti Terragni, chiude la trilogia iniziata con """"Mistero all'Abbazia"""" e """"La Colombera"""" come a suggello d'una lunga rivisitazione storica che l'autrice conduce al suo epilogo." -
Sogno ad occhi aperti. Un viaggio nel mare nostrum fra le antiche tradizioni
"Sogno ad occhi aperti"""" è un viaggio fra le culture, le antiche tradizioni, le vie dei commerci marittimi del Mare Nostrum: la culla di civiltà rappresentata dal Mediterraneo. Un'avventura in una dimensione antica che recupera le profonde radici culturali e sociali, seguendo due percorsi, (uno si dirige verso lo scandaglio nel mondo interiore dell'autore e l'altro illumina la meravigliosa realtà dei luoghi che sono davanti ai suoi occhi), che tendono inevitabilmente a confluire in un unicum ancestrale e denso di riferimenti che spaziano dall'oggetto estratto dall'antica terra alle riflessioni filosofiche dei classici." -
L' Africa a pezzi
Nel romanzo emerge, da parte dell'autore, il desiderio di raccontare e raccontarsi, di riportare la realtà della terra d'Uganda, attraverso le esperienze vissute nei sette mesi della sua permanenza, di evidenziare le contraddizioni presenti in un mondo che è assai differente; e poi, la necessità vitale di condividerne le suggestioni e gli incanti di rara bellezza, nonché le storie di donne e uomini incontrati in quella terra, dalla semplice vita quotidiana ai grandi mutamenti percepibili in alcuni territori che fanno i conti con un progresso selvaggio. -
La luce
La raccolta che qui viene presentata è di carattere prettamente intimista. In molte liriche lo sfondo è rappresentato dalla descrizione di aspetti peculiari della Natura e dalle emozioni che essa trasmette, ma non mancano composizioni sui temi fondamentali della vita: il suo significato, le sue illusioni, lo scoglio del dolore. Queste poesie vogliono essere un omaggio alla cultura contadina di cui l'autrice è sempre stata autentica portatrice e sostenitrice. -
Affrontare un mondo che cambia
Questo libro, scritto attraverso una serie di domande e risposte, vuole dare delle indicazioni a chi si sta per inserire in una società complessa come è quella in cui ci troviamo oggi, nella quale sono venuti a mancare i punti fermi che costituivano un quadro di riferimento per le generazioni che ci hanno preceduto. I quesiti sono rivolti anche ai genitori e agli educatori, sui quali gravano oggi le responsabilità educative. A volte, all'interno dei capitoli, si farà riferimento a figure autorevoli del passato o del presente, riportando le loro idee sull'argomento in cui sono più competenti. La formula domanda-risposta è stata adottata per suscitare la curiosità del lettore e provocare in lui la ricerca delle risposte ad ogni quesito. -
Stella nova
Nella silloge di poesie ""Stella nova"""", Michela Garella espande la sua visione alla ricerca del significato del vivere, della sostanza autentica del proprio essere, sapendo molto bene che, a volte, capita di ritrovarsi """"sull'orlo di un abisso"""", altre volte, che è fondamentale rendersi conto che si devono metabolizzare il """"dolore sentito"""" e i momenti di apatia: anche quando il senso di malinconia e l'inquietudine pervadono, non v'è altra via che mettersi alla ricerca di se stessi, di una illuminazione che """"liberi l'anima"""", mai dimenticando di mettersi in """"umile attesa"""", di porgere la mano, di offrire un dono che rappresenti una parte di sé."" -
Parole e silenzi
"La poesia di Antonio De Rosa ormai è in fase maturativa: pochi versi suggeriscono molto, e la rete mirabile è ormai intessuta, i nodi sono le parole i fili sono i silenzi. L'eloquenza poetica non si misura tanto dall'intreccio armonico delle parole quanto dall'armonia che intreccia parole e silenzi. È allora che le parole diventano """"pietre e ponti/ ritratti e destini"""" e i silenzi diventano una tenace candela che illumina la notte o una sensazione soffocante """"come l'afa d'agosto"""" (dalla prefazione di A. G. Jreneus)." -
Altro che storie
Vite di personaggi comuni, anonimi ma prepotentemente integrati, spesso loro malgrado, in un grandioso affresco sociale. Il quale ripercorre rilevanti eventi storici, dalla Roma di Cesare alle torri gemelle di New York. La città di Popoli, intesa come luogo di nascita che accomuna tutti i protagonisti, funge da quinta scenografica per le 14 biografie, originando la peculiare unità della fabula. Il romanzo è gremito di controfigure, nomi, luoghi, dettagli ed eventi talvolta realmente accaduti, perciò ricchi di pathos e violenza, trasfigurati dall'inventiva dell'autore. -
Poesie. Eterno che vola
Il viaggio poetico di Demo Martelli è sempre volto alla ricerca della ""luce colorata d'un imprevisto"""" oltrepassando ogni codice definito dagli esseri umani, superando il """"tempo della logica"""" fino a vivere l'energia pulsante, il deflagrare del cuore, il lirismo del vento, del sole, della notte: sempre in attesa d'un nuovo entusiasmo che farà vibrare, senza limitazioni, né infingimenti, né inutili parole ma solo con la consapevolezza che è fondamentale avvicinarsi all'essenza della vita, al nucleo vitale, estrapolando le emozioni e i frammenti esistenziali."" -
Non voglio parlarti di me
"Non voglio parlarti di me"""" di Massimo Costa è un romanzo che, attraverso le vicende esistenziali di Dario e Guja, le loro vicissitudini familiari, le loro inquietudini e le immancabili fragilità che fanno parte della vita, ripercorre, come in un resoconto che diventa diario esistenziale, l'intreccio di situazioni che spaziano dal ricordo delle incomprensioni in famiglia, al momento in cui si ritrovano in uno scenario di guerra in una terra così martoriata come l'Afghanistan."""" (dalla Prefazione di Massimo Barile)." -
La stagione dell'io
Per alleviare la disperazione della figlia adolescente, dovuta alla perdita del suo cane in un incidente, la madre non riesce a dare una risposta convincente al triste evento. Per confortarla, prova ad analizzare insieme a lei, la perfezione del sistema planetario al confronto delle miserie umane sulla terra governata dall'uomo. -
Gente sorda
Questo libro è un viaggio nel cuore di Lucilla, creatura tenera e dolce, innamorata di Beethoven e dell'Amore, di quello con la ""A"""" maiuscola. E per questa semplice parola di cinque lettere, Lucilla freme, palpita, si emoziona, soffre fin dalla più tenera età, fin da quando, bambina, assiste alla morte di una farfalla che, bellissima e coloratissima, fino a un momento prima svolazzava felice insieme alla sua compagna. A Lucilla piacque credere che quelle due farfalle fossero innamorate e perciò pianse e continuò a piangere tutte le volte in cui la gente intorno a lei rimaneva sorda ai suoi accorati appelli d'amore."" -
Como luz infinita
Con la silloge di poesie ""Como luz infinita"""", Francesco Sinibadi ripropone nuove composizioni che arricchiscono la sua produzione poetica. Il punto fermo sono le tematiche della poetica sinibaldiana, alimentate e rinvigorite durante il percorso esistenziale alla luce delle evanescenti atmosfere che ammantano le sue parole, che forniscono il ritmo alla versificazione, che riconducono a richiami continui. Francesco Sinibaldi rinnova, in continuo, le sue emozioni, nel solco d'un pensiero infinito, nella magica quiete sempre ricercata, nell'armonia del canto della sua poesia, nel respiro lirico che si espande anche nel dolce silenzio, anche nel ricordo o nel bagliore improvviso. Un canto luminoso """"sul limitar del fuggevole""""."" -
Canti del Pollino
Il poeta Mario De Rosa affida alla sua poesia messaggi relativi ai disagi cui è sottoposta la sua terra e tutto il nostro Meridione. Sono messaggi di dolore per l'abbandono dei paesi a causa dell'emigrazione di massa dei propri abitanti e di conseguenza lo stato di degrado delle opere d'arte. -
L' anima in vacanza
Lo stile epistolare, tanto caro alla letteratura romantica, ritorna in quest'opera sotto una veste moderna, attuale, originale nella forma e nel contenuto. L'esposizione segue una trama virtuale priva di contraddizioni ideologiche, dove le due autrici vivono in parallelo forti emozioni, profondi sentimenti, malesseri esistenziali superati dall'attenta analisi della realtà in cui si muovono. Un'opera interessante perché condivisibile nella forma e nel contenuto. Rivela capacità di riflessione sui problemi dell'anima, sulle risposte della vita. Anche i fatti più banali, prendono corpo e consistenza, quando chi li presenta, li inserisce in un contesto più ampio, dove il razionale sposa l'irrazionale per toccare toni alti di puro lirismo letterario. -
All'ombra del campanile fra sogni e tempeste
"Nella silloge, """"All'ombra del campanile fra sogni e tempeste"""" di Concetta Aiello, si miscelano i frammenti esistenziali, le esperienze vissute durante il cammino percorso fino a questo momento, e sempre intensamente """"sentito"""", i ricordi dell'adolescenza e le considerazioni, prima di donna e poi di madre: ed emergono le passioni di una donna che vive da protagonista, seppur traspaiono le fragilità e le paure che tutti, d'altronde, portiamo dentro noi stessi."""" (Dalla prefazione di Massimo Barile)." -
Che fine ha fatto il lupo cattivo
"Mi chiedo se sia possibile un mondo senza paura, chissà se si può iniziare dalle favole, quelle dove i bambini non vengono abbandonati nel bosco, i lupi non mangiano le nonne, le principesse non vengono avvelenate dalle matrigne invidiose della loro bellezza. Forse è possibile dimostrare che anche le storie quotidiane sono storie fantastiche, che siamo circondati da storie fantastiche, solo che non le vediamo. I bambini, loro sì che le vedono e sanno ancora stupirsi quando l'arroganza viene punita dalla cornacchia giustiziera, l'ambizione si sgretola come le torri inutili sotto il loro peso, i cattivi vengono sconfitti dalla gentilezza, l'amore trasforma in grandi affari le azioni più stolte. Sono queste le cose che fanno volare alti, come la formica sulle ali della coccinella""""." -
Arcaninversi (versi ignari sugli arcani maggiori)
"I Tarocchi mi hanno cambiato la vita; sono stati il ponte tra il passato, che ha conosciuto anche solitudine e sofferenza, e la voglia di rimettermi in cammino verso i miei desideri, da lungo tempo """"sospesi"""". Li considero un dono e, come tale, lo condivido con le persone che conosco e che amo; i miei compagni di viaggio. In realtà questi versi appartengono alle ventidue lame semplicemente per """"suggestione"""": un giorno ho avuto voglia di scoprirle, una ad una, e lasciarmi andare, scrivendo, a ciò che ognuna di esse mi suggeriva all'istante: un gioco. Niente di più e, soprattutto, niente di meno."""" (l'autrice)." -
Nove storie di donne
Nove storie di donne. Perché nove e non dieci? Forse perché il numero nove contiene la dimensione di una condizione dispari, di un numero imperfetto, di un mancato arrotondamento. Metafora della vita per la quale rimangono aperti desideri, aspirazioni e la sensazione di un'incompiutezza, ovvero del mancato accesso ad un'improbabile felicità. Marina scrive di donne e prevalentemente del rapporto tra madri e figlie. Di quel rapporto originario dal quale si dipana la matassa aggrovigliata della vita e degli affetti. Le protagoniste dei racconti molto spesso sono bambine. Ma le bambine ormai sono cresciute e se nella loro vita rimane l'impronta di un'infanzia tradita nei sogni, oppure il ricordo amorevole delle cure materne, affrontano situazioni dell'oggi, dell'inesorabile procedere verso il disincanto. Portando però con sé piccole ancore di salvataggio che possono dare ancora il senso della vita. -
Il canto dell'anima
La poesia di Wilma Bertasi rappresenta la linfa vitale che alimenta l'insopprimibile desiderio di ricreare una trama lirica che diventi un ""canto dell'anima"""". Quasi in un processo magico e misterioso, tutto diventa ispirazione, così il """"respiro"""" d'ogni giorno anche nell'assaporare momenti semplici del vivere quotidiano, il corpo nella luce calda del sole, uno sguardo d'amore che si fa dono, o scrutare la luna? """"chiara e luminosa"""" come non ci fosse notte posseduta dalle tenebre: ed ogni più labile emozione è pervasa da magiche atmosfere...""