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Clara Button a Londra. Una giornata magica
C'è un posto magico a Londra, pieno di splendidi segreti. Vuoi scoprirli anche tu insieme a Clara? Età di lettura: da 6 anni. -
Spending review. È possibile tagliare la spesa pubblica senza farsi male?
Il buon funzionamento della Pubblica amministrazione è una condizione irrinunciabile e urgente per superare la crisi che stiamo attraversando e per ridare prospettiva al futuro del paese. Con i suoi tre milioni e mezzo di dipendenti, la Pubblica amministrazione è la più grande azienda del paese, ed e, dunque, il luogo dove si concentra ogni possibile ""risparmio"""": il luogo dove si deve """"gestire"""" e al tempo stesso """"subire"""" la spending review. Parola magica ormai nel vocabolario di tutti, ma di cui pochi conoscono l'effettiva portata. Una revisione efficace delle spese, nei singoli settori, comporta grandissima attenzione nell'analisi e una perfetta consapevolezza dell'efficacia operativa delle proposte che si avanzano. Obiettivo di questo piccolo, """"aureo"""", instant book - destinato non solo agli addetti ai lavori, ma al pubblico dei lettori civilmente avvertiti - è fare il punto sullo stato dell'arte, partendo dalle esperienze fin qui realizzate, per scendere sul terreno delle proposte realizzabili. Il libro si apre con i contributi di due autorevoli esponenti del governo Monti, impegnati in prima persona sul fronte della revisione della spesa: Dino Piero Giarda (ministro per i Rapporti con il Parlamento) e Filippo Patroni Griffi (ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione)."" -
L' opossum che invece no
C'era una volta, un opossum che viveva nel bosco felice e contento e se ne stava tutto il giorno penzoloni su un bell'albero. La foresta gli piaceva e pure il sole, la luna e tutte le stagioni, per questo era sempre bello sorridente, mentre guardava il mondo a testa in giù. E invece no - così almeno la pensava la gente di città che un bel giorno arrivò nel bosco per fare un picnic e, guardandolo da sotto in su, si convinse che l'opossum aveva proprio un'aria triste. Tutta una questione di punti di vista, che solo un maestro dei cartoon e della commedia come Frank Tashlin poteva concepire e mettere nero su bianco. Smaschera le ottusità e l'ostinazione di noi esseri umani, di fronte a certe semplici verità della natura. Nel suo primo libro, era un malcapitato orso a doversela vedere con la boriosa pretesa degli uomini di ingabbiare la realtà a loro piacimento, inseguendo finte certezze e sciocche abitudini; qui invece tocca a un minuscolo opossum che, messo a dura prova da tanta cocciutaggine, quasi quasi perde davvero il sorriso. Chi la spunterà? Età di lettura: da 6 anni. -
Sbatti Bellocchio in sesta pagina. Il cinema nei giornali della sinistra extraparlamentare 1968-76
Per la generazione del '68 il cinema è stato uno straordinario strumento di socializzazione. Ecco perché è molto presente sui giornali che la sinistra extraparlamentare ha prodotto fino al 1976, anno in cui la spinta del '68 finisce, la partecipazione di massa scompare e tutto cambia. Sono i giornali (da ""Lotta continua"""" a """"Vedo rosso"""", da """"Servire il popolo"""" alla """"Vecchia talpa"""", dal """"Quotidiano dei lavoratori"""" al """"manifesto"""") che hanno formato una nuova generazione di giornalisti e un modo nuovo di intendere il giornalismo. In quelle testate il cinema fa spesso capolino, con stroncature spettacolari oppure con titoli a effetto. Gli articoli non sono mai firmati, ma la memoria orale indica nomi di un certo peso: Umberto Eco, Adriano Sofri, Pio Baldelli, Peppino Ortoleva, Vincenzo Vita, Valentino Parlato; Taviani, Bellocchio, Petri, Montaldo, Kubrick, gli autori più recensiti. Si tratta di articoli taglienti, vigorosi, a volte paradossali, forse incomprensibili se non collocati nella durezza del dibattito di quegli anni. Sono segnali di una passione, quella per il cinema, che non ha mai più avuto la stessa importanza nel dibattito culturale. Un gioco della memoria, sospeso tra autoironia e nostalgia. Un libro che racconta un pezzo di storia del nostro paese, uno straordinario """"come eravamo"""", che con un tono semiserio scopre contraddizioni e verità di un mondo che non c'è più, ma che per molti versi è lo specchio del nostro presente."" -
La camorra e altre storie di briganti
Nel 1860, dopo aver raggiunto l'amico Giuseppe Garibaldi a Palermo, e aver seguito e accompagnato l'impresa dei Mille fino a Napoli, Dumas si ferma per ben tre anni nella città partenopea. Da lì, nella sua infaticabile attività di cronista e narratore, scriverà migliaia di pagine, da destinare sotto forma di corrispondenze alle riviste parigine, o di racconti agli editori di mezza Europa. In esse, la passione per la narrazione si sposa con il sostegno militante a favore delle forze che, finalmente, stanno sconfiggendo i Borboni nel Sud. E sono i Borboni, in prima persona, attraverso le loro decennali pratiche di malgoverno, i principali sostenitori, quasi si potrebbe dire i capi occulti, dei grandi fenomeni criminali che attraversano la capitale del vecchio regno meridionale e tante parti delle sue campagne. Ma anche la Chiesa ha un ruolo non marginale nel diffondersi e radicarsi del brigantaggio, favorito e incoraggiato dal livello di corruzione toccato da alcuni esponenti del clero. In questo volume sono raccolti gli scritti che Dumas dedicò alla camorra napoletana e al brigantaggio meridionale: sono pagine in cui l'abile penna dello scrittore francese si esercita su una materia che ha tutte le caratteristiche per esaltare il suo estro narrativo. I ritratti dei più celebri e temuti briganti sono all'altezza dei più noti personaggi dei suoi romanzi; al tempo stesso, un robusto spessore di ""verità"""", sorretto da un solido utilizzo di fonti di prima mano..."" -
Desiderio di altri mondi. Memoria in forma di articoli
Questo libro è un'autobiografia culturale e politica di un intellettuale, di un militante, di un testimone della memoria: di una delle più radicali e limpide coscienze critiche del nostro tempo. Un percorso pubblico e privato attraverso quattro decenni di interventi, polemiche, reportage, commenti, fra le distopie della fantascienza e le utopie della politica, della letteratura e della musica. Uno sguardo all'indietro, che dà la misura di ciò che è stato, prima di riprendere il viaggio. Così, l'orizzonte che si apre dinnanzi al lettore è un mosaico dei luoghi e dei temi della contemporaneità: il Cile, l'Ucraina, l'India, gli Stati Uniti; gli intrecci fra culture alte, culture di massa e culture popolari; i libri, gli operai, gli scioperi, le canzoni, le voci, i migranti; Roma, l'antifascismo, le guerre e la pace; l'Afghanistan, l'Iraq e il Kosovo; i razzismi contemporanei... Interventi in presa diretta su un presente in movimento, sostenuti dallo spessore della memoria e della storia, tenuti insieme dall'ironia, dalla passione e dalla speranza. La speranza o meglio il desiderio di un mondo nuovo, diverso, migliore, perché forse - un altro mondo è possibile, e magari più di uno. Ma solo se cominciamo a desiderarlo. -
Emma. Diario d'amore di un comunista al confino. Ponza, 1939
Dopo dieci anni di carcere fascista, nel 1937 Giulio Turchi, ""comunista sovversivo"""", ha scontato la pena per cospirazione politica inflittagli dal Tribunale speciale e crede di essere in procinto di tornare a casa... Ad attenderlo fuori ci sarà la sua Emma, la giovane compagna che ha sposato undici mesi prima di essere incarcerato e che per dieci anni lo ha seguito di prigione in prigione per poterlo incontrare anche solo pochi minuti durante i """"colloqui"""". E invece no, il regime non si fida; dalla galera Giulio passerà direttamente al confino, in una peregrinazione che durerà altri sei anni. A Emma non sarà nemmeno concesso di condividere con lui questa nuova segregazione. Grazie alla sua caparbietà, dopo soltanto un mese dall'arrivo di Giulio sull'isola, lei otterrà il permesso di visitare il marito alle Tremiti. Scritto nel 1939 dal confino di Ponza, """"Emma"""" è il diario inedito nel quale Giulio racconta la sua attesa, le aspettative, i timori, le tenerezze, il loro ritrovarsi e infine la felicità insperata di quei giorni insieme. Neanche quel diario gli viene però concesso di tenere con sé. Sequestrato dalla polizia, resterà sepolto a lungo negli archivi del ministero. Solo molti anni dopo la morte di Giulio, una mano amica lo farà riemergere dagli incartamenti dove era finito, per consegnarlo a Emma. E lei lo custodirà gelosamente per tutto il resto della sua vita, come fosse la voce stessa di Giulio. Postfazione di Gioia Turchi."" -
Lo specchio turco. Immagini dell'altro e riflessi del sé nella cultura italiana d'età moderna
Avversario ammirevole, anche se temibile; abietto infedele; violento e crudele; rozzo, ignorante, barbaro; nemico dei propri nemici e perciò utile alleato; sodale inaffidabile e scaltro; modello di suddito devoto e obbediente. Viste allo specchio, le immagini del Turco in età moderna, lungi dall'essere univoche o statiche, riflettono i timori e le aspirazioni dell'Occidente, le sue preoccupazioni e i suoi conflitti. In un'Europa disorientata dagli imprevedibili orizzonti delle nuove scoperte geografiche e dilaniata da innumerevoli lacerazioni interne, l'esigenza di difendere un'identità vacillante si pone all'origine di una rappresentazione dell'alterità giocata sul contrasto e sull'opposizione. E così che il Turco diventa l'Altro, per antonomasia, anche se né gli scontri né le rivalità con la Mezzaluna riusciranno a bloccare, di fatto, le persistenti trame dei rapporti commerciali e diplomatici tra gruppi di differente fisionomia etnica e religiosa. Nel lungo arco di tempo che va dalla fine del Quattrocento sino agli anni della Rivoluzione francese, la letteratura turchesca conosce in Europa le forme più diverse, dalla trattatistica politico-militare ai filoni profetici, dalle cronache ai racconti di viaggio, dai fogli volanti ai giornali. In Italia, in particolare, i discorsi sull'Altro assumono un ruolo centrale nella formazione della nostra cultura politica e nell'elaborazione della nostra appartenenza identitaria. -
La sabbia e il marmo. La Toscana di Mario Tobino
Mario Tobino è l'interprete di un microcosmo ricco di fermenti, vivacità culturale, inclinazioni letterarie e calore appartenenti a quel lembo nord-occidentale della Toscana, proteso sul Mar Ligure, tra la Versilia (con l'amata Viareggio) e la Lunigiana, protetto dalle Alpi Apuane e adagiato tra la città di Lucca e i monti della Garfagnana. Una geografia territoriale che diventa anche culturale e umana, dunque, e che si anima grazie alle passioni collettive, agli impulsi creativi e alle tante esperienze comunitarie che la resero feconda. Di essa Tobino ci dà testimonianza, come un attento cronista o un alacre esploratore, in ""Sulla spiaggia e di là dal molo"""" del 1966, libro intenso in cui i ricordi personali, i racconti, le cronache e le riflessioni si fondono per raccontare quel mondo. Il suo mondo. La ricorrenza del centenario della nascita dello scrittore, attraverso il convegno che lo ha ricordato e celebrato, ha fatto nascere questo volume in cui diversi sono gli interventi di autori che illustrano come vari personaggi abbiano intrecciato la loro vita naturale e artistica con quest'area geografica, riconoscendola parte del proprio universo poetico e ritrovandovi le proprie radici. Un viaggio unico e viscerale alla riscoperta delle marine sabbiose della Versilia, dei marmi apuani e dei boschi della Garfagnana che un denso patrimonio culturale hanno nutrito e fatto crescere."" -
Bice speciale. In viaggio col vento
Bice Speciale ha trovato il suo posto nel mondo. Quando però il vento le racconta storie su mari e paesi lontani, si sveglia in lei la voglia di avventura. E allora Bice e il suo amico gabbiano partono per un viaggio meraviglioso tutto intorno alla terra. Il loro più fedele compagno è il vento, che alla fine li riporta nel posto più bello: a casa! Età di lettura: da 3 anni. -
In cerca del vento
Che fine ha fatto il vento? È quello che si chiede un bel giorno Blue Bird al risveglio, quando facendo capolino dal nido, si accorge che il suo migliore amico non c'è più. E come farò a volare, senza di lui? Si chiede l'uccello blu, che mai prima di allora aveva spiegato le ali senza il suo compagno di giochi. Mi tocca andare a cercarlo, pensa, e così comincia a volare per la città. Sarà per caso nella piazza? Sbircia tra le sciarpe di una bancarella, ma quelle non si muovono neanche un po', non un soffio di vento che le agiti. E se fosse al parco? Basta guardare le vele delle barche nel lago, ma niente, immobili, il vento non c'è. Meglio fare un salto alla finestra di Nonna Brook - lei lascia sempre aperto uno spiraglio per dare aria al nipotino. Niente brezza, niente amico! Povero Blue Bird, sempre più triste finisce per posarsi sul palazzo più alto della città, ancora convinto di non saper volare senza il suo amico, ma ecco che si alza una brezzolina e il vento è lì, pronto ad accoglierlo e a fargli le feste per essere riuscito a...volare! Età di lettura: da 5 anni. -
La storia dei miei fumetti. L'immaginario visivo italiano fra Tarzan, Pecos Bill e Valentina
Antonio Faeti, che quarant'anni fa regalò al lettore, con il suo ""Guardare le figure"""", una ricostruzione a tutto tondo dell'immaginario visivo italiano attraverso le illustrazioni dei libri per l'infanzia, duplica oggi il suo dono con questa esplorazione dell'altra faccia di quello stesso immaginario. La storia dei suoi fumetti (vale a dire di tutti i fumetti da lui divorati, collezionati, posseduti, catalogati, coltivati con la passione maniacale che ben conoscono i cultori del genere) diventa qui la storia di ciascuno di noi. Proprio come accade al protagonista dell'""""Educazione sentimentale"""" di Flaubert, anche l'autore di questo libro ripensa alle sue prime fantasie e ritrova le piccole tracce, i brandelli della sua educazione sentimentale. E visto che, come scrive Faeti, """"in una educazione sentimentale si è scelti, non si sceglie"""", in questo percorso della memoria ci sono presenze sorprendenti e assenze illustri. La Vipera Bionda, il Brontolosauro, Manuela la matadora accompagnano la crescita di questo immaginario tra gli anni quaranta e cinquanta. Da Nadir Quinto a Raffaele Paparella, da Jacovitti a Guido Crepax, dal """"Corriere dei Piccoli"""" a """"Lanciostory"""", è la memoria del sogno - dei nostri sogni - che rivive in queste pagine."" -
Competenza e rappresentanza
Non è semplice trattare del ruolo delle competenze tecniche in rapporto alle trasformazioni urbane. Tanto meno oggi, nel nostro paese. La competenza ha implicazioni non solo conoscitive, ma etiche e politiche. È parte del sistema delle regole dello Stato di diritto e della politica democratica. E per quel che ci riguarda più da vicino, è intimamente legata a ogni forma di governo della città che voglia ancora dirsi razionale, avere cura del bene comune, e porsi come azione a lungo termine. Tornare a occuparsi di competenza tecnica è importante. Discuterne e osservarne i mutamenti aiuta a comprendere la natura sociale del lavoro degli architetti e degli urbanisti e il loro posizionarsi entro gerarchie sociali, non solo professionali. Gli scritti contenuti in questo libro affrontano il modo in cui le competenze entrano nella trasformazione della politica e della città. In maniera selettiva, seguendo diversi registri tematici. Si è assunto dapprima un punto di osservazione costruito sulla crisi della rappresentanza che lo scritto di Alessandro Pizzorno, nella prima parte del volume, mette al centro. Le questioni sollevate da Pizzorno ruotano attorno a un interrogativo circa il modo in cui sia oggi possibile introdurre il principio di competenza in istituzioni che in altri tempi si pensava potessero reggersi sul principio di maggioranza. Alle questioni poste rispondono Bernardo Secchi e Pier Luigi Crosta, cogliendo le implicazioni che il tema ha in rapporto alla progettazione e alla politica. -
Il meglio deve ancora venire. I discorsi del presidente dal primo al secondo mandato (2009-2013)
Sono passati cinque anni da quando Barack Obama cominciò la sua battaglia per la conquista della Casa Bianca. La sua sfida di un rilancio del primato americano si presentava come una svolta radicale rispetto all'eredità della precedente amministrazione Bush. La battaglia elettorale si era conclusa con un trionfo che aveva sancito anche un cambio di stile, un'innovazione radicale nella comunicazione politica, la nascita di grandi aspettative di cambiamento. Il passaggio dalle promesse alla realtà in questi quattro anni di primo mandato ha rappresentato di certo una vicenda più difficile e controversa, segnata dai venti di una profonda crisi economica globale, dalle difficoltà del cambiamento interno, e dai ripiegamenti che ne sono seguiti. Questo libro raccoglie i discorsi più significativi del primo mandato, per arrivare al discorso di insediamento del secondo mandato nel gennaio 2013. Vi si troveranno l'annuncio della morte di Osama bin Laden, la difesa di una riforma sanitaria solo parzialmente riuscita, la rivendicazione del salvataggio della Chrysler grazie a un forte finanziamento pubblico, la lettura del fenomeno della ""primavera araba"""" e le difficili scelte sullo scacchiere medio-orientale, fino al raggiungimento dell'accordo fiscale. La figura di Obama presidente si presenta con una sua peculiarità forte, con uno spessore che ne rende il ritratto forse meno oleografico, ma di certo sempre più centrale nello scenario della politica mondiale."" -
La giovane narrativa italiana. Scritture di fine millennio
È tra la fine degli anni Settanta, primi Ottanta che in Italia, grazie ai brillanti esordi letterari dei vari Palandri, Tondelli, De Carlo, si inizia a parlare del cosiddetto fenomeno della ""giovane narrativa"""". Ripudiati alcuni categorici postulati della neoavanguardia, voltate le spalle al totalizzante impegno politico e ai valori collettivistici dei successivi movimenti studenteschi, questa nouvelle vague di autori - che presto si arricchirà di ulteriori interessanti personalità - si caratterizza al contrario per un gioioso ritorno a raccontare, costruire intrecci, trame; per un recupero di storie private, intimiste; per la creazione di testi multimediali, ovvero carichi di suggestioni mutuate non più solo dalla letteratura ma anche e soprattutto da universi paralleli come cinema, musica, teatro, fumetto, internet, Tv. Si restringe, fino quasi ad annullarsi, la forbice tra una presunta arte colta, nobile, e una bassa, popolare. Sulla scia delle assimilate teorie postmoderne si impongono così opere """"meticciate"""", comprensibili appieno solo da chi con disinvoltura si muove entro tali variegati ambiti. Ed è proprio a questo ricco, intrigante panorama culturale di fine millennio (incluso il tanto discusso filone """"pulp"""") che il libro guarda con attenzione, soffermandosi in particolare su tredici significative opere di narrativa date alle stampe tra il 1979 e il 1996."" -
I servizi pubblici locali. Dall'ideologia al pragmatismo
Il gas, l'energia elettrica, l'acqua, i trasporti pubblici e i rifiuti sono elementi della nostra vita quotidiana, ma il modo in cui vengono gestiti rimane oscuro per la maggior parte dei cittadini. Questo libro si propone di svelare le dinamiche organizzative dei servizi pubblici locali, raccontando la storia e le scelte politiche che a partire dagli inizi del Novecento hanno caratterizzato tali settori. Con la competenza dell'esperto in materia e il linguaggio agile del giornalista, Alfredo De Girolamo inquadra storicamente e normativamente il problema delle aziende che operano nel campo dei trasporti e dei rifiuti, e di quelle energetiche e idriche, analizzando il rapporto tra pubblico e privato e tra municipalizzazione e gestione comunitaria. ""Il più importante pregio di questo volume è costituito dalla sua semplicità, coniugata alla completezza dei temi trattati. Un libro destinato ai cittadini tutti, che si può auspicare venga letto anche dagli addetti ai lavori, che potranno trarne giovamento per affrontare la politica dei servizi pubblici locali con l'attenzione concentrata sui bisogni concreti e sulla necessità di soddisfarli con il massimo di efficienza e di efficacia, entro i confini della sostenibilità economica"""". Introduzione di Claudio De Vincenti."" -
Il lavoro prima di tutto. L'economia, la sinistra, i diritti
Non siamo dentro una lunga crisi ma nel mezzo di una grande transizione. Tra il 2007 e il 2008 si è rotto l'equilibrio, insostenibile sul piano macroeconomico, sociale e ambientale, promosso nel trentennio alle nostre spalle dal paradigma neoliberista. La causa di fondo della rottura non è la finanza avida e irresponsabile. È la regressione del lavoro, dei padri e dei figli, e la conseguente impennata della disuguaglianza di reddito, ricchezza, mobilità sociale e, inevitabilmente, potere economico, mediatico e politico. L'insistenza dei conservatori europei e di larga parte delle tecnocrazie sulla ricetta liberista per uscire dal tunnel porta - è sempre più evidente - alla fine del modello sociale europeo e delle democrazie delle classi medie, oltre che al collasso dell'euro e dell'Unione europea. Le forze del centrosinistra per un lungo periodo sono corse dietro alle mode del momento: ritiro della politica per l'autoregolazione dell'economia; demonizzazione dell'intervento pubblico; ""meno ai padri più ai figli""""; archiviazione del partito intellettuale collettivo per il vuoto leaderismo mediatico. Soltanto la Chiesa di Benedetto XVI, sulla scia di un pensiero secolare, ha messo a nudo le radici etiche, culturali e politiche dell'equilibrio saltato. Ora, dall'altra parte dell'Atlantico e in Europa, i progressisti rialzano la testa e guardano, senza i paraocchi ideologici degli avversari, la realtà: le insostenibili disuguaglianze, le contraddizioni, i conflitti."" -
Il senso del suono
Fabio Scotto intende percorrere in questo volume una distanza fra due estremi in realtà coincidenti: il senso non esiste in poesia senza un'articolazione verbale che lo esprima, mentre il suono è un dato percepibile all'udito che si arricchisce di valenze semantiche. Tradurre il suono significa quindi illuminarne altri possibili sensi, carichi di intensità e intonazioni, e mostrare dunque anche un altro senso, ovvero la percezione dell'identità propria e altrui che si manifesta nell'oralità della scrittura. I saggi qui raccolti prendono in considerazione la traduzione nella contemporaneità. Nella prima parte, lo studio del panorama teorico contemporaneo in Francia e in Italia consente di identificare alcune figure dominanti che interrogano il tradurre come pratica e modalità del pensiero. Le analisi critiche di varie traduzioni d'autore permettono, nella seconda parte, una riflessione a suo modo sperimentale sul ritmo, lavorando sulla ""lettera"""" e sulle sue sequenze prosodiche nella traduzione. Nella parte conclusiva, infine, si dà conto del dibattito sul ritmo, in corso in ambito scientifico, estetico, filosofico e poetico-traduttivo, nella sola convinzione dell.imprescindibilità del problema della forma, la quale, indicando il senso e la direzione dell'incedere della scrittura e della traduzione, a essi lega la sua più durevole possibilità di """"senso""""."" -
Le vacanze del piccolo Nicolas
"Tutti gli anni, cioè quello passato e l'altro ancora, perché prima è troppo prima e io non me lo ricordo, mamma e papà litigano un sacco per decidere dove andiamo in vacanza, poi mamma si mette a piangere e dice che se ne torna dalla sua mamma, e piango anch'io perché a me nonna è simpatica però a casa sua il mare non c'è, e alla fine andiamo dove vuole mamma e non è a casa della nonna"""". Si apre così il racconto di Nicolas sulle vacanze che lo attendono alla fine della scuola. In spiaggia o in montagna, col sole o con la pioggia, quello che è certo è che si farà un sacco di nuovi amici e insieme ne combineranno tante... troppe, dicono i grandi. Soprattutto quando partirà per la colonia - la prima vacanza senza mamma e papà. """"Sul pullman urlavamo tutti, allora il capo ci ha detto che invece di urlare era meglio cantare. Abbiamo cantato delle canzoni stupende, una che parla di una baita sulla montagna e l'altra dove dice che ci sono dei sassi su tutte le strade. Dopo il capo ci ha detto che tutto sommato era meglio quando urlavamo, e intanto siamo arrivati al campo"""". Età di lettura: da 10 anni." -
Amici così, per grazia di lettura
A quasi trent'anni dalla sua scomparsa, l'antologia ""Amici così, per grazia di lettura"""" raccoglie trenta poesie e un poemetto del grande poeta spagnolo e antifranchista Jorge Guillén nelle versioni di Montale, Traverso, Bigongiari, Luzi, Guidacci, Risi e Zanzotto. Amico di Salinas e García Lorca, membro della cosiddetta generazione del '27, il """"vate castigliano"""" (come lo definì Montale) amò infinitamente il nostro paese e fu a sua volta fine traduttore di autori classici e moderni della letteratura italiana. In Italia quasi tutti i grandi poeti, del primo come del secondo Novecento, conobbero la luce pura e trasparente dei suoi versi intrattenendo con lui un vivace e intenso scambio intellettuale ed epistolare. Amici così, per grazia di lettura è un'antologia di soli poeti e poeti-traduttori. La scelta non è stata casuale e segue il desiderio che lo stesso Guillén aveva espresso a Oreste Macrì in una lettera del 1960: """"Lerici desidera pubblicare un'antologia [...] mi piacerebbe che accanto alle sue traduzioni figurassero quelle dei miei amici italiani. In questo modo, la forma corale esprimerebbe felicemente i miei rapporti personali con i poeti e letterati di questo paese: Montale, Traverso, Bigongiari, Luzi, Baldi, Tentori, Guidacci"""".""