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Integrazione linguistica in Europa. Il quadro comune di riferimento per le lingue
Se oggi l'Unione europea conosce un'unità e una coesione economica, finanziaria e monetaria, quella culturale è ancora lontana, resa ancora più difficile anche dal numero e dalla diversità delle lingue parlate. Per questo motivo è stato incentivato un processo di diffusione delle lingue straniere, in modo che ogni cittadino dell'Unione arrivi, in futuro, a capire almeno altre due lingue oltre alla sua. Questi passaggi sono stati regolati nel cosiddetto Quadro comune di riferimento per le lingue dalle autorità preposte al governo dei sistemi scolastici ed educativi in genere, all'ambito delle certificazioni internazionali; dall'editoria, ai docenti e agli studenti, la stragrande maggioranza degli operatori si sono dovuti confrontare con il Quadro o, quantomeno, ne hanno sentito parlare. Tuttavia una ricezione consapevole del documento richiederà ancora molto tempo. Grazie ai contributi di chi ha attivamente partecipato alla sua stesura, Marco Mezzadri cura un libro di fondamentale importanza per quanti hanno la necessità di confrontarsi con questo documento. Un libro importante quindi per costruire quello spazio comune europeo che dovrà passare anche attraverso la promozione della conoscenza linguistica. -
Abitare il disincanto. Una pedagogia per il postmoderno
In questi anni di disorientamento, in cui anche la scuola sta cercando di tornare al passo con i tempi, è importante riuscire a trovare un centro, un punto di approdo a cui poter fare riferimento. Per questo è fondamentale oggi rifondare i paradigmi pedagogici, non tanto alla luce delle riforme ministeriali (che hanno ridisegnato scuola e università), quanto sulla base delle nuove complessità del nostro tempo. In virtù del suo impegno riflessivo, frutto di una lunga esperienza di ricerca, Franco Cambi, con questo suo libro, ci consegna una disamina attenta sul ruolo e della pedagogia e della formazione oggi. ""Abitare il disincanto"""" è infatti un po' la summa, il punto di arrivo di più di un secolo di tradizione pedagogica e di esperienze formative: un libro tanto più prezioso oggi, quando la deriva del mondo dell'educazione è forse uno dei problemi più gravi che ci troviamo a dover affrontare."" -
L'atttività osservativa in educazione. Un paradigma scientifico
Oggi si tende sempre più a pensare gli ""strumenti"""" come a mezzi che garantiscono il percorso scientifico dimenticando che gli strumenti sono mezzi per raggiungere qualche obiettivo, ma che come tali devono essere trattati. Gli strumenti dovrebbero essere innanzitutto concettuali e l'osservatore deve assumere l'atteggiamento dell'esploratore e dell'investigatore: solo così la pratica osservativa può diventare una straordinaria avventura. Chi non ha un atteggiamento di genuina curiosità e dimostra di sapere già tutto prima della realtà che si accinge ad analizzare, non ha capito nulla della ricerca scientifica. Non è e non sarà l'uso di strumenti operativi e l'applicazione dei modelli matematici che faranno fare alle scienze in generale, e alle scienze dell'educazione in particolare, il salto verso la scientificità, ma la conoscenza corretta dei fenomeni che non consente a nessuno di saltare la fase dell'osservazione. L'osservazione però è lastricata di trappole perché osservare significa fare i conti con i pregiudizi dello scienziato, con le cose che appaiono in un modo mentre sono in un altro, con le proiezioni, le aspettative, con i punti di vista ecc. Tutto questo potrebbe portare ad una sorta di paralisi, considerando tutte le difficoltà che si devono affrontare, e invece da una parte ci deve tranquillizzare il fatto che ogni scienza, dall'archeologia alla biologia, fanno i conti con questo tipo di trappole, e dall'altra che serve a costruire una """"cultura della cautela""""."" -
Per restare in Europa. Ridurre l'evasione e riformare la spesa pubblica
Da qualche anno l'Italia, registra tassi di crescita molto bassi, inferiori a quelli degli altri Paesi europei che, se permanessero anche in futuro, darebbero luogo a uno scenario di ""declino"""" economico. Sinora il nostro Paese è rimasto nell'Euro, nonostante gli andamenti negativi dei conti pubblici, soprattutto grazie a provvedimenti straordinari per abbattere il debito pubblico, che hanno supplito all'incapacità del sistema politico di attuare le necessarie riforme strutturali del Fisco e della spesa pubblica, rimuovendo le disfunzioni che le caratterizzano. Oggi però si dovrebbe mirare alla rimozione delle barriere alla competitività delle nostre imprese, quali le strozzature infrastrutturali, le inefficienze del mercato del lavoro, della scuola, della ricerca e della giustizia. I cambiamenti economici determinati dalla crescente globalizzazione, infatti, rendono sempre più gravi, per i loro effetti negativi sulla competitività, le penalizzazioni prodotte dalle disfunzioni del nostro sistema produttivo. Anche se le estese disfunzioni che gravavano allora sull'Italia sono state in parte eliminate dai governi che si sono succeduti prima dell'ingresso nell'Euro, ne rimangono ancora molte, forse le più difficili da rimuovere, che le riforme sinora attuate non hanno toccato, mentre nuove disfunzioni si sono sviluppate, prodotte dalla globalizzazione."" -
La teoria della conoscenza nel Novecento
Le difficoltà nel definire e nel conseguire la verità hanno indotto non pochi filosofi a sbarazzarsi dell'idea stessa di verità, giudicandola ridondante, superflua, in definitiva inutile; tuttavia essa sembra un requisito irrinunciabile per la conoscenza, poiché, come osserva Watkins, ""dire che la verità non fa parte del corpo della scienza è un po' come dire che guarire non fa parte dello scopo della medicina, o che il profitto non fa parte dello scopo del commercio"""". Del resto, se così non fosse, perché dovremmo attribuire importanza agli argomenti con cui sosteniamo le nostre opinioni, le nostre ipotesi o le nostre teorie? Perché dovremmo impegnarci ad affinare i procedimenti inferenziali, affinché risultino corretti e validi, se non allo scopo di conseguire qualche conoscenza vera sul mondo che ci circonda? Partendo dalla convinzione che l'aspetto cognitivo sia un elemento che costituisce la struttura dell'essere umano e che sia imprescindibile per comprendere le innumerevoli attività umane che ne derivano o che ne utilizzano i prodotti, questa antologia vuole configurare la concezione di conoscenza come si presenta nella filosofia contemporanea. E costruisce così una mappa delle principali posizioni emerse nell'area analitica nel corso del Novecento, senza dimenticare che la riflessione sulla conoscenza ha occupato un posto centrale nel pensiero dell'Occidente fin dalle sue origini."" -
La forma dell'incompiuto. Quaderno, abbozzo e frammento come opera del moderno
Come è emerso in epoca moderna il concetto di opera d'arte e dell'ingegno quale forma dell'incompiuto? Le varie tradizioni artistiche e letterarie del quaderno di meditazioni e dell'abbozzo pittorico, del frammento filosofico e del taccuino di viaggio, del collage visivo e del diario autobiografico mostrano come il declino dello statuto tecnico e finalistico dell'opera abbia aperto la strada a uno statuto viceversa cognitivo delle forme espressive moderne, nelle quali - secondo la definizione di Heinrich von Kleist - ""il pensiero viene parlando"""". Per affrontare questa profonda trasformazione culturale, il volume procede anch'esso a frammenti che propongono incursioni tra le fonti artistiche, letterarie e filosofiche che meglio restituiscono il rovesciamento del significato delle opere da teleologico in processuale, non finito, rapsodico e memorialistico, così come esso si manifesta in autori che spaziano da Montaigne a Leopardi e Valéry, da Baudelaire a Wittgenstein e Benjamin, dall'impressionismo al Surrealismo e all'arte gestuale. Il declino della verità finalistica delle opere che doveva portarle - come ha scritto Friedrich Nietzsche - """"dalla perfezione al divenire"""", viene infine analizzato nella deriva verso l'indistinto tra arte e vita, tra finzione e realtà che segna molti fenomeni culturali contemporanei."" -
C'era una volta il western. Immagini di una nazione. Con DVD
Il western fu definito da André Bazin ""il cinema americano per eccellenza"""". E sicuramente questo genere è stato un tipico prodotto della cultura americana, di cui ha seguito, rispecchiato e, a volte, anticipato fedelmente gli sviluppi e le trasformazioni, a partire dalla descrizione epica e grandiosa della conquista, lungo i cui mitologici sentieri progresso e barbarie si fronteggiavano incarnati dai cowboy e dagli indiani. Questo percorso evolutivo ha innervato il tessuto della nazione fino ad approdare all'universo crepuscolare e pessimista dei Peckinpah e degli Eastwood, immagine di un West in cui non esistono più eroi: metamorfosi che, osservando le contraddizioni del paese, rende il genere più vicino alla realtà storica e, allo stesso tempo, più in sintonia con un'America alla ricerca di una precisa identità. Attraverso i suoi codici linguistici, la ripetizione degli schemi visivi e l'evoluzione della messa in scena, il western ha esibito la mitologia della società di cui ha cantato le gesta, indirizzando il pubblico verso una lettura compiaciuta dei valori collettivamente condivisi, ma ha anche osservato e registrato attentamente i mutamenti in atto nella nazione, le sue paure, i suoi dubbi. """"C'era una volta il western"""" ci racconta questo cammino: da La grande rapina al treno fino a Gli spietati, da Soldato blu a Balia coi lupi, senza dimenticare il superbo magistero di Sergio Leone."" -
Cartografia e potere. Segni e rappresentazioni negli atlanti italiani del Novecento
Anche se siamo abituati a pensare a una carta geografica come a una riproduzione fedele del territorio, in realtà la cartografia riflette gli atteggiamenti mentali di una società, i suoi orizzonti culturali, le sue interpretazioni del mondo. Non deve stupire, pertanto, osservare differenze marcate tra gli atlanti di periodi diversi o di paesi diversi. Ad esempio, la maggior parte degli atlanti italiani degli anni Trenta presenta cartine delle colonie italiane come se queste fossero un aggregato omogeneo, un corpo unitario. Alcuni atlanti, addirittura mettono sulla stessa tavola Libia, Dodecaneso, Somalia, Etiopia ed Eritrea. Insensibili alle differenze tra questi paesi, alcuni neanche contigui tra loro, questi atlanti riflettono l'unico elemento che li accomuna: il colonizzatore. Attraverso un'attenta analisi della produzione cartografica italiana del Novecento, Edoardo Boria ricostruisce la storia e le storie del nostro Paese. -
Vilém Flusser. Dal soggetto al progetto: libertà e cultura dei media
Vilém Flusser (1 920-1 991), intellettuale cosmopolita e poliglotta con un percorso esistenziale fuori dal comune, è ormai ampiamente conosciuto come ""profeta"""" dei nuovi media, ironico ed allusivo """"pensatore dell'era digitale"""", figura di culto per penetrante acume critico e disarmante semplicità. L'euforia tecnologica che ha accompagnato il processo di globalizzazione, il successo di Internet e delle nuove tecnologie dei mezzi di comunicazione all'inizio degli anni '90 del XX secolo hanno reso celebri in tutto il mondo i suoi testi, provocatori e visionari, ancora oggi di grande attualità. La sua opera, che ha attraversato culture, paesi e ambiti diversi del sapere alla continua ricerca di nuovi spazi di libertà, rappresenta una testimonianza preziosa non solo per chi si occupa di filosofia e teoria della comunicazione, della cultura o della fotografia, ma anche per chiunque voglia confrontarsi con la modernità, il presente e le sue ambivalenze."" -
Islam. Conoscere e capire la religione musulmana
"Non c'è pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Non c'è pace tra le religioni senza dialogo tra le religioni. Non c'è dialogo tra le religioni senza una ricerca sui fondamenti delle religioni"""", sostiene Hans Küng. E la ricerca, la voglia di capire guidano le pagine di questo libro. Grazie alla sua profonda conoscenza del mondo islamico, Augusto Negri è in grado di restituire alla nostra comprensione il vasto mosaico di cui è composto. Un libro agile, questo, che però contiene tutto quello che serve per iniziare ad avvicinarsi all'Islam, un libro per chi ha veramente voglia di capire e di confrontarsi con questo mondo apparentemente così lontano eppure così vicino non solo geograficamente, ma anche storicamente. Un piccolo contributo verso la conoscenza di una delle religioni più diffuse nel mondo." -
La letteratura teatrale italiana e l'arte dell'attore 1860-1890
Oggi siamo abituati a considerare il teatro come la fusione di diversi aspetti: il testo, la regia e la recitazione. In realtà, quanto adesso ci appare scontato, è frutto di una radicale trasformazione che maturò in Italia alla fine dell'Ottocento (per la precisione tra il 1860 e il 1890). Come mostra Gaetano Oliva in questo libro, infatti, prima era l'attore a dominare: si costruiva le parti, si organizzava la regia e spesso modificava come meglio credeva il testo in modo da poter primeggiare. Era molto comune che i testi di Shakespeare o Ibsen o Cechov venissero tagliati e riassemblati in funzione delle esigenze dell'attore. Fu solo nella seconda metà del XIX secolo che cominciò a delinearsi la nuova figura del drammaturgo professionista, che non era al servizio stabile di una compagnia, né voleva scrivere per attori o per capocomici, ma intendeva produrre testi originali. Il tramonto del Grande Attore lasciò lo spazio alla nascita di una nuova figura: quella del regista. Questi era l'esperto addetto alla supervisione generale dell'opera ed era colui che acquisiva il compito di interpretare l'idea dell'autore, ponendosi come intermediario tra il testo e l'attore. -
Gli spazi economici della globalizzazione. Geografie del commercio internazionale
Nonostante si parli quasi quotidianamente di globalizzazione, molti nodi concettuali sono ancora tutt'altro che risolti. In contrapposizione alla retorica semplicistica di una globalizzazione che segnerebbe la ""fine della distanza"""", nuove strutture geografiche, nuovi spazi, nuove reti e nuove problematiche prendono forma nello spazio economico mondiale. Utilizzando una chiave di lettura geografica, il volume analizza sotto molteplici prospettive - principalmente economiche, ma anche politiche e sociali - le principali dinamiche alla base della formazione e del funzionamento dell'attuale struttura dei flussi commerciali, anche attraverso numerosi casi e approfondimenti tematici, quale quello, per esempio, della Cina, colosso asiatico al centro delie più recenti trasformazioni degli equilibri internazionali. Grazie alla sua capacità di sintesi, senza mai dare nulla per scontato, Alberto Vanolo fornisce gli strumenti interpretativi fondamentali per orientarsi in questo mondo in continua e rapidissima trasformazione."" -
Tradurre le microlingue scientifico-professionali. Riflessioni teoriche e proposte didattiche
In anni recenti si è assistito a un'importante evoluzione nell'ambito degli studi traduttivi di tipo sia disciplinare, sia professionale. La traduzione di testi di carattere tecnico-scientifico rappresenta il settore principale del mercato, grazie soprattutto alla crescente distinzione e specializzazione delle aree del sapere. La traduzione specializzata è infatti il principale strumento di diffusione della conoscenza e della ricerca. In questo contesto si presenta la necessità di elaborare una vera e propria metodologia didattica della traduzione specializzata, o scientifico-professionale, che non si fermi a un semplice apprendimento centrato sul lessico di specialità. Tradurre testi specialistici è un atto complesso che richiede la mobilitazione di una vasta gamma di saperi, se il traduttore vuole colmare lo scarto tra le aspettative della cultura di arrivo e quelle della cultura di partenza. Il filo conduttore che unisce i saggi raccolti nel volume è proprio quello di identificare metodologie e strategie didattiche che possano formare un traduttore professionista polivalente, capace di far fronte ai continui cambiamenti del mondo del lavoro. In quest'ottica il volume è ricco di spunti teorici e pratici che rispecchiano l'ampliamento degli orizzonti classici della traduttologia e fornisce una panoramica ricca e stimolante delle problematiche che animano gli aspetti didattici della traduzione specializzata. -
Cartografia e progettazione territoriale. Dalle carte coloniali alle carte di piano
La Terra è sotto l'occhio elettronico dei satelliti in orbita che trasmettono in permanenza informazioni su ogni angolo del mondo. La trasmissione istantanea dei dati permette di costruire migliaia di immagini organizzate in tavole, diagrammi, grafici. Qualunque dato registrato può essere elaborato: è possibile conoscere l'estensione della superficie agricola irrigata della Sicilia o il grado di inquinamento del Reno. Eppure proprio tale saturazione informativa, che avrebbe, secondo alcuni, vanificato il ruolo della cartografia, al contrario, lo rilancia, assegnandole il compito di tradurre le fotografie satellitari rivolte agli esperti in strumenti alla portata di tutti. Ma il nuovo ruolo che essa svolge investe anche il mondo della progettazione territoriale: mediante nuove configurazioni grafiche, offerte dai sistemi GIS, traduce i principi della sostenibilità quali partecipazione, cogestione, sviluppo in strumenti per la pianificazione e la concertazione. Questo libro traccia l'evoluzione storica dell'uso della cartografia nella progettazione dal colonialismo alla pianificazione sostenibile per riflettere sulle ragioni di questa costante presenza. Il quadro che ne scaturisce, seppur composito e articolato, mostra la necessità di ripensare una cartografia riflessiva che si interroghi non solo sul come comunicare ma su cosa comunicare, consapevole del proprio potere e del ruolo sociale che è chiamata a ricoprire. -
Educabilità, educazione e pedagogia nella società complessa. Lineamenti introduttivi
In ogni epoca storica, ogni popolazione, ogni stato nazionale hanno impiegato ingenti risorse e le intelligenze migliori per promuovere il dischiudersi di tutti i talenti e veicolare principi morali, leggi e regole di vita in grado di garantire il futuro della società. A fine Ottocento interviene un radicale stravolgimento. A partire dalla psicoanalisi di Sigmund Freud, la cifra dell'educazione diviene lo spontaneismo: assecondare gli istinti, le pulsioni e i desideri (mutevoli) dell'educando. Nel nuovo millennio, in seguito alla polifonia dei messaggi e alla frammentarietà della vita, si attesta una profonda crisi di valori, di educazione e della pedagogia (intesa proprio come scienza dell'educare) che investe tutte le istituzioni esistenti, in particolare famiglia e scuola. Questo studio vuole rilanciare l'idea dell'educazione, esplicandone l'importanza e l'urgenza oggi, nella stagione dell'imperialismo dei mercati economici. L'auspicio è di innescare un circolo virtuoso che porti a scongiurare la morte della pedagogia, promuovendone invece la ""guarigione"""" (mediante la sua conoscenza autentica), in maniera da poter iniziare a """"curare"""" anche la società, per il tramite dell'unica medicina efficace: occorre ricominciare dall'educazione."" -
Dèi greci, vite umane. Quel che possiamo imparare dai miti
Il mito, unitamente al rito, è la fonte principale per lo studio della religione greca antica. È stato analizzato da molti studiosi, che tuttavia hanno posto l'accento principalmente sul ruolo dell'uomo, trascurando o fraintendendo quello fondamentale degli dèi. Eppure, secondo i Greci, nulla accade senza il volere degli dèi. Dei tanti libri circolanti sul mito, quello di Mary Lefkowitz esplora un campo poco noto: l'atteggiamento degli dèi verso gli esseri umani. Al di là dell'apparente disordine e molteplicità della mitologia, l'autrice rintraccia precise costanti a partire da Omero fino ai romani. Il risultato è la scoperta di una religione per adulti, ben diversa dal Cristianesimo e dall'Ebraismo. -
Mente e psicoterapia. Modello Interattivo-Cognitivo e Modello Olistico
L'essere umano, quando fronteggia la vita quotidiana in generale e le situazioni problematiche, i vissuti di disagio, i percorsi di disadattamento in particolare, si misura con realtà simboliche e sociali. Parallelamente mette in gioco aspettative, piani d'azione, competenze, risorse più o meno funzionali al benessere e all'adattamento, che spesso portano ad alimentare e amplificare i problemi, piuttosto che contribuire a risolverli. Tali anticipazioni e strategie che guidano l'azione non sono mai rappresentate unicamente su un palcoscenico intrapsichico e individuale, ma sempre all'interno di caratteristiche di interdipendenza tra le menti, l'energia e lo spirito. Questa consapevolezza è il filo conduttore di questo lavoro e il principio ispiratore delle metodologie psicoterapeutiche in esso proposte. I contribuiti raccolti in Mente e psicoterapia approfondiscono differenti prospettive teoriche, metodologiche e pratiche cliniche che partendo dalla cornice interattivo-cognitiva e avvalendosi dei principi della fisica quantistica, confermano che la psicologia clinica e la psicoterapia, in modo creativo ed efficace stanno ridefinendo i concetti di salute e di psicopatologia all'interno del modello emergente mente-corpo-energia. -
Paesi e popoli del mondo
Scambi culturali, processi economici, sviluppo di nuove tecnologie modificano profondamente i comportamenti, influenzano i rapporti sociali, cambiano il modo di abitare il mondo: ogni aspetto del vivere è legato alle esigenze imposte dal cambiamento, dalla necessità di mantenere il passo con tutto ciò che è nuovo. La geografia è forse oggi la disciplina più adatta per rendere conto dei fenomeni geopolitici alla base della storia contemporanea. Ovvero i fenomeni che determinano e costituiscono il nostro presente, descritto quotidianamente sui giornali, sulle riviste, nei servizi televisivi. Per questa ragione la geografia non dovrebbe essere confinata nella stretta cerchia degli specialisti, ma dovrebbe invece diventare patrimonio, conoscenza di base per chiunque voglia capire il mondo che ci circonda. ""Paesi e popoli del mondo"""" è dunque uno strumento utile per l'arricchimento culturale. Il cuore dell'opera è costituito dalla sezione enciclopedica, aggiornata e analitica, che tratta tutti gli aspetti fisici del territorio nonché quelli relativi alla geografia umana. Attraverso un vasto ed esaustivo corredo di tabelle, tavole tematiche, ogni Stato viene analizzato e spiegato nelle caratteristiche fondamentali del suo popolamento e dei corrispondenti sistemi economici, mentre un'accurata sintesi delle vicende storiche esplicita le ragioni che hanno portato alla sua definizione attuale."" -
Culture della differenza. Femminismo, visualità e studi postcoloniali
I movimenti legati al superamento dei confini nazionali ci spingono a considerare le nuove forme di relazione culturale globale nelle loro dinamiche di trasformazione e creazione di nuove identità personali e collettive, e contemporaneamente a riflettere sull'eredità, le persistenze e le influenze delle diverse storie e tradizioni. I saggi raccolti in questo volume intendono esplorare le figurazioni dell'identità di genere nella cultura visuale contemporanea, spaziando dalla pubblicità al video, dalla pittura alla performance, dal cinema alle nuove tecnologie multimediali. Il filo rosso che collega questi testi è la riflessione sulle rappresentazioni del femminile nell'attuale scenario postcoloniale e transculturale. Il genere rappresentato dal linguaggio e dalle immagini della cultura postmoderna e postcoloniale non è una categoria astratta e universalmente valida, ma una realtà materiale localizzabile e in divenire, che disegna cartografie mobili le quali richiedono una nuova attitudine interpretativa profondamente politica. Attraverso il percorso proposto da Federica Timeto, si indaga così il legame fra visualità e alterità, ovvero la funzione che le immagini rivestono nella produzione delle differenze: differenze non solo sessuali, ma legate alle diverse coordinate socio-culturali riguardanti anche l'etnia, il colore della pelle, l'appartenenza sociale, le divisioni territoriali ed economiche dei soggetti coinvolti. -
La rivoluzione incompiuta di Thomas Kuhn. La tesi dell'incommensurabilità e l'eredità del neopositivismo
Fino ai primi anni Sessanta del Novecento la filosofia della scienza, insieme alla logica e alla filosofia della matematica, costituiva l'asse attorno a cui ruotava quella che oggi chiamiamo ""filosofia analitica"""". Per i positivisti logici, filosofia e filosofia della scienza sostanzialmente coincidevano. La scienza era il paradigma della conoscenza a posteriori, una conoscenza acquisita attraverso i sensi, mentre la logica e la matematica costituivano il paradigma della conoscenza a priori, ovvero acquisita mediante la sola riflessione. A partire dagli anni Sessanta, i filosofi danno sempre più per acquisito che i loro problemi e le loro intuizioni giungano quasi esclusivamente dalla storia della scienza. Si tratta di una vera e propria svolta, e la nuova direzione in cui si avvia la riflessione filosofica sull'impresa scientifica è dovuta in larga misura a Thomas Kuhn. Il semplice fatto di essere il maggiore responsabile di questo mutamento fa di Kuhn uno dei pensatori storicamente più importanti del Novecento. Non a caso l'opera fondamentale di Kuhn, """"La struttura delle rivoluzioni scientifiche"""" (1962), è diventato un classico del pensiero contemporaneo. Questo studio racconta questo delicato ed essenziale momento di transizione, permettendo di comprendere come e perché si sia trasformata la filosofia e come ancora oggi l'opera di Kuhn sia non solo attuale, ma ancora viva, discussa e oggetto di dibattito e studio.""