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Teoria del silenzio. Esperienza originaria e linguaggio a partire da Giambattista Vico
Teoria del silenzio è osservazione dell'orizzonte dell'apparire. L'esperienza originaria del linguaggio è sconcerto per un silenzio dinnanzi al quale il cuore dell'umanità ancora non del tutto umana si spaura. Tale esperienza è quella dissotterrata da Giambattista Vico nella preistoria dei tempi oscuri. L'indagine vichiana suggerisce come la ragione metafisica nasca per esorcizzare l'angoscia del silenzio, inseguendo il mito di realtà e significati determinati. Il pensiero di Emanuele Severino offre qui una prospettiva rigorosa per mettere a fuoco l'aporia fondamentale che accompagna tale mito e la prospettiva di un suo possibile risolvimento. Superare il mito del determinato significa non solo ripensare il rapporto tra silenzio e linguaggio, ma iniziare a intravedere la struttura dell'apparire, e come da questa emerga la struttura del contenuto dell'apparire stesso: infinito complesso dispiegarsi. -
Alle origini dell'Occidente. Preistoria, antica Grecia, modernità
In questo libro l'Autore prosegue e sviluppa le sue indagini attorno all'origine della cultura e al ruolo svolto dalla modernità europea nel renderla oggetto di audaci riflessioni filosofiche e scientifiche, qui presentate e discusse nell'involontaria tradizione teorica che vengono a formare a partire dall'individuazione della conoscenza umana quale problema centrale della filosofia nel criticismo di Kant. Si offre così al lettore un percorso storico-filosofico che, sullo sfondo preistorico della lunga avventura del genere Homo e con una particolare attenzione allo snodo decisivo dell'antica Grecia, intende ricostruire i tratti peculiari che hanno condotto l'Occidente dapprima greco e romano e poi europeo verso questo tipo di sensibilità, passando per l'interpretazione ebraico-cristiana della storia umana in quanto dramma della salvezza. Ne emerge una sinossi tra antichità e modernità che ci aiuta a comprendere il sedimentarsi della nostra identità culturale, ma in un dialogo serrato con le altre culture, visto che il processo da cui l'Occidente è nato si è nutrito di uno scambio fittissimo con le civiltà orientali, come documenta lo stesso formarsi del mondo ellenico, in un confronto tanto più creativo quanto più segnato da contrasti identitari particolarmente accaniti nei casi di maggior reciprocità e vicinanza, e ne è testimonianza la genesi del monoteismo, avviato dall'interazione tra filosofia greca (segnatamente platonica) e civiltà ebraica, e definitosi nei dissidi del medio giudaismo che avrebbero portato alla differenziazione ed espansione del cristianesimo, con i suoi successivi conflitti sia esterni che interni. Se è difficile evitare la conclusione che nella storia umana polemos sia padre e re di tutte le cose - secondo l'asserzione di Eraclito -, è proprio una simile constatazione a suggerire che una specie litigiosa come la nostra sia capace di trarre risorse dai suoi stessi conflitti, e forse oggi di dirimerli in una più matura coscienza della sua vera storia. -
Il cinema di oggi: una riflessione
Il libro raccoglie dieci riflessioni sul cinema contemporaneo - pubblicate sui ""Diari di Cineclub"""" - da varie angolazioni: il ruolo dei devices, dei vari dispositivi- supporti attraverso i quali si consumano i film; il ruolo e il peso della critica della carta stampata e dei siti online oggi nonché il loro deterioramento; l'emorragia del pubblico, la fuga dalle sale che negli ultimi anni è diventata allarmante, la fine delle emozioni che si provavano un tempo quando il cinema coinvolgeva l'intera collettività; la disaffezione dello spettatore nei confronti della critica, anche quella delle riviste specializzate, e l'identikit del critico odierno che ha perso identità; il rapporto tra produzione, distribuzione ed esercizio; una radiografia dei Festival italiani grandi e piccoli e un approfondimento della loro utilità o ricaduta nella riconquista del pubblico perduto; l'insegnamento del cinema nelle università con tutte le varie definizioni delle cattedre."" -
Da Marx in poi. Ripensiamo nuovi possibili percorsi
Il pensiero di Marx è totalmente scientifico. Il grande intellettuale tedesco è stato una sorta di Galileo delle scienze sociali capace di disvelare i rapporti di dominanza alla base del capitalismo. Destino di ogni studio scientifico è quello di essere superato; per restare nello spirito marxiano, invece, è necessario evidenziare tra le acquisizioni del suo sistema quelle ancora valide, ma soprattutto affrontarne le previsioni che non si sono avverate, così da poter elaborare un approccio concettuale che includa le trasformazioni dei capitalismi odierni. -
Lo spazio e il deserto nel cinema di Pasolini. Edipo re, Teorema, Porcile, Medea
Questo volume si propone di analizzare la rappresentazione dello spazio e del deserto nel cinema di Pasolini, soprattutto in Edipo re, Teorema, Porcile e Medea. In questi tre film assistiamo a una vera e propria opposizione di spazi: da una parte il deserto ""primitivo"""" e """"barbarico"""", connotato da colori accesi e corporei, lande brulle in cui si muovono personaggi dalla connotazione demonica; dall'altra, invece, interni di case e palazzi nei quali vive e si muove la classe borghese oppure esterni connotati da colori cerei e freddi, tratteggiati in lucide e rigide geometrie. L'opposizione fra questi due tipi di spazio si trasforma in opposizione fra culture e società diverse: quella popolare e sottoproletaria e quella di ascendenza borghese. Questo conflitto e questa dialettica fra spazi verranno sondati in profondità tentando anche di rivestire di senso nuovo le immagini del cinema pasoliniano, rilevando in esse, da un lato, una forza e una potenzialità ctonie e """"magmatiche"""" e, dall'altro, la capacità di rappresentare la realtà con tinte ceree e distaccate, fredde e allucinatorie."" -
Ebraismo e arte contemporanea. Clement Greenberg, Arthur Danto, Isidore Isou, Abraham Moles
Lo sviluppo dell'arte occidentale è stato profondamente condizionato dalla nuova presenza, a partire dal XIX secolo, degli ebrei nel mondo dell'arte e, in seguito, dal pensiero estetologico ebraico. Mario Costa sostiene che la penetrazione della riflessione e delle esigenze religiose ebraiche nelle vicende dell'arte occidentale ha portato sì all'attuale situazione di caos e di deperimento dell'arte, ma ha posto, a un tempo, le premesse per un nuovo cominciamento dell'estetico nella direzione di quello che, trent'anni fa, l'autore ha chiamato sublime tecnologico. -
Critica della cosiddetta conoscenza pratica e nel contempo prolegomeni a una critica della scienza giuridica
L'autore documenta in questo volume il fallimento di molti tentativi storicamente compiuti di fondare una conoscenza pratica, che si presentino nella forma dell'etica del bene (rappresentata da vari filosofi antichi, medievali, moderni e a lui contemporanei) o in quella dell'etica del dovere (rappresentata da filosofi altrettanto numerosi da Kant in poi). L'interesse alla base di una trattazione storica singolarmente ampia e articolata, tuttavia, non è di carattere storico, ma prevalentemente teoretico. Mostrando le inevitabili contraddizioni che inficiano varie forme di presunta conoscenza pratica fin qui proposte, Ross non fornisce solo la loro confutazione, ma offre anche un buon argomento per la tesi opposta. Che è, come si evince chiaramente fin dal titolo del suo lavoro, la tesi scettica per cui una conoscenza pratica non esiste né può esistere e a cui non esistono, né possono esistere, soluzioni alternative praticabili. -
Curare le emozioni, curare con le emozioni
Il libro è dovuto a filosofi, psicologi, sociologi e pedagogisti del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università di Verona: seguendo le linee di ricerca dipartimentali e riprendendo le emozioni, tema già assai trattato in sede internazionale e nei singoli campi di ricerca, essi avviano qui un nuovo studio interdisciplinare, paragonando linguaggi, problemi, metodi, soluzioni. Focus è riprendere le emozioni, positive e negative, e approfondirne i modi di possibile ""regolazione"""" o """"governo"""" entro la """"cura"""", di sé e dell'altro. Il tema suppone questioni complesse, ancora discusse: anzitutto che una simile postura di cura esiga un impegno non solo razionale, ma anche emotivo; e, prima ancora, che un'emozione sia non soltanto passivamente subita (secondo il suo archetipo linguistico, pàthos, da pàschein), ma anche attivamente esperita e dunque trasformabile, in quantità e qualità. Che di curar se stessi, l'altro, il mondo si possa anche """"coltivare la passione""""."" -
L' inconscio è il mondo là fuori. Dieci tesi sul capitalocene: pratiche di liberazione
Siamo a una svolta epocale dell'umanità. I luoghi rivelatori della crisi sono: la devastazione climatica; le disuguaglianze e le ingiustizie socio-economiche sistemiche; il numero crescente delle vittime e degli esclusi-scarti. Il collasso è spirituale, antropologico e coinvolge, per la prima volta, tutte le dimensioni dell'umano. Il paradigma è ormai agonizzante e va superato. Da qui, un saggio-manifesto che invoca una svolta interiore e insieme comunitaria, corale. -
Bellezza è verità. Il cinema di Edoardo Winspeare
La Puglia, e il Salento in particolare, come finis terrae, porta d'Europa, cerniera effervescente tra mondo greco e mondo latino, tra Oriente e Occidente. Prototipo di una nuova socialità interculturale, ""metafora totale"""" di una resistenza a un mondo (a un'Italia) sempre più disumano e volgare, e contro la globalizzazione e il livellamento culturale. """"La mia è una continua e spasmodica ricerca di bellezza, poesia e civiltà nel paesaggio, nella musica, nei volti, nei gesti, nella vita delle genti del Salento, una terra che nonostante gli inevitabili imbarbarimenti di una modernità senza progresso non ha ancora svenduto del tutto l'anima alla cultura dominante del mercato. Non penso che sia migliore di altri posti, ma è il mio posto. Non mi sento isolato. Racconto il Salento perché ne so cogliere sfumature e toni."""" Portavoce autorevole del cosiddetto """"rinascimento pugliese"""", Edoardo Winspeare è un vero e proprio """"agitatore"""" culturale a tutto campo. Non solo sceneggiatore e regista, ma anche talent scout e produttore di giovani cineasti, promotore di rassegne cinematografiche ed eventi musicali e paladino della tutela paesaggistica e ambientale."" -
Filosofia della Commedia di Dante. La luce moderna e contemporanea del nostro più grande poeta. Vol. 2: Purgatorio.
La poesia filosofica di Dante ""alza le vele"""": dove non è arrivato Ulisse con la sua febbre metafisica, Dante giunge grazie alla lenta e purificatrice ascesa alla """"montagna incantata"""". E solo attraverso questa profonda umiltà, pur connessa all'ambizione dell'impresa, il Poeta ci trasmette quel senso di educazione che apre al più grande teatro civile dell'Occidente: al di là delle ideologie, soltanto nel XXI secolo è possibile cogliere la potenza etica del pensiero dantesco."" -
La metafisica di Spinoza: sostanza e pensiero
"Una nuova e rivoluzionaria interpretazione del pensiero metafisico di Spinoza e una sua ricostruzione sistematica che non ne sacrifica l'audacia. Yitzhak Y. Melamed arriva a teorizzare la capacità del pensiero di abbracciare l'interezza dell'estensione divina, senza tuttavia sconfinare nell'idealismo: il dualismo che tiene insieme pensiero ed esistenza - una delle chiavi per la comprensione del pensiero di Spinoza - viene salvaguardato con una cura metodologica impressionante.""""" -
Bestiario Haraway. Per un femminismo multispecie
I saggi di Donna Haraway, autrice tra gli altri di Manifesto cyborg, brulicano da sempre di folle non umane. Questo libro approfondisce i concetti chiave della filosofa americana ed elabora una teoria femminista multispecie, seguendo le tracce delle molte vite che la animano, dai primati ai cani, dagli organismi transgenici ai simbionti dello Chthulucene. Per Haraway, gli animali umani e non umani sono specie compagne, che divengono insieme in una ininterrotta storia di coevoluzione. In questo bestiario contemporaneo, gli animali - che sono stati modelli, strumenti e figure dell'umano - sono agenti sociali, si muovono, agiscono e resistono. Ogni capitolo traccia delle piccole storie naturalculturali, ibridando filosofia, mitologia, scienze e arti. Con un'intervista a Donna Haraway. -
Ricerche sull'origine del linguaggio e della coscienza
Nel presente volume, apparso in Francia nel 1973, sono raccolte le tre ricerche (rispettivamente sul gesto dell'indicazione, sul linguaggio sincretico e sul complesso edipico) che Tran Duc Thao ha dedicato alle origini del linguaggio e della coscienza. Il filosofo vietnamita risale ai primordi della cognizione umana descrivendo la pratica sociale e comunicativa dei nostri antenati preistorici, comparandola con lo sviluppo linguistico del bambino e assegnando al linguaggio - innanzitutto gestuale - il ruolo di mediatore tra la vita reale e l'interiorità vissuta, nel quadro di una ""semiologia dialettica"""" debitrice della tradizione marxista e in costante dialogo con le scienze sociali e naturali. La presente edizione si basa su fonti inedite, proponendo un testo corretto e aderente alle volontà dell'autore."" -
Savoia corsari e re del Madagascar. Dieci scoop dagli archivi della dinastia
Una fantasmagoria di vicende corsare, gialli storici, omicidi col veleno, principini sostituiti in culla, processi alle streghe, roghi e squartamenti, papi, antipapi e Massoneria: ci sono pagine della storia dei Savoia di cui finora si è parlato troppo poco perché il pubblico possa dirsene davvero informato, anche solo per un verdetto del tipo ""io non ci credo"""" con cognizione di causa. Oltretutto, potrebbero essere proprio questi gli eventi più curiosi e interessanti della dinastia. In questo libro se ne tratta facendo sempre riferimento, come certificato di garanzia, a fonti edite e accreditate dalla storiografia, nonché ai documenti degli Archivi di Stato di Torino e di Cagliari, a loro volta aperti e consultabili. E ciò perché a volte i segreti si nascondono proprio là dove tutti li possono vedere. Magari ne risulterà una storia dei Savoia come non l'avete mai letta o sentita, ma se alcuni racconti vi sembreranno improbabili o persino stralunati, in nessun caso si tratta di fake news."" -
La pratica quotidiana della speranza. Storie di guarigione
Quali sono i fattori che favoriscono i percorsi positivi in situazioni che appaiono disperate, come molte esperienze esistenziali dolorose e poco comprensibili, come quelle psicotiche? Chi ha scandagliato i racconti di centinaia di ""sopravvissuti"""" (G. Hornstein), ha indicato una risposta chiarissima: disporre di almeno una persona che creda fermamente alla possibilità della tua """"guarigione"""". Coerentemente con questa indicazione, le speranze ragionevoli, che sono il denominatore comune dei contributi proposti in questo testo, sono sempre speranze condivise. Le testimonianze dirette (P. Deeagan, A. Hart, R. Waddingham) ne sono una conferma evidente. Il contributo del curatore, quello di K. Weingarten e quelli finali, sulle pratiche dialogiche, consentono - soprattutto ai professionisti della salute e del sociale - di avere piena consapevolezza del proprio ruolo quotidiano di partner attivi nei percorsi positivi, resistendo alle lusinghe delle teorie biologiche della sofferenza mentale, che alimentano la disperazione e il pregiudizio di inguaribilità (che è l'ultimo impalpabile muro del manicomio)."" -
Zygmunt Bauman sociologo della modernità
Zygmunt Bauman, il pensatore della modernità liquida, si è spento il 9 gennaio 2017, lasciandoci una mole sterminata di libri, articoli, lezioni, appunti e interviste che continuano a essere pubblicati e ripubblicati con inesauribile interesse. Queste confermano la complessità del suo pensiero, non riducibile alla sola idea della liquidità, che pure è stata la sua intuizione più felice e di più vasta risonanza mediatica. Questo volume a cura di Carlo Bordoni raccoglie una serie di contributi critici di Massimo Arcangeli, Peter Beilharz, Andrea Borghini, Vanni Codeluppi, Luca Corchia, Gustavo Dessal, Maria Caterina Federici, Per Bjørn Foros, Chiara Giaccardi, Michael H. Jacobsen, Aleksandra Jasi n'ska-Kania, Carmen Leccardi, David Lyon, Mauro Magatti, Gerardo Pastore, Rein Raud, Keith Tester, Arne Johan Vetlesen, Jerzy J. Wiatr e un inedito dello stesso Bauman. -
Gli occhi di Eulero
Lavorare nella casa di Eulero può significare imparare a leggere e a scrivere. Non capita a tutti, bisogna esservi predisposti, ma così accade a un garzone. Questo è l'inizio di un viaggio che lo porterà nel mondo, lontano dalla natia San Pietroburgo, a Sud, fino a Odessa, a scontrarsi con peste, vendetta, amministrazione oculata, mercimonio. La memoria di quel viaggio diventa allora un conte philosophique sul contrasto tra visione analitica e manipolazione dei fatti del mondo per ragioni di potere, fosse anche solo una sensazione psicologica di potere o un potere volatile, minuscolo, talvolta null'altro che miserabile: potere gestito nel concomitante svilupparsi dell'epidemia. -
Filosofie del transindividuale: Spinoza, Marx, Freud
Il volume propone un percorso a più entrate attraverso Spinoza, Marx, Freud, riletti alla luce del concetto di ""transindividuale"""" di Simondon, qui impiegato nella singolare valenza di dispositivo """"quasi-trascendentale"""". Balibar suggerisce di portarsi sul bordo del transindividuale, là, cioè, dove questo tende a destabilizzare le figure dell'individualità e della collettività, allo scopo di circoscrivere, ancorché in forma problematica e aperta, un'ontologia della relazione sociale non più articolata attorno all'opposizione binaria centrata ora sull'individuale ora sul collettivo. Si tratterà, adesso, di interrogarsi su ciò che istituisce l'individuale e il collettivo """"in rapporto"""" l'uno con l'altro nella stessa misura in cui non smette di destituirli o di renderli irriconoscibili."" -
La bella veste della verità. La dottrina iniziatica/sapienziale di Dante e dei fedeli d'amore la la loro influenza intellettuale e politica
Secondo una felice espressione di Francesco De Sanctis, per Dante Alighieri e per la cerchia di poeti con i quali era in rapporto, la poesia è “la bella veste della verità”. Questo studio è dedicato a illustrare come questa verità rivestita di poesia fosse per l’Alighieri l’”infallibile veritade” che un poeta, se è veramente tale, conosce elevandosi per ogni grado dell’essere fin dove “risiede” la Divinità. Dalle riflessioni pionieristiche di Ugo Foscolo e Giovanni Pascoli, uno studio esaustivo sulla dottrina iniziatica-sapienziale di Dante, in attesa del settimo centenario della morte del poeta. Postfazione di Alberto Ventura.