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Padiglioni invisibili. La rigenerazione dello spazio ipogeo come infrastruttura resiliente
"Padiglioni invisibili"""" nasce dall'omonimo progetto dedicato alla rigenerazione dell'architettura scavata e ipogea di Matera. Le attività di recupero e di restituzione pubblica degli spazi sotterranei di Palazzo Viceconte e delle antiche cisterne per la raccolta dell'acqua, risalenti al XV secolo, hanno evidenziato il carattere innovatore e sistemico, archetipico e futuristico del """"mondo di sotto"""". In che modo i valori identitari assegnati ai luoghi influiscono nella costruzione dell'immaginario sociale attuale? Come ripensare il patrimonio ereditato in termini di sperimentazione e di creazione di contenuti e di strumenti linguistici e cognitivi?" -
Progettare l'uguaglianza. Momenti e percorsi della democrazia sociale
La democrazia sociale è la forma politica che ha caratterizzato l'esperienza costituzionale dell'Occidente capitalistico fino all'emersione del ciclo neoliberale al volgere del Novecento, secolo nel quale ha rappresentato un'alternativa concreta alle ricette autoritarie e organicistiche dei fascismi, che per primi avevano beneficiato della crisi dello Stato liberale di diritto. La complessa vicenda politica e costituzionale di questa peculiare forma di Stato, nata dalla materialità dei rapporti sociali delle società occidentali e conseguentemente evolutasi con loro, è affrontata dal volume seguendo la duplice chiave di lettura dei ""momenti"""" - esperienze specifiche ormai storicamente concluse - e dei """"percorsi"""" - direttrici storiche ben visibili nei processi politici attivi nel panorama delle democrazie contemporanee. Un'eredità ancora viva, dunque, in grado di fondare la riflessione futura per una nuova sfida: progettare l'uguaglianza dell'intero spazio pubblico europeo e occidentale. Prefazione di Mario Barcellona. Postfazione di Michele Carducci."" -
Miti e simboli dell'arcobaleno
L'arcobaleno, importante elemento strutturale del cosmo arcaico, è un fenomeno naturale universalmente riconosciuto e valorizzato dall'uomo in tutti i continenti, fin da età remote. Lo testimonia la ricchezza, la varietà e la vastità della documentazione antropologica, letteraria, storico-religiosa e iconografica esistente su questo antichissimo simbolo e mitema. Ciascuna delle diverse culture di età arcaica, antica e medievale ha interpretato l'arcobaleno in chiave spirituale e antropomorfa, prima ancora di cercarne una spiegazione razionale. Semplificando la complessità dei passaggi, la cui stratificazione storica e antropologica è ben esemplificata in questo volume, da gigantesco animale di natura prevalentemente acquatica l'arcobaleno è divenuto l'attributo di una divinità o di un eroe mitico e, infine, nell'ambito delle tradizioni religiose abramiche, il simbolo di quella luminosità iridata che talvolta contraddistingue l'ambito del divino e della santità. Non a caso, in alcune tradizioni centro-asiatiche è stata sviluppata una complessa iconografia e fenomenologia del cosiddetto ""corpo d'arcobaleno"""". L'arcobaleno come mito e simbolo ha comunque assunto molti altri aspetti e significati, spesso fra loro complementari, come dimostra la diffusa sopravvivenza, in diversi continenti, di numerosi tabù e superstizioni popolari."" -
La prova non-ontologica. Per una teoria del nulla e del «non»
La negazione si dice in molti modi, ma la sua polisemia non è mai stata esplorata adeguatamente. Il primo obiettivo di questa ricerca consiste perciò nel determinare i diversi significati della negazione come operatore logico, distinguendo subito tra il ""no"""" e il """"non"""". Ciò è possibile soltanto se si riconosce il pluralismo degli stili di pensiero, che alcuni filosofi (da Hegel a Heidegger) hanno affermato, pur non giungendo a quel grado di precisione concettuale che è indispensabile. Non esiste pensiero senza stile. L'identità esiste solo nel conflitto modale tra coincidenza e non-coincidenza. Il """"non"""" oltrepassante è la meta più autentica del desiderio di essere. In queste tre tesi si può riassumere una ricerca che s'ispira costantemente alla logica dei correlativi, vale a dire l'impensato della filosofia occidentale. E il Nulla? È il nome ontologico del """"non"""", come qui definito. Ha un significato verbale, e si apre agli eventi della nientificazione. Immergersi in possibilità nientificanti appare così la vocazione più alta per coloro che appartengono alla condizione umana."" -
Immaginari transnazionali. La formazione della letteratura mozambicana attraverso la rivista «Itinerário» (1941-1955)
Con la volontà di approfondire questioni già parzialmente affrontate dalla critica, ma mai del tutto ricostruite in un quadro esteso, questo volume ha l'obiettivo di fornire una panoramica dello sviluppo della rivista ""Itinerário"""" (1941-1955), considerandola come specchio dell'evoluzione della letteratura mozambicana. Nel corso dei quindici anni che interessano la pubblicazione, il lettore vedrà delinearsi non solo il carattere specifico della mozambicanità letteraria in contrapposizione al canone portoghese e coloniale, ma anche e parallelamente il cammino verso la presa di coscienza nazionale. In questo doppio movimento, le """"reti di discorsi"""" intessute con altre letterature (portoghese, brasiliana, nordamericana, russa...) assumeranno un ruolo centrale, offrendo la possibilità di sfidare la """"tirannia del luogo"""" e contribuendo alla costruzione identitaria."" -
La società totale. Cittadini e imprese beni comuni, nuovi modelli sociali e democrazia orizzontale
La ""società totale"""" è quella dei nuovi mercati globali, apparentemente liberale, dei nuovi modelli esistenziali e di consumo. Per fronteggiarla bisognerebbe ricostituire il tessuto sociale partendo dalla ricomposizione dei valori secondo una nuova concezione di democrazia orizzontale, alla cui base si collocherebbero il cittadino bene comune, l'impresa bene comune e l'interesse generale condiviso e alla cui testa troveremmo l'ambiente, la salute, l'istruzione, il lavoro e la conoscenza. Il Coronavirus forse cambierà molte cose, ma dentro e non oltre il perimetro ferreo e invisibile del mercato e del profitto. È quello della """"società totale"""", che ci rumina e ci risputa nel mercato come semplici prodotti, imbottiti d'immagini e di slogan, in versione esistenziale postmoderna. Serve un processo di responsabilizzazione in termini di valori, di partecipazione e di conoscenza, e ciò all'insegna di un antrocapitalismo solidale che ponga al centro dell'esistenza il valore del cittadino e della comunità."" -
Leggere per scegliere. La pratica della recensione nell'editoria moderna e contemporanea
È quasi impossibile immaginare un polisistema culturale in cui all'antica, nobile arte del recensire non sia riconosciuto un ruolo di spicco o una qualche più modesta funzione. Recensire o essere recensiti costituisce d'altro canto un'essenziale precondizione sia della visibilità, sia della reputazione di un autore, ed è per la medesima ragione che la disamina critica dell'ingegno creativo continua a rappresentare un aspetto tanto saliente quanto controverso nel panorama mediatico odierno. Da queste feconde premesse, nonché dalle molte questioni irrisolte intorno all'estetica della ricezione, prendono le mosse i nove saggi del presente volume, ripercorrendo la storia della recensione dagli inizi del Novecento alle soglie del nuovo millennio. Un percorso interdisciplinare attraverso un secolo di gazzette, quotidiani, riviste, a loro volta esaminati alla luce dell'evoluzione di un genere poco indagato sul piano speculativo nonostante, per sua stessa vocazione, esso abbia da sempre incarnato la quintessenza dello spirito di servizio pubblico dell'editoria moderna e contemporanea, ossia rendere conto delle opinioni altrui, per quanto discutibili. -
Corpi tra spazio e progetto
Il corpo è canale di transito tra lo spazio e il progetto: il tramite con il quale il progetto manipola lo spazio. Questa è la tesi del libro che sviluppa una lettura critica del progetto urbanistico osservando il modo in cui tocca il corpo. E così facendo acquista una dimensione che va oltre il singolo corpo malato, sano, aperto, misurato, scrutato, liberato, emancipato. Acquista una dimensione pubblica, politica. -
Autopsia di una mostra
Il ruolo delle mostre di architettura nei musei, nelle sedi universitarie, nelle gallerie e specialmente nelle Biennali svolge una funzione determinante nella sperimentazione e nella definizione dell'architettura stessa. Quest'indagine è stata sviluppata al fine di definire gli elementi che costituiscono un'esposizione di architettura, delimitandola alla Biennale di Venezia, dal 2000 fino alla quindicesima Rassegna del 2016. -
Nello smartphone di Narciso. Identità, pensiero e narcisismo nell'epoca del web
È ormai certo: siamo immersi in una società narcisistica incardinata sul consumo e l'apparenza e viviamo in un mondo in cui la digitalizzazione sta cambiando i confini tra il ""reale"""" e il """"virtuale"""", in cui la distinzione tra ciò che accade online e ciò che avviene offline è sempre più labile. Le relazioni - siano esse lavorative, affettive, sentimentali, sessuali - si sviluppano ormai in una realtà ibrida in cui luoghi fisici e virtuali sono sempre più fusi e confusi. Ma cosa implicano la diffusione del web, lo sviluppo dei social network e la disponibilità di device (smartphone, tablet, ecc.) sempre più veloci e connessi a Internet in una società in cui immagine e consenso sono fondamentali? In che modo il narcisismo si esprime nel web e incide sul nostro pensiero, sui nostri affetti, sulle nostre relazioni? """"Nello smartphone di Narciso"""" i contributori offrono riflessioni ed esperienze cliniche che ci consentono di comprendere non solo cos'è il narcisismo, ma anche il suo intreccio con la realtà online."" -
Estremi occidenti. Frontiere del contemporaneo in Walter Siti e Michel Houllebecq
In un Occidente in cui l'imperativo al godimento è andato stabilmente al potere - imponendo modi e forme di vita sotto il segno di un edonismo in precedenza impensabile -, per poi rivelare aspetti profondamente disforici, i romanzi di Walter Siti e Michel Houellebecq esplorano i lati in ombra di un cambiamento epocale che ha coinvolto individui e società. Siti cavalca il discorso euforizzante del neoliberismo mediatico e consumistico per spingerlo alle sue estreme e paradossali conseguenze; Houellebecq racconta gli aspetti frustranti dell'esperienza di chi non è capace di mantenersi al passo con la competizione economica e sessuale. In entrambi è presente la volontà di indagare mediante lo strumento del romanzo una contemporaneità percepita come alienante, polarizzata in contraddizioni irrisolvibili, scissa tra desiderio di annullamento e nostalgia di un'alternativa impossibile. -
Agnes Heller un etica in cammino
"Il capitan Futuro è Giano Bifronte"""", afferma Ágnes Heller in Una teoria della storia. Nell'ambito della ricerca che l'ha vista impegnata tutta una vita, la pensatrice ci consegna un'indicazione normativa molto forte, che può essere riassunta in queste sue parole: """"Nessuno ha il diritto di essere soddisfatto in un mondo in cui vi sono altri che soffrono"""". È con questa attenzione alle loro paure, ai loro bisogni e ai loro sogni che la sua elaborazione teorica si rivolge agli esseri umani della modernità per avvicinarci a un modello morale aperto al pluralismo. Quello che ci propone Heller è l'utopia di una svolta antropologica, un'utopia come coraggio civico che non smette di interrogarsi sugli elementi di dinamismo, di discontinuità e di fragilità del nostro mondo. Questo lavoro intende ricostruire il percorso di un pensiero nel quale sentiamo il richiamo a riflettere sui valori umani e sulla nostra responsabilità individuale." -
Extra time (La tua seconda persona). Una mitobiografia
È un giorno qualunque, la quotidianità domestica scorre come sempre. Ma quel giorno, uscire dalla porta di casa si trasforma in un pellegrinaggio sacro: un uomo segue le tracce del figlio scomparso e scopre se stesso, il padre in divenire. Scritto in seconda persona, questo romanzo intreccia autobiografia e storia, ed è una metafora della lettura come pratica e come processo dove la vita narrata chiama in campo la tua biografia, lettore: nell’abbandono della narrazione causa-effetto, nell’uscita fuori dal tempo cronologico per abitare il tempo extra. È quel tempo che non si misura con l’orologio: è quello scandito dalle proprie emozioni, dagli affetti e dalle relazioni che rendono vitale ogni esistenza, dall’ascolto profondo che ogni vita suscita e illumina. -
Per un'introduzione sugli emaki
L'emaki è un sistema narrativo che richiede la costruzione di una storia attraverso immagini pittoriche, quindi tutta la composizione si basa sulle transizioni da una scena all'altra sino alla risoluzione finale. A partire dal periodo Heian, gli emaki giapponesi si dissociano da quelli cinesi soprattutto nei temi: se infatti i rotoli cinesi avevano primariamente lo scopo di illustrare i principi trascendentali del buddismo e paesaggi sereni, suggerendone la grandezza e la spiritualità, quelli giapponesi, invece, concentreranno la loro attenzione sulla vita quotidiana e sull'uomo, trasmettendo dramma, umorismo e romanticismo, e traendo ispirazione dalla letteratura, dalla poesia, dalla natura e soprattutto dalla vita quotidiana; forgeranno una nuova arte intima, a volte in contrapposizione alla ricerca della grandezza spirituale cinese. -
Una rivoluzione inavvertita. Dal bianco e nero al colore nello scenario mediale della modernità italiana
L'impiego prevalente del colore in luogo del bianco e nero nelle immagini analogiche ha mutato profondamente le abitudini visive, inaugurando di fatto un nuovo regime percettivo. A partire dalla color wave che ha investito i film studies in anni recenti, e nel quadro teoricometodologico della cultura visuale e dell'archeologia dei media, il volume intende ricostruire alcuni momenti chiave della transizione al colore verificatasi nella produzione iconica nazionale: come è avvenuto il passaggio di massa alle immagini a colori nello scenario mediale italiano? Quali forme di negoziazione di questa innovazione tecnologica ed estetica sono state messe a punto? Dal momento che la ""cromatizzazione del visibile"""" si è compiuta in maniera graduale a partire dal basso, dalle produzioni minori e dai fenomeni più """"banali"""" e sommersi, per misurare l'esposizione alle nuove immagini a colori nei termini di una loro circolazione sociale ci si è rivolti ad alcuni prodotti e dispositivi della cultura visiva popolare, in particolare a tre comparti mediali distinti ma fortemente interrelati: i settimanali illustrati, alcune produzioni cinematografiche popolari e amatoriali e la televisione, assumendo una definizione ampia di """"modernità"""" che si estende dagli anni Trenta agli anni Settanta inoltrati."" -
Il pensiero della libertà. Luigi Pareyson a cent'anni dalla nascita
L'indagine sulla libertà e la riflessione sulla filosofia come ermeneutica dell'esperienza religiosa sono i temi centrali del pensiero maturo di Luigi Pareyson. Il volume, che presenta gli Atti del convegno tenuto a Torino a cent'anni dalla nascita del filosofo, è dedicato anzitutto ad approfondire questi temi e a saggiarne la rilevanza e la fecondità nell'attuale contesto filosofico: questo compito è affidato ai testi di Massimo Cacciari, Francesco Botturi, Vito Mancuso, Pierre Bühler, Kurt Appel e Romano Penna. A ciò si aggiunge un'ampia panoramica dei rapporti di Pareyson con il contesto nel quale si è formato e con il quale si è confrontato; la sezione conclusiva raccoglie una serie di contributi più brevi che riflettono sul rapporto tra la filosofia di Pareyson e l'orizzonte del pensiero contemporaneo. -
Saggio critico sopra i filosofi morali e i dipintori de' costumi e de' caratteri degli alemanni
Giovanni Lorenzo Ferri de Saint-Constant (1755-1830) è una figura inquieta e multiforme, un intellettuale poligrafo capace di impiegare la propria raffinata cultura storica in una spregiudicata attività di comprensione dei grandi fenomeni di modernizzazione della sua epoca. Interprete disincantato delle trasformazioni sociali e politiche che mutano il volto dell'Europa tra Rivoluzione francese e Restaurazione, Ferri vive e opera a cavallo tra le culture, muovendosi tra Francia, Italia, Inghilterra e Paesi Bassi. Il suo progetto di una morale basata non su un sistema astratto, ma sull'osservazione diretta e dettagliata delle pratiche di condotta, trova espressione nei quattro volumi dello Spettatore italiano (1822), concepiti sull'esempio dello ""Spectator"""" di Joseph Addison. Il testo qui presentato, un profilo di storia della letteratura in lingua tedesca dal Medioevo in poi, conclude il primo volume dello Spettatore. L'educazione al buon gusto è per Ferri una premessa irrinunciabile dell'incivilimento. L'aspirazione a un ordine formale ben ponderato, sostenuto dalla linearità di una misura razionale, si innesta su una fiducia tutta illuministica nell'impegno dell'uomo al perfezionamento progressivo delle proprie capacità spirituali e al pieno sviluppo delle proprie migliori disposizioni."" -
Fine senza compimento. La fine della storia in Alexandre Kojève tra accelerazione e tradizione
Protagonista della Hegel Renaissance, Alexandre Kojève è stato indubbiamente una delle figure più controverse e decisive nella riabilitazione del pensiero hegeliano nel Novecento. A contraddistinguere in modo inconfondibile la sua lettura è l'idea di una ""fine della storia"""" già realizzatasi e correlata all'avvento del sapere assoluto tra gli esseri umani. È possibile recuperare oggi questa proposta filosofica, riconoscerne la legittimità, malgrado innumerevoli eventi continuino a prodursi? Rilevando l'assoluta importanza della tradizione, ossia della continuità quale presupposto immanente alla storia, e prestando attenzione alla velocità che sempre più marcatamente caratterizza il nostro mondo, può risultare sorprendente come - diversi decenni più tardi - proprio l'idea kojèviana di fine della storia possa avvalersi di una nuova chiave interpretativa, confi gurandosi come uno strumento decisamente effi cace per la comprensione della contemporaneità. Prefazione di Massimo Cacciari."" -
Estetica e morfologia in Gilbert Simondon
Gilbert Simondon (1924-1989) è stato soltanto di recente riconosciuto come una figura chiave del panorama filosofico francese del '900, ma la rilevanza del suo contributo ha già superato i limiti di una passeggera riscoperta. Questo saggio ripercorre il pensiero simondoniano nel suo sviluppo complessivo, inquadrandone due aspetti finora scarsamente messi in luce: il legame con la tradizione della morfologia filosofica e le tesi di carattere estetico. La filosofia di Simondon - ancora poco conosciuta in Italia - dà infatti i suoi migliori frutti se letta da una parte come una filosofia della forma, e dall'altra come prospettiva sulla tecnica rivolta alla naturalità del fare umano, dunque alternativa a quella heideggeriana. Sotto l'egida del concetto di individuazione, i due versanti del pensiero simondoniano (la forma e la tecnica) si armonizzano in un grande quadro metafisico in cui la fi sica è già un'etica cosmica. -
I linguaggi del potere. Atti del Convegno internazionale di studi (Ragusa, 16-18 ottobre 2019)
Nel convegno ""I linguaggi del potere"""" - di cui si raccolgono qui gli atti - si è inteso ripensare un'antica questione, il rapporto tra linguaggi, letteratura e potere, muovendo da indicazioni metodologiche - quelle di Michel Foucault - ancora molto vitali e provando a verificarne l'efficacia a una cinquantina d'anni di distanza in un contesto culturale e sociale molto cambiato, imprevedibilmente (o fin troppo prevedibilmente). Studiosi di filosofia teoretica, del linguaggio e della politica, di storia, linguistica inglese, tedesca e francese, di letteratura italiana, francese, tedesca, spagnola, polacca, di filologia germanica e romanza, provenienti da generazioni e aree geografiche diverse, hanno affrontato autori, testi, questioni, sintomi e indizi molto diversi, già studiati (da Boccaccio a De Roberto a Pasolini e Sciascia), da rinverdire o da esplorare ex novo (dal politicamente corretto a Patrick Modiano, dai social media a Foucault stesso).""