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Popolo, cultura, politica. Saggio su Wilhelm Wundt
Considerato uno dei padri fondatori della psicologia sperimentale, Wilhelm Wundt lavorò per più di vent'anni alla redazione alla Psicologia dei popoli, un tentativo di lettura dei comportamenti collettivi che prendono corpo nelle culture dei diversi insiemi umani. Si tratta di una ricerca che, sulla scorta di un'analisi storico-antropologica, doveva integrare la psicologia individuale e svelare gli aspetti più evoluti e complessi dell'uomo per come si manifestano non solo nella lingua e nella religione, ma anche nel diritto, nella società e nella politica. Sono proprio questi campi d'indagine a rivelare l'interesse di questo studioso per quei dibattiti sui comportamenti collettivi ai quali hanno contributo autori come Freud, Le Bon, Tarde, la nascente sociologia e il pensiero politico del suo tempo. -
I dispositivi dell'immaginazione. L'interculturalità come memoria, identità e costruzione della realtà sociale
In questo volume la questione della ""costruzione"""" intersoggettiva della realtà, intesa come risultante fondata sull'analisi di alcuni imprescindibili dispositivi concettuali come immaginazione, identità, memoria e valore, è affrontata da una duplice prospettiva: sociologica e storico-filosofica. In maniera complementare, sociologia e filosofia entrano in campo per proporre modelli esplicativi e per chiarire la complessità dei rapporti intersoggettivi e interculturali che definiscono gli attuali orizzonti globali delle società contemporanee."" -
Scrittori sardi nel terzo millennio
Considerata l'esiguità della sua popolazione, sorprende, della Sardegna, il numero in proporzione altissimo di scrittori, siano essi romanzieri, poeti o saggisti, che da anni si affacciano sul palcoscenico nazionale, di frequente riscuotendo anche, più o meno meritatamente, consensi di critica e pubblico. Alessandro Marongiu, sardo, ha spesso recensito per riviste e quotidiani, in qualità di critico letterario, romanzi, racconti, poesie e studi dei suoi corregionali: ed è proprio da qui, dalla sua attività recensoria, che nasce questo libro. Nelle pagine del quale sarà inutile cercare ciò che non può esservi, e cioè il profilo di una fantomatica ""nouvelle vague"""" isolana unitaria, che non esiste se non nella mente di fantasiosi addetti al marketing o di qualcuno (un sardo, evidentemente) in vena di autoesaltazione. Esistono autori, certo, ma quasi ognuno di loro fa isola a sé; ed esistono opere, poi: è soprattutto di queste ultime che si occupa """"Scrittori sardi nel terzo millennio""""."" -
La carne e il silicio. Uomini e macchine nel ventunesimo secolo
Un ambiente affollato. Qualsiasi, come una metropolitana o una sala d'attesa (ma anche una strada qualunque). Basta uno sguardo per accorgersi che relativamente poche persone sono inattive. La maggioranza, infatti, digita, gli occhi puntati su di un piccolo schermo. Inutile chiedersi cosa accada sui luoghi di lavoro: anche qui, nella maggior parte dei casi, si digita. Anche nelle case si digita, con l'unica differenza che, qui, lo schermo è più grande. Come le scimmie antropoidi volteggiano fra gli alberi, le talpe scavano gallerie e i castori costruiscono dighe, gli umani digitano davanti ad uno schermo. A volte, sembra, senza soluzione di continuità. Una specie originariamente ad alta flessibilità di prestazioni sta divenendo (tecnologicamente) specializzata. Il rapporto con la tecnologia diviene quindi un tema obbligato d'indagine e di riflessione, e non a caso la letteratura in proposito sta divenendo consistente: antropologi, neurologi, psicologi... si stanno occupando di un tema che inevitabilmente si allarga nella considerazione del rapporto più generale fra l'umano e il tecnologico. A ciò è dedicata questa monografia. -
La karma mimamsa
La mimamsa (indagine) o purvamimamsa, da non confondere con la uttaramimamsa o vedanta, è incentrata sulla corretta e rigorosa interpretazione ed esecuzione del rito sacrificale inteso come epifania del brahman (assoluto) stesso. Quale scienza del rito la purva presuppone l'autorità inconfutabile dei veda che non sono considerati testi ""rivelati"""" bensì eterni. I versi vedici sono una proiezione dell'essere (sat), attraverso il suono (sabda), il significante, che ha in se stesso una potenza miracolosa al di là dei suoi molteplici significati. Allora diventa fondamentale l'esatta riproduzione delle formule magiche, dei mantra, degli inni. L'autore enuclea tutte le possibili implicazioni teoretiche di questo sistema filosofico e ne riconosce pure l'influsso sulla legislazione civile indiana."" -
La violenza: le sue componenti affettive e distruttive
Questo lavoro è stato sollecitato dalla domanda fondamentale: tutte queste forme di violenza sempre in aumento possono essere conosciute in modo più approfondito dal punto di vista psicoanalitico-psicoterapeutico? La mente emotiva può essere condizionata fin dalle prime fasi dell'esistenza nella relazione con le figure materna e paterna? Quali sono le relazioni emotive-affettive che possono condizionare la mente emotiva nel compiere forme di violenza quali: il suicidio, il sadomasochismo, il sadismo, ossia il piacere di fare del male agli altri? Qual è la struttura mentale del serial killer e del narcisista? La violenza si manifesta come forma di distruttività e di danno non solo verso le altre persone, ma anche verso se stessi? Sorgono costanti interrogativi relativi alle nuove forme di violenza, come per esempio: chi potrebbe essere un potenziale terrorista? Come possono essere capiti e curati i ragazzi kamikaze? Cosa dire delle forme di violenza nuove, diverse e allarmanti? -
Wer ist Leonardo? Da Caligari al cinema senza nomi-Wer ist Leonardo? From Caligari to the cinema without names
Contributi di: Richard Abel, François Albera, Alice Autelitano, Nereo Battello, Raymond Bellour, Anna Bertolli, Enrico Biasin, Christa Blümlinger, Hans-Michael Bock, Alberto Boschi, David Bruni, Dominique Budor, Paolo Caneppele, Michele Canosa, Gianni Canova, Lucia Cardone, Giulia Carluccio, Francesco Casetti, Diego Cavallotti, Marco Comar, Lorenzo Cuccu, Raffaele De Berti, Luciano De Giusti, Francesco Di Chiara, Simone Dotto, Thomas Elsaesser, Natalja Nusinova, Roger Odin, Peppino Ortoleva, Ivelise Perniola, Guglielmo Pescatore, Alessandra Raengo, Vicente Sánchez-Biosca, Amy Sargeant, Irmbert Schenk, Antonio Somaini, Pierre Sorlin, Wanda Strauven, Giorgio Tinazzi, Annie van den Oever, Marc Vernet, Laura Vichi, Vito Zagarrio. A cura di: Mariapia Comand, Andrea Mariani, Sara Martin, Francesco Pitassio, Valentina Re, Cosetta Saba, Simone Venturini, Federico Zecca. -
Le teorie queer. Un'introduzione
Che cosa sono le teorie queer? Come pensano la sessualità? Quanti sessi riconoscono negli esseri umani? Quali rapporti intrattengono con la ""teoria del gender""""? Ogni interrogativo ne genera altri, in una progressione frattale. Il volume procede per problemi, indica piste di indagine, ipotizza genealogie. Lo scopo non è risolvere la questione del rapporto tra potere e sessualità in un'argomentazione lineare, ma lasciarla aperta nella sua pluralità di dimensioni. Né lo scopo è sedare le polemiche. Piuttosto, è presentare un settore particolarmente scomodo della teoria critica, spiegare perché continua a suscitare conflitti nei movimenti, nelle università, nell'opinione pubblica delle società contemporanee."" -
Gentile e Leibniz. Verso una virtualità dell'atto
La possibilità di una convergenza tra il pensiero di Leibniz e quello di Gentile è stabilita, nel quadro di una vera e propria renaissance leibniziana in Italia, dall’affermazione gentiliana per cui l’opera del filosofo di Lipsia è interpretabile come una definitiva apertura all’autonomia assoluta del soggetto. Questa indicazione di Gentile pare invitare a comprendere il leibnizianismo non solo come precursore della celebre stagione idealista, ma anche come anticamera speculativa dell’attualismo stesso. Sulla scorta di tale traccia esegetica, si rende evidente in questo studio il tentativo di Gentile di spingere la trascendentalità del suo atto puro in direzione di un esito speculativo evocato, per via gnoseologica, dalla virtualità dei ""Nuovi saggi sull’intelletto umano"""" di Leibniz. Sarà proprio l’assorbimento di questo carattere del leibnizianismo, in vista dell’""""Io penso"""" di matrice kantiana, a consentire a Gentile di lasciarsi alle spalle la potenza e il possibile evocati dalla tradizione filosofica occidentale per render ragione del mondo e della sua libertà. La ricerca di Ilich Molin suggerisce così di considerare come la risemantizzazione gentiliana dello statuto ontologico della virtualità leibniziana – risemantizzazione chiamata a tradurre la dimensione latente dell’atto – apra le porte a un’inedita interpretazione della via imboccata dall’idealismo attuale. La virtualità dell’atto, infatti, custode delle determinazioni che si affacciano al cospetto del soggetto, consente di decifrare l’intima struttura dell’autoctisi gentiliana e di dar voce, autenticamente, al venire alla luce delle cose e del mondo, mantenendo l’intrascendibilità di un atto che, da nulla anticipato, non dipende da alcun presupposto. Prefazione di Davide Spanio."" -
Autoritratto urbano. Luoghi tra visione e progetto
La città fa da sfondo alle prospettive che l’arte disegna al suo futuro; una città “ambiente”, dunque non solo architettura, bensì misura di relazioni che s’intrecciano come trame del vissuto quotidiano, intercettando nuovi spazi all’esistenza, nuovi luoghi all’immaginazione sociale. La città, per Bignardi, è un unicum che l’autore rilegge come un autoritratto dal quale difficilmente si possono staccare delle parti, circoscrivere o, peggio ancora, isolare tra loro i segni del tempo, della sua lenta metamorfosi che consegna la città al presente. Un unicum la cui identità oggi rischia, però, di disperdere la sua riconoscibilità nella deriva di una progettualità autoreferenziale. È un’analisi attenta a tessere il dialogo con le realtà aperte da nuove prospettive di operatività estetica nel campo urbano: un’analisi per la quale l’autore si interroga sull’immagine, sulla scultura ambientale, sui luoghi della contemporaneità. Esperienze vissute in presa diretta, cioè nel vivo del loro “farsi”, quindi nell’azione che l’artista sviluppa, come sua capacità primaria, nel processo di conoscenza del proprio presente, pronta, cioè, a farsi riflessione e progetto, memoria e costruzione. -
La rosa di Paracelso (2017). Vol. 1: L' eterno esoterico femminino–The eternal esoteric feminine
Dalla Spenta Armarti iranica alla sofiologia eretica del cristianesimo russo, dalle sorelle Fox di Hydesville alla fondatrice della Società Teosofica Helena Petrovna Blavatsky e a Maria Montessori, dai filtri di Catherine Deshayes (meglio conosciuta come La Voisin) alla profetessa Lucie Grange, dalla disegnatrice Rosa Rosà alla pittrice Rosaleen Norton la storia dell'esoterismo occidentale è costellata da simboli, tematiche e personaggi femminili. Il tema del femminile e del femminino, cosi come ha interrogato la natura più profonda del divino mettendo in questione le teologie monoteiste, ha permesso nella storia dei movimenti un connubio e una collaborazione tra l'ambito dei gruppi occultisti e delle società iniziatiche col mondo dell'arte e della politica. Non volendo escludere la relazione tra esoterismo e nuovi movimenti religiosi, qui il simbolismo e la figura della donna si manifestano nella loro polivalenza e poliedricità, assumendo il ruolo ora di ancelle della conoscenza e di vere e proprie guide nell'impresa spirituale del singolo individuo, ora, più profondamente, di scoperta di un più completo e paradossale divino. -
Altri transiti. Corpi, pratiche, rappresentazioni di femminielli e transessuali
Nel cuore della città di Napoli, nella sua provincia e nelle provincie limitrofe, gli omosessuali effeminati, più o meno esplicitamente travestiti, sono detti, da tempo immemore, femminelle (o femminielli). Nello spazio sociale dei quartieri questi soggetti trova(va)no una loro naturale collocazione, potendo agire in piccoli spazi di creatività durante ""riti"""" come il matrimonio, la figliata o la juta a Montevergine. L'omologazione ai modelli dominanti di omosessualità e transessualità, i processi di istituzionalizzazione e medicalizzazione dei soggetti trans hanno minacciato l'identità culturale dei femminielli napoletani, mettendo a rischio la loro stessa esistenza. Non più costrette in un tragico corpo maschile che incarna una sensibilità femminile le femminelle si sarebbero trasformate in altre identità. Eppure l'antropologa le trova ancora lì, protagoniste di un vero e proprio processo di patrimonializzazione, soggetti resistenti e contesi, figure leggendarie e polimorfe, come le sirene. Introduzione di Simonetta Grilli e postfazione di Porpora Marcasciano."" -
Homo ab humo dicitur
Il presente lavoro analizza il ""Commento al Vangelo di Giovanni"""" di Meister Eckhart, opera che fa della radicalità speculativa entro la relazione Dio-uomo il suo principale fulcro problematico. Non dimenticando gli approdi raggiunti da Eckhart nelle altre opere, latine e tedesche, e facendo riferimento all'influsso sul pensiero di Niccolò Cusano, il testo mira a sondare la natura della divinità, l'origine dell'uomo e le modalità del rapporto tra l'ente situato e la sua prima sorgente all'interno della filosofia eckhartiana. La divinità, intesa come abisso e grazia, costituendo l'uomo secondo una dinamica di univocità dell'essere e analogia di attribuzione, crea un ente a cui è affidata la possibilità di confermare l'eccellenza della imago Dei. L'Abgeschiedenheit e la Gelassenheit rappresentano l'opera interiore in grado di conferire all'essere umano lo statuto divino, uno stato supremo dell'essere e del conoscere che può tradursi nelle opere dell'uomo e transitare lungo i sentieri della molteplicità."" -
Arkete. Rivista di studi filosofici (2016). Vol. 1: Categorie ontologiche e conoscenza del mondo fenomenico.
Rivista annuale di studi filosofici. -
Ritorno sulla questione ebraica
"Chi è antisemita e chi non lo è?"""". Per rispondere a questa domanda Elisabeth Roudinesco si lancia in una lunga e articolata disamina storica sull'antisemitismo (e sulle sue differenze dall'antigiudaismo medievale o di epoca illuminista) che nasce e si radica in Europa alla fine del XIX secolo diventando, in pochi decenni, uno dei codici culturali più condivisi. La Shoah, il negazionismo (vero e proprio """"grande delirio devastatore""""), il conflitto israelo-palestinese (attraverso il quale viene ripercorsa la storia del movimento sionista) hanno rilanciato il dibattito, un dibattito che l'autrice affronta convocando le figure più significative (da Freud a Hannah Arendt, da Voltaire a Celine) e i momenti salienti (come il processo Eichmann), offrendoci un'analisi lucida della presenza, del significato, delle sottili sfaccettature e degli usi dell'antisemitismo oggi." -
Riprendersi la vita. Dal trauma della malattia al ben essere dopo la guarigione
In ambito psicoterapico è ormai universalmente riconosciuta l'efficacia del trattamento EMDR per la sua capacità di aiutare le persone ad affrontare eventi traumatici e a sviluppare le proprie risorse interiori. Il libro è rivolto a tutti coloro che desiderano conoscere l'EMDR, con particolare attenzione al suo utilizzo in ambito psiconcologico, per la sua validità nello sviluppo del sistema di autoguarigione dei pazienti oncologici. Proprio di trauma, di stress e dei disagi a esso correlati si parla in questo libro, perché una malattia come il cancro è, nella maggior parte dei casi, una dolorosa esperienza che sconvolge la vita di una persona e di coloro che le sono vicini. Anche esperienze avverse precoci, oltre allo stress cronico, possono causare alterazioni nel funzionamento di strutture neuroendocrine e del sistema nervoso centrale. Tuttavia, nel nostro cervello esiste un meccanismo innato capace di elaborare le esperienze negative, stressanti o traumatiche. In alcuni casi questo meccanismo si blocca e il ruolo dell'EMDR è di fornire uno stimolo affinché nel cervello si possa riattivare questo naturale processo di guarigione. Nel testo la spiegazione di concetti teorici e scientifici è integrata dalle testimonianze dirette dei pazienti e, talvolta, degli psicoterapeuti, che raccontano storie di dolore, di malattia, ma anche e soprattutto storie di speranza e di resilienza. I pazienti oncologici che si sottopongono al trattamento EMDR, infatti, possono trovare in esso uno strumento potente ed efficace per la valorizzazione delle risorse interiori individuali, attraverso il ripristino dell'equilibrio emotivo e relazionale a seguito della rielaborazione dei ricordi traumatici. Questo libro accompagna il lettore verso una maggiore consapevolezza che ""si può fare qualcosa"""", si può uscire dal mal essere in cui ci si trova, si può intervenire sulla sofferenza e andare verso una condizione di maggior ben essere. Prefazione di Isabel Fernandez e presentazione di Vincenzo Soresi."" -
Libertà relazionale. Caratteristiche del campo interpersonale
In ""Libertà relazionale"""" si affrontano le proprietà emergenti del campo interpersonale nella clinica psicoanalitica e psicoterapeutica partendo da concetti quali l'esperienza non formulata, la dissociazione e l'enactment. Stern considera analista e paziente insieme, poiché la loro condotta conscia e inconscia costituisce la sostanza del campo. Se infatti la natura del campo determina l'esperienza creata da paziente e analista, la diade terapeutica riconfigura incessantemente il campo. La """"libertà relazionale"""" è la concezione interpersonale del campo formulata da Stern, che l'autore confronta con l'opera dei teorici bioniani del campo. Il ruolo del campo viene tra l'altro esaminato nel trattamento del trauma, nel contesto della tecnica terapeutica, nella valutazione della ricerca quantitativa, dell'utilità del concetto di fantasia inconscia, nel trattamento del paziente difficile. """"Libertà relazionale"""" è una dichiarazione chiara, autorevole e spassionata dello stato attuale della teoria psicoanalitica e della riflessione clinica relazionale, e un'introduzione ad alcune questioni centrali della psicoanalisi contemporanea."" -
Il filo rosso dell'ecologia
A dieci anni dalla morte di André Gorz (Vosnon, settembre 2007), un volume per ricordare il prezioso lavoro teorico del filosofo fondatore dell'ecologia politica. Tre interviste (1990, 2003, 2005) e un saggio inedito risalente al 2004 attraversano gli assi principali del pensiero di Gorz - questione ambientale, trasformazioni del lavoro, tendenze dello sviluppo capitalistico - e anticipano alcuni temi di stretta attualità, come quello del reddito di base. Un'opera che riscopre la concezione innovativa di uno degli ultimi maître à penser della politica e del giornalismo francese, che con i suoi libri aperti a teorizzazioni antiautoritarie ed ecologiste ha influenzato in modo significativo l'esperienza della sinistra europea. -
Non si riesce mai a parlare di cio che si ama
Scritto per il convegno su ""Stendhal e Milano"""" (Milano, 19-23 marzo 1980), questo, a quanto pare, è l'ultimo testo di Roland Barthes (Cherbourg, 12 novembre 1915 - Parigi, 26 marzo 1980). La prima pagina era stata dattiloscritta. La seconda pagina risulta inserita nella macchina per scrivere il 25 febbraio 1980, il giorno in cui Barthes fu investito da un camioncino (ricoverato in ospedale, morì dopo circa un mese). Si tratta di un testo terminato, stando al modo in cui esso si presenta, anche se, forse, come era solito fare, Roland Barthes vi avrebbe apportato qualche modifica, come risulta che abbia fatto sulla prima pagina."" -
Tra inquietudine e fede. Corrispondenza (1967-1992)
Il presente volume raccoglie in maniera integrale lo scambio epistolare, costituito da cinquantatré missive, intercorso tra Emil Cioran e George Balan nel periodo 1967-1992. In pieno regime comunista, nell'agosto del 1965, Balan si imbatte per caso nella lettura dell'opera giovanile di Cioran ""Cartea amagirilor"""" (1936). Nonostante questi sia considerato un pensatore """"sospetto"""" dall'intellighenzia della Repubblica Socialista di Romania, finanche un """"traditore"""", per le posizioni critiche espresse dall'esilio parigino verso la nazione che gli ha dato i natali, Balan, affascinato dalla sua prosa, decide di approfondire la conoscenza dell'autore e di riabilitare la sua figura in patria. Inizia così tra i due intellettuali un intenso scambio epistolare, che si protrae negli anni e che lascia trasparire, al di là dell'amicizia, una diversa, opposta concezione riguardante il rapporto tra inquietudine e fede. La fervida spiritualità cristiano-ortodossa di Balan si scontra spesso con il profondo scetticismo di Cioran. Malgrado ciò, Balan è costretto a riconoscere nel pensatore di Ra?inari """"uno degli spiriti più religiosi del secolo"""" e, al tempo stesso, un autentico """"maestro"""" nell'evoluzione del proprio percorso esistenziale.""