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Liberi e uguali. Il pensiero anarchico in Francia dal 1840 al 1914
Forse ancora sottovalutato nell'ambito della storia delle idee politiche, l'anarchismo francese ha in realtà conosciuto fra metà Ottocento e primo Novecento uno sviluppo ideologico fra i più intensi. Questo libro ne ricostruisce le molteplici articolazioni, tra federalismo proudhoniano, utopie di un mondo armonico privo di governi, collettivismo antiautoritario, anarco-individualismo, anarco-sindacalismo. Sullo sfondo, i grandi momenti e le grandi tragedie della storia francese del periodo: il 1848, la Comune, l'avvicinarsi della prima guerra mondiale. -
L' animale che dunque non sono. Filosofia pratica e pratica della filosofia come est-etica dell'esitenza
"Non si capisce un filosofo se non cercando di capire bene ciò che intende dimostrare, e in verità non dimostra, sul limite tra l'uomo e l'animale"""". Queste parole di Derrida, presenti nel suo celebre L'animale che dunque sono, autorizzano a prendere sul serio la questione teoretica dell'""""animale"""" e del rapporto tra filosofi e animali, filosofia e animalità. Partendo dalla riflessione di Derrida, questo libro si allontana tuttavia dalla sua prospettiva, reimpostandola criticamente: è infatti dal punto di vista eminentemente pratico, e non teoretico, che, per chi scrive, va affrontata la questione animale, ed è nella sfera pratica, cioè del carattere, del comportamento e dell'agire, del modo di essere e di vivere, che vanno verificate e stabilite le inevitabili affinità, ma, soprattutto, le insormontabili differenze tra uomini e animali. La via prescelta per un rinnovato confronto tra le due sfere del vivente è dunque quella della """"filosofia pratica come pratica della filosofia"""", e l'approdo è costituito da una """"est-etica"""" dell'esistenza che matura in un rapporto elettivo tra ethos spirituale e aisthesis corporea, cura di sé e arte del vivere. Al cuore di tale est-etica, che - secondo la lezione di Foucault - si richiama all'antica askesis, può collocarsi anche, non da ultimo, la cura e preoccupazione per quell'Altro di cui anche l'animale fa parte, e che l'uomo può attuare solo all'apice di una humanitas che ha saputo prendere distacco dalla animalitas." -
Goethe in Italia. Formazione estetica e teoria morfologica
Il volume indaga la speculazione morfologica di Goethe in relazione al viaggio in Italia. L'esperienza italiana rappresenta una tappa decisiva nel percorso formativo del poeta: è alla luce della conoscenza della cultura classica che si compie la formazione estetica e scientifica di Goethe. Un'idea di classico carpita nelle immagini artistiche che fanno da ambiente al suo viaggio e si imprimono ""nella mente e nell'anima"""", diventando, di riflesso, criterio di lettura e comprensione di quelle naturali. L'originalità dell'approccio scientifico di Goethe alla natura, smarcandosi dalle impostazioni concettuali e metodologiche dell'epistemologia moderna, si rende affine a un'antica visione del mondo che egli matura filtrata dalla percezione delle forme artistiche italiane, classiche e soprattutto rinascimentali. Formazione e creatività, fenomeno originario e stile sono le parole chiave, le coordinate che, nella visione goethiana, definiscono il campo unitario di natura e arte. Per questo, lo studio morfologico può prestarsi come paradigma anche dell'indagine estetica oltre che naturale, ovvero come metodo di lettura delle forme artistiche e, allo stesso tempo, come metodo di comprensione della creatività che ha permesso la realizzazione di quelle forme. Il pensiero morfologico inaugurato da Goethe, basato sulla conoscenza intuitiva e veicolato dalla visione, collocandosi a metà strada tra arte e scienza, rappresenta un importante codice di lettura delle immagini, riconsiderate nel loro pieno valore gnoseologico. Un pensiero che ha avuto un forte impatto nel Novecento, rivelandosi anacronisticamente contemporaneo."" -
Pluralità identitarie tra bioetica e biodiritto
Il C.I.R.B. (Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica), cui aderiscono tutte le Università campane, è un organismo di ricerca nel quale - con metodo rigorosamente scientifico, grazie al concorso di qualificati cultori delle varie discipline interessate e in un clima di costante e costruttivo dialogo con i rappresentanti delle diverse posizioni culturali - è possibile delineare le trame di una serena e ponderata riflessione comune su tematiche che coinvolgono l'identità stessa della persona umana e il destino delle generazioni future. -
Walter Benjamin, Gershom Scholem e il linguaggio
Walter Benjamin sviluppa nel 1916 una teoria del linguaggio che esporrà nel saggio rimasto inedito Sulla lingua in generale e sulla lingua dell’uomo (1916), e lo farà a stretto contatto, dal 1915, con l’amico Gershom Scholem, allora giovane studente di matematica e filosofia e studioso di ebraismo. Benjamin mostra di essere in piena sintonia con Scholem e con la sua visione cabbalistica del formalismo del linguaggio della Torah, in cui sono fondamentali il suono, il valore numerico e la forma delle lettere, e non i contenuti e i significati del testo, nella sua concezione mediale della lingua dei nomi (riflesso, nel loro caratterizzarsi come idee, della parola creatrice di Dio) e delle parole, che hanno finito per comunicare contenuti estrinseci e sono il fondamento dei concetti. In una serie di note di diario del 1916 Scholem individua un legame – di cui discute con Benjamin – tra una sua “teoria matematica della verità” e la forma interna della lingua ebraica Le conoscenze teologiche di Scholem e le letture che Benjamin e Scholem intraprendono portano entrambi a sviluppare una teoria del linguaggio fondata sulla interpretazione della Genesi e della Cabbalà, ma anche ad affrontare questioni gnoseologiche e matematiche sviluppate a partire da testi kantiani, neokantiani, husserliani e fenomenologici in generale. -
Fenomenologia delle emozioni
Nel volume si cerca di mostrare come vi sia una vera e propria fenomenologia delle emozioni che accomuna fondamentalmente Scheler e Husserl oltre le loro reciproche differenze. Al sentire i valori (wertfühlen) nella pervasività della visione di Scheler, si accompagna la profonda esigenza husserliana di giustificarli e di renderne conto sino in fondo razionalmente (rechtfertigen). Tale legame ruota attorno ad un motivo essenziale: la centralità della Bildung, della formazione personale come costruzione e governo del proprio ordiné assiologico. La ricerca della miglior vita possibile mette in gioco, sia per Husserl che per Scheler, il legame tra volontà e tempo a partire da quel momento inaugurale da cui può prendere avvio l'effettiva attuazione di una chance assolutamente qualitativa: l'apertura dell'ora in poi che riguarda in foto la mia individualità e la mia esistenza personale. -
Il soggetto dif-ferente. Peripezie della responsabilità
Nell'odierno contesto sociale e culturale la responsabilità non può non apparire come un fenomeno abitato da un'intrinseca paradossalità. Essa è di certo una dimensione ineludibile, un'esperienza talmente profonda da determinare l'identità del soggetto. In questa prospettiva la responsabilità individua il proprio dell'essere umano. Come è possibile parlare tuttavia di proprietà se il soggetto si costituisce nell'esperienza stessa del suo essere responsabile, nella quale inoltre emerge il primato dell'altro, di ciò che non è né prevedibile né controllabile, vale a dire del non-proprio? Tale paradosso può essere teoreticamente ed eticamente produttivo solo se si approfondisce la fenomenologia della responsabilità in direzione di una dimensione più originaria, quella della responsività, la quale rivela il volto nascosto di un soggetto differente, generato cioè dall'attualizzazione della differenza tra sé e sé. -
Pietro Pacifico Gamondi (1914-1993). La missione umanitaria della medicina
Pietro Gamondi appare tra i migliori rappresentanti italiani dell'Etnoiatria alla metà del secolo scorso. La sua vicenda umana e professionale aiuta a conoscere meglio i percorsi dei medici che operavano allora nella realtà dei Paesi tropicali. La biografia non resta stretta alla narrazione di una vita, ma ha certamente un carattere prismatico, tale da consentire di osservare le diverse componenti in azione in un preciso momento storico. La vita avventurosa di quest'uomo, libero pensatore, è un capitolo della medicina del Novecento che, contemporaneamente a notevoli acquisizioni scientifiche e tecniche utili alla clinica, vedeva una sua parte riflessiva aperta a sfide intellettuali, alla curiosità e all'interesse per un'arte del curare al confine tra biologia ed antropologia. -
Culture e sindrome del costruito. Spazi pubblici e luoghi di lavoro fra salute e società
I temi sviluppati nel volume intendono rappresentare una prima riflessione intorno a uno dei caratteri del contemporaneo e in particolare alle ambivalenze e alle dicotomie costituite da: ""sicurezza/pericolo"""", """"fiducia/rischio"""", """"quotidiano/eccezionale"""" in quel momento storico che Beck ha definito sul """"vulcano della civiltà"""". L'intento è quello di ricercare le contraddizioni e non solo le contrapposizioni, i diversi piani motivazionali, le passioni e le convinzioni, i comportamenti, per fare così emergere lo spazio che separa il nesso fra paura/rischio e sicurezza/insicurezza e gli orientamenti che ne derivano, come premessa di una costruzione sociale del problema."" -
La cultura della cittadinanza. Itinerario europeo e contesto globale
La cittadinanza non è solo un concetto giuridico e politico ma anche un dato culturale, l'espressione di una dimensione nella quale convergono identità, istituti e pratiche sociali. Il volume attraversa e connette tra loro questi tre aspetti della cittadinanza; utilizzando fonti filosofiche e letterarie ne ripercorre gli itinerari nelle sue prime manifestazioni nella Grecia arcaica e classica, e ne ricostruisce le modificazioni intervenute nel passaggio dall'epoca romana alla prima fase dell'era cristiana, al medioevo, all'età moderna e contemporanea. Oggi il concetto di cittadinanza si deve confrontare con il mondo globale. È un confronto che investe in pieno l'idea europea di cittadinanza e il concetto stesso di ""cittadinanza europea"""", in un'Europa sospesa tra multiculturalismo e assimilazionismo. Alla luce del dibattito attuale, il volume si sofferma sulle problematiche connesse alla presenza sul territorio europeo di cittadini di diversa nazionalità e di diversa cultura, con particolare riferimento alle comunità musulmane."" -
Generazioni interrotte. Riflessioni pedagogiche sull'odierna fragilità del patto generazionale
Il volume riflette sull'odierna fragilità del patto generazionale, elaborando attorno ai concetti di generatività e generazione/i. Si presenteranno anche esempi di ""buone"""" pratiche di scambio intergenerazionale e politiche nazionali e internazionali di welfare attente alle dinamiche relazionali e simboliche tra generazioni."" -
Dialettica della caverna. Hans Blumenberg tra antropologia e politica
Si può parlare di un'antropologia filosofica blumenberghiana? Perché l'autore la definisce ""fenomenologica""""? Come cambiano le pretese della filosofia, alla luce di una revisione antropologica della fenomenologia? In che condizioni e circostanze Homo sapiens e la sua ragione sono divenuti tali? Quali sono state le fasi cruciali del risveglio umano? E quali sono, ancora, le prestazioni e le strategie che consentono alla nostra specie di sentirsi a casa nel mondo? Come si costruisce il """"biotopo sociale"""" e quanto è possibile per l'uomo modificare la propria realtà e la propria storia? Come può risolversi la """"dialettica della caverna"""" tra sedentarietà e nomadismo, conservazione e utopia? Facendo esplodere il binomio natura/storia attraverso una riflessione sui tempi profondi dell'umanità, Blumenberg suggerisce la possibilità di un'antropologia filosofica non fissista né rigidamente essenzialista, e dunque, specularmente, di un pensiero politico che possa finalmente cessare di respingere come reazionaria l'antropologia filosofica, e anzi attingervi per comprendere le disposizioni dell'umano e il loro spazio di plasmabilità."" -
Grammatiche della percezione
L'arte nasce dalla percezione e trova il suo senso nell'essere percepita, costituisce pertanto un buon terreno sul quale misurare la nostra capacità di prestare attenzione all'atto di visione, che compiamo in modo automatizzato, e di comunicarlo. Attraverso l'esempio dell'approccio percettivo alle opere d'arte, si intende mettere a fuoco il tema del rapporto attuale con le immagini e con gli oggetti e soprattutto valorizzare l'esperienza di percezione in termini più generali, come elemento fondante dell'esperienza estetica e creativa. -
I luoghi della memoria ebraica di Milano
Molti luoghi di Milano raccontano la storia della persecuzione antiebraica in Italia, che ha avuto origine e si è sviluppata diversi anni prima che il nostro paese venisse invaso dalle armate tedesche. Alcuni di questi luoghi furono teatro di una vera e propria resistenza contro la violenza discriminatoria delle leggi del 1938, definite dal governo fascista di Mussolini leggi ""per la difesa della razza"""", che violavano la dignità di uomini, donne e bambini, privandoli dei diritti più elementari. Nella scuola ebraica, nella mensa dei bambini, nell'ambulatorio medico, dietro a dei portoni, dove oggi non c'è nemmeno una targa per ricordare, si sono vissuti atti di coraggio ed eroismo, meno eclatanti di altri, ma di straordinaria umanità. E quando, dopo l'8 settembre del 1943, ebbe inizio anche in Italia lo sterminio nazista e il ministro degli interni della Repubblica Sociale Italiana emanò l'ordine di arresto per tutti gli ebrei residenti nel nostro paese, il carcere di San Vittore e i sotterranei della Stazione Centrale di Milano furono tra i luoghi dove si manifestò con maggiore intensità la tragedia della Shoah italiana. In quei sotterranei è stato creato il Memoriale della Shoah di Milano"" -
Moda, città e immaginari
La moda è un aspetto fondamentale della modernità e della vita urbana. Il libro analizza il ruolo storico e attuale della moda nel dare forma agli immaginari urbani e indaga il contributo delle città ai processi immaginativi della moda. Le città sono intese come scenari e spazi di consumo, ma anche come parte del processo di produzione di nuove mode. Moda, città e immaginari affronta le relazioni tra moda e città in chiave interdisciplinare in un arco cronologico compreso tra l’inizio del XX secolo e il presente. Il libro traccia una geografia urbana che comprende sia storiche capitali della moda, come Parigi, Milano, Anversa e New York, sia città europee ed extra-europee tradizionalmente considerate fuori dalle mappe del lusso e dell’innovazione. I temi analizzati includono il ruolo della moda nella creazione della città moderna; le relazioni tra moda e spazi urbani nelle memorie individuali; gli strumenti e le azioni curatoriali per comprendere e rappresentare le culture della moda nella città; le città della moda come stili e brand; i display e le strategie urbane dei brand della moda. -
Immaginari della modernità
Oggetto di questo libro sono punti di svolta, strade marginali del progetto che, in un gioco di echi e rimbalzi, permettono di vedere sotto una diversa luce l'attualità. Storie di città, di viaggi, di ricerche d'autore e di committenze, di materiali attraverso i quali istituire ""premodernità"""" o """"futuri"""" sono qui raccolte a moltiplicare l'idea di modernità e l'utilizzo dell'immaginario. Il testo è strutturato in quattro isole. La prima isola è dedicata alle modernità veneziane. Venezia è la città per eccellenza in cui la modernità è stata continuamente perseguita e al tempo stesso ha incrociato maggiori opposizioni quando si è proposta come cartesiana. Nella seconda isola sono raccontati immaginari dettati dall'incrocio di culture differenti. Intenti di modernizzazione e tradizioni locali si manifestano e si combinano grazie al viaggio di pensieri e immagini differenti e alle reazioni che ne conseguono. La terza isola raccoglie idee di modernità scritte da singoli progettisti nel solco di una ricerca personale e condivisa o patteggiata con l'immaginario della committenza e di altri autori. La stessa """"figura"""" dell'autore, la sua posizione nella società, i suoi compiti, la sua storia personale, i suoi successi e fallimenti, il suo rapporto con chi gli chiede di tradurre in architettura il proprio immaginario sono sfaccettature che emergono da questo viaggio nelle derive cercate. Infine nella quarta isola sono narrati immaginari dettati dalla materia, dal ruolo e dalla posizione che assume nel definire uno spazio e nel proiettare un'idea di società, nonché di progresso altro. La struttura ad arcipelago annulla possibili lineari organizzazioni delle storie narrate sulla scala temporale, è essa stessa testimonianza di un'idea di modernità, coincide con la messa in opera di un immaginario dichiaratamente veneziano."" -
Metafisiche insofferenti per donzelle insolenti
"Il cuore ormai sbiancato, svuotato, dall'impossibile 'oltre' che lo chiama: così vacilla la mente quando cerca nel passato un desiderio ormai senza nome. Le donzelle con i loro mille aggettivi non spalancano la realtà, esiliano l'io dall'io, nel dolore. Ma più forte infine è l'ironia della mente metafisica, donzella intelligente ed eclettica."""" (Liliana Rampello)" -
Civitas educationis. Education, politics, and culture (2016). Vol. 1
Civitas educationis. Education, Politics, and Culture è una rivista internazionale peer-reviewed che promuove la riflessione e la discussione sul legame fra educazione e politica, intesa come dimensione fondamentale dell'esistenza umana. La rivista è stata fondata nel 2012, nell'ambito delle attività di ricerca del gruppo di pedagogia della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, e dal 2014 è stata inserita nell'elenco di Riviste, nazionali e internazionali, di Fascia A dell'ANVUR. -
Athanor. Vol. 19: Fedi, credenze, fanatismo
Il libro sviluppa e rielabora le tematiche di due libri precedentemente pubblicati in ""Athanor"""" / Mimesis, Linguaggi del monoteismo e pace preventiva, a cura di Augusto Ponzio, e Semioetica e comunicazione globale, a cura di Susan Petrilli. Vi partecipano autori italiani e stranieri appartenenti a campi disciplinari diversi, insieme interessati, secondo differenti prospettive, a questa tematica enormemente attuale, che richiede con urgenza una riflessione basata sull'incontro e l'ascolto dei molti linguaggi in cui le fedi e le credenze si esprimono, diversamente dal fanatismo, il cui linguaggio è uno solo, sempre lo stesso. Benché nei loro testi raccomandino il rispetto dell'altro, del prossimo, dello straniero, le religioni sono state e sono usate come mezzo di violenza e di guerra. Ma che cosa o chi non può essere usato per uccidere? L'amore stesso può essere motivo di omicidio: """"l'ho uccisa per amore""""."" -
Patrimoni. Il futuro della memoria
La collana Nella ricerca raccoglie le ricerche e i progetti sviluppati da giovani ricercatori e assegnisti del Dipartimento di Culture del Progetto dell'Università Iuav di Venezia. L'intento è valorizzare e condividere gli studi che si compiono nel Dipartimento con il mondo scientifico nazionale e internazionale, con gli enti di governo e di tutela del territorio, con i professionisti che operano nel campo dell'architettura, della pianificazione, del design, delle arti visive e della moda. Attraverso le ricerche, ancora in fieri, dei giovani ricercatori, i volumi si propongono di dar forma al Dipartimento come luogo di confronto fra culture e di integrazione fra saperi, fra didattica e ricerca, promuovendo una discussione tra le diverse discipline a partire da alcuni grandi temi del progetto che attraversano la società e i territori contemporanei. I quattro volumi di questa seconda edizione della collana sono: - Patrimoni. Il futuro della memoria; - Immaginari e progetto; - Territori altri; - Veneto, futuri. Questo volume raccoglie dodici saggi che guardano il tema del ""patrimonio"""" da diverse prospettive e fanno emergere le sue declinazioni nelle singole discipline e culture del progetto. L'etichetta """"patrimonio"""" abbraccia oggi materiali digitali, saperi e tecniche costruttive, edifici e spazi, paesaggi e risorse, monumenti e capitale sociale, annullando distanze certe tra autoriale e collettivo, tra politico e partecipato, tra storico e contemporaneo. Si torna su un tema classico per analizzarne i caratteri di modernità, le criticità, le contraddizioni ma anche e soprattutto l'operatività: il concetto attraversa differenti arti e tecniche, modifica l'idea dell'esistente, rimette in gioco il problema della trasmissione di ciò che si eredita. La nozione di """"patrimonio"""", nella sua progressiva espansione, pone nuove problematiche e nuovi campi di lavoro per il progetto, riapre dibattiti su alcuni principi chiave di costruzione della città e del territorio, che si diramano in due macro campi: quello della conservazione e quello della trasformazione dell'esistente.""