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Anarchia contro socialismo
Al di là di quanto viene detto circa il socialismo e l'anarchismo e al di là della posizione anarchica sostenuta, questo pamphlet del 1908 di Owen è di una attualità sorprendente per lo scenario che delinea e per le scelleratezze politiche che denuncia. Prefazione di Roberto Bertoldo. -
Manifestazioni. I manifesti avanguardisti tra performance e performatività
La durevole fascinazione esercitata dal manifesto avanguardista nasce dalla particolare modalità comunicativa che esso realizza, abbattendo le barriere tra realtà e letteratura. Espressione di forti tensioni ideologiche in ambito letterario, politico e sociale, il manifesto avanguardista si ripromette di rielaborarle per il pubblico in maniera diretta e spesso polemica. È atto performativo, in senso sia teatrale che retorico, messa in scena dalla fruizione interattiva e atto linguistico perlocutorio e illocutorio, che non si limita a prefigurare bensì istituisce una nuova realtà. Mentre dice cos'è e come va fatta la letteratura, il manifesto è e fa letteratura: affermando, esso compie, e la parola tradotta in (re)azione diventa ""manifestAzione"""". Riunendo studi dedicati al manifesto avanguardista in varie aree linguistico-culturali, questo volume mira a fornire un contributo alla definizione concettuale di tale """"oggetto culturale"""" in una prospettiva multidisciplinare come genere interstiziale e ibridazione di modalità espressive, retoriche e codici differenti all'insegna della performatività."" -
Galateo per uomini e donne. Nuove adultità nel contemporaneo
Perché proporre un nuovo galateo per i rapporti tra donne e uomini? Perché proporre un testo che nel suo titolo sembra evocare qualcosa di così inattuale e superato dai tempi in cui viviamo? Perché crediamo che suggerire comportamenti e pratiche di buone maniere abbia il senso di indicare quali sono le aree di attenzione sociale in questo momento storico, individuarne le problematicità, le paure e le ansie, ma anche le ricerche e le conquiste, rendendo più condivise le comunicazioni e interazioni tra persone, adeguandole ai mutamenti attraverso nuove prassi e linguaggi. Queste considerazioni motivano la scelta di scrivere un libro che registri il mutamento avvenuto nei rapporti tra donne e uomini - a partire dal lavoro che le donne hanno fatto su di sé - e tenti di rispondere alla necessità di individuare nuovi modi dello stare nel mondo insieme, nei luoghi, nelle situazioni quotidiane e continue che i due sessi condividono. Nei periodi in cui le trasformazioni appaiono accelerare e i timori e le incertezze aumentano, poiché sembrano mancare i tradizionali riferimenti sociali, si sentono minacciate o disorientate le singole soggettività e i segnali comunicativi sembrano confusi, occorre ripercorrere i significati del proprio essere nel mondo, dell'esservi in relazione con altri e altre, per imparare che senso abbia per ognuno il divenire donna o uomo nel contemporaneo. Per imparare che senso abbia, ora, costruire nuove relazioni tra i due sessi... -
Il terreno scabro. Wittgenstein su regole e forme di vita
Il terreno scabro è una espressione che Wittgenstein usa nelle Ricerche filosofiche per segnare una frattura teorica dalla quale nasce una nuova filosofia. In questa e attraverso questa, egli vuole allontanarsi dal mondo ideale che la purezza cristallina della logica immagina, quel mondo ideale che era stato pensato durante le riflessioni giovanili e che aveva trovato espressione nel Tractatus logico-philosophicus. Il filosofo viennese vuole allontanarsi da un mondo ideale dove non esiste movimento, cioè trasformazione e mutamento. La fase filosofica di Wittgenstein post Tractatus, incarnata nelle Ricerche filosofiche, nasce all'insegna della volontà di osservare il linguaggio reale, non la sua versione immaginaria, ideale e semplificata. Wittgenstein desidera osservare il linguaggio che si parla tutti i giorni e non solo il linguaggio studiato dai logici. Cosa significa muoversi sul terreno scabro del linguaggio reale? In primo luogo, l'attrito del terreno scabro frena il movimento filosofico verso l'alto, verso la metafisica del linguaggio, il quale, piuttosto che diventare ideale, rimane sempre ancorato all'immanenza della realtà. L'attrito evita che si spicchi il volo verso un fuori trascendente, ideale e metafisico, dove tutto fila liscio come su una lastra di ghiaccio. Il terreno dell'immanenza è, invece, il terreno delle relazioni linguistiche, delle pratiche umane che si concretizzano nella prassi delle forme di vita: nell'antropologia delle forme di vita. -
L' erede che ride. Parodia ed etica della consumazione in Max Stirner
Che significa ereditare e, più radicalmente, l'eredità può coniugarsi con la risata? Quando ciò avviene, il comico può rilevarsi un paradigma non solo interpretativo, ma anche euristico e performativo, un mezzo per confrontarsi con la storia, addirittura per fare la propria storia. Pochi, nello sviluppo del pensiero occidentale, hanno incarnato il paradosso del ridere unito all'ereditare con maggiore incidenza di Max Stirner (1806-1856). Rileggerne oggi la proposta teoretica, affrontando la duplice istanza di un confronto con la letteratura critica e con l'orizzonte speculativo del giovane hegelismo, significa in primo luogo ricostruire, sotto questo aspetto, le profondità di una stagione di pensiero non ancora pienamente indagata e, in secondo luogo, restituire senso all'unico riconoscimento che a Stirner è sempre stato tributato, ossia il suo essere estremo. Significa cioè mostrare che l'estremismo stirneriano non fa segno agli abissi del nichilismo passivo, bensì a una cuspide della strategia parodica che attinge il piano metafisico e apre al futuro di un'etica inedita - un'etica della consumazione. -
Come la teoria finì per diventare realtà. Sulla politica come geometria della socializzazione
Perché la politica è incapace di risolvere ""i problemi della gente""""? Perché il Palazzo di pasoliniana memoria latita, distante, dalla """"realtà quotidiana""""? Il volume cerca di dare una risposta a tali quesiti attuali a partire dall'inattuale storia di alcuni concetti politici (diffidenza, rivoluzione, voto). La loro genesi rivela che la moderna scienza politica, in quanto teoria modellata sulla geometria e il cui principe è Hobbes, funge da fondamento delle nostre istituzioni politiche, intese come apparati di gestione del potere coercitivo a garanzia degli uguali diritti di tutti i cittadini. Per impedire, che l'azione politica sfoci in abusi e privilegi, la teoria le prescrive di astenersi dall'ingerenza nella vita privata, di modo che la politica esaurisce il proprio compito nell'esatta geometria della socializzazione."" -
Il nuovo ordine amoroso. Donne, uomini e «Cinquanta sfumature di grigio»
In questa breve e provocatoria riflessione, Eva Illouz analizza l'inaspettato successo mondiale di ""Cinquanta sfumature di grigio"""" e dei due volumi che ne seguirono. Dopo aver indagato i motivi del caso editoriale globale, la sociologa si interroga sulle ragioni dell'intenso piacere che la lettura della trilogia ha scatenato e su come essa sia potuta entrare in profonda risonanza con le sempre più contradditorie relazioni d'amore tra uomini e donne. """"Cinquanta sfumature di grigio"""" tocca proprio i nervi scoperti di quelle relazioni, laddove la sessualità e la ricerca di amore, l'indipendenza e il desiderio di riconoscimento sono, allo stesso tempo, fonte di radicale divisione e luogo in cui tentare una riconciliazione. Paradossalmente i ritualismi tipici del BDSM - con la gerarchia di genere che le informa e che orienta i protagonisti della trilogia, Ana e Christian - rivelano una fantasia culturale che si adatta perfettamente alla dilagante cultura """"psy"""" del fai-da-te e che orienta verso un ordine amoroso più romantico e semplificato rispetto a quello uscito dalla rivoluzione egualitaria femminista. Ancora più paradossalmente, e contrariamente al battage pubblicitario che ha preparato l'uscita della versione cinematografica, la trilogia delle Sfumature si conclude con la """"guarigione"""" della coppia, con un matrimonio e con l'attesa di un figlio."" -
Lenta ginestra. Saggio sull'ontologia di Giacomo Leopardi
L'opera e ¡l pensiero di Leopardi si inscrivono nel contesto di quella parte di filosofia italiana ed europea che, a partire da Giordano Bruno e Spinoza, ha continuato a produrre percorsi di verità senza curarsi delle compatibilità tra i saperi e i poteri vigenti. Un percorso critico che non cessa di destare scandalo, nonostante tutti i tentativi di depotenziarlo e banalizzarlo facendone un'icona. Il materialismo di Leopardi, la sua critica nei confronti dei limiti del Risorgimento, la vocazione a percepire la cultura come appartenente al divenire stesso della storia sono ancora ambiti di pensiero strategicamente attuali. Questo libro offre un'occasione di reincontrare la rivolta del più grande poeta - e filosofo - italiano del XIX secolo, liberandolo dai gravami di una pratica che ne ha spesso ammutolito la potenza. Lenta Ginestra è la parola che non si adegua, ma con forza insiste nel declinare e affermare la felicità possibile di un'azione che nel suo momento più intenso riesce a farsi poesia. -
Peppa Pig e la filosofia. Tra antropologia e animalità
Il punto di partenza è rappresentato da un approfondimento della figura del maiale nella cultura anglosassone, dai Tre Porcellini a Peppa Pig passando per La fattoria degli animali di George Orwell. Il libro si prefigge lo scopo di comporre un'analisi filosofica del cartone animato Peppa Pig dal punto di vista della strutturazione del rapporto tra animalità e antropologia, con un focus particolare sulle relazioni tra i personaggi, sulla dimensione sociale e ludica, e sul significato della fruizione da parte di bambine e bambini in età prescolare. Il libro risponde alle domande: ""Perché si ama o si odia Peppa Pig? Quale tipo di animalità ci mostra? A quale tipo di organizzazione sociale allude? Quali sono le relazioni di genere rappresentate? La femminilità di Peppa ha un valore educativo per i bambini e le bambine?"""" Il libro è rivolto ai genitori, agli educatori e a tutti coloro che sono stati colpiti a vario titolo dal fenomeno Peppa Pig."" -
Distopie, viaggi spaziali, allucinazioni. Fantascienza italiana contemporanea
Questo saggio ripercorre la storia della fantascienza italiana contemporanea attraverso l'opera di quattro autori. La versatilità della penna di Lino Aldani, il raffinato eco-centrismo della poetessa e narratrice Gilda Musa, le sperimentazioni ballardiane di Vittorio Curtoni, l'immaginazione tecno-scientifica di Vittorio Catani, esemplificano il vivace panorama della narrativa fantascientifica scritta in lingua italiana tra anni Sessanta e Duemila. Con maggiore o minore carica avventurosa, verosimiglianza scientifica, profondità introspettiva, ricerca di originalità formale, la fantascienza italiana ha saputo rivolgersi, di volta in volta, a un pubblico generalista o appassionato del genere, per proporre un intrattenimento di qualità o riflessioni sui grandi temi della modernità industriale e post-industriale. Esiti diversi sono incarnati nei percorsi dei quattro scrittori cui è dedicato questo studio, assieme agli stretti legami che intercorrono tra la creatività di ciascun autore, il panorama editoriale, i modelli letterari stranieri. Un ampio capitolo introduttivo disegna lo sfondo della storia della fantascienza in Italia: autori, editoria e fandom, tra alti e bassi del mercato, rapporti con gli altri media, intuizioni e diffidenze della critica letteraria. -
Il comportamento, motore dell'evoluzione
Quale rapporto intercorre tra comportamento e cambiamento evolutivo? Questa ""piccola e imprudente opera"""" cerca di comprendere il ruolo dei processi individuali nei cambiamenti della specie. Il comportamento - attraverso cui gli organismi sono impegnati ad estendere il proprio mondo abitabile e conoscibile -da """"risultante"""" dell'evoluzione ne diviene così """"fattore"""" in grado di intervenire causalmente nella formazione dei caratteri morfologici e nella macroevoluzione. La """"scelta"""" dell'ambiente e le strategie adottate dagli organismi vengono inserite nella logica delle spiegazioni per selezioni legate ai processi di regolazione interna che integrano l'ambiente senza esserne determinati. Piaget rappresenta in campo biologico una voce inedita, piuttosto eccentrica ma nondimeno pregnante, per pensare il ruolo dello sviluppo individuale nella cornice evolutiva. Rotta la contrapposizione tra la conservazione informazionale del genoma e azione perturbatrice dell'ambiente, l'interazionismo costruttivista riporta l'attenzione sulla plasticità evolutiva, un piano ritrovato del percorso piagetiano all'interno dell'evoluzionismo attuale."" -
Filosofia dei Queen. Fra arte, teatralità ed eclettismo
Band dai molti volti e dal repertorio spettacolare, i Queen hanno segnato la storia della musica e conquistato un posto nella storia della cultura pop. Più che sull'immagine dirompente di Freddie Mercury e del suo gruppo, questo libro si concentra sulla musica dei Queen. Il mix messo in campo è vasto e accattivante: dallo spiccato senso retorico dei testi, all'amore per la lirica e le sonorità della classica. Una ricchezza che si poteva tenere insieme solo con la passione e il pensiero condivisi. Proprio a ritroso, nella storia, e nel futuro di questo pensiero ci porta il libro di Paola Siragna. -
La moda
Il volume è un piccolo ma intenso saggio di Georg Simmel del 1910 e rappresenta un importante contributo per gli studi sui fenomeni della moda. La moda, come fenomeno sociale omnicomprensivo, anche se a volte solo accennato, ha sempre interessato i più attenti pensatori ed osservatori della realtà che li circondava. Simmel ha una propria diversità nell'affrontare questo tema che lo rende unico e un punto di riferimento imprescindibile per chi voglia comprendere un fenomeno spesso mistificato, relegato nella fatuità, superficialità, leggerezza. Un testo che non appare, nonostante il secolo intercorso, datato, ma rimane affascinante nella sua analisi e lettura. -
Sociologia e filosofia
Questo è uno dei testi in cui lo studioso funzionalista affronta questioni metodologiche cruciali. Scritto nel 1924, il saggio permette di introdursi nel linguaggio della sociologia che riflette sulle proprie parole e sul proprio metodo. Posti al centro con coraggio sono i giudizi di valore e il rapporto tra i fatti e i valori. Nel definire l'oggetto della sociologia, l'autore chiarisce che è opportuno distinguerlo da quello tanto della filosofia sociale, quanto della biologia e della psicologia. Scienza empirica di osservazione della comunità umana, la sociologia può indicare strade da percorrere? Una domanda che ci accompagna nell'iter di questa scienza. Un'analisi dettagliata che rappresenta per le scienze sociali un importante tassello, un'opera in cui l'analisi sociologica dello studioso manifesta una notevole maturità scientifica, quasi a completare quanto già intrapreso ne ""Le regole del metodo sociologico""""."" -
L' avalutatività nelle scienze sociologiche ed economiche
Il saggio è conosciuto nella sua forma editoriale aggregata nella raccolta sulla metodologia delle scienze sociali tratta dalla silloge postuma (1922) di scritti metodologici del grande sociologo tedesco. Introdotto in Italia nel 1958, questo saggio di Weber propone, assieme agli altri, una nuova lettura delle scienze storico-sociali che ne evidenzia la funzione esplorativa e interpretativa di una realtà sempre nuova per il continuo divenire storico e sociale. Come affrancare, quindi, le scienze sociali dall'etichetta di scienze incompiute? Il sociologo tedesco individua il requisito dell'avalutatività grazie al quale le scienze sociali definiscono modelli astratti di riferimento per rendere semplice e comprensibile la complessità della realtà, senza esprimere giudizi di valore. Un insegnamento sempre attuale per chi fa ricerca sociale. -
Il manifestarsi dell'arte. Estetica come fenomenologia
Il volume qui tradotto presenta, in forma sistematica, il programma di un'estetica sviluppata in ottica fenomenologica. Lo sviluppo di questa estetica come fenomenologia deve essere inquadrato nel più ampio contesto del progetto filosofico che Günter Figal sta elaborando in particolare negli ultimi anni. In effetti, con ""Il manifestarsi dell'arte"""" Figal propone ulteriori contributi alla prospettiva filosofica delineata soprattutto nella sua opera principale, """"Oggettualità. Esperienza ermeneutica e filosofia"""" (Milano, 2012). In """"Il manifestarsi dell'arte"""" la natura fenomenologica che motiva la filosofia dell'oggettualità viene ripensata e sviluppata, in modo molto originale, alla luce del problema dell'arte. L'estetica elaborata da Figal non si limita a integrare o a precisare tale progetto, bensì ne rappresenta il vero e proprio culmine, costituendo un motivo di fondo per ripensare la stessa fenomenologia."" -
Il nostro viaggio. Odissea nei diritti LGBT in Italia
Il libro affronta in tutti i suoi aspetti il tema del riconoscimento giuridico dei diritti delle persone LGBTI in Italia. Procedendo sotto forma di viaggio ideale nelle pieghe dell'ordinamento giuridico e prestando grande attenzione al dibattito politico nostrano attraverso l'analisi della giurisprudenza più recente, il volume si sviluppa in sette capitoli e un breve epilogo. Il punto di partenza è rappresentato dalla campagna di Affermazione civile, volta a ottenere il riconoscimento del diritto costituzionale di gay e lesbiche di contrarre matrimonio. Successivamente, gli autori trattano le fonti europee, con un esame delle ultime sentenze della Corte europea dei diritti umani in tema di non discriminazione per orientamento sessuale e di diritto al matrimonio. Sono trattati nello specifico il tema del riconoscimento e trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero, delle discriminazioni sul lavoro, delle famiglie omo genitoriali e infine della lotta all'omofobia. Prefazione di Eva Cantarella. -
La rinuncia all'identità. Una difesa contro l'annientamento
"La rinuncia all'identità. Una difesa contro l'annientamento"""" è il testo di una conferenza presentata da Georges Devereux nel 1964 in occasione della sua ammissione alla Société Psychanalytique de Paris. Prendendo spunto da osservazioni tratte dalla clinica, dall'antropologia culturale, dalla mitologia e dalla fiabistica, Devereux riflette sul tema dell'identità personale e del bisogno umano di mascherarla per proteggere la propria interiorità ed esistenza, proponendo così una nuova chiave per rileggere la malattia mentale. Nonostante la sua brevità o forse in forza di questa, il testo qui proposto rende magistralmente l'idea della ricchezza e della complessità del pensiero di Devereux nonché di un approccio alla conoscenza dell'umano che instaura un vero e proprio dialogo tra psicoanalisi e scienze umane." -
La democrazia senza qualità. Le «promesse non mantenute» della teoria democratica
La convinzione che alimenta i saggi raccolti in questo volume è che la teoria ""realistica"""" della democrazia, costruita a partire dalle celebri pagine di Joseph A. Schumpeter, si fondi su una riduzione 'monodimensionale' della realtà. Una riduzione che coglie solo alcuni aspetti dei reali regimi democratici e che tralascia invece di considerare la cornice storica, economica e internazionale in cui il vecchio termine-concetto di """"democrazia"""" si è ridefinito nel corso del Ventesimo secolo e in cui è di fatto diventato qualcosa di completamente diverso rispetto al passato. Una simile rappresentazione si basa soprattutto su una programmatica espulsione della dimensione dei valori. Non solo perché rimuove l'idea che le democrazie debbano perseguire i grandi valori democratici, ma, in particolare, perché esclude l'idea che determinati valori costituiscano il sostegno che regge un concreto regime democratico. In questo modo la """"teoria realistica"""" restituisce l'immagine di una sorta di manichino privo di contenuto, mentre la democrazia appare davvero come una """"democrazia senza qualità"""". Una forma svuotata di ogni sostanza politica, etica e ideologica, eppure - come l'""""uomo senza qualità"""" di Musil - disposta in fondo a ogni risoluzione."" -
Il posto dei fatti in un mondo di eventi. Il realismo e la filosofia della storia
In una scena dell'Amleto, (Atto III) questi invita Polonio a contemplare una nuvola nel cielo, chiedendo al padre di Ofelia di vedere nelle sue forme quelle di un cammello, poi di una donnola, e infine di una balena. Polonio osserva e, tra un motto di stupore e un altro, asseconda Amleto in tutte e tre le sue visionarie ""interpretazioni"""". I fatti storici, nell'immaginario di gran parte della storiografia contemporanea sembrerebbero avere le fattezze di questa nuvola. Posti in essere da eventi fisici, umani - certo - ma pur sempre attuati nello spazio e nel tempo della oggettiva natura fisica, i fatti della storia, per un'invalsa filosofia storicista, trasversale tanto alla tradizione analitica quanto a quella """"continentale"""", sarebbero un frutto della creazione ermeneutica dello storiografo, finendo sottratti per sempre alla Realtà e all'indipendenza di quest'ultima dalla mente dei posteri, dagli schemi concettuali di questi ultimi, dalle loro aspettative e dalle loro ideologie senza dimenticare che anche queste ultime sono, in ultima analisi, frutto della storia stessa. Con il risultato del moltiplicarsi di proposte di """"revisione"""" del passato storico fin troppo spesso degeneranti in revisionismi, e talvolta persino in negazionismi, frutto di """"interpretazioni"""" del tutto refrattarie al confronto con quel duro nocciolo di fatti, dati, date, nomi, statistiche, contestualizzazioni e ricostruzioni causali che possono fare, e che dovrebbero fare della storia e della storiografia una scienza sociale.""