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Ciò che ho scritto ho scritto. Le rivisitazioni letterarie di Ponzio Pilato nel Novecento
Ponzio Pilato rimane un personaggio della storia antica ancor oggi tra i più famosi e, al contempo, enigmatici. La ricerca di cui, a suo riguardo, si dà conto in questo libro non è però di tenore solamente storico. Non ci si vuole qui mettere sulle tracce del procuratore romano in antichi documenti, magari nascosti chissà dove. L'intento è, semmai, di ritrovare noi stessi in lui, di metterci nei suoi panni. È ovviamente uno sforzo d'immaginazione, introspettivo oltre che retrospettivo, inevitabilmente soggettivo, anche se bisognoso - per onestà intellettuale - di un quadro di riferimento il più oggettivo possibile. La maniera migliore per riuscirvi è certamente quella di accompagnarsi con chi - come A. France, P. Claudel, M. Bulgakov, G. von Le Fort, M. Soldati, L. Santucci, R. Caillois, F. Dürrenmatt, S. Satta, E. Bono, É.-E. Schmitt , G. Theissen e altri ancora - questo tentativo l'ha già fatto tramite la scrittura letteraria, lì dove le ragioni scientifiche della ricerca storico-critica e quelle del coinvolgimento esistenziale si ibridano, in qualche caso lasciandosi innestare finanche da quelle del ripensamento teologico della vicenda in cui Pilato si ritrovò suo malgrado risucchiato. -
Il cuore della democrazia. Pensieri, emozioni e sentimenti alla base del consenso politico
Identità, leadership, paura, odio, invidia, compassione, rabbia, fiducia. Il libro esamina le motivazioni razionali ed emotive del consenso politico e valuta le loro implicazioni per la democrazia, teoricamente fondata sulla volontà popolare ma in realtà permeata di irrazionalità e pulsioni profonde. Il lettore viene guidato a riconoscere le dinamiche mentali sottese al consenso politico e a individuarne i veri meccanismi che sostengono l'impalcatura delle democrazie moderne. Prefazione di Lorenzo Pregliasco. -
La preistoria in Sudamerica. Il contributo della missione archeologica italiana in Colombia
Il testo affronta l'annoso dibattito sulle modalità di popolamento del continente americano e, in particolare, dell'area sudamericana, alla luce dei più recenti contributi di natura archeologica, bio-antropologica, linguistica. L'attenzione è focalizzata sulla ricostruzione dei tempi e dei percorsi migratori seguiti dalle più antiche popolazioni paleoindiane per la penetrazione in Sudamerica, con riferimento specifico al territorio colombiano, che si configura come un'area di passaggio obbligato per gli spostamenti nel sud del continente. Vengono considerati i dati archeologici e biomolecolari provenienti dai siti più antichi della Savana di Bogotà, integrati con i più recenti risultati ottenuti dalla missione archeologica italiana in Colombia, autorizzata dal Ministero degli Affari Esteri italiano, in uno dei siti chiave della Savana, il sito di Checua. -
Bocca coperta
Era il 25 febbraio 2020. Mentre nella Cina centrale imperversava la malattia che da lì a poco avrebbe sconvolto il mondo, nell'Aula di Montecitorio soltanto la deputata e medico Maria Teresa Baldini indossava la mascherina. Ad aspettare fuori, per intervistarla, c'era il giornalista della Rai Alessandro Poggi. Sono loro, l'inviato e la parlamentare, gli autori di questo libro che narra misteri e perplessità del nuovo Coronavirus, rimarcando il concetto che con la Bocca coperta - ma dalla mascherina - è meglio. -
Democrazia: le sfide del presente tra rappresentanza e partecipazione
Il mondo contemporaneo ha più che mai bisogno di discutere di che cosa sia la democrazia, quali forme essa assuma, quali tensioni vi siano al suo interno, quali sfide ponga sia sul piano concreto delle istituzioni, attraverso una riflessione teorica profondamente radicata nell'attualità dei nostri tempi e ancorata a un solido passato di dibattito e confronto su questo tema. Una forte dicotomia che caratterizza le pratiche democratiche in tutto il mondo: da una parte la crisi delle democrazie occidentali, il loro vuoto di consenso, l'inerzia delle istituzioni, la fragilità e impotenza di fronte a nuove sfide globali; dall'altra lo sforzo a mantenere in vita la democrazia, attraverso nuove forme e contaminazioni che rielaborano la rappresentanza e sempre più includono la partecipazione, in forme nuove e meno prevedibili. Sullo sfondo l'anelito a regimi non più totalitari ma democratici, inclusivi, fondati su uguaglianza e su uno Stato di diritto, da parte di Paesi che fino a oggi non hanno sperimentato la democrazia come forma di governo. Il volume propone una lettura critica della democrazia contemporanea, nella sua duplice declinazione di democrazia rappresentativa e democrazia partecipativa, due concetti che pongono nuove sfide alle società contemporanee, tra sfiducia, protesta e partecipazione. -
Le grandi battaglie. Salamina e Imera alle radici dell'Europa
Nel 480 a.C. le battaglie di Salamina e Imera hanno visto prevalere, rispettivamente, i Greci della madrepatria sui Persiani, e i Greci di Sicilia sui Cartaginesi. Attraverso l'analisi delle cause, dei protagonisti e, soprattutto, degli esiti, La Torre dimostra quanto quegli avvenimenti abbiano segnato la sensibilità individuale e collettiva dell'Occidente. Un momento cruciale in cui i Greci hanno saputo, sia nella politica che nella cultura, superare le rigidità del periodo arcaico e dare avvio ad una delle stagioni più prospere che l'umanità abbia mai attraversato, della quale siamo ancora tributari e dalla quale possiamo ancora trarre utili insegnamenti. -
Indipendenti. Guida allo smart working
Durante la pandemia lo smart working è arrivato a coinvolgere più di 6 milioni di lavoratori. Per molti è stato un sogno, per altri un cottimo digitale a 20 ore al giorno, per altri ancora si è trattato di riposo forzato. Il ""fai da te"""" di questi mesi è stato spesso deludente, ma lo smart working in realtà rappresenta una grande sfida di sostenibilità per riprendersi la vita e costruire un lavoro migliore. Una sfida che ha molto a che fare con la fiducia: il rapporto fra manager e lavoratore infatti si modifica, in quanto non più fondato sulla presenza fisica e sul numero delle ore di servizio, ma sui risultati ottenuti. Ma soprattutto sulla libertà e l'autonomia in opposizione alla cultura di """"controllo"""" su cui si fondano gran parte delle organizzazioni. Si tratta di un processo di innovazione dell'impresa e dell'organizzazione del lavoro, delle città, della vita. Per questo è importante che coinvolga tutti, per approdare insieme ad un cambiamento culturale prima che organizzativo. L'autore mette in luce i vantaggi del lavoro agile senza però trascurare i pericoli di un utilizzo improprio. Questa guida pratica offre un percorso per realizzarlo nelle organizzazioni e indicazioni utili per regolare meglio diritti e doveri dello smart worker. Il messaggio è che lo smart working è un lavoro """"intelligente"""" perché valorizza la reciprocità e trasferisce quote di responsabilità e libertà alle persone, favorendo il loro benessere e la produttività."" -
Quella pace che non si fece. Francesco Saverio Nitti e la pace tra Europa e Mediterraneo (1919-1922)
Il movimentato passaggio dalla Grande guerra alla pace è spesso associato, in Italia, all'immagine di un Paese che virava senza freno verso quel ""sacro egoismo"""" sempre più incarnato dall'esperienza dell'occupazione di Fiume e dal mito della """"vittoria mutilata"""". Instancabile artefice di un progetto di pace europea e mondiale di ampio respiro fu invece Francesco Saverio Nitti, al governo dal 1919 al 1920, che provò a fare dell'Italia postbellica un elemento importante dei nuovi equilibri di pace mondiali. Sostenitore fin dalla prima ora di un necessario revisionismo dei trattati di pace in senso democratico, affrontò i nodi gordiani della rifondazione europea, dalla necessità di una pace equa con la Germania al reinserimento della Russia bolscevica nel sistema internazionale, e operò in prima persona per garantire le basi di una pace duratura in un Mediterraneo ormai in fiamme. La prematura caduta del suo governo, spesso interpretata come vera e propria fine del liberalismo italiano, significò anche la fine di un'alternativa identitaria nazionale che fino a quel momento aveva fatto da solido contraltare al montare del nazionalismo e al fascismo incipiente."" -
Gli Stati Uniti e il Regno delle Due Sicilie nell'Ottocento. Relazioni commerciali, culturali e diplomatiche
I rapporti tra gli Stati Uniti e il Regno delle Due Sicilie si inseriscono nell'ampia rete di relazioni commerciali e diplomatiche che la giovane repubblica iniziò a tessere, anche nel Mediterraneo, nei decenni successivi all'indipendenza. Nel corso del XIX secolo, i porti dell'Italia meridionale e della Sicilia conobbero un rapido incremento del movimento commerciale transoceanico ed ebbero un importante ruolo strategico nella vittoriosa guerra combattuta dagli Stati Uniti contro gli Stati barbareschi per la libertà dei mari. Diplomatici, intellettuali, viaggiatori e rifugiati, attraverso i loro resoconti, mantennero sempre viva l'attenzione della politica e dell'opinione pubblica dei due Paesi su quello che succedeva in entrambe le sponde dell'Atlantico. -
Effetti geostrategici della pandemia e futuro della sicurezza europea
Questo volume nasce da una serie di riflessioni e seminari tenuti in varie occasioni, sia in ambito universitario e promosse dall'Osservatorio Europa, sia in ambito più ristretto, in termini di scambi di idee e considerazioni tenute nel corso di seminari on-line nei mesi scorsi. Infatti, a causa delle restrizioni emerse a causa dell'epidemia di Covid-19, non è stato possibile immaginare un ciclo di seminari completo presso l'università, mentre le nuove restrizioni e lo scenario maturato a partire da febbraio 2019 hanno posto una serie di nuovi temi, affrontati nell'articolo introduttivo da Franco Frattini. Si è cercato quindi di mettere su di un piano prossimo sia i temi di carattere più strettamente specifico della difesa, nazionale ed europea, con alcune considerazioni di carattere geopolitico e strategico, sia in termini di analisi del nuovo contesto successivo alla pandemia, sia in termini di impatti su specifiche aree dell'industria. Il volume è quindi una raccolta di opinioni diverse su temi attigui e non sovrapposti, in cui ciascun autore è ovviamente responsabile solo della parte a lui attribuita, ma che speriamo possa fornire un interessante spunto per ulteriori riflessioni su temi così delicati e rilevanti per l'Italia e per l'Europa. -
La guerra per l'indipendenza. Francesco II e le Due Sicilie nel 1860
La guerra del 1860 determinò il successo della rivoluzione nazionale italiana. Nel Regno delle Due Sicilie il conflitto si espresse attraverso una rivoluzione regionale che dopo un mese di guerriglia locale intermittente si trasformò in guerra nazionale riducendo le opzioni in campo a un dualismo oppositivo non ricomponibile. Da un lato i rivoluzionari italiani che, sotto il tricolore e lo scettro di Vittorio Emanuele II, prolungavano la stagione delle guerre d'indipendenza contro lo straniero usurpatore. Dall'altro i legittimisti duosiciliani, che fedeli al giglio della monarchia borbonica e a Francesco II combattevano, contro i ribelli interni e gli invasori, la guerra per l'indipendenza. Attraverso una corposa e inedita documentazione d'archivio, questo libro si propone di considerare tale momento centrale dell'epopea risorgimentale nella prospettiva del principale interprete della controrivoluzione: la monarchia di Francesco II. -
Gli Aragonesi di Napoli. Una grande dinastia del Sud nell'Italia delle Signorie
Alfonso V Re d'Aragona, detto il Magnanimo, diede origine nel 1442 nel Regno di Napoli alla nuova dinastia aragonese, che sarebbe rimasta su quel trono sino alla fine del Quattrocento. Per un lungo periodo, con lo stesso fondatore e con il suo secondo esponente Ferdinando I, comunemente chiamato Ferrante - per i suoi natali illegittimi subentrato al padre solo in quel Regno e divenuto quindi un sovrano nazionale - gli Aragonesi ricoprirono una posizione preminente nell'ambito dei Potentati italiani. Con la scomparsa di Ferrante nel 1494 si entrò in una fase di declino, caratterizzata sul fronte interno dall'avvicendamento di tre sovrani in un biennio, e a livello internazionale dall'intenzione di Francia e Spagna di conquistare il Mezzogiorno d'Italia. Dopo il breve regno del fratello maggiore Alfonso II e del nipote Ferrandino, fu Federico, secondogenito di Ferrante, impotente a resistere all'attacco francese e spagnolo, a concludere nel 1501, con l'esilio in Francia, la dinastia. -
I leggeri di Nairobi
I leggeri di Nairobi è la storia di un maratoneta ragazzino, Muhammad Ali, che - rischiando di scendere sotto le due ore alle Olimpiadi - viene inseguito dalla multinazionale NK per farne il testimonial delle sue nuove fantastiche scarpe, e dal governo cinese che lo vuole naturalizzare per vincere a Tokyo2020. Un romanzo costruito come una sinfonia in tre movimenti. Intorno al ragazzino, a Nairobi, convivono molte altre storie, di un'Africa che ha recepito i sogni di Binyavanga Wainaina, scritte dal carcere da un prigioniero che ricorda Ngugi wa Thiong'o. Con Ali c'è un medico italiano - fuggito da Bollywood - figlio dell'uomo che curò Abebe Bikila, un tennista americano che dopo l'undici settembre è andato in missione in Afghanistan, un giornalista erede di Hunter Thompson, un lottatore di sumo che fonda la prima squadra ciclistica keniana, un sosia nero di Hemingway, i registi Zemeckis e Scorsese, il presidente cinese Xi Jinping, e sopra di loro c'è il primo viaggiatore abusivo dello spazio e tantissimi altri, per un romanzo che incrocia Stefano Benni con Kurt Vonnegut e Paco Ignacio Taibo II: mescolando sport, thriller e comicità. -
Avere o non avere. Il miraggio dell'uguaglianza nella nostra democrazia
Soldi, lavoro, diritti, futuro: la forbice tra ricchi e poveri si sta allargando sempre più. In Italia, in Europa, nel mondo. La democrazia rischia di diventare una maschera ormai incapace di celare il vero volto delle disuguaglianze sociali. Disparità di genere, divario profondo e apparentemente incolmabile tra i Nord e i Sud del pianeta, diverse possibilità di accesso all'educazione, alla sanità, perfino ai sogni. E la rivoluzione tecnologica, accompagnata ai suoi albori dalla promessa di ridurre le distanze e promuovere una maggiore uguaglianza, che sembra essere diventata solo uno strumento di potere in mano a una nuova e ristretta schiera di oligarchi globali. È su questo terreno in perenne smottamento, per di più travolto dalla pandemia di Covid-19 come da un terremoto epocale che ne ha allargato ancora di più le crepe, che Claudio Brachino prova a muoversi per analizzare, osservare, capire. Non con l'occhio dell'economista di professione ma con quello del giornalista abituato a sporcarsi le mani con la realtà in cui vive, e a raccontarla. -
Elogio dei mestieri. Riscoprire l'importanza del lavoro e della formazione in un paese che non coltiva il suo potenziale produttivo
I mestieri di cui si occupa questo libro (professioni tecniche ed esecutive ben diffuse nell'industria e nei servizi) dovrebbero figurare tra le questioni prioritarie per il rilancio del nostro paese, non solo per favorire l'inserimento lavorativo dei giovani e delle donne, ma anche per dare una risposta alla parte più dinamica dell'economia nazionale, quella che ruota attorno all'export e al made in Italy, troppo spesso in difficoltà quando si tratta di reclutare tali profili professionali per adeguare gli organici e proiettarsi sui mercati internazionali, rispondendo alle sfide poste dalle riconversione ecologica e da «industria 4.0». Per risolvere il paradosso tutto italiano del mismatch del mercato del lavoro (posti vacanti nelle aree più produttive del Nord e disoccupazione/precarietà di una moltitudine di lavoratori fragili, soprattutto al Sud) si sente ripetere che sarebbe necessario investire meglio e di più sulle politiche attive del lavoro. Ma per fare dei passi avanti in questo settore è fondamentale avvalersi di dati puntuali e riflessioni accurate sulle dinamiche occupazionali a livello territoriale. Il volume raccoglie i risultati di diversi studi condotti nell'ambito di Opera (l'Osservatorio dei mestieri), nato da una collaborazione fra Enaip e Unioncamere, sulle qualifiche rilasciate nella filiera formativa regionale della IeFP (Istruzione e Formazione Professionale). In tale ottica viene ricostruita la condizione sociale di estetisti, operatori del legno, tecnici esperti di impianti elettrici, informatici, chef, addetti alla meccanica o ai servizi di portineria, ecc. usando molteplici fonti informative: le statistiche ufficiali sui contratti di lavoro dipendente (Sistema informativo sulle comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro), le previsioni di assunzione delle imprese (Sistema informativo Excelsior), i dati dell'indagine Inapp sulle prospettive professionali dei qualificati/diplomati nella IeFP, la raccolta di biografie su chi svolge tali occupazioni, le valutazioni espresse dai formatori. Ne emerge un quadro suggestivo e articolato su questi mestieri, che sembrano fornire un ancoraggio professionale a chi li intraprende, nonostante l'incertezza che caratterizza ogni lavoro nella società contemporanea. -
America Latina: le sfide del XXI secolo. Verso il terzo decennio
Nel 2020 l'emergenza Covid-19, dopo mesi di tensioni sociali, ha riportato alla luce con virulenza gli elementi critici di molti sistemi socio-economici latinoamericani. In particolare la fragilità degli impianti di welfare, il peso dell'economia informale e delle rimesse, le difficoltà di controllo del territorio da parte di alcuni governi, in una regione che ormai da tre decenni ha intrapreso processi di democratizzazione istituzionale. Il volume prova dunque, attraverso un ampio campo di studi, a ragionare in prospettiva storica sulle trasformazioni della politica, dell'economia e della società latinoamericana nella prima parte del XXI secolo, alle porte della ""Tercera década""""."" -
Pratiche possibiliste
A prima vista episodiche, le vicende narrate in questo volume rappresentano, invece, uno sforzo collettivo di lunga lena, diretto e indiretto, intellettuale e applicato, che abbraccia ormai quattro generazioni. Esse scaturiscono da un insegnamento comune di matrice colorniana e hirschmaniana, e toccano gli ambiti più diversi, dall'impresa all'amministrazione, dal territorio alla cooperazione, dalla democrazia allo sviluppo, e viceversa. Questo libro intende mostrare come sono state trovate nella pratica soluzioni specifiche ispirate all'arte del possibilismo: riconoscendo le difficoltà, ma anche mostrando che è possibile aggirare o neutralizzare ostacoli ritenuti insormontabili; cercando vie d'uscita basate su principi democratici e sul desiderio di cambiamento; facendo leva sul protagonismo attuale e potenziale delle persone, e spingendole ad elevarsi, per essere più utili a sé e a tutti. -
Smart procurement. Idee per un protocollo anticrisi
In tempo di crisi economica, come insegna la storia (dalla Grande Depressione del '29 all'emergenza Coronavirus), non si può tergiversare. Occorre realizzare immediatamente gli investimenti diretti in infrastrutture materiali e immateriali utili, in grado di attivare un ""moltiplicatore"""" e riaccendere i motori spenti dell'economia. Ma questo """"Protocollo Anticrisi"""" necessita anche di un nuovo modello di """"Smart Procurement"""": un sistema di valutazione delle imprese e delle amministrazioni che assegni gli appalti velocemente, sulla base di un ranking trasparente basato sul merito, senza le """"classiche"""" gare, senza lungaggini, senza contenzioso, senza corruzione. Prefazione di Giovanni Farese. Postfazione di Claudio Contessa."" -
Filologia antica e moderna (2020). Vol. 49
«Filologia Antica e Moderna» raccoglie i risultati dell'attività di scambi culturali del Dipartimento di Filologia dell'Università della Calabria e del Dottorato di ricerca in Scienze letterarie, retorica e tecniche dell'interpretazione. Nasce quindi come una sorta di bollettino, intanto utile a documentare e a promuovere una politica di metodica apertura verso l'esterno e di confronto interdisciplinare, ma non nasconde l'ambizione di poter svolgere la funzione di una rivista letteraria, per quanto almeno il Dipartimento e il Dottorato che la editano, e che contano di affiancarle una collana di saggi, anziché registrare in maniera neutra la routine del lavoro universitario, credono di esprimere in questo momento, ma non per la prima volta, un campo di interessi e una linea di ricerca culturalmente ben individuati e non meramente accademici. -
Ritratti e autoritratti. Cinema teatro tv e la battaglia delle idee
Una lunga ""carrellata"""" sui protagonisti del cinema, del teatro, della tv colti nel momento del loro massimo splendore professionale negli anni a cavallo fra la fine dei Settanta e gli inizi degli Ottanta del secolo scorso che coincisero con una profonda crisi strutturale non dissimile - seppur per ragioni molto diverse - da quella che causa pandemia sta attanagliando oggi il cinema, il teatro, la tv. Chi erano e chi sono tutti questi personaggi il cui talento viene narrato attraverso ritratti e autoritratti collocati in un quadro d'insieme che andava a intrecciarsi con l'aspra battaglia (televisiva) delle idee che allora coinvolgeva decine e decine di milioni di telespettatori delle due principali reti Rai-tv dell'epoca? Una galleria di protagonisti dello spettacolo, non solo italiani, incorniciati nella storia della cultura di questo Paese dei quali non va persa la memoria. La storia, la memoria - diceva Ettore Scola - servono a costruire il futuro. Prefazione di Walter Veltroni. Postfazione di Alberto Crespi.""