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Leggete e moltiplicatevi. Manuale di lettura consapevole
Viene qui approfondito l'approccio esperienziale - detto da soggetto a soggetto - alla lettura e alla letteratura come strumenti di pedagogia, provocazione e indagine volti ad affinare lo sguardo attraverso cui sperimentare livelli di lettura (di libri e realtà) sempre più sottili e riconoscere i movimenti interiori. Si tratta il valore sociale, spirituale, civico, catartico della lettura come azione che impegna la propria vita da lettori ed esseri umani; il rapporto della parola come maieutica ed esegesi e l'utilizzo del linguaggio tra antilingua e neolingua. Lo strumento pratico dell'approccio è il laboratorio di lettura consapevole: vengono illustrati gli strumenti e le doti empatiche di un animatore e l'utilizzo della lettura ad alta voce; come strutturare un laboratorio di lettura e i benefici su chi vi partecipa. Il manuale è corredato da schede di esercizi pratici frutto del lavoro di animatrice ed educatrice alla lettura consapevole dell'autrice. -
Vincenzo Diliberto. Fra Giuseppe Maria da Palermo ofmcap. Palermo, 1864-Sortino, 1886. Biografia e scritti
Vincenzo Diliberto (Palermo, 1 febbraio 1864-Sortino, Siracusa 1 gennaio 1886) è stato un giovane il cui breve ma maturo percorso umano si è caratterizzato per la profonda fede in Dio e la tenace fermezza. Qualità che lo hanno portato, dopo un attento discernimento vocazionale, dapprima nel Seminario Arcivescovile di Palermo (1881-1884) e poi a Sortino (1885), sede del Noviziato dei Frati Minori Cappuccini. In convento ha ricevuto il nome di fra Giuseppe Maria da Palermo. Il volume presenta la vita, gli scritti autobiografici e biografici e alcuni tratti dell'esperienza spirituale di questa figura rappresentativa della spiritualità cattolica siciliana della seconda metà dell'Ottocento. -
Perché in Occidente c'è più libertà che in Oriente?
Questo volume raccoglie l'ultimo intervento pubblico di Luciano Pellicani, così come pronunciato in occasione di Sciabaca, il festival estivo promosso e organizzato da Rubbettino. Sintesi efficace e comunicativa di una ricerca durata più di mezzo secolo, questa lectio magistralis affronta il tema dei differenti percorsi di sviluppo sociale, politico ed economico nella civiltà occidentale e in quella orientale. La chiave interpretativa fondamentale di questo confronto è la libertà, come nozione teorica e come prassi, ma soprattutto come possesso fragile e minacciato dai tentativi di prevaricazione da parte di istituzioni e gruppi di matrice assolutistica e illiberale. Una lezione ancor più necessaria per capire le contraddizioni del momento presente e i meccanismi di involuzione autoritaria che sfidano le democrazie contemporanee e le conquiste del costituzionalismo liberale. Prefazione di Florindo Rubbettino. -
Paura di cadere... voglia di volare. Un vescovo scrive ai giovani
Il testo si propone di giungere al cuore dei giovani invitandoli alla riflessione in questo tempo della storia, perché il viaggio della vita è il dono più grande di cui possiamo godere, per il suo fascino imprevedibile, unico e irripetibile. Spesso i giovani tutto questo non lo sanno o lo hanno dimenticato, intenti come sono a ""navigare"""" nei loro social. Così ignorano l'autenticità dell'esistenza da vivere con i piedi ben piantati a terra e con lo sguardo rivolto al cielo. L'autore sogna che la lettura di questo libretto, composto quasi di getto e in forma epistolare, trasmetta ad ogni lettore la bontà, la pulizia, la mitezza, la fortezza, incitando i giovani a ritrovare le ali per il volo verso la vera libertà."" -
Coronavirus made in China. Colpe, insabbiamenti e la propaganda di Pechino
Cosa può accadere quando un virus si sviluppa in un Paese a regime autoritario come la Cina? Il libro descrive come il Paese del Dragone abbia gestito l'evoluzione del Covid-19, più comunemente Coronavirus. Gli insabbiamenti, la propaganda delle mascherine, la diffusione delle fake news, la goffaggine e gli errori della rigida macchina burocratica. -
Italia e Prussia 1861-1871
I Regni d'Italia e di Prussia, nel decennio compreso tra l'unificazione italiana nel 1861 e la nascita del secondo Reich germanico nel 1871, assunsero un ruolo di particolare rilevanza nella storia dell'Europa nell'Ottocento. La presente monografia, incentrata sull'analisi delle relazioni tra i due Paesi nel periodo considerato, affronta le rispettive scelte di politica estera, i momenti di convergenza o divergenza riguardo ai principali eventi dell'epoca, presi in esame nel contesto dei rapporti bilaterali tra Torino (poi Firenze, infine Roma) e Berlino. Inoltre, lo studio si sofferma anche su quegli aspetti dei rapporti italo-prussiani sinora meno approfonditi, in relazione alla generale situazione internazionale del tempo. Emergono, infine, in queste pagine, l'azione e la personalità di statisti e i diplomatici quali Otto von Bismarck, Karl Hermann von Thile, Harry von ArnimSuchow, Emilio Visconti Venosta, Edoardo de Launay e Giulio Camillo di Barral de Monteauvrard. -
Pulcherrima civitas Castriboni. Castelbuono 700 anni
Frutto di mezzo secolo di ricerche in archivi italiani e stranieri, il volume ripercorre le vicende sino ai nostri giorni non solo dei castelbuonesi dalla fondazione nel 1317 del castello ""buono"""" da cui il loro paese ha preso il nome, ma anche dei loro antenati che vissero a Ypsigro, come si chiamava il borgo di origine bizantina anteriormente agli anni Venti del Trecento, quando prevalse il toponimo Castelbuono. Nella carenza di fonti sui primi due secoli di vita del paese risaltano nel Trecento le figure del conte Francesco I Ventimiglia e nel Quattrocento del pronipote Giovanni I Ventimiglia, dal 1436 marchese di Geraci, il personaggio più prestigioso della lunga storia della famiglia e della storia castelbuonese. Con la seconda metà del Quattrocento il quadro si allarga e cominciano a scorrere via via in rapida successione i momenti cruciali del paese, i potenti signori feudali, le loro imprese e le continue crisi finanziarie, la loro plurisecolare munificenza alla quale Castelbuono deve non poche opere d'arte, l'aspro contenzioso con la popolazione prolungatosi da metà Settecento per quasi tutto l'Ottocento. E ancora i castelbuonesi con le loro attività economiche, religiose e artistiche e con i loro momenti di follia sfociati in violenti atti di sangue e saccheggi: ricchi e poveri, pastori, contadini, artigiani e commercianti forestieri spesso naturalizzati, religiosi, uomini di cultura, scienziati, amministratori pubblici e più tardi anche prestigiosi uomini politici. All'ombra del potere feudale sorgono tra Sei e Settecento i primi baroni e poi altri ancora nell'Ottocento. E si affermano nuove famiglie che dominano la scena sino a fine Ottocento. Né sono trascurate le donne: religiose, mogli, vedove, figlie di buona famiglia ribelli alla volontà dei padri. La crescita demografica del Cinque-Seicento favorisce uno sviluppo urbanistico impressionante, con la nascita di nuovi quartieri e la costruzione di parecchi conventi e chiese, tra cui la Nuova Matrice. In aggiunta alle attività tradizionali della pastorizia e dell'olivicoltura, si sviluppano nuove produzioni, quella della seta e poi quella della manna, un prodotto che ha dato ai castelbuonesi grandi gioie e grandi amarezze e di cui il volume ricostruisce l'intera vicenda. Sorgono di tanto in tanto diverse attività proto-industriali (lanifici, fonderie, vetrerie, cartiere e ancora fonderie) dalla vita breve e tormentata. Molto spazio infine è dedicato agli ultimi due secoli, sia perché la documentazione è assai più ampia, sia perché meno trattati dalla storiografia e quindi nel complesso scarsamente conosciuti: una conoscenza spesso affidata alla memoria familiare che il tempo scolora e talora stravolge."" -
Il lento avvicinamento. Popolazione, ferrovie e territorio nell'Italia contemporanea
Sin dall'Unità d'Italia, circa ottomila comuni ordinano la popolazione italiana entro un mosaico cangiante e irregolare. Il volume ne studia le relazioni di tempo e di luogo, ricostruendo l'evoluzione e la distribuzione spaziale della popolazione italiana dal 1861 al 1991. Ne emerge un secolare percorso di migrazioni interne ed esterne, urbanizzazioni e spopolamenti, che hanno condotto il Paese da un'antica distribuzione spaziale all'assetto odierno. Questa ristrutturazione si caratterizza come un lento avvicinamento, una progressiva aggregazione geografica della popolazione, non solo nelle grandi città ma anche nei centri urbani vecchi e nuovi. L'analisi quantitativa di questi andamenti permette anche di rintracciarvi l'influenza delle grandi trasformazioni economiche e sociali del Novecento. Il volume permette così di ripercorrere la storia del Paese da una prospettiva inusuale, gettando nuova luce su alcuni temi fondamentali, dall'industrializzazione al miracolo economico, passando per le grandi migrazioni ed il fascismo. Il volume approfondisce infine, come caso di studio, la costruzione della rete ferroviaria nazionale e propone alcuni primi risultati empirici sui suoi effetti locali e nazionali. Prefazione di Amedeo Lepore. Premessa di Premessa di Brian A'Hearn. -
Re e briganti. Monarchia borbonica, controrivoluzione e brigantaggio politico nel Mezzogiorno d’Italia (1799-1895)
Il brigantaggio fu un fenomeno permanente in tutta la storia prima del Regno di Napoli, e poi delle Due Sicilie. Il banditismo rurale costituì un elemento endemico nel mezzogiorno borbonico il cui carattere criminale fu solo l’aspetto più evidente di una più generale mobilitazione politica che fece della violenza selettiva un ulteriore strumento di risoluzione nella competizione tra progetti politici, opportunismi individuali e programmi istituzionali locali e generali. Tra il 1799 e il 1870, in tutte le congiunture di crisi o nelle fasi rivoluzionarie, il brigantaggio riemerse sistematicamente nelle aree interne diventando un’importante, e in alcuni passaggi decisiva, arma della controrivoluzione. Attraverso le ricerche contenute nei saggi, il volume si propone di spiegare la relazione tra brigantaggio, potere politico e istituzioni nel Mezzogiorno pre e post unitario. Si tratta di una prospettiva inedita che, mettendo al centro la monarchia, declina in tutta la storia del Regno i caratteri della mobilitazione controrivoluzionaria, della politicizzazione del brigantaggio e della sua funzione in molti casi assegnatagli proprio dalla monarchia borbonica. -
Le trame della democrazia. Riflessioni tra politologia e storia del pensiero politico
Il volume affronta il tema del malessere democratico diffuso nelle liberaldemocrazie occidentali da due prospettive, quella della Scienza Politica e quella della Storia del Pensiero Politico con l'obiettivo di un dialogo interdisciplinare. Il saggio di Pietro Grilli di Cortona esamina il paradosso di una crisi della democrazia e di un malcontento nei confronti di questa, che si rileva all'interno di democrazie oramai mature, analizzandone le possibili cause, dal sovraccarico democratico, alla questione del governo dei custodi, fino alla crisi e alla trasformazione dello Stato. Il saggio si rivela oltremodo attuale, preconizzando una pericolosa deriva verso una democrazia illiberale. Il contributo di Roberta Adelaide Modugno prende in esame le antinomie e le contraddizioni nei confronti della democrazia, che via via sono emerse nel corso della storia del libertarianism, a partire dalle sue radici più profonde, rinvenute nella Old Right americana, fino agli autori più recenti, le cui conclusioni portano a concepire una democrazia niente affatto radicata nei principi liberali e nel capitalismo. Quel che emerge dal saggio è una lunga tradizione di diffidenza nei confronti della democrazia da parte della corrente di pensiero libertarian. Prefazione di Renato Moro. -
Riforme di vita cristiana nel Cinquecento italiano
Il libro esamina in chiave comparativa le compagnie dei barnabiti e delle angeliche, delle orsoline e dei somaschi, fondate nel nord Italia negli anni Trenta del Cinquecento da Battista da Crema, Angela Merici e Girolamo Miani. Attraverso la prospettiva delle concezioni di ""vita cristiana"""" la ricerca considera i sodalizi in continuità con un movimento di ripensamento degli ideali di perfezione radicato nel Quattrocento e in rapporto ad altri istituti coevi, a circoli riformatori irenici e ad ambienti ecclesiastici post-tridentini. Il libro intende mettere in luce la complessa articolazione e la fluidità delle percezioni del vivere cristiano, della salvezza e della Chiesa presenti nel XVI secolo. Al contempo sostiene che le compagnie furono una specifica espressione di una più ampia corrente ascetico-mistica """"non-convenzionale"""" tesa alla riforma della società più che della Chiesa, che si affermò parallelamente agli ambienti riformatori italiani aperti alle istanze protestanti."" -
Il mondo che (ri)nasce. La nostra vita dopo la pandemia
Testi di: Alessandro Aresu, Filippo Barbera, Giuseppe Berta, Martina Carone, Giovanni Diamanti, Franco Ferrarotti, Andrea Ferrazzi, Paola Gioia, Tommaso Labate, Maria Elisabetta Lanzone, Marco Magnani, Paolo Magri, Francesco Morace, Riccardo Perissich, Roberto Race, Claudio Riva, Francesco Seghezzi, Gianni Silvestrini, Nadia Urbinati, Stefano Zamagni, Vera Negri Zamagni Il mondo che (ri)nasce dopo la pandemia non sarà lo stesso di prima. In pochi mesi, le nostre vite sono state sconvolte da un virus che, all'inizio, quasi non avevamo visto come una reale minaccia. Ma che in poco tempo si è manifestato con tutta la sua atroce spietatezza, provocando vittime e una crisi sanitaria, economica e sociale senza precedenti nel nostro recente passato. In questo libro curato da Andrea Ferrazzi, venti esperti riflettono su cos'è successo, su cosa potrebbe succedere e, last but not least, su cosa dovrebbe succedere affinché la crisi da COVID-19 non sia accaduta invano. In quindici saggi viene analizzata questa drammatica esperienza da prospettive diverse: la società e l'economia, l'Italia, l'Europa e le relazioni internazionali, il lavoro e l'ambiente, le vecchie e nuove periferie, la comunicazione e il giornalismo, la globalizzazione, la politica e le grandi sfide che l'umanità dovrà affrontare nel XXI secolo. La storia ci insegna che dalle ceneri delle grandi tragedie e dalle pandemie del passato non sempre è nata un'umanità migliore. Allo stesso tempo, però, abbiamo l'opportunità, e il dovere morale, di imparare dalle lezioni del passato per evitare di ripetere gli stessi errori. Lo shock globale provocato dal coronavirus può e deve servire anche per prendere coscienza dei pericoli (alcuni catastrofici) che si prospettano all'orizzonte e per agire di conseguenza, con speranza e rinnovata fiducia negli altri, in noi stessi e nelle nostre comunità. -
True North. Viaggio dentro l'identità del Canada
L'identità del Canada è il risultato delle influenze che il territorio, la storia e la cultura esercitano su un Paese grande come un continente e meno conosciuto di quanto possa sembrare. Il Canada nasce da un compromesso instabile tra le sue componenti originarie inglese, francese e indigena. Compromesso non semplice né agevole, ma che ha infine portato alla creazione di uno degli esempi più riusciti di società multiculturale al mondo, che comprende anche una delle principali comunità italiane fuori dai nostri confini. La narrazione inizia con il ripercorrere il lungo percorso che parte dalle origini indigene e francesi, per passare al Dominion britannico e giungere infine al Paese dinamico e moderno che conosciamo, per poi soffermarsi sugli aspetti che maggiormente definiscono l'identità canadese che vanno dal complesso rapporto con gli Stati Uniti, al peacekeeping e alle espressioni artistiche, senza dimenticare la profonda relazione con la natura. -
L' uomo con il turbante
Libro candidato da Marcello Ciccaglioni al Premio Strega 2021Quando due giornalisti scompaiono in Afghanistan, la moglie di uno di essi riesuma da una scrivania una breve lista di nomi lasciata dal marito a futura memoria: amici scelti a propria insaputa in veste di Garanti, affinché le indagini nell'eventualità di una disgrazia vengano svolte nell'interesse della vittima e in quello della sua famiglia. Catapultato nell'ingrato e gravoso compito c'è anche un collega dei due scomparsi, il quale scoprirà che il loro autista afghano è stato assassinato: da Talebani o da terroristi islamici? I Garanti, precipitati in una vicenda più grande di loro, ne affrontano i dubbi angosciosi sovrapponendoli al vissuto quotidiano di persone alle prese in Italia con tradimenti, sensi di colpa, guai giudiziari, malattie. Inaspettatamente, sarà l'amore di tre donne a contrapporsi con esiti insperati alla durezza di una realtà densa di misteri e di violenza. La vicenda - fra scontri di personalità, servizi segreti, combattimenti, misteriose paladine afghane e un colpo di scena finale - si colora di sfumature esistenziali sullo sfondo di religioni e di guerre, asimmetriche e no: Moloch indifferenti che divorano vittime che ci somigliano.Proposto da Marcello Ciccaglioni al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione: «L’uomo con il turbante di Massimo de Angelis può essere definito un romanzo di constatazione dolente della realtà storica dei nostri tempi. Una realtà rappresentata attraverso la vicenda di due giornalisti che scompaiono in Afghanistan e attraverso gli sforzi amorevoli, diplomatici, militari e amichevoli profusi nella loro ricerca.rnL’intreccio è originale e coinvolgente, ma non si tratta di un romanzo d’avventura; è permeato di amore ma non è un’opera romantica.rnFra l’Italia e l’Afghanistan, la vicenda si alimenta con i sensi di colpa di una moglie appassionata che lotta per riportare a casa il marito, con l’intimismo straziante del diario di un prigioniero, con l’angoscia dei garanti per il loro gravoso incarico.rnPassioni, paure, sentimenti e rimorsi sono scrutati e messi a nudo con pagine di grande sensibilità e spessore culturale, fino al sorprendente epilogo, evidenziati nella postfazione di Gianni Riotta.rnPer questo, dopo averlo letto, sono lieto di candidarlo alla LXXV edizione del Premio Strega.» -
Brigata Maiella, Resistenza e Bella ciao. Combattere cantando la libertà
Il volume è una riflessione a più voci su una delle più straordinarie esperienze storiche della Seconda guerra mondiale. La vicenda della Brigata Maiella rappresenta per molti versi un unicum nella storia non solo della Resistenza italiana tra 1943 e 1945 ma anche del complessivo movimento resistenziale a livello europeo. I suoi abruzzesi combattono al fianco dell'VIII Armata britannica contro il nazifascismo ma non si limitano a farlo nei loro territori d'origine, bensì proseguono verso nord e, raccolte centinaia di altre adesioni da diverse regioni italiane, giungono sino in Veneto, liberando per primi, lungo il loro cammino, città come Pesaro e Bologna. A questa, si uniscono altre caratteristiche che ne fanno un caso unico, dalla sua assoluta pluralità (negli ideali politici e nella composizione sociale) all'intransigenza repubblicana, fino al suo essere piena espressione della partecipazione meridionale a una Resistenza intesa ormai come davvero nazionale. -
Note di toponomastica arcaica. Indizi di protostorie dimenticate
"...e se Riace, Monasterace e Nardodipace fossero rispettivamente il posto del vento, il posto della luna, il villaggio sul fiume?"""" Per questi nomi, Latino e Greco sono muti, ma guardando molto più indietro nel tempo, all'Età del Bronzo, si potrebbe scorgere un significato che consente di avvicinarci alla lontana storia di quei luoghi." -
Napoli e le sue province durante il viceregno austriaco (1707-1734)
Questo lavoro, nel tracciare le fasi più salienti dei 27 anni di dominazione austriaca nel Regno di Napoli, si avvale di una nutrita documentazione archivistica e bibliografica, attraverso la quale viene compiuta un'analisi su molti aspetti della società del tempo. Vengono prese in esame le dinamiche relative ai rapporti fra gli esponenti del baronaggio e dell'aristocrazia e l'emergere di quella borghesia provinciale in grado di assicurarsi un posto importante nel cambiamento socio-economico del Regno. L'indagine consegna vari segmenti relativi all'assetto istituzionale, militare, economico e sociale. Sotto questo profilo si è cercato di far luce sulla duplicità economica (quella di sussistenza e quella rivolta alla gestione della grassa napoletana e al rifornimento delle truppe cesaree), all'organizzazione della difesa esterna e alla lotta contro il banditismo e il fiorente contrabbando, in un periodo in cui il Mezzogiorno si vede inserito nelle principali rotte e vie di comunicazione del Mediterraneo. -
L' insegna della fenice. Vita di Terenzio Collemodi
Civitavecchia, 3 febbraio 1653. Si conclude nella sua grande casa in prima strada la vita di Terenzio Collemodi, un calabrensis di Bonati sbarcato a Civitavecchia sessant'anni prima. Acquistò la spezieria delle galere pontificie, fu poi capitano della compagnia dei cavalli, ""incaparratore"""" di grano per conto dell'Annona, capitano del porto e altro ancora. Destinò il patrimonio accumulato con gli incarichi pubblici e gli affari privati all'edificazione di una chiesa che avrebbe voluto intitolare Santa Maria in Collemodi. La biografia s'intreccia, in molti campi, con la storia iniziale della piccola Terra di Civita Vecchia, restituendo il ritratto di un padre fondatore."" -
Il «decennio inglese» 1806-1815 in Sicilia. Bilancio storiografico e prospettive di ricerca
1806-1815: dieci anni che incidono profondamente nella storia della Sicilia. Segnato dall'alleanza anglo-siciliana contro Napoleone e dall'arrivo di tanti soldati e mercanti inglesi nell'isola mediterranea, il Decennio inglese contribuisce a «modernizzare» vari aspetti della realtà siciliana: dalla sfera politico-istituzionale con il «laboratorio politico» in cui nasce la Costituzione siciliana del 1812 alle attività economiche, commerciali e finanziarie con l'inserimento dell'isola nell'orbita inglese durante il Blocco continentale, dal campo sociale alla vita culturale con stimolanti raffronti, dalle strutture difensive all'ambito religioso con proficui innesti. Il Decennio inglese in Sicilia non è solo una parentesi tra il riformismo settecentesco e la Restaurazione ottocentesca dei Borboni, ma ha i suoi echi nell'età del Risorgimento ed oltre, come mettono in luce le relazioni presentate al convegno promosso dalla Fondazione Whitaker per tracciarne una rilettura critica e proporre nuove prospettive di ricerca. -
I misteri del Mediterraneo. Il libro inchiesta sulle ONG
"Le ONG agiscono da sole? Da chi sono formate le unità di soccorso che salvano vite umane? Davvero esiste un braccio di ferro tra le autorità marittime e le navi che monitorano il Mediterraneo per fini umanitari? O non sono le stesse forze preposte al controllo del Mediterraneo centrale a formare il personale delle ONG perché sono loro a fare il """"lavoro sporco""""?"""" Prefazione Vittorio Feltri."