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Il tranviere che suonava il clarinetto
La storia di una famiglia che si intreccia con la storia di chi ha rifatto l'Italia dopo l'ultima guerra . È questo il libro di Valter Izzo che, tratteggiando le figure di riferimento, i nonni, il padre e la madre, la gente sarda dell'Isola della Maddalena e che si trasferisce al Nord in questo caso nel quartiere milanese di Lambrate, ritrae quella generazione che con grande sacrificio e fatica ha lavorato per garantire un futuro migliore ai propri figli Sono tanti i protagonisti dell'educazione dell'autore che emergono da questo libro nostalgico e coinvolgente: la famiglia ma anche i preti, lo zio frate, le maestre, fino a personaggi insoliti come i pescatori di frodo, carcerati e carcerieri, vicini, della Maddalena o della casa nuova a Milano. «Grandi» perché uomini e donne certi della positività della vita , comunicata attraverso i racconti e l'esperienza. Grandi perché generatori di amicizia. -
Se Cristo è risorto ed è vivo cambia tutto
Giacomo Biffi rappresenta una singolare figura di pastore che si è confrontato a viso aperto con la cultura e la società contemporanea, individuando nell'insignificanza e nell'assenza di scopo i mali oscuri della nostra epoca. Come il buon pastore, egli si è commosso davanti a un diffuso smarrimento delle persone e della società, in balia di scetticismo e nichilismo. Ad esse ha instancabilmente riproposto il rimedio a questo male dell'anima: «il cristianesimo nella ricchezza della sua speranza: una speranza che vale per tutte le ore, anche per quelle dello sconforto; per tutti i giorni dell'esistenza, anche per quelli del tramonto, che sembrano inutili». Queste pagine ci offrono una mirabile sintesi del suo pensiero e del suo magistero sui temi decisivi che riguardano la persona, la Chiesa, la società, lo Stato... a partire dalla esperienza del cristianesimo come unico evento davvero «nuovo» capitato nella vicenda umana, sorgente del rinnovamento del mondo. -
La gioia di essere cristiani. Lettere ai catechisti
"Essere"""" catechisti! Badate bene, non ho detto """"fare"""" i catechisti, ma """"esserlo"""", perché coinvolge la vita. Ricordatevi quello che Benedetto XVI ci ha detto: «La Chiesa non cresce per proselitismo. Cresce per attrazione». E quello che attrae è la testimonianza. Essere catechista significa dare testimonianza della fede. Papa Francesco Queste lettere approfondiscono l'identità e la missione del catechista, chiamato a comunicare con la propria stessa vita il cristianesimo come l'incontro con il fascino, la bellezza, la gioia di Cristo Gesù. Grande importanza è inoltre riservata al dialogo tra i catechisti e la famiglia «luogo affettivamente decisivo della crescita del ragazzo». Chiunque legga questo libro - catechista, sacerdote, educatore, genitore - potrà riscoprire la gioia del Vangelo e sarà accompagnato nell'affascinante compito di trasmetterla ai bambini e ai giovani." -
Laborem exercens
La riflessione offerta da san Giovanni Paolo II nell'enciclica ""Laborem Exercens"""", di cui ricorre il 40° anniversario della pubblicazione (1981-2021), rappresenta un contributo prezioso in un momento di crisi del lavoro, con le sue gravi conseguenze sulla vita personale, sociale ed economica. La diffusa domanda di sviluppo sostenibile in funzione della casa comune richiede una rinnovata consapevolezza del fatto che «il lavoro costituisce una dimensione fondamentale dell'esistenza». Plasmato dalla mano di Dio, all'uomo è stato affidato il compito di plasmare la terra per l'«incremento del bene comune», e del «patrimonio di tutta la famiglia umana». Attraverso il lavoro, la persona scopre ed esprime se stessa contribuendo al sostentamento della famiglia e del popolo al quale appartiene; per questo la disoccupazione costituisce una ferita profonda e interpella tutta la società. Nell'attuale «tempo di scelta», per tanti versi drammatico, la ripresa della """"Laborem Exercens"""" potrà alimentare negli uomini del lavoro, come quarant'anni fa, nuove forme di responsabilità e di solidarietà."" -
Il rischio di educare nella scuola dell'emergenza. Riflessioni sull'esperienza di questi mesi
Contributi di Francesco Valenti, Onorato Grassi, Daniela Valle Vallomini, Andrea Gorini, Stefano Molla, Donatella Morelli, Luca Botturi, Luca Montecchi, Ezio Delfino, Ernesto Diaco. Nel periodo iniziato un anno fa e che stiamo ancora vivendo, scuole e docenti hanno svolto un ruolo particolarmente rilevante e atteso. L'isolamento sociale ha imposto l'adozione di nuove tecnologie come strumento di lezione, con il loro specifico linguaggio, per molti aspetti inconsueto e impersonale, nel paragone con domande ineludibili: Che cosa significa fare scuola? Che cosa è una scuola? Perché insegniamo? Perché si educa? Sin dall'inizio del confinamento domestico, la rete di scuole che fa riferimento all'Associazione culturale Il Rischio Educativo si è impegnata nel sostegno a scuole e docenti, secondo il proprio metodo, che consiste nella riflessione sull'esperienza alla luce di criteri educativi fondamentali. Il volume raccoglie contributi frutto del lavoro comune tra docenti e scuole, che ha trovato un momento di sintesi in occasione del Convegno ""Il rischio educativo nei mesi dell'emergenza. Riflessioni sull'esperienza"""". Essi affrontano i temi della relazione educativa, della didattica a distanza, dell'autonomia offrendo uno strumento prezioso per una riflessione sui cambiamenti in atto nella scuola."" -
Quelli della Birreria Finisterre. Una compagnia atipica nel lavoro e nel sindacato
Cinquant'anni fa alcuni amici iniziano a ritrovarsi per giudicare insieme la realtà del lavoro in costante cambiamento e le possibili iniziative da intraprendere. Alcuni sono delegati aziendali, altri sindacalisti a tempo pieno, tutti nell'ambito della Cisl. La Birreria Finisterre è il luogo dove allora si ritrovava questa compagnia atipica che oggi ha come riferimento il Circolo Culturale Ettore Calvi. Essa non è mossa né da una ideologia né da strategie organizzative, ma dalla fede. Al centro della riflessione e dell'azione il lavoro come espressione privilegiata della dignità della persona. Il libro fa rivivere le grandi trasformazioni avvenute in questi cinquant'anni, la riscoperta del valore del lavoro, l'influsso di Solidarnosc e l'esperienza dei Centri di Solidarietà, le iniziative del Movimento Popolare, della Cdo e della Cisl non solo per tutelare il lavoro, ma per accompagnare le persone fino «ad aiutare il precario a dire io». Un compito quanto mai urgente e affascinante nell'attuale contesto di una inedita crisi del lavoro. Colloqui con Adalberto Canavesi · Maurizio Fasani · Mario Spotti · Claudio Bottini · Roberto Formigoni · Luigi Geninazzi · Ivan Guizzardi · Romano Guerinoni · Fiorenzo Colombo · Angelo Colombini · Mattia Pirulli · Daniel Zanda · Giorgio Vittadini -
Uno ha quello che dona. Don Luigi Valentini: la rivoluzione del cuore
Luigi Valentini è stato un appassionato educatore. La sua vocazione sacerdotale dalla originaria arcidiocesi di Fermo si è dilatata fino alla missione in Brasile. Qui, per rispondere ai bisogni delle persone incontrate, ha realizzato asili, doposcuola, case di accoglienza, laboratori artigianali di avviamento al lavoro, sostenendo analoghe iniziative anche in Argentina. In segno di ringraziamento e di riconoscimento per il valore educativo delle sue opere, nel 2016 la città di San Paolo, capitale dell'omonimo stato del Brasile, gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Nel 2019 la città di Porto San Giorgio, dove era nato nel 1935, lo ha proclamato ""Sangiorgese dell'anno"""" annoverandolo fra i suoi più illustri cittadini. Le centinaia di messaggi, lettere, testimonianze, telefonate, e-mail, che sono pervenute da varie parti del mondo ai suoi familiari ed amici dopo la sua morte, avvenuta a Fermo il 4 marzo 2020, testimoniano di quanti sono i cuori e le anime su cui don Luigi ha scritto nel corso di tutta la sua vita. Queste pagine daranno al lettore l'occasione di accorgersi di come Dio scrive nelle anime degli uomini servendosi di chi si affida a Lui e diventa specchio del Suo Amore. Il ricavato dalla vendita di questo libro sarà devoluto alla Associazione Condividere ONLUS per il sostentamento delle opere di assistenza all'infanzia in Brasile."" -
Fammi sapere perché. Il tema del dolore da Giobbe a Gesù di Nazareth
C'è un interrogativo che sale dal cuore della terra e che nel Figlio di Dio è divenuto un lacerante grido al Cielo: «Perché?». Fin dalla notte dei tempi l'umanità si è scontrata con la dura roccia del dolore, talora urtando violentemente contro di essa, altre volte fuggendola con orrore oppure cercando di scalarla per dominarla. Ma il gemito del morire di Gesù - che riassume quello di ogni figlio dell'uomo - si è fatto, al mattino di Pasqua, grido di gioia, nel cuore della Madre Chiesa, per la nascita dell'uomo nuovo. Le pagine del seguente volume, nate in un contesto di lectio divina, fanno risuonare dapprima il lamento di Giobbe, che si innalza fino alla bestemmia disperata e impotente, e poi quello di Gesù, il «Santo che soffre» (G. Ungaretti), nel quale si rivela l'amore di Dio, che non vuole la morte dell'uomo, ma che egli viva e assuma la sua esistenza come una vocazione e un compito da realizzare in alleanza con Lui. «È noto l'interrogativo degli antichi: «Se c'è un Dio giusto, perché il male? E se c'è il male, può esserci un Dio giusto?». Chi, come Giobbe, pone domande a Dio, e lo fa con coraggio, non troverà risposte razionalmente esaurienti al perché della sofferenza, ma troverà Dio stesso in persona, nella cui luce si svela il senso profondo del vivere e del morire» (Sandro Carotta). -
L' epopea di Gilgamesh
"L'epopea di Gilgamesh"""" è il più antico poema epico della storia dell'umanità: risale al terzo millennio a.C. Una storia in cui i grandi temi della vita - l'arroganza del potere, l'amicizia, il destino dell'uomo e il desiderio dell'immortalità, il cammino necessario per conoscere sé e diventare uomini giusti nel rapporto con gli altri... - trovano poetica e commovente espressione. «Vi narrerò di Gilgamesh, colui che vide tutto. Proclamerò al mondo le sue grandi imprese. Lui che esplorò i paesi più lontani e percorse sentieri per conoscere l'ignoto. Lui che indagò ogni cosa segreta, e volle raggiungere l'irraggiungibile. Di lui fu scritto sulla stele di pietra» (""""L'epopea di Gilgamesh"""", poema sumero, terzo millennio a.C.). Età di lettura: da 10 anni." -
Con tenerezza di padre. Novena a San Giuseppe
Brani scelti dalla ""Patris corde"""" Meditazioni di padre Maurizio Botta con la collaborazione di padre Nicola Commisso «Lo scrittore polacco Jan Dobraczy?ski, nel suo libro L'ombra del Padre, ha narrato in forma di romanzo la vita di San Giuseppe. Con la suggestiva immagine dell'ombra definisce la figura di Giuseppe, che nei confronti di Gesù è l'ombra sulla terra del Padre Celeste: lo custodisce, lo protegge, non si stacca mai da Lui per seguire i suoi passi». «Tutti possono trovare in San Giuseppe, l'uomo che passa inosservato, l'uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà». Papa Francesco, Lettera apostolica """"Patris corde"""""" -
Giuseppe il falegname
Se Dio l'ha scelto come padre, deve essere un tipo in gamba. E se Maria lo ha scelto come sposo, allora si tratta davvero di un uomo straordinario. Dunque chi è Giuseppe? Chi si nasconde sotto l'aspetto di un semplice falegname di Nazaret, un discendente di Davide che vive insieme a Gesù molto più a lungo degli apostoli, che parla con gli angeli e siede a tavola con Dio? «Giampiero Pizzol ti commuove e ti fa sorridere, fino alle ultime pagine, fino alla nascita al Cielo di Giuseppe, che si ammala e non vuole che il Figlio lo guarisca. Niente favoritismi: ""Così gli ho chiesto di non far miracoli, non voglio che nei secoli dei secoli si dica che ha favorito la famiglia!""""» (dalla presentazione di Roberto Filippetti)."" -
Marcellino pane e vino
"Marcellino pane e vino"""" racconta la storia di un bambino abbandonato davanti ad un convento di frati che lo accolgono e lo allevano. Un giorno scopre nella soffitta un enorme crocifisso che desta in lui una profonda compassione tanto da decidere di prendersene cura portandogli da mangiare e riparandolo dal freddo. Quell'amicizia lo rende felice; l'uomo della soffitta diventa tutto per il suo cuore semplice, il centro dei suoi pensieri e della sua affezione. """"Gli occhi di Marcellino pane e vino"""" ha commentato don Luigi Giussani """"sono due occhi sgranati sulla positività dell'essere"""". Nel DVD abbinato al libro, il film italo-spagnolo di maggior successo nel mondo tratto dal racconto di José María Sánchez Silva, diretto da Ladislao Vajda, con la commovente interpretazione del piccolo Pablito Calvo nel ruolo di Marcellino. Età di lettura: da 7 anni." -
Candor Lucis aeternae. Lettera apostolica in occasione del VII centenario della morte di Dante Alighieri
Ravenna è la capitale delle celebrazioni per il VII Centenario della morte di Dante, avvenuta il 14 settembre 1321. Il legame tra Dante e Ravenna è profondo: qui non solo visse gli ultimi anni della sua vita, trovando la quiete necessaria per comporre il Paradiso, ma poté ammirare lo «splendore di luce eterna» che promana dai mosaici delle basiliche ravennati. Quel «mondo riconciliato, trasfigurato dalla luce» (André Frossard) certamente colpì e ispirò Dante, offrendogli un universo di simboli, un ricco repertorio di immagini fortemente evocative: «La bellezza ch'io vidi...» (Par. XXX, 19). Questa edizione ""ravennate"""" della Lettera Apostolica «Candor Lucis aeternae» dà risalto a quel legame e raccoglie l'invito dei mosaici e della Commedia ad alzare lo sguardo alle stelle, quelle del Mausoleo di Galla Placidia e quelle che Dante pone come sigillo delle tre cantiche. Segno del destino eterno dell'uomo e della sua vocazione alla felicità. «Dante ci chiede di essere ascoltato, di essere in certo qual modo imitato, di farci suoi compagni di viaggio, perché anche oggi egli vuole mostrarci quale sia l'itinerario verso la felicità, la via retta per vivere pienamente la nostra umanità, superando le selve oscure. [Dante] ha un messaggio importante da trasmetterci, una parola che vuole toccare il nostro cuore e la nostra mente, destinata a trasformarci e cambiarci già ora, in questa vita» (Papa Francesco). Prefazione di Lorenzo Ghizzoni. Postfazione di Cristina Mazzavillani Muti."" -
Poveri a palazzo. Carlo Tancredi e Giulia, marchesi di Barolo: una santa storia d'amore
Si incontrarono alla corte di Napoleone. Lei, Juliette, vandeana, intelligente, colta, bella, dama di compagnia dell'Imperatrice. Lui, Carlo Tancredi, diplomatico a servizio dell'Imperatore, discendente di una nobile e ricchissima famiglia piemontese. Una coppia felice, turbata dal fatto di non avere il dono dei figli. L'educazione ricevuta e la loro disponibilità a lasciarsi colpire dalle tante forme di povertà in cui si imbatterono - dal grido di un carcerato all'infanzia abbandonata - li aprirono a una diversa paternità e maternità. Essi vissero la loro condizione di aristocratici mettendo tutto ciò che avevano e loro stessi a servizio della loro città, delle persone e del bene comune. Frutto maturo della loro intelligente carità in ambito educativo e carcerario fu la fondazione di due congregazioni religiose, le Figlie di Gesù Buon Pastore e le Suore di Sant'Anna, che ancora oggi rendono fecondo il loro carisma. Una storia d'amore alimentata da una grande compagnia di amici santi, vissuta nel contesto di un'epoca di grandi trasformazioni a livello economico, sociale e politico. La Chiesa li ha riconosciuti venerabili e ce li indica come esempi di santità laicale e coniugale che, abbracciando il Signore, abbraccia tutto e tutti. -
Il pensiero di Cristo, i segni dello Spirito e il desiderio di vita
Viviamo una situazione del tutto inedita: nel brevissimo spazio di pochi mesi sono crollate tante apparenti sicurezze di cui è emersa la loro ultima inconsistenza. Quante persone si sono scoperte fragili, impaurite, prive di speranza. Nel loro cuore si è aperta una crepa, un varco, un'attesa più o meno consapevole. In questo tempo di grande incertezza, che cosa abbiamo da offrire a coloro che incontriamo affinché il loro cuore possa ardere? I testi qui raccolti, scaturiti dagli incontri durante gli Esercizi Spirituali per Sacerdoti, organizzati da Comunione e Liberazione, guidati da don Julián Carrón e predicati con coinvolgente entusiasmo da don Franco Manzi, sono un prezioso contributo per leggere ""i segni dello spirito"""" nei """"segni dei tempi"""". Saldamente radicati nella Bibbia e nell'esperienza presbiterale, offrono uno strumento di riflessione non solo ai sacerdoti ma a chiunque desideri confrontarsi seriamente con il dramma dell'esistenza, sospesa tra «la tendenza disgregatrice che sentiamo in noi e nelle cose - è un'espressione potente di don Giussani, citata da don Manzi nelle sue profonde e attuali meditazioni - e l'esperienza sensibile della forza conservatrice di Dio che ci ha creati, lo Spirito di Dio... forza irresistibile di unità»."" -
Zaccheo
«Zaccheo, scendi subito, oggi devo fermarmi a casa tua.» Mai nessuno aveva pronunciato il suo nome né lo aveva guardato con tanto affetto. Sentì il suo cuore battere forte forte e riempirsi di gioia: Gesù voleva essere suo amico. Quel bel giorno iniziò per lui una nuova vita. In questa nuova edizione, il racconto è suddiviso in due parti: una superiore, in maiuscolo ben grande, per i bambini che iniziano ad approcciarsi alla lettura e una inferiore, più ricca di particolari, per essere letta da un genitore, fratello, nonno, catechista, maestra... o per chi è ormai un lettore esperto. Età di lettura: da 7 anni. -
Michele e i colori
C'era una volta un re che decise che tutti i colori del regno erano vietati. L'unico che riesce a sfuggire alle guardie è l'azzurro degli occhi di Michele. Con l'aiuto di una compagnia rocambolesca ma fidata, Michele deciderà di riportare i colori a qualunque costo. Inizia così l'avventura ricca di pericoli, tentativi goffi, amicizie vere e la certezza che vale sempre la pena battersi per il bene. Età di lettura: da 10 anni. -
Estrela e il fiore perduto
Un'antica leggenda narra di un fiore magico che assicurava la pace nel regno. Un giorno un'ombra oscura cercò di distruggerlo, ma il fiore si salvò. Nella lotta un petalo volò via e l'armonia nel regno cessò. C'è ancora una speranza: se il petalo perduto sarà riunito alla corolla, la musica ricomincerà e la pace tornerà. Solo una ragazza, la prescelta, potrà riuscire nell'impresa. Età di lettura: da 6 anni. -
Mi è stato padre. Lettera ai miei nipoti
Marco de Petro è uno degli studenti che ha avuto don Luigi Giussani come insegnante di religione al Liceo Berchet di Milano e ha aderito fin dai primi anni all'esperienza di Gioventù Studentesca. Dopo la morte dei genitori si è trasferito in Liguria dove ha collaborato con don Pino De Bernardis a creare e a sviluppare il movimento a Chiavari e in regione. Ha sempre mantenuto il rapporto con don Giussani e con il movimento seguendone il percorso da GS al Péguy fino a Comunione e Liberazione, attraversando la contestazione e gli ""anni di piombo"""". """"Figlio"""" di don Giussani, come lui stesso si definisce, la sua esistenza, piena di tante attività svolte in ambito politico e sociale - è stato deputato al Parlamento, ha fatto il sindaco di Chiavari, ha collaborato con la Regione Lombardia - ha «un unico filo conduttore: il cammino dentro l'incontro iniziale fatto al Berchet e alla prima Varigotti del 1960». Con questa lettera vuole raccontarlo ai nipoti - e non solo - ai quali ritiene di non aver altro da dire veramente se non l'incontro decisivo fatto con il cristianesimo attraverso don Giussani e il movimento. Prefazione di Giancarlo Cesana, postfazione di Corrado Sanguineti."" -
L' anno che verrà
«È finito! È finito!», gridavano per strada da Milano a Roma a Napoli, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2020. Sembrava la fine di una guerra. Ma la vittoria non era stata conquistata. Lo è, forse, ora, e tuttavia, ci avvertono, nuove varianti Delta o Kappa sono in agguato. Torneremo a vivere ""come prima""""? O la scoperta di una drammatica vulnerabilità, in un mondo che prometteva il """"diritto alla salute"""", ci lascerà addosso un segno perenne? E che cosa conta, cosa è fedele, cosa vale, dopo il Covid? In questa raccolta di testi tratti da """"Avvenire"""" Marina Corradi traccia in brevi istantanee di vita quotidiana un diario dell'anno 2021, atteso come un liberatore, e invece aspro ancora. Anno oscillante fra il lutto e la paura e quella speranza e voglia di vivere che sempre, dopo ogni prova, tornano fra gli uomini - come l'essenza della loro stessa natura.""