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La bellezza originaria. I racconti della creazione nella Genesi
I primi capitoli di Genesi sono tra i testi più importanti della storia dell'umanità, imprescindibili per chiunque voglia comprendere la nostra cultura e se stesso. Il ritmo lavoro-festa, la distinzione tra creatore e creature - presupposto della ricerca scientifica -, il valore unico dell'uomo - fondamento dei diritti umani -, lo stupore dell'uomo di fronte alla donna, la famiglia, emergono in queste pagine nella loro verità e bellezza originaria. La Genesi mostra che Dio è il fondamento di tutto il creato, da lui voluto, amato e benedetto. «La creazione svela il suo senso solo quando viene creato un essere capace di riconoscere l'esistenza e la bellezza dell'atto creativo stesso e del suo fattore. L'uomo è il culmine della creazione intera, è l'ultimo e il primo, perché Dio non crea per il solo gusto di creare, bensì in vista dell'uomo. Dio cerca degli ""amici""""»."" -
Con gli occhi di Marcellino. Le domande grandi dei bambini. Ediz. illustrata
Degli adulti - insegnanti di scuole paritarie e statali, catechisti - hanno proposto a 300 bambini e ragazzi di vedere e commentare il film Marcellino Pane e Vino. Accompagnati dagli adulti, i bambini hanno fatto emergere le domande grandi che stanno nel loro cuore e sono stati attratti dal rapporto di Marcellino con Gesù, un amico speciale a cui abbandonarsi fiduciosamente. -
Giotto. La cappella degli Scrovegni. Ediz. illustrata
Quando Fëdor Dostoevskij scriveva la famosa frase: «La bellezza salverà il mondo» aveva presente quella bellezza morale che è rappresentata dal Cristo e dal suo Vangelo. Potremmo aggiungere che è Dio il primo attore della storia; ed è Lui che, con la sua grazia, nel pieno rispetto della libertà umana, entra come primo attore nella storia dell'umanità, così spesso sofferente ed emarginata. La bellezza è amica della libertà; ci libera dai nostri limiti e da quelli altrui. È spesso silenzioso invito a liberarci da ogni forma di violenza, per dare adito a tutto ciò che richiama l'uomo ai suoi grandi valori e al suo ultimo fine. Se la bellezza ci salverà dalla guerra e da ogni forma di violenza, Giotto avrà concorso a preparare negli animi l'anelito a tempi migliori; perché avrà risvegliato nei cuori, silenziosamente, nella contemplazione, l'anelito universale alla pace autentica. -
Giotto. La Cappella degli Scrovegni. Guida
Fra il 1303 e il 1305 Giotto affrescò, su commissione del banchiere padovano Enrico Scrovegni, una piccola cappella dedicata a Santa Maria della Carità. Il ciclo pittorico è centrato sull'avvenimento di Dio che si fa uomo per aprire all'uomo la strada verso il suo personale destino di gloria. L'Autore di questa guida introduce il visitatore nella ricchezza di significati custoditi negli affreschi, nell'ordito profondo e nella regia ad essi sottesi, che trovano espressione anche nel simbolismo dei colori e dei numeri, del bestiario e dell'erbario, negli intriganti giochi prospettici, nelle corrispondenze fra Antico e Nuovo Testamento. Giotto, infatti, assieme a Dante è all'apice di una cultura in cui ogni particolare partecipa di un ordine che tutto abbraccia. Di tale cultura la Cappella degli Scrovegni costituisce, assieme alla Divina Commedia, un vertice assoluto. -
Lottando con l'angelo
Dio è l'ineffabile, l'indicibile... le nostre capacità non lo possono circoscrivere... Ha senso allora il rivolgersi a lui nella preghiera? Il nostro grido lo potrà raggiungere? Chicca Canger non si è lasciata trattenere da queste considerazioni e, per la fortuna di chi vorrà accostare queste pagine, ha scritto, memore anche che proprio l'immagine perfetta di Dio, il suo Figlio fatto uomo, Gesù, ha ripetuto incessantemente il dolce comando «Pregate» fino all'ultimo incontro con i suoi. -
Bisagno. La Resistenza di Aldo Gastaldi. Con DVD
Dopo settant'anni il nome di Aldo Gastaldi (Genova 17 settembre 1921 - Desenzano del Garda 21 maggio 1945) continua a risuonare nella memoria di chi ha preso parte alla lotta di liberazione. Sottotenente del XV Reggimento Genio, a pochi giorni dall'armistizio sale in montagna e nel giro di pochi mesi, con il nome di ""Bisagno"""", diventa il comandante più amato della resistenza in Liguria. Gastaldi interpreta il ruolo non come potere, ma come servizio: è il primo ad esporsi ai pericoli e l'ultimo a mangiare, riserva a se stesso i turni di guardia più pesanti. Si conquista così l'amore e la stima degli uomini e delle popolazioni contadine, senza il cui sostegno la lotta partigiana sarebbe stata impossibile. Cattolico, apartitico, con un carisma straordinario, si oppone con decisione ad ogni tentativo di politicizzazione della resistenza. È ricordato come """"primo partigiano d'Italia"""". La sua statura umana e cristiana ha segnato la vita di molti compagni."" -
Uomo, natura, cultura. Riscoprire la realtà
Due milioni di anni fa è incominciata l'avventura dell'uomo sulla terra. La conoscenza della realtà della natura, dei suoi cambiamenti nel tempo, delle origini dell'uomo, dei suoi sviluppi mediante il pensiero e la cultura pone domande riguardanti la vita e la morte, il piacere e il dolore, il presente e il futuro da costruire. Le conquiste della scienza e della tecnologia, specialmente nel campo della biomedicina, della cibernetica e della robotica, aprono prospettive nuove, anche imprevedibili per l'impatto che possono avere sull'uomo e sull'ambiente. L'umanità corre il rischio di affidarsi a ideologie che allontanano dal mondo reale per realizzarne uno a proprio piacimento, basato su costruzioni artificiali della mente. Da dove ripartire? Da come siamo fatti, dalla realtà della natura, rispettando le sue leggi, i suoi ritmi, l'ambiente, nella collaborazione fra i popoli. Il volume contiene saggi antropologici in una prospettiva evolutiva aperta agli orizzonti della fede. -
I leoni d'Etruria
Sede della più grande domus di tutta l'Etruria, la città etrusca di Gonfienti, alla periferia di Prato, nasconde sorprendenti ricchezze sotto una millenaria coltre di fango. Il ritrovamento di un cippo con quattro parole incise sopra le teste di altrettanti leoni ruggenti convince un gruppo di archeologi angloamericani a chiedere aiuto alla ricercatrice italiana Aura Seianti. La chiave delle misteriose incisioni orientate verso i punti cardinali sembra essere l'antica leggenda del principe Vhel e dei quattro leoni. In un intrigante intreccio tra passato e presente, il lettore rivive così le avventure di potenti lucumoni, i viaggi sul Mediterraneo, le alleanze fra etnie diverse, gli scontri fra Etruschi e Romani, le storie di giovani intraprendenti baciati dalla sorte. Per poi tornare al presente, con le indagini dell'ispettore di polizia Sebastiano Larani sulle tracce di un ex tombarolo scomparso e di una tomba leggendaria che nasconde un favoloso tesoro. Con uno stile a metà fra lo storico e il poliziesco già sperimentato nel romanzo ""I segreti della via etrusca"""", di cui ritroviamo qui alcuni dei protagonisti, Gianfranco Bracci e Marco Parlanti riescono a tenere il lettore con il fiato sospeso fino al colpo di scena finale che regala la soluzione degli enigmi."" -
Storia dell'Italia unita. Generazione e corruzione di uno Stato nazionale
Nella storiografia contemporanea si è un po' persa la buona abitudine alle storie di lungo periodo scritte da un solo autore. Basterebbe questa considerazione per sottolineare la novità metodologica rappresentata da questo volume di Marcello Croce, studioso coraggioso e anticonformista che ha voluto analizzare in termini culturali e filosofici il percorso tortuoso e complesso dell'Italia unita dal particolare punto di vista dello Stato nazionale. Altro elemento di rilievo è il fatto che ci si trova di fronte a un modello di ""storia totale"""", che va dall'analisi delle vicende politiche, vero asse portante della narrazione, agli aspetti di natura economica, dallo scenario internazionale all'attenta lettura dei fenomeni di costume e culturali, dalla originale analisi del ruolo della Chiesa nella storia italiana agli aspetti più politologici quali la trasformazione, fino al loro annullamento, dei concetti di rappresentanza politica e di sovranità nazionale. Il volume - di piacevole lettura e di coinvolgente ritmo - isola tre snodi fondamentali per la storia italiana: la nascita dello Stato nazionale; la guerra civile che si sviluppa a partire dal fascismo; il Sessantotto. Un libro destinato a fare discutere. Una ricerca che pone dubbi su nodi irrisolti e che offre una interpretazione mai assoluta, sempre problematica - come dev'essere quella di uno storico - utile per fare emergere interrogativi scomodi e riflessioni non sempre politicamente corrette."" -
La montagna del vento. Lettere di amicizia dall'Uganda
L'amicizia è qualcosa di cui non possiamo fare a meno. L'amicizia apre e riempie. Ancor più nella nostalgia e nella tristezza. Ne abbiamo proprio bisogno. L'amicizia non si perde. Per undici mesi, ogni domenica sotto la veranda del suo alloggio alla ricerca della linea internet, l'autore ha scritto queste lettere per mantenere fede a una promessa fatta ai colleghi-amici di Expo. Ne nasce un affresco ironico e poetico di un remoto angolo d'Uganda, ai piedi del monte Oret, la montagna del vento che si impone sull'ospedale di Kalongo. La fatica, le preoccupazioni economiche, la difficoltà di continuare un'eredità importante come quella di padre Ambrosoli sono affrontate con umanità e semplicità, con gli occhi sempre aperti alla bellezza, sapendo che non si è soli. Sono infatti le persone e le loro storie i veri protagonisti di questo libro: dai padri missionari ai pazienti dell'ospedale, dai colleghi alle grandi personalità ugandesi. In ogni lettera emerge l'affetto per un popolo al quale l'autore ha dedicato trent'anni di vita. -
Storia di un amore imperfetto
Siamo Carla e Pio, due coniugi come tanti, ai quali è accaduto, come a tanti, di non riconoscersi più. Quanti potrebbero identificarsi in una vicenda come la nostra, partita da una grande scommessa su una promessa di felicità eterna, poi miseramente naufragata nel mare della banalità quotidiana? E quanti decidono di non mettersi nemmeno in viaggio, perché tanto ""non ne vale la pena""""? Da quando il nostro matrimonio è letteralmente rinato, siamo stati spesso invitati a raccontare la nostra storia, e abbiamo accettato, non senza un certo imbarazzo e un po' di ritrosia. Perché lo abbiamo fatto? Perché ogni volta ci accorgevamo che qualcuno ne aveva bisogno."" -
Siate santi... nella gioia!. Testi scelti per cristiani immersi nel mondo
San Francesco di Sales vuol fare amare la vita cristiana in un'epoca in cui essa sembra essersi definitivamente separata dalla vita tout court. L'arte di san Francesco di Sales consiste proprio nel presentarci il Vangelo in modo da rendercelo attraente. Questi testi intendono dare una risposta alle domande che ogni cristiano si pone in un mondo ridivenuto pagano. In sostanza: come vivere la propria fede con gioia e buonumore «in mezzo alle onde amare di questo secolo» in famiglia, sul lavoro, in politica o a scuola? -
Sogni di cartapesta. (17 anni per tutta la vita)
Crescere fa male, creare pure, ma poi è sperare che ci eleva alla più grande e libera espressione della nostra fecondità. Affinché i vostri sogni, quelli che pronunciate prima di chiudere gli occhi, pensando a tutto ciò che vi accade ogni giorno, si avverino! -
Imparo a leggere in cucina. Alfabetiere, ricette, consigli. Ediz. illustrata
La preparazione dei pasti costituisce un atto d'amore quotidiano e i bambini sono ben felici quando la mamma o il papà li coinvolgono, accompagnandoli a riconoscere e a dare il nome agli ingredienti. Così la cucina diventa un luogo magico dove, tra ricette semplici, gustose e varie per soddisfare il palato e nutrire in modo sano e corretto, si impara anche a leggere divertendosi! Età di lettura: da 4 anni. -
Il grande narratore del «secolo russo». Aleksandr Isaevic Solzenicyn 1918-2008
«Con la schiena curva, che per poco non fu spezzata, ricavai dagli anni di prigione l'esperienza di come l'uomo diventi malvagio e di come diventi buono. A poco a poco mi si rivelò che la linea di demarcazione fra bene e male passa non fra gli stati, non fra le classi, non fra i partiti, ma attraversa il cuore di ciascun essere umano, attraversa tutti i cuori. È una linea mobile, fluttua in noi con gli anni. Anche in un cuore invaso dal male mantiene una piccola testa di ponte del bene. Anche nel cuore più buono c'è un angolo di male ben radicato». -
«Vogliamo tutto». 1968-2018
Il Sessantotto è un momento decisivo della storia del Novecento, che a distanza di cinquant'anni rischia di rimanere un «mito» fondativo della società contemporanea (negativo o positivo che sia), senza che se ne comprenda la reale portata storica. Il volume inquadra il Sessantotto all'interno dei profondi cambiamenti che hanno modificato l'Italia e la società occidentale negli anni Sessanta. È un percorso segnato dall'istanza di autenticità rivendicata dai «giovani», con esiti contraddittori. Il superamento di vecchie consuetudini a favore di nuove forme di libertà e di socialità si risolverà, infatti, nel successo di quell'individualismo radicale che ispira la società odierna. È lecito, allora, chiedersi se l'attuale «cambiamento d'epoca» affondi le sue radici anche in quella sorta di «rivoluzione antropologica» che si è avviata negli anni Sessanta. -
Giobbe e l'enigma della sofferenza. C'è qualcuno che ascolta il mio grido?
Il problema del male e della sofferenza innocente ha sempre interrogato l'essere umano. Ma negli ultimi tre secoli questo problema è diventato domanda sulla bontà e sull'esistenza stessa di Dio: come può un Dio buono permettere questo? Il libro biblico di Giobbe ripropone il grido di Giobbe che chiede a Dio conto delle sue azioni. Quando, verso la fine del libro, compare Dio, non fornisce nessuna risposta alle domande di Giobbe. Lo mette davanti allo spettacolo della creazione che rimanda a una presenza creatrice. Con Gesù, volto concreto della misericordia del Padre, è entrata nella storia una Presenza buona che ci permette di guardare in faccia le nostre sofferenze nell'orizzonte delle sofferenze assunte dal Figlio di Dio. Anche oggi possiamo imbatterci in persone che vivono la loro malattia con una serenità che ci interroga. «Come fanno a vivere così?». -
La «Bellezza ch'io vidi» (Paradiso XXX, 19). La Divina Commedia e i mosaici di Ravenna. Ediz. illustrata
Durante la sua permanenza a Ravenna il Sommo Poeta visitò certamente le splendide basiliche bizantine traendo ispirazione dai loro mosaici. Fu Giovanni Pascoli a suggerire la rilevanza dell'arte di Ravenna come fonte ispiratrice dell'ultima cantica della Commedia. Dante è un attento osservatore di ogni forma d'arte, disegnatore lui stesso e necessariamente sensibile rispetto a quel ricco repertorio di immagini fortemente evocative, che per lui ebbero la medesima influenza di una fonte scritta. A Ravenna il poeta esule non trovò soltanto un rifugio tranquillo. Nelle basiliche del V e VI secolo, che si elevavano ancora nobili e preziose, splendevano mosaici dal forte contenuto simbolico. Erano immagini concise e luminose, smaterializzate e prive di tutti quegli elementi sensuali che potevano in qualche maniera ostacolare l'espressione della trascendenza e della spiritualità. Questa mostra aiuta a comprendere come quell'universo di simboli e trionfi, occultato dall'umile mattone dei monumenti di Ravenna, occupi un ruolo non episodico ma sostanziale nella Commedia come fonte ispiratrice di immagini sublimi dal Paradiso terrestre sino all'Empireo. -
Il vangelo secondo Ravenna. Ediz. a colori
Antica capitale dell'Impero romano, Ravenna, sulla costa adriatica, possiede un'incomparabile ricchezza di mosaici del V e VI secolo. Unico nella sua grandezza, questo primo capolavoro della fede dell'era cristiana scintilla sotto la sua scorza di mattoni - tre chiese, un mausoleo, due battisteri - come una gemma imperitura fra il crepuscolo dell'impero romano e la notte dei tempi barbarici. Esso ci propone una originale visione del Vangelo (e dell'Antico Testamento), dai colori vividi, d'una freschezza repentina, che riconcilia il cielo e la terra, li fa coesistere in una serena, gioiosa e dolce armonia. Più che una guida, più che un libro di storia, Il Vangelo secondo Ravenna è una passeggiata contemplativa attraverso le più belle illustrazioni che il Vangelo abbia mai ispirato ad artisti perfettamente padroni della propria tecnica e candidamente docili alla luce della propria fede. «Se il vostro destino eterno vi interessa, andata a Ravenna: esso sta scritto sui suoi muri» scrive André Frossard. Ed è anche stupendamente scolpito nelle pagine del suo Vangelo secondo Ravenna. -
Andrea Chaves. Il poeta e le montagne
«Un uomo che si visse fino in fondo»: in questa epigrafe, da lui stesso dettata, Andrea Chaves sentiva descritta la sua vita di giovane che in tutto era teso ad andare oltre. Molte le sue passioni: la corsa, il karate, il volo, lo studio, ma due furono i suoi grandi amori: Dante e la montagna. «Montagna e poesia sono in me inscindibili». Imparò a memoria tutta la Divina Commedia, facendo proprio il senso di una missione per il bene degli uomini e del mondo che costituiva il motivo profondo delle sue scalate in solitaria: «La mia ricerca più grande è comprendere la ragione - l'amore - per cui scalo le montagne e farne un dono per gli altri. Condividere la vera felicità, donarla per farla più grande, vera, inalienabile: questa sarà la mia scalata più bella e grande». Oltre ai contributi di chi lo ha conosciuto e amato, in questo libro è Andrea stesso a raccontarsi. Diari, lettere, poesie, trascrizioni dei suoi video-documentari durante le scalate, svelano una sensibilità umana e letteraria affascinante, lo sguardo limpido e poetico di un ragazzo che era già un uomo. Il 21 settembre 2018 il Comune di Ravenna ha assegnato ad Andrea Chaves il prestigioso ""Lauro Dantesco"""" alla memoria. I genitori destineranno i proventi derivanti dalla vendita del libro alla creazione di borse di studio.""