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Il Mezzogiorno medievale. Normanni, svevi, angioini, aragonesi nei secoli XI-XV
Il libro ripercorre le vicende del Mezzogiorno peninsulare e della Sicilia dall’XI al XV secolo con un linguaggio appropriato anche ai non specialisti e in una chiave interpretativa e didattica attenta sia alle fonti sia alle più recenti indagini storiografiche. Ricostruendo l’intreccio tra politica, istituzioni, economia, società, cultura - senza dimenticare la dimensione della vita quotidiana -, il volume offre una puntuale ricostruzione degli eventi che portarono all’insediamento normanno e alla monarchia di Federico II, al dominio di Carlo i d’Angiò, al Vespro, alla frattura del regno e alla sua successiva riunificazione con Alfonso il Magnanimo, all’arrivo di Carlo VIII a Napoli e al regno di Ferdinando il Cattolico in Sicilia. Sempre visibile rimane, nel corso del testo, il richiamo alle forze profonde della storia e alle loro spinte propulsive radicate nelle diversità locali e temporali: il mondo rurale e i metodi di coltivazione; il sistema feudale e l’aristocrazia urbana; le città e le loro valenze politiche ed economiche. -
Politica, istituzioni, individui. Percorsi contemporanei
Quali sono i problemi della politica contemporanea? Quali le categorie interpretative più idonee a darne conto? Quali compiti si pongono con urgenza alle istituzioni per ripensare e riprogettare la democrazia attuale? Sono questi i principali interrogativi a cui intende rispondere il volume. Attraverso l'analisi di concetti, dottrine, modelli istituzionali che hanno caratterizzato il moderno Occidente, vengono indagati con particolare attenzione i segni della loro crisi nell'era globale. Da questo punto di vista, il periodo storico a cavallo tra XX e XXI secolo diviene terreno di indagine privilegiato a partire innanzitutto dal rapporto classico della politica moderna: quello tra l'individuo e lo Stato. A differenti livelli, nuovi progetti e proposte politico-istituzionali, così come i mutamenti degli individui e le trasformazioni degli Stati contemporanei, indicano la via di un presente che è già futuro. In tale contesto, anche riferimenti alla storia del pensiero politico, della letteratura e del cinema contribuiscono ad approfondire la riflessione a proposito delle coordinate di fondo della politica attuale e delle molteplici sfide che essa è chiamata ad affrontare. -
La comunicazione pubblica dell'Europa. Istituzioni, cittadini e media digitali
Comunicare l’Europa è un obiettivo strategico e sempre più funzionale a ridisegnare il futuro equilibrio della sfera sovranazionale, a fronte dell’emergere di sentimenti antieuropeisti e nuovi nazionalismi che minano le basi dell’identità europea. Come comunicano oggi le istituzioni europee? Che ruolo svolgono i media digitali? Con quali modalità si esprime la partecipazione dei cittadini nello spazio comunitario? Il volume risponde a queste domande, focalizzando la riflessione sull'accresciuto impatto della comunicazione dell’UE nei diversi e variabili flussi che traggono origine dall'attività istituzionale svolta dagli organi rappresentativi centrali e nazionali e dall'informazione prodotta dai media. Uno scenario contrassegnato da armonie e disarmonie, in cui la dimensione specifica della comunicazione pubblica si configura come parte essenziale del processo di costruzione della governance comunitaria. Il libro si propone come un utile strumento di approfondimento per studenti universitari, studiosi, esperti del settore e per quanti operano nell'ambito delle istituzioni nazionali ed europee per favorire la comunicazione dell’UE. -
Da un luogo comune. Introduzione alla metodologia delle scienze sociali
Il problema della fondazione metodologica delle scienze sociali, e della sociologia in particolare, è al centro negli ultimi anni di un rinnovato interesse. Il volume si propone di ricostruire storicamente, fino alle soglie del dibattito contemporaneo, i percorsi attraverso i quali tale ricerca è andata articolandosi, nel tentativo di dare risposte adeguate alle esigenze pressanti - di rigore, controllabilità, ""oggettività» - che questo ambito di conoscenza pone fin dal suo sorgere, alla metà del XIX secolo. Il processo di costituzione di una specifica metodologia sociologica è affrontato peraltro nel quadro più generale della riflessione che ha accompagnato e condizionato lo sviluppo metodologico della scienza moderna. Contro ogni dualismo che dividerebbe radicalmente le """"scienze della natura"""" da quelle storico-sociali - secondo la classica espressione weberiana - intento particolare del libro è rinviare a quella matrice unitaria, a quel luogo comune di elaborazione, attraverso il quale il sapere scientifico è andato definendo le proprie strategie procedurali. Pur ripercorrendo il dibattito nelle complessità, e talvolta nelle asperità, che inevitabilmente lo attraversano, il testo si rivolge a tutti coloro - anche non specialisti - che desiderano documentarsi su un settore di studi fra i più interessanti ed attuali."" -
La Bibbia. Un'introduzione: L'Antico testamento-Il Nuovo Testamento
Un'introduzione al libro più venduto, più letto, più venerato... e più frainteso della storia occidentale. -
L' alfabeto della moda
Gli abiti castigati di Catherine Deneuve in Bella di giorno, i travestimenti camp di David Bowie, i cappellini color sorbetto della regina Elisabetta. Tra consigli di eleganza, curiosità e qualche pettegolezzo, questo alfabeto della moda descrive l'atmosfera intorno a un certo tipo di abito, di accessorio o di stile. Come in un viaggio nel tempo, tornano alla memoria arbitri d'eleganza, creatori di moda e stelle del cinema, che hanno insegnato a milioni di donne come vestirsi, camminare, dissimulare i propri difetti e perfino pensare. Da Gabriele d'Annunzio a Diana Vreeland, da Coco Chanel fino a Mae West, che affermava falsamente svagata: «mi fanno ridere le donne che vogliono governare il mondo da sole, senza uomini chi è che ti tira su la chiusura lampo sul dietro di un abito?». Tutti suggerimenti che in un momento di totale assenza di regole aiutano a sorridere e a tenere alto il morale. -
La lingua delle «cantigas». Grammatica del galego-portoghese
Tra gli ultimi decenni del XII secolo e la metà del XIV, i ""trobadores"""" galego-portoghesi crearono un corpus di poesia amorosa, satirica, morale e religiosa che poco ha da invidiare alle opere dei coevi trovatori e trovieri provenzali, francesi e italiani. La parlata della Galizia - il """"finis terrae"""" atlantico fino ad allora noto soprattutto come meta di pellegrinaggi - e del Nord del Portogallo divenne così la principale lingua lirica della Penisola iberica, praticata da nobili, chierici e giullari, nonché da due re, mecenati e raffinati poeti: Alfonso X di Castiglia e León (1252-84) e Don Denis di Portogallo (1279-1325). In Italia, questa scuola poetica è stata oggetto di studio fin dall'Ottocento da parte di filologi di vaglia (un nome per tutti: Ernesto Monaci), che hanno aperto la strada con approfonditi lavori sia sugli aspetti letterari, ecdotici e metrici, sia sulla tradizione manoscritta. Mancavano finora studi incentrati specificamente sulla lingua delle """"cantigas de amor"""", """"de amigo"""", """"d'escarnio"""" e """"de mal dizer"""", nonché delle """"Cantigas de Santa Maria"""" di Alfonso X. Questa grammatica, d'impostazione innovativa, è un tentativo di descrizione sistematica del galego-portoghese, che ha il fine di agevolare la lettura e la comprensione dei testi da parte degli studenti universitari."" -
Il Plauto di Ruzante, «tra la penna e la scena»
«Uno che di là Actio, et di qua Plauto è nominato [...] manda a dirvi che, dovendosi questa sera recitar una comedia, non vogliate biasmarla se ella non è latina, o in verso, o di lingua tutta polita [...]. Et soggionge che non vogliate far giuditio di questa a le sue che scritte lasciò; [...] perché molte cose stanno ben nella penna, che ne la scena starebben male». Il volume traccia un profilo del Ruzante ""traduttore"""" prendendo in esame Piovana e Vaccaria, che rielaborano rispettivamente la Rudens e l'Asinaria di Plauto. L'analisi delle due commedie alla luce dei modelli di palliata mostra come esse, lungi dal rappresentare l'esito di una cesura o di un'involuzione, nascano da una fertile osmosi tra espressionismo ruzantiano e comicità plautina. Al Ruzante drammaturgo, che non rinuncia alla crudeltà del suo teatro, si affianca infatti, al meriggio della sua produzione, quello che, forse un po' provocatoriamente, potremmo definire un Ruzante """"umanista""""."" -
Mondo quantistico e Umanesimo
Che cosa possono portare di nuovo i progressi della scienza nel modo di vedere il mondo, o addirittura nell'etica, nel rapporto con il prossimo e la società, nella ricerca di se stessi e della felicità? Sono queste le domande poste dal volume, che cerca di indicare alcune risposte partendo dalle Leggi della natura e conducendo il lettore sino al primato della cultura. Le Leggi della natura hanno una validità ed esistenza oggettiva; la conoscenza che ne abbiamo si raffina con l'avvento di nuove teorie, che precisano i limiti di quelle precedenti, ma senza mai contraddirle. Questa è la sola forma di conoscenza affidabile che l'uomo può avere di ciò che gli è esterno e anche di se stesso. Da questo rovesciamento dell'assunto cartesiano derivano delle conseguenze per quanto concerne il soggetto, il sentimento del sacro, il primato della cultura, come fondamento dell'etica, della ricerca della felicità, e come, forse, unica via di salvezza. -
I luoghi del possibile. Sociologia dell’abitare e del «co-housing»
Esito di una ricerca sul fenomeno del ""co-housing"""" e sulla condivisione di spazi, beni e servizi abitativi, il libro tratta i temi della convivenza e della riscoperta della comunità analizzando, da una prospettiva sociologica, le caratteristiche delle città contemporanee, le trasformazioni abitative ed edilizie, la complessità del fenomeno migratorio. Gli spazi urbani sono esaminati in relazione ai mutamenti sociali e se, da una parte, alcune città italiane si distinguono per creatività e capacità d'innovazione, dall'altra, molti contesti urbani sono caratterizzati da criticità sociali e degrado. In tale prospettiva, il volume considera le risposte possibili grazie alla valorizzazione del patrimonio costruito e delle culture locali."" -
Le tracce di Mosé. La Bibbia tra storia e mito
Da sempre al centro di polemiche e controversie, la questione dell'attendibilità storica delle Sacre Scritture si è riaccesa alla luce delle scoperte archeologiche avvenute nei luoghi sacri. Nel volume, due dei maggiori archeologi biblici illustrano al pubblico non specialista i risultati di decenni di scavi in Israele e in Egitto, in Libano e in Siria, e il loro significato per la nostra comprensione dell'Antico Testamento. Scopriamo così che non ci sono prove storiche sufficienti della fuga dall'Egitto né della conquista di Canaan, che la nascita del monoteismo non può essere fatta risalire all'epoca di Abramo, che i primi libri della Bibbia furono redatti solo centinaia di anni dopo gli eventi narrati. Un viaggio affascinante nel mondo dell'antico Israele, che cambia in profondità le nostre convinzioni sul come, quando e perché la Bibbia è stata scritta, ma che ci aiuta anche a capire perché la forza del suo messaggio vada ben oltre le concrete vicende storiche che l'hanno vista nascere. -
Un gesuita e i suoi censori. La vicenda di Isaac-Jseph Berruyer (1681-1758)
Il gesuita francese Isaac-Joseph Berruyer ci ha lasciato un'imponente produzione di parafrasi commentate della Sacra Scrittura che, se hanno ottenuto all'epoca un grande successo, sono state anche attaccate e condannate da Roma. L'accusa rivolta al suo modo di esporre può riassumersi in un aggettivo: ""burlesque"""". Nell'ottica dei censori è il mescolarsi di generi a creare disagio. Berruyer parla della Bibbia col registro lieve del romanzo: ciò non è consono allo stile solenne, grave, della Scrittura. Un'accusa che emerge, tra quelle che gli vengono mosse, si potrebbe chiamare rigiudaicizzazione della Scrittura. Berruyer rilegge la vita di Gesù e della Chiesa primitiva alla luce di quello che oggi chiameremmo giudeo-cristianesimo: Gesù non avrebbe inteso rivolgersi ai pagani e l'attività degli apostoli si sarebbe concentrata in Terra Santa. Ricostruendo il dibattito suscitato dalle opere di questo esegeta «paradossale», senza pretendere di esaurirne la figura e la ricezione, il libro affronta la storia della sua censura e le modalità di costruzione della stessa."" -
Filosofia della vulnerabilità. Percezione, discriminazione, diritto
Il volume mette a fuoco alcuni aspetti dell'intersezione fra la nozione di vulnerabilità e quella di percezione sensoriale. Quest'ultima non è mai neutrale, e in essa può fiorire sia la motivazione a discriminare le figure vulnerabili sia l'argomentazione che a tale discriminazione si oppone sul piano normativo. Lontano da ogni intento di rigida categorizzazione, il libro propone un possibile percorso argomentativo che collega ciascun senso a una figura della vulnerabilità: la ""razza"""" è così associata a simbolismi visivi del colore e dell'occhio, e lo """"straniero morale"""" è la figura che sfida le nostre capacità di ascolto. Attraverso la metafora dei cinque sensi, si giunge così a scandagliare alcune dinamiche culturali e giuridiche che orientano il rapporto tra percezione e discriminazione, e che si annidano in varie articolazioni sociali e istituzionali."" -
L'Italia nell'età del bronzo e del ferro. Dalle palafitte a Romolo (2200-700 a. C.). Con aggiornamento online
L'età del bronzo e del ferro viene spesso immaginata come un tempo nel quale gli uomini vivevano senza regole, incapaci di pensiero razionale. Questa idea nasce dalla convinzione che nulla di importante possa essere avvenuto prima dei vertici di civiltà raggiunti dalla Grecia classica e da Roma. In realtà, almeno dal Paleolitico Superiore i nostri antenati preistorici e protostorici sono biologicamente identici a noi, con le stesse capacità e potenzialità fisiche e intellettuali. Ricostruirne in una prospettiva di lungo periodo i processi di sviluppo e di trasformazione nella cultura, nelle forme di organizzazione, nel livello di avanzamento tecnologico, equivale quindi a esplorare la nostra storia più antica. Il libro, attraverso l'analisi delle tracce materiali lasciate dalle comunità dell'età del bronzo e del ferro, descrive i percorsi di formazione dei protagonisti della storia antica: latini, etruschi, fenici, greci. Oltre a un ricco apparato iconografico, i materiali online contengono un'ampia sezione teorico-metodologica. -
Manuale di fonetica
La novità maggiore di questo manuale, rispetto a quelli correnti in Italia, è lo spazio riservato alla fonetica acustica e, più ancora, alla fonetica uditiva. È infatti convinzione degli autori che la conoscenza, anche rudimentale, dell'acustica sia lo strumento per accedere, oltre che ad una descrizione più accurata del segnale vocale, alle tecniche per il trattamento automatico della voce, e che il ruolo dell'ascoltatore nella comunicazione parlata vada considerato con un'attenzione maggiore di quanta non ne abbia riscossa fino ad oggi, almeno tra i linguisti. Altro elemento di novità è il tentativo di allargare l'oggetto di studio della fonetica fino a comprendere, anche se in maniera non sistematica, le principali manifestazioni del parlato spontaneo, in genere trascurate. Infine, il manuale è accompagnato da materiali on line che consentono al lettore di approfondire il capitolo sulla fonetica articolatoria e di esercitarsi nell'ascolto, l'analisi e la trascrizione di parole e semplici frasi in italiano, inglese, francese e tedesco. Il manuale si rivolge agli studenti di materie linguistiche nei Corsi di Laurea in Lettere, in Lingue, in Scienze della comunicazione e della formazione, come pure a coloro che seguono gli insegnamenti foniatrici, logopedici e audiologici presso le Facoltà di Medicina e chirurgia. -
Dieci nel Novecento. Il romanzo italiano di largo pubblico dal Liberty alla fine del secolo
Guido Da Verona e Camilleri, Pitigrilli e Guareschi, Annie Vivanti, Liala, Brunella Gasperini, Giorgio Scerbanenco, Stefano Benni e Oriana Fallaci: il volume spazia nel Novecento italiano esaminando dieci romanzi molto letti. rn«Dieci scrittori del secolo scorso, un libro a decennio, per spiegare come sono stati confezionati, e come si sono evoluti, i grandi bestseller italiani» - Il VenerdìrnrnCome per i più grandi capolavori contemporanei, l'autore non tralascia nulla: mette sotto la lente i personaggi, le trame, lo stile, i dati di vendita, il contesto culturale in cui ciascuna opera apparve. Il contrasto dei pareri, e delle reazioni da parte dei tradizionali custodi del bello scrivere, è dato per assodato. Discutere nel merito è sempre meglio che riposare nel pregiudizio. Ne risulta una rassegna analitica e al tempo stesso avvincente, decisa a non fare sconti in termini di valore estetico, ma anche essenziale per chi voglia avere una più larga conoscenza delle nostre tradizioni narrative. -
Michelangelo, la conquista della fama. 1475-1534
Il volume racconta un lungo tratto della vita di Michelangelo, dalla fanciullezza trascorsa nella Firenze laurenziana fino al 1534, quando, ormai riconosciuto come artista di assoluto talento, sceglie di trasferirsi in modo definitivo a Roma. Sono gli anni dei suoi capolavori: la Pietà, il David, la volta della Cappella Sistina, e ancora la Sagrestia nuova e la Biblioteca Laurenziana; sono anche gli anni dei rapporti controversi con i papi Giulio II, Leone X e Clemente VII. L'affresco offerto da Hirst si basa su una vastissima documentazione archivistica, sulla rilettura e sulla discussione di lettere, contratti e testimonianze di terzi; ne risulta uno strumento utile per cogliere le relazioni di Michelangelo con il suo tempo, con committenti, amici e rivali, ma anche per leggere in filigrana la radice intima delle sue scelte, le debolezze e le passioni. -
Le scritture delle donne in Europa. Pratiche quotidiane e ambizioni letterarie (secoli XIII-XX)
Fu la possibilità di scrivere nella propria lingua madre ad aprire la strada alle scritture femminili. Da quel momento, le donne iniziarono ad appuntare note, inviare lettere, consegnare volontà ai testamenti e più vivo si fece in alcune il desiderio di sperimentare registri letterari ed esprimere le proprie propensioni spirituali e politiche. Quante più donne accedevano all'istruzione, per lo più ostacolata ma sempre da loro rivendicata e ricercata anche attraverso percorsi di autoapprendimento, tanto più numerose diventavano quelle che ambivano a utilizzare la scrittura anche al di fuori delle pratiche quotidiane. Una scarsa padronanza della penna e della grammatica non fu di eccessivo ingombro e la confidenza maturò nel tempo un'originale relazione con la propria intimità. Ma le donne scrissero di tutto, dai pamphlet ai romanzi, dalle petizioni ai trattati, dalle poesie ai libri di cucina; scegliendo il mezzo di comunicazione più efficace e più in voga, intervenendo in ogni momento di rinnovamento sociale e partecipando al confronto tra i sessi attorno all'eterna interrogazione sulla differenza dei generi: una delle grandi narrazioni dell'umanità. È una storia però ampiamente dimenticata che in questo libro torna a rivivere. -
Il Novecento del teatro. Una storia
Così vicino a noi, eppure già sufficientemente lontano, abbiamo ancora difficoltà a considerare il teatro del Novecento come un fenomeno dotato di una sua identità estetica e non solo l'insieme di pratiche artistiche diverse. Il volume accetta la sfida di raccontare come, rimettendo in discussione la ""forma teatro"""", fra centralità della scritta a scenica e ripensamento delle nozioni di rappresentazione, drammaturgia e recitazione, esso ha rappresentato un nuovo inizio, una nuova invenzione del linguaggio, una discontinuità che ha mutato profondamente ciò che chiamiamo teatro. All'interno dell'intrico di eventi, artisti e teorie che caratterizzano il secolo, questa storia vuole essere una mappa in grado di aiutare a leggere quel percorso di innovazione e trasformazione che del Novecento rappresenta la più specifica dimensione identitaria: un percorso non lineare ma fatto di variazioni tonali anche molto diverse tra loro, perché questa identità è un processo complesso, non un dato acquisito una volta e per sempre ma qualcosa che è stato continuamente reinventato."" -
Illuminismo Storia di un'idea plurale
Illuminismo si dice in molti modi. I suoi problemi sono molteplici e polivalenti, così come le soluzioni che ne sono state date. Più che l'età del trionfo della ragione è la risposta a un'epoca di crisi, nel senso non negativo di un'età di transizione e di grandi trasformazioni. E' una filosofia che ricerca delicati equilibri tra ragione e sensibilità, tradizione e innovazione, ottimismo e scetticismo, realismo e utopia. L'impatto con la nuova scienza newtoniana, pur essendo un momento essenziale, lascia spazio a differenziazioni e a momenti più critici. La religione non è solo oggetto di critica razionalistica, ma anche di reinterpretazione e rifondazione. Il rapporto con la tradizione, o meglio con le tradizioni, non è solo di rifiuto, ma spesso funzionale alla ripresa selettiva di molti elementi del passato. Il volume ha una duplice funzione: da un lato confutare l'immagine monolitica e stereotipata di un illuminismo che difende una ragione astratta e ""strumentale"""", incapace di un pensiero autenticamente critico e riflessivo; e dall'altro mostrare come l'eredità illuministica, debitamente reinterpretata, possa fornire ancora oggi prospettive costruttive seppur problematiche.""