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La terapia di supporto di medicina generale in chemioterapia oncologica. Verso un approccio sistemico alla fatigue
Il volume, riconoscendo nella centralità della persona un valore etico e metodologico irrinunciabile, aiuta coloro che vivono l'esperienza del cancro, non solo a ridurre la sofferenza fisica, ma anche a partecipare più attivamente al percorso terapeutico e a sostenere la speranza di poter comunque vivere al meglio la propria vita. Per la sua impostazione culturale e l'immediata ricaduta pratica nella terapia e nella comunicazione con il malato, è utile a tutti gli operatori che lavorano in ambito oncologico e, particolarmente, agli oncologi e ai medici di medicina generale. Alberto Ricciuti, medico, è vicepresidente dell'Associazione Attivecomeprima-Onlus, dove è responsabile del Servizio di Supporto di Medicina Generale durante la Chemioterapia. -
Retail design. Progettare la shopping experience
Questo volume nasce con l'intento di raccogliere un insieme di riflessioni sul ruolo del retail designer, una professione che ha come obiettivo la definizione di nuovi linguaggi di comunicazione commerciale e di nuove forme di coinvolgimento dei consumatori. Il retail designer assolve quindi ad una funzione di mediatore fra le aziende da un lato, alla continua ricerca di strategie per la promozione dei loro prodotti, e i consumatori dall'altro, i cui bisogni e approccio all'acquisto sono in continuo e rapido cambiamento. Perché chi si occupa di retail design, non ha solo il compito di progettare gli spazi commerciali in senso fisico, ma anche di definire nuove forme di interrelazione tra prodotti e consumatori, reinventando la funzione dei luoghi della vendita. l libro è articolato in tre parti: la prima si concentra sulla fondamentale importanza della conoscenza del mercato in tutte le sue espressioni (motivazioni dei consumatori, competitors, valori del brand, influenze culturali); la seconda raccoglie le regole fondamentali per una corretta progettazione degli spazi retail, toccando tutti gli aspetti dalla definizione del lay-out e dei percorsi di circolazione, fino ai colori, la luce, gli allestimenti olfattivi e al sound design; la terza, infine, analizza nel concreto due categorie di spazi retail: un retail store monomarca (il Diesel store di New Bond st. a Londra) e un department store (Selfridges a Birmingham). -
La valorizzazione dei beni culturali. Modelli giuridici di gestione integrata
I beni culturali sono oggetto negli ultimi anni di grande attenzione da parte del mondo politico e di studiosi di diverse discipline. I cambiamenti normativi in atto nel settore, l'elaborazione di politiche nuove, le ricerche in materia evidenziano sempre più il ruolo di risorsa (culturale, di sviluppo del territorio, economica) attribuibile ai singoli beni culturali e al patrimonio nel suo complesso. In questo filone di analisi si inserisce, con un taglio metodologico innovativo, il presente volume, aggiornato alle modifiche recentemente apportate al Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004. Gli studi raccolti spaziano su una pluralità di livelli che comprendono sia approfondimenti della situazione attuale e delle prospettive de iure condendo della politica statale e regionale in materia di patrimonio culturale nazionale, sia riflessioni sull'esperienza compiuta in sede di Unione europea. -
Estetica del terziario. Bellezza, benessere e felicità della vita come fondamenti del marketing ritrovato
L'estetica del terziario si presenta come evoluzione logica del marketing dei servizi, ma anche come paradigma complessivo per descrivere e interpretare le nuove forme di offerta di valore per il cliente. Ma l'approccio teorico che ne analizza le aspettative e i comportamenti di consumo, i vecchi diritti e i nuovi doveri, non è più quello, limitato, della microeconomia. Fondamenti dell'estetica del terziario sono gli stessi della bioeconomia e dell'economia civile. Ma, i beni naturali, quelli pubblici, sociali e, soprattutto, i beni relazionali, vengono riconsiderati alla luce di quel sentire che fornisce radici comuni sia a senso che a sentimento. Il senso estetico del cittadino-consumatore, che comprende spontaneamente un'etica ecologica è il sentimento della bellezza. A partire da quella dell'ambiente naturale, per arrivare a quella del paesaggio urbano, comprese le architetture della produzione e dell'amministrazione, del tempo libero, della vacanza: estetica ambientale. Luoghi e organizzazioni la cui mission può essere riconfigurata esteticamente, basando qualsiasi transazione sulla reciprocità gratuita dell'ascolto, della cortesia, del rispetto: estetica delle relazioni interpersonali. Solo così il concetto settoriale di qualità del servizio, finalizzato alla soddisfazione del cliente, può liberare quello trasversale di felicità della vita delle persone e delle comunità. -
Musei, non-musei, territorio. Modelli per una pedagogia urbana e rurale
Bambini e ragazzi non imparano più soltanto nei contesti scolastici e familiari, ma dall'universo della comunicazione informale, destinatari di crescenti offerte culturali e di intrattenimento. È necessario disporre di strumenti adeguati alle nuove forme di apprendimento. In questo saggio si rileggono alcune esperienze italiane di animazione culturale e attività museali per ragazzi: una panoramica ricca in cui, forse a sorpresa, risaltano esperienze e progetti del Sud d'Italia, con caratteristiche fortemente innovative. Sullo sfondo di un confronto a distanza con i Children's Museums americani e del dibattito tra esperti sul rapporto museo-scuola. Il volume traccia le coordinate di veri e propri centri per e sulla cultura per l'infanzia e l'adolescenza, finalizzati all'approccio con le arti, la comunicazione, l'agricoltura, la natura, il gioco, le identità. Sono così avanzati una serie di modelli utili a ogni città, grande o piccola, che punti a elaborare un progetto pedagogico, urbano o territoriale, coerente con gli assunti della Carta della Città educativa di Barcellona e con le teorizzazioni sulla Città dei bambini e delle bambine. -
Giochi d'aula. Giochi per cambiare la formazione e favorire il cambiamento
A formatori, facilitatori della creatività, insegnanti e animatori di eventi viene chiesto sempre più spesso di innovare i propri metodi per favorire il cambiamento nelle organizzazioni o per motivare le persone. Non si tratta più di inserire qualche gioco ed esercitazione all'interno di corsi tradizionali, ma di riuscire a offrire ai partecipanti, attraverso i giochi, i contenuti della formazione manageriale e comportamentale. In questo libro, dopo una riflessione sul rapporto tra giochi e apprendimento e un approfondimento su come vadano gestiti in aula, sono presentati oltre 90 giochi che permettono di gestire le diverse fasi di un'aula di formazione. -
Rabidantes. Il volto femminile del commercio transnazionale a Capo Verde
"Rabidante"""" a Capo Verde è una persona che pratica un tipo di attività economica informale. Nel creolo di Capo Verde """"rabidar"""" significa """"riuscire a cavarsela"""" in situazioni problematiche e allo stesso tempo dà l'idea del movimento dato che significa anche muovere i fianchi. È quello che fanno i protagonisti di questo studio che mettono in movimento reti di commercio informale che oltrepassano l'arcipelago e che, seguendo il percorso delle correnti migratorie, legano le isole al mondo permettendo uno scambio non solo mercantile ma anche culturale e simbolico. Le reti transnazionali di cui si parla sono composte soprattutto da donne che, sfruttando le dinamiche delle egemonie economiche, partecipano allo sviluppo del proprio paese commercializzando prodotti che acquistano nei vari paesi della diaspora, rifornendo Capo Verde di prodotti e aggiustando il tasso di disoccupazione delle isole. Sono quasi sempre donne capo-famiglia che, con la loro attività, riescono a assicurare la riproduzione dell'aggregato familiare in ottemperanza all'imperativo culturale che, nella struttura familiare capoverdiana, le colloca in una situazione di responsabilità verso i figli." -
Crisi della medicina accademica. Condivisione, cambiamento e innovazione, corresponsabilità
In apparenza questo libro è una approfondita riflessione sui problemi, attualissimi, concernenti la persona e le funzioni del medico, la sua formazione universitaria e post-universitaria, il suo operare in un mondo che troppo rapidamente cambia, la natura e la complessità delle difficoltà che deve affrontare in conseguenza della evoluzione della scienza medica e della organizzazione della assistenza sanitaria. Ma non è, nella sostanza, soltanto questo. È anche un'analisi realistica dei problemi attuali concernenti la didattica medica, includendovi anche, purtroppo, i ""conflitti di interesse"""" che oggi affliggono le nostre Università. Questo approfondimento permette di trarre indicazioni pratiche per una formazione che renda i futuri medici consapevoli del cambiamento della medicina e della necessità di adeguarvisi per meglio fronteggiare le nuove sfide poste dalla società e auspica che queste indicazioni vengano messe in atto con personale e quotidiana determinazione, così da indurre, anche con l'esempio, i docenti a rinnovare continuamente l'insegnamento e i discenti a meglio modulare l'apprendimento."" -
Dalla penna al mouse. Gli strumenti di diffusione del concetto di gihad
Gihad, termine evocatore di antiche paure, crociate, scontri di civiltà, è utilizzato sempre più di frequente per definire la guerra che l'Islam sembra aver dichiarato all'Occidente. Già tradurre il termine con l'improprio ""guerra santa"""", invece che con il più corretto significato di """"sforzo"""", comporta una distorta interpretazione di questa categoria concettuale che, sviluppatasi all'epoca dello splendore e dell'espansione della civiltà islamica, fu poi per lunghi secoli soggetta a una sorta di ridimensionamento, soprattutto dal punto di vista dell'agire concreto. Solo in epoca recente, riemergendo dagli antichi manuali di """"fiqh"""" e di scienza militare dei primi secoli dell'Islam, il gihad è tornato alla ribalta con una connotazione decisamente diversa. Le pagine dei """"fuqaha"""" che di gihad avevano scritto tanti secoli prima, sono state analizzate e rielaborate, spesso in senso eversivo e rivoluzionario, per le nuove generazioni di islamici votati al martirio, condensate nei nastri di migliaia di audio e videocassette, nelle prediche dagli schermi televisivi e nei personal computer. Al di là degli specifici contenuti o della congiuntura politica, buona parte del successo del messaggio propagandistico e militante del gihad va senz'altro imputata all'utilizzo intelligente e spregiudicato della tecnologia moderna. Oggi più che mai."" -
I figli dei genitori separati. Ricerca e contributi sull'affidamento e la conflittualità. Atto del Convegno (Milano, 8 ottobre 2005)
Il problema dell'affidamento dei figli nelle coppie separate è di grande attualità, anche per la recente approvazione della L. 54 dell'8.2.2006 che modifica il regime dell'affidamento dei figli. La legge - pubblicata in appendice - prevede l'affidamento condiviso con il dichiarato obiettivo di consentire al figlio la libera frequentazione di entrambi i genitori, per evitare che uno di essi - in genere il padre - si senta estromesso dalla vita quotidiana e affettiva dei figli. Questo lavoro tende a promuovere uno scambio di riflessioni da diverse angolazioni professionali. -
Manuale di pedagogia interculturale. Tracce, pratiche e politiche per l'educazione alla differenza
L'intercultura è sempre più una scelta obbligata per la pedagogia e per l'educazione: non solo per le migrazioni che caratterizzano massicciamente questo volgere di millennio ma soprattutto perché l'intercultura è un discorso sull'altro e sul diverso, sulla differenza e sulla convivialità. In questo senso non esiste pedagogia che non sia anche interculturale in quanto confronto con queste dimensioni profonde della convivenza e della conflittualità umana. Ma esiste anche una pedagogia interculturale in senso specifico, con le sue teorie e le sue tecniche, i suoi strumenti e le sue categorie. Obiettivo di questo libro è tenere insieme queste due dimensioni, partendo da una analisi delle tracce dell'altro nel pensiero religioso, procedendo a una ricognizione delle pratiche possibili di educazione alla e della differenza e infine interrogandosi sulle politiche necessarie per creare i presupposti di una educazione al dialogo e alla pace. Il tutto nella consapevolezza dell'urgenza per la pedagogia del XXI secolo di confrontarsi con l'aspra bellezza di un mondo costituito da sei miliardi di diversi -
I filosofi e il male. Storia della teodicea da Platone ad Auschwitz
A partire da Platone il problema del male ha assunto la forma della teodicea, che tenta di dar conto razionalmente della presenza del male nel mondo di fronte all'esistenza di un dio provvidente o di un senso provvidenziale della vicenda dell'uomo e dell'universo. La teodicea, perfino dopo la crisi irreversibile che ha conosciuto nell'età moderna, continua a occupare un posto centrale nella scena filosofica, magari al prezzo di metamorfosi che la rendono difficilmente riconoscibile. Qualcosa di analogo è avvenuto del resto per l'antiteodicea, un tempo argomento principe di atei e miscredenti, che si è prestata a un diffuso recupero in chiave religiosa. Il volume cerca di documentare come operino ancora attivamente, in alcuni contesti intellettuali, forme di teodicea coerenti con il modello tradizionale greco-cristiano, ma rende soprattutto evidente come l'edificio della teodicea appaia oggi una ""grandiosa fortezza"""" devastata dal tempo e dalle incursioni nemiche. Eppure queste rovine continuano irresistibilmente ad attrarre i pensatori dei nostri tempi, che vi ricorrono per costruire nuovi edifici, meno ambiziosi e comunque più """"instabili"""", sebbene vi si possano riconoscere i materiali antichi, talvolta recuperati in blocchi consistenti."" -
Valutare per dare valore. Come recuperare competitività ridando orgoglio ed entusiasmo a operai e impiegati
Oggi anche l'ambiente ""famigliare"""" delle PMI non basta più, perché bisogna contrastare la tendenza, soprattutto dei giovani, a considerare il lavoro sempre meno centrale rispetto ai tanti altri interessi. Per restare competitivi occorre eliminare tutti gli errori, sprechi, ritardi e incidenti che vengono attribuiti alla fatalità. Ma per riuscirci sono necessari collaboratori che mettano più testa nel lavoro. In fabbrica e negli uffici serve un po' più di entusiasmo. Nel libro viene presentato un sistema operativo per coinvolgere di più i collaboratori, per far sentire gli operai e gli impiegati importanti e renderli fieri del proprio lavoro. Il sistema operativo descritto serve a rendere più divertente e stimolante l'ambiente di lavoro, per cui il libro è per tutti: imprenditori, direttori generali, direttori operazioni, direttori di produzione, direttori della qualità, direttori del personale, responsabili della formazione, capi reparto e capi ufficio."" -
Andersen, Verne e Barrie: una lettura pedagogica
La ricerca richiama l'esplorazione dell'infanzia nel XIX secolo attraverso la rilettura delle opere di tre famosi scrittori, H. C. Andersen, J. Verne e J. M. Barrie, in una narrazione dell'umanità che, a tre voci, è continua e articolata negli aspetti sostanziali della vita che sono universali e dentro ogni epoca. Affiora la tridimensionalità di un mondo fatto di riflessività, di creatività, di spirito di avventura e indagatore e di tendenza socializzante, all'interno della quale è possibile collocare i rapporti e gli aspetti dell'educazione e della formazione. -
Progettare e governare la scuola. Democrazia e partecipazione: dalla progettazione educativa all'organizzazione scolastica
La scuola dell'autonomia vive al proprio interno istanze e pratiche riconducibili da un lato alla metafora della comunità, dall'altro alla metafora della scuola come impresa. La prima restituisce le logiche della democrazia e della partecipazione come insieme di ideali e, contemporaneamente, come sistema di governo e di gestione, come metodo di una progettualità collegiale effettiva. La seconda, che si è imposta non senza qualche prepotenza in questi anni, costituisce una filosofia con cui confrontarsi criticamente e problematicamente, consapevoli che è ormai cresciuta nella scuola una cultura organizzativa, che si è integrata con la cultura della scuola stessa, trovando forme ""curvate"""" su di essa. La riflessione conduce a tratteggiare alcuni fondamenti per un sistema decisionale che sappia unire gestione e partecipazione, per uno stile democratico che costituisca il nuovo senso comune nella scuola. In questa direzione, il volume conduce la riflessione fino a individuare quadri metodologici e ipotesi operative che consentano di dare concretezza a questa idea."" -
I dipartimenti nelle aziende sanitarie: tra forma e sostanza. Lo stato di attuazione in Piemonte e Lombardia
Trentasette anni compiuti il 27 marzo 2006: è l'età dei dipartimenti delle aziende sanitarie italiane. Ma a contarli bene gli anni sono forse qualcuno di meno. Infatti, sebbene il modello dipartimentale sia stato ""concepito"""" nel 1969 come possibile struttura organizzativa degli ospedali, solo dal 1999 diventa il """"modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività delle aziende sanitarie"""". Quindi, che abbiano in realtà 7 anni, alcuni in meno (nella maggior parte dei casi), o qualcuno di più (in rari casi), oggi i dipartimenti sono presenti in tutte le aziende sanitarie. Il rischio che si corre in ogni cambiamento organizzativo importante è che si cambi la forma e non la sostanza, ovvero che il modello dipartimentale si realizzi sulla carta ma non nella realtà. In questo quadro la Fondazione Pfizer ha promosso una ricerca con l'obiettivo di fare il punto sullo stato di attuazione dell'organizzazione dipartimentale nelle aziende sanitarie della Regione Piemonte e Lombardia. Allo scopo di misurare la distanza tra la realtà e i modelli teorici, i dipartimenti sono stati analizzati secondo quattro variabili: la governance, l'organizzazione, gli strumenti gestionali e il profilo di competenze. Più di quattrocento dipartimenti di una cinquantina di aziende sanitarie sono stati posti sotto la lente di osservazione per valutarne la qualità del funzionamento e capire se la partita dipartimentale, a tanti anni dal suo inizio, può considerarsi effettivamente vinta."" -
La dispersione al plurale. Storie di giovani che abbandonano la scuola nella tarda modernità
La dispersione scolastica, un tema sempre di grande attualità nel nostro Paese, assume oggi, nella prospettiva della ""società conoscitiva"""", toni ancora più allarmanti, data l'inconciliabilità di fondo tra l'idea di uno sviluppo connesso sempre più saldamente alla conoscenza, e tassi ancora così elevati di uscite precoci dal sistema formativo. Il dibattito più recente sembra inoltre evidenziare la coesistenza di vecchie e nuove forme di dispersione scolastica, laddove accanto alle cause tradizionali del fenomeno, identificabili nella scarsa dotazione di capitale culturale delle famiglie, nelle inefficienze della scuola o nelle sue carenze strutturali, stanno prendendo corpo, negli ultimi tempi, nuove modellistiche causali che tendono a connettere il disagio degli studenti ad una più generale difficoltà a portare a compimento il processo di strutturazione dell'identità nel quadro di profonda """"incertezza"""" che caratterizza la tarda modernità. Questo ampliamento semantico se da un lato ci induce a considerare il rischio dispersione molto più """"diffuso"""" di un tempo, perché non più circoscritto a specifiche categorie di soggetti ma esteso all'intero universo dei giovani in formazione, dall'altro, implica un cambiamento anche sul versante della ricerca, dove, al di là delle esigenze di quantificazione, andrebbe perseguita una maggiore attenzione alla """"comprensione"""" delle dinamiche individuali - complesse ed estremamente diversificate - di """"disaffezione"""" alla scuola."" -
Fare ricerca in pedagogia. Saggi per Egle Becchi
Il seminario da cui prende le mosse il volume ha costituito l'occasione per ripensare da diverse angolature alcune delle questioni più significative che attraversano attualmente il campo della ricerca in Pedagogia: il rapporto tra saperi disciplinari differenti, il ruolo dei ricercatori di professione e degli insegnanti nella ricerca, il modo stesso di concepire la ricerca, il dibattito sui ""metodi"""" e sui rapporti tra i diversi settori della pedagogia. I saggi della prima parte del libro, che degli interventi al seminario costituiscono una articolata elaborazione, non sono pertanto testi di occasione, nonostante siano stati scritti per festeggiare Egle Becchi. Pur affrontando temi specifici, offrono, come in filigrana, riflessioni preziose sull'epistemologia della ricerca nell'ambito delle scienze umane a partire dall'idea che la ricerca sia una """"pratica"""" - un """"fare"""" -, oltre che un """"saper fare"""". La seconda parte del volume affronta, secondo una modalità affatto inedita, la questione aperta della formazione umana e professionale del ricercatore. """"Come si impara a fare ricerca?"""" è l'interrogativo che è stato posto a giovani e meno giovani ricercatori, """"allievi"""" di Egle Becchi, i quali, con un taglio fortemente autobiografico ma anche mediante riflessioni sul proprio itinerario culturale, hanno ricostruito che cosa abbia significato essere stati formati alla ricerca e che cosa significhi tuttora fare ricerca nella loro pratica professionale."" -
Impresa sociale e sussidiarietà. Dalle fondazioni alle Spa; management e casi
L'impresa sociale è una protagonista del sistema socio economico italiano da tempo. Con la legge 118/05 ed il D.Lgs 155/06, è diventata anche giuridicamente un attore economico pervasivo nella società. Non più carsico, ma ad evidenza di sistema. Ne è emersa la necessità di formule imprenditoriali specifiche e di un management ""ad hoc"""", così come elaborato dall'economia aziendale. Questo libro declina concetti che fanno emergere non solo i valori dell'impresa sociale, ma anche il suo valore aziendale e sanciscono un ruolo imprenditoriale non più relegabile al """"buonismo aziendale"""". L'impresa sociale produce ed eroga servizi di utilità sociale nei diversi settori, dall'assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria; all'educazione, istruzione e formazione; dalla tutela dell'ambiente e dell'ecosistema; alla valorizzazione del patrimonio culturale, al turismo sociale. Ma è possibile """"fare impresa sociale"""" in qualsiasi settore dell'economia coinvolgendo fasce deboli della popolazione. Per mantenere un ruolo sistemico e per legittimare aziendalmente la formula imprenditoriale dell'impresa sociale è necessario confrontarsi con proposte gestionali e con un rapporto strutturato sia con le aziende pubbliche e sia con le imprese """"for profit"""", anche con integrazioni funzionali quali lo """"spin off"""" sociale. Lo scenario di un welfare """"allargato"""" si avvale del ruolo delle imprese sociali ove la sussidiarietà diventa concreta ed efficace se è filiera sussidiaria ed aziendale."" -
In cerca d'identità. Essere giovani in provincia di Siena all'inizio del terzo millennio
Il volume riporta e commenta i risultati di un'indagine realizzata su un campione di giovani-adulti di età compresa tra i 19 e i 30 anni da una equipe di ricercatori universitari per conto dell'Amministrazione provinciale di Siena, finalizzata a comprendere la condizione giovanile ""locale"""" indagando gli stili di vita, individuale e collettiva, i percorsi scolastici e formativi, la relazione con il lavoro, il rapporto con la politica e i valori, la partecipazione alla vita sociale, la percezione del futuro. Fabio Berti è professore associato di Sociologia alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Siena.""