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Le vie dei canti
"La domanda cui cercherò di rispondere è la seguente: Perché gli uomini invece di stare fermi se ne vanno da un posto all'altro?"""" (Bruce Chatwin a Tom Maschler, 1969)." -
Lettera sull'«Umanismo»
In questa lettera, scritta all'indomani della catastrofe mondiale per rispondere a un interrogativo dell'amico francese Jean Beaufret, Heidegger medita sulla situazione odierna dell'umanità e sull'impoverimento delle sue risorse simboliche e culturali, erose dalla colonizzazione tecnologica del pianeta. L'uomo contemporaneo è come un viandante che per lungo tempo ha marciato su un lago ghiacciato, ma che ora, con il disgelo, avverte che la banchisa si smuove sotto i suoi piedi e va frantumandosi in mille lastroni. Appena fu conosciuto, questo testo provocò discussioni molto intense. Oggi si legge come avvio ai testi fondamentali sulla tecnica e sul presente che contrassegnano l'ultima fase dell'opera di Heidegger. -
Uomini del Novecento
Come schegge proiettate dall'esplosione di un secolo che si avvia facinorosamente alla fine sono le 42 microbiografie che compongono questo libro: Gandhi e Chaplin, Leonid Teljatnikov o Jacques Lusseyran, Montagu Norman o Rathenau e perfino Nuvolari. -
Risvegli
"Risvegli"""" è il racconto sconvolgente di come alcuni pazienti vennero risvegliati, mediante un farmaco somministrato da Sacks stesso, dopo quarant'anni di sonno." -
Il pazzo di Bergerac
Una volta tanto il commissario non ha granché da fare. E sua moglie è in Alsazia. Allora perché non accettare l'invito di un collega che si è ritirato a vivere in campagna? Ma il viaggio verso la quiete di Villefranche-en-Dordogne si trasforma in un incubo. Nella cuccetta sopra quella di Maigret un uomo si agita senza tregua, geme, forse piange. E' una presenza inquietante, che colora d'angoscia l'atmosfera calda e umida di una notte in treno. Inaspettatamente l'uomo si getta dal treno, nel buio, poi spara al commissario che, obbedendo a un invincibile impulso, lo aveva seguito. Paralizzato da una grave ferita alla spalla e armato solo della sua perspicacia, Maigret dovrà affrontare uno mistero oscuro: l'identità del pazzo di Bergerac. -
La cavaliera della morte
Maria Antonietta, gravata a 14 anni del fardello dell'etichetta, osteggiata e dileggiata a ogni passo, sembra addensare su di sé la vendetta della Storia che esige una vittima sacrificale e sceglie la più ingiusta. Tutto il secolo XVIII si coalizza contro di lei sino a ridurla a vedova Capeto, disegnata con astio da David sulla carretta che va al patibolo. Alle ombre della storia risponde la veemente eloquenza di Bloy, proiettandole su una scena ulteriore, metastorica, dove l'apparizione di Maria Antonietta si impone come ""dimostrazione di una qualche legge misteriosa""""."" -
Canti spirituali
Ma gcig Lab sgron è una delle figure femminili più importanti della storia religiosa del Tibet. Vissuta nella seconda metà del secolo XI, viene considerata l'iniziatrice della tradizione detta ""Recisione dei demoni"""", un sistema di yoga fondato su una prassi rituale ricca di elementi di notevole pathos che ebbe grande diffusione in tutti i paesi dell'arco himalayano. I """"Canti spirituali"""" sono, secondo la tradizione tibetana, il testamento spirituale della santa. Muovendo dal principio secondo il quale la radice di ogni demone va ricercata nella propria mente, Ma gcig conduce un'analisi serrata di tutti quei meccanismi che sono alla base dell'ignoranza degli uomini: ne scaturisce un canto alla realtà assoluta, un inno spirituale di grande forza espressiva."" -
La caduta nel tempo
"Non siamo realmente noi se non quando, mettendoci di fronte a noi stessi, non coincidiamo con niente, nemmeno con la nostra singolarità"""" leggiamo già alle prime righe di questo libro. E subito sappiamo di trovarci di fronte a qualcuno che non si identifica né con l'uomo, né con la specie, né con una causa qualsivoglia, e neppure con se stesso. Pubblicato nel 1964, questo testo mostra con evidenza come il pensiero dell'autore fosse proiettato in avanti, verso temi che oggi appaiono ancora più urgenti. Si parla dell'albero della vita, della civiltà, dello scetticismo, della barbarie, della gloria, della malattia come in una sequenza di meditazioni segretamente collegate." -
Biblioteca
La ""Biblioteca"""" (falsamente attribuita ad Apollodoro, famoso storico ed erudito del II secolo a.C.) è il più grande manuale di mitologia greca della antichità, summa inesauribile di saghe e leggende di dei e di eroi, dalle origini del mondo alla morte di Ulisse, che confluiscono in una selva di racconti e di varianti derivati da fonti molteplici e disparate, letterarie, poetiche e di tradizione folklorica. A quest'opera James Frazer (uno dei padri dell'antropologia culturale) dedicò un ampio commento che contiene una ricca gamma di interpretazioni di natura etnografica, folklorica, storica e religiosa. Nel riproporre la """"Biblioteca"""" accanto alla versione del testo greco, gli si è accostata l'Appendice al testo scritta da Frazer."" -
Fuga senza fine. Una storia vera
Dalla steppa siberiana all'asfalto di Parigi e Berlino, fra amori facili e amori impossibili: il romanzo del disincanto e dello smarrimento nell'aria di Weimar. «Io so soltanto che non è stata, come si dice, la 'inquietudine' a spingermi, ma al contrario - una assoluta quiete. Non ho nulla da perdere. Non sono né coraggioso né curioso di avventure. Un vento mi spinge, e non temo di andare a fondo» (Joseph Roth) «... abbandonatevi al corroborante piacere di ascoltare il più intelligente, il più leggero, il più penetrante racconto della Distruzione inventato tra le Due Guerre». (Alfredo Giuliani) -
Una testa in gioco
Quanto vale la testa di un uomo? Secondo Maigret abbastanza da giocarsi la carriera. Ma questa volta il commissario rischia davvero grosso: far evadere dalla Santé, sulla base di una semplice intuizione, un condannato a morte alla vigilia dell'esecuzione capitale è una scommessa che potrebbe costargli cara. Pedinando l'evaso, Maigret si ritrova alla Coupole, confuso tra la fauna cosmopolita del carrefour Montparnasse: ricchi sfaccendati, artisti falliti, parassiti. E qui incontra colui che del romanzo è il vero protagonista: Jean Radek, ex studente di medicina cecoslovacco, spiantato e geniale. Una personalità tortuosa e malata, che per la prima volta riesce a stupire e disorientare Maigret sfidandolo a un duello sul terreno dell'intelligenza e dell'astuzia. -
La riva fatale. L'epopea della fondazione dell'Australia
La storia sconvolgente di come l'Europa concepì l'idea di trasformare un continente - l'Australia - in un immane campo di concentramento. Pullulante di personaggi che fanno pensare a Dickens e a Dostoevskij, questa sinistra epopea, dopo essere stata a lungo rimossa, ha trovato in Robert Hughes il suo cantore. -
Ricordi dal sottosuolo
Con questo libro, apparso nel 1864, affiora e si disegna uno spazio innominato della letteratura e dell'anima: il sottosuolo, luogo di tutto ciò che la coscienza tenta vanamente di accantonare. Ed è come l'improvviso emergere di un continente: nessuno, dopo averlo esplorato, riuscirà più a dimenticare la voce stridula, penetrante, spudorata che parla in queste pagine e pone domande che fanno ammutolire: siamo davvero certi che l'uomo voglia il proprio bene? E siamo certi che sarebbe una buona cosa se lo volesse? -
La morte di Belle
In un cottage di una tranquilla città americana, una ragazza diciottenne, Belle Sherman, viene uccisa. Quella sera, casualmente, il professor Spencer Ashby, che ospitava la giovane, figlia di un'amica della moglie, era rimasto solo in casa con lei. Questa circostanza fa di Ashby il principale indiziato del delitto e a poco a poco la scuola in cui insegna, la piccola comunità puritana, ""i giusti"""", cominciano a guardarlo con sospetto, a trovarlo """"diverso"""", a isolarlo. E' quanto basta per far risorgere in lui antichi turbamenti, fantasie sessuali, un disordine interiore che, dopo anni di vita senza scosse, credeva sopito, represso. Il coroner incalza con i suoi interrogatori e il precario equilibrio del professore si sfalda..."" -
Le leggende degli ebrei. Vol. 1: Dalla creazione al diluvio.
Dalla creazione al diluvio: in questo primo volume della monumentale opera di Louis Ginzberg sono intessute e raccontate di nuovo le innumerevoli storie, le parabole, le divagazioni che la tradizione ebraica ha elaborato e tramandato in margine al testo biblico. Ricercatore appassionato, nei primi anni del secolo Ginzberg comincia a studiare, catalogare, organizzare l'immenso materiale delle leggende ebraiche: individua e vaglia tutte le possibili fonti, dalle più note e classiche sino alle minime ed eccentriche, confronta varianti, interseca e riunisce momenti ed episodi, e con un sottile lavoro di analisi e sintesi giunge a dar vita a uno straordinario corpo di narrazioni organiche, corredato da un vasto apparato critico. -
Tautótes
L'Occidente si è condannato a pensare che il divenire sia l'emergere delle cose dal niente: e tale fede lo ha sospinto all'estremo limite del nichilismo. Intorno a questa precoce intuizione Severino ha dipanato con rigore la sua meditazione intorno all'essere e alla sua identità, al divenire e alla possibilità (o all'impossibilità) di dire senza contraddizione l'altro da sé, il diverso. In questo libro Severino torna sulla definizione aristotelica dell'identità (tautotes) come ""l'unità dell'essere di più cose"""", e da essa muove verso un originale approdo: come dire le differenze fra una cosa e un'altra senza per ciò stesso dire che """"questo non è quello"""" e cadere quindi nella contraddizione dell'Occidente di dire di qualcosa, cioè di un ente, che """"non è""""?"" -
Epistolario. Vol. 3: 1875 - 1879.
Questo volume dell'Epistolario copre un quinquennio fondamentale nella vita di Nietzsche. Dopo la stesura della Nascita della tragedia e delle Considerazioni inattuali, egli comincia ad avvertire il peso della filologia come mestiere e avvia quel processo di emancipazione della metafisica e di ricerca della ""libertà di pensiero"""" che lo allontanerà definitivamente da Schopenhauser e da Wagner."" -
Perturbamento
«Il romanzo che rivelò Thomas Bernhard – e rimane «il suo libro più grande e inquietante, il suo capolavoro.» (Claudio Magris) -
La pietra lunare. Scena della vita di provincia
Il libro si apre su una ""scena della vita di provincia"""", grottesca e quasi allucinata, finché """"dal fondo dell'oscurità"""" il protagonista si sente guardato da """"due occhi neri, dilatati e selvaggi"""", che lo gettano nello stupore e nel terrore. """"Una ragazza ad ogni modo"""" osserva subito dopo. Così ci appare Gurù, la fanciulla-capra, che presto condurrà il giovane Giovancarlo e il lettore fra i """"lunari orrori"""" di creature diafane, fantomatiche, e fin nelle viscere della terra, nel regno arcano delle Madri. Con """"La pietra lunare"""", suo primo romanzo (1939), Landolfi presentava già tutti i registri fondamentali di un'opera che rimane, come scrisse Zanzotto, """"uno dei punti di riferimento più radiosi del nostro Novecento letterario""""."" -
Parigi o cara
Parigi negli anni Cinquanta era ancora piena di mostri sacri che non immaginavano di essere gli ultimi rappresentanti di una specie leggendaria. Céline, Mauriac, Cocteau, Jouhandeau, Simenon, Aron, Henry Miller, Julien Green, Renoir, Queneau, Klossowski, Robbe-Grillet, Barthes, erano tutti in giro, disposti alla confidenza e alla polemica. Il giovane Arbasino li va a trovare e li fa parlare, mettendo insieme una storica galleria di ritratti e incontri in appartamenti sontuosi e miserabili, in case editrici e ricevimenti ufficiali, redazioni di riviste e club notturni, studi cinematografici e parate militari, mostre, università, piscine, teatri e il Festival di Cannes... Gli estremi fuochi artificiali del Novecento francese.