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«Per favore, mi lasci nell'ombra». Interviste 1950-1972
Ossequioso e collerico, diviso fra paranoica timidezza e incontenibili furori, in queste interviste, per la prima volta raccolte in volume, Gadda parla di sé, delle sue opere perennemente a telaio, del suo lavoro di scrittore e del metodo che lo governa, del successo, di questioni linguistiche e stilistiche, della nostra tradizione letteraria. Irresistibile, in particolare, la galleria di autori prediletti (Manzoni, Parini) o aborriti (in sommo grado Foscolo, il più grande ""strafalcionista del lirismo italiano ottocentesco"""", ma l'irrisione feroce non risparmia Carducci, Pascoli, D'Annunzio) delineata nel corso degli incontri con Alberto Arbasino. Ma soprattutto, in ogni occasione, Gadda si difende da tutto e da tutti: dall'imbecillità dei critici che si basano sulle """"vigenti disposizioni di legge"""" e sulle """"idee fisse"""", dall'odiata accusa di barocchismo e stravaganza, dai gusti e dai vizi nazionali imperanti. Come quando, a proposito del neorealismo, osserva: """"Il fatto in sé, l'oggetto in sé, non è che il morto corpo della realtà, il residuo fecale della storia..."""". Sempre, in ogni sia pur minima battuta di questo scrittore che si dichiarava """"inetto a cicalare con brio"""", il lettore saprà riconoscere e gustare la fosforeggiante genialità del grande macaronico e l'""""accensione di intentata novità"""" del suo linguaggio."" -
Milione
Il testo che ha spalancato davanti agli occhi dell'Europa le «grandissime maraviglie» dell'Oriente.«Si può dire che per secoli la più vera immagine dell'Oriente, al di là delle fantasie convenzionali dei poeti e dei novellatori, sia rimasta, nella concezione degli europei, essenzialmente legata al Milione». (Sergio Solmi) -
In quelle tenebre
Il caso di Franz Stangl, comandante di Treblinka. Una sconvolgente indagine che rompe il silenzio sugli antecedenti e l’organizzazione dei campi di sterminio, e sulle complicità che hanno aiutato molti responsabili a fuggire.rnrn«Nello zoo avevamo una quantità di splendidi uccelli, e panchine, e fiori. L’avevo fatto disegnare da uno specialista di Vienna – naturalmente, avevamo specialisti di ogni genere… È difficile farne oggi una descrizione adeguata, ma il posto diventò veramente bello» - rnrnFranz Stanglrnrnrn«Il mondo non si è mai reso conto di quanto perfetta fosse questa macchina… Con adeguati mezzi ferroviari, i campi di sterminio in Polonia avrebbero potuto uccidere tutti i polacchi, i russi, e gli altri europei orientali che i nazisti avevano progettato di uccidere» - rnrnRichard Glazar,rnrnuno dei sopravvissuti di Treblinka -
La ballerina del Gai-Moulin
Due giovani e patetici viveurs indebitati fino al collo si nascondono una sera nella cantina di un losco night-club di Liegi con l'intenzione di attendere l'ora di chiusura e di svuotare la cassa. Ma un cadavere, intravisto nell'oscurità alla luce fioca di un fiammifero, viene a turbare i loro piani: è il facoltoso greco cui poco prima rivolgeva le sue sapienti e professionali attenzioni Adèle, l'entraineuse del Gai-Moulin. E' una notte degli inganni, dove nessuno è ciò che sembra. Ma provvederà Maigret, ancora una volta, a capire di che si tratta. -
Autobiografie
Visione e realtà, saga e storia, vicende politiche e avventure letterarie e artistiche: le Autobiografie di Yeats ci offrono tutto questo. Nel susseguirsi dei capitoli che compongono ogni ""autobiografia"""", un cronista-poeta ci fa conoscere terre sperdute, ci racconta l'apprendistato di un grande scrittore e compone, attraverso i frammenti di un'esperienza diretta, i ritratti dello scandaloso O. Wilde, del patetico Aubrey Beardsley, di G. B. Shaw, di Lady Gregory, di J. M. Synge, di Douglas Hyde, il filologo e storico del mondo gaelico. """"Per mantenere naturali queste note e utili a me stesso, devo impedire che l'una si ricolleghi all'altra, per non arrendermi alla letteratura"""". Da questo il plurale del titolo."" -
La poesia
A distanza di trent'anni dall'""Estetica"""" Croce volle tornare, nel 1933, sui grandi temi di quel libro, precisando tutti i punti delicati della sua teoria e sottoponendoli a sottili mutazioni. Il risultato fu """"La poesia"""" che può essere considerata l'opera più matura e complessa di Croce nell'ambito estetico. La forma di questo libro è singolare: Croce ha voluto creare una tensione tra la generalità massima (le considerazioni sul """"regno della bellezza"""" e i suoi caratteri, che formano la prima parte) e l'imprescindibile dettaglio (le preziose Postille che formano la seconda parte e che Croce presentava come """"una conversazione che segue alla tensione del discorso dottrinale"""")."" -
Jules e Jim
«Uno dei più bei romanzi moderni che io conosca è Jules e Jim, di Henri-Pierre Roché: vediamo, attraverso l'arco di un'intera esistenza, due amici e la donna che di entrambi è la compagna amarsi di un amore tenero e quasi senza screzi, in virtù di una morale estetica del tutto nuova e continuamente rimessa in discussione.» (François Truffaut) -
Manzoni e la via del romanzo
Macchia indaga sulla nascita del più celebre romanzo della letteratura italiana, i Promessi Sposi. Nascita quanto mai misteriosa, se si pensa alla precedente attività del Manzoni che ""fu dapprima un grande poeta lirico, poi un tragico, uno storico, un moralista, e infine un romanziere"""". Eppure i nessi con il Manzoni precedente permangono, se è vero che la forma stessa del romanzo nasce in lui come sviluppo della funzione del coro nelle tragedie, e se è vero che la Storia della Colonna infame, ai Promessi Sposi indissolubilmente legata, lo inserisce """"nella grande corrente inquisitoriale del romanzo moderno, da Stendhal a Dostoevskij"""". Macchia guarda gli aspetti più innovativi della riflessione del Manzoni, sullo sfondo della cultura europea."" -
Il mare non bagna Napoli
Il romanzo, nato dall'incontro della scrittrice con una Napoli uscita in pezzi dalla guerra, è in realtà la cronaca di uno spaesamento. La città infatti diventa uno schermo sul quale l'autrice proietta ciò che lei stessa definisce la propria nevrosi: una nevrosi metafisica, una impossibilità di accettare il reale, un orrore del tempo che ogni cosa corrode. Tutto il libro è un grido contro questo orrore, da cui lo sguardo vorrebbe potersi distogliere e non può. Questa edizione è accompagnata da due testi scritti dall'autrice, ripensando questo libro edito la prima volta nel 1953. -
La rovina di Kasch
L'Età delle Rivoluzioni racconta il suo naufragio. «La rovina di Kasch tratta di due argomenti: il primo è Talleyrand, il secondo è tutto il resto» (Italo Calvino) -
Tre sentieri per il lago
"I racconti di Tre sentieri per il lago... sono una delle grandi raccolte narrative del nostro secolo. Senza saperlo e volerlo, la Bachmann si allontanò un poco da se stessa: cancellò o sfumò l'ossessione in cui aveva vissuto; e l'ultimo racconto, che dà il titolo alla raccolta italiana, è in qualche modo una riconciliazione con la figura paterna e con l'Austria materna, sebbene l'incontro e l'addio siano così dolorosi"""" (Pietro Citati)." -
La vita di Marpa il traduttore
Marpa il Traduttore (1012-1096) fu tra coloro che più contribuirono a trapiantare in Tibet il buddhismo indiano. Tre volte lasciò il Tibet per compiere viaggi attraverso il Nepal e l'India alla ricerca di manoscritti e di maestri che spiegassero le oscure dottrine dei Tantra. Decisivo fu l'incontro con Naropa che lo designò come suo successore spirituale. In Tibet gli insegnamenti di Marpa diedero vita, attraverso Milarepa, a una tradizione che dura tuttora. Solo un segreto andò perduto, la tecnica che consente di trasferire la propria coscienza in un cadavere. gTsang sMyong Heruka, lo yogin pazzo di Tsang, che scrisse La vita di Marpa, è lo stesso cui dobbiamo La vita di Milarepa; e lo stesso è anche il loro traduttore, il tibetologo Jacques Bacot. -
Le feste di Billancourt
Billancourt è un sobborgo parigino dominato dalle officine Renault. All'epoca di questi racconti (gli anni Venti e Trenta) vi erano confluiti in massa emigrati della Russia sovietica che l'industria francese reclutava con buoni risultati. Così Billancourt divenne una specie di enclave russa, luogo di tutte le desolazioni e di tutte le nostalgie. C'è una vena di bizzarria, talvolta di patetica follia in molti personaggi, una comicità che nasce da invalicabili discordanze, un'amarezza cechoviana sul fondo. Tutti elementi che la Berberova sa mettere in gioco, fugando ogni patetismo e lasciando parlare la realtà. -
Il segreto di Joe Gould
Negli anni Quaranta viveva al Greenwich Village un letterato di nome Joe Gould che si presentava come un singolare barbone. Macilento e ubriacone, bazzicava le redazioni delle riviste letterarie; non poteva accettare un impiego, perché gli avrebbe impedito di continuare a scrivere la sua Storia Orale, costituita a suo dire, dalle conversazioni ascoltate e orecchiate per strada, al ristorante, nei dormitori, sui treni, al parco, ovunque la gente si riunisse e parlasse. Nel 1942 Mitchell gli dedicò un articolo sul New Yorker, Il professor Gabbiano, nel quale descriveva il personaggio. Dopo la morte di Gould, molti si misero alla ricerca della sua Storia Orale; nel '64 Mitchell decise di raccontare dall'inizio la storia del segreto di Gould. -
Il defunto signor Gallet
Un umbratile viaggiatore di commercio, Emile Gallet, è assassinato in un alberghetto a Sancerre. La caratteristica di quel caso era la mediocrità. Ma questa coltre di mediocrità sembra lacerarsi non appena il commissario comincia a indagare: si viene a scoprire che Gallet aveva da diciotto anni lasciato la ditta per la quale diceva di lavorare e che frequentava Sancerre sotto il nome di Clément. Nell'afa malsana di una precoce estate di provincia Maigret si imbatterà nei segreti, torbidi quanto inaspettati, di un piccolo borghese dalla doppia vita e dall'incerta stabilità. -
Tao tê Ching. Il libro della via e della virtù. Con testo cinese
Mai libro ha detto tanto in così poche parole. Nella ammirevole edizione di J.J.L. Duyvendak, il libro fondamentale del taoismo come Dottrina e Pratica della Via (Tao). Edizione con il testo cinese. -
Piccole storie senza morale
Il libro raccoglie, nella prima traduzione italiana, un ampio fascio di schizzi, glosse, critiche letterarie, cronache, racconti e ritratti. In ognuno di questi scritti Polgar, che era giornalista e critico teatrale, sa innalzare il feuilleton a dignità letteraria e portare a perfezione quella ""piccola forma"""" per la quale, recensendo la quotidiana """"commedia della vita"""" in succosi estratti e profumate essenze, si è guadagnato l'ammirazione di scrittori come Broch, Banjamin, Musil, Roth, Kafka, Tucholsky e molti altri."" -
La cantina. Una via di scampo
Per abbandonare il ginnasio, con la sua mistura di nazismo e pietà cattolica, il giovane Bernhard abbandona il centro di Salisburgo e finisce nel quartiere più malfamato della città. E in quel quartiere si ferma nel negozio del signor Podlaha: una cantina adibita a spaccio di alimentari, sempre piena di clienti, di movimento, di cose da fare. Quel luogo ha qualcosa di oscuramente attraente: i clienti vi entrano anche senza ragione, trafficano con i bollini delle tessere annonarie, parlano della guerra e delle storie che li riguardano. L'apprendista Bernhard li ascolta con attenzione, attraverso loro entra in molte vite, il suo dono di osservatore si acuisce. E' la prima sortita, anche se ancora non lo sa, in quello che sarà il suo territorio di scrittore. -
A mille miglia da Kensington
Ci troviamo nella Londra degli anni Cinquanta e in particolare nel suo mondo editoriale. All'inizio il romanzo ci narra le vicissitudini di Mrs. Hawkins, editor della Ullswater Press, ma poi ci accorgiamo che l'occhio si appunta su figure e su eventi nei quali affiora qualcosa che è il Male, sotto le spoglie di uno di quei personaggi che da sempre flagellano il mondo editoriale: protetto di una illustre scrittrice, scrittore in proprio di orribili testi, arrampicatore letterario. Così la storia, che si è avviata come una commedia agrodolce, finirà in sorprese truculente. Mrs. Hawkins, tuttavia, non si farà prendere alla sprovvista, pronta a liberarsi per sempre da un mondo che conosce troppo bene e ad approdare così ""a mille miglia da Kensington""""."" -
Il porto delle nebbie
Un uomo di una cinquantina d'anni viene fermato sui Grands Boulevards mentre si aggira in preda al panico fra autobus e macchine. Non ha documenti e dai suoi abiti sono state strappate le etichette. Non riesce a parlare. Qualche mese prima una pallottola gli ha spaccato il cranio, trasformandolo in una figura senza identità e senza memoria. In compagnia di questa muta silhouette, il commissario Maigret si immergerà nelle nebbie silenziose di Ouistreham, per sciogliere un enigma che ha la stessa cangiante apparenza del brumoso paesaggio normanno: ""Alcuni istanti prima tutto sembrava morto, deserto. E adesso Maigret, che cammina lungo la chiusa, si accorge che la nebbia pullula di forme umane... Più avanza e più quell'universo di nebbia si popola.""""""