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Le principesse della seta e altri racconti cinesi
Una raccolta di fiabe della tradizione cinese, scelte e rielaborate in una prosa elegante e diretta da Alessandra Valtieri e mirabilmente illustrate dai pennelli di Mauro Evangelista.rnrnIn queste fiabe sfilano principesse ingegnose che bevendo il tè in giardino scoprono il lavorio dei bachi, bambini con la testa a fungo, costruttori che mattone su mattone s'inventano una delle meraviglie del mondo, tartarughe ispiratrici, bestie feroci e bestie battibeccanti, monaci saggi e giovani svagati, straccioni di talento e arguti scimmiotti... Sedici storie che funzionano come chiavi d'accesso per la profondità e la vastità di una cultura da scoprire. Età di lettura: da 10 anni. -
Gustav Klimt
«Chi vuole sapere più su di me, cioè sull'artista, l'unico che vale la pena di conoscere, osservi attentamente i miei dipinti per rintracciarvi chi sono e cosa voglio.»rnrnGustav Klimt è uno dei maestri dell'arte moderna europea; opere come ""Il bacio"""", """"L'albero della vita"""" o """"Giuditta"""" sono icone ormai celebri della storia dell'arte ma anche della cultura popolare. Eppure Klimt resta un artista ancora da scoprire e soprattutto da raccontare. Questo è l'obiettivo dell'agile monografia di Giovanni Iovane e Sergio Risaliti, che anche attraverso la puntuale descrizione delle opere aiuterà il lettore a ricostruire l'evoluzione dell'arte del padre fondatore della Secessione viennese, le tappe salienti della sua carriera, le grandi commissioni, le vicende sentimentali, dalla giovinezza all'età matura fino agli ultimi anni di attività quando, non pago dei risultati raggiunti, cambiò stile per vivere una nuova fase creativa meglio nota come la stagione dello stile fiorito."" -
Commento agli Inni orfici. Testo greco a fronte. Ediz. critica
"... È facile ricavare da queste opere che egli poneva come principio l'eterna Ananke, he anche il platonico Timeo immaginò coeterna con la divinità, e questo è l'impulso innato della natura di ogni cosa, che definisce triste, cioè dèmone sommo; e che Kronos generò il mondo, ossia il cielo, con innumerevoli cicli, e poi come terza divinità celeste pone Eros, per mezzo del quale sono create tutte le cose... come anche per noi Cristinai, che crediamo nell'Ipostasi che di necessità si incarnò, il Padre che è analogo a Kronos e lo Spirito Santo che è analogo ad Eros; poiché anche presso di noi lo Spirito Santo è chiamato amore"""" - Vita di Orfeo IIl sottile e profondo fascino misterico degli Inni orfici è celebrato in questo Commento, l'unico superstite a oggi nel mondo, in lingua greca, in cui il trionfante platonismo d'età laurenziana si coniuga con le nuove istanze religiose, dando vita ad una sapientia filosofica e teologica, della quale erano depositari gli antichi teologi da Zoroastro a Ermete Trismegisto, Orfeo, Aglaofemo, Pitagora e Platone; essa fu trasmessa poi dai neoplatonici e culminò nella teologia cristiana, acme di un percorso iniziatico che conduce all'unità della Verità Rivelata. Il Commento con la sua esegesi ai Poemi orfici rivela il nucleo dottrinale del pensiero dell'autore, in cui la teologia, la teurgia e la magia cerimoniale insegnano all'uomo come giungere al colloquio con gli angeli e ricongiungersi alla divinità. Gli Inni sotto il profilo ieratico-teurgico sono preghiere pronunciate dall'uomo per entrare in comunione con il divino, sotto quello magico, canti in grado di vincolare, di incantare, di infondere potere in colui che deve essere incantato e iniziato, il μύστης. Sulla base della translatio sapientiae pagana e biblicocristiana gli Inni orfici riproposti in questo Commento in chiave moderna rivendicano, sulle orme di Ficino, il connubio fra pia philosophia e docta religio. L'orfismo del Rinascimento è un rinascimento dell'orfismo, è la rinascita dei miti orfici ma soprattutto l'elaborazione delle dottrine orfiche in campo filosofico.rn«... è facile ricavare da queste opere che egli poneva come principio l'eterna Ananke, che anche il platonico Timeo immaginò coeterna con la divinità, e questo è l'impulso innato della natura di ogni cosa, che definisce triste, cioè dèmone sommo; e che Kronos generò il mondo, ossia il cielo, con innumerevoli cicli, e poi come terza divinità celeste pone Eros, per mezzo del quale sono create tutte le cose ... come anche per noi Cristiani, che crediamo nell'Ipostasi che di necessità si incarnò, il Padre che è analogo a Kronos e lo Spirito Santo che è analogo a Eros; poiché anche presso di noi lo Spirito Santo è chiamato amore.» – Vita di Orfeo I" -
Chi è senza peccato
Tenere lo sguardo fisso sul passato può accecare.rnrn«Uno degli esordi più sconvolgenti che abbia mai letto» – David Baldaccirnrn«C'è un segreto per pagina» – New York Timesrnrn«Il corpo nella radura era il più fresco. Le mosche impiegarono più tempo per scoprire i due cadaveri in casa, anche se la porta mossa dal vento sembrava un invito. Quelle che si avventuravano oltre l'offerta iniziale erano premiate con un altro cadavere in camera da letto. Più piccolo, ma anche meno assediato dalla concorrenza.» L'agente federale Aaron Falk è tornato da Melbourne a Kiewarra, nell'outback australiano, per i funerali del suo vecchio amico Luke Hadler, della moglie e del figlio: un omicidio-suicidio che ha risparmiato solo Charlotte, la più piccola della famiglia. La comunità è scossa; il padre di Luke chiede a Falk di indagare, ma la sua non è una richiesta, è una minaccia legata al mistero di un'altra morte violenta avvenuta anni prima, quella di Ellie Deacon, sedici anni, occhi e capelli scuri, una breve vita densa di cose non dette. Così Falk, seppure a malincuore, rimane in quel piccolo paese in cui la siccità sembra aver inaridito insieme ai campi le coscienze e tutti hanno qualcosa da nascondere. L'alleanza con Raco, il giovane, ingegnoso poliziotto locale, dà presto i suoi frutti, disseminando dubbi sulla versione ufficiale del caso e riaprendo vecchie ferite. E quando i segreti tornano a galla nessuno può più chiudere gli occhi. Un esordio asciutto e feroce che diventerà un film prodotto da Reese Witherspoon. -
Numero zero
Una redazione raccogliticcia che prepara un quotidiano destinato, più che all'informazione, al ricatto, alla macchina del fango, a bassi servizi per il suo editore. Un redattore paranoico che, aggirandosi per una Milano allucinata (o allucinato per una Milano normale), ricostruisce la storia di cinquant'anni sullo sfondo di un piano sulfureo costruito intorno al cadavere putrefatto di uno pseudo Mussolini. E nell'ombra Gladio, la P2, l'assassinio di papa Luciani, il colpo di stato di Junio Valerio Borghese, la Cia, i terroristi rossi manovrati dagli uffici affari riservati, vent'anni di stragi e di depistaggi, un insieme di fatti inspiegabili che paiono inventati sino a che una trasmissione della BBC non prova che sono veri, o almeno che sono ormai confessati dai loro autori. E poi un cadavere che entra in scena all'improvviso nella più stretta e malfamata via di Milano. Un'esile storia d'amore tra due protagonisti perdenti per natura, un ghost writer fallito e una ragazza inquietante che per aiutare la famiglia ha abbandonato l'università e si è specializzata nel gossip su affettuose amicizie, ma ancora piange sul secondo movimento della Settima di Beethoven. Un perfetto manuale per il cattivo giornalismo che il lettore via via non sa se inventato o semplicemente ripreso dal vivo. Una storia che si svolge nel 1992 in cui si prefigurano tanti misteri e follie del ventennio successivo, proprio mentre i due protagonisti pensano che l'incubo sia finito. -
Lo stagno dei caimani e altri racconti perduti
Racconti perduti e ritrovati di Emilio Salgari, ambientati negli angoli più remoti del pianeta.rnrn«Riconosciamo almeno allo storico del ""Corsaro Nero"""" un dato di poesia, una misura d'invenzione non calcolata, non commercializzata e industrializzata: qualche cosa di autentico» – Carlo Bornrn«Quando avevo dieci undici anni lessi tutti i libri di Salgari. Assolutamente tutti. Fu una passione travolgente. Avevo comperato una lampadina tascabile per leggere di notte, nascosto sotto le coltri in modo che nessuno se ne accorgesse, le avventure di Sandokan» – Cesare Zavattinirnrn""""Lo stagno dei caimani"""" è un racconto che Emilio Salgari pubblicò con lo pseudonimo di Guido Altieri per l'editore Salvatore Biondo di Palermo. Ricercatori, studiosi ed esperti di Salgari nel corso di oltre un secolo hanno dato la caccia a queste pagine che sembravano scomparse. Per la prima volta in questo volume, accompagnati da illustrazioni d'epoca, sono pubblicati i racconti scritti dall'autore sotto diversi pseudonimi. Nove racconti perduti e ritrovati che lo scrittore ha ambientato negli angoli più remoti del pianeta, dai ghiacci del Polo Nord alle praterie dell'Arkansas ai mari pericolosi della Papuasia. Ma è la decima storia la più affascinante, perché ci dà conto di come lo scrittore ha giocato per tutta la vita con la propria identità."" -
Io sono una stella
Inge Auerbacher, ebrea tedesca, ha solo sette anni quando, nel 1942, viene internata nel campo di concentramento di Terezín. Conosce una delle più terribili atrocità della storia: la Shoah e la furia nazista contro un numero sterminato di uomini, donne e bambini. In questo libro rivolto ai ragazzi ma utile a ricordare a tutti una delle pagine più oscure della storia contemporanea, Inge raccoglie il commovente resoconto della sua esperienza: le emozioni e le paure di una bambina emergono in modo lucido e indelebile dalle sue parole nei racconti e nelle poesie, ma anche attraverso foto e disegni. In una nuova edizione curata da Matteo Corradini e arricchita da un dialogo con l'autrice, torna in libreria un racconto necessario della Shoah che lascia aperta la porta della speranza. -
Anna Magnani. La biografia
"Toglietemi tutto. La carriera, la politica, il Festival di Sanremo. Ma l'amore no. L'amore è la pioggia, il vento, è il sole e la notte. L'amore è respiro e veleno.""""rnrnVolto irregolare, grandi occhi luminosi, capelli scarmigliati, voce roca, risata improvvisa: Anna Magnani, prima attrice italiana a conquistare l'Oscar, nel lavoro come nella vita è mossa da un profondo bisogno di libertà che la porta a cercare sempre l'indipendenza. Le sue appassionate storie d'amore, le tempestose litigate, le polemiche e le provocazioni ne fanno l'interprete-personaggio che sullo schermo si alimenta delle insicurezze e delle contraddizioni di un carattere forte, sempre sul punto di esplodere. La donna e l'attrice non sanno separarsi nelle figure femminili che incarna con tutta se stessa: nei personaggi indimenticabili dei suoi film – la leader di """"L'onorevole Angelina"""", l'amante di """"Una voce umana"""", la mamma di """"Bellissima"""", la dark lady di """"Nella città l'inferno"""", la comparsa di """"Risate di gioia"""", la prostituta di """"Mamma Roma"""" – Anna ci viene incontro con le braccia aperte in una richiesta di aiuto, di complicità, d'amore." -
Storia del Canada. Dal primo contatto tra europei e indiani alle nuove influenze nel panorama politico mondiale
Dopo l'elezione a premier di Justin Trudeau nel 2015 il Canada è tornato un paese protagonista del panorama politico mondiale, un modello progressista in un Occidente travolto dal populismo. Questo libro ripercorre la storia di un paese che non è semplicemente un'appendice degli Stati Uniti e di cui sappiamo poco.rnrnQuella del Canada è una storia da principio fatta di indiani e di Inuit, poi di francesi, poi di britannici, poi di immigrati provenienti da ogni parte del mondo, tutti ugualmente ""canadesi"""", diversi tanto dai loro antenati asiatici o europei quanto dai loro vicini statunitensi. Il caso canadese viene perciò continuamente comparato con le madrepatrie europee e con quello, spesso opposto, degli Stati Uniti. Fino alla Conquista britannica del 1760 il Paese fu infatti una piccola appendice dell'Europa, e tra il 1760 e il 1867 un insieme di province diverse con storie diverse e il cui destino di unificazione era soltanto una delle soluzioni possibili. Ma fu solamente dopo la nascita della Confederazione del 1867 che l'identità canadese diventò sempre più chiara. In una nuova edizione riveduta e aggiornata, gli autori ci guidano attraverso i secoli nell'unicità e nella diversità dell'esperienza di questo immenso Paese fino all'attuale contesto multietnico, caratterizzato da politiche di accoglienza e ambientali, ma anche economiche e culturali, che si presentano quali alternative all'attuale modello statunitense proposto da Donald Trump."" -
Storia della Corea
Questo libro, il più completo trattato sulla storia coreana mai scritto da un autore occidentale, nasce dalla necessità di avvicinare il lettore a un paese che da un lato è sempre più in prima linea nello sviluppo industriale e tecnologico globale, dall'altro è ancora vittima instabile dei perversi giochi politici che portarono alla sua divisione alla fine degli anni quaranta del XX secolo. Partendo dalle stesse mitiche origini della nazione coreana, dal territorio e dalla lingua fino alla difficile situazione geopolitica attuale, l'autore dipinge la grande avventura di un popolo di antica civiltà che, occupando da sempre un posto fondamentale nello scacchiere geopolitico dell'Estremo oriente, ha contribuito considerevolmente a formare quella cultura giapponese oggi nel mondo ben più conosciuta e apprezzata. Per secoli vaso di coccio fra vasi di ferro, la Corea sta ancora pagando per un'intrinseca debolezza e soprattutto per la protervia altrui, che proprio nel XX secolo l'ha portata prima a perdere un'indipendenza fino ad allora sempre difesa con successo e poi all'incommensurabile tragedia della divisione e della guerra fratricida. Questa nuova edizione aggiornata del volume esamina con passione e competenza il complicato percorso storico del Paese del Calmo Mattino, riuscendo a dare conto non solo dei suoi malesseri e delle sue contraddizioni, ma anche delle ragioni per cui oggi è più che mai al centro dell'interesse e delle tensioni politiche internazionali. -
Il film del secolo. Dialogo sul cinema
Questo libro è il ""racconto per immagini"""" degli ultimi cent'anni, l'epoca del cinema, attraverso una conversazione a tre, Rossana Rossanda, Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri che hanno condiviso per lunghi anni le pagine del """"Manifesto"""". Confronto/scontro di sguardi e biografie diversi, queste pagine intrecciano memorie all'opera e la storia del grande schermo nel suo specchiarsi con la realtà e nel prendere parte ai grandi conflitti. """"To shoot"""", sparare, non è forse anche il linguaggio del cinema? Il risultato è quasi un film, non conciliante, aperto, dove il flashback diventa il presente e mette a fuoco questioni irrisolte, politiche ed estetiche. Avanguardie e pop, classici e Nouvelle Vague, autori e generi, dark ladies e """"fidanzatine"""", divi e Actors Studio, Hollywood ed Europa, film trascendenti e guerre stellari, estremo oriente e Cuba, parole e visioni, documentario e fiction, fino allo smaterializzarsi dell'immagine analogica. Il cinema come pensiero motore, fiancheggiatore critico del mondo, capace a volte di riconfigurare il sensibile e di vedere al di là del tempo, sempre a caccia di rivoluzioni possibili."" -
Teodoro
Un esordio delicato eppure solido, innervato di vita contadina, fuori dalle mode e dal tempo.rnEsistono campane per le nascite. Esistono campane per le tempeste. Esistono campane per i giorni della grandine e per i tuoni. Esistono le campane per proteggere i raccolti. Campane per i matrimoni. Esistono le campane della morte, ma non quelle per le partenze.Teodoro è un bambino vissuto undici giorni. Teodoro abita in un luogo sospeso, a mezz’aria. Osserva la vita che accade dopo di lui. Torna nei suoi luoghi. Sotto il campanile, nel campo dove riposano i cavalli, dentro la sua casa. Cerca ancora il suo posto tra le braccia della madre, tra le parole del padre. Pronuncia i nomi dei suoi fratelli, Ero, Gedeone, Ada, Abele, Zaira, Giacinto, Libero, Pellegrino, Mario. Sono nove, nati dopo di lui, tutti all’oscuro della sua esistenza. La sua vita è un segreto sepolto nella memoria. Ma Teodoro parla, racconta, svela. Si avvicina, tocca, sfiora, consola. Instaura dialoghi d’amore, di complicità, di tenerezza, con i fratelli e i genitori. I pezzi in disordine di ogni esistenza si ricompongono nella voce sussurrata di Teodoro, in un paese di campagna dove la vita è scandita dal ritmo delle stagioni, dai rituali della terra, dalle migrazioni degli uccelli, dai rintocchi delle campane. -
Fariña. La porta europea della cocaina
Il libro sul narcotraffico galiziano messo al bando dall'autorità giudiziaria spagnola.rnrn«Una storia che nessuno ha mai raccontato, scritta come un romanzo. Ma fate attenzione: è tutto vero» – Roberto Savianornrn«Ci sono libri che non possono essere messi a tacere» – Associazione dei librai di Madridrnrn""Coca"""", """"farlopa"""", """"perico"""", """"fariña"""". Nella storia spagnola nessun prodotto è mai stato commercializzato con tanto successo. Negli anni ottanta e novanta infatti quasi tutta la cocaina che sbarcava in Europa faceva il suo ingresso dai porti della Galizia, che allora ha rischiato di trasformarsi in un vero e proprio narcostato. Oltre alla posizione geografica privilegiata, la Galizia aveva tutte le carte per diventare una """"nuova Sicilia"""": ritardo economico, una tradizione secolare di contrabbando via terra, mare e fiumi, e un atteggiamento di tolleranza ammirata verso una cultura criminale ereditata dall'epoca degli """"inoffensivi"""" e """"benevoli"""" boss del tabacco. I clan, potenti e intoccabili, sono cresciuti in un clima di massima impunità grazie all'inerzia – se non alla complicità – della classe politica e delle forze dell'ordine. Attraverso le testimonianze dirette di boss, piloti di aerei, pentiti, giudici, poliziotti, giornalisti e madri di tossicodipendenti, Nacho Carretero disegna con minuzia uno scenario criminale spesso sottovalutato, ma che ha annientato il tessuto sociale, economico e politico della regione spagnola, che ancora oggi paga il prezzo delle attività dei clan del narcotraffico, tutt'altro che estinti."" -
Omero è stato qui
Un'antologia che rende omaggio alle grandi raccolte del passato remoto e ne rinnova lo spirito avvicinandole ai giovani lettori di oggi.rnrnÈ il lembo d’acqua che separa Messina e Reggio Calabria a unire le otto storie di questa raccolta. Scilla e Cariddi e la loro avversa fortuna, Dina e Clarenza che con coraggio hanno difeso Messina dall’attacco dei nemici, Ulisse ammaliato dalle Sirene, Cola Pesce in carne, ossa e squame: sono solo alcuni dei personaggi che da un passato lontano arrivano fino a noi, echi di racconti forse già sentiti, da custodire e raccontare ancora e ancora, perché non vengano dimenticati. L’omaggio di Nadia Terranova alla sua città, Messina, e al suo mare. -
I vagabondi
Finalista Premio Gregor von Rezzori Città di Firenze 2019Vincitore dell'International Man Booker Prize 2018rnA Olga Tokarczuk è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura 2018.rn«Muoviti, vai, beato è colui che parte.»rn«Una scrittrice magnifica» – Svjatlana Aleksievičrn«Un gabinetto delle curiosità, un libro sovrastorico e transnazionale, che va avanti e indietro nel tempo, tra finzione e fatto. Nel viaggio della narratrice è sparsa una costellazione di storie discrete che condividono motivi ritmici e giri di frase» – The New York Timesrn«Echi di W.G. Sebald, Kundera, Kiš. Non c'è miglior compagno di viaggio in questi tempi di tumultuoso fatalismo» – The Guardianrn«L'interesse per ciò che connette l'anima al corpo è un ""leitmotiv"""" che nonostante l'apparente assenza di trama intreccia stretti i fili diversi del testo – fiction, memoir, saggio – facendone una sola» – The SpectatorrnLa narratrice che ci accoglie all'inizio di questo romanzo confida che fin da piccola, quando osservava lo scorrere dell'Oder, desiderava una cosa sola: essere una barca su quel fiume, essere eterno movimento. È questo spirito-guida che ci conduce attraverso le esistenze fluide di uomini e donne fuori dell'ordinario, come la sorella di Chopin, che porta il cuore del musicista da Parigi a Varsavia, per seppellirlo a casa; come l'anatomista olandese scopritore del tendine di Achille che usa il proprio corpo come terreno di ricerca; come Soliman, rapito bambino dalla Nigeria e portato alla corte d'Austria come mascotte, infine, alla morte, impagliato e messo in mostra; e un popolo di nomadi slavi, i bieguni, i vagabondi del titolo, che conducono una vita itinerante, contando sulla gentilezza altrui. Come tanti affluenti, queste esistenze si raccolgono in una corrente, una prosa che procede secondo un andamento talvolta guizzante, come le rapide, talvolta più lento, come se attraversasse le vaste pianure dell'est, per raccontarci chi siamo stati, chi siamo e forse chi saremo: individui capaci di raccogliere il richiamo al nomadismo che fa parte di noi, ci rende vivi e ci trasforma, perché «il cambiamento è sempre più nobile della stabilità»."" -
Il quaderno cancellato
Al suo debutto nella narrativa lo sceneggiatore di Biutiful e Birdman scrive un romanzo vertiginoso e surreale, che dietro un velo noir cela una riflessione profonda e insieme divertente sulla creazione artistica.rn«Il quaderno cancellato racconta tutto. Non in senso scandalistico — anche se cita molti registi, festival, titoli di film. In senso romanzesco.» – RobinsonrnTutto cominciò con una sceneggiatura cinematografica. Un copione che non avrebbe dovuto essere scritto.rnrnNel piccolo appartamento di Buenos Aires condiviso con la madre Pablo Betances ha sempre sognato di scrivere: voleva essere prima un romanziere e poi uno sceneggiatore. Il sogno è diventato realtà quando ha conosciuto Santiago Salvaterra, salvo poi farsi incubo visto che il ""più grande regista cinematografico latinoamericano di tutti i tempi"""" lo ha reso prigioniero e lo costringe a scrivere sceneggiature, veri e propri successi internazionali, rinchiuso in uno scantinato dove ci sono solamente un materasso, un computer portatile, la discografia completa dei Beatles, un ukulele, tutte le opere di Borges e un quaderno. L'unica via d'uscita è scrivere un'ultima sceneggiatura, quella che consacrerà Salvaterra nell'olimpo del cinema: un tour de force che Pablo appunta meticolosamente sul suo quaderno, un diario di prigionia dove giorno per giorno cancella ogni singola parola subito dopo averla scritta. Man mano che la stesura del capolavoro procede i rapporti tra i due uomini si fanno sempre più burrascosi, finché un giorno Pablo si blocca. È la fine?"" -
Verso Sant'Elena
Candidato al Premio Strega 2019«Sogna la vita che ti manca, Napoleone. Abbiamo poche ore prima dell'alba, ma quella vita non si misura con gli orologi. Una notte vale un secolo... Ti darò altro tempo, la preziosa materia che ti manca.»rn«La percezione del reale, che è possibile modificare con la dimensione fantastica del sogno, guida la scrittura alla reinvenzione dell'architettura esistenziale» - La LetturarnÈ ormai calata la sera quando Napoleone apprende che giungerà in vista di Sant'Elena all'alba. L'imperatore si ritira presto sulla Northumberland, quel sabato 14 ottobre 1815. Da più di due mesi è in navigazione sulla fregata inglese. Che cosa mediti alla fine del viaggio e forse dell'avventura della sua vita, nessuno potrebbe saperlo, mentre cigola la porta della cabina, non per un colpo di vento. Chi è mai la bella clandestina entrata? È davvero l'Eugénie, l'eroina del suo romanzo giovanile rimasto nel cassetto? Dopo la donna, nel dormiveglia compaiono la madre e alcune inquietanti presenze protagoniste degli eventi della sua vita dalla Rivoluzione alla battaglia di Waterloo. In Europa intanto si diffondono reazioni contrastanti. A San Pietroburgo lo zar Alessandro comincia a prevederne imbarazzanti rivelazioni. Pio VII accoglie a Roma i congiunti rifiutati dalle dinastie che avevano sollecitato l'onore d'imparentarsi coll'imperatore. A Vienna la moglie Maria Luisa, in procinto di recarsi a governare Parma, si concede al generale Neipperg. Il governatore designato di Sant'Elena a Londra riceve segrete istruzioni. Sulla Northumberland a poche ore dalla meta tutti dormono. La sola Eugénie veglia, custode del sonno di Napoleone: «dormi, sogna, riposa, ma sogna con la stessa potenza con cui hai combattuto, e non arriveremo mai a Sant'Elena.» E scrive sul diario di bordo il diverso corso che Napoleone immagina ancora d'imprimere alla Storia, mentre la nave sembra sparire in un folto banco di nebbia. L'epica visionarietà ispiratrice dell'autore di Cercando l'Imperatore, riconosciutagli dal «Times Literary Suppliment» e «The New York Times», umanizza un altro imperatore, quel Napoleone che già la poesia di Manzoni aveva trasfigurato. Il viaggio infinito sulla nave del grande prigioniero, con le sue fughe in avanti e indietro, si eleva così a simbolo di quella sognata reinvenzione dell'esistenza, tentata di visitare altre vite possibili, che in vista della fine si annida forse in ogni anima umana. -
Mi spiacerà morire per non vederti più
«Il mondo si riduceva, sulle labbra di un pagano innocente, a una mirabile serie di suoni che come perle lasciava cadere nella memoria di un monaco! Ah, non sarebbe bastata la notte per contenere quella straripante voglia di raccontare.»rnrn«Pazzi sa dare vita ad allegorie che ricordano al lettore la magia e la forza immaginifica di Calvino» – The New York TimesrnrnLa vicenda si apre in età longobarda, nel 590 d.C., con la visione dei barbari in catene nel Foro romano, i bellissimi angli il cui riscatto è conteso fra due cugini diversissimi: Gregorio Magno papa e il senatore romano Eusebio Simmaco. In loro il contrasto fra cristianesimo vincente e cultura pagana perdente esplode quando Eusebio, che vive con naturalezza ancora pagana la propria sessualità, si oppone all'amore fra la figlia Ottavia e il palafraniere Celeste, di cui si è invaghito. I due giovani per sottrarsi alle sue brame fuggono da Roma. Dopo varie peripezie, le nozze e la nascita dei figli parrebbero placare Eusebio – ma solo in apparenza. Tutto questo viene raccontato da un personaggio odierno, l'ingegnere milanese Gregorio Eusebi, oppresso dal mestiere di famiglia, a un ospite in vacanza nel suo stesso albergo. Il romanzo è il suo modo di reinventarsi, approfittando dello sconosciuto per fargli credere di averlo scritto davvero. Gregorio mette così in scena qualcosa che ignorava di sé, mentre l'ospite ascolta, incantato. -
Viaggiare nello spaziotempo. La scienza di Interstellar
Un viaggio nella scienza del visionario film Interstellar di Christopher Nolan guidati dallo scienziato più pop del momento. L'astrofisico Premio Nobel Kip Thorne.rn«Un viaggio nello spazio e nella gravità quantistica come quello raccontato dal film di Christopher Nolan. La guida è Kip Thorne, Nobel per la fisica 2017 per la scoperta delle onde gravitazionali e consulente scientifico di Interstellar» - Robinson, La Repubblicarnrn«Un film è come un grande progetto scientifico.»rnrnChi, guardando un cielo stellato di notte, non si è mai chiesto almeno una volta se un giorno saremo mai in grado di andare tra quegli astri così remoti? L’ambizioso film ""Interstellar"""" di Christopher Nolan ci conduce proprio in un viaggio del genere, e ben oltre la Via Lattea, la nostra galassia ancora visibile a occhio nudo. Ma la sua non è un’opera di pura fantasia. O meglio, lo è solo in parte. Grazie infatti alla consulenza dell’astrofisico e premio Nobel Kip Thorne gli eventi sbalorditivi a cui assistiamo nel film sono una rappresentazione scientificamente corretta di quello che gli esseri umani potrebbero affrontare in un’esplorazione dello spaziotempo. Dai dischi di accrescimento alle singolarità, dalla gravità quantistica alle anomalie gravitazionali, passando per la quinta dimensione e il tesseratto di Nolan, Thorne spiega in modo divulgativo e coinvolgente le grandi questioni del tempo e dello spazio in chiave interstellare, stimolando come non mai il nostro senso della meraviglia e dell’avventura."" -
Scemocrazia. Come difenderci dal pensiero comune
Dall'omeopatia all'astrologia, dallo ""scemo bio"""" allo """"scemo dell'11 settembre"""", dallo """"scemo del selfie"""" allo """"scemo editoriale"""": un manuale di sopravvivenza nell'era della banalità.rnrnC'è chi vede ovunque un complotto e crede che l'uomo non sia andato sulla Luna, chi pensa che quella di Darwin sia """"solo una teoria"""", chi (solo in Italia) non fa il bagno dopo pranzo per paura della congestione, chi è contrario agli OGM non sapendo neppure cosa sono, ci sono i No-Vax, i No-Global, i salutisti esasperati... Con una scrittura satirica e graffiante, Massimiliano Parente prende di mira, uno per uno, i luoghi comuni del pensiero, della politica, del costume, senza rinunciare a portare serie prove scientifiche, anche perché spesso il pensiero scientifico non è intuitivo (altrimenti il Sole girerebbe ancora intorno alla Terra). Un libro contro il pensiero comune che smonta tanti cliché della nostra società che crediamo moderna anche se spesso non lo è affatto, una satira pungente contro i luoghi comuni, le mode e ogni credenza non razionale. Corredato da una """"Bibliografia essenziale (per essere meno scemi)"""".""