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I pidocchi e il Granduca
Partendo dall'assunto che la malattia, come la salute, è prodotto tanto biologico quanto sociale, Cipolla mette al centro della sua disamina un pidocchio, il ""noioso parassita"""" che diffonde nell'uomo il tifo esantematico. Ma nell'affrontare la storia dell'epidemia di tifo che infuriò nella zona di Firenze nel 1621-22 allarga l'osservazione alla situazione igienico-sanitaria della città d'ancien régime, appestata dai miasmi, alle condizioni disperate dei suoi abitanti, al nesso di indigenza, disoccupazione, carestia che stava alla base della diffusione del morbo."" -
Chi ruppe i rastelli a Monte Lupo?
Dal 1347 alla fine del Settecento la peste fu il grande spauracchio della società europea. La medicina, non riconoscendone le cause, non poteva porre argini efficaci al contagio che non fossero l'isolamento dei malati e la quarantena. Questo libro racconta di un minuscolo borgo fiorentino ai tempi della grande epidemia del 1630, e insieme alle restrizioni e al collasso della vita cittadina descrive i primi faticosi passi di una politica sanitaria, con il graduale affermarsi di una scienza medica che veniva emancipandosi dalla fede. -
L' Italia delle migrazioni
Per circa un secolo tra i maggiori paesi d'emigrazione, l'Italia è diventata negli anni recenti una delle principali mete delle migrazioni internazionali. Non meno rilevanti sono stati i flussi interni, che hanno ridisegnato la geografia umana del paese, spostando masse ingenti dalle campagne alle città, dalle aree economicamente svantaggiate a quelle più dinamiche. Il volume ricostruisce le tappe principali e i caratteri più significativi delle migrazioni italiane dall'Unità ad oggi, considerando cinque grandi periodi: l'Ottocento preunitario; la prima globalizzazione e l'emigrazione di massa (1861-1914); la fase tra le due guerre; gli anni della ricostruzione e del miracolo economico (1946-1975); la seconda globalizzazione e l'immigrazione straniera. -
L' utilitarismo
Fondamento dell'utilitarismo è l'idea che lo scopo ultimo dell'azione sociale stia nella produzione della massima felicità. Una linea di pensiero che risale all'antichità, ma che trova una compiuta formulazione in Jeremy Bentham (1748-1832), il filosofo e giurista inglese fautore della libertà personale ed economica, nonché della separazione di Stato e chiesa. Il volume ricostruisce lo sviluppo dell'utilitarismo come teoria morale, individuandone i tratti costitutivi e passando in rassegna le varie declinazioni che ne sono state proposte dall'Ottocento a oggi. -
I giacobiti a Urbino (1717-1718). La corte in esilio di Giacomo III red'Inghilterra
Giacomo III Stuart - pretendente al trono di Gran Bretagna e Irlanda per i suoi nemici e legittimo sovrano per i suoi sostenitori - si trattenne a Urbino da luglio 1717 a ottobre 1718. Durante quel periodo, il Palazzo Ducale fatto edificare dal principe rinascimentale Federico da Montefeltro divenne la residenza della sua corte in esilio: ancora oggi al primo piano del celebre edificio si trova una piccola camera chiamata ""stanza del re d'Inghilterra"""". Nel presente volume, che è l'edizione completamente riveduta e corretta della precedente versione inglese, Edward Corp affronta analiticamente le vicende di questa piccola società di britannici esuli in Italia, ricostruendone l'organizzazione e il funzionamento. L'autore va ben oltre le semplici informazioni aneddotiche, poiché scompone e ricompone la corte come gruppo sociale analizzandone le dinamiche interne, i rapporti intrattenuti con l'esterno, i cerimoniali, le azioni politiche, le speranze e le delusioni. Il risultato è un saggio di microstoria condotto su un'ampia documentazione archivistica."" -
Il mestiere di giudice. Pensieri di un accademico americano. Alberico Gentili Lectures (Macerata, 19-21 marzo 2012)
Con questo volume, il Mulino inaugura la serie delle ""Alberico Gentili Lectures"""", lezioni di eccellenza tenute ogni anno all'Università di Macerata da giuristi, giudici, uomini e donne delle istituzioni di prestigio internazionale, su temi di diritto costituzionale nel senso più ampio, con l'intento di esplorare il valore incentivante della """"diversità"""" declinata attraverso i temi proposti e l'esperienza umana e professionale degli ospiti. Alle tre lezioni raccolte in questo volume, ricche di memorie e insegnamenti personali, Guido Calabresi ha affidato il racconto di un'esperienza quasi ventennale tra gli scranni di una corte federale americana: le tecniche che aiutano il giudice a fare il diritto; il valore della diversità di orientamenti, estrazioni e culture fra i giudici; il potere del dialogo con le altre istituzioni. Tutto teso a un'unica, drammatica domanda: che cosa possa fare un giudice davanti alla più ingiusta delle leggi, la pena di morte."" -
Storia della Confederazione Italiana Agricoltori. Rappresentanza, politiche e unità contadina dal secondo dopoguerra ad oggi
La storia dell'associazionismo agricolo in età contemporanea affonda le sue radici nella complicata situazione politica e sociale successiva alla seconda guerra mondiale. Nel 1955, quando viene fondata l'Alleanza nazionale dei contadini, ad oggi, si sviluppa il complesso tentativo di costruire una forte organizzazione contadina unitaria, in grado di coordinare e raccogliere le forze sindacali vicine ai partiti di sinistra come di dialogare in termini competitivi con la Coldiretti e la Confagricoltura. Questo studio ripercorre sulla base di fonti italiane e straniere, la storia dell'incontro di varie sigle sindacali e della loro fusione nella Confcoltivatori (1977), oggi Confederazione italiana agricoltori. Propone poi un'attenta analisi delle relazioni tra tale organizzazione e il sistema partitico, nel più ampio quadro europeo della Pac, nelle diverse fasi della storia italiana, fino ai giorni nostri. È la storia, in ultima analisi, di una confederazione presente sul territorio ma sempre immersa nelle relazioni internazionali e continuamente tesa ad adeguare la propria forma organizzativa alle sfide dei tempi che cambiano, dall'agro-alimentare ai problemi ambientali, dagli OGM alla difesa del made in Italy. -
Tra scuola e lavoro. Studi su transfer e attraversamento dei confini
Il libro nasce da una rassegna di differenti approcci teorici sul transfer e di diversi tentativi di ridefinire l'apprendimento come attraversamento dei confini tra organizzazioni. Ciò comporta non un semplice trasferimento di conoscenza e abilità tra un compito e l'altro, ma un cambiamento delle conoscenze e dei contesti durante l'intero processo di transfer. Il volume ricostruisce il quadro teorico che pone l'attraversamento dei confini come base per la ricerca sul transfer tra scuola e lavoro, e presenta alcune ricerche che si soffermano sull'apprendimento in specifici contesti di lavoro evidenziandone analiticamente le caratteristiche e sottolineando la stretta dipendenza della nozione di transfer da quella di apprendimento, richiamando il problema più generale del connettere le diverse pratiche alle diverse situazioni. -
Carta e stracci. Protoindustria e mercati nello Stato Pontificio tra Sette e Ottocento
Il volume ricostruisce la rete protoindustriale della produzione della carta presente nello Stato della Chiesa tra Sette e Ottocento, con particolare attenzione alle modalità di organizzazione interna delle manifatture e ai tentativi messi in atto dal governo pontificio per regolamentare il mercato degli stracci da carta, condizionato da numerose privative di antica origine e dall'azione di incettatori e mercanti pronti ad aggirare le norme e a operare nell'ambito del contrabbando pur di salvaguardare i profitti. Tra fasi di liberalizzazione e di sostanziale chiusura, le autorità pontificie modellarono un mercato funzionale sia agli interessi dei proprietari delle cartiere, sia alle esigenze dei ceti popolari, ai quali appartengono i raccoglitori di cenci. Se l'economia degli stracci muoveva una complessa serie di figure che a Roma ruotava intorno all'università dei ferrivecchi e degli straccivendoli, sul fronte opposto alle norme varate dallo Stato, nel tentativo di salvaguardare una rete economica in difficoltà, si muovevano trafficanti e accaparratori privi di scrupoli, i cui comportamenti rimandano ai temi dell'etica e delle pratiche mercantili. -
Una patria per le donne. La mobilitazione femminile nella Grande Guerra
Nella produzione storiografica sulla mobilitazione civile negli anni della Grande Guerra è stato dato poco spazio alla partecipazione delle donne. Facendo propria la convinzione di un'estraneità delle donne al conflitto, la storiografia ha analizzato prevalentemente gli episodi di ostilità alla guerra da parte di donne operaie e contadine o qualche iniziativa isolata di donne dei ceti abbienti e di élite femminili intellettuali. Questo volume fornisce, invece, un quadro complessivo delle attività di assistenza e di propaganda svolte dalle donne mobilitate a sostegno del primo conflitto mondiale. Aspetto della storia della Grande Guerra ancora poco conosciuto, la mobilitazione femminile fu invece un fenomeno di vaste proporzioni e rappresentò la prima esperienza di partecipazione delle donne alle vicende politiche del paese, momento fondamentale del loro processo di nazionalizzazione. La ricerca si basa su documentazione reperita in fondi archivistici nazionali e locali, in quelli di organismi e istituzioni della mobilitazione civile, sullo spoglio della pubblicistica delle associazioni femminili di assistenza e propaganda, sulla stampa femminile dell'epoca. -
Le categorie del «politico». Saggi di teoria politica
Curati da Gianfranco Miglio e Pierangelo Schiera, gli scritti di Cari Schmitt qui presentati coprono l'intera parabola di pensiero del filosofo tedesco: certamente uno dei più rappresentativi e controversi della cultura europea del Novecento. Il volume riunisce infatti i saggi più importanti della sua produzione politologica dal 1922 al 1953; si tratta di: ""Teologia politica"""", """"Il concetto del 'politico'"""", """"Legalità e legittimità"""", """"I tre tipi di pensiero giuridico"""", """"Il problema della legalità"""" e """"Appropriazione divisione - produzione""""."" -
La libertà di essere diversi. Natura e cultura alla prova delle neuroscienze
Quanto del nostro comportamento e delle nostre scelte è determinato dal nostro patrimonio genetico e quanto invece dall'ambiente in cui viviamo, dalla cultura in cui siamo immersi? Certamente i geni ci fanno essere come siamo: statura eretta, occhi in posizione frontale e, non ultimo, un grande sviluppo della corteccia cerebrale; ma forse pensieri, emozioni, comportamenti, atteggiamenti non dipendono solo da caratteristiche geneticamente determinate. La questione rimane a tutt'oggi aperta e incerta; affrontandola, questo libro propone una riflessione profonda sugli scenari aperti dalle scoperte delle nuove ""discipline del cervello""""."" -
Dal rito al teatro
«Non è nell'eccezionale e nello straordinario che l'esperienza si realizza e prende forma, ma nell'abituale normalità dell'esistenza: è qui, nel quotidiano, che vengono tessute le fila della comunicazione tra le generazioni». La nostra vita è ricca di ritualità e rappresentazioni: ricorriamo a pratiche performative per mostrarci, raccontarci e «metterci in scena» quotidianamente. È così che facciamo esperienza del mondo e lo riproduciamo, interpretandolo e riscrivendolo. Victor Turner si chiede se l'esperienza può tornare a essere un momento di verità e di incontro: per riaffermare una soggettività che si riscopra padrona del proprio destino, al di là della macrofisica del dominio che l'ha estromessa da ogni possibilità di gestione collettiva. Ritrovare il senso di un'esperienza così concepita ci è più che mai necessario, oggi che il rumore di fondo si fa assordante e nulla si fissa e si deposita, gli accadimenti più insignificanti vengono trasformati in «eventi», navigare rimanda solo a Internet e la memoria che conta è quella del nostro smartphone. -
I greci hanno creduto ai loro miti?
Non sono solo le verità o le idee ad avere una storia, ma anche il criterio stesso di vero e di falso. Attingendo a Platone, Aristotele, Pausania, Paul Veyne esamina i differenti ""regimi di verità"""" in vigore presso quegli stessi greci a cui i moderni fanno risalire la nascita della storia, della ragione, della scienza. Ecco che la verità si configura come l'effetto del variare dei rapporti e degli interessi; nessuna verità è migliore delle altre, è semplicemente incommensurabile con le precedenti e le successive, perché i suoi orizzonti mutano costantemente."" -
Il bene nelle cose. La pubblicità come discorso morale
Per secoli i muri hanno raccontato la storia. Oggi che gli dèi sono caduti, e la storia sembra una lunga sequenza di errori, i muri delle città non hanno smesso di essere luogo di celebrazione e di insegnamento. Dove troneggiavano divinità, eroi o eventi del passato, appaiono ora oggetti comuni e di uso quotidiano: la morale a cielo aperto della città contemporanea, la pubblicità, continua a parlarci del bene, ma lo fa attraverso auto, telefoni, rasoi, vestiti, cibo, e quanto siamo abituati a chiamare merci. -
Frugalità
Millenni di vita in ambienti ostili e di lotta per la sopravvivenza hanno plasmato un uomo proiettato verso l'accaparrare risorse, soprattutto dalla natura. Ma oggi, nei tempi di crisi che stiamo vivendo, una parola un po' desueta sembra trovare un nuovo senso e una nuova pregnanza. Frugalità è la scelta consapevole di chi sa che non si può continuare a consumare il mondo che ci circonda con i ritmi degli ultimi decenni. Non significa tornare a un edenico quanto irreale passato, ma abitare il presente e proiettarsi nel futuro facendo i giusti investimenti e puntando su ambiente, educazione, ricerca, arte, scienza. -
Perseveranza
Incostanza e mutamenti repentini di vita privata e pubblica non lasciano molto spazio alla perseveranza. Che pure orienta i nostri destini a vari livelli: quando ci si applica per portare a termine gli studi o un progetto in cui si crede, o, su un piano più alto, quando si lotta per una società più giusta nonostante le smentite della storia ci spingano ad abbandonare l'idea. Ma che cosa motiva questa virtù, a volte fino al sacrificio personale? Forse la risposta va cercata, appunto, in quella scia di sacro che sembra indissociabile dalla parola. Perseveranza, ovvero come saldare la realizzazione di sé e il bene di tutti. -
Silenzio
Il silenzio sta fuori del tempo, fuori dal suo gioco, lo prende in controtempo presentandosi in ogni momento del giorno, nascosto tra i rumori della nostra quotidianità. Oggi appare come dimensione sconosciuta, in ombra, ma forse sempre intimamente ricercata. Mario Brunello suona nei teatri e nei monasteri, sulle cime dolomitiche o nel deserto: tutti luoghi in cui il silenzio è il denominatore comune. In questo libro, suddiviso come una Sonata in quattro movimenti, l'autore si prende cura del silenzio: lo cerca, lo accoglie e lo abita, accompagnando il lettore a scoprirlo in un intreccio fra l'arte e il nostro vivere. -
Attila e gli unni. Verità e leggende
A partire dalle campagne di guerra che ebbero luogo nel 451 in Gallia e nel 452 in Italia, la fama di Attila come ""flagello di Dio"""" attraverso i secoli si è fatta icona proverbiale. Ma ehi era Attila e chi erano gli unni a cui si associa una così pertinace fama di devastazione e crudeltà? Questo libro racconta con esemplare chiarezza che cosa se ne sa in concreto, come si è formata ed evoluta nel tempo la loro leggenda, sorta quasi subito nell'agiografia cristiana, e come si è differenziata nelle diverse aree europee. Attila il terribile è infatti quello di area italiana, nei paesi germanici figura come re benevolo e generoso, e in Ungheria è addirittura un eroe nazionale."" -
La peste
Un morbo che ha profondamente influenzato il corso della storia: dalla ""peste di Giustiniano"""", fra VI e Vili secolo, alla peste nera fra XIV e XVIII secolo, alla pandemia che solo cento anni fa fece tredici milioni di vittime in Cina e India. Questo libro ci racconta che cos'è la peste sotto il profilo medico, come è stata identificata, come si è manifestata nel tempo, in che modo la vivevano le persone e con quale politica sanitaria fu contrastata, come ne venne elaborata l'immagine nell'arte e nella letteratura.""