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I dolci dell'almanacco alimentare. Una ricetta alla settimana per conciliare golosità e salute
Quando sentiamo la parola “dolce”, subito pensiamo a qualcosa di piacevole e gratificante però, allo stesso tempo, un grillo parlante nella nostra testa ci ricorda che lo zucchero fa male, provoca sovrappeso… insomma è nocivo per l’organismo. Ma è davvero così?In realtà, come suggeriva Paracelso già in tempi antichissimi, «è la dose che fa il veleno» e il glucosio è indispensabile per le nostre cellule. Quindi lo zucchero non è un demone, ma – vale per tutti i nutrienti – deve essere assunto nella giusta quantità. È questo il principio su cui si fonda la Piramide alimentare, alla base della Dieta Mediterranea, a cui si ispirano da sempre gli autori dell’Almanacco Alimentare, i volumi che ogni anno propongono una ricetta al giorno per instaurare una dieta sana ed equilibrata. In questo nuovo libro della serie, vengono presentate 52 ricette originali di dolci, una alla settimana, distribuite lungo le quattro stagioni. Una – e una sola! – volta ogni sette giorni si può fare uno strappo alla regola e regalarsi il piacere di una bella porzione di dolce. Anzi, se lo sceglieremo – come consigliato in queste pagine – nel rispetto della tradizione italiana e della stagionalità degli ingredienti, e se lo consumeremo in allegra compagnia (non dimentichiamo che la convivialità è un altro caposaldo della Dieta Mediterranea), non potrà che farci bene. Al corpo e allo spirito. -
La dieta del cervello. Prendiamoci cura del nostro benessere mentale attraverso il cibo
Con 10 menu specifici per ogni disturboA prima vista, alimentazione e psichiatria non sono la più ovvia delle accoppiate. Se pensiamo a Freud, con tanto di pipa e divano in pelle, non lo immaginiamo certo a scrivere sul suo taccuino la ricetta del salmone al forno. Eppure, dieta e salute mentale sono inestricabilmente legate. E il rapporto funziona in entrambi i sensi: scelte alimentari sbagliate portano a un aumento di problematiche psicologiche, che a loro volta conducono a cattive abitudini in fatto di cibo. Finché non risolveremo i problemi di alimentazione, non ci sarà farmaco né psicoterapia in grado di aiutarci davvero. E non si parla solo di patologie gravi: a chiunque può capitare di sentirsi triste o nervoso, anche se non gli è mai stata diagnosticata una condizione di depressione o ansia. Tutti noi abbiamo sofferto di ossessioni e affrontato traumi, grandi o piccoli. Tutti desideriamo una memoria di ferro e grandi capacità di concentrazione. Tutti vogliamo dormire bene e avere una vita sessuale soddisfacente. In ""La dieta del cervello"""" la dottoressa Uma Naidoo, pioniera della psichiatria nutrizionale, oltre che chef qualificata, ci mostra in modo semplice e chiaro come sfruttare l'alimentazione per raggiungere il pieno benessere in ogni aspetto della salute mentale. E, nella parte finale del volume, affianca alla teoria la pratica: sia fornendo alcune informazioni di base per scegliere gli alimenti da comprare e organizzare al meglio la nostra cucina, sia presentando un menu specifico - con tre pasti principali e spuntini intermedi - per combattere alcuni tra i più comuni disturbi del nostro tempo."" -
21 rituali per cambiare la tua vita
La maggior parte di noi pensa che il nostro futuro sia plasmato da grandi eventi, dalle decisioni che prendiamo, dai nostri pensieri e dalle opinioni degli altri, ma in realtà sono le piccole cose che facciamo ogni giorno a forgiare l'esistenza di ognuno. Spesso anche chi è consapevole dell'impatto che i comportamenti quotidiani possono avere sul proprio benessere e la sua realizzazione, non riesce a comprendere appieno il loro potere di rivoluzionare l'esistenza. Ma soprattutto: se un'azione viene ripetuta molto spesso, è facile che diventi un'abitudine e le abitudini, per quanto buone possano essere, non cambiano la vita. Per evitare dunque che a lungo andare le azioni perdano di significato, bisogna riempirle di un personale senso e potere. Bisogna trasformarle in un rituale. Creando un rituale, infatti, potremo portare il sacro nella vita di tutti i giorni, e avremo la possibilità di cambiarla in positivo attraverso dei veri e propri atti simbolici: dallo svegliarsi presto al sorridere allo specchio, dall'essere gentile con qualcuno al riordinare un oggetto in casa o in ufficio, dal dire ""grazie"""" al semplice respirare prendendo coscienza di farlo. Diventeranno atti da compiere per migliorare il tempo dedicato a noi stessi, azioni che ci aiuteranno a crescere e a perfezionarci se compiute quotidianamente per un minimo di 21 giorni, il periodo minimo perché un'attività si imprima nel cervello e diventi, naturalmente, parte della nostra vita."" -
Un mondo di bene. Il piccolo libro della gentilezza. Ediz. a colori
Nel mondo in cui viviamo oggi è diventato fin troppo comune sentirci sopraffatti, inadatti, spaventati, soli. Il nostro è un tempo di grande confusione, ed è proprio in un momento così difficile che abbiamo bisogno di qualcuno che ci ricordi quanto sia essenziale essere gentili, con noi stessi e con le persone che ci circondano, e tenere alta la speranza. L'illustratrice neozelandese Ruby Jones è riuscita in questo libro a regalarci pagine piene di amore, con i suoi disegni teneri e commoventi, accompagnati da frasi così dirette e semplici da colpirci al cuore, ma come una carezza che riesce a sciogliere le nostre angosce. Ogni pagina è una boccata di aria fresca che ci aiuta a trovare la bellezza anche nel mezzo del dolore, e che ci abbraccia con la certezza di un domani migliore, facendoci sentire finalmente al sicuro. -
Un litro di lacrime
Nel vasto mondo asiatico, il diario di Kito Aya ha conosciuto un successo inarrestabile: pubblicato sul finire degli anni Ottanta in Giappone, ha venduto oltre un milione di copie. Una platea affollata per il racconto in prima persona di una ragazzina quindicenne che ha ispirato e incantato un intero continente. Aya racconta dieci anni della propria vita, racconta l'adolescenza e l'inizio dell'età adulta, una vita come tante, ma senza prospettiva, un'esistenza minata dalla malattia, ecco la differenza. Ed è racchiusa qui la potenza di queste pagine: nella ribellione, nell'ironia, nella fragilità che si trasforma in forza, che fanno di Aya un simbolo, una figura di culto. Perché, al di là della sua particolare condizione, è riuscita a gridare con voce limpida cosa vuol dire diventare grandi, e a contare quante lacrime servono per affrontare le sconfitte. -
Fomo Sapiens. Impara a decidere senza farti travolgere da un mondo pieno di scelte possibili
La sensazione di disagio davanti a una storia Instagram dei tuoi amici che a quell'evento ci sono andati, al contrario di te. La depressione che ti assale guardando il feed di LinkedIn, zeppo di possibilità lavorative migliori di quella che hai scelto tu. Prima stavi benissimo, ma adesso non riesci a smettere di pensarci: “Mi sto perdendo tutto il divertimento?”, “Avrò davvero scelto il posto di lavoro perfetto?”. Sì, sei affetto da FOMO (Fear Of Missing Out) e da FOBO (Fear of Better Options), la paura di essere tagliato fuori e di non essere in grado di prendere la decisione migliore. È una naturalissima risposta biologica, quella di farsi prendere dall'ansia quando pensi che le altre persone stiano vivendo una vita più ricca della tua, ma attraverso l'iperutilizzo dei social media l'angoscia è diventata così pervasiva da essersi trasformata in una vera e propria crisi culturale globale. Patrick J. McGinnis è stato il primo a usare questi acronimi e per oltre dieci anni ha cercato di capire come debellare il terrore paralizzante che sta affliggendo intere generazioni. La soluzione, racchiusa in questo agile manuale, è imparare a prendere le proprie decisioni e scegliere in serenità, distinguendo cosa è davvero importante per noi in un mare di possibilità e opzioni: soppesa i costi e i benefici di una scelta, datti delle priorità, ascolta il tuo istinto, metti a tacere FOMO e FOBO. Solo così si arriva a eliminare dalla propria vita il superfluo per ridare spazio alla felicità e alla consapevolezza di sé. -
Il disobbediente
Che cosa succede se un dipendente si accorge che il capo della sua azienda ruba e decide di non distogliere lo sguardo? Se di fronte alla scelta tra salvare la propria carriera o la propria coscienza, opta per quest'ultima? Nel febbraio 2015 Andrea Franzoso, funzionario dell'internal audit di Ferrovie Nord Milano, scopre che il presidente dell'azienda utilizza denaro pubblico per i propri interessi. Fra le “spese pazze” c'è veramente di tutto: film porno, viaggi, abiti firmati, regali ai politici amici e oltre 180 mila euro di multe accumulate da suo figlio con l'auto aziendale. Franzoso segnala il tutto internamente ma gli dicono di lasciar perdere, quindi presenta un esposto alle forze dell'ordine. Parte così un'inchiesta della procura di Milano: il presidente è costretto a dimettersi ed è rinviato a giudizio. Andrea Franzoso, invece, viene trasferito in un altro ufficio, senza più alcun compito di controllo. Attorno a lui si fa il vuoto: i colleghi gli voltano le spalle e lo isolano. Alla fine, perde il lavoro. Questo libro è il racconto di quella vicenda, e una risposta alla domanda che ci poniamo tutti: vale la pena essere onesti? Una lezione di etica e di coraggio, ma soprattutto un'iniezione di fiducia per chi pensa che l'Italia sia un Paese senza speranza. Nell'autunno 2017, l'eco mediatica suscitata da ""Il disobbediente"""" ha permesso di far approvare la prima legge italiana a tutela dei whistleblower. Come scrive nella postfazione Raffaele Cantone, all'epoca presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione: “Se devo oggi individuare il fattore 'scatenante' che mise in moto quel circolo virtuoso, mi sento di poterlo individuare in questo libro e nella risonanza che ebbe. È innegabile che la vicenda umana raccontata in queste pagine, fatta di nient'altro che onestà e senso del dovere, è stata in grado di fare breccia laddove tante argomentazioni giuridiche, benché di assoluta ragionevolezza, non erano riuscite”. Prefazione di Gian Antonio Stella. Postfazione di Raffaele Cantone."" -
Cento secondi in una vita
Il signor Rebaf non è un libraio come tanti. Primo, perché la sua libreria si chiama La Piccola casa della musica e del libro. Secondo, perché chiunque può entrarci, sedersi al pianoforte e strimpellare la colonna sonora della giornata. Terzo, perché a tenergli compagnia nelle lunghe ore tra gli scaffali non è un aiuto libraio ma Mademoiselle Ansia, da anni fedele al suo fianco insieme a un nutrito gruppo di mostri e paure. Di poesia Rebaf sa poco o nulla - anche se crede fermamente che la bellezza conquisterà il mondo - e l'unico ritmo di cui si (pre)occupa è quello del proprio cuore, ballerino imprevedibile che da troppo non danza più per amore. Fino a quando, in un pomeriggio qualunque di febbraio, fanno la loro comparsa in libreria un paio di calze bellissime che avvolgono le gambe bellissime di una donna bellissima. Luisa, coltivatrice di canapa e divoratrice seriale di hamburger, è una cliente della Piccola casa, e nel momento esatto in cui gli si avvicina per chiedergli dove può trovare un'antologia della Szymborska, Rebaf si rende conto che è tempo di mettere in discussione l'ormai rodata convivenza con i suoi mostri. E di ricominciare ad annusare il profumo dei versi, soprattutto quelli d'amore. Perché in fondo è proprio la poesia l'aria fresca che ci fa uscire dall'apnea delle nostre vite e tornare finalmente a respirare. -
La conferenza delle Ymbryne. Il quinto libro di Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali
Noor Pradesh è una mangialuce, una ragazza che ha vissuto fino a oggi tra i Normali, ignara dei suoi immensi poteri, e Jacob l'ha trovata, ma la sua missione è tutt'altro che conclusa. L'unica cosa che sa è che deve portarla da una certa V, la più potente e misteriosa tra gli alleati di suo nonno Abe. Il problema è che tutti danno la caccia a Noor: gli Speciali dell'America più selvaggia e i Vacui, i nemici di sempre. E anche le ymbryne hanno bisogno di lei, perché in Noor è riposta la speranza, o forse la condanna, del futuro del loro mondo: c'è questa ragazza al centro dell'antica profezia che preannuncia la catastrofe. Se Jacob vuole scongiurare l'arrivo di un'era buia e insidiosa, ancora una volta deve mettersi in gioco, deve partire verso un luogo irto di pericoli, là dove infuria il Grande Vento. Ma intanto quasi tutti gli anelli sono collassati, Devil's Acre è a ferro e fuoco, i clan americani sono in lotta tra loro. E le ymbryne sono ormai troppo poche, e deboli, per poter ristabilire, da sole, l'antica armonia tra gli Speciali. -
La casa delle farfalle
Quando la vita di Anita, trent'anni e una carriera accademica avviata, viene sconvolta da un tragico evento, decide di lasciare Hans, il suo compagno, per tornare sul lago di Como, dov'è cresciuta. Lì incontra Yoko, una bambina dai tratti giapponesi e dalla voce meravigliosa che, proprio come lei, è segnata da una ferita difficile da rimarginare. Presto Anita, leggendo il diario della nonna Lucrezia, scoprirà di essere legata a Yoko da una storia rimasta sepolta per anni che unisce le loro famiglie e risale al 1943, quando la casa di Lucrezia, la villa delle Farfalle, venne occupata da alcuni ufficiali tedeschi. -
La radice quadrata della vita
Fresca di laurea in Matematica, Donatella sceglie di dedicarsi all'insegnamento. I numeri, ne è convinta, sono la chiave per risolvere molti dei problemi che la vita ci pone, e convincerne le nuove generazioni sarà la sua missione. Sono gli anni Settanta, ha lasciato Milano per Catania, e l'incontro con la scuola è dirompente. Prof fuori dagli schemi, Donatella spiega alle sue alunne e ai suoi alunni che la matematica è creatività e capirla è come capire un'opera d'arte: ci vogliono fantasia e spirito libero. Quarant'anni dopo, a un passo dalla pensione, Donatella incontra Bianca, giovane prof di italiano e latino, che entra nel suo stesso liceo con gli occhi pieni di speranza e preoccupazione. Divisa tra le tradizioni familiari del padre iraniano e i propri desideri, scoprirà di avere in Donatella una guida e un'alleata che la condurrà per mano nel mondo a lei sconosciuto dei numeri, dove imparerà a fare i conti con le proprie emozioni. -
Mario Draghi. L'artefice. La vera storia dell'uomo che ha salvato l'euro
Questo libro prende le mosse dalla frase pronunciata da Mario Draghi a Londra nel luglio 2012, nel momento più drammatico della crisi dell'Eurozona: ""Whatever it takes"""". Con questa frase il governatore annunciava che la BCE avrebbe fatto """"tutto il necessario"""" per proteggere la moneta unica, in un momento in cui il debito pubblico di Italia, Grecia, Spagna e Portogallo rischiava di affossare l'intero progetto europeo, nel corso di una crisi globale paragonabile solo a quella del 1929. E così è stato: grazie alla politica portata avanti dalla BCE sotto la sua direzione, Draghi può essere considerato a buon diritto l'artefice della salvezza della moneta unica. Nato dalla collaborazione di due autorevoli giornalisti economici e basato su una lunga serie di incontri e interviste con molte delle figure più importanti dell'economia e della finanza internazionale, questo libro traccia un ritratto esaustivo di Mario Draghi, con una particolare attenzione ai rapporti con l'Italia, al tema cruciale della vigilanza bancaria e al futuro dell'Unione e della BCE."" -
Sono io Amleto
La storia egocentrica ed esagerata dell'uomo prima di diventare una rockstar: l'infanzia con un padre violento, l'adolescenza nella periferia romana, la crescita, musicale e personale, in una comune di artisti e quindi le droghe, gli eccessi prima del successo. Da quel bambino silenzioso che sogna di uccidere la Bestia fino a quel giovane uomo che ce l'ha fatta: Achille Lauro ha costruito un impero dalla polvere, ha attraversato l'inferno e ha trovato la sua strada nella musica. Se volete rimettere insieme i pezzi del puzzle Achille Lauro, è con ""Sono io Amleto"""" che potrete conoscere la poetica e l'immaginario di un autore a cavallo tra mondo lirico e non convenzionale, attraverso le lucide visioni di un'anima forgiata dalla solitudine, dalla strada, ma soprattutto dal talento."" -
Le amazzoni
Manuela Piemonte ci consegna un romanzo che pulsa e ammalia, fatto di vite spezzate, crescite fulminee e bambine che sono, a modo loro, delle amazzoni. E con una prospettiva inedita riporta alla luce un pezzo di Storia dimenticato. Per ricordarsi sempre di chi, prima di noi, ha lottato per una vita diversa.«Le amazzoni è il romanzo d'esordio di Manuela Piemonte che ricostruisce, con una scrittura appassionante e l'ausilio di molti documenti d'epoca, una pagina di storia poco nota» - Patrizia Violi, la LetturarnTre sorelle con la stessa scintilla negli occhi immaginavano il giorno in cui sarebbero scappate.È una notte di luna piena quando, nella Libia dominata dagli italiani, Sara e Angela, nove e sette anni, vedono una donna a cavallo. Con un incedere libero e fiero, sembra prendere la rincorsa verso il cielo, senza voltarsi. Di lì a poco sono costrette a partire con la sorella minore Margherita, ma l’immagine dell’amazzone non la dimenticheranno più. È il 1940 e le attende il campo estivo del regime, tre mesi in Italia insieme a bambini come loro: tredicimila figli di coloni libici, lì per imparare la disciplina e i doveri di ogni buon fascista. Ma appena un giorno dopo il loro sbarco, Mussolini pronuncia la dichiarazione di guerra e la vacanza in Toscana di un’estate si trasforma in una prigionia infinita. Le tre sorelle crescono indossando una divisa, la testa rasata, piccole operaie della dittatura in balia di regole feroci, della propaganda e di un mondo senza più genitori. Quando la voglia di tornare a casa si fa insostenibile e i tentativi di fuga falliscono, quando l’incontro con donne magnifiche, ribelli, non basta a salvarle, nei loro cuori rimane il ricordo della guerriera a cavallo nel deserto. -
Era meglio il libro
«Lo stile di Valerio Lundini riesce a manipolare la cultura pop italiana, l’immaginario condiviso di chi è nato dopo gli anni ‘80. La parodia del luogo comune e del cliché si fa, in questo libro, massima; come se Lundini fosse in grado di prendere in giro e contemporaneamente svelare ciò che è normalmente ignorato, ma sotto gli occhi di tutti.» – Valeria Lattanzio per MaremossoAdesso ti spiego che cos’è questo libro. Facciamo una cosa breve, anche perché lo spazio è poco. Da anni Valerio Lundini dirige e interpreta corti, sketch e spettacoli, lavora in radio e in televisione. In pratica, Lundini scrive cose che fanno ridere. Scrive parecchio, ma senza ordine: sparge fogli in giro e tra una cosa e l’altra c’è sempre il rischio che si perda qualcosa. Per questo ha deciso di scegliere le sue pagine migliori e stamparle in un certo numero di copie. Uno dice: «Potevi mettere tutto su una chiavetta usb», ma non è la stessa cosa. Il libro raccoglie una serie di racconti su killer perbene, coppie che vivono su diversi piani temporali, critici cinematografici sbrigativi, editorialisti problematici, la nostra bella Napoli, il ruolo del clacson e dell’incesto nella società civile e i gradi di separazione che ci dividono da Franco Califano. Che Lundini è surreale lo hanno già scritto in tanti, quindi su questa cosa non mi dilungherei. Anche perché qui lo spazio è finito e il libro è molto meglio dentro. No, veramente. -
Angeli e carnefici. Isadora Duncan e Marie Becker, Hannah Arendt e Ilse Koch, storie di donne dai destini opposti
Undici donne straordinarie e undici spietate assassine. Undici hanno intrapreso la strada del bene e undici quella del male. Apparentemente abitano mondi distanti destinati a non incontrarsi mai, eppure qualcosa lega a due a due queste donne formando coppie unite da un doppio filo. Che cosa hanno in comune? Lo stesso anno di nascita e forse anche qualche dettaglio in più. Come Tina Modotti e Marie Besnard che hanno avuto entrambe un’infanzia povera, ma sono state molto amate dai genitori: l’una è diventata una fotografa e un’attivista impegnata in politica e l’altra è diventata un’avvelenatrice seriale accusata di parricidio e matricidio. Oppure Hannah Arendt e Ilse Koch, entrambe tedesche: la prima è dovuta fuggire dalla Germania perché ebrea, la seconda è il volto più atroce del nazismo, la sadica aguzzina degli ebrei internati nel campo di concentramento di Buchenwald. La prima è la teorica della banalità del male, la seconda lo incarna.Quanto conta l’infanzia nella storia di una donna che diventa «grande» nel crimine, nell’arte, nell’attività politica o nella scienza? La diversità di educazione, ambiente e incontri condiziona le scelte? Oppure è il Dna che determina inevitabilmente l’esistenza di ciascuno di noi? Oggi le teorie di Cesare Lombroso, il padre dell’antropologia criminale, e della fisiognomica sono ampiamente superate da un approccio interdisciplinare basato sull’interazione tra geni e ambiente. È in questa direzione, infatti, che si muove Cinzia Tani nel ripercorrere le storie di ventidue donne vissute tra Ottocento e Novecento, indagando il modo in cui tutto è cominciato: il tipo di famiglia, il background sociale e culturale, le amicizie, i primi amori. Dettagli poco noti che possono fare una grande differenza nel futuro di una persona e trasformare una donna in un angelo o una carnefice. -
L'almanacco in cucina. Le stagioni in tavola raccontate attraverso i prodotti della terra
Qual è il momento più adatto per mangiare le fragole? Perché il radicchio di Treviso ha quel bel colore rosso? A queste e a tante altre domande rispondono Gualtiero Marchesi e Fabiano Guatteri che mettono al servizio del consumatore di oggi, disorientato davanti all'offerta costante di ogni tipo di frutta e verdura, le loro competenze e conoscenze della stagionalità dei prodotti nel rispetto della natura e della sostenibilità ambientale. Insieme ci spiegano che aspettare il periodo di maturazione naturale dei cibi che consumiamo permette di ottenere numerosi benefici: nel gusto, negli apporti nutrizionali, nel risparmio sulla spesa quotidiana. E stando al passo con la natura, avremo anche aiutato i nostri agricoltori a fare bene il loro lavoro per un consumo alimentare che diventi ogni giorno più consapevole. Dalla A di acciuga alla Z di zucchina, mese dopo mese, una carrellata di 143 prodotti tra frutta, verdura, pesci, crostacei e molluschi per individuare il giusto periodo di degustazione, le modalità di preparazione e gli impieghi in cucina più adatti a ogni prodotto. Con i consigli del Maestro della gastronomia italiana. -
Le tre domande della felicità. Curare l'anima con il potere dei racconti
Una guida che non offre certezze assolute difficili da conseguire, ma sentieri accessibili verso la felicità a cui tutti aspiriamo.rnUn uomo riceve in regalo una carrozza: ci sale e la trova comoda, ma dopo aver guardato lo stesso panorama per un po’ si annoia. Allora decide di attaccare due cavalli, che iniziano a galoppare: meglio, ma dopo un po’ si rende conto che la corsa senza direzione potrebbe finire male. Alla fine decide di assumere un cocchiere, e finalmente può godersi il viaggio rilassato. Questa allegoria, semplice ma profonda, restituisce in modo immediato e intuitivo lo scopo di questo libro: rispondere alle tre domande fondamentali per raggiungere la felicità. Chi sono? Dove vado? Con chi? Dall’incapacità di trovare una risposta soddisfacente a queste domande derivano le ansie, i dispiaceri e le nevrosi che oggi affliggono molti di noi. Jorge Bucay, psicoterapeuta di fama internazionale da più di trent’anni, propone qui al lettore una serie di racconti che lo aiutino a diventare una persona “autodipendente” e serena, in grado di conoscere se stesso e instaurare relazioni durature con gli altri. -
«Quel ficcanaso di Zanardi». Osservando lo sport ho capito meglio la vita
Studiare i comportamenti altrui, per “rubare” gli atteggiamenti virtuosi ed evitare gli errori, è un esercizio utilissimo e lo sport è il campo ideale per metterlo in pratica. Alex Zanardi è un curioso, e ama osservare gli altri, lezione che ha appreso da suo padre: «Sandrino, si può imparare qualcosa da tutti». Questo lo spirito che ha animato Alex nella realizzazione di questo libro: raccogliere delle storie emblematiche di atleti in momenti di gloria, di fatica e sconfitta, per trarne spunti profondi, utili a chiunque. Tantissimi esempi: da Ginobili a Federer da Aliou Cissé, ct della Nazionale di calcio del Senegal, all'ingegner Dallara. In un mondo in cui le telecamere arrivano dappertutto e i commenti sui social spesso distorcono la realtà, Zanardi prova a recuperare valori profondi e restituisce esempi di sport più limpidi, offrendoci una lettura preziosa per la vita di ogni giorno, scritta con la saggia pacatezza e l'ironia che sempre lo contraddistinguono. -
Perché parlavo da solo
Viaggia veloce il fiume del tempo, molto più di quanto scorreva in passato. E scava sempre più profondo il canyon che attraversa. I miei figli sono dall'altra parte e potrebbero partire prima che possa raggiungerli. Gli vorrei consegnare quello che ho conservato. Non c'è molto tempo e, senza il mio bagaglio, ho paura che il loro viaggio possa essere più faticoso di quello che intrapresi io. Ho 58 anni adesso che scrivo e, il mio viaggio, l'ho iniziato che ero ragazzo. A quei tempi anche mio padre mi consegnò il suo bagaglio, ma gli bastò allungare un braccio per passarmelo. Da sempre Paolo Bonolis parla da solo. Lo fa per ritornare sui suoi pensieri, elaborarli, triturarli, rivoltarli come calzini. E per capirci di più: sul mondo, sulla felicità, sulla televisione, sullo stupore, sull'amore e la famiglia, sulla tecnologia che non rispetta i ritmi della biologia, sullo sport che è passione, su Roma ('sti cazzi), sull'uomo che è l'animale con la spocchia. Negli anni, da queste riflessioni ad alta voce sono nate delle pagine di appunti scritti che ora aprono i diciotto capitoli di “Perché parlavo da solo”, il primo libro di Paolo Bonolis, un tesoro intimo, meditato e prezioso da consegnare ai suoi figli e a tutti coloro che nel tempo l'hanno apprezzato o anche criticato. In un flusso appassionato e coinvolgente, ricco di ricordi di personaggi ed episodi, Bonolis sorprende i lettori con le sue domande ora poetiche ora al vetriolo, sempre profonde: leggerezza e accettazione sono antibiotici per l'esistenza? La Natura Umana è senza scopo, lo Spazio la limita e il Tempo la corrode: come se ne esce? Un amore è un dato oggettivo o un fiume di farfalle? Internet ci sta rincoglionendo? E tagliare i cojoni a un gatto è un atto lecito o arbitrario? Il risultato è una lettura che incuriosisce, fa pensare e talvolta ridere grazie all'intelligenza affilata e alle battute ciniche di Bonolis.