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Primavera. La stagione inquieta
Flora, Demetra, Proserpina, qualunquernsia il tuo nome, ti appelli a forze antiche:rnrinascita, vita, desiderio.rnrnIn bilico tra il gelo dell’inverno e il caldorndell’estate, periodo di profumi, di pioggerne di vento, di sconforto e di speranza,rnla primavera è per sua natura inquieta.rnRaccontarla significa narrare di festerndedicate alla vita che rinasce e di lucernche ritorna: dai greci agli ebrei, sinornalla Pasqua dei cristiani. Ma anche dirneserciti e di mercanti – che per secolirnhanno atteso che i mari si facessero calmirnper ripartire –, di rivoluzioni, di diritti ernconquiste. La primavera è però prima dirntutto ciclo terrestre, equinozio, risvegliarsirndi sensi e di corpi, di fiori, erbe, insetti,rnuccelli, in un’ansia di desiderio dove tuttornsembra rimandare in realtà a qualcosarndi più antico e profondo: forse alle originirndel mondo, a quella natura primordialernalla quale ci lega la nostra stessa biologia.rnLa primavera racconta una sorta dirnstruggente nostalgia, di quando, allernorigini, noi e il mondo eravamo una cosarnsola, legati dallo stesso ritmo e dallo stessornordine delle cose. -
Le viaggiatrici del Grand Tour. Storie, amori, avventure
«Il nome dell’Italia contiene una magia in ogni sillaba, ogni luogo nominato soddisfa qualche desiderio e risveglia cari ricordi.» - rnMary ShelleyrnrnNon solo occasione di formazione culturale e di svago, per il mondo femminile il Grand Tour ha rappresentato quasi sempre un momento cruciale dell’esistenza e spesso ha incarnato un drammatico gesto di liberazione. Parlando delle loro esperienze di viaggio, dame settecentesche e poi esponenti della borghesia, da Anne-Marie du Boccage a Madame de Staël, a Mary Shelley, raccontano romantiche storie d’amore, ma anche intrighi degni di un romanzo nero, sullo sfondo di panorami naturali e artistici che risaltano nella loro luminosa impassibilità. Come insegnano Sydney Morgan o Anna Jameson, le viaggiatrici manifestano una sensibilità che sa insinuarsi nelle pieghe più riposte di un paese per ascoltarne senza pregiudizi le voci, indagarne le condizioni politiche, gli usi e i costumi e scoprirne le insondate ricchezze. -
Dubai, l'ultima utopia
Un giardino incantato nel deserto, un precipitato di modernità pulsante là dove c’erano rocce e sabbia. Creata pressoché dal nulla da emiri abili e visionari, Dubai ha conosciuto solo il capitalismo e ha dato forma all’utopia consumistica: la felicità fondata sull’abbondanza. Ma senza diritti. Senza libertà politiche e civili. Guardiamola allora «la città più felice del mondo», gli altissimi grattacieli, i quartieri costruiti su isole artificiali, gli smisurati centri commerciali. Dietro la patina dei suoi splendori, troveremo la realtà di uno dei regimi più oppressivi, iniqui ed eco-distruttivi del mondo intero. Qui utopia e distopia si palesano per quello che sono: la stessa cosa. Come accade quando si pretende di lasciare il capitalismo senza i vincoli della politica democratica e dei diritti dell’uomo. -
Le organizzazioni mafiose. La mano visibile dell'impresa criminale
Come funzionano le mafie? Come reclutano le persone, come conducono i loro affari, come risolvono i conflitti e come ricorrono alla violenza? Perché elaborano un sistema così complesso di rituali, regole e codici di condotta? In che cosa si differenziano tra loro, e perché alcune mafie commettono molti più omicidi di altre? Il libro mette a confronto sette organizzazioni mafiose: tre italiane (Cosa Nostra siciliana, Camorra, ’Ndrangheta), Cosa Nostra americana, Yakuza giapponese, Triadi cinesi e Mafia russa, illustrandone l’architettura e ponendo in relazione i diversi modelli organizzativi adottati con i diversi usi della violenza. Sono inoltre discussi i dilemmi che queste organizzazioni devono affrontare per sopravvivere – le tensioni tra segretezza e consenso, legami di sangue e capacità criminali, accentramento e decentramento –, nella convinzione che comprendere la logica organizzativa delle mafie è indispensabile per poterle combattere efficacemente. Infine, si analizzano i principali cambiamenti nei comportamenti e nelle strategie delle mafie italiane, l’espansione in nuovi territori e il ruolo sempre più rilevante dei soggetti contigui esterni. -
La guerra del Vietnam
Il volume ripercorre la storia della guerra in Vietnam dalle sue lontane premesse storiche negli anni Quaranta e Cinquanta sino al disimpegno statunitense nel 1973 e all'arrivo dei nord-vietnamiti a Saigon nel 1975. Lo scontro fra la superpotenza americana e il piccolo nord-Vietnam comunista fu un drammatico banco di prova per gli equilibri del mondo bipolare e per l'opinione pubblica occidentale. Il resoconto si concentra non solo sugli avvenimenti militari ma anche sul contesto internazionale dell'intervento americano e sulle ripercussioni interne agli Stati Uniti. -
Ridere degli dèi, ridere con gli dèi. L'umorismo teologico
«Scherza con i fanti, lascia stare i santi…», ovvero sacro e profanornnon vanno mescolati. Ma è sempre vero? Ebraismo, cristianesimorne islam escludono che si possa ridere di Dio. Il monoteismo nonrnride. Originata da vignette che deridevano Allah, la strage dirn«Charlie Hebdo» è lì a ricordarcelo. Vi sono però religioni cherndanno spazio allo scherzo e alla comicità, in cui gli dèi ridonorne anche gli uomini possono e sanno ridere degli dèi: sono lernjoking religions. Ponendole a raffronto con i tre monoteismirnabramitici gli autori raccontano queste «religioni umoristiche»:rnil politeismo del mondo classico, le religioni orientali e inrnparticolare del Giappone, le «religioni senza nome» dell’Africa erndel Nordamerica. Desacralizzando gli dèi esse li avvicinano aglirnuomini e per ciò stesso, al contrario dei monoteismi di per sérnesclusivi, sono inclusive e aperte ai valori della convivenza. -
Io il popolo. Come il populismo trasforma la democrazia
Che tipo di democrazia è la democrazia populista? rnrnDa non confondersi con i regimi dittatoriali e autoritari, il populismo – nella prospettiva dell’autrice – va considerato una variante del governo rappresentativo, basata sul rapporto diretto tra un leader e il «suo popolo», rivendicato come «vero» contro l’establishment. Il rischio democratico non risiede allora nella domanda di espansione della democrazia, o nell’enfasi posta sul richiamo al popolo, ma nella selettività con cui il leader individua il suo popolo, facendone un’arma di parte da brandire contro l’altro. Il popolo dei populisti di fatto rifugge dall’inclusività e dalla generalità del popolo sovrano. Un contributo illuminante alla comprensione di un atteggiamento e di una prassi politica segnati da un crescente successo. -
Una Unione divisiva. Una prospettiva centro-periferia della crisi europea
Originariamente concepito per promuovere la convergenza rne l’armonizzazione tra e all’interno dei paesi, il progetto europeo appare oggi molto lontano da quegli obiettivi. Dopo decenni rndi integrazione economica e di allargamenti, vent’anni rndi integrazione monetaria, e una lunga crisi economica rne finanziaria, sono aumentate le divergenze: i paesi e le regioni rnpiù deboli sono rimasti indietro, le disuguaglianze economiche e sociali sono in aumento in tutti gli Stati membri. In particolare sono emerse due periferie, una a sud e una a est, che condividono un tratto comune: la fragilità e la dipendenza nei confronti della Germania. Cercando di capire «cosa è andato così storto», il libro traccia le possibili vie di uscita dall’attuale stallo indicando, soprattutto, la necessità di un ribilanciamento degli squilibri strutturali che stanno mettendo l’Europa a dura prova. -
Donna. Storia e critica di un concetto polemico
Il libro segue i movimenti del concetto di donna attraverso le parole delle donne che nell’età moderna hanno contestato, individualmente e collettivamente, la sua definizione patriarcale. Il concetto di donna è doppiamente polemico. Esso afferma la differenza sessuale come differenza politica, mentre nega il carattere universale di quei concetti che permettono di rappresentare l’unità dell’ordine politico e sociale e quindi mostra la divisione fondamentale che lo costituisce. Allo stesso tempo, è un concetto segnato da differenze – di razza, di classe, di cultura – che ne rideterminano continuamente e conflittualmente il contenuto. Fare la storia del concetto di donna significa così affermare una diversa prospettiva sulla storia, una prospettiva parziale che pone le basi per la critica femminista del presente. -
Forma e imitazione. Come le idee si fanno mondo
Le forme sono, nelle parole di Simmel, «più che vita»: sono idee, sempre identiche a sé, separate, lontane, quasi irraggiungibili. Pensate come modelli, si traducono nella realtà tramite l'imitazione e si fanno mondo. Da Platone sino a Nietzsche, l'intera tradizione occidentale può essere letta come una perpetua metamorfosi del rapporto tra forma e imitazione: dalle loro varie combinazioni emergono le diverse epoche che si susseguono nella storia. Una trasformazione ricca di continuità, analogie e riprese ma anche di faglie e brusche fratture. -
Esperti. Come studiarli e perché
In molti campi della vita quotidiana la relazione tra esperti, mondo politico-amministrativo e società civile è all'ordine del giorno. Che si tratti di un governo di tecnici che indica la ricetta per coniugare crescita economica e coesione sociale, di un climatologo che afferma una nuova verità sul surriscaldamento globale, o di un virologo che stila un decalogo per evitare contagi: in ciascun caso è necessario considerare la natura sociale, e dunque contraddittoria e conflittuale, della conoscenza e del suo impiego. Che potere è quello degli «esperti»? In che modo vengono plasmate le categorie tecniche che essi utilizzano? Come gli esperti agiscono sulle rappresentazioni e sulle organizzazioni sociali? -
Storia mitica del diritto romano
Perché alcune fra le più importanti istituzioni giuridiche di Roma antica appaiono così strettamente connesse a sensazionali racconti di violenza? Nozze, tribunali, scambi commerciali, prescrizioni sulla sepoltura, diffusione e divulgazione del sapere giuridico: le storie analizzate in questo libro, tutte fondate su situazioni drammatiche, illustrano i nodi profondi delle norme di cui accompagnano la nascita. Lungi dal costituire favole poco attendibili, esse dimostrano che il vero protagonista della «storia mitica» di Roma è il ius, il suo evolversi, il suo adattarsi, il suo progredire. -
Il Graal e i cavalieri della Tavola Rotonda. Guida ai romanzi francesi in prosa del Duecento
Questa sintetica guida è un invito alla lettura del ciclo di prose cavalleresche noto come Lancillotto-Graal: la prima parte esplora la formazione della leggenda di re Artù e lo sviluppo di racconti indipendenti sul Graal, su Lancillotto e Merlino; nella seconda parte sono illustrate la struttura del ciclo in prosa e la sua trasmissione nei manoscritti, le principali tecniche narrative elaborate dagli anonimi prosatori, le questioni interpretative più salienti e, per finire, la fortuna del testo dal Medioevo ai giorni nostri. -
Il diritto delle banche. Le regole dell'attività
Le banche raccolgono risparmio ed erogano credito. Le loro crisi possono produrre esternalità negative per la collettività; per contrastare questo rischio le banche sono soggette a controlli pubblici. Il libro offre un panorama sistematico delle norme che governano l'attività bancaria e fa il punto sull'interpretazione e sull'applicazione delle due più importanti novità degli ultimi anni: l'Unione bancaria, che ha dato vita a un Meccanismo di vigilanza unico e a un Meccanismo di risoluzione unico fra i paesi dell'area dell'euro; le norme europee sulla risoluzione delle banche in crisi. In particolare, il capitolo dedicato alla gestione delle crisi analizza i primi casi affrontati, in Italia e in Europa, applicando le nuove regole. -
Gli intellettuali e la grande guerra
Anche se nell'aria, la prima guerra mondiale scoppiò improvvisa, conseguenza di eventi fortuiti e di decisioni politiche prese senza la consapevolezza della loro portata. Ma la responsabilità degli intellettuali non fu inferiore a quella dei politici. Le loro giustificazioni teoriche del conflitto infiammarono gli animi non meno degli appelli alle armi dei governi. Per i tedeschi si trattava di una guerra per la sopravvivenza della Germania e per la difesa di un'autentica Kultur contro la superficiale Zivilisation occidentale. Per i francesi e gli inglesi, di combattere la «barbarie» germanica. Per gli italiani, di mettere a prova la loro consistenza nazionale. Per tutti, di gettarsi alle spalle una pace troppo lunga con una guerra rigeneratrice. Milioni di morti nel fango delle trincee saranno la risposta della realtà a queste costruzioni a tavolino. Il volume analizza le teorie interventiste sia considerando i singoli ambiti culturali (austro-tedesco, francese, italiano, anglosassone) sia concentrandosi sugli intellettuali più rappresentativi per ciascuna area (Thomas Mann, Henri Bergson, Giovanni Gentile e Benedetto Croce e, unica eccezione pacifista, Bertrand Russell). -
Fondamenti di contabilità pubblica e finanza locale. Il governo della città attraverso il sistema di bilancio
Il volume fornisce un quadro d'insieme del nuovo sistema di contabilità e bilancio degli enti locali utile a delineare le informazioni essenziali per la conoscenza dei documenti nei quali si riflette il governo della città e trovano riscontro le capacità politiche e gestionali dell'ente. All'illustrazione delle fasi di programmazione, gestione (anche attraverso le società partecipate) e rendicontazione delle entrate e delle spese e del connesso sistema dei controlli interni, si affianca l'indicazione delle strategie e degli strumenti per migliorare l'efficacia dell'accertamento e riscossione delle entrate comunali. I lettori saranno così in grado di conoscere le modalità di gestione della res publica che richiedono capacità di programmare entrate certe e spese sostenibili e capacità di attuazione dei programmi da parte della macchina amministrativa. -
Bisanzio e Venezia
Venezia nacque bizantina nel VI secolo e tale rimase almeno fino al IX secolo. Poi il legame con Costantinopoli si fece via via più lento, ma continuò a nutrire quella vocazione commerciale, quella proiezione verso Oriente che fecero della Repubblica veneziana, una potenza mediterranea, una cerniera fra Est e Ovest, fra mondo musulmano e mondo cristiano. Un rapporto millenario unì la città lagunare all’impero bizantino fino alla caduta di questo, nel 1453. Dalla fondazione di Venezia sotto la pressione dell’espansione longobarda alla dipendenza da Bisanzio, all’indipendenza entro la sfera dell’impero, all’aperta ostilità che condusse Venezia a partecipare, nella quarta crociata, alla conquista di Costantinopoli, è qui narrato un capitolo essenziale degli assetti mediterranei nell’età medievale. -
Le origini della seconda guerra mondiale
Il primo settembre 1939 le truppe tedesche attaccavano la Polonia, due giorni dopo Francia e Gran Bretagna dichiaravano guerra alla Germania. Iniziava un conflitto europeo che nel 1941, con l’ingresso di Urss, Giappone e Stati Uniti, avrebbe raggiunto le dimensioni di una guerra mondiale. Il libro mette in luce come il conflitto non fu soltanto la «guerra di Hitler», ma più in generale l’esito di una fondamentale instabilità del quadro internazionale, su cui pesavano le conseguenze traumatiche della Grande guerra. Un quadro che, accanto al declino dei vecchi imperi coloniali di Gran Bretagna e Francia, vedeva l’emergere di nuove potenze ambiziose e aggressive come la Germania, l’Italia e il Giappone. -
I centri storici come parte del patrimonio culturale
I centri storici fanno parte del patrimonio culturale, come beni paesaggistici per i quali il codice dei beni culturali dispone uno stretto regime di tutela. Sul loro valore assoluto la Corte costituzionale si è da tempo espressa, ma la distanza della prassi dalla coerenza costituzionale è rimasta e sembra anzi essersi acuita. II volume propone la riflessione su questi temi, di un gruppo interdisciplinare di studiosi che hanno posto al centro della loro indagine l'area veneta. Con i suoi notevolissimi centri storici, tre dei quali qualificati siti Unesco e soprattutto con Venezia, la città probabilmente più famosa e più preziosa al mondo, il Veneto si presta particolarmente a essere preso come modello di studio su quanto è stato fatto (di giusto o di sbagliato) e quanto si deve fare per salvaguardare e rigenerare le città d'arte italiane. Saggi di Tomaso Montanari, Anna Simonati, Filippomaria Pontani, Cinzia Colaluca, Giuseppe Massignan, Antonella Perini, Antonio Cassatella, Marco Giampieretti, Sandro De Nardi, Franco Frison, Primo Vitaliano Bressanin. -
Cose che parlano di noi. Un antropologo a casa nostra
Arredi e decorazioni, dischi e ricordini, fotografie e giocattoli raccontano di noi, danno corpo alla nostra memoria, offrono senso e contesto alle nostre relazioni con gli altri. Con gli oggetti, acquistati o ereditati, ricevuti o trovati, allestiamo il teatro intimo della nostra esistenza. Refrattario a banalizzare le merci come puri contenitori di alienazione e omaggi al consumismo, l'autore entra in dodici appartamenti nella stessa strada di una grande città, osserva con sguardo di entomologo, registra parole e gesti, e per questo sentiero risale alla vita più riposta delle persone che vi dimorano. Piccole cosmologie in cui protagonista è la silenziosa ma eloquente collezione di oggetti quotidiani che abitano insieme a noi le nostre case.