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Scuola e società
Scritta nel 1899, quest'opera di Dewey introduce gran parte delle sue più importanti tematiche pedagogiche e soprattutto lo stretto rapporto che intercorre tra scuola e società. -
Quaderno del carcere n. 12
L'educazione e la formazione sono due temi rilevanti e ricorrenti nella riflessione gramsciana. -
Oltre noi e il sole. Imparare a ragionare e argomentare
Un progetto formativo in tre anni di lavoro in una scuola di Carcare il Liguria. -
Un anno a Pietralata
L'esperienza di insegnamento di Albino Bernardini in una scuola della periferia romana negli anni Sessanta. La militanza non è mai disgiunta dalla continua e costante ricerca didattica -
Globalizzazione, lavoro, formazione degli adulti
Riflessioni sulla funzione e il ruolo dell'educazione degli adulti nella fase storica della globalizzazione. Ettore Gelpi elabora una ""teoria critica dell'educazione degli adulti"""" da cui scaturisce una pedagogia della resistenza."" -
Il collaboratore scolastico. La funzione educativa di una professione «non docente». Nuova ediz.
Un libro per valutare e rivalutare la professionalità del collaboratore scolastico, a partire dal profilo previsto dal contratto. Una professionalità che si può sviluppare meglio all'interno di una scuola considerata comunità educante. In questo volume si ricostruisce il senso di questa professione, mettendone in risalto soprattutto i doveri e la funzione sociale. -
Sopravvivere a scuola. Manuale di istruzione
Con garbata e, talora, feroce ironia questo libro, si rivolge tra il serio e il faceto a studenti, genitori, docenti e a tutto il personale della scuola. Un libro scritto da chi ama la scuola, perché la conosce a fondo e l'ha vissuta dedicandovi una vita e ne conosce glorie e miserie. Un manuale per sopravvivere a scuola, con tanti suggerimenti di buon senso per uscire da situazioni imbarazzanti o penose. -
Fashion industry 2030. Reshaping the future through sustainability and responsible innovation
Prefazione di Matteo Marzotto. Postfazione di Matteo Ward. -
Codice nero
Introduzione di Antonio Audino. -
Senza maschere sull'anima. Gianluca Di Gennaro si racconta
Un giornalista de Il Mattino e un giovane attore napoletano, idolo di tanti fan, si incontrano ai piedi del Vesuvio, per parlare di cinema e impegno sociale. Il primo, Ignazio Riccio, intervista il ventiseienne Gianluca Di Gennaro, protagonista mai dimenticato di ""Certi bambini"""". Nipote di Nunzio, Gianfranco e Massimiliano Gallo, Gianluca ha bruciato le tappe, con una carriera artistica suggellata da successi cinematografici e televisivi. Per l'interpretazione di Rosario, nella pellicola citata dei fratelli Frazzi, a soli dodici anni, riceverà diversi riconoscimenti, fra cui il Premio Flaiano. Qualche anno dopo diventa il pupillo dell'attrice e regista Valeria Golino, che lo vuole protagonista del suo primo cortometraggio, """"Armandino e il Madre"""". Prima, Gianluca prende parte a fiction di successo Rai e Mediaset come """"'O professore"""", con Sergio Castellitto, """"Come un delfino"""", con Raul Bova, """"L'oro di Scampia"""", con Beppe Fiorello, e alle fortunate serie tv """"Il clan dei camorristi"""" e """"Gomorra"""". Il tema sociale è una costante nelle storie in cui c'è la partecipazione dell'attore che qui si racconta, mettendo in luce lo spaccato umano e sociale delle periferie della città partenopea: partendo da Scampia, appunto, dove Gianluca è idolatrato da tanti giovani borderline, che vivono sul filo, tra legalità e illegalità. L'attore racconta della propria esperienza diretta, a contatto con queste realtà difficili, e dell'influenza che il cinema ha nelle scelte di vita di questi suoi coetanei. Si sofferma anche su altri aspetti della propria terra - il sud e Napoli sono al centro dei suoi interessi, artistici e personali - e mostra come un ragazzo napoletano, che non ha mai vissuto in prima persona la Napoli di Diego Maradona, Massimo Troisi e Pino Daniele, sogna di ripercorrere la stessa strada dei suoi idoli. Il libro offre spunti di riflessione anche sul cinema italiano, che sta ritrovando nuova verve proprio grazie alla crescita di una generazione di giovani registi e attori di talento."" -
Malagrazia
Introduzione di Diego Vincenti. -
Voglio fare l'attore. Vita e teatro di Roberto Herlitzka
La recitazione e' un'occupazione che ha bisogno di tempo , proprio come scolpire una statua o suonare.e per una mia necessita' di sofisticheria mentale , lo considero un cammino selvaggio -
L' orizzonte degli eventi
Tempo, pensiamo sempre di averne abbastanza, quando a volte è proprio esso che si rivela essere la nostra prigione. Sogni spezzati, ambizioni frustate, dolore agghiacciante, speranza illusoria, amicizie sbagliate, paure nascoste, felicità effimera e tristi addii: chi non ha mai vissuto tutto ciò? ""L'orizzonte degli eventi"""" è un'analisi accurata dei sentimenti umani e lo scopo di questo romanzo, frutto della fantasia dell'autrice, è cercare di descrivere il flusso di coscienza di una persona che ha deciso di porre fine alla sua vita, perché schiacciata da una società che non l'ha rappresentata abbastanza e che l'ha delusa giorno dopo giorno insieme ad alcune persone con cui ha condiviso una parte della sua vita. Tuttavia sarà il lettore a scegliere il finale di quest'opera che, immedesimandosi nella protagonista, ne deciderà la sorte."" -
Racconti. Ebri di meraviglia
Angelo Coscia è uno ""scrittore di favole per bambini"""", ma chi lo conosce sa che dietro ai suoi libri c'è tanto di più. La favola per lui rappresenta un reale strumento educativo e di espressione di un mondo emotivo ricco e variegato, che utilizza quotidianamente nel suo lavoro di animatore sociale. I suoi libri sono l'espressione non solo di ciò che ha imparato dalle persone incontrate (tanti dei suoi personaggi sono rappresentazioni di incontri reali), ma soprattutto di ciò in cui crede e del suo modo di vedere e vivere la vita. In ogni libro si mettono in gioco le esperienze personali, nel suo essere un animatore per bambini con il dono speciale di usare il loro stesso linguaggio, nel suo essere un educatore del disagio senza giudizio, tra adolescenti, tossicodipendenti, madri e padri che chiedono aiuto. Nel rispetto più pieno della tradizione letteraria legata alla favola, le sue narrazioni prendono spunto da una realtà osservata e meditata, tradotta in pensiero creativo, in un'originale lettura che spinge alla riflessione serena su se stessi e sul proprio cammino. Età di lettura: da 7 anni."" -
Racconti che sopravvivono. Le storie dei testimoni e del campo
Ottant'anni fa, le leggi razziali. L'Italia cacciava i ragazzini ebrei dalle scuole e si attrezzava a sostenere l'alleato nazista nella soluzione finale. Crescono i collaborazionisti, i delatori, i carnefici, la zona grigia si rafforza e fioriscono anche da noi i primi campi che servono da trampolino verso lo sterminio delle camere a gas. Per fortuna in questa storia terribile e non ancora elaborata, ci furono delle eccezioni. E da una di queste prende l'avvio questo libro: si parte dallo straordinario incontro tra la popolazione di Campagna, un piccolo paese in provincia di Salerno, nei pressi di Eboli, dove un vecchio convento fu adibito a campo di smistamento, e gli internati ebrei. E procede alimentandosi di molte più storie tutte intrecciate tra loro - da quelle che hanno come protagonisti i ""grandi"""" testimoni come Primo Levi, ma anche quelle piccole e minime. Il Museo della memoria e della pace permette di ricostruire quanto la popolazione di Campagna fece per salvare persone che erano uguali a loro ma condannate solo per l'impalpabile e invisibile motivo della """"razza"""", per dare poi la parola direttamente ai testimoni, come si dice, di seconda generazione."" -
Novembre
Novembre è un romanzo shock rock. Questa è la storia di Clio, giornalista musicale che riceve una strana telefonata che la porterà in Finlandia sulle tracce di Mick D. Dunn, icona del rock post grunge. Il viaggio fisico e psicologico per Clio sarà sconvolgente. Fino a quando... -
Tu mi abbandoni
"Tu mi abbandoni"""" è un viaggio, senza andata o ritorno. Un viaggio che Mele fa sempre, ogni giorno. Un viaggio cupo fatto alla ricerca di sé e alla ricerca dell'altro. Nella prima parte l'autore si rivolge a queste persone, nella seconda parla di sé e di quanto si senta abbandonato da se stesso. Questo è un volume introspettivo, ricco di immagini evocative che, anche se non sembra, spesso vengono sovrapposte ad altre. Quindi più immagini in un'immagine. La valigia rappresenta il viaggio, la conseguenza delle persone che gli hanno lasciato (quindi il vuoto, l'assenza, l'abbandono). Ma c'è anche tanto amore. Crediamo." -
Gli spietati
In ostaggio di una meridiana senza ombra, gli spietati ritrovano la propria carne intessuta nella trama del reale. Come uomini, nascono prima della pietà e non possono provarne. Come dèi, sono parte dell’umanità intera, cantano miti, aspettano con Penelope e eternamente partono con Ulisse, seguono la rivoluzione degli invisibili. Come luoghi antichi, c’è un posto dentro gli spietati dove tutto ha un’eco, dove l’immortalità perde valore, dove ci si può spogliare; ecco, è proprio lì, davanti a chiunque li guardi, è proprio lì che gli spietati rivendicano esistenza, tornano e restano. -
La stasi dietro il lavello
Claudia impara fin da piccola a diffidare dei poliziotti, a non esprimere chiaramente le proprie inclinazioni o le preferenze per le materie umanistiche, a mimetizzarsi nel conformismo dominante per non farsi notare. Ma per lei, la vita nella DDR, la Germania dell'Est, è tutt'altro che normale perché è cresciuta in una famiglia vicina agli ambienti della dissidenza politica, figlia di genitori impegnati nella difesa dei diritti civili. In un originale romanzo autobiografico a episodi che ripercorre gli ultimi quindici anni di vita della Germania dell'Est, Claudia racconta la propria quotidianità all'ombra del Muro (con gli occhi sempre vigili della Stasi) tra assurde vessazioni e persecuzioni ma anche speranze, innocenze, sorrisi, i primi amori, le manifestazioni. Fino a quando il Muro crolla e... -
Il sogno europeo. Quattro lezioni dalla storia
Se il concetto di ""sogno americano"""" ha ormai fatto breccia nella mente di moltissime persone, tant'è che non ha bisogno di essere spiegato, la stessa cosa non si può certo dire del """"sogno europeo"""". Quella che ci propone Aleida Assmann è una visione prospettica di come siamo arrivati a dare vita a ciò che chiamiamo Unione Europea. È il viaggio di un continente nella storia del Novecento, nelle rivoluzioni culturali, nei gesti coraggiosi e nei percorsi sotterranei che hanno richiesto tempo e tenacia per essere affrontati e hanno coinvolto in maniera diversa ciascun Paese rappresentato oggi dal cielo stellato della bandiera dell'UE. Non poteva essere altrimenti per un continente che nei primi novant'anni del XX secolo ha conosciuto guerre, drammi, limitazioni della libertà e della dignità. """"Il sogno europeo"""" ruota attorno a temi come la memoria, i diritti, la libertà, il riconoscimento delle vittime delle guerre, dei regimi totalitari e del colonialismo; ci offre una visione transnazionale e ci restituisce una geografia mutevole perché l'Europa ha avuto e dovrà sempre avere la forza di mettersi in discussione rispetto al proprio passato e al proprio futuro.""