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La cucina maremmana. Storia e ricette
Santini è un narratore d'istinto ma la disciplina del giornalismo ne ha fatto anche un ricercatore capace di approfondimenti incredibili come la ricerca sull'acquacotta, una semplicissima composizione di verdure in acqua o brodo, simbolo della povertà maremmana, di cui ha scovato più di trenta varianti; o quella sui crostini, o sul cinghiale, o sulle ""scotriglie"""". """"La tegamata è buona fatta e mangiata"""", così si dice dalle parti di Pitigliano... e che dire poi delle """"pagnottelle dell'Argentario"""" o delle """"vecchierelle della vigilia"""", del """"budino di castagne"""", del """"cacciucco di funghi con fagioli"""" oppure del """"filetto di cinghiale con crostini all'oliva"""", della """"minestra di lenticchie"""" e della """"ribollita del Biondo"""". Insomma, nel libro di Santini ce n'è per tutti i gusti, in più di 300 ricette, anche per i più esigenti."" -
La cucina istriana. Storia e ricette
"Strazade col sugo de galo, sopa de pantalene, risoto pilao, macaruoni, gibanica: al di là del fascino del dialetto e della ghiottoneria delle proposte queste, come l'altro paio di centinaia di ricette istriane raccolte da Mady Fast in questo bel libro, non soltanto ricette sono, ma tracce culturali, nello spazio e nel tempo. Così questo libro può essere 'usato' semplicemente per la sua ricchezza di suggerimenti gastronomici, ma anche come manuale etnografico, o come breviario storico. Seguendo il filo delle cucine e delle sue cadenze, esso disegna infatti una mappa ricchissima delle festività religiose o laiche del passato e del presente in Istria, con le loro caratteristiche pagane, cristiane o d'influenza islamica... Un libro ricco di umori, dunque, che può stuzzicare la gola e suscitare curiosità, appagare l'ansia di informazione e muovere, forte, la nostalgia."""" (Marco Guarnaschelli Gotti)" -
La cucina dei genovesi. Storia e ricette
Frittelle e focacce, farinata, pesto, stoccafisso, meringhe e pandolce sono alcuni dei prodotti di questa cucina, che possiamo assaporare fino in fondo solo conoscendone anche la storia, a partire dalla posizione geografica di Genova. Chiusa tra mare e colline, ha potuto sviluppare una sua gastronomia solo grazie alla fantasia dei suoi abitanti, che con grande ingegno hanno saputo coniugare i prodotti del bosco, dell'orto, del mare e, soprattutto, dei loro traffici mercantili. Ma la sua cucina è anche ricca di paste fresche: pansotti, ravioli, ripieni di vitello, animelle, uova, erbe, pangrattato e parmigiano. Una tecnica, quella del ripieno, utilizzata dai marinari per fare tesoro dagli avanzi del pranzo, tecnica che ritroviamo anche nelle torte come la ""Pasqualina"""" e nei secondi come la """"Cima"""". E per il pesce? Troviamo soprattutto quello adatto alla conservazione come il pesce azzurro."" -
La cucina delle Murge. Storia e ricette
"Chiunque sappia fare due più due in cucina e abbia un minimo di immaginazione non può che emozionarsi sino all'acquolina leggendo le ricette semplici e ingegnose in cui entrano tutti gli aromi domestici e selvatici di una terra antichissima. È un mangiare stranamente moderno: trionfo di verdure, legumi, paste, non molto pesce, poca carne, condimenti essenziali, olio di grande virtù, formaggi di semplicità omerica; e al tempo stesso pieno di suggestioni romane, bizantine, medioevali, arabe: guardate la ricetta dei """"cognotti"""" nella quale ostriche o cozze vengono infarinate e fritte, poi messe in una """"cottura"""" di miele e aceto insieme a mandorle tostate e tritate, castagne tritate, arance candite spezzettate, e dopo bollitura conservate in barattolo. Una ghiottoneria in 271 ricette."""" (Marco Guarnaschelli Gotti)" -
La cucina del Parco del Delta. Storia e ricette
Un bagno eno-gastronomico ricchissimo e peculiare: erbe, frutti, cacciagione, funghi, pesci, rane, lumache, riso, sale, ortaggi, pane buono, tartufi e pinoli di pineta, vini delle sabbie del Bosco Eliceo DOC, mieli e melate, e altro ancora. Il libro contiene circa 200 ricette, a tema, di grandi chef: Igles Corelli, Adalberto Migliari, Grazia Soncini, Vincenzo Cammerucci, Stefano Faccini, Elio Bison, Paola Pirini, della migliore tradizione e innovative, comunque espressione dell'identità del territorio. -
La cucina della Tuscia. Storia e ricette
"La cucina della Tuscia"""", una raccolta delle antiche abitudini alimentari degli abitanti dell'Alto Lazio, un territorio che geograficamente possiamo identificare con l'Etruria Meridionale, ma che più opportunamente riteniamo che si debba chiamare Tuscia.Nel volume sono descritte non soltanto le preparazioni dei piatti che facevano parte del mangiare di tutti i giorni, ma anche le notizie legate all'uso di questi piatti, i termini dialettali con i quali erano identificati, la lista delle vivande cucinate nelle varie feste e le caratteristiche di alcuni prodotti tipici della nostra terra. Lo scopo di questo lavoro di raccolta delle antiche ricette è anche quello di tentare di conservare la documentazione di un aspetto dei costumi della nostra gente che, anche se apparentemente può sembrare di scarsa importanza, costituisce pur sempre un utile elemento per ricomporre il mosaico della storia autentica della Tuscia." -
La cucina di Lunigiana. Le fonti, le storie, le ricette
Se la Lunigiana non fosse esistita avremmo dovuto inventarcela, noi cultori di etnogastronomia, assaggiatori storici: che laboratorio! Pensate un po': un'area dove ci sono stati insediamenti etruschi, fenici, dove Roma aveva uno dei suoi più grandi porti commerciali (Portovenere) e che per di più, viva e vitale, sta a cavallo di tre regioni come la Liguria, la Toscana e l'Emilia Romagna, che vi fanno incontrare i lati poveri dei propri Appennini; un'area dove l'ingegno di tre regioni si è aguzzato per creare una cultura cucinaria che venisse prima di tutto a capo della fame; un'area dove tuttora convivono la civiltà dell'olio d'oliva, ligure e toscana, quella delle castagne, ligure ed emiliana appenninica, quella delle erbe, ligure, quella dei fagioli, toscana, quella della farina gialla, emiliana e toscana. Che volere di più? -
La cucina delle Valli d'Aosta. Storia e ricette
Salvatore Marchese percorre le Valli d'Aosta come un viaggiatore del Rinascimento, abbastanza candido da essere curioso di tutto, del cibo, naturalmente, ma anche dei tentacolari ambienti sotterranei dove matura la Fontina, uno dei più grandi formaggi europei, del titanico sforzo per mantenere certe vigne e dei vini che queste producono. -
La cucina della Carnia. Storia e ricette
Crediamo sia raro, anzi quasi impossibile trovare nel panorama della letteratura gastronomica un libro come questo, così ancorato alla realtà di una regione quale la Carnia, di per se stessa assai poco conosciuta, ma dai valori universali per qualità e tecnica di valorizzazione dei prodotti del territorio, uno spaccato unico di cultura mitteleuropea. La ricerca di Pietro Adami è capillare, attingendo a tutte le fonti possibili con straordinaria puntualità, sicché ne è risultata una ricerca non solo di tecniche, ma anche di dettagli etnografici preziosi, che danno al volume uno straordinario spessore. Si tratta di cibi di un'assoluta genuinità, proposti con la necessaria ricerca degli ingredienti che li compongono e delle dosi che necessitano per riportare il tutto dalla vaghezza di un'idea alla concretezza delle cose che è possibile riproporre in una continua rinnovata realtà. -
La cucina piacentina. Storia e ricette
La cucina piacentina è cucina ricca e antica. Sono secoli che a Piacenza si mangiano cose buone, come quel ""tortello del Petrarca"""" offerto al grande poeta nel 1351. Il cardinale Alberoni, alla corte di Spagna, se ne faceva un vanto, e spesso omaggiava i nobili con i prodotti della sua terra di origine. La corte di Maria Luigia porta una ventata di freschezza e i suoi pasticceri fanno conoscere ai piacentini le loro specialità come i chìfàr, ancor oggi nella colazione di tanti cittadini. C'è la bomba di riso, dove il giovane piccione della colombaia finiva la sua carriera, i pesci del Po che da """"Cattivelli"""" finiscono in fritture croccanti, quegli gnocchetti tirati a mano detti pùarèi che, accompagnati ai fagioli, si trasformano in una zuppa energetica, le mezze maniche di frate ripiene che ti conciliano con i tuoi peccati, almeno a tavola. Ci sono i piatti di tante feste che, iniziate con """"burtlèina"""" e salumi, continuate con i tortelli con la coda, la polenta e lo stracotto, finivano in gloria con la torta di fichi di Albarola. Il tutto innaffiato con i generosi vini delle valli piacentine."" -
La cucina di Montefeltro. Storia e ricette
Il Montefeltro è una regione storica dell'Italia centrosettentrionale fra le Marche (a nord della provincia di Pesaro e Urbino), l'Emilia-Romagna (a ovest della provincia di Rimini), la Toscana (a est della provincia di Arezzo) e la Repubblica di San Marino. Il Montefeltro rappresenta un bacino enogastronomico sorprendentemente ricco e caratterizzato non solo da un'agricoltura ""montanara"""" tradizionale, ma anche da una serie superba di prodotti divenuti unicità culturale: cresce e crostoli, la polenta, magnifica quando è ottenuta da mais antichi e quando viene maritata a sughi e potacchi feretrani. Le buone carni, le razze suine di pregio, i formaggi tipici e tradizionali, senza dimenticare funghi, tartufi e una bella selezione di eccellenze artigianali."" -
Benedetta patata. Storia, folclore, ricette
Oltre 250 ricette, approfondimenti storici e folcloristici e le moderne tecniche di cottura del tubero che ha sfamato il mondo. Nel 1793 ai parroci del dominio della Serenissima Repubblica di Genova venne fatto recapitare un manualetto a stampa per fornire precise istruzioni riguardanti la coltivazione della patata. Qualcosa di simile accadde pure in altre regioni italiane. Le patate, fino a quel momento utilizzate quale foraggio per le bestie, dovevano diventare cibo per gli uomini. Le istruzioni agrarie, infatti, erano accompagnate da vere e proprie ricette. Fino ad oggi, nessuno aveva parlato o scritto dell'invito rivolto ai sacerdoti liguri. Né compaiono notizie al riguardo sui numerosi libri relativi alla tradizione gastronomica di Genova e della sua regione. Salvatore Marchese ne ha recuperato un esemplare che è stato opportunamente arricchito di curiosità, storie e oltre 250 ricette anche di grandi chef. -
L' arte di utilizzare gli avanzi. E risparmiare con gusto
800 ricette per un classico della gastronomia italiana riproposto in edizione integrale. Intramontabile, ricco di idee e indicazioni coglie in maniera moderna suggestioni attuali come il consumo consapevole e il rispetto per il cibo. Nel libro troverete, ad esempio, almeno cento modi di ricucinare la carne bollita, alcuni economici, altri ricchi e costosi, ma mai si butta la preziosa materia prima. -
L'enigma delle pecore blu. L'altra faccia della zoologia
Leggere ""L'enigma delle pecore blu"""" significa, come scrive Piero Angela nella sua prefazione, """"seguire un naturalista passo passo nelle sue esplorazioni, vivere con lui i momenti difficili e quelli eccitanti, le difficoltà e i pericoli, i momenti divertenti e anche quelli tragici"""". Il racconto di Lovari ci descrive grandi mammiferi poco conosciuti come il tahr e il leopardo delle nevi, il goral, il serow o il bharal, la """"pecora blu"""", che non è né pecora, né tantomeno blu. Animali difficili da studiare perché abitano zone impervie, difficili da raggiungere, soprattutto della Thailandia, Pakistan e lungo la catena dell'Himalaya. Per far questo l'autore, uno dei massimi scienziati in Europa, ha dovuto viaggiare molto, inoltrarsi in zone ancora selvagge, poco frequentate, per lo più sconosciute, dove il clima a volte è ostile ma la bellezza della natura lascia senza fiato, dove il quotidiano è scandito da avventure inaspettate e da incontri indimenticabili con le popolazioni del luogo. Un libro che non interessa esclusivamente i naturalisti, gli etologi, gli scienziati propriamente detti, ma anche chi ama i racconti di viaggio, o chi vuole solo immergersi in un'avventura."" -
Piante e fiori del terrazzo
Ippolito Pizzetti ha raccolto in questo libro i suoi consigli per l'arte del giardinaggio da terrazzo, componendo un vademecum utile per chiunque voglia creare qualcosa di diverso da un paio di vasi striminziti appollaiati sulla ringhiera di un balcone. Con date, cifre, disegni, esempi e una buona dose di ironia, Pizzetti ci spiega come rendere il terrazzo un posto incantevole dove ritrovare il contatto perduto tra l'uomo metropolitano e la natura. Che cos'è e quanto conta il pH, quali piante dobbiamo scegliere, come convivere con bombi e calabroni e come tenere a bada insetti meno simpatici. -
La vita segreta dei pipistrelli. Mito e storia naturale
Sono animali che volano con le mani, scorgono oggetti piccoli come una zanzara nel buio pesto usando la voce e l'udito, pesano pochi grammi eppure vivono sino a 40 anni e quando si aggrappano a testa in giù si sentono a loro agio come noi quando sprofondiamo in un soffice letto? A questo ed ad altro risponde questo libro, spiegandoci le peculiarità di questi animali e la loro utilità nel contesto ecologico, ma anche per l'uomo. -
Doctor dog. Così ci educa il nostro cane
Perché questo libro? Per rispondere a domande come le seguenti: Sapete come ritrovare il vostro cane se si perde? Sapete perché davanti al vostro cane dovete ridere delle sue prodezze, saltare di gioia, battere le mani? Perché la compagnia del cane fa abbassare la pressione arteriosa? Perché l'uomo si fa mordere più frequentemente della donna? Perché cambiare la collocazione dei mobili o dipingere i muri della casa di un nuovo colore traumatizza il vostro cane? Sapete che per evitare un morso è spesso sufficiente utilizzare uno strumento musicale particolare? -
101 cavalli d'autore. Da Dostoevskij a Twain, da Alfieri a Pavese. Le più belle pagine sui cavalli
Il leggendario rapporto tra cavalli ed esseri umani è antico. Il cavallo è dotato di incredibile grazia, di forza e di una bellezza elegante ed è stato a lungo analizzato, ammirato e rappresentato in forma artistica attraverso la pittura, la scultura, la fotografia e la letteratura. Eppure... Se c'è un animale al quale l'uomo deve chiedere perdono, questi è il cavallo: amato, venerato, sacro per i Sumeri, Sciti e Cinesi, molto spesso abusato, bastonato, picchiato: sino alla morte - per diventare poi carne da macello. Superato dall'automobile come mezzo di trasporto, reso obsoleto da tempo in campo bellico, adesso il cavallo sopravvive - è il caso di dirlo - come animale da compagnia, per chi può permetterselo, e protagonista indiscusso di tutti gli sport equestri, che sono per solito discipline che assecondano il suo tempo e ne mettono in risalto le qualità naturali. Questa nuova edizione di ""101 cavalli d'autore"""" vorrebbe essere una manifestazione di riconoscenza, un tributo verso questo animale ancora adesso troppe volte sfruttato, troppe volte incompreso, troppe volte sottovalutato."" -
La coltivazione naturale della cannabis. Come tenere le piante in salute
Organizzato come una guida naturalistica, questo libro è diviso in cinque sezioni, una per ogni tipo di problema: parassiti, malattie, stress ambientali, carenze nutrizionali e controlli. È corredato da molte foto a colori con il dettaglio del problema trattato. Una rapida panoramica del problema e le cause più probabili sono seguite da una soluzione facile e veloce consigliata dagli autori. Un testo ricco di informazioni su ogni tipo di problema o malattia della pianta, sia che venga coltivata in un giardino, in terrazzo, in casa, o in coltura idroponica. Se avete intenzione di coltivare voi stessi la marijuana, questo libro è indispensabile. Magari siete capaci di fare tutto perfettamente senza dover usare questo libro, ma è necessario averlo, perché se si presenterà qualche problema imprevisto, credeteci, sarete felici di averlo. -
Il giardino naturale
Pubblicato per la prima volta nel 1870, è senza dubbio uno dei libri più influenti e ristampati di tutti i tempi nella storia del giardinaggio. Ha rivoluzionato le tecniche del giardinaggio del diciannovesimo secolo in Inghilterra e in Europa. Nel libro Williams Robinson contrappone al formalismo dei giardini ad aiuola la bellezza della naturalizzazione degli innumerevoli begli esemplari nativi di molte regioni della terra. Questa bellezza diventa il tema fondamentale e portante di tutto il libro, tanto che in diversi passi si trovano incantevoli descrizioni di esemplari naturalizzati: lo spettacolo dei fiori sullo sfondo dell'erba alta nel giardino selvatico è più bello di qualunque altro ottenibile nelle bordure e terminata la fioritura le piante non saranno di sgradevole ingombro, al contrario di quanto accade nelle aiuole.