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Soave, innocente filastrocca di morte
Un nuovo caso dai risvolti inquietanti impegna il commissario Giulio Salvati: un importante architetto viene ritrovato senza vita nel suo studio, trafitto da un pugnale medioevale. Messo alla prova da deboli prove e da testimonianze contraddittorie, il commissario ha un unico indizio: una filastrocca scritta su un biglietto di carta bianca ritrovato nascosto nella bocca del cadavere. Aiutato dal suo braccio destro, la bravissima ispettrice Nadia Morelli, e dall'ispettore Gegè De Angelis, Giulio Salvati indaga setacciando i vicoli dei Quartieri Spagnoli, in cui, tra gioco d'azzardo e ricatti sessuali, tra appostamenti e inseguimenti esplosivi che mettono a repentaglio la loro stessa incolumità, riusciranno a trovare la chiave per ricostruire il passato e l'inquietante segreto nascosto dietro la sequenza di episodi apparentemente inspiegabili. Seconda avventura del meticoloso commissario Salvati che si muove in una Napoli caotica, contraddittoria e a volte traditrice, alla ricerca della verità. -
Chi aspettava muore. Nona indagine per il commissario Capurro
“Il corpo della donna era smembrato e decapitato. Un macello di sangue, carne, secrezioni, materia cerebrale, da cui non si riusciva a ricomporre un volto, un’identità. [...] Sembrava che la vittima si fosse trovata al centro di un’esplosione, che non aveva tuttavia danneggiato i sedili e le pareti dell’auto, limitandosi a imbrattarli di liquidi organici. [...] Che cosa aveva indotto a un assassinio tanto abominevole, eseguito all’insegna di un sadismo furente e devastante...?” I mass media lo denominano subito il mostro del Basso Piemonte e l’orrore si declina col panico, la paura di non sapere chi sarà il prossimo bersaglio. L’omicida colpisce uomini e donne senza un’apparente ragione che li possa accomunare. Non lascia tracce, se non ambigue e contraddittorie. Usa i testimoni per dare notizia dei suoi crimini spaventosi. Sembra che non esistano difese di fronte all’imprevedibile irruzione del male nella vita di chiunque. Che cosa si nasconde dietro questa catena raccapricciante? Perché le vittime aprono la porta al loro carnefice, malgrado gli avvertimenti della polizia e dei mezzi di comunicazione? Una unità di crisi interregionale non basta a identificare il serial killer. Il commissario Capurro riceve l’incarico speciale e segretissimo di formare una squadra e neutralizzare il mostro a ogni costo, adottando metodi e misure straordinari, al di fuori delle regole e senza renderne conto alla Procura. Si inoltrerà in un incubo infernale, accorgendosi di essere sempre più solo, a discapito delle forze governative che lo sostengono. Ma chi è il vero nemico che insidia l’incolumità dei cittadini e mina l’ordine pubblico che il commissario ha il dovere di proteggere anche con l’autorizzazione a uccidere? -
Il cacciatore di levrieri
Siamo nel cuore dell’inverno quando il cacciatore di levrieri inizia a colpire, costringendo la squadra omicidi guidata dal vicequestore Zarotti a giocare sempre in difesa e scompigliando tutte le carte non appena sembra comincino ad assumere un senso logico. Se l’identità della prima vittima e le modalità secondo cui è stata assassinata sconcertano gli investigatori, impedendo loro di individuare anche solo il più vago movente, i successivi delitti ingarbugliano sempre di più la matassa, invece di contribuire a sbrogliarla. Cosa li accomuna infatti, a parte la mano ferma e la mira perfetta dell’assassino? D’altra parte, i tutori dell’ordine possono escludere che questi colpisca senza una logica precisa? La sequenza di omicidi crea inquietudine tra i milanesi. E intanto si avvicina la data di inaugurazione dell’Expo, che dovrebbe attrarre in città milioni di stranieri. Ce la farà Zarotti a venire a capo dell’enigma? O per la prima volta dovrà rassegnarsi ad archiviare il caso senza averlo risolto? Un esito questo che non prende nemmeno in considerazione. Perché sono levrieri i suoi figli, lo sono alcuni dei suoi più promettenti collaboratori ed è un levriero lui stesso, benché ormai al rallentatore. -
La Zona
La Zona è il luogo distopico delle angosce del nostro tempo traslate nell'anno 2050. La Zona è l'Unione Europea sopraffatta dalle paure, ripiegata su se stessa, che per esorcizzare i suoi fantasmi si è affidata a un governo forte. Per trent'anni il governo delle tre ""M"""" l'ha schiacciata sotto il tallone di un regime autoritario pasciutosi di xenofobia, del culto della sicurezza, di controllo sociale e di controllo delle frontiere. Il romanzo, all'interno di questa realtà distopica, narra le vicissitudini di un gruppo di resistenti che, clandestinamente, cercano di emancipare, con la fuga e l'attribuzione di una diversa identità anagrafica, i lavoratori extracomunitari regolari temporanei (LERT) impiegati in condizione di semi schiavitù e gli immigrati clandestini (IC). La prima parte descrive la giornata dei protagonisti nel giorno delle celebrazioni del Trentennale della nascita della Zona Comune, il 12 settembre 2050. Il narratore segue il percorso di Michele Ergomassi, il protagonista principale della storia, che lo porterà ad incontrare tutti gli altri personaggi in un crescendo di drammaticità, alternata a situazioni narrate su registri leggeri o decisamente ironici. Il registro ironico inquadra l'antagonista, il commissario di polizia Giulio Anacreto, impegnato nella lotta ai LEC (lavoratori extracomunitari clandestini) in fuga dalla loro condizione coatta e all'organizzazione umanitaria che li assiste. Il commissario rappresenta il potere e in lui, ma non soltanto, se ne raffigura la vacuità e l'inconcludenza. Lo scontro tra Michele e il commissario Anacreto, tra colpi di scena degni di un romanzo giallo, porta all'arresto di Michele e al conseguente processo. Tale evento non è la fine della storia, ne rappresenta lo shock che mette a nudo le debolezze del potere e sollecita le coscienze anestetizzate da trent'anni di imbonimenti propagandistici e di oppressione. L'esito del processo rimane indeterminato sullo sfondo, mentre in primo piano si svolge un evento inimmaginabile, che riaccende la fiaccola della libertà e del pensiero critico capace di illuminare la strada della liberazione."" -
Marcantonio detto Toni
Una città di provincia e una famiglia come tante. La mamma Amedea detta Dea gestisce un centro estetico, il papà Gustavo detto Gus è un assicuratore e il figlio Marcantonio detto Toni frequenta l'ultimo anno del liceo artistico. La vita ordinaria della famiglia Baldazzi viene stravolta dal ritorno inaspettato dello zio Rodolfo detto Rudy, un raffinato e ricco imprenditore gay, che fa loro una proposta davvero bizzarra. In ballo c'è una sostanziosa eredità. Da quel momento niente sarà più come prima. Tra problemi economici e dubbi morali, i Baldazzi precipiteranno presto in un vortice di eventi inaspettati, cercando un equilibrio tra i valori tradizionali, in cui hanno sempre creduto, e il valore del denaro, che non possono più ignorare. -
Verso Nocria
Il viaggio, le stagioni, l'Appennino. La ricerca di se stesso, il percorso che porta un ragazzo a diventare uomo, la volontà di volersi bene. Il ritmo delle stagioni scandisce il tempo e sceglie la strada del viaggio, ogni curva una scoperta, ogni nuovo colore una speranza. Sullo sfondo le montagne dell'Appennino con i suoi borghi, le sue foreste, le sue valli e le sue salite ripide e dolci come quella che porta su ""Verso Nocria""""."" -
La lettera
Simone nell'ultimo anno ha seppellito entrambi i genitori, ha pubblicato un romanzo poliziesco che è diventato un film (una ""porcheria"""", lo definisce sua moglie Anna), ha avuto una relazione con la giovane attrice protagonista, si è licenziato dal lavoro di insegnante e ora è immerso nella stesura del suo nuovo romanzo. Proprio a causa della scrittura, Simone sprofonda in una crisi: è la prima volta che guarda nel fondo di se stesso, e lo fa attraverso le persone che gli sono intorno, si aggrappa al racconto delle loro storie per capire la propria. Un giorno riceverà una lettera che acuirà i suoi problemi, costringendolo a fare i conti con i suoi limiti e le sue certezze. E la soluzione potrebbe essere sorprendente."" -
Perla
"Perla"""" è la storia di una donna semplice, come semplice è l'intera cornice nella quale si muovono tutti i protagonisti. Semplice come i gesti, le parole e i sentimenti che ne caratterizzano l'intera narrazione. Una storia che affronta il tema dell'amore, quello autentico, puro, intramontabile come quello di una madre per i suoi figli. Tutti i protagonisti di questa storia agiscono per amore, fino al punto di annullare qualsiasi rancore per dare spazio ai sentimenti, alla famiglia, completando così """"quel piccolo vasetto di fiori freschi in mezzo al tavolo""""." -
Aldino
Il romanzo racconta la vita di un attore, Aldo Bianchi, nato a metà del secolo scorso in un quartiere periferico di Genova. La sua storia viene narrata a tappe di dieci anni e, attraverso i ricordi, viene ricostruita la sua vita quasi per intero. Amori, successi, delusioni in cui si riverberano le varie situazioni sociali della seconda metà del '900, sia nel campo dello spettacolo, sia nel campo politico, sia in quello che riguarda più da vicino l'evolversi dei costumi sessuali e dei rapporti tra le persone. Ne viene fuori un affresco molto vivace che spazia dall'Italia, agli Stati Uniti, passando anche per la Gran Bretagna, dove il protagonista vive per qualche tempo, e non sono meno importanti le figure umane che lo circondano e che interagiscono con lui: a volte solo di passaggio, altre volte personaggi che hanno un peso determinante sullo svolgersi dei fatti. Il racconto inizia sotto forma di una canzonetta a volte spensierata, a volte drammatica, per passare poi a punti di vista differenti con la narrazione in prima persona non solo del protagonista, Aldo, ma anche di altri personaggi, per trasformarsi in una narrazione più classica, segno di una maturità ormai acquisita e vissuta con consapevolezza. Da tutta la storia emerge il ritratto di un uomo dalle molte sfaccettature, una sorta di Peter Pan che, nonostante tutto, con il procedere degli anni, non perde la fiducia e l'amore per la vita. -
Cittadinanza onoraria
Paolo Del Monte, sessantenne, originario di Pinna, un paese abruzzese alle falde del Gran Sasso, è da alcuni anni amministratore delegato di un importante istituto bancario nazionale. Nel corso di una breve vacanza nel luogo d'origine, in virtù della sua fama e degli importanti risultati raggiunti, gli viene concessa la cittadinanza onoraria. Tuttavia, solo dopo pochi giorni, appena rientrato a Roma, riceve un avviso di garanzia per sottrazione di fondi dal suo stesso ente finanziario. Questo comporterà la sospensione da ogni attività lavorativa e, in attesa che le indagini trovino il proprio sviluppo, deciderà di stabilirsi definitivamente a Pinna con la moglie Matilde. Qui dovrà fare i conti con la benevolenza dei paesani ormai tramutata in piena ostilità e con il triste passato della sua famiglia, passato che ha trascurato e che riguarda anche suo fratello Giacomo, artista scapestrato e affetto da un handicap, ormai non più agli albori della sua carriera. Durante questo soggiorno volutamente forzato, solo un raggio di sole illuminerà il suo cammino: Giulia, la sua fattrice, giovane, bella, gentile, una donna di origine contadina che riuscirà a risvegliare la sua fantasia e lo accompagnerà nello scorrere quotidiano dei suoi giorni. Tra peripezie giudiziarie, vita professionale, rimorsi per le vicende famigliari e tormenti sentimentali per un amore scoperto troppo tardi, Paolo riuscirà a districarsi e a scoprire il fil rouge di tutta la sua vita. -
Spirito. Dall'incudine della malattia al martello della morte
«Sì, farò così». Con queste tre parole sarebbe dovuto finire il mio terzo romanzo, con l'ultima risposta di Io a Spirito, al termine del lungo racconto sulla mia menomante malattia, finita, comunque, con un lieto fine: altrimenti non sarei qui a parlarne. E invece all'improvviso la Commedia si è tramutata in Tragedia: ho perduto la mia Beatrice. Dopo quarantacinque anni e dieci mesi di matrimonio, la dolce sposa, la compagna inseparabile, la mia ispiratrice, la mia guida, il mio sostegno se n'è andata. Con lei il tumore è stato meno delicato: l'ha spezzata nel breve volgere di pochi giorni, nessuno passato a letto, dopo aver trascorso gli ultimi quattro anni di vita a farmi da badante, da infermiera, da assistente, da autista. E ho dovuto, mio malgrado, proseguire la narrazione - il mio è un ""romanzo aperto"""", una sorta di diario, senza averne però la forma - per poter parlare di lei, non solo della sua morte, ma della sua vita, di quanto lei ha detto, ha fatto, ha scritto. Per questo ho aggiunto la sua firma: il suo apporto al romanzo è fondamentale, esempio di un'esistenza da ammirare e da imitare."" -
Una casa
Un poeta entra in una vetusta magione disabitata e decadente - prossima alla rovina. Affascinato dal melanconico ambiente, egli esplora la casa e curiosa fra i resti delle varie stanze, pronto a ricevere tutte le sensazioni e le emozioni che gli oggetti rimasti nella dimora sono in grado di condividere. Dunque ogni poesia non è un'opera originale del poeta, nemmeno una rielaborazione delle testimonianze rese dagli oggetti presenti nella casa; bensì una trascrizione di ciò che gli oggetti stessi comunicano. Al termine della raccolta si trova il Cubo dimensionale: una poesia cubica in sei facce che vuole descrivere la disposizione d'animo del poeta mentre attraversa gli organi malconci e prossimi alla morte del corpo della dimora. -
La giungla delle anime
Beniamino Gervisi non ha mai conosciuto il padre e ha ammazzato la moglie, per questo è due volte bastardo. Quando un giorno viene trovato il cadavere della bella e dolce Margherita, l'uomo si dichiara subito innocente. Ecco che le indagini hanno inizio: si tratta di un brutale e violento uxoricidio. I sospetti si fanno sempre più forti e nessuno sembra credere alla sua innocenza. Beniamino si ritroverà presto rinchiuso dietro le gelide sbarre di un carcere, un mondo a parte dimenticato e frainteso dalla società, dove sarà costretto per la prima volta non solo a seguire le regole, ma anche a intraprendere un viaggio dentro se stesso che per tutta una vita ha cercato di evitare. -
Nonostante questa primavera
Questo è soprattutto un racconto al femminile. Quello di Celeste che, attraverso i propri ricordi, rivivrà gli anni giovanili fino al matrimonio con un avvocato ingenuo e mediocre. Allo scopo di soddisfare il proprio istinto alla vita, avrebbe voluto osservare il mondo, avvicinando persone diverse, per nutrirsi delle loro emozioni, ritenendo che potesse posarsi solo dove non avrebbe fatto danni e riprendendo il volo prima di bruciarsi le ali. Sarà, però, costretta a prendere coscienza di non essere riuscita nel proprio intento perché a quelle persone aveva arrecato anche tormenti non previsti, divenendone, in ugual misura, anche una vittima. Cosciente che si può essere soli senza essere liberi, ma non si può essere liberi senza essere soli, deciderà di allontanarsi da tutti, dandosi tre mesi di tempo per organizzarsi e questo periodo coinciderà per puro caso con la primavera in arrivo. Quest'addio non sarà un semplice distacco perché comporterà un cambiamento totale e profondo della sua vita. Il romanzo è pure la storia di Palummella. Un'emarginata che considera la solitudine e la povertà nelle quali vive come un prezzo sopportabile in cambio della libertà fino all'incontro con Amedeo, un uomo del nord. A lui tenterà di far conoscere e non solo visitare Napoli, senza rivelare molto del proprio passato. Tra di loro nascerà un rapporto fatto di dialoghi e, altrettanto, di lunghi silenzi che li condurrà dove nessuno dei due avrebbe immaginato di poter arrivare. Alla fine, sarà Amedeo a proporle un cambiamento che potrebbe rappresentare l'inizio di una nuova vita, se solo lei ne avesse il coraggio. Altre donne e uomini entreranno nelle vite di Celeste e Palummella, conservando quella capacità insita nello spirito napoletano d'accontentarsi coscienti che la felicità non la si possiede ma la si può regalare. -
Quarantena Roma
Roma, 2100. Un'ondata di omicidi, nell'arco di una sola notte, accende l'allarme. Poche ore e la città diventa teatro di ripetuti atti di violenza. All'origine di tutto sembra esserci un virus letale sconosciuto, che trasforma gli esseri umani in creature feroci. Le cause del contagio rimangono ignote, mentre il numero delle persone infette aumenta di giorno in giorno raggiungendo rapidamente i livelli di una pandemia mondiale. Un gruppo di ragazzi cerca di sopravvivere rifugiandosi in un'area isolata e appartata della città. Intanto, in una Città del Vaticano blindata e militarizzata, biologi e medici hanno allestito laboratori dove sperano di sintetizzare l'antidoto al virus. Il contagio sembra essere partito proprio dall'interno delle mura vaticane. È lì che si sono registrati i primi casi. Una coincidenza? Cosa lega la pandemia a una scoperta archeologica fatta anni prima sul Monte dei Cocci, nel Rione storico di Testaccio? -
Oltre la nebbia
Attraverso questa raccolta di racconti, l'autore cerca di dare una testimonianza del ""dietro le quinte"""" della prima guerra mondiale. Soffermandosi sugli aspetti legati alla memoria di quegli anni, quali per esempio le lettere o le cartoline che dalle trincee cercavano di portare un po' di speranza a chi da casa attendeva notizie dal fronte, questi racconti hanno per protagonisti soldati, donne, genitori e tutti coloro che hanno vissuto direttamente o indirettamente la guerra. E che anche in seguito, a ostilità conclusa, hanno pagato le conseguenze di ciò che il conflitto ha lasciato dietro sé. Oltre la nebbia racchiude sentimenti, dolori e memorie che le generazioni precedenti hanno provato e sopportato sulla propria pelle, generazioni che si sono dovute confrontare con la miseria, con la fame e con la morte. In ogni racconto, tuttavia, l'autore cela uno spiraglio di luce, un briciolo di speranza che ha permesso a tanti uomini e a tante famiglie di scorgere un raggio di luce oltre la nebbia, oltre la guerra."" -
La vendetta non paga
In un aprile che si apre lentamente alla primavera, Bergamo è scossa dal ritrovamento di un concessionario ucciso con tre colpi di pistola. La moglie incarica Massimo Caliari, il popolare investigatore privato di Bergamo, di indagare sull’omicidio. Ben presto si svela una rete di usura e di omertà nella quale le indagini rischiano di rimanere intrappolate. In un periodo di crisi economica è facile rimanere preda dell’usura e della vergogna che essa implica. Tra l’affascinante segretaria e il timido direttore, il fratello della vittima e i tanti che sono incappati nella trappola del ricatto, chi ha covato tanto odio da progettare la vendetta? La sensibilità e la professionalità di Massimo sono doti necessarie per la soluzione di questo caso, nel quale si avvicendano colpi di scena che lo mettono a dura prova. Infatti, per assicurare protezione e giustizia ai suoi assistiti, Caliari non esita a mettersi in gioco in prima persona in situazioni davvero pericolose per la sua incolumità. Quando ormai il caso è risolto, la sua fama, che ha valicato Bergamo, lo porterà nel paese di Triora, abbarbicato sulle alture che sovrastano la Valle Argentina, in Liguria, per indagare su due omicidi inspiegabili, avvolti dal mistero di un lontano passato di streghe e persecuzioni. Questa nuova esperienza contribuirà a rivelare una nuova dote nascosta di Massimo Caliari, la capacità che gli consente di vedere al di là dell’apparenza della realtà. -
Cottage
Dopo essersi allontanato per gli studi universitari, Luigi Vivarelli ritorna nella sua città natale. Il giovane ora è un professore e non può rifiutare l’occasione di una cattedra di chimica. Non è facile, tuttavia. È costretto ad allontanarsi dalla giovane moglie, che lavora in uno studio di architettura, e a riprendere i contatti con quel che rimane della sua famiglia; la madre, che abbandona marito e figlio nella speranza di incollare i pezzi della sua vita e il padre, che sembra essere rimasto sempre uguale. Questo stato d’animo di sconforto si manifesta nel decadimento del cottage familiare, una casa sul mare, appartenuta al nonno di Luigi, l’ingegner Vivarelli, e a sua moglie, conosciuta a Budapest. Il ritorno al passato si presenta a Luigi come una sorta di ricatto riparatorio che compromette il rapporto con Viola, la giovane moglie, e non solo. -
L' incontro
Unico racconto fantastico fra i ""Racconti Veneziani"""", storia di un soggiorno sempre più inquieto attraverso una Venezia nitida e sfuggente e solo in apparenza pittoresca, la trama dell'""""Incontro"""" ruota intorno all'inesplicabile scomparsa di un piccolo busto settecentesco raffigurante un nobile veneziano sconosciuto. Storia di fantasmi, vampirismo psichico o allucinazione, variazione sul tema del doppio, sfugge in realtà a qualsiasi codice: razionale o sovrannaturale. I fatti semplicemente accadono e, secondo il protagonista, che dopo molti e insoddisfacenti tentativi di spiegazione infine li accoglierà come naturali e necessari, sono realmente accaduti. Lungo le strade e negli interni veneziani, Régnier prepara in maniera magistrale """"l'avvenimento"""", il solo avvenimento che nella vita aristocratica e abitudinaria del protagonista resterà inspiegabile per sempre."" -
Storia minima
Un protagonista senza nome, una città ignota. Un ragazzo, di quelli che oggi si chiamano scoraggiati, alle prese con il terrificante mondo contemporaneo: assenza di lavoro e precarietà amorosa. Angosciato dall'inutilità dei suoi giorni, è preso dal vago proposito di dare forma alla negatività che lo circonda scrivendo un romanzo. Purtroppo per lui, si troverà a fare i conti con il fatto che tutti i modelli introiettati fino a quel momento risultano inadatti. I romanzieri hanno per la maggior parte narrato esistenze coese, avventure epiche, mentre la sua vita è un insieme di episodi sparsi e senza alcuna portata grandiosa, sia pure tragica - è piuttosto ""una pagina di giornale piena di trafiletti l'uno indipendente dall'altro"""" o """"un vortice di sporcizia stradale fatto mulinare dal vento"""". Nel mentre il personaggio si dissipa, in una malsana forma di cupio dissolvi, tra relazioni senza senso di un giorno e folli incontri con gente a cui sceglie di accompagnarsi unicamente per lenire la sua solitudine. Questo fino a quando ritroverà una vecchia amante a cui deciderà, secondo un sistema di valori completamente distorto, di """"salvare la vita"""", riuscendo solo a condurre tutto verso l'estremo tracollo. """"Storia minima"""" è, nelle parole del prefatore, lo scrittore Franz Krauspenhaar, """"un romanzo maturo, non di formazione, ma di coraggiosa accettazione del reale"""".""