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La casa Natale di Gabriele d'Annunzio nella vecchia Pescara
A cavaliere delle due principali strade, Corso Manthonè e via della Caserme, la vecchia Pescara conserva, il suo monumento più insigne, sicuramente quello che meglio assolve, in questa città in forte crescita, l'esigenza di agganciarsi al nostro paese attraverso l'autorevole pagina di storia scritta da un gigante del Novecento. La casa natale di Gabriele D'Annunzio svela molte facce del Vate, attraverso spunti e suggestioni. Per i pigri e per gli impegnati è stata concepita questa guida, un agile strumento per meglio comprendere il cuore pulsante della città e di un museo che è piuttosto un viaggio nel quotidiano di un protagonista assoluto della letteratura, dell'aviazione, del gusto, della politica, della comunicazione e del design. Che non finirà mai di stupire e affascinare. -
Devozione per immagini al tempo di Martino V. I murali dell'oratorio dell'Annunziata a Riofreddo
Già dal XII secolo il borgo di Riofreddo occupava un luogo strategico perché a ridosso del confine con l'Abruzzo. Sotto il governo di Antonio Colonna e durante il pontificato di Martino V, il feudo acquisì notevole credito diventando un'indispensabile postazione da cui ribadire l'egemonia territoriale della Chiesa. Grazie all'indispensabile protezione papale, Antonio Colonna esercitò la sua influenza oltre il ristretto ambito locale. In sostanza egli si trovava a presidiare due centri nevralgici posti a breve distanza dalla via Flaminia, lungo la linea che separava il patrimonio di San Pietro dall'Umbria, allora dominata da Braccio da Montone. In concomitanza con questa stagione politica vennero a crearsi i presupposti che portarono alle committenze artistiche più significative per il feudo di Riofreddo. -
Il Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo. Villa Frigerj a Chieti. Ediz. illustrata
È un luogo magico Villa Frigerj, immersa nella quiete della Villa comunale di Chieti. Ci sono spazi di luce e spazi d'ombra. È un rimbalzare continuo tra opposti, perché qui si celebra la morte ma ancor più la vita. Si manifesta qui a pieno la forte tempra delle genti italiche la cui origine affonda in un mito, il Bosco sacro, che lo studio di iscrizioni incise nella pietra stanno convertendo in verità. Si verificano abilità manifatturiere incredibili, coniugate alla capacità di gestire un territorio aspro e difficile ma ricco di materie prime fondamentali e aperto ai contatti perché attraversato da continui transiti di uomini e animali lungo direzioni che collegano tutti i punti cardinali. Sul fondo dell'atrio un Ercole monumentale da Alba Fucens offre una coppa: è simbolo di accoglienza e di forza nello stesso tempo. Non sbagliava Primo Levi l'Italico nel definire l'Abruzzo forte e gentile. Lo rivela per primo il Guerriero di Capestrano, un unicum nella statuaria antica. -
Elisir di lunga vita
L'amore per l'irrazionale spinge un uomo dalle Isole Britanniche alla lontana terra di Palestina. Un professore di geografia innamorato di una donna bella come Venere sogna la mitica Atlantide. Una passeggiata solitaria per le vie di Firenze attraverso la misteriosa dimensione dei numeri. Il magico elisir di lunga vita, i suoi inganni e le sue illusioni. La storia di un dipinto inglese di fine Ottocento, La partenza delle streghe, raccontata in una stazione di frontiera. I pericoli di fatture e riti arcaici. La cartomanzia come attività lecita, ma anche possibile copertura di truffe e raggiri. Racconti in bilico tra realtà e mistero. -
Polvere negli occhi
Bologna, 2 agosto 1980: ""Come pensi di rimediare, Signore, a questa grave crisi di dimenticanza?"""". Lui ha diciannove anni, è siciliano e fa il poliziotto. Ha vissuto molto da vicino la Roma del sequestro Moro. Nel giugno '78 è a Bologna, 7° Reparto Celere. Dai postumi bellicosi del movimento giovanile del '77 alla tragica estate del 1980 - prima Ustica, poi la strage alla stazione del 2 agosto - il nuovo romanzo dell'autore di 9 maggio '78. Ancora una volta, un ragazzo in divisa è testimone diretto della grande Storia."" -
A proposito di donne. Un secolo di immagini al femminile dalla provincia di Arezzo
La rappresentazione della donna nell'arco di un intero secolo e nelle varie età della vita familiare e sociale. -
Savana padana
Il Brenta da una parte, il Piovego dall'altra. Due corsi d'acqua stringono a tenaglia una terra piatta, umida e tignosa dove l'aria d'estate è mortifera. Tra queste campagne c'è San Vito Oltrebrenta. Una chiesa, tre condomini e qualche villetta su un a strada lunga e dritta che spacca in due l'intero paese. Con un bar da una parte e uno dall'altra. In mezzo, cinesi, zingari, una banda scalcinata di delinquenti locali, una statua di Sant'Antonio e un carabiniere che crede di sapere il fatto suo. Un romanzo che gioca con i dialetti, i colori, il sangue e le corrotte geometrie umane e sociali di una terra epica. -
Inferni e anime salve. Le canzoni di Fabrizio De André
"Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità di verità"""". Su De André si è detto molto, sia sul piano biografico che su quello più strettamente artistico: d'altra parte, un'opera così ricca e una personalità così singolare si prestano a tante letture. In questo libro quasi mai ci si sofferma sui singoli dischi, piuttosto si considera l'opera di De Adré nel suo insieme, evidenziandone i tratti di base e il percorso, che nella sua complessiva linearità ci mostra come per Faber l'assillo di fondo fosse """"l'interstualità tra testo letterario e testo musicale"""", come diceva Luzi, che lo definì un """"artista della chanson"""". Ma questa """"interstualità"""" non è fine a se stessa: fa risaltare la sua visione della vita, il suo oscillare tra la consapevolezza del male e la ricerca della salvezza. attraverso storie e personaggi tolti alla realtà e dati all'arte." -
Melodia del contatto
La poesia la si sente o non la si sente, questo è tutto. Quando la si sente la si è già sentita, quando non la non si sente non è mai esistita, intendo dire non esisterà mai, in chi non sente. Si scrivono poesie per diversi ragioni irragionevoli, forse l'amore innanzitutto, dio il più delle volte, l'amicizia spesso, oppure le cose per estirparle dalle ""cose"""" in sé."" -
Profumi d'estate
La condizione umana è figlia del sogno e dell'infinito, come ci ricorda anche la grande poesia leopardiana; attraversa quindi un percorso dove incontra i piaceri terreni e l'illusione. E anche il mese della piena estate, agosto, diventa il mese nel quale ""i morti si illusero d'amore"""". Infatti, anche là dove i versi di Lerro si accostano alla tematica amorosa, non è quasi mai per rivivere la gioia e il piacere dell'incontro, ma per riallacciarsi a una memoria che pare avere inghiottito gli eventi e i personaggi, oppure a ribadire un'incapacità/impossibilità di scriverne. Dalla prefazione di Luigi Cannillo."" -
Musica sulla carta. Trent'anni di giornalismo intorno alla canzone
La singolarità della raccolta non sta solo nella generosa quantità di materia prima che de Angelis mette a disposizione del lettore, quanto nel fatto che solo in un caso (Astor Piazzolla) si tratta di interviste: ""Gli scritti sono molto personali - dice nell'introduzione - e si riferiscono in prevalenza a spettacoli dal vivo oppure (ma molto meno) a uscite discografiche particolarmente rilevanti; e dunque vi si può leggere il percorso di ciascun artista ricostruendo alla fine, come in un puzzle, un'epoca consistente della storia della musica italiana"""". In questa raccolta di articoli, gli eventi della cronaca sono pretesto all'esercizio riflessivo e critico su ciascun artista: con una nettissima prevalenza di cantautori, tra i quali Luigi Tenco occupa un ruolo di primo piano."" -
Nottecampana. Storie di Dino Campana e dell'urgenza della poesia
Un lungo monologo come un'imprevedibile veglia postmoderna. Un libro di Carlo Monni, e su Carlo Monni, dallo spettacolo portato in scena con le musiche e la partecipazione di Arlo Bigazzi, Orio Odori e Giampiero Bigazzi. Una lezione di letteratura a partire dalle vicende e dalle pagine di Dino Campana. Storie drammaticamente comiche, per affermare la poesia come esigenza. -
Il molosso. La leggenda del cane
Un intrico di storie fantareali, attorno alla figura leggendaria del molosso: un cane da combattimento e da caccia, una feroce arma vivente, un progenitore sceso dal Tibet, un fedele compagno dai poteri telecinetici, una bestia mitica proveniente dalla culla martoriata della civiltà. Carabba ci accompagna con la sua immaginazione vertiginosa in una Italia distopica, abitata da pastori e solcata dagli F16, mostrandoci visioni alternative del nostro futuro. -
Un viaggio con Francis Bacon
Bacon rappresenta la sconfitta fino all'osso, fino al midollo di bue dello scannamento al mattatoio della fine. Certi suoi meravigliosi e rossastri cani sono esseri di seconda scelta piegati dallo sforzo di essere cattivi a ogni costo, come i pugili. Se hai nel DNA la cattiveria, come il germe della depressione, sei suonato e cattivo e depresso in partenza e vivi con la tara ereditaria della sconfitta esterna e interna fino alla fine dei tuoi giorni. Francis Bacon nella vita di uno scrittore. Un libro ibrido, che mischia strutture narrative e stili letterari, e che traccia indelebilmente i contorni del mondo della contemporaneità. Un piccolo grande viaggio pop, tra cinema, musica e poesia. Viaggiare assieme a Francis Bacon, in questo libro, significa sporsi dalla balaustra del traghetto, e guardare all'orizzonte il vuoto, in un dialogo con la crudele e tagliente scrittura di Franz Krauspenhaar. -
Il diario di una gravidanza da single
In un mondo decisamente poco accogliente come il nostro, ci vuole un bel coraggio a mettere al mondo dei bambini. Specialmente se si è una donna single, e quindi con il doppio dei pesi e delle responsabilità. Ma il desiderio di maternità, come racconta questo tenero ed emozionante diario, può superare ogni genere di difficoltà, paura, interrogativo. Ed essere coronato da un lietissimo finale. -
Ritorno a Ventimiglia
Venerdì sera, stazione di Ventimiglia. Dal treno scendono, in arrivo da Amsterdam, Gerardo, ingegnere trentaquattrenne di ritorno a casa per il funerale della madre, e suo figlio, il thailandese Choi. Una strana coppia, che suscita sorpresa e porta violentemente a galla i rapporti insoluti di Gerardo con suo padre e le due zie. Una breve vacanza è dunque l'occasione per riannodare i fili degli anni dell'infanzia, passati tra gli angoli più noti della città, da Santa Marta a Ventimiglia alta, da Roverino al mercato. E per fare i conti con gli anni della maturità, delle scelte decisive che segnano un'intera esistenza, ritrovando - tra le strade e i luoghi della città, mai abbandonati nel cuore - lo slancio e la speranza di un futuro migliore. -
Il mio cuore è un mandarino acerbo
Mettete assieme Amanda Lear e Nino D'Angelo, il porto di Marsiglia e l'isola di Procida, la Bibbia e Baudelaire, tre nani, e un travestito che ha lo spessore tragico di un personaggio di Genet. In una sintesi esistenziale degli anni Ottanta, in piena epoca di disimpegno politico, eroina facile, nuove rivendicazioni sessuali e incredibili cotonature, Alessio Arena ci dona un romanzo tragicomico dissacrante che è anche un film, un copione cinematografico che interpreta se stesso. Si alternano così le vicende di un uomo innamorato dell'idea di essere donna, o di essere, più semplicemente, Dio in Terra, nella preparazione della sua complessa, bizzarra e inedita Trasfigurazione. Dove si piange, si ride e si balla come da tradizione partenopea. -
Atletiche
"Scrivere versi figuranti emblemi, enchiridiondi poetica e retorica, esperimenti sul corpo e sulle parole, illustrazione di stati percettivi che tracciano la sinusoide di una soglia, il limite della materia senziente sottoposta a stimoli estremi dalla pratica agonistica. Carne e verbo vi s'affrontano, stretti fra tempo e spazio, stagliando limiti fisici di soggetti e parole. La verbalizzazione eccede il linguaggio e la parola testa di scatto tale scarto, compenetrando la realtà alla deriva dell'abisso percettivo. La sede del gesto, la chiave del contatto col sé, il palinsento di architetture tabellari, spartito in cui fasci di nervi risuonano, energie scorrono, fluidamente. Corse, salti, lanci: archetipi rituali, misure calibrate tese verso l'oltre che la scrittura rincorre. È il corpo sfuggente di Atalanta che metamorfosa nell'alternanza tra inspirazione ed espirazione"""". (dall'introduzione dell'autore)" -
Duecentocinquanta chilometri di emozioni. Storia di una maratona estrema in mezzo al deserto
Storia di un'avventura, storia di un'ultra maratona estrema - la famosa e affascinante Marathon des Sables - storia di una grande emozione. Giorno per giorno, il racconto in sincronia con l'evolversi dell'avventura, dalla decisione di partecipare, alla preparazione fino allo svolgimento effettivo dell'ultra maratona estrema. Matteo Molinari - triathleta, alpinista, dieci Ironman all'attivo - racconta pensieri e azioni in maniera cronologica, giorno per giorno, in una sorta di diario di bordo per attraversare il deserto in una delle maratone più dure e audaci del mondo. Non un semplice manuale su come affrontare la corsa - anche se all'interno vi sono istruzioni su come prepararsi, sulle attrezzature da partare e sulle giuste scelte da fare - ma soprattutto la grande emozione e il coinvolgimento mentale dell'atleta, i consigli degli esperti, gli errori e i piccoli e grandi successi. -
Confidandomi con la notte
"Sto riflettendo in questi giorni sull'ineluttabilità della morte e sul come la morte ci privi quasi completamente delle persone che amiamo. Scrivo 'quasi' perché ci resta il ricordo, quello non ce lo può togliere nessuno. Sul mio tavolo da lavoro ho due foto di Daniela, mia sorella morta nel 2003. La scelta è stata quasi casuale ma è importante che le foto ci siano. A volte servono ad indirizzare il mio pensiero verso di lei. Chiederle un parere, immaginare una risposta. Se mi sforzo sento anche la sua voce. Passavamo ore al telefono. Ancora adesso la mattina mi viene da telefonarle e poi mi rendo conto che non è più possibile e mi viene una rabbia e un sentimento d'impotenza. Sono passati sei anni da quando Daniela se n'è andata e per me non è abbastanza per dimenticarla""""."